FEAR
Ottavo album dei Papa Roach. Il percorso continua, percorsi sotto vari aspetti. Sia dal punto di vista musicale, che tematico.
Una parola per descrivere l'album? Introspettivo. Due parole? Rinascita. Tre? Riscatto.
I primi 3 album sono una sorta di delirio potente e provocatorio, il quarto è un album di lutto, sofferente, altisonante, epico addirittura in certe canzoni. Il quinto è un album di passaggio, dove i ragazzi erano in fase di crescita e Jacoby era alla deriva. Il sesto è una raccolta con alcune nuove canzoni, diciamo che non lo valuto nel complesso. Il settimo è delirio, sofferenza, dolore, disperazione. E poi c'è questo. Rinascita, introspezione.
I temi affrontati da Jacoby nei suoi testi sono più personali che mai, sviscera le sue paure, le affronta, le esplora, le ammette e spiega le motivazioni delle sue cadute, le origini del suo dolore e vuole voltare pagina. Qua lui è un'altra persona, ha trovato una dimensione spirituale, dopo la morte è risalito e vuole capire come fare a non cadere più. E' un album estremamente maturo e positivo se pensi che viene dopo il suo tentato suicidio, dopo la separazione ed il ritorno insieme con la moglie, dopo il recupero di una serie di rapporti importanti distrutti e ricostruiti.
Fa ammenda, perdona i propri demoni, si prende tutte le proprie colpe.
Penso sia l'album più maturo di tutti. Quello dopo di questo è ulteriormente maturo, ma in un altro modo. Quello nuovo è potente e solido ed estremamente aperto, affronta le conseguenze della sua rinascita, spiega come si sente dopo il grande cambiamento e poi si guarda intorno, al mondo, si guarda indietro, a qualche episodio chiave. è un album completo, quello nuovo, che ha molto.
Ma FEAR è sofferenza, una sofferenza volta alla risoluzione.
Le parti vocali sono di altissimo livello, Jacoby viene da un'operazione alle corde vocali dopo il tentato suicidio ed il periodo peggiore della sua vita a livello familiare e privato. Ed in quel momento non sapeva sa fosse tornato a cantare. Ha vissuto due lunghi mesi chiuso nel suo silenzio, con la moglie tornata a dargli il suo sostegno per provare a ricostruire per l'ennesima volta qualcosa che, forse, non era mai stato come avrebbe dovuto.
Perciò dopo tutto questo ed un tour che era la prova del fuoco perchè era completamente disintossicato, aveva ritrovato la fede e Dio e stava ben lontano dalle tentazioni che l'avevano sempre portato a cadere. In questo periodo, dopo quindi il rischio di ricadere di nuovo per l'ennesima volta, col terrore e la consapevolezza che se ci ricadeva sarebbe stato per sempre, il gruppo ha trovato dei nuovi produttori che li hanno fatti venire a Las Vegas a fare il lavoro.
Così lui si ritrova davanti ad un nuovo processo creativo dopo essere morto, risorto ed essere faticosamente rimasto in vita a tutte le continue nuove prove, e lo fa in una delle città peggiori. Parla di quel periodo e di quella città come una sorta di mostro catartico.
Las Vegas lo terrorizzava, il centro delle tentazioni.
Ma lui va ed in due mesi tira fuori tutti i testi ed i ragazzi tutte le melodie. Due mesi. L'album più veloce.
Jacoby ci racconta che lui e Jerry andavano spesso le notti nel deserto, uno a meditare, l'altro a fotografare l'immensità (foto che poi hanno composto la copertina dell'album). In quelle notti meditative sotto il cielo stellato, si è denudato nel modo più sincero possibile, ha tirato fuori ogni demone, ogni colpa, ogni fantasma.
Alla fine è stato catartico.
Jacoby racconta che è entrato in studio il primo giorno - i ragazzi dal quarto album in studio vivono insieme durante tutto il processo di creazione - ed ha scritto FACE EVERYTHING AND RISE, il tema dell'album. E poi mentre combatte per l'ennesima volta coi suoi demoni, scrive.
Musicalmente parlando esplorano molto, sono nuove sonorità quelle che ci propongono, usano molto le tastiere ed inseriscono nuovi effetti sonori, esprimono dolore, malinconia ed introspezione sia pure rimanendo sempre nel grande settore del rock, che è estremamente vasto.
L'interpretazione di Jacoby, il modo in cui canta, è più emotivo e disperato che mai. Canta le sue paure e le esprime completamente, potrebbe evitare di usare le parole, che per come canta si capisce cosa esprime lo stesso.
La sua voce non ha risentito dopo l'operazione, e l'uso del vocal coach gli ha donato molto, tecnicamente è migliorato molto.
Nel complesso è un album estremamente toccante, alcuni testi sono strazianti e sublimi e si capisce molto di lui e di come è finito alla deriva.
Parla della sua famiglia, della sua infanzia, ma si assume tutte le responsabilità del male che ha fatto ed infine ammette che lui era alla fine come suo padre che tanto ha odiato e lo perdona e dimentica per essere finalmente libero, perchè dopotutto erano entrambi due uomini spezzati. Esprime tutto il suo dolore e al contempo il suo forte desiderio di affrontare ogni paura ed errore e di risorgere. Tuona sul voler combattere le tenebre per girarle in luce. Fa piangere quando dice che è nato per combattere, che vive per sanguinare, che fa una guerra da sempre e che ora combatterà per la vita e per la luce. Ed è estremamente dolce quando implora alla persona che ama di non lasciarlo e di guidarlo in questa rinascita, di insegnargli a volare, che sa che gli ha fatto male, ma vuole risalire con lui, di non smettere mai di amarlo, di non dirgli addio. Ammette di aver sbagliato a chiudere fuori chi amava per chiudersi nel proprio dolore, che vuole ammettere tutti i propri scheletri e che anche se fa ancora malissimo ed è ancora a pezzi, andrà avanti lo stesso e non si fermerà. Ci spiega come è tornato con sua moglie dopo la grande rottura e ci spiega questa grande rottura.
Alla fine c'è speranza per tutti, sempre, anche per lui che era sempre stato senza speranza.
Se devo dire la verità avrei fatto un'altra sequenza per i testi, alcuni sembrano collegati, se li leggi insieme è un viaggio nella sua coscienza e nella sua vita, certi temi sono collegati, ma alcune andrebbero prima di altre, è come se nel tempo lui dimostra i propri cambiamenti.
La canzone che mi ha colpito di più complessivamente è War over me, ha avuto meno seguito di quel che meritava, ma è un testo straziante e meraviglioso, lui la canta che ti fa piangere e la musica è estremamente coinvolgente e di alto livello.
A livello di testo (ma se devo essere onesta tutte le canzoni colpiscono e piacciono sia per la voce che per gli strumenti, ti trasportano) Devil, dove lui ammette che il male è sé stesso e Fear Hate Love, dove ti spiega tutto quel che gli è capitato in pochi versi incisivi, l'origine del suo disagio. Pochissime parole, sul serio, per avere chiaro il suo male di vivere. Molto bello anche Broken as me, se prima leggi e senti Fear Hate Love, e poi Broken as me, capisci che sono collegate. In una mostra i responsabili del suo male, nell'altra li perdona. Il messaggio di Broken as me è molto potente perchè dice di voler perdonare e dimenticare per liberarsi ed ammette che alla fine erano entrambi rotti e rovinati allo stesso modo, alla fine era uguale a quello che odiava e gli faceva male. Erroneamente in certi siti è una canzone tradotta verso la moglie, ma non è una canzone d'amore, altre sono canzoni d'amore, come Never have to say goodbye o Love me till it hurts o Gravity, ma Broken as me è Jacoby che perdona chi l'ha ferito, perciò non è dedicato ad una persona amata, un partner, una moglie.
La profondità di questo album è sconvolgente e forse per le sperimentazioni più spiccate delle altre è andato un po' più in sordina, rispetto per esempio a The paramour session o quest'ultimo, Crooked Teeth che vedo ha un successo pazzesco. Però è uno di quegli album che meritano, con tantissima qualità tecnica e con una profondità meravigliosa.
Grande lavoro.
Per ascoltare le canzoni basta cliccare sui titoli, le traduzioni sono fatte da me interamente!