Leggende sui
pirati
1.
Il
Kraken
Il
Kraken è un mostro marino leggendario; il suo mito ha
origini
molto antiche, ma si è sviluppato soprattutto fra il
Settecento e l'Ottocento, forse anche sulla base dei resoconti di
reali avvistamenti di calamari giganti. Viene generalmente
rappresentato come una gigantesca piovra, con tentacoli abbastanza
grandi da avvolgere un'intera nave.
In
norvegese, krake indica un animale malsano o aberrante (in analogia
alle forme inglesi crank e crook). In tedesco, krake significa
piovra.
Sebbene
il nome kraken non appaia mai nei testi della mitologia nordica, le
sue caratteristiche possono ricondursi a quelle dell'hafgufa,
descritto nella Saga di Örvar-Odds e nel Konungs
skuggsjá
(1250). In questi testi si parla dell'hafgufa come di un mostro
marino talmente grande da poter essere scambiato per un'isola quando
si trovava in superficie. Questo tema (il mostro che sembra un'isola)
è uno degli elementi ricorrenti principali nella tradizione
sul Kraken, che si sviluppò principalmente nel Settecento.
Questo tema ha avuto anche sviluppi diversi, e in particolare
accomuna il Kraken con lo Zaratan, la balena-isola del mito di San
Brendano.
Alcuni
elementi della tradizione relativa al Kraken (le bolle e gli spruzzi
d'acqua dalle sue narici, le forti correnti e le violente onde
provocate dai suoi spostamenti, il suo emergere come un'isola) fanno
supporre ad alcuni studiosi che la versione originale del mito
nordico possa essere correlata all'attività vulcanica
sottomarina in Islanda.
2.
Leviatano
Leviatano è il
nome di una creatura biblica. Si tratta di un terribile mostro marino
dalla leggendaria forza presentato nell'Antico Testamento. Tale
essere viene considerato come nato dal volere di Dio.
Alcuni
etnologi tuttavia hanno avanzato l'ipotesi che possa trattarsi del
Coccodrillo del Nilo.
Dal punto di vista
allegorico, il Leviatano rappresenta spesso il caos primordiale, la
potenza priva di controllo, benché biblicamente sia
più
spesso espressione della volontà divina e "simbolo della
potenza del Creatore".
3.
Calamaro
Gigante
Il
genere Architeuthis, appartenente alla classe dei Cefalopodi,
comprende otto specie. La più grande è il
"calamaro
gigante" può raggiungere i 25 m di lunghezza e le 2 t di
peso, ed è il più grande invertebrato vivente;
abita le
acque degli oceani, a profondità comprese fra i 300 e i 1000
m
e viene predato dai capodogli.
Il
primo calamaro gigante vivente che sia stato filmato e fotografato
è
un "Architetutis Princeps" di 8 metri, individuato nel
Pacifico Settentrionale nel Settembre 2004 da una troupe giapponese
formata da Tsunemi Kubodera, del museo nazionale della scienza e
Kyoichi Mori che fa parte di un gruppo per l'osservazione delle
balene. Il fatto è avvenuto nelle acque delle isole
Ogasawara,
a 1000 chilometri da Tokyo. Il calamaro è stato attirato da
un'esca a 900 metri di profondità e si è
impigliato con
i suoi tentacoli nella barca dei due studiosi. Solo dopo 5 ore di
tentativi di liberare il tentacolo dalla barca il calamaro si
è
dileguato nei fondali marini. Fino ad allora la prova dell'esistenza
di queste creature era stata confermata solo dai corpi senza vita dei
calamari che erano stati ritrovati su diverse spiagge del mondo.
È
stato ipotizzato che le antiche storie dei marinai che parlavano di
giganteschi esseri tentacolari (come il Kraken)
che si avvinghiavano alle navi non sempre fossero frutto della
fantasie. Alcuni studiosi moderni hanno ipotizzato l'esistenza di
calamari giganti in grado di superare i m 30 di lunghezza.
4.
Olandese
Volante
Secondo
il folclore nord-europeo, l'olandese volante è una nave
fantasma che solca i mari in eterno senza una meta precisa, e che un
destino avverso impedisce di tornare a casa. Viene spesso avvistata
da lontano, avvolta in unahttp://www.galeonedeifolli.it/leggende.htm
nebbia o emanante una luce spettrale. I
marinai della nave sono fantasmi, che tentano a volte di comunicare
con le persone sulla terraferma.
Secondo
alcune fonti, il modello è il capitano olandese Bernard
Fokke,
che nel XVII secolo faceva spola tra l'Olanda e l'isola di Giava (in
Indonesia) ad una velocità sorprendente, e per questo fu
sospettato di aver fatto un patto con il diavolo. Il capitano
è
nominato Falkenburg nella versione olandese della storia,
Vanderdecken nella versione di Marryat e Ramhout van Dam in quella di
Irving. Non si sa se l'appellativo "olandese volante" si
riferisca alla nave o al suo capitano.
Varie
versioni descrivono la causa di questo destino avverso. Secondo una
versione, il capitano ha giurato nel mezzo di una tempesta di voler
comunque superare il Capo di Buona Speranza, anche navigando in
eterno se necessario. Altre recitano che un crimine orribile
è
stato commesso a bordo, o che i marinai sono infetti di peste e
quindi non autorizzati ad attraccare in nessun porto; in entrambi i
casi, il vascello è destinato a navigare in eterno.
5.
Davy
Jones
Nelle
leggende dei marinai, Davy Jones è un essere immaginario, un
diavolo del mare, associato alla morte per annegamento negli abissi
marini. Ci si riferisce al suo nome soprattutto attraverso
l'espressione Davy Jones' locker, "lo scrigno di Davy Jones",
un eufemismo per "il fondo del mare", inteso come luogo in
cui riposano i marinai annegati.
Tobias
Smollett descrive l'uso del nome di Jones presso i marinai della sua
epoca:
«Questo
stesso Davy Jones, secondo i marinai, è il demone che
presiede
su tutti gli spiriti maligni delle profondità, e appare in
numerose forme, appollaiato sulle navi alla vigilia di uragani,
naufragi e altri disastri a cui la vita del mare è esposta,
avvertendo i devoti sventurati della morte e del disastro che si
avvicinano.»
Sono
state avanzate molte diverse teorie circa le origini di questo mito.
Un pirata di nome David Jones esistette realmente negli anni 1630, ed
era attivo nell'Oceano Indiano, ma la maggior parte degli studiosi
ritiene improbabile che fosse così famoso da dare vita a una
leggenda diffusa in gran parte del mondo. Un gestore di pub inglese
con questo nome viene citato nella canzone Jones's Ale is Newe (1594)
e potrebbe essere associato alla leggenda di un gestore di pub che
imprigionava i marinai ubriachi e poi li vendeva alle navi di
passaggio. Correlato potrebbe essere anche Duffer Jones, un
leggendario marinaio miope che spesso si trovava a cadere fuori
bordo.
Altri
studiosi hanno abbandonato la teoria di un personaggio realmente
esistito, enfatizzando gli elementi soprannaturali della leggenda. I
marinai del Galles invocavano Saint David per ottenere protezione in
caso di pericolo mortale durante la navigazione; ma Davy potrebbe
essere anche, secondo alcuni, una deformazione di devil (il diavolo).
Ancora, potrebbe esistere un legame fra il cognome Jones e il nome
Giona, divenuto l'"angelo malvagio" dei marinai dopo la sua
permanenza nel ventre della balena.
[informazioni
gentilmente prese dal sito http://www.megghy.com/pirati/index.html
]