*Ecco ci siamo, questa è la conclusione. I percorsi di entrambi sono ormai avviati, non dico finiti perchè non si finisce mai di mutare e sbocciare, però il grosso l'hanno fatto. Facciamo un piccolo salto in avanti e vediamo cosa sono diventati Tommy e Giulio e cosa hanno fatto. Ringrazio chi ha letto e commentato la fic e spero che piaccia anche questo finale, ovviamente. Per sapere cosa scrivo e quando pubblico, basta seguire la mia pagina su FB. Buona lettura. Baci Akane*

EPILOGO.



"Vieni come sei Come eri Come voglio che tu sia Come un amico Come un vecchio nemico
Fai con calma Oppure in fretta La scelta è tua Non fare tardi Fai una pausa
Vieni. Imbrattato di fango Fradicio di candeggina. Come voglio che tu sia Come una moda Come un amico"
- Come as you are - Civil Twilight -


Le note di Come as you are nella versione dei Civil Twilight al pianoforte si aprirono come lentamente iniziò a sbocciare il primo ballerino, Giulio era vestito bene ed i capelli pettinati in ordine stavano perfetti. Un abito scuro, elegante con cui iniziò a muoversi sul palco armonioso con movimenti ampi e classici, estremamente preciso, estremamente leggero ed asettico, come se fosse una creatura non di questo mondo, distante da tutti anni luce.
Per tutta la prima strofa si mosse da solo sul palco in un balletto solitario, poi sul ritornello che esplose con strumenti rock e la voce che si alzava più forte, Tommy prese il suo posto in un turbine di polvere colorata in cui era totalmente immerso e avvolto.
Iniziò a ballare subito forte ed energico in giro per il palco sporcando tutto, saltando e facendo movimenti decisamente sgraziati.
Quando la seconda strofa cominciò Tommy finì da Giulio chiuso in un angolo come spaventato da questo essere gioioso e colorato, Tommy lo prese per le mani e Giulio timidamente si fece portare sulla pedana di polvere colorata. Ballando in una maniera intermedia rispetto ai due stili, Giulio si fece sporcare mani e piedi, ma mentre la canzone andava avanti e tornava a crescere d’intensità, iniziò sempre più a lasciarsi andare vedendo Tommy ballargli intorno di nuovo più forte e più felice, fino a che accettò di interagire con lui sporcandosi dei suoi colori sempre più, fino a che glieli tirò anche addosso e Giulio aprendosi con la posizione accolse ogni cosa ritrovandosi nel pezzo finale conclusivo a ballare forte come Tommy, più sciolto, meno perfetto ed elegante, con più passione e voglia, interagendo sempre più fino a finire in un abbraccio dove entrambi erano completamente colorati.
Qualche istante di silenzio e poi il pubblico esplose in un applauso sentito e pieno di trasporto e meraviglia.
Giulio e Tommy si sciolsero, fecero il saluto, Giulio più elegante ovviamente, Tommy sbracciandosi tutto sorridente, poi i due uscirono insieme di scena.
Il tempo di ricomporsi un po’ e darsi una pulita per Giulio, prima di tornare per l’intervista concordata.
Mentre gli assistenti fornivano loro cambi e asciugamani, Tommy e Giulio si guardarono sorridendo felici.
- È andata bene, no? - Giulio annuì con gli occhi che brillavano mentre si passava un asciugamano bagnato sul viso e sul collo, altrettanto faceva Tommy che ormai si era fatto ricrescere i capelli, al contrario di Giulio che aveva eseguito un taglio meno facile da gestire, più imprevedibile.
Si tolsero gli abiti di scena ed indossarono velocemente un ricambio sopra per tornare in studio nel programma ‘Che tempo che fa’ di Fabio Fazio, sul canale nazionale ed in diretta.
Prima di rientrare si guardarono, gli sguardi vivi e molto comunicativi. Si presero per mano un momento.
- Sei sicuro? - Chiese Tommy.
- Cosa dice il mio fashon stylist preferito? - Tommy in un anno era riuscito a diventare fashon stylist facendosi aiutare dai molti contatti nel mondo della moda e riviste famose, inizialmente scettici poi avevano constatato che effettivamente era portato per quel genere di lavoro e così aveva iniziato a fare una più che interessante carriera in quel settore.
Tommy, coi capelli di nuovo sbarazzini intorno al viso eternamente giovane, sorrise brillante.
- Che è ora e che andrà tutto bene! - Giulio annuì stringendosi nel maglione rosso.
- Allora sono sicuro. - Poi Tommy lo trattenne ancora facendosi serio.
- Davvero, lo sei? Perché non sei obbligato a rivelare che sei gay, eh? Quando diremo che siamo amici d’infanzia non sarà un problema perché l’anno scorso al ricevimento dei miei l’hanno capito già, ma ora... insomma, fare coming out... non è facile, io lo so. - Giulio si fece serio e lo guardò ripensando a quanto erano andati avanti in un anno, quante cose erano riusciti a fare e cambiare.
Tommy non aveva più visto i suoi genitori, aveva tagliato i ponti ed usato solo i propri soldi guadagnati con lavori normali, aveva smesso di fare il cubista e si era fatto assumere in una boutique, poi in una rivista e lentamente si era fatto strada. Aveva abitato da solo per un po’ facendo molti tagli, poi totalmente incapace di arrangiarsi, era andato a vivere da lui.
Giulio non vedeva il cambiamento plateale solo in Tommy e nel suo prendersi cura di sé, nello smettere con certe feste e stili di vita e nel tagliare i ponti con gli amici sbagliati, lo vedeva anche in sé. Gli aveva fatto arredare casa secondo la propria personalità, aveva fatto entrare colori ed imperfezione nella sua vita. Ora usciva di casa anche con abiti meno perfetti ed eleganti e più colorati, si permetteva di essere meno curato di quanto non lo fosse mai stato, se non aveva voglia. Era anche più aperto al prossimo, non innalzava muri altissimi, aveva aperto una pagina su Instagram, faceva delle story per mostrare un Giulio molto più alla mano e reale.
Così quell’intervista dove intendeva fare coming out in diretta, in un programma televisivo, era il semplice e naturale completamento del suo percorso.
Gli strinse di nuovo la mano e se la portò alle labbra baciandola, poi sorrise. Anche la loro relazione era andata via via sempre meglio, rinforzandosi.
- Lo voglio fare. Per me stesso. Ne ho bisogno. E comunque sappi che ti amo. - Non che questo c’entrasse, ma gli piaceva dirglielo tutte le volte che aveva bisogno di coraggio. Quando gli aveva detto che lo amava si era sentito definitivamente libero da ogni catena.
Tommy sorrise e strinse la presa delle sue dita.
- Anche io ti amo. Andiamo. - Il tecnico fece il cenno che la pubblicità stava finendo e che era ora di tornare in scena, sul palco davanti al pubblico, il presentatore si mise in posizione davanti alle telecamere. Le luci divennero verdi e nel via libera ci fu l’applauso prima e poi l’invito di Fazio poi.
Giulio e Tommy tornarono in scena, pronti per proseguire il lungo e mai finito percorso di rinascita cominciato un anno prima.
Perché non nascevi solo una volta, nascevi tante volte. Ed anche dopo che smettevi di ricrearti di sana pianta, non smettevi comunque mai di progredire.
La rinascita era costante, non era un istante. Un momento per iniziare ed una vita per completarlo.
Ma loro ora che avevano iniziato, non si sarebbero fermati.
A passi di danza, la vita li attendeva.

FINE