*Ecco
un altro capitolo. Le cose iniziano a scaldarsi, iniziano perchè
rispetto a quel che succederà più avanti questo è ancora la fase
preliminare del livello erotico fra i due. Giulio ha le idee chiare, ha
capito che Tommy lo eccita e gli dà quell'emozione che non ha mai
provato in trent'anni. Mentre Tommy è diviso in due, un lato lo
desidera da matto, l'altro ha il terrore di legarsi e di conseguenza
soffrire. Indeciso a livelli cronici, agirà come l'istinto gli
suggerirà, ma Giulio è bravo a manovrare il suo istinto. Molto bravo.
Buona lettura. Baci Akane*
15. IL GIOCO DELLA SEDUZIONE
"Sei così ipnotico Potresti essere il diavolo Potresti essere un angelo
Il tuo tocco è magnetico Mi sento come se stessi fluttuando lascia brillare il mio corpo "
/ET - Katy Perry/
- Ma io mi imbarazzo... - Si lamentò Tommy, Giulio sospirò. Eccolo che ricominciava.
- Avanti! - Esclamò
perentorio dimostrando che non ammetteva repliche. Tommy fece il
broncio ascoltando la canzone che era partita, nemmeno la conosceva.
- Non mi ispira questa. -
- Vai avanti e scegli
qualcosa che ti sta bene. Non voglio che fai chissà cosa, solo quello
che fai di sera. Ma su di me! - Tommy lo guardò con sguardo sottile di
rimprovero.
- Tu sei furbo! -
Commentò davanti ad un impassibile Giulio che ancora aspettava in una
posa neutra sulla sedia. Non si sarebbe mosso e piuttosto che stare a
guardarlo per un’ora, decise di farlo e basta.
“Se vuole giocare
peggio per lui, so fare questo gioco meglio di lui. Vediamo fin dove
vuole spingersi prima di uscire allo scoperto!”
Così, una volta spinto
un po’ troppo da un sapiente Giulio che ci aveva visto bene, Tommy
mandò avanti le canzoni fino a trovare qualcosa che gli piaceva.
Lasciò l’inizio lento e crescente di ET di Katy Parry e Kanye West.
All’inizio fu davvero
difficile ed imbarazzante, ma poi con quella di accettare la sfida di
Giulio che voleva cacciarsi nei guai gratuitamente, iniziò a
volteggiare immaginando di essere a lavoro davanti ad un cliente e non
a casa davanti ad un ballerino professionista, uno dei più bravi del
momento.
“Per di più non ballo per clienti in privato, ma diciamo che posso immaginare di farlo!”
Dopo la rigidità
iniziale si lasciò trasportare dalla lenta seduzione della canzone,
Katy e Kanye sapevano farci con le loro voci e la base lo cullava
sciogliendolo sempre più.
Tornò ai suoi famosi
movimenti di bacino eccellenti che avevano attirato subito l’attenzione
di Giulio, quando si buttò sul campo di cui era sufficientemente
esperto notò un guizzo di soddisfazione ed apprezzamento nello sguardo
serio ed impassibile del suo maestro, così decise di alzare l’asticella
e andò a strofinarsi dietro di lui, sulla sua nuca e sulla schiena,
girandogli davanti ed abbassandosi a gambe aperte, prima verso di lui,
sfiorandolo sapientemente, poi dandogli di nuovo le spalle, chinandosi
in avanti con le ginocchia dritte per fargli vedere quello che
probabilmente gli piaceva molto.
Non aveva idea della
voglia matta di Giulio di toccarlo, ma rimase stoico, anche quando
Tommy decise di sederglisi a cavalcioni abbracciandogli il collo, gli
prese le mani e gliele mise sui propri fianchi, a quel punto si fece
cadere all’indietro, Giulio lo tenne e lo accompagnò prima giù e poi
su, mentre finiva succhiandosi un dito, tutto ciò che finì per separare
le loro bocche. Quella di Giulio aperta in attesa di riceverlo, in
attesa che togliesse il dito, le mani sulla schiena a tenerlo a sé,
dimenticandosi che non ballava più sul serio, ma che semplicemente lo
seduceva e basta.
Quella fastidiosa tuta
larga ora mascherava troppo bene, si sarebbe dovuto spalmare meglio per
sentire se era eccitato, ma decise di lasciarlo sul più bello, sentendo
la canzone finire.
Tommy così sorrise accattivante e si allontanò col busto rimanendogli seduto sopra, le braccia appoggiate sulle sue spalle.
- Come sono andato? È un po’ imbarazzante. Se non conosco do il mio meglio. - Giulio annuì.
- Non sei andato male,
è il tuo campo, te l’ho fatto fare per questo. Impareremo altro, ma
oggi volevo solo che prendessi confidenza con la musica. - Rispose
professionale Giulio mentre però le proprie mani rimanevano sui fianchi
e sulla vita e lo tenevano su di sé come se fosse il suo ragazzo. A
Tommy non era sfuggita la cosa ed avvicinando malizioso il viso al suo,
sfiorando la bocca con la sua, disse:
- Oggi facciamo una lezione alternativa? - Chiese infatti malefico. Giulio lo guardò interrogativo fingendosi candido.
- Ho solo voluto
vederti in qualcosa che già sai più o meno fare, poi le mosse le
impari, hai già imparato qualcosa nelle lezioni precedenti. -
Tommy ridacchiando
scosse il capo e si spostò all’orecchio dove parlò basso e suadente,
sussurrando e soffiando, ricoprendolo di brividi. Le mani sulle sue
spalle e sul suo collo, il corpo ancora adagiato ed anzi spalmato sul
suo a cercare maggior contatto possibile coi bacini:
- Ma io non intendevo
questo. - Sussurrò. Giulio arrossì violentemente e trattenne il fiato
sentendo come cercava di proposito la sua erezione con la propria che
separate dai pantaloni si percepivano comunque.
Giulio lo lasciò
cercando di riprendere il controllo della situazione che gli era
sfuggita di mano e non sapeva nemmeno quando, ma Tommy gli prese il
lobo fra i denti e tirò leggero, i brividi aumentarono esponenzialmente
ed ora lo sentiva davvero eccitato.
- Questo gioco lo
faccio meglio io, Giulio... - Disse poi sempre piano all’orecchio,
seducendolo e facendolo impazzire in pochissime mosse.
Tommy si riferiva ai
suoi furbi tentativi di ritrovare quell’eccitazione dell’altra sera
senza però scoprirsi e fare passi esageratamente in avanti, ma lui era
più bravo in queste cose e viveva questo metodo come una sorta di
sfida. Quelle che lui non era abituato a perdere.
- Che... che gioco? -
Chiese confuso sforzandosi di ricordarsi come si parlava, le mani
abbandonate in basso senza toccarlo, come se però gli desse il tacito
permesso di fare tutto quel che voleva, mentre altre canzoni sensuali
si susseguivano dalle casse appese negli angoli della sala di danza.
- Il gioco della
seduzione! - Continuò Tommy scendendo sotto l’orecchio a parlargli sul
collo, facendolo letteralmente impazzire. Aderì di più il bacino
strofinandolo su e giù, come se stesse ancora ballando al ritmo lento e
sensuale di My love, di Justin Timberlake.
- Non so di che parli,
non faccio nessun gioco, ho solo ragionato in termini logici. - Tommy
rise contro la sua pelle lasciando che invece le mani scendessero sul
suo petto, i piedi per terra gli permettevano di avere un appoggio
sufficiente per continuare a muovere il suo corpo a ritmo di musica,
sensualmente, partendo dal bacino per poi continuare col busto, il
torace sul suo, le labbra aperte che risalivano il lato del suo viso.
- Tanto logico quanto
chiedermi di uscire con te per rimorchiare, quando sai bene che cerchi
solo emozioni che, evidentemente, hai solo con me. - Ma Tommy non
voleva mettersi con lui, se lo ricordò solo quando le sue mani lo
presero di nuovo sui fianchi e lo fermarono dal muoversi, Giulio girò
il viso verso il suo e cercando i suoi occhi si ritrovarono a guardarsi
fin quasi a baciarsi, sentivano i rispettivi respiri e fu come perdersi
tutto, per un momento. Musica compresa.
- Mi sembrava di aver
capito che non vuoi avere un certo rapporto con me. Da come scappi non
ne vuoi avere per nulla! - Giulio non era stupido. Non lo era Tommy, ma
Giulio no di certo.
Mentre i due si
guardavano da vicino in quel modo, Tommy se ne ricordò e immediatamente
scese giù senza dire più nulla, come se avendo giocato col fuoco si
fosse scottato e non volesse certo sottolineare la propria idiozia.
Giulio decise di non
approfondire e lasciare che le cose andassero da sole, tanto se una
cosa doveva succedere, sarebbe successa.
Lui non cercava di
finire con lui per forza, non voleva sedurlo, possederlo, mettersi con
lui. Però sentiva di esserne sempre più attratto e di volere certe
cose, perciò non vi remava contro. Il punto era che sapeva che Tommy
non volendolo poteva scappare se avesse calcato troppo la mano.
Serviva furbizia, con lui, molta furbizia. Però non sapeva bene dove voleva portarlo e cosa voleva ottenere.
Sapeva cosa serviva a
Tommy per risalire dall’abisso in cui era ed aveva più o meno in mente
alcune cose che potevano aiutarlo, ma nel dettaglio non aveva idea
davvero di cosa volesse precisamente da lui.
Solo non lasciarlo andare.
- Ok, abbiamo ancora
una ventina di minuti, possiamo continuare prendendo confidenza con la
musica, cambiando genere, o... - Tommy lo guardò mentre si alzava dalla
sedia e la spostava, ma perplesso allargò le braccia:
- Beh? E tu? - Giulio lo fissò senza capire, fermo con la sedia piegata.
- Io?! -
- Tu? Volevi vedere
come mi muovo sulla musica nel mio ambiente, in quello che so già più o
meno fare, mi hai detto che non vado male e che lo sapevi, però non so
fin dove posso arrivare, cosa c’è in questo ‘campo’. Sto camminando
alla cieca, come so quanto indietro sono, quanto bene sono... - Giulio
lo guardò incredulo che gli chiedesse davvero quello che stava
intendendo.
- Tu vuoi che io balli
qualcosa di sensuale per mostrarti fin dove puoi arrivare in questo
genere a cui sei affine? - Cercava di usare terminologie professionali,
ma dentro di sé aveva una tempesta, mentre non capiva che gioco facesse
Tommy che, doveva ammetterlo, era molto bravo nel confonderlo.
“Pensavo non volesse intrecciarsi troppo a me! Mi sa che la testa gli dice una cosa e l’istinto un’altra!”
Classico.
Rimase ad osservarlo un
attimo prima di decidere, mentre Tommy gli lanciava il telecomando
dello stereo e gli prendeva la sedia di mano per rimetterla dove era e
sedervisi sopra.
- Tu... tu sei sicuro?
Tu sei davvero sicuro che vuoi che io ti mostri il pacchetto completo
di questo tipo di ballo? - Tommy alzò le spalle fingendo che non ci
fossero problemi e che non fosse una gran cosa, anche se non era
affatto vero.
- È la cosa più utile
per me in questo momento, no? Ballo in un club di finocchi che si
eccitano a vedermi sculettare. Potrei accettare di fare i privé se ne
fossi capace, avanzare di carriera? - Giulio rise allentando la
tensione.
- Quella non è
carriera, quella è provocazione verso i tuoi! - Tommy si irrigidì e si
oscurò di nuovo dopo la fatica per distrarlo, così Giulio decise di
accontentarlo. - Beh, a tuo rischio e pericolo. Sei tu quello che non
vuole impantanarsi! - Tommy sorrise ironico.
- E tu invece cosa vuoi? - Giulio fece un sorriso simile al suo mentre sceglieva la traccia su cui ballare,
- Io cavalco l’onda. -
Poi trovando la canzone mise giù il telecomando e si voltò verso di lui
con uno sguardo sottile e penetrante. - Cerco l’emozione. - Emozione
che con un semplice sguardo aveva appena dato a Tommy, il quale faticò
a non eccitarsi di nuovo così presto.
Si mise comodo nella
sedia ed attese guardandolo mentre Stillness of heart di Lenny Kravitz
cominciava ad allietare col suo rock seducente.
Tommy si impegnò a
rimanere impassibile, ma non ci riuscì bene perché dopo i primi
movimenti da pantera di Giulio, si trovò a succhiarsi la bocca e a
trattenere il respiro.
“Bravo Tommy, sei un
genio. T i sei proprio cacciato nei guai, in guai enormi. Guai di nome
‘ora lo voglio scopare seduta stante!’”
Pensò mentre lo vedeva trasformarsi totalmente dal suo tipico modo di ballare e di fare sempre elegante, contenuto, misurato.
Divenne ben presto un felino che si apprestava a divorare la sua preda dopo averla incantata.
E Tommy si incantò. Sul
suo sguardo penetrante e provocante, sul suo corpo che si muoveva
intorno a lui senza nemmeno toccarlo, ondeggiando come se fosse un
tutt’uno con quelle note e quella voce profondamente sensuali. Dopo un
po’ di movimenti uno più incredibile dell’altro, lo vide togliersi la
maglietta e rimanere a torso nudo, a quel punto Tommy si irrigidì del
tutto stringendo le gambe, inghiottì a vuoto, i suoi occhi si
inchiodarono sul suo torace scolpito che fluttuava in quel modo
sconvolgente davanti a lui.
Come poteva farsi
desiderare solo ballando, non l’aveva nemmeno sfiorato e pregava in
modo indecente che lo facesse, che lo toccasse.
Razionalmente sapeva
che non era una buona idea, ma quando dietro di lui finalmente sentì la
sua mano sfiorarlo, chiuse gli occhi e prese fiato per poi tornare a
trattenerlo, la bocca aperta, boccheggiante, la testa all’indietro
mentre le sue dita sulla testa si intrecciavano ai capelli e poi
scivolavano sul viso, concludendo sulle sue labbra. Tommy si trovò a
seguire la sua mano girando la testa mentre lo lasciava, interruppe di
nuovo quel contatto agognato e sperato, riprese a muoversi in quel modo
ipnotico ed armonioso fino a che lo rivide davanti a sé, ancora senza
toccarlo, ancora senza sfiorarlo, si inginocchiò davanti a lui e gli
aprì le gambe, quel tocco lo colse alla sprovvista dandogli una scarica
violenta di adrenalina, l’eccitazione fu visibile mentre Giulio da
terra strusciò verso di lui, strisciando con le mani sulle cosce e
risalendo sul torace, attraverso dei vestiti maledettamente fastidiosi.
Tommy desiderò di essere nudo, in quel momento, mentre era
completamente perso dalle onde che il suo corpo faceva da terra, come
un serpente incantatore ai suoi piedi che arriva e lo avvolge per
stritolarlo e divorarlo.
Le mani raggiunsero il
suo viso, lo presero e lo tirarono in avanti verso di sé mentre
contemporaneamente saliva, con la sola forza dello sguardo annullò
totalmente la volontà e la razionalità di Tommy, non che poi fosse il
suo forte. Si ritrovò a venirgli incontro con la bocca aperta, Giulio
si fermò lì senza aderire, con la musica che contemporaneamente finiva
lasciandoli sul più bello, interrompendo una magia deleteria che
nessuno dei due, Tommy no di certo, avrebbero dimenticato.
Tommy aspettò la
conclusione di quel momento in un bacio che non arrivò, Giulio rimase a
fargli assorbire l’erotismo che aveva abbondantemente creato, poi con
un sorrisino si alzò e lo lasciò facendogli provare un gran freddo
improvviso.
Senza dire nulla, andò a spegnere lo stereo e comprensivo, come se sapesse molto bene cosa stava succedendo a Tommy, disse:
- Per oggi finiamo qua. Dalla prossima ci andremo pesanti. - Disse professionale.
- A-ah, perché questo
era leggero? - Così dicendo Tommy si alzò, ma barcollò per le violente
scariche di adrenalina subite, le gambe gli tremarono mentre aveva
ancora la sensazione delle sue mani addosso, della bocca che l’aveva
quasi baciato. Per un momento l’aveva fatto lui.
- Le lezioni
preliminari sono andate, impareremo delle mosse e dei movimenti tipici
e cercheremo di farlo in modo musicale. - Spiegò mentre gli dava le
spalle per facilitargli il compito di srotolarsi da quell’atmosfera
eccitante.
- Ok, ma io ora ho
bisogno del bagno. - Giulio sorpreso della richiesta che sembrava non
c’entrare con quanto successo, gli indicò quale era, nel vederlo andare
notò che si infilava la mano nei pantaloni e ridacchiò scuotendo la
testa.
“Ah ecco, ora ha senso!”
- Scusa, non credo ci
metterò molto! Cercherò di non sporcare! - Tommy volle dirlo per
sdrammatizzare ed alleggerire qualcosa che altrimenti sarebbe stato
come una spada di Damocle sulle loro teste.
Giulio ridacchiò
sapendo cosa andava a fare e come l’affrontava, come se non fosse
niente di che nonostante entrambi sapevano che lo era.
Lo era eccome.
“1 a 0 per me, palla al centro?”
Ma forse i punteggi
precedenti se li era un po’ perso visto che magari poteva anche
considerare la serata di due giorni prima un punto per Tommy. Dopotutto
si era eccitato guardando come baciava un altro e fissava lui.
“Ma io non ho problemi
ad ammettere che lo desidero. È lui che li ha. Eppure ora si sta
masturbando per il mio piccolo spettacolo. E l’ha voluto lui, io
l’avevo avvertito e lui sapeva perfettamente che non era una buona
idea. È da quando ci siamo incontrati che sa che mi vuole quanto lo
voglio io, solo che ne è terrorizzato e scappa e si boicotta, ma poi se
le cerca in questi modi così stupidi. Sapeva che se ballavo io in
questo modo poi lui ci moriva. Mi chiedo quanto andrà avanti a
rifiutare l’evidenza. Ci desideriamo. Punto. Questo non implica una
relazione a tutti gli effetti, non implica nulla, solo che ci
desideriamo. Stop.”
Ma Giulio non era un tipo da ‘scopamicizia’ e Tommy lo sapeva.