*Eccoci qua con un altro capitolo. Siamo nella casa del piacere dove tutto è concesso solo nel momento in cui sono lì dentro, Giulio è alla ricerca dell'emozione, mentre Tommy di un compromesso per avere quel che vuole davvero senza prenderselo sul serio. Giulio ormai ha capito che desidera Tommy, che l'emozione deriva sempre dalle interazioni con lui, ma Tommy evade da questo terrorizzato. Vediamo ora senza freni inibitori cosa succede. Buona lettura. Baci Akane*

18. LA VIA DEL PIACERE



"I suoi occhi Lui fa parte del lato oscuro
Neutralizza
Ogni uomo in vista"
/Sepultura - Angel/

La sensazione della sua mano ben presto fu la sola cosa che sentiva, solo dopo si rese conto che ne stringeva due. Tommy e l’altro ragazzo che sarebbe stato il suo partner, Christopher.
Giulio sentì il cuore salire in gola mano a mano che il corridoio diventava buio e solo la luce delle candele gli permetteva di vedere.
La testa iniziò a girargli per la violenta scarica di adrenalina unita ai cocktail e probabilmente a qualunque cosa fosse liberato nell’aria che lo lasciasse leggero.
Non sapeva se voleva farlo, la testa gli gridava di non oltrepassare dei confini che non sapeva se era in grado di sopportare dopo, l’istinto lo spingeva a non tirarsi indietro.
L’eccitazione la faceva da padrone quanto la paura, sentiva le ginocchia molli e lui camminava per forza di inerzia.
Il sangue correva impazzito nelle vene mentre sapeva cosa sarebbe successo, mentre sapeva che non era uno sconosciuto che voleva prendere, ma Tommy.
Giocare a livello teorico era un conto, ma esserci era un altro.
Al momento di entrare in una delle stanze libere, Giulio frenò e sfilò le mani da entrambi facendo un passo indietro.
- Io non me la sento. - Disse con voce incerta, sentiva mille alterazioni fisiche e la sensazione di impazzire, strinse la mani per non mostrare che tremava come una foglia, ma si rese conto che era più buio in quel punto, erano finiti in fondo ad un corridoio, in una delle ultime stanze.
Il suo partner, Chris, gli prese il braccio carezzandolo sensuale, risalendo la spalla e scendendo sul petto, mentre lentamente e sicuro gli si spalmava addosso.
- Mmm... forse così è troppo shoccante... - Sussurrò all’orecchio facendo rabbrividire Giulio.
- Magari possiamo fare qualche preliminare qua fuori... -
Giulio non aveva potuto vedere  che in certi angoli della villa c’erano coppie o più persone che si ‘riscaldavano’ fuori dalle stanze, per qualcuno l’eccitazione era anche quella.
- P-preliminari qua? - Chiese Giulio allarmato, fare cose in pubblico, per quanto fosse buio e fossero appartati, era anche peggio.
Tommy così sospirò e si unì a Chris sull’altra spalla, l’aiutò a spingerlo contro il muro dove nessuna candela nelle vicinanze permetteva di vedere davvero bene, solo vagamente, solo la sensazione di averne due addosso.
Giulio stava cercando di porre ancora resistenza, ma poi le mani ed i corpi spalmati contro di sé furono tre e così capì che uno di loro era Tommy.
A quel punto cedette le armi e contò solo distinguere quali di quelle tre lingue che gli leccavano il collo e le orecchie era la sua.
Una di queste si infilò nella propria bocca e non fu in grado di rifiutarla, l’idea che potesse essere Tommy lo mandava fuori di testa. Un’ondata d’eccitazione lo convinse a provare ed aprì la bocca accettando quel bacio umido e spinto dove le lingue giocarono fuori dalle bocche, dove anche un’altra si unì a loro, dove poi l’ultima prese possesso di lui una volta che gli altri due furono soddisfatti.
Uno di loro era stato Tommy, si disse. Uno di loro. Non aveva idea di chi, non capiva nulla, la testa gli girava e teneva gli occhi chiusi per concentrarsi sulle sensazioni e su quel che provava.
Voleva usare le mani per toccarli e capire chi gli faceva cosa, ma uno di loro si inginocchiò davanti a sé mentre gli altri due scivolarono di lato per conto proprio, accanto a lui a proseguire oltre i preliminari.
Capì che dovevano essere Tommy ed il suo compagno, mentre Chris era inginocchiato davanti a sé. Prima di realizzare altro sui due che aveva accanto, sentì i pantaloni aprirsi e l’erezione uscire per poi essere accuratamente trattata da mani e bocca esperte.
Sentì la sua lingua lungo il proprio membro che aveva già iniziato ad eccitarsi per la presenza di Tommy addosso. L’agitazione salì e per un momento tutto si congelò, Tommy, ogni intento precedente.
Per un momento per Giulio ci fu solo un’esperienza di cui aveva sempre avuto il sacrosanto terrore.
Un altro ragazzo gli faceva sesso orale, un altro ragazzo faceva ciò che non aveva mai fatto con nessuno.
E dunque era quello.
“Un pompino da un uomo!” Si disse sottolineandolo alla propria testa sentitamente confusa, si focalizzò unicamente sulla sua lingua ,sulle sue mani che l’accarezzavano e lo toccavano dove la lingua non arrivava, stringendo, carezzando, infilandosi ovunque.
Fino a che la bocca non l’avvolse completamente.
L’idea che fosse un ragazzo lo eccitava, ma non lo trasportava in un viaggio incontrollato.
Era meglio di qualunque altra cosa avesse mai fatto con una donna, ma non era esattamente ciò che cercava.
Per un momento l’aveva avuto prima, quando li aveva avuti tutti e tre addosso.
Ricordandoselo girò la testa di lato a cercare, gli occhi finalmente iniziarono ad abituarsi al buio quasi pesto, finalmente distinse le figure e concentrandosi capì che i due stavano già andando al sodo. Uno dei due era già dentro l’altro, lo prendeva da dietro e se lo sbatteva deciso e senza remore.
Capì così chi era uno e chi era l’altro visto che Tommy non sarebbe mai stato attivo e gli occhi collaborarono individuando dei tratti caratteristici del suo bel viso delicato, dagli occhi solitamente tristi e all’ingiù.
Era girato verso il muro, il viso rivolto verso di lui, la guancia e le mani appoggiate, il resto del corpo sporto verso il compagno che lo prendeva per i fianchi e lo penetrava, i pantaloni abbassati solo del necessario.
Si rese conto che non solo erano quasi attaccati, ma che Tommy lo guardava mentre ansimava. La sua voce lo raggiunse, i suoi respiri.
E la sua mano si mosse da sola sul suo viso che gli piaceva ogni giorno di più. Le dita sugli occhi, sulle guance e poi sulle labbra che percorsero decise e bisognose di sentirle, di toccarle.
Dita che non esitarono poi ad infilarsi dentro a cercare la sua lingua che era bollente.
Giulio si sentì bruciare e la scarica di eccitazione tornò ad impennarsi nelle sue gambe, nella bocca di Chris, quando Tommy gli succhiò il dito che lui muoveva dentro e fuori.
Il proprio membro divenne duro mentre l’altro glielo succhiava e sospirando di piacere ritrovò di nuovo quell’emozione tanto ricercata, sfiorata altre sere. L’emozione di uno che non si accontentava di fare sesso con dei ragazzi, ma che voleva un ragazzo in particolare.
Non era tornato nel suo quartiere alla ricerca di Tommy, era tornato alla ricerca del coraggio di essere sé stesso e lì aveva trovato Tommy che non solo l’aveva aiutato ad esserlo, ma era diventato piano piano lui quella parte di sé che voleva vivere.
Lo capì in un momento di lucidità nel mezzo di quel caos erotico che esplose nella bocca del proprio partner ed in un bacio a Tommy che non si era voluto precludere.
Un bacio che Tommy accettò mentre, sconvolto, veniva in un piacere che non aveva mai provato non in quel modo intenso, sconvolgente e profondo.
In un istante realizzò che era venuto per quel contatto con Giulio, per quel bacio leggero sulla sua bocca, per quella lingua che gli aveva infilato deciso cercando la propria.
In un istante capì che l’orgasmo era arrivato grazie a lui e che non aveva paragoni con altri, perché c’era stato qualcosa ad accompagnare quella scarica elettrica. Sentendo gli occhi bruciare si staccò bruscamente dal proprio compagno spingendolo malamente via, poi tirandosi su i pantaloni brontolò un ‘scusa tesoro’ e corse via, facendosi inghiottire di nuovo dal corridoio buio.
Giulio con Chris in piedi davanti a lui perché l’aveva appena soddisfatto, rimasero a guardare il buio dove era sparito Tommy improvvisamente, shoccati quanto l’altro ragazzo con loro che con un ‘ma che diavolo...’ Si era appena visto negare un orgasmo quasi raggiunto.
- Pensavo che fossi tu quello indeciso e difficile! - Esclamò Chris non sapendo come proseguire da lì in poi, Giulio in risposta si allacciò e si sistemò stringendosi sconvolto nelle spalle, sia per l’orgasmo raggiunto in quel modo, sia per la reazione shoccante di Tommy.
- Mi dispiace, non so che dire. Forse non sta bene, vado a cercarlo. - Poi si fermò un momento, si girò a guardarli e con un sorriso imbarazzato e di scuse, si congedò: - Grazie per la compagnia. - Intendendo che più di quello non sarebbe successo.

Ben presto Giulio si rese conto che quel posto era un labirinto e che trovarlo al quasi buio era peggio di cercare un ago in un pagliaio, così decise di usare la testa e rinunciare alla ricerca andando ad aspettarlo fuori.
Recuperò le proprie cose e vide che anche lui aveva fatto lo stesso, così teso all’idea che avesse potuto lasciarlo lì, uscì in fretta andando alla macchina.
Con sollievo lo trovò in un angolo dell’enorme giardino seduto su una di quelle sedie da esterno in rattan e alluminio, color grigio scuro, grandi e squadrate.
Tommy era raggomitolato e guardava in alto, un cielo stellato che solo fuori Milano potevi vedere.
Era avvolto nel suo cappotto costoso che si abbinava bene all’abito elegante da sera, ma la posizione da cucciolo faceva a pugni con lo stile che aveva.
Giulio sorrise facendo un respiro di sollievo, poi lo raggiunse avvolto anche lui nel suo bel cappotto nero, si sistemò la pashmina di lana bianca, già solo quel tocco lo distingueva di netto da tutti gli altri. Tommy lo vide avvicinarsi.
- Sembri un principe! - Commentò improvviso rompendo subito il ghiaccio. Giulio rimase sorpreso ma accettò il suo tentativo di normalizzare qualcosa che non era stato per niente normale.
Sorrise e si sedette in una sedia accanto mentre cercava di capire che giardino fosse, ma era troppo buio, c’erano poche illuminazioni esterne, solo alcuni faretti da terreno fra gli incrocio di aiuole.
Si intravedeva un parco stupendo in cui perdersi, alberi, siepi, piante, diverse oasi per sedersi e passare del tempo fuori.
- Per la sciarpa bianca? - Chiese sapendo che era un tocco particolare da indossare.
- È davvero aristocratica! - Rispose ammirato. - E tu poi hai un portamento molto distinto. - Giulio sorrise ancora e gli prese quel che rimaneva della sigaretta per fare qualche tiro. Il fumo salì in alto perdendosi nel manto scuro, l’aria fredda a schiaffeggiargli i visi e farli finalmente respirare.
- Stai bene? - Tommy lo guardò sorpreso senza capire perché glielo chiedesse.
- Io? Perfetto come sempre! - Giulio fece un sorrisino consapevole.
- Come sempre? - Chiese con una vaga ombra di ironia. Tommy annuì sorridendo senza usare gli occhi che rimasero seri in quella sua forma malinconica di natura.
Giulio pensò che fosse quasi grottesco. Quanto poteva fingere di essere vivo anche se era morto dentro?
- È o non è un’esperienza da fare? Non trovi niente di simile in giro. Abbandonarsi alla perdizione, solo nel tempo che sei lì dentro tutto è concesso. Quando esci viene cancellato. Abbandonarsi del tutto al piacere fine a sé stesso. -
- Fine a sé stesso... - ripeté Giulio colpito da come si sforzava di apprezzare la superficialità di quella situazione. - sicuro che il nostro piacere sia stato fine a sé stesso? - Tommy si strinse nelle spalle.
- Non conoscevamo quei due, era solo piacere fine a sé stesso, fare qualcosa di spregiudicato, uscire dagli schemi convenzionali. Nessuno ti critica o ti obbliga. È quel che ti serve. Devi venire qua più spesso, vedrai che ti aiuterà! - Giulio ridacchiò amaro buttando il mozzicone, trovando assurdo il suo modo di nascondere la testa.
- È stato bello ed utile per certe cose, ma mi sono davvero sentito trasportare solo quando tu... - Tommy a quel punto si alzò di scatto e stiracchiandosi lo interruppe come se non stesse per dire qualcosa di essenziale per il loro rapporto.
- Comunque ora ho fame, andiamo a mangiare da qualche parte? - Giulio lo guardò incredulo che davvero volesse fare finta che niente fosse successo, ignorare e basta. - sono solo le prime volte, ti ha fatto un pompino, no? Stai andando molto bene. Stai superando degli scogli importanti. -
- Grazie a te! - Cercò di proseguire il suo discorso alzandosi e seguendolo alla macchina. Tommy rise in modo eccessivo.
- Dumbo, sei tu che sei in grado di volare! - La citazione non la ricordava bene, ma supponeva il senso fosse quello. Camminarono un po’ per raggiungere il parcheggio e trovare le loro macchine, Giulio fece qualche altro tentativo ma ognuno venne abilmente soffocato ed interrotto da un Tommy in modalità effemminata ed irritante, così decise di rinunciare.
Solo per quella sera.
Non sarebbe scappato per sempre.
Là dentro era successo qualcosa, così come succedeva ogni volte che interagivano eroticamente uno con l’altro, usando dei perfetti sconosciuti per fingere che tutto andasse come volevano.
Prima o poi la dovevano affrontare e Giulio era deciso a costringerlo, se necessario.
Perché buttarsi via in quei modi, facendo sesso con estranei, superando così tanto i limiti fino a buttarsi, non serviva a nulla. Anzi.
- Mi avevi messo qualcosa nel cocktail comunque? Mi sentivo strano... - Chiese una volta in macchina, mentre era lui a guidare avendo deciso così all’inizio. Tommy si strinse nelle spalle.
- Ho condiviso un quarto di quel che ho preso io. Era la dose perfetta per te perché così hai trovato la spinta per rilassarti all’inizio. - Spiegò come se non ci fosse niente di male.
Giulio si oscurò guidando per le vie della periferia di Milano.
- Ne prendi sempre? - Tommy alzò le spalle sminuendo ancora la cosa.
- Quando esco e devo divertirmi, ma non esagero. Cioè con quegli amici che non vedo più da quando sono con te sì, esagero, lo ammetto. Altrimenti, in generale, non sono dosi sconvolgenti, è giusto una spinta. -
“Per ingannare la tua testa che altrimenti ti farebbe passare la sera in un angolo ad odiare te stesso ed il mondo? Se per divertirsi ha bisogno comunque di alterarsi sempre, e mi sorprende che l’abbia fatto anche con me ed io non me ne sia propriamente accorto, significa che è messo male. Molto più male di quel che pensavo e che dà a vedere. È solo abile a nascondere.”
Senza dire più nulla e chiudendosi in un silenzio di disapprovazione che parlò meglio di mille prediche, pensò alla canzone uscita come cover in quel periodo che gli piaceva molto e che lo faceva pensare sempre a Tommy.
Zombie originariamente dei Cramberries.
“Questo ragazzo è morto e qualunque cosa gli sia successa prima che è scappato in quel modo dopo il nostro bacio, mi chiedo se sia possibile riportarlo in vita.”