5. ACCAREZZANDO L’IDEA
"Nella tua testa, nella tua testa stanno combattendo
Con i loro carri armati e le loro bombe
Le loro bombe e le loro pistole
Nella tua testa, nella tua testa stanno piangendo
Nella tua testa, nella tua testa
Zombie Zombie Zombie"
/Zombie - Cramberries (Bad Wolves versione)/
Tommy non aveva dato un risposta, ma Giulio se ne era andato con un ‘ci vediamo presto’ convinto.
Così quando lui ed i
suoi denti bianchissimi se ne erano andati, Tommy era corso al computer
alla ricerca di video su Giulio che ballava.
Era impossibile che non
ci fosse nulla ed infatti trovò che in realtà il bell’uomo era un
ballerino piuttosto noto in Italia e nel mondo.
- Mi sono fatto un
nome?! Ho raccolto quel che duramente ho seminato?! Ma è il più famoso
ballerino contemporaneo d’Italia di questi anni! Ma dove cazzo vivevo
io? Certo se non te ne fotte un cazzo della danza perché dovrei
conoscerlo? So di Nureyev e Bruhn perché me ne parlava lui da piccoli!
- I video dei suoi splendidi balli sia assoli che di coppia e di gruppo
si mostravano su youtube, c’era anche un sito.
Articoli, interviste,
opinioni lo volevano come il ballerino più interessante dell’epoca
moderna, non al pari di Roberto Bolle, ma non poi così lontano.
Doveva essere sicuramente famoso, a giudicare dal materiale trovato su internet.
- E riesce a girare
così liberamente? Beh, non per niente ha scelto un quartiere VIP. Qua
nessuno viene riconosciuto, ma penso che se va per il centro le cose
cambiano! - Tommy continuò a parlare da solo esterrefatto di quel che
Giulio Braschi a 28 anni era diventato.
- Che poi figura di
merda ovviamente! È così famoso nel suo settore ed io lo tratto come
l’amichetto che sbaciucchiavo da piccolo. L’avrò deviato io, fai conto!
Ed ora vuole vivere la sua vena gay! Penso di essere colpevole! -
Finì per guardarsi
tutti i video dei balli disponibili e fu colpito da uno dei migliori a
detta delle visualizzazioni e della critica.
Un’esibizione fatta ad
uno spettacolo in omaggio alla cultura contemporanea a moderna, lui in
particolare aveva illuminato il firmamento con un midley di Lady Gaga
con un corpo da ballo da favola, effetti speciali da Oscar e
naturalmente una bravura, la sua, senza precedenti.
Non che se ne
intendesse, ma vederlo in quel personaggio semi travestito da donna, in
quella tutina nera aderente, il corpi capo ed il viso truccato, l’aveva
a dir poco sconvolto ed eccitato.
Nonostante
l’abbigliamento che gli evidenziava ogni muscolo del suo splendido
corpo ed il trucco, era stato estremamente credibile in quelle
sembianze che erano una via di mezzo fra un uomo ed una donna, aveva
vissuto la propria femminilità rimanendo uomo.
Tommy si consumò quel video e se lo scaricò salvandoselo nel proprio MacBook.
- Cioè io... io dovrei
essere guidato da lui? Giulio Braschi il più figo e bravo ballerino di
questi giorni che mi chiede di essere la mia guida e mi chiede se io
posso essere la sua... ed io vado a rifiutare? Sono rincoglionito? Non
posso puntare al suo letto, però posso almeno vivere di luce riflessa,
cosa che mi manca visto che fin’ora ho vissuto solo del buio e del
marcio dei miei. - Tommy smise di scherzare da solo capendo che tanto
non aveva nessuno da rincretinire e da cui nascondersi, si fermò a
fissare una sua foto vestito per l’occasione del ballo citato e rimase
colpito dalla sua proposta. Uno come lui che al momento sembrava avere
tutto, dopo aver lottato come pochi per ottenerlo, dopo aver passato
l’inferno, era in crisi con sé stesso e cercava quella parte di sé
repressa da sempre.
E chiedeva aiuto a lui.
Era certo di essere un
caso senza speranza e di non poterlo aiutare, ma la curiosità di vedere
cosa poteva succedere, fu forte. Così forte che decise per accettare di
rivederlo.
“Se deve succedere
qualcosa, qualunque cosa sia, succederà. E poi che male mi può fare?
Magari la sua influenza positiva torna a farmi stare bene come da
bambini!”
Crederci non costava, peggio di come stava ora non poteva comunque finire.
Quella cover dei Bad
Wolves su Zombie era davvero bella, appena l’aveva ascoltata gli era
venuta voglia di ballarci su e così, bisognoso di sfogarsi dopo quello
strano pomeriggio dove aveva raccontato cose di sé che non avrebbe mai
pensato di dire a nessuno, accese lo stereo nella piccola palestra
ricavata al posto della taverna ed iniziò a scaldarsi.
Le pareti insonorizzate
gli permettevano di tenere livelli elevati di volume, dopo il
riscaldamento fece partire a ripetizione la canzone ed iniziò a
muoversi liberamente come sentiva di voler fare.
Con indosso solo i
pantaloni della tuta, i capelli sciolti sul viso, scalzo, Giulio iniziò
a muoversi sulle bellissime e coinvolgenti note di Zombie, mentre da
raccolto si srotolava aprendosi in un meraviglioso fiore che sbocciava.
Mentre si faceva
trasportare dalla canzone che cresceva ed esplodeva irrompendo con
furia e disperazione, sulle parole così particolari gli venne in mente
Tommy.
Le sue lacrime quando
l’aveva abbracciato, la fuga successiva e poi quella casa lussuosa in
contrasto col lavoro di cubista in un locale così particolare. E poi
ancora la sua incapacità di ordine e di rigore, le posizioni assunte da
anarchico, il suo rifiuto del cibo, il bere, il fumare, le rivelazioni
sulla sua attività sessuale e notturna, l’autodistruzione, l’odio verso
sé stesso.
‘Nella tua testa Zombie’ cantava il cantante omaggiando la compianta Dolores.
“Come in quella di
Tommy. Niente amore, niente gioia, niente felicità nonostante gli agi e
le comodità. Niente amore. E lui ora sta sparendo, è alla stregua di
uno zombie. Come fa, come può stare bene se non fa nulla? Deve
accettare l’aiuto di qualcuno, deve!”
Giulio si ritrovò a
ballare furioso e disperato come la canzone stessa, mentre pensava a
Tommy ed all’incredibile sensazione che gli aveva lasciato. Non era un
presuntuoso che pensava di poter salvare il mondo, ma lui lo voleva
aiutare.
Lui era Tommy. Nei
momenti difficili aveva stretto Rudy e si era chiesto se Tommy pensava
ancora a lui e come stava, se sarebbe mai stato ancora felice senza di
lui, ricordando quanto scuro era tutte le volte che usciva di casa
propria.
Quando decise di
fermarsi aveva ballato a ripetizione lo stesso pezzo per almeno un’ora
ed aveva praticamente già la coreografia che avrebbe finito di
elaborare a mente pensando a qualche dettaglio.
Non sapeva cosa avrebbe fatto di quel balletto, l’aveva solo voluto fare.
Magari l’avrebbe mostrato a Tommy visto che aveva ballato pensando a lui su una canzone che lo ricordava per qualche ragione.
Finito di ballare era
sudato, la pelle madida ed i capelli in una condizione pietosa. Si
asciugò e bevve acqua per poi andare a farsi una doccia. Avrebbe cenato
qualcosa e poi sarebbe uscito.
In mente aveva di nuovo
quel locale di ieri sera, ma non per provarci con qualcuno, solo per
rivedere Tommy e capire come stava dopo il loro a dir poco sconvolgente
incontro.
Aveva guardato l’ingresso ossessivamente tutto il tempo, come se lo aspettasse, come se lo sentisse.
Quando lo vide fare il
suo ingresso trionfale, Tommy fece un sorrisino vittorioso leccandosi
le labbra mentre una scarica d’adrenalina lo attraversava
completamente.
Si tolse la giacca
dimostrando di essere intenzionato a fermarsi, vide che indossava dei
jeans che calzavano a pennello, senza stringere troppo in stile gay, e
che sopra aveva una camicia nera che scivolava morbida e perfetta sul
torace, un bottone aperto. I capelli pettinati al naturale gli stavano
con la riga in mezzo ai lati del viso, magistralmente disciplinati
forse con un po’ di cera, appena appena.
L’occhio critico di Tommy gli fece la radiografia in un attimo, notò pure le scarpe.
Appena mise piede
all’interno almeno dieci paia di occhi lo notarono, Tommy si mise a
ridere continuando a ballare sul suo cubo, ma fu quando i suoi occhi lo
trovarono dopo averlo cercato su tutti gli altri cubi, che
l’eccitazione lo raggiunse. Per poco non gli venne completamente duro.
Giulio lo trovò e gli
sorrise spontaneo. Lui ed il suo splendido sorriso lo demolirono in un
attimo ed altro che erezione, per poco non si sciolse direttamente. Suo
malgrado resistette bene e sorrise a sua volta ammiccando, regalandogli
un giro di bacino da urlo mentre si voltava e mettendosi le mani sulla
nuca, andava giù con le gambe piegate ed aperte risalendo
raddrizzandole per tirare su come prima cosa il suo piacevolmente tondo
sedere. Giulio lo guardò bene proprio perché Tommy gli aveva regalato
quella visione e si ritrovò ad apprezzare innegabilmente.
Quella era la prima
volta che si rendeva conto che gli piaceva una parte anatomica maschile
che non riguardava una questione di danza.
Aveva apprezzato molti
uomini e ragazzi, ma si era sempre costretto a trovare altre ragioni
per tali apprezzamenti e di solito riusciva ad infilarci questioni
artistiche.
Ad un certo punto non
ci era più riuscito e ammettendo di essere proprio attratto dai
ragazzi, aveva capito di aver bisogno di fare quel passo come si doveva.
Tornare nel suo quartiere di origine e incontrare Tommy che mostrava le sua grazie aveva dell’incredibile.
“Resta troppo magro, ma
ha lavorato bene sul suo didietro!” Commentò fra sé e sé sedendosi in
una posizione strategica del bancone del bar, il più vicino possibile
al cubo di Tommy per poterlo guardare tutta la sera.
Aveva tutta l’intenzione di aspettarlo fino alla fine del suo turno e poi prelevarlo per convincerlo a rivederlo regolarmente..
Ordinò da bere ad un barista che gli ammiccò, lui sorrise gentilmente e guardando Tommy ordinò una caipiroska alla fragola.
- Dà l’idea di una
fragola in effetti! - Commentò il barman divertito dal fatto che
l’aveva chiesta guardando Tommy. Giulio capendo a cosa si riferiva rise
ed annuì ma non commentò.
Per tutto il tempo che
rimase lì non ebbe occhi che per Tommy, nonostante in molti invece
avessero occhi per lui e tentassero di offrirgli da bere.
Giulio rifiutò tutti
puntando chiaramente al cubista che flirtò con lui a distanza
ripetutamente, trovando quello il miglior gioco fatto in quel locale.
Come se si fossero dati
appuntamento, Tommy dopo il proprio turno sul cubo lo raggiunse
sedendosi vicino a lui, nello sgabello rimasto vuoto tutta la sera.
Gli batté allegro una
mano sulla spalla e sorrise felice ed emozionato che fosse lì per lui e
che non fosse uno dei suoi ‘amici’ svitati.
- La guardia del corpo
si è mimetizzata fra la folla? - Chiese ironico Tommy facendo il cenno
al barista di un cocktail, il ragazzo conosceva già i suoi gusti e
quando guardò Giulio per vedere cosa beveva, notò che era passato ad
un’acqua tonica. Allargò le mani teatrale e con aria schifata chiese: -
E questo che sarebbe? Mi sembrava bevessi qualcosa di rosa prima! -
Giulio rise alla serie di domande che aveva iniziato appena arrivato.
- Un cocktail a sera è
più che sufficiente! - Spiegò chiedendo al barista acqua naturale..
Tommy scosse la testa con una smorfia da presa in giro e tornò alla
prima domanda senza risposta.
- Non dirmi che puoi
girare da solo in mezzo a questi lupi! - Giulio si aggrottò senza
capire a cosa si riferisse. - Beh tesoro, sei un figo da paura e
sei nel covo dei lupi affamati! Non sai quanti ti puntavano! - Giulio
impallidì mettendogli una mano sul braccio.
- Credimi che lo so. -
Tommy scoppiò a ridere. Quella volta i capelli non erano tirati
indietro col gel ma erano lisciati e rimanevano ormai sudati per il
lungo movimento compiuto. Si era messo un paio di occhiali da sole
trasparenti solo per fare stile. Dopo l’esibizione mezzo nudo si era
rivestito ed indossava una camicia blu elettrico di raso lucido
allacciata per un bottone, i pantaloni erano in pelle aderenti che
sembrava quasi non indossasse nulla. Sembrava andasse in scena.
- In ventiquattro ore
ho visto quattro versioni diverse di te e non ho ancora capito qual è
quella autentica! - Tommy rise ancora prendendo il bicchiere con due
cannucce fatto dal barman, un Long Island, Giulio prese la sua acqua
con ghiaccio e limone e i due tintinnarono per poi bere un po’
guardandosi con occhi vispi, attenti ed interessati.
- Non hai ancora visto quello autentico. - Giulio avrebbe giurato su quella risposta.
- Qualcuno l’ha visto? - Chiese incuriosito e malizioso.
“Eh però se fa anche il
malizioso poi io vengo!” Pensò Tommy in calore, suo malgrado sorrise
malizioso a sua volta e si limitò a bere ancora rinfrescando i bollenti
spiriti.
Avere a che fare con
lui poteva essere peggio di quel che pensava, forse l’idea di
frequentarlo senza potergli saltare addosso era un passo più lungo
della gamba.
Essere amici andava bene quando uno dei due non moriva dietro all’altro, ma si sentiva già in cimitero, Tommy!
- Pensavo che i
personaggi famosi girassero con la guardia del corpo, comunque! - Fece
improvvisamente per dire che aveva scoperto quanto era in realtà
popolare Giulio come ballerino. Questi ridendo scosse la testa:
- Evidentemente non sono così famoso! - Esclamò sminuendo la propria notorietà.
- Beh, a giudicare da come ti guardano lo sei eccome! -
- Perché sono un
bell’uomo, non perché sono un ballerino famoso. Sono famoso solo per
chi segue il ballo. È evidente che qua non c’è nessuno. - Tommy si
zittì alla sua spiegazione e rimase ad osservarlo incuriosito di come
spiccava in quella tana di lupi affamati.
- Comunque complimenti, sei bravissimo. - Giulio sorrise imbarazzato.
- Hai visto dei video? -
- Ho visto che hai addirittura una pagina su Wikipedia ed un sito tutto tuo! -
- Ma hai visto i video
dei miei balletti? - In quel momento, come per magia, partì una delle
ultime canzoni di Lady Gaga e come evocata Tommy lo guardò in estasi.
- Ho una proposta da
farti! Anzi, è una controproposta! - Disse ricordandosi di quanto gli
era piaciuto vederlo ballare in video su Lady Gaga. Sull’onda
dell’entusiasmo dimenticò i propri dubbi altalenanti sulla propria
capacità di essergli amico visto quanto gli stava piacendo seriamente,
ma evidentemente il proprio istinto di aggrapparsi a lui era molto più
forte.
- Spara! - Esclamò Giulio che però voleva sapere cosa ne pensava delle proprie esibizioni.
- Accetto di
frequentarti in amicizia, come dicevi prima, se però mi rifai quel
balletto di Lady Gaga. Però conciato com’eri allo spettacolo! - Gli era
venuto su un tale calore guardandolo che si era dovuto costringere a
non toccarsi. Più che altro nell’ottica del rivederlo sarebbe stato
strano stargli davanti ricordando come si era smanettato in precedenza
sul suo splendido corpo e ancor più splendido viso.
- Controproposta anche io! -
- Eh no, era la mia una
controproposta! - Esclamò polemico Tommy che pensava già di non poterlo
più vedere vestito da donna e truccato mentre ballava.
Giulio continuò come se non avesse detto nulla:
- Noi ci frequentiamo
come amici, io faccio quel balletto per te come desideri, ma tu impari
a ballare seriamente! Ti dò un po’ di lezioni private di ballo! -