MARILYN MONROE
DATI
NOME
D’ARTE:
Marylin Monroe
NOME
VERO:
Norma Jeane Baker
NATA:
Los
Angeles 1/6/1926
MORTA:
Los
Angeles 5/8/1962
PROFESSIONE:
attrice principalmente, cantante in seconda linea
BIOGRAFIA:
Nacque
con il
nome di Norma Jeane Mortenson, e fu battezzata Norma Jeane Baker nel
reparto dell'ospedale della contea di Los Angeles California, riservato
agli indigenti. La madre era Gladys Pearl Monroe. I biografi concordano
che l'uomo indicato come il padre nel certificato di nascita, Martin
Edward Mortenson, il secondo marito di Gladys, non fosse in realtà il
suo vero padre. La sua paternità non è mai stata definita in modo
chiaro, in seguito nemmeno la madre fu in grado di occuparsi della
piccola che affidò ad un’altra coppia con cui visse fino ai sette anni.
Dopo di allora tornò a vivere con la madre Gladys che però ebbe un
forte esaurimento nervoso e fu portata di forza in ospedale
psichiatrico.
Norma
Jeane fu
presa in custodia dalle autorità statali. La migliore amica di Gladys,
Grace McKee, divenne la sua tutrice. Dopo il matrimonio di Grace con il
signor Goddard, Norma Jeane fu mandata prima all'orfanotrofio di Los
Angeles e poi affidata a ben dodici diverse famiglie, dove subì
violenze e trascuratezza. Quindi, anni dopo, Grace McKee Goddard la
riprese con sé. Norma Jeane conobbe il figlio di un vicino, James
Dougherty, che divenne poi il suo primo marito a 16 anni. Il matrimonio
avvenne il 19 giugno 1942, per poi cessare con il divorzio il 13
settembre 1946. I Goddard stavano per trasferirsi sulla costa orientale
degli Stati Uniti e ritennero che il matrimonio fosse una buona cosa
per l'ormai teenager Norma Jeane. Era una ragazza con poca stima di sé,
ma anche con un lato aggressivo ed opportunistico. Era molto più
intelligente ed infelice di quanto possa far pensare l'immagine che il
cinema diede poi di lei.
Nel
1945 Norma
Jeane lavorò come operaia, faceva l'impacchettatrice di paracaduti. Nel
suo stesso reparto lavorava Robert Mitchum, con cui si ritroverà otto
anni dopo nella "Magnifica Preda". Un giorno un fotografo, David
Conover, andò allo stabilimento militare per fotografare "ragazze che
tenessero su il morale delle truppe al fronte". Poi le foto arrivarono
sul tavolo di Emmelyn Snively, direttrice della più importante agenzia
pubblicitaria di Hollywood. Norma Jeane firmò il contratto il 23 luglio
1946. Una di queste foto, secondo la leggenda, creò un certo turbamento
nel grande produttore cinematografico Howard Hughes. L'agente di Norma
Jeane sfruttò la voce e le fece ottenere il suo primo contratto
cinematografico con la 20th Century Fox della durata di sei mesi per un
compenso pari a 75 dollari. Era il 26 agosto 1946.
I
biografi
raccontano che Marilyn frequentava il "giro delle feste" quando il 31
dicembre 1948 incontrò Johnny Hyde, un associato dell'agenzia William
Morris, ad una festa data dal produttore Sam Spiegel. Anche Hyde, come
Grace Goddard, credeva che Marilyn fosse destinata a diventare una
grande stella ma, a differenza di Grace, aveva i mezzi per aiutarla in
questo senso. Benché sposato e vecchio a sufficienza per essere suo
padre, Hyde si innamorò follemente di lei. Con la sua insistenza, la
fece inserire nei cast di Giungla d'asfalto e Eva contro Eva.
Posò
nuda per
un fotografo, Tom Kelley, il 27 maggio 1949 e venne pagata 50 dollari.
Nel calendario sexy Miss Golden Dreams la fotografia venne riprodotta
senza citare il suo nome. Nel 1952 un ricattatore minacciò di rendere
il fatto di pubblico dominio, ma lei gli rovinò i piani annunciandolo
lei stessa. Quando i reporter le chiesero perché l'avesse fatto, lei
fece spallucce e disse "avevo fame". Hugh Hefner comprò il diritto di
usare quella fotografia per il primo numero della sua nuova rivista,
Playboy.
Da
lì in poi ci
fu la sua salita al successo, soprattutto grazie ad Hyde oltre che alla
sua bellezza, alla sua veemenza e al suo talento.
Nel
1951 Joe Di
Maggio vide una fotografia di Marilyn con due giocatori dei Chicago
White Sox, ma aspettò fino al suo ritiro per chiedere di organizzare un
appuntamento con lei. Lei non volle incontrarlo, temendo che si
rivelasse un tipo abbastanza convenzionale. Il 14 gennaio 1954, la loro
fuga al municipio di San Francisco fu il culmine di due anni di
corteggiamenti che, tramite i rotocalchi, avevano tenuto in sospeso
l'intera nazione.
La
loro unione
fu difficile, a causa delle loro personalità in conflitto. La gelosia
di Di Maggio, figlio di immigrati siciliani, mal si conciliava con la
vita mondana della Monroe. Richard Ben Cramer, il biografo di Di
Maggio, afferma inoltre che lui era violento.
Successivamente
sposò il celebre commediografo ebreo-americano Arthur Miller con
cerimonia civile il 29 giugno 1956 e con cerimonia ebraica due giorni
dopo. Tornati dall'Inghilterra, dopo aver completato Il principe e la
ballerina (The Prince and the Showgirl), scoprirono che lei era
incinta. Sfortunatamente lei soffriva di endometriosi, la gravidanza
era a rischio e lei la interruppe per non rischiare la propria vita.
Una seconda gravidanza si concluse con un aborto spontaneo. Il
comportamento di Marilyn, sul set e nella vita domestica - a causa del
largo consumo di droghe e alcol da parte dell'attrice - era piuttosto
instabile: lei era particolarmente insofferente verso il marito, e fra
i due si stabilì progressivamente una diversità di vedute
inconciliabile. Marilyn ottenne il divorzio da Miller il 24 gennaio
1961.
Di
Maggio
ritornò nella vita di Marilyn mentre il suo matrimonio con Miller stava
finendo. Il 7 febbraio 1961 Marilyn, ormai dipendente da psicofarmaci
ed alcol e sempre più preda di turbe psichiche, che la facevano passare
rapidamente dall'euforia alla più nera disperazione, scelse un
volontario ricovero in una clinica psichiatrica, in un reparto per casi
di una certa gravità. Quando la permanenza nella casa di cura divenne
per l'infelice attrice una vera e propria detenzione, l'ex campione di
baseball riuscì a farla uscire e a trasferirla in un'altra clinica.
Marilyn
Monroe
è stata trovata morta nella camera da letto della sua casa di
Brentwood, a Los Angeles, all'età di trentasei anni a causa di
un'overdose di barbiturici. L'allora presidente degli Stati Uniti John
F. Kennedy aveva di recente interrotto l'amicizia con l'attrice.
A
distanza di
anni vi sono ancora parecchi lati oscuri circa la ricostruzione della
morte dell'attrice. L'insolito essersi chiusa a chiave nella camera, la
scomparsa delle fotografie dell'inchiesta e dei tabulati telefonici, il
ritardo dei soccorsi. Anche il mistero che avvolge la sua prematura
morte ha contribuito alla costruzione del suo mito.
FILMOGRAFIA
-
The Shocking
Miss Pilgrim, non accreditata, regia di George Seaton e, non
accreditato, Edmund Goulding (1947)
-
Dangerous
Years, regia Arthur Pierson (1947)
-
Scudda Hoo!
Scudda Hay!, regia di F. Hugh Herbert (1948)
-
Orchidea
bionda (Ladies of the Chorus), regia di Phil Karlson (1948)
-
Una notte sui
tetti (Love Happy), regia di David Miller e, non accreditato, Leo
McCarey (1949)
-
La figlia
dello sceriffo (A Ticket to Tomahawk), non accreditata, regia di
Richard Sale (1950)
-
Giungla
d'asfalto (The Asphalt Jungle), regia di John Huston (1950)
-
Eva contro
Eva (All About Eve), regia di Joseph L. Mankiewicz (1950)
-
Lo spaccone
vagabondo (The Fireball), regia di Tay Garnett (1950)
-
Il messicano
(Right Cross), non accreditata, regia di John Sturges (1950)
-
Home Town
Story, regia di Arthur Pierson (1951)
-
L'affascinante bugiardo (As Young as You Feel), regia di Harmon Jones
(1951)
-
Le memorie di
un dongiovanni (Love Nest), regia di Joseph M. Newman (1951)
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Mia moglie si
sposa (Let's Make It Legal), regia di Richard Sale (1951)
-
La
confessione della signora Doyle (Clash by Night, regia di Fritz Lang
(1952)
-
Matrimoni a
sorpresa (We're Not Married!), regia di Edmund Goulding (1952)
-
La tua bocca
brucia (Don't Bother to Knock), regia di Roy Ward Baker (1952)
-
Il magnifico
scherzo (Monkey Business), regia di Howard Hawks (1952)
-
Il poliziotto
e il salmo (The Cop and the Anthem), episodio di La giostra umana (O.
Henry's Full House), regia di Henry Koster (1952)
-
Niagara
(Niagara), regia di Henry Hathaway (1953)
-
Gli uomini
preferiscono le bionde (Gentlemen Prefer Blondes), regia di Howard
Hawks (1953)
-
Come sposare
un milionario (How to Marry a Millionaire), regia di Jean Negulesco
(1953)
-
La magnifica
preda (River of No Return), regia di Otto Preminger e, non accreditato,
Jean Negulesco (1954)
-
Follie
dell'anno (There's No Business Like Show Business), regia di Walter
Lang (1954)
-
Quando la
moglie è in vacanza (The Seven Year Itch), regia di Billy Wilder (1955)
-
Fermata
d'autobus (Bus Stop), regia di Joshua Logan (1956)
-
Il principe e
la ballerina (The Prince and the Showgirl), regia di Laurence Olivier
(1957)
-
A qualcuno
piace caldo (Some Like It Hot), regia di Billy Wilder (1959)
-
Facciamo
l'amore (Let's Make Love), regia di George Cukor (1960)
-
Gli spostati
(The Misfits), regia di John Huston (1960)
-
Something's
Got To Give - incompleto, regia di George Cukor (1962)
CURIOSITA’
-
Marilyn è
nata bruna, si fece bionda ossigenata dietro consiglio di un fotografo
secondo il quale in tal modo avrebbe avuto più fama.
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Era alta 1,66
cm pesava 53 kg indossava la taglia 46 americana, corrispondente
all'attuale taglia 42.
-
Si è
affermato che Marilyn avesse avuto anche alcune relazioni lesbiche, una
tra le quali con Elizabeth Short, la famosa vittima di un omicidio di
Los Angeles. Ma in merito a queste affermazioni non esistono tuttavia
certezze.
-
La canzone
Candle in the Wind (1973), scritta da Bernie Taupin ed Elton John, era
dedicata a lei. Elton John l'ha successivamente riscritta per il
funerale di Lady Diana Spencer.[2]
-
Tra gli
improbabili fans di Marilyn si annoverano Albert Einstein, Pier Paolo
Pasolini e Ayn Rand.
-
Marilyn fu
proposta al principe Ranieri III di Monaco come possibile moglie. Lui
poi sposò Grace Kelly, la cui fama si fuse con quella del principato
stesso.[3]
-
Le immagini
di Marilyn sono proprietà del suo fondo e non ne è permessa la copia
integrale.
-
L'assegno da
ventimila dollari che Eunice Murray (l’inserviente che trovò Marilyn
morta) tentò di incassare dopo la morte della Monroe è in mostra allo
Hollywood Entertainment Museum a Hollywood.
-
Hugh Hefner
ha acquistato una tomba accanto a quella di Marilyn per 85.000 dollari;
l'altra tomba adiacente è stata venduta per 125.000 dollari. Non vi
sono altre tombe disponibili accanto alla sua.
-
Da alcune
fotografie di Joseph Jasgur pubblicate nel 1946 nacque il mito che
Marilyn avesse sei dita per ogni piede. Due delle fotografie,
pubblicate in The Birth of Marilyn: The Lost Photographs of Norma
Jeane, possono farlo pensare, ma è solo effetto della luce, come
dimostrato da altre fotografie. Dato che non vi sono altre prove in
merito, la storia è comunemente considerata una leggenda metropolitana.
-
Marilyn vinse
nel 1946 il concorso di bellezza per Miss Carciofo.
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Marilyn
dovette indossare due paia di slip bianchi per girare la scena della
grata della metropolitana in Quando la moglie è in vacanza. Una
decisione presa dal gelosissimo marito Joe di Maggio per impedire alla
folla di vedere troppo.
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Il regista
Billy Wilder (che con Marilyn ha diretto Quando la moglie è in vacanza
e A qualcuno piace caldo) disse che Marilyn aveva un seno di granito ed
un cervello di groviera. In altre occasioni ha detto che Marilyn era un
genio, si può quindi dire che la loro relazione fosse piuttosto
incostante.
-
Marilyn,
durante la prima infanzia, visse nell'illusione di essere figlia di
Clark Gable, a causa della somiglianza di uno degli uomini che la madre
le indicò come suo padre con il celebre interprete di Via col vento.
L'attrice dichiarò in varie interviste di essere entusiasta
dell'opportunità di poter lavorare con il divo nel film Gli spostati,
che fu la sua ultima interpretazione, ma anche l'ultima di Gable: un
infarto lo stroncò, infatti, un mese dopo la fine delle riprese.
-
ll pubblico
ha raramente guardato oltre l'immagine di scena di Marilyn, ma di lei
si diceva che fosse piuttosto intelligente, ancorché nascosta dietro il
cliché della bella bionda svampita. Lei rimpianse sempre di non aver
potuto continuare gli studi, scrisse poesie e fu molto appassionata di
letteratura.
-
Il fotografo
George Barris ha scattato le ultime fotografie di Marilyn in vita, ma
ha rifiutato per molti anni di permetterne la pubblicazione.
-
Pare che
Marilyn Monroe, per mettere in risalto la propria andatura
ancheggiante, calzasse scarpe con i tacchi di diversa altezza,
tagliando un centimetro da un tacco di una delle due scarpe.
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Era solita
dormire svestita, dimostrazione ne è l'espressione "Io dormo solo con
due gocce di Chanel" da Marilyn pronunciata nella pubblicità tramite la
quale sponsorizzava appunto il profumo Chanel n° 5.
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Quando il
medico legale diede il nulla osta per il funerale dell'attrice, dopo
l'autopsia, i suoi più stretti collaboratori prepararono la salma per
la camera ardente. Whitey Snyder, fedele truccatore di Marilyn da
alcuni anni, si occupò di rendere per l'ultima volta il suo volto
sfavillante di luce e di colori. Le fu poi fissata sulla testa la
parrucca bionda e liscia con frangetta che aveva portato nel film Gli
Spostati. Una sua collaboratrice ottenne che Marilyn indossasse per
l'estremo viaggio un abito verde dello stilista fiorentino Emilio Pucci
che l'attrice aveva acquistato recentemente. Poiché, dopo l'intervento
del patologo, non c'era più traccia dei seni, il reggiseno fu riempito
con della stoffa.
-
A Natale del
2009 Suzie Kennedy, sosia perfetta dell'attrice americana, ha
impersonificato la figura di Marylin nel film di Leonardo Pieraccioni
Io & Marilyn, dove la Monroe viene chiamata durante una seduta
spiritica.
-
L'ultimo film
di Marilyn rimasto incompiuto fu ripreso da Doris Day con il titolo
Move Over Darling ovvero Fammi posto tesoro (1963).
-
La stessa
Marylin appare nel videogioco The Sims con la sesta expansion pack nel
quartiere "studios". Arriverà solo se si è in possesso dell'espansione
superstar, e si presenterà solo nelle feste più scatenate a bordo di
una limousine rosa.
-
Era
agorafobica.
-
L'ex marito,
Joe Di Maggio, nei primi tempi dopo la morte di Marylin, portò
personalmente una volta a settimana un mazzo di rose rosse sulla tomba
dell'attrice, in seguito, per quasi un ventennio li fece recapitare da
un fioraio, ma solo in ricorrenza del compleanno.
DUE
PAROLE SU DI LEI…
Di
Marilyn non
conosco nulla se non ciò che ho raccolto per questa sezione, solo da
questo posso esprimere un mio parere personale che mi sono fatta…
onestamente potrei guardarmi qualche suo film e farmi un’idea più
completa, per sapere com’era l’attrice, o magari cercare qualcuna delle
sue canzoni e vedere com’era la cantante, o ancora cercare qualche
intervista o servizio dell’epoca e capire com’era la celebrità. Però io
penso che per comprendere la persona che era, basti conoscere almeno un
po’ la sua vita.
Quella
dice
tutto di lei.
Il
personaggio
che si è costruita, o che le hanno costruito, è qualcosa che sono certa
sia molto diverso dalla vera Marilyn.
Di
lei si sa
che era molto capricciosa, affamata di celebrità, intelligente, furba e
sveglia, ma anche fragile. Estremamente fragile.
È
stato forse
il suo enorme successo che l’ha portata talmente in alto in così breve
tempo, da farle avere tutto ciò che potesse desiderare. Eppure la pace
e la serenità la si desidera in un’età più matura, lei non ha fatto in
tempo ad arrivarci. Quando l’ha voluta, era troppo tardi e non ce l’ha
fatta.
Onestamente
del
suo mito mi sono informata, tutta la storia del presidente Kennedy e
quant’altro si dica di lei lo conosco, però io di lei non volevo
ricordare questo. Qualunque sia la verità è una questione fra lei e
qualunque cosa in cui credesse.
Ciò
che voglio
ricordare di lei è il carisma e la prontezza di reagire in qualunque
situazione, l’abilità nel rigirare ogni evento in suo favore, anche
quello che normalmente si sarebbe ritorto contro.
Non
si è
fermata davanti a niente, ecco perché è diventata così famosa. Ecco
perché è finita così male, così prematuramente, così misteriosamente.
Nemmeno
la
grazia di una morte degna di questo nome. Vittima della sua stessa
fama, una fama diventata mito e quasi leggenda.
Si
potrà
parlare per secoli di lei e non arrivare mai a nessuna conclusione
sostanziale, ma tutto ciò che secondo me non si deve mai dimenticare, è
che era una persona con del talento e con qualcosa da dire. Che sia
riuscita a dirlo o meno lo possono dire chi la seguiva meglio di me, io
penso però che la sua croce fosse la sua bellezza, una bellezza quasi
senza eguali per qualcuno.
Una
bellezza
che è stata la sua più grande fragilità.
Sicuramente
ora
sta bene.
IMMAGINI
CREDITS
Per
il materiale in questa pagina si ringrazia Wikipedia