#1
I VIDEO
 

 
Sarebbero passati sul suo cadavere, per continuare quella follia!
Antonio Di Natale era più che sicuro di riuscire ad arginare quel delirio che stava cominciando, sapeva si sarebbe propagato a lungo se non avesse fatto qualcosa e non poteva permettere che tanti suoi amici -e lui era amico di tutto il mondo- perdessero la faccia per colpa di certi debosciati che stavano in Nazionale…
 
Il primo a dare il via fu naturalmente il suo omonimo, Antonio che di cognome faceva Cassano.
Chi se non lui?
Si contendevano il titolo di capitano in assenza di Gigi ma avevano idee completamente diverse di portare avanti quella fascia.
L’esordio di Antonio al ritiro fu con l’annuncio che aveva dei DVD speciali che nessuno si sarebbe potuto perdere.
Nel giro di un istante tutti gli altri erano in camera a vedere di cosa si trattava.
Lui che per somma sfiga stava nella sua stessa camera insieme a Daniele, prima di capire precisamente di cosa si trattava si trovò trenta persone che facevano dentro e fuori a prendere quei DVD masterizzati con chissà cosa dentro.
Cioè, li pagavano.
- Ma di che diavolo si tratta, si può sapere? - Chiese quindi la prima sera incuriosito… pensava si trattasse di qualche stupido retroscena dei suoi compagni al Milan. Il Noce, sentendoglielo chiedere, era uscito ridendo perché lui quei filmini li aveva già da tempo, mentre il carattere di Totò -con tutti quegli Antonio dovevano distinguersi in qualche modo- era famoso.
Antonio -Cassano- con sommo orgoglio ed enorme incoscienza glieli mostrò. Rimaneva solo lui a doverli vedere perché non si era seriamente interessato alle sue cavolate reputandole, appunto, solo cavolate. Quello che poi erano.
Quando vide che in quei filmini c’erano effettivamente dei ‘dietro le quinte’ della sua squadra, ma non certo quelli che lui si sarebbe immaginato, impallidì, arrossì e poi si mise a tossire come un forsennato soffocandosi con la sua stessa saliva.
- E tu fai pagare la gente per vedere Ibra e Pato che fanno sesso?! - Non voleva crederci e mentre Daniele rideva piegato in due sul letto, Antonio rispondeva orgoglioso della sua opera:
- Più che altro ‘la gente paga per vedere loro due che scopano!’ -
Quesito effettivamente corretto.
Cioè, malato lui a farli ma più malati gli altri a comprarli!
In quello arrivò spalancando la porta anche Mario, uno dei pochi che non aveva ancora favorito. Notò Totò messo in bilico fra la vita e la morte e lo ignorò puntando dritto dritto il suo nuovo amico Antonio.
Lo additò e con aria furba, estremamente furba -nonché parecchio sadica- esordì convinto:
- Ti propongo uno scambio piuttosto equo! -
Antonio si fece subito serio come se effettivamente si potesse parlare di scambi di quel genere e per di più equi.
- Chi hai filmato? -
Mario alzò il suo DVD masterizzato e prima di darglielo rispose:
- Guarda che è una chicca… Jùlio con Wesley! - Antonio sovrastò le tossite di Totò che aumentarono insieme al rossore del suo viso.
- César con Sneijder?! E che ci azzeccano insieme? - Come fosse la cosa più essenziale.
- No ma più che altro… come diavolo li hai! - Daniele che non si era stupito della coppia quanto delle sue risorse pose il quesito sull’effettivo punto nodale della situazione. Non aveva torto…
Mario sogghignò indicando la propria camera:
- Giampaolo… - Pazzini doveva essere una specie di Antonio due, Totò e Daniele lo pensarono subito solo che mentre il primo ne era scandalizzato, il secondo ne era ampiamente divertito.
Antonio gli tirò il DVD di Zlatan e Alex ed in cambio prese Jùlio e Wesley con aria famelica.
- E dov’è, scusa? -
- A spassarsela con Riky! - Riky, per loro, era Riccardo Montolivo. Era risaputo che i due stavano insieme.
- E non avete niente di loro? - Chiese quasi professionale Antonio mentre metteva su il video di Mario. Totò era al devasto, non riusciva a reagire completamente sotto shock, incapace di credere che quelli fossero davvero così malati.
- Ci sta lavorando la Rana! - La Rana, naturalmente, era Andrea Ranocchia. Altro interista che cercava di ricambiare il maniaco Giampaolo con la stessa moneta filmandolo a sua volta col suo adorato Riccardo. Finalmente pareva riuscirci.
- Voglio anche quello, dopo! - Ebbe il coraggio di dire. Mario alzò il pollice in alto e aspettò le loro facce mentre vedevano Jùlio e Wesley fare sesso piuttosto sentitamente. Sentitamente in tanti sensi.
Antonio fece l’espressione da ‘mica male’ mentre Daniele commentò sminuendo il filmato:
- E questa la chiami una chicca? Insomma, strani insieme ma ti dico io chi è una vera chicca… - A questo Totò lo guardò come fosse il demonio, non poteva crederci che l’avesse fatto anche lui, mentre Antonio e Mario gli si fiondarono sul letto per sapere assolutamente di chi si trattasse.
- Ti ritorno i soldi di quello che ti ho venduto se mi dici chi hai e me li dai! - Daniele rise sadico. Non era pane per ostie nemmeno lui a quanto pareva.
Alla fine rispose pigiando bene con la voce su ogni singola lettera, come se fossero proprio oro colato:
- Bojan Krkic… con… - Lasciò anche la suspance… i tre -a questo punto era curioso anche Totò- si tirarono col fiato sospeso e poi lo sparò: - Francesco Totti! - Mario ed Antonio sputarono per ridere increduli mentre Totò si pietrificò.
- Dai, non dire stronzate. Lui è sposato con Ilary, ha figli, adora la famiglia… è proprio il classico uomo di casa, insomma… cioè, di tutti puoi dire ma lui proprio… - Totò cominciò a difendere l’amico convinto che Daniele l’avesse solo sparata, ma Antonio intervenne puntandolo:
- Che c’entra, pur tu hai moglie e figli ed una famiglia che adori e sei devoto ma hai scopato come un riccio con Alexis Sanchez! - Totò cadde dal letto di faccia, non si sapeva bene come, e lì vi rimase pregando di svegliarsi da un incubo. Non riusciva nemmeno a muoversi tanto che era imbarazzato e sconvolto. Dannazione, non doveva saperlo nessuno… oltretutto aveva anche più o meno troncato perché vedeva Alex soffrire troppo ad ogni separazione… si era ripromesso, eventualmente, di tornare quando avrebbe finito di giocare. Doveva tenere duro solo un altro annetto circa…
- Come… come diavolo lo sai? - Intanto Mario e Daniele ovviamente ridevano come disgraziati quali poi erano.
- Eddai, lo sanno in parecchi… - Rispose senza pietà l’attaccante del Milan.
- Chi di preciso? - Doveva sapere chi andare ad uccidere…
Antonio sospirò e cercò di ricordare con chi ne aveva parlato…
- Gigi, Giorgio, Andrea, Fabio, Simone… poi parecchi del Napoli se non sbaglio… sentivo che ne parlavano… -  Rispettivamente riferimento a Buffon, Chiellini, Pirlo, Quagliarella e Pepe. Totò capì subito…
- Quei maledetti chiacchieroni di Fabio, Simone e Inler, scommetto io! - Gli ci era voluto esattamente un nano secondo. Erano stati quelli che avevano capito da soli della loro storia clandestina perché lo conoscevano bene in quanto ex compagni di squadra. Gli era bastato vederli giocare insieme l’anno precedente per capirlo, da lì le voci. Teorie fondate, alla fin fine.
Totò riemerse e affondò sul letto di faccia. Almeno non esistevano filmati in prova. Per un momento gli dispiacque.
- Loro sì che sarebbero una vera chicca! - Commentò Antonio vedendo il suo amico morire d’imbarazzo.
Era vero… immortalare il perfetto e moralista Antonio Di Natale che fa porcherie col suo amante doveva essere da manuale ma in quello tornò a Bojan e Francesco e puntando Daniele chiese curioso e ancora sconvolto:
- Ma Francesco e Bojan!? - Daniele rise.
- Francesco era ubriaco ed incazzato nero come una biscia, Bojan ha quel potere di calmare tutti quindi… L’ha calmato bene! È stata l’unica volta, per questo è una chicca. Non si ripeterà più ed io ho le prove che perfino il Francesco capitano della Roma tutto d’un pezzo è stato infedele. -
- Tutti, mio caro, in questo nostro mondo di ladri, lo sono. Chi più chi meno… persino Mark Van Bommel con Kevin… - Disse il nome per intero affinché facesse più effetto ed in effetti fu così.
Alla notizia Daniele e Mario lo guardarono come se bestemmiasse. Mark era famoso per la sua fedeltà.
- Eh già… Kevin ora è tutto depresso e non fa che andare su in Olanda a rincorrere il suo adorato Mark ovunque vada… -
- E… hai roba su di loro? - chiese Daniele interessato a Kevin. Come tutto l’universo vivente, in pratica.
- No ma posso lavorarci su. Te lo faccio avere se però tu in cambio mi darai qualcun altro della tua squadra… - Daniele alzò il pugno in segno d’accordo e Antonio, demenzialmente, lo colpì sancendo il patto.
- Fatta! -
A quel punto, dopo vari altri scleri a cui Totò credette di soccombere, Mario si congedò. Rimasti soli i tre compagni di camera si guardarono, chi sconvolto chi felice, poi Daniele e Antonio videro il video di Francesco e Bojan, un gran bel figliolo in effetti.
- Però… sai quanto venderebbe questo? Io preferisco Zlatan e Alex ma perché li conosco meglio e mi fanno sbracare dal ridere… però… -
- Non lo farete… - Esordì Totò dall’oltretomba che aveva cercato di tapparsi le orecchie per non sentire i gemiti dei suoi colleghi. Alla fine non era servito.
- Come no! E chi me lo impedisce, tu? -
Fece Antonio sfidando il co-capitano in seconda della Nazionale.
Totò si raddrizzò sul letto, incrociò le gambe, mise le mani sui fianchi e più battagliero che mai cominciò un dialogo con Antonio. Uno in dialetto napoletano e l’altro in dialetto barese. C’era da chiedersi come si capivano. Daniele ogni tanto si inseriva parlando in romano.
Una chicca.
E tutti e tre convinti, spediti come gladiatori a difendere le rispettive idee.
Valorose solo quelle di Totò, comunque.
- Andiamo, siamo realisti! Ormai tutti fanno queste porcherie! Chi se ne frega, siamo calciatori, viviamo in un altro modo! -
- Non è questo, che comunque discuterei lo stesso. È per il rispetto verso i nostri amici! Non possiamo svenderli in questo modo! -
- Ma sono scambi equi! -
- Scambi equi un paio di palle! - Detto in napoletano rendeva molto di più…
- No hai ragione, qualcuno vale più di un altro… bè, in quelli possiamo metterci una tassa aggiuntiva per la qualità o la rarità. Tipo quello di Francesco e Bojan che non si ripeterà mai più e che comprende FRANCESCO TOTTI altrimenti detto IL PUPONE direi che possiamo farlo pagare di più… - Antonio e Francesco fra l’altro erano grandi amici di vecchia data, come lui e Daniele, del resto… ex compagni di squadra, si erano tenuti in contatto anche dopo, fra nazionali varie ed uscite insieme.
- Non è una questione di prezzo! Sono nostri amici! Se qualcuno vendesse te che fai sesso con Rino che faresti? - Se ne uscì Totò esponendo un fatto estremamente assurdo come se fosse estremamente normale.
Daniele si fermò e guardò con occhi sgranati Antonio, poi si placò pensandoci bene. Era ovvio che fossero una coppia… oltretutto se se n’era accorto anche Totò era proprio evidente…
- Chiederei i diritti d’autore! - Sì, era capace di limitarsi solo a quello…
- Tu sei fuori! Non lo farete mai! Se vedo altri DVD del genere girare per questo ritiro li rompo tutti e te li faccio mangiare al posto della colazione! Così non li dimentichi più! -
Se i diretti interessati avessero saputo la strenua difesa di Totò si sarebbero commossi e l’avrebbero baciato appassionatamente. Era l’unico che pensava a loro e per giunta seriamente. Fra l’altro Daniele ed Antonio capirono solo in quel momento quanto difficile sarebbe stato superare il piccolo napoletano testardo…
- Dovremo fare lavoro di squadra… - Si dissero con lui davanti.
- Non farete proprio niente, ho detto! Sono categorico! -
E non sembrava essersi mai arrabbiato tanto, peccato che non fu calcolato molto dai due dementi cronici per eccellenza e quando sentirono bussare alla porta, dopo che aprirono, non si stupirono di trovarsi davanti Cristian Maggio con un DVD in mano che sventolava con un sorrisone sulla faccia:
- Ho sentito da Mario che fai scambi… - Antonio lo prese sotto braccio e lo condusse felicemente in camera.
- Di chi si tratta? -
- Non azzardatevi! - Cercò di ammonirli Totò battagliero con le braccia conserte. Cristian per un istante esitò, lui era quello che tutti consideravano il vero capitano anche se era in quella formazione specifica solo da quel ritiro e non aveva fatto gli altri. Però si sapeva… Totò era Totò, il classico e vero capitano di una squadra… tutti ne avevano uno. Anche se poi, a rigor di logica, il capitano unico era Gigi. Chissà perché si sentiva più capitano Antonio mentre poi i ragazzi guardavano Totò come fosse quello vero ed autentico… strane influenze varie!
- Dai non dargli retta, non abbaia e non morde nemmeno… - Cristian però non era convinto.
- Sì ma incute quel non so che… - Antonio alzò il sopracciglio scettico.
- Non so che? -
Cristian si strinse il DVD al petto e fece la faccetta infantile rispondendo con ferma convinzione:
- Sì… mi ricorda mio padre… ed io ho sempre avuto il terrore di mio padre… - Daniele non gli diede torto e non osò replicare nemmeno Antonio che si limitò a guardare un serissimo Totò che tendeva la mano verso il disco. Cristian guardò lui, poi la sua mano e di nuovo Antonio incredulo. Non poteva darglielo.
- Cristian Maggio, dammelo subito! - Aggiunse poi Totò proprio col tono laconico e serioso di un padre, non ammetteva rifiuti.
Alla fine Cristian sospirò e a dir poco dispiaciuto glielo consegnò funereo chiudendo gli occhi:
- Mi dispiace Antonio ma non posso… lui è… Totò! - Cosa per niente chiara a nessuno eppure comprensibile a tutti al tempo stesso.
Daniele si piegò dal ridere e Antonio lo fissò stralunato senza crederci davvero.
- Ma chi diavolo hai registrato, si può sapere? - Come se fosse la cosa più importante.
- Erano il Pocho ed Edison. -
- Lavezzi e Cavani! - Ripeté estasiato.
Antonio si fermò, smise di respirare, sgranò gli occhi come se gli avesse detto il Papa e Hitler, poi fissò Cristian, fissò Totò che stringeva ancora il DVD e fissò il DVD in questione con aria famelica.
Preoccupatamente famelica.
Totò rabbrividì e Daniele si pregustò una scena che sapeva di lì a poco si sarebbe verificata.
e, puntualmente, eccola lì!
Antonio che non sembrava avere per niente oltre i trent’anni ed un operazione al cuore a suo carico, si buttò letteralmente su quel poveraccio di Totò che, non aspettandoselo, si trovò buttato sul letto e schiacciato dal poco leggiadro Antonio.
- Assoreta! - Imprecò in napoletano Totò reagendo istintivamente nello stringere il corpo di Antonio con le gambe in una morsa tipica da wrestling. Il barese non fu da meno e decise di andare di denti mordendogli il braccio, voleva che mollasse quel DVD ma il risultato fu solo delle urla non da poco ed un pugno in piena schiena che gli tolse il fiato.
Non bisognava stuzzicare il cane che riposava… nel caso di Totò era stato devastato!
 
Il giorno dopo Antonio guardava in cagnesco Totò. Era riuscito a tenersi il DVD di Cristian con Lavezzi e Cavani che facevano sesso e non c’era stato proprio verso di farlo suo. Questo gli era rimasto sullo stomaco ma il casino che aveva continuato a fare tutta la notte l’aveva sentito perfino il mister che preoccupato per il suo stato di salute mentale, in campo, gli si era avvicinato.
- Antonio, cos’erano quegli schiamazzi stanotte? Non voglio che vi strapazzate troppo, dovete riposare! -
Cesare era seriamente impensierito. Sapeva che era una testa calda e lasciarlo in camera con Daniele era stato un azzardo enorme, ma gli aveva affiancato Totò apposta sperando che li tenesse a bada.
Più o meno aveva funzionato…
Antonio, che non sapeva come si stava zitti ad una domanda così diretta, espose tutto il grande dramma:
- E’ colpa di Totò! Mi ha proibito la compravendita di DVD piratati e me ne ha sequestrato uno importantissimo che aspettavo da tanto! - Cesare pensando che fosse sì una cosa illegale -da lui cosa ci si poteva aspettare?- ma non di sicuro anche malata e sconcia, chiese incuriosito:
- Ma che DVD sono? - Pensava gli elencasse chissà quale film super.
Per Antonio era anche meglio:
- I compagni di squadra degli altri che scopano! Ho cominciato vendendo Ibra e Pato, poi è venuto fuori che c’erano anche Jùlio e Wesley, poi Francesco e Bojan, ci sarà anche Giampaolo e Riky! Per non dire un sacco di altri che mi dicevano ‘Ehi Antò, c’ho questi ti possono interessare?’ Ed io ‘Sì che mi interessano, passa qua!’ ma poi arrivava Totò e li sequestrava tutti! Cazzo, non mi ha fatto fare nulla! Mi ha tolto di mano il Pocho ed Edi! - Cesare a quel punto non poté che mettersi la mano sulla faccia e coprirsela incredulo ed imbarazzato. Che lui fosse capace di una cosa simile non aveva dubbi, ma che potesse arrivare a quei livelli di demenza, proprio no.
- Benedetto Totò… - Alla fine ci aveva visto giusto. - E’ l’unico sensato in questa squadra! -
- Ma mister, non può toglierci tutto il divertimento! - Cesare però non lo stava più ascoltando e cercando Totò per ringraziarlo e dirgli di non demordere, lo vide che mandava via con un solo dito un povero mendicante di qualche DVD maniaco. Sembrava un generale, altro che padre severo. Poi però sembrò anche quello quando accolse un altro della squadra che lo ringraziava sentitamente per avergli risparmiato una la perdita della propria faccia!
Fortuna che l’ho convocato o questa squadra diventerebbe un puttanaio peggio di Milanello! Che ne dica il caro Max, quegli spogliatoi sono peggio del caos… sono un bordello vero e proprio fra Antonio, Ibra, Robinho e Boateng!”
Parole Sante, Mister… Parole Sante!