# 2
 

 
Alex sospirò benedicendo chiunque fosse riuscito ad impegnare quei faticosi compagni di camera. Adorava la nazionale, adorava i suoi amici, ma a volte erano assolutamente sfiancanti…
Sospirò lasciandosi cadere sul letto, prese l’I-pad ultimo modello comprato da poco e l’accese.
Quegli affari super tecnologici erano sempre più simili ad un vero computer… avevano anche la webcam interna, oltre che essere parecchio maneggevoli…
Guardò l’ora e si fece qualche conto sull’orario che doveva essere in Ucraina, dove la Nazionale Svedese veniva ospitata, quindi sospirò provando a scrivergli un messaggio.
Sperava fosse di buon umore o avrebbe dovuto passare metà del tempo a calmarlo…
‘Puoi venire in chat?’
Ci mise poco, Zlatan, a rispondere.
‘Si’.
Di poche parole come sempre.
Diamine, poteva anche sbilanciarsi ogni tanto!
Lui spesso gli scriveva tanti messaggini lunghi e teneri e lui due parole messe in croce.
Tipo:
‘Mi manchi tanto, ci siamo separati da pochi giorni eppure mi sembrano mesi… spero che quelli che restano volino perché non vedo l’ora di vederti di persona e abbracciarti’.
Risposta:
‘Anch’io’.
Ci rimaneva malissimo e non gli scriveva più per un’ora…
Non sapeva proprio che invece Zlatan in quei momenti si mordeva a sangue le labbra sforzandosi di non prendere un aereo e raggiungerlo!
Quando sul pannello dell’I-pad apparve la finestra di dialogo con lui, sorrise subito e alle opzioni attivò la webcam. Ormai avevano imparato a comunicare così per non sentire troppo la mancanza e quella era più o meno la loro ora. Amici idioti permettendo.
- Sei solo? - Chiese Zlatan sorpreso di sentire silenzio nella camera di Alex. Solitamente arrivavano in massa anche Marcelo e Neymar… quando erano solo loro. Poi Thiago cercava di distrarli.
- Sì, Thiago è riuscito a portarli via… -
- Farò un regalo a quel ragazzo… non so proprio come faremmo senza di lui! -
Alex si stupì di sentirlo parlare così, non era da lui sbilanciarsi e fare tanti apprezzamenti. Non li faceva nemmeno a lui, a momenti…
- Eh, è proprio vero… specie quando tu fai qualcosa che non capisco e poi lui me la spiega evitandoci una litigata… - Erano molte le volte in effetti.
Sentendolo Zlatan fece una strana espressione e sciogliendosi la coda, si ravvivò i capelli lunghi.
Alex adorava quando lo faceva ed involontariamente si mordicchiò le labbra carnose.
Anche Zlatan adorava mentre lui faceva questo e lo guardò attraverso lo schermo con un lampo malizioso nello sguardo penetrante.
- Vogliamo invitare anche lui a fare le nostre cose? - Alex avvampò come se fosse la prima volta…
- C-che cose? - Vero era che per webcam non avevano mai fatto più di tanto. Erano solo pochi giorni che si erano separati.
Zlatan ridacchiò in quel suo modo caratteristico e lo prese in giro come sempre:
- Cosa pensi che potremmo fare di notte tramite una webcam? -
- Ehh… non saprei proprio… parlare? - Avevano fatto sempre solo quello… ora il rossore di Alex superava i massimi storici e Zlatan scoppiò a ridere apertamente, Dio come gli mancava averlo di persona e stringerlo mentre faceva queste sparate spontanee.
- Se è solo questo che vuoi fare… io però ne approfitto per fare anche qualcos’altro, mentre tu parli… - Alex sgranò gli occhi allungati verso le tempie e impallidendo cercò di capire.
- Cosa? - In realtà pensava di averlo capito ma non osava proprio azzardarsi veramente.
Zlatan non aveva di questi problemi e togliendosi la maglietta gli diede conferma che per una volta pensava bene.
- Non so… vediamo cosa mi va… intanto tu parla… cosa hai fatto oggi? - Lo stava prendendo in giro, oltre che provocando con ironia, ma Alex ci cascava. O meglio voleva cascarci.
Si sistemò meglio sul letto in modo da appoggiare l’i-pad sulle gambe piegate e rimanere comodamente steso. Vide dall’altra parte Zlatan posizionare il proprio in modo da averlo contro il cuscino. Lui stava seduto davanti a gambe aperte. Sembrava che cercasse una posizione pratica.
Non sapendo bene cosa fare, decise di assecondarlo e cominciò a parlare ingenuamente della sua giornata e di cosa aveva fatto coi ragazzi.
Raccontò delle stupidaggini di Marcelo e Neymar e mano a mano che procedeva, vedeva Zlatan mettersi sempre più comodo. Non gli staccava gli occhi di dosso ma poteva essere normale fin lì. Se non avesse poi allargato ancora le gambe e non si fosse infilato una mano sotto i pantaloni lo sarebbe stato…
Quando lo fece Alex rallentò di parlare, poi si perse e si mise a balbettare imbarazzato.
Ma era vero? Lo stava facendo davvero?
Stavano parlando per webcam… o meglio lui parlava, l’altro ascoltava. Forse. Ora aveva il sospetto che lo guardasse e basta.
Avvampò e si zittì di colpo, quindi Zlatan finalmente parlò.
- E quindi? Che ha fatto Neymar quando ha perso la sfida? - Dai suoi infiniti discorsi capiva che Neymar perdeva sempre tutte le sfide e che poi doveva pagare dei pegni assurdi.
Alex tossì e cercò di ritrovare il filo, ma ormai era bello che andato.
- C-che ha fatto? Oddio non ricordo… - Era successo appena qualche ora fa. Si grattò la nuca non sapendo più che pesci prendere e Zlatan rise in modo, a detta del brasiliano, erotico.
- Ti distraggo? - Chiese sfacciato. Si stava divertendo molto… Alex invece faticava parecchio. Lo conosceva ormai da un po’, come poteva sorprenderlo sempre?
- Certo! Perché ti tocchi? - Ecco un’altra sparata delle sue… Zlatan per un momento perse il via e si ammosciò. Sentì chiaramente il proprio membro fra le dita perdere di consistenza e si preoccupò… diavolo, Alex lo faceva troppo ridere!
- Perché mi ecciti e vorrei scoparti, ma purtroppo devo accontentarmi di vederti… quindi mi scopo da solo guardandoti! - Così dicendo decise di essere più offensivo e si tirò fuori del tutto l’erezione che riprese a massaggiare. Alex trattenne il fiato di colpo come un bambino davanti al suo primo porno, divenne una specie di statua di terra rossa e rimase a fissare la sua erezione e la sua mano che si muoveva su di essa su e giù. Ipnotico.
- Allora? Non mi dici più niente? - In realtà voleva anche sentire la sua voce ma non mentre sparava stupidaggini insulse.
Alex era perso, non sapeva più cosa fare ed ormai si stava eccitando a sua volta. Era chiaro che sarebbe stata dura, questa volta, uscirne.
Poi però capì… e perché non assecondarlo, come poi faceva sempre?
Fin’ora non se ne era mai pentito, Zlatan l’aveva guidato in sentieri nuovi ma splendidi… forse poteva… oltretutto il calore che lui stesso sentiva era davvero forte.
Si succhiò il labbro un po’ prima di mormorare timidamente…
- Cosa… cosa vuoi che ti dica? - chiaro modo di dire ‘guidami’. Quando glielo diceva Zlatan moriva e perdeva il controllo ed ora non ci andò molto lontano.
Fu così che rispose abbassando il tono, si fece più confidenziale e fu la fine della razionalità per Alex.
- Cosa vorresti farmi? - Alex avvampò di nuovo, non si poteva fare… guardare era un conto, dirle… cominciò a mordersi le unghie pensieroso… poteva osare?
Bè, era solo… anzi, era meglio approfittarne, in effetti.
E poi i movimenti della sua mano erano ipnotici… il suo membro era sempre più duro e grande. Sapeva bene la sensazione che si aveva sulle dita quando succedeva… ma ancor più sulla lingua. Gli venne sete e parlò istintivamente senza rifletterci.
- Farlo io con la bocca… - Sgranò gli occhi nel panico dopo averlo detto ma la serietà con cui lo prese Zlatan lo rilassò e lo mise a suo agio. Ormai si stava eccitando anche lui e a quel punto era difficile imbarazzarsi davvero.
- Come lo faresti? - Ecco, come faceva a fargli dire cose simili?
Alex si morse ancora il dito ma poi si decise a parlare, vedendo la sua erezione ormai bella tesa. Ricordò quella stupida gara che Kevin e Roby avevano fatto misurandoseli… era davvero impressionante confrontato al loro… vedendolo attraverso un display si trovò assurdamente a pensarlo. Poi a parlare ancora, piano, sussurrato, con sincero desiderio ma anche timidezza…
- Lo… -
Zlatan volle aiutarlo ancora.
- Lo leccheresti? -
- Sì… -
- Come? -
- Prima… - Si schiarì la voce troppo roca, poi riprovò concentrandosi proprio sul suo membro ben definito, doveva essere pulsante, ora… - Prima sopra, la punta… la definirei con la lingua e poi scenderei giù su tutta la lunghezza e… e quando l’avrei assaggiato tutto, lo prenderei in bocca… -
- Lo succhieresti? -
Zlatan ormai non aveva più freni e nel proseguire anche Alex si scoprì di non averne molti.
Gli era mancato molto il sesso con lui e quello non era sesso vero però vederlo… immaginare… dirlo… era comunque qualcosa.
E al termine ‘succhiare’ finì per toccarsi fra le gambe strette anche lui per poi succhiarsi il dito.
- Secondo me lo succhieresti per bene… riusciresti a prenderlo quasi tutto in bocca e ti muoveresti sempre più veloce. So che ti piace quando diventa duro… senti il sangue che pulsa sotto la lingua mentre pompi in quel modo. Adoro quando lo fai… ti trasformi… e poi mentre lo fai ti toccheresti… tiralo fuori… - Alex l’assecondò ormai convinto di essere in delirio puro, quindi senza la capacità assoluta di controllarsi, fece quello che diceva.
Si tirò fuori la propria erezione e la webcam lo riprese come fosse molto più vicino rispetto a quello di Zlatan, le posizioni erano diverse. Alex si tirò un po’ su, aprì le gambe e tenne l’i-pad con una mano in modo da mostrarsi meglio.
Zlatan sorrise compiaciuto, bastava accenderlo poi diventava molto intraprendente.
- Toccalo… è caldo? -
- Mmm… - Decise di mugolare invece di parlare, si succhiava il labbro inferiore e Zlatan non sapeva più se guardare il suo viso o il suo inguine ora scoperto.
- Ti stai eccitando? -
- Mmm… - Erano sempre più dei gemiti e Zlatan, continuando a muoversi sul proprio, proseguì deciso ma al tempo stesso con la giusta morbidezza. Il desiderio nella voce, lo stesso che provava Alex.
- Saprei io come farti eccitare veramente… - Alex arrossì immaginandolo ma lui fu molto più eloquente. - Ti spingerei giù e ti allargherei per bene le gambe, poi immergerei il viso in mezzo e userei le mani, all’inizio. Come stai facendo tu, così… - Alex aveva cominciato a muoversi allo stesso ritmo di Zlatan, quindi ipnotizzato da lui, sentendolo quasi veramente su di sé come stava dicendo, si intossicò della sua voce mentre continuava sfacciato ed erotico. - Poi arriverei con la lingua. Niente assaggi preliminari, subito in bocca. Non riesco ad aspettare. Te lo stringerei per bene fino a farti gemere… - E gemette. - e andrei su e giù subito veloce, senza perdere tempo. E tu mi prenderesti i capelli così come ti piace fare… - si prese i capelli sulla nuca e tirò mentre l’altra mano non si fermava. Alex ormai ansimava. - so che mi accompagneresti la testa… e spingeresti il bacino nella mia bocca… me la scoperesti un po’, perché in fondo ti piace fare l’attivo… anche se poi preferisci quando ti sbatto io e ti prendo da dietro… preferisci quando, dopo che ti ho succhiato il cazzo fino a farti vedere le stelle, ti giro e ti lecco dietro infilando le dita… e poi quando entro e ti scopo sempre più forte… e tu gemi… - E gemeva. - Sempre più forte. - Sempre più forte. - Chiamando il mio nome e volendone di più. - E lo chiamò. - finchè non veniamo insieme scaldandoci a vicenda… - Evitò di dire’ inondandoci solo perché era venuto anche lui e non riusciva più a dire nulla.
Portò la testa all’indietro continuando a fissarlo con due fessure, ad Alex succedeva la stessa cosa e lo vedeva bene il suo membro eccitato in primo piano arrivare al culmine di quel godimento. Alex spostò l’i-pad  e si girò sul fianco evitando di sporcare il letto o qualcos’altro, quindi quando si liberò si ritrovò poco dopo ansimante, sconvolto e fuori di sé. L’apparecchio davanti al viso, tenuto a stento con una mano, mentre l’altra abbandonata oltre la sponda. Le gambe strette e di nuovo rigorosamente coperto. Non poteva crederci di averlo fatto.
Quando vide di nuovo, Zlatan non si era ancora coperto e rimase a succhiarsi il labbro assorbendo tutto di lui.
Come riusciva a fargli fare queste cose?
Non ne aveva proprio idea… rimase un po’ a guardarlo ricomporsi, quindi si sistemò anche lui meglio e avvicinò il viso alla webcam. Sorrideva in quel suo modo indecifrabile… che un po’ sembrava erotico e provocante, un po’ allusivo, un po’… un po’ soddisfatto ed addirittura dolce… forse solo lui lo vedeva così ma gli bastava.
- Ti è piaciuto? - Alex annuì sconvolto, aveva l’aria di un bambino, gli occhi ancor più grandi del solito.
- Vuoi rifarlo? - Ora era prettamente dolce e delicato e su questo non ci pioveva. Alex sorrise pensandolo e riuscì a trovare la voce per parlare ancora.
- Sì… - Zlatan sorrise a sua volta e questa volta fu come averlo fra le braccia. Quasi. Certamente non la stessa cosa, ma poteva farselo bastare, per quella volta.
- Ogni sera… - Fece allora piano e soddisfatto. Era in pace con l’universo e l’allenamento dell’indomani sarebbe stato molto buono, lo sentiva.
- Ti amo Zlatan, mi manchi tanto… -
- Non hai idea di quanto mi manchi tu… - alla fine si era sbilanciato e Alex sorrise sorpreso nel non sentire un semplice e deludente ‘anche io’!
Non gli chiese cosa avesse, si godette tutto di lui fino a che poté… fino a che non furono interrotti e la porta della camera di Alex non si spalancò con un gran tonfo.
Alex si voltò tornando steso sulla schiena, mezzo busto sulla spalliera, le gambe piegate e leggermente divaricate, la sinistra con l‘i-pad e la faccia di Zlatan nascosta dall‘altra parte, sotto il letto.
Vide Marcelo e Neymar con l’i-phone pronto a far foto come sempre e sorrise alzando il braccio in segno di saluto all’ultimo, si capiva che aveva un’aria strana, molto strana. Decisamente parecchio. Quasi… quasi in pace col mondo.
Nella foto non si vedeva bene la parte sinistra, quindi l’i-pad rimase nascosto, così come Zlatan, però si tenne gelosamente quella foto che si fece spedire… perché per lui era come averlo lì… una delle loro molte foto insieme. Però diversa, perché quella era una coccola da post sesso… nessuno era mai riuscito ad immortalare la sua faccia dopo quegli istanti.
L’avrebbe ammirata ogni sera prima di dormire, dopo aver lasciato la chat con Zlatan.
Una foto in apparenza normale che in realtà parlava di loro e di quanto intimi fossero.