# 3
IDOLATRIA
Neymar ormai non stava più
nella pelle. Già quando aveva saputo della convocazione di Ricardo
aveva fatto i salti di gioia, quando l'aveva visto era rimasto a
bocca aperta. L'aveva già incontrato qualche volta ma quella era la
prima vera, specie perchè erano da compagni.
Pensava di non essere mai
stato tanto emozionato.
Ricardo era più alto e
muscoloso di lui anche se fisicamente era nella media. Una buona
media.
A parte il fisico che
intravedeva attraverso i vestiti, era davvero bello. Non dimostrava
trent'anni, sembrava ne avesse ancora venticinque o forse meno, era
uno senz'età.
I lineamenti forse poco
brasiliani rispetto a lui o ad altri, ma erano perfetti dal suo punto
di vista.
La pelle chiara e non
nocciola lo rendeva invitante per un motivo sconosciuto e quando gli
si era avvicinato e gli aveva stretto la mano, il cuore gli era
impazzito. Poi si era letteralmente bloccato quando aveva notato la
bocca carnosa su un viso dolcissimo. Ed il sorriso era stato
abbagliante.
Il colpo di grazia finale
fu la sua voce così dolce.
“Ok, sono innamorato!”
Esclamò Neymar
dimenticandosi in un attimo il povero Paulo non convocato per
l'occasione.
La cosa più normale che
aveva detto era stata 'Kakà è il mio idolo'...
Tutti avevano capito al
volo che se le stava cercando e che aveva una cotta per Riky, era
comprensibile ma prevedibile.
Quando insistette per fare
la foto nel lettone con lui, Marcelo cercò di rimediare e prendendo
Thiago al volo lo spinse tuffandolo lì con gli altri due. Era
complicato altrimenti spiegare a Cris che Neymar e Riky non dormivano
assolutamente nello stesso letto!
Fece la foto e Neymar
tutto felice e contento nel mezzo fra Thiago e Riky, trattenne
quest'ultimo quando fece per andarsene.
- Aspetta dai, dove devi
andare? - Disse ansioso. Riky sorpreso guardò Marcelo frastornato.
In effetti non aveva niente da fare ma pensava di fare un giro per
l'accampamento a salutare anche gli altri connazionali, specie perchè
ne conosceva pochi.
Thiago si sedette e dopo
un'occhiata a Neymar tutto ansioso e speranzoso, capì cosa sarebbe
successo se non si fosse messo in mezzo a cercare di sistemare il
disastro prima che questo si verificasse.
- Bè, volevo salutare
anche gli altri ma suppongo che se vuoi posso aspettare un po'... -
Neymar si illuminò come un albero di natale e guardandolo con gli
occhi a forma di cuore, fece ridere Thiago e preoccupare sentitamente
Marcelo. Cominciava già a vedersi calvo!
Neymar però si avvicinò
a lui nel letto e per un momento credette che tutti sentissero il suo
cuore battere come un macellaio che rompeva le ossa agli animali.
Riky si mise più comodo
in modo da far stare anche Marcelo che però preferì aver cura di
non fare più foto, sequestrò anche i telefoni degli altri per
evitare che qualcuno ne facesse e testimoniasse quel momento di
atroce tormento per Cris, poi si accomodò a fare il pettegolo.
Riky e Thiago non lo erano
per niente, era la prima volta che si incontravano davvero senza
squadre opposte di mezzo. Erano curiosi di parlare fra di loro,
avevano molte cose da dirsi su cui confrontarsi, ma Neymar non pareva
della stessa opinione, infatti non lo mollò nemmeno un istante.
Thiago intanto elaborava.
Pericolosamente.
Marcelo si era portato via
Neymar.
Inizialmente le camere, da
tre, prevedevano Neymar, Thiago e Marcelo mentre Ricardo sarebbe
dovuto stare con un altro della nazionale, ma alla fine Riky e Thiago
si erano inevitabilmente persi in discorsi che potevano interessare
solo a loro e Neymar, che cercava di intromettersi, cominciava ad
irritare l'attuale capitano della Seleçao... ed irritare lui non era
buon segno perchè poteva sempre mettere in piedi un piano perfido
per liberarsi di lui!
Marcelo, annoiato a sua
volta, si prese il piccolo della squadra e se lo trascinò fuori
dalla camera ignorando le lamentele del suddetto piccolo... fosse
stato per lui, sarebbe rimasto in eterno a fissarlo ebete.
Quando uscirono e rimasero
soli, Thiago si spostò a pancia in giù, i letti erano due singoli
uniti perchè Marcelo e Neymar avevano la fissa che dormire attaccati
era più divertente, lui si adeguava passivamente.
- Ero sicuro che se ci
fossimo messi a parlare del Milan, Ney si sarebbe annoiato! - Cambiò
subito discorso e Riky, ancora immerso in 'il miglior capitano fra
Baresi e Maldini', spaesato lo fissò senza capire. Thiago ridacchiò:
- Neymar ti stava per saltare addosso... volevo evitarlo, così ho
pensato che se ci fossimo messi a parlare del Milan... - Per una
volta il suo piano, forse, non aveva portato conseguenze
catastrofiche!
Riky sbatté gli occhioni
senza età che si ritrovava senza capire e Thiago rise di gusto.
- Non dirmi che non te ne
sei accorto che ti idolatra! - Riky arrossì e scosse il capo
energicamente. - Allora quello che si dice di te è vero! -
- Cosa si dice? - Chiese
timidamente. I due avevano un paio d'anni di differenza, non erano
molti, ma a volte sembrava che il più piccolo fosse Riky.
- Che sei l'ingenuità
incarnata! - L'altro non sapendo come prenderlo, ringraziò evasivo e
grattandosi la nuca si guardò intorno cercando di capire cosa
dovesse fare ora.
- Ma ora? Cioè sarebbe
ora di dormire, dove vanno loro? Ed io dovrei... - Thiago lo prese
per un braccio e lo tirò facendolo stendere accanto a lui.
- Non preoccuparti, si
arrangiano, dormi qua che sei al sicuro! - Riky, steso a forza,
sgranò ancora li occhi.
- Al sicuro?! -
-C'è metà squadra che
non vede l'ora di poter stare con te... eppure dovresti saperlo, fra
i brasiliani di nuova generazione tu sei il loro mito. Anche io ti
ammiro e ti rispetto molto, se è per questo... specie perchè sono
arrivato al Milan dopo che te ne eri andato e lì ci mancava poco che
ci fosse un altarino con la tua foto e l'incenso sotto... Stephan El
Sharaawy stravede per te, quando ha saputo che forse tornavi,
quest'estate, ha passato giorni e giorni a sospirare sognante... -
Riky fece mente locale su di lui, quando l'aveva incontrato l'aveva
effettivamente guardato in un modo a dir poco teso e sognante. Gli
aveva fatto tenerezza.
- Ma tu come fai a
saperlo? Non hai fatto l'estate con loro... - Riky lo riportò
bruscamente alla realtà senza volerlo. Aveva detto una cosa
obiettivamente vera non per fermarlo o altro.
Thiago fece la stessa
identica espressione che faceva sempre Riky quando parlava del Milan,
quindi sospirò e rispose.
- Roby e Alex non hanno
mai smesso di raccontarmi ogni dettaglio... - Riky notò una luce
ulteriormente diversa sul nome 'Roby' e sistemando il mento sugli
avambracci incrociati sul cuscino, chiese delicatamente:
- Ti mancano, vero? - E
nessuno meglio di lui poteva saperlo.
A Thiago vennero gli occhi
lucidi e annuì.
- Moltissimo... -
- Non sono loro che ti
mancano, però. Li senti, li vedi... - Thiago si illuminò nel venir
capito e trattenne il fiato in modo quasi infantile, non l'aveva mai
fatto, si era sempre sforzato di restare in sé, tutto d'un pezzo,
tranquillo e rassegnato. Ma ora stava succedendo qualcosa con quel
ragazzo. Si avvicinò sul letto sconfinando in quello dell'altro e si
tirò su sui gomiti.
- No, non sono loro...
cioè sì, mi manca il vederli di meno ma non è proprio loro... -
Riky alzò a sua volta la
testa e appoggiò anche lui il mento sul palmo, il gomito a pochi
centimetri dal suo. Erano vicini ed intimi, dall'esterno qualcuno
avrebbe di sicuro frainteso...
- E' l'ambiente,
l'atmosfera... la vita in comune... i tifosi che vivono per te,
dipendono da te... è quell'aria che ti esalta e ti porta su un
piedistallo anche se di tuo non ti ci senti davvero... è... è
quell'affetto totale e gratuito che tutti, dal primo all'ultimo
presenti in quel posto, ti danno... e poi è l'affrontare gli stessi
problemi insieme, le cavolate da spogliatoio, le tensioni, le
difficoltà, i momenti felici, correre con loro... è tutto, vero? È
la CASA che manca. - Quella lacrima a Thiago scese traditrice, dopo
quell'estate con Alex non aveva più pianto ma si era deliberatamente
dimostrato triste e l'aveva fatto ripetutamente vedere tramite le
foto a tutto il mondo, in modo che nessuno potesse fraintendere che
non se ne era voluto andare di sua volontà.
Riky sorrise fraterno e
comprensivo e gli prese la nuca per poi accompagnare la sua testa
contro il proprio collo, affondò il viso e se lo tenne a sé così.
Thiago, sorpreso di quanto quel gesto l'avesse in realtà voluto e di
quanto lo stesse liberando, si sciolse in un abbraccio che non
avrebbe mai messo in previsione.
Avvolse un braccio intorno
al suo torace, poi spinse in modo da stendere Riky sulla schiena e
caricarsi sopra per essere più comodo e poter continuare a piangere.
Ancora.
Riky l'abbracciò con
entrambe le braccia e se lo tenne a sé capendolo molto bene, erano
lacrime inevitabili per lui che se ne era andato da poco e gli
toccava il cuore come se fosse lui il capitano di quella squadra.
- Sai, appena sono andato
via ho detto che non volevo andarmene ma dopo un mese ho dovuto dire
che sono contento al PSG... mi hanno detto di dimostrare che sto bene
là anche se non è vero, che gioco per il PSG. Mi hanno detto di
baciare quella maglia o di non aspettarmi di giocare ogni partita. Io
devo continuare a giocare per non calare il mio livello in campo, per
poter tornare a casa un giorno ma... - Riky sorrise nel sentirlo dire
'casa' nello stesso modo che faceva lui col Milan. La bocca carnosa
di Thigo lo solleticava poiché gli parlava attaccato al collo, ma
non lo tolse e lo lasciò sfogare liberamente. Sapeva che con Alex e
Roby non l'aveva fatto perchè anche per loro era doloroso. Con Riky
era diverso, ci era passato, capiva e non era più della squadra. Ma
era come se, al tempo stesso, lo fosse. - io devo mantenere il mio
valore ed ho fatto tutto quello che mi hanno detto... però mi faccio
vedere scontento di continuo. Io non so se la gente vede quelle foto
che faccio e pubblico spesso ma non posso dire la verità, non la
posso più dire. - Riky lasciò del silenzio fino a che,
carezzandogli addirittura la nuca con dolcezza, rispose piano.
- Anche io non ho potuto
dire chiaramente come stavano le cose. E non sono tipo da fare
casino. Quando mi chiedevano se me ne andavo io dicevo sempre 'se la
mia volontà non fosse stata quella di restare, non avrei firmato col
Milan per tutti questi anni.' Avevo appena rinnovato qualche mese
prima. - Thiago annuì a si alzò dal suo collo per guardarlo, non
piangeva più ma era ancora stravolto.
- Anche io avevo appena
firmato ma non è servito a niente... -
- Non potevo dire che non
dipendeva da me. Poi me ne sono andato e mi hanno chiamato traditore
perchè dopo aver detto che volevo restare, me ne andavo. Però sono
andato via piangendo e l'hanno visto tutti, nessuno poi ha più detto
niente. Ed io ho faticato tantissimo all'inizio, ero davvero
depresso. Solo Cris è riuscito ad aiutarmi. - Thiago annuì. Era
chiaro anche se Alex e Roby non gli avessero raccontato tutta la loro
storia. Appoggiò il gomito vicino al suo viso ed il mento come
prima, sulla mano. Lo guardò da quella vicinanza, steso accanto.
Sembravano quasi fidanzati. Due fidanzati depressi che non sapevano
se lasciarsi o stare insieme, dalle espressioni da funerali che
avevano.
- Non si può dire la
verità, chi ci conosce bene e sa come funzionano queste cose lo
sa... gli altri penseranno male. Non possiamo proprio farci nulla...
solo cercare di dare del nostro meglio nelle nuove situazioni che
dobbiamo affrontare. - Thiago alla fine gli disse che sperava di
poter tornare, parlò nei dettagli della trattativa, del contratto e
di molte cose, Riky ascoltò tutto con attenzione lasciandolo
sfogare, poi serio disse:
- Volevano vendere Ibra,
vero? Solo che l'unico modo era prima vendere te. - Thiago annuì,
gli spiegò un po' nel dettaglio ma a Riky non servì.
- Sembra che il presidente
voglia passare l'anno a convincere Guardiola a venire in panchina il
prossimo anno. -
- Col tuo ritorno in
difesa Guardiola sarebbe incentivato a venire. Poi durante l'anno
lavorano sul piccolo talento della squadra, El Sharaawy, e se gli va
bene riescono a farmi tornare nell'arco di questo periodo... -
- Con queste condizioni
Guardiola potrebbe venire... -
Thiago e Riky passarono il
resto della notte a parlare di piani e mercato milanista dicendo
sempre più cose estremamente sensate. Forse il piano era
machiavellico ma non era davvero così utopistico. Con qualche
aggiustata qua e là poteva essere la soluzione finale architettata
da Berlusconi e Galliani.
Thiago dormiva su Riky,
usava il suo petto come cuscino quando Marcelo rientrò in camera per
prendere i vestiti al mattino. Neymar si scontrò con lui.
Dormivano come due
fidanzati.
Marcelo impallidì
violentemente, come se la sua pelle non fosse mulatta ma cadaverica.
“Oh cazzo di Buddah!”
Pensò con le corde vocali assassinate dallo shock.
Neymar sbucò da sotto per
vedere e lui, invece, per lo shock si mise ad urlare bello forte.
- COME CAZZO AVETE OSATO
SCOPARE?! ANCHE IO VOLEVO STRONZI! - Cose normali da gridare di primo
mattino!
Thiago e Ricardo si
svegliarono di soprassalto e mentre Marcelo stringeva troppo forte il
collo di Neymar per aver insinuato che avevano fatto sesso, Ricardo
si alzò svelto per impedirgli di ucciderlo davvero. Per il resto non
aveva capito niente...
- Non dire queste brutte
cose che poi Cris sente e mi rade a zero! - Altra cosa sensata da
dire... come se Cris fosse lì vicino...
Ricardo allora captando il
suo nome fermò tutti con un semplice 'silenzio' perentorio. Thiago
era ancora steso nel letto senza la minima intenzione di
intromettersi.
- Marcelo, Cris ti
ricatta? - Riassunse in un istante la situazione e Marcelo con grandi
occhioni disperati annuì attaccandosi al suo collo.
- Ti prego non pomiciare
con nessuno, rifiuta gli abbracci ed io resterò coi miei capelli! -
Riky non sapeva se ridere o arrabbiarsi, poi immaginò Cris
minacciare Marcelo con la macchinetta del rasoio elettrico e si mise
a ridere.
- Dai, non lo farebbe
mai... e poi anche se mi abbracciano non significa niente, siamo
compagni di squadra e sono tutti espansivi... -
- Ma tu ti metti a dormire
abbracciato con un altro ragazzo, cosa dovrei pensare? - Riky si
guardò con Thiago allibito.
- Che ci siamo
addormentati parlando del Milan... - A Marcelo non bastava. Nel
frattempo Neymar fissava il viso splendido di Riky, perso con i
cuoricini tutt'intorno. - Siamo ex milanisti mandati via per intrighi
interni della dirigenza... ci siamo confrontati su queste cose, lui
se ne è appena andato, è ancora una ferita fresca, così ha pianto
ed io l'ho consolato, poi abbiamo continuato a parlare del Milan e ci
siamo addormentati in quel modo... non c'è niente! -
Marcelo lo prese per le
spalle allucinato e lo scosse. Sembrava posseduto dal diavolo.
- Questo lo so io, lo sa
lui, lo sa chi vuoi ma non Cris! Se Cris sa che al mattino eravate
abbracciati pensa che avete scopato, capisci? Che non ti sono stato
incollato come una mosca sulla cacca... - poi si corresse – scusa,
era un ape sul miele... ha detto che sei dolce come il miele non
puzzolente come la cacca... - Poi ci pensò ancora meglio e si sporse
oltre Riky per fissare sconvolto Thiago. - HAI PIANTO?! - Thiago
immerse il viso sul cuscino e arrossito evitò di rispondere. Un po'
rideva anche in effetti. Però odiava far sapere che piangeva.
Marcelo lasciò Riky
dimenticandosi del grande problema per planare letteralmente su
Thiago il quale morì un attimo, cominciò così a tormentarlo perchè
voleva vederlo piangere anche lui e mentre lottavano per non si
sapeva bene cosa, Neymar si appiccicò a Riky versione francobollo
con una scusa idiota delle sue.
- Buongiorno principe! -
Disse infatti. Riky lo prese per la vita sottile, contò le sue ossa
e, preoccupato, cominciò a fargli la paternale sul cibo come se
quello fosse il momento.
Marcelo li vide così solo
con la coda dell'occhio ma fu abbastanza perchè lasciò Thiago per
afferrare Neymar per la maglia e strattonarlo via.
- Smettila di troieggiare
con Riky, è come Dio, non lo puoi toccare, capisci? Buttati su
qualche Santo e lascia stare Dio! -
E di punto in bianco, come
se avesse nominato Ganso, Neymar urlò disperato:
- MA PAULO SE NE E' ANDATO
DAL SANTOS PER GIOCARE AL SAN PAOLO! QUELLO STRONZO MI HA TRADITO,
CHE SI FOTTA, IO MI FACCIO CHI VOGLIO! - Con questo se ne andò dalla
camera per andare chissà dove visto che i suoi vestiti erano lì.
- Ah ecco cosa c'era... ha
litigato col suo moroso... - Riky guardò la porta dove Neymar
l'uragano era sparito, il silenzio immediato non appena lui era
uscito.
- Ma il Santos ed il San
Paolo sono della stessa città... lo può vedere come prima! Certo,
non si allenano insieme più ma... - Marcelo alzò le spalle
disinteressato.
- E' come se tu fossi
andato all'Inter dopo il Milan! - Riky questo lo sapeva ma lasciarsi
col proprio ragazzo per un motivo simile lo reputava sciocco.
- Gli spiegherò che nella
vita bisogna essere elastici e farsi una lista di priorità... -
Thiago e Marcelo risero alla sua uscita seria e decisero che
l'avrebbero lasciato fare solo per ridere ancora e vedere cosa ne
sarebbe uscito da un'accoppiata distante anni luce!
Neymar non capiva una sola
parola di quello che Riky gli stava dicendo. Lui parlava e parlava ma
non aveva idea se poi gli stesse dicendo cose importanti o meno, era
perso nel suo bel viso e comunque il suono melodioso della sua voce
lo distraeva parecchio.
Sarebbe stato ore a
guardarlo.
- Mi hai capito? - Disse
Riky alla fine sventolando il dito sotto il nasino schiacciato di
Neymar. Questi sorrise ebete.
- Eh? - Riky sospirò,
aveva capito che si era perso al 'ti devo spiegare una cosa!'
- Ho detto che devi
rivedere la tua lista di priorità! - Cercò di riassumere per essere
più incisivo e Neymar quello lo capì!
- Hai ragione! - Fece
allora il ragazzino prendendolo a braccetto e calando la testa sulla
sua spalla. - Hey scusa, ci fai una foto? - Disse poi fermando un
compagno di squadra e dandogli il cellulare. Riky scosse il capo.
- Che priorità sarebbe
questa? - Chiese dopo aver sorriso alla foto insieme a Neymar.
- Come che priorità? Io
devo avere quante più foto posso col mio idolo! - Riky scosse il
capo ricordando le parole di Thiago e Marcelo che gli dicevano di
stare attento a Neymar. Non c'era paura... era un ragazzino
esuberante con le priorità sballate.
Ci avrebbe riprovato in un
altro momento.
Di sera Marcelo e Thiago
non li lasciavano mai soli, teoricamente erano loro due a stare in
camera insieme, mentre Neymar era con uno e Riky con un altro ma ogni
sera sembrava ci fosse tipo il gioco delle coppie e tutti si
scambiavano senza mai rispettare la locazione originaria.
Di giorno però non erano
da meno, o Marcelo o Thiago erano sempre nei pressi se Neymar si
avvicinava a Riky.
Thiago aveva preso a cuore
la missione del suo amico perchè aveva sviluppato una naturale
simpatia per Riky. Non erano ex compagni di squadra ma in un certo
senso era come se lo fossero.
E poi Marcelo senza
capelli sarebbe stato troppo uguale a Roby, magari da ubriaco poteva
confondersi e saltargli addosso sbagliando persona!
- Neymar, dovresti pensare
di più a cose serie come allenarti, ad esempio, invece di fare il
pagliaccio... - stava dicendo Riky ad un saltellante Neymar. Questi
era incapace di stare fermo di natura, troppo iperattivo, ma con il
suo idolo nei paraggi diventava incontenibile.
- Ma dai che ti faccio
ridere! Sicuramente quando te ne andrai ti mancherò un sacco, dì la
verità! - Disse Neymar con la solita faccia tosta. Riky rise e lo
strinse col braccio sotto al mento come molti usavano fare con lui
per ridimensionarlo, Thiago lo vide e corse come un falco a
staccargli Neymar di dosso, stava già facendo la faccia beata da
'ora ti salto addosso'.
Neymar era un libro aperto
ed ormai Thiago lo leggeva molto bene.
Durante gli esercizi
Thiago ci pensò. Se non stava attento prima o poi sarebbe successo
l'irreparabile.
Non sapeva perchè
impegnarsi tanto in una missione non sua ma era un vizio che gli era
venuto al Milan. Risolvere i casini.
Poi Roby diceva che nel
tentativo finiva per farne sempre di peggio ma alla fine le cose le
metteva davvero a posto!
“A questo qua piace
troppo Riky, non è solo, come per Oscar o David, il suo idolo e
basta. La differenza fra loro e lui è che mentre per loro il termine
'idolo' è, appunto, letterale, per Neymar è un 'mi infilerò fra le
sue gambe prima o poi!' e la cosa non si deve verificare. Perchè è
l'equilibrio del mondo. Ognuno ha il suo compagno, mai separare le
coppie. Io e Roby, Alex e Zlatan, Riky e Cris... Neymar se non vuole
stare con Paulo perchè è arrabbiato con lui, se ne deve scegliere
un altro. Capisco che Riky è... bè... Riky... ma insomma... che si
rassegni!”
Ma ci stava ancora
pensando quando Neymar si spalmò sul suddetto Riky per l'ennesima
volta.
Quella sera Roby chiamò
Thiago imbufalito. Lui ed Alex stavano meditando il suicidio e si
trovò così a passare tutta la notte a convincerli che non essere
con loro in nazionale non era la fine del mondo. Roby era convinto di
essere finito, non sarebbe più tornato, era al tramonto... si
sforzava di sorridere e far ridere in squadra ma la verità era che
sapeva che ormai il suo viaggio a Milano era concluso. Se mai Thiago
fosse tornato, un giorno, lui non ci sarebbe stato, ne era certo.
Marcelo, invece, fu alle
prese con Pepe che, a sua volta, era alle prese con il pessimo umore
di Cris. Cris era geloso ma, cosa ancor peggiore, era furibondo per
la sconfitta. Riky aveva calmato Cris ma Cris aveva finto di essersi
calmato per non impensierire troppo Riky, Pepe invece era asfissiato
da Cris e Fabio, che si era infortunato, era alle prese coi propri
problemi. Pepe doveva sorbirsi il tremendo umore del suo compagno di
squadra e voleva ucciderlo in qualche modo, Marcelo cercava di
convincerlo a non farlo.
Perdere contro la Russia
non era umiliante, era una buona squadra... poteva essere peggio
perdere contro l'Armenia... cosa che non gli era successa...
Riky così si ritrovò
solo con Neymar e si convinse di poter fargli entrare finalmente un
po' di sale in zucca; se l'era preso a cuore, se quel ragazzino
cresceva poteva diventare un professionista serio. Ora era un
giocatore promettente con molto talento ma se metteva la testa a
posto poteva fare di sicuro quel salto di qualità che gli mancava.
Riky era nella propria
camera e si stava cambiando per mettersi il pigiama, Neymar aveva
mandato via con furbizia il suo compagno di camera dicendo che
potevano scambiarsi.
Dopo aver unito i letti,
era la sua mania, si stese sopra mangiandosi il compagno con gli
occhi. Occhi molto vogliosi per essere così giovani in effetti.
- Allora, lo facciamo un
discorso serio? - Fece Riky infilandosi i pantaloni, Neymar cominciò
a succhiarsi l'indice strofinando il bacino sul materasso.
- Di cosa vuoi parlare? -
Chiese senza ascoltare la risposta.
- Devi spiegarmi una
cosa... - Fece allora Riky pensando che doveva mettere giù il
discorso in modo che catturasse meglio la sua attenzione.
- Tutto quello che vuoi! -
Fece volteggiando le gambe piegate, apparendo così come una sirena!
Riky si sedette
dimenticandosi ingenuamente la maglia, a torso nudo si mise sul letto
con lui ma seduto.
- Sono il tuo idolo
davvero? - Non era da lui mettersi così in mostra apparendo
narcisista, ma con Neymar serviva psicologia... il ragazzo infatti
drizzò subito le antenne e tirandosi su piegò una gamba sotto di sé
tenendo l'altra più lunga, si appoggiò su una mano e l'altra la
infilò sotto la maglia leggera.
- Certo che lo sei, l'ho
detto mille volte! - Riky sorrise imbarazzato.
- Come mai? - Voleva
spingerlo a capire che se voleva essere come lui allora doveva
mettere la testa a posto, voleva responsabilizzarlo... Neymar pensò
che ci stava provando con lui, ovviamente, e si avvicinò strusciando
sul letto.
- Perchè sei un grande
campione, sei una leggenda... e poi sei buono... hai un carattere che
non ho mai visto in nessuno... sei solare e... e sei bello... - Mano
a mano che parlava, Neymar si avvicinava sempre più tanto che
cominciò a sfiorargli leggero il braccio nudo. Riky rabbrividì
rendendosi conto che qualcosa non andava, lo sguardo ed il tono erano
troppo lascivi e soprattutto era troppo vicino.
- Che sono bello non
c'entra... - Cercò di riportarlo sulla Terra ma Neymar ormai era
partito e avvicinandosi ulteriormente gli carezzò con un dito il
viso, il contorno del naso dritto, le labbra carnose.
- Ma lo sei e per me è
importante. Sei perfetto, no? - Riky si perse un secondo nel non
voler apparire presuntuoso.
- No, non sono perfetto e
la bellezza è una cosa superficiale... bisogna basarsi sui valori e
sui principi per giudicare una persona, posto che non lo si dovrebbe
comunque fare... però se qualcuno ti piace devi guardare com'è
fatto dentro e non com'è esteriormente... - A Neymar piaceva molto
questo discorso ed ormai era seduto bene e dritto quasi completamente
attaccato a lui. Un dito sulle labbra, sul mento, sul collo, fra i
capelli, l'altra risaliva sul fianco verso il pettorale piacente di
Riky. Era ben allenato, non aveva niente da invidiare a nessuno.
- Ma tu mi piaci da matti
anche dentro, oltre che fuori, mi piaci in ogni senso... - Basso,
penetrante, suadente, serio, troppo serio. Riky si rese conto che la
cosa gli stava sfuggendo di mano e fece per alzarsi, doveva andarsene
dalla camera immediatamente ma Neymar lo prese di sorpresa
afferrandolo per il braccio e facendolo sedere di nuovo. Una volta
giù, gli salì sopra a cavalcioni imprigionandolo.
Riky lo prese per la vita
sottile per rialzarlo ma Neymar fu più veloce e prendendogli il viso
fra le mani lo baciò con decisione, velocissimo e sicuro. Troppo
sicuro.
Premette le labbra sulle
sue, gliele aprì e si infilò con la lingua facendosi strada nella
sua bocca. Riky non reagì, non rispose, ma Neymar non ebbe problemi
a fare tutto da solo e proseguì leccandolo e succhiandolo come se
fosse un gattino in amore.
“Oh mio Dio, mi sta
baciando!”
Pensò agitato. Poi
l'immagine di Cris che spezzava tutte le ossa di Neymar gli arrivò
violenta a farlo reagire veramente e spingendolo via lo buttò a
terra. Dopo di che si alzò e di mille colori gli chiese:
- Stai bene? Mica ti sei
fatto male? - Neymar lo guardò da terra, Riky gli era in piedi
proprio davanti, non capiva ancora cosa era successo, solo che era lì
e che si preoccupava per lui.
Questo gli poteva bastare,
quel ragazzo era davvero Dio, pensò.
E prendendogli i pantaloni
strattonò per toglierglieli, Riky, sorpreso, si ritrovò in boxer.
- Ma che fai? - Ma Neymar
non perse tempo a rispondergli, glielo dimostrò alzandosi in
ginocchio, afferrando anche la sua biancheria intima e cercando di
abbassargliela. - NEYMAR, NO! - Gridò alla fine di riflesso.
Neymar lo guardò
contrariato mentre continuava a lottare per togliergli i boxer, era
convinto che fosse una buona idea... Riky cercava di evitare di
dargli un calcio, non voleva fargli male, era contro la violenza, ma
non sapeva proprio come fare...
Su quell'immagine di lotta
anomala fra Riky e Neymar, arrivarono sia Thiago che Marcelo ma il
secondo fu più veloce a reagire e senza scrupoli arrivò e diede il
famoso calcio a Neymar togliendolo finalmente dalle gambe di Riky che
ringraziò Dio e si tirò su i pantaloni crollando tremante sul letto
dietro di sé.
- MA TI SEI BEVUTO IL
CERVELLO?! TI HO DETTO CHE DIO NON SI TOCCA! COSA CAZZO TI SALTA IN
MENTE? LO VIOLENTI, PURE? - Thiago chiuse a chiave la porta per
evitare arrivassero i curiosi e poi corse da Riky, gli si sedette
accanto e lo cinse protettivo per le spalle.
Si erano distratti
troppo...
Riky si sentì subito
meglio e prendendo per la maglia Marcelo lo tirò placandolo.
- Dai, dopotutto non è
successo niente... -
Marcelo si girò lo guardò
stralunato.
- Cosa ti ha fatto? -
Riky arrossì e guardò in
basso come un bambino alle prese con le prime esperienze. Thiago capì
e capì anche come mai tutti quelli che lo incontravano poi
rimanevano colpiti da lui in qualche modo...
- Ti ha baciato? - Riky
annuì come se fosse lui il colpevole. Neymar rimaneva a terra come
fosse un cagnolino cattivo punito e Marcelo strinse i pugni
ringhiando verso il cielo.
- Cris mi rapa a zero! -
Riky si riattivò.
- Cris non ti farà
niente! -
- Allora raperà lui... e
se lo merita! - Ribatté arrabbiato.
- E non raperà nemmeno
lui! - Fece calmo Riky.
- No hai ragione, gli
spezzerà tutte le ossa! - Riky non negò che ci aveva pensato anche
lui e Neymar impallidì capendo che forse aveva fatto un passo di
troppo e Thiago finì per ridacchiare.
Tutti e tre lo fissarono
come fosse matto.
- Cos'hai da ridere? -
Chiese Marcelo stralunato.
- Mi immaginavo Ney
implorare pietà a Cris! - Neymar inghiottì a vuoto e Marcelo si
sforzò di non ridere, in effetti era una visione divertente.
- Se lo meriterebbe...
potremmo lasciarlo nelle sue mani... - Disse perfido.
- Almeno non lo
rifarebbe... - Rincarò Thiago. Neymar capì che volevano mandarlo al
patibolo e abbracciando le gambe di Marcelo implorò sinceramente
preoccupato e spaventato.
- Non lasciatemi nelle sue
mani, vi prego... aiutatemi... - Thiago ridacchiò sadico e Marcelo
finse di pensarci seriamente. Neymar era veramente pallido.
Riky alla fine sospirò.
- Dai, non è un mostro,
non ti ucciderà davvero... -
- Ma... ma dovete
dirglielo davvero? - Chiese il ragazzo a terra con una vocina
sottile.
- Io gli racconto tutto,
non intendo nascondergli una cosa simile... basterà tenervi
lontani... ora lui è impegnato con la nazionale, non ha tempo di
venire... - Riky spiegò placido. Non aveva paura... non gli avrebbe
torto un capello.
Neymar era sull'orlo delle
lacrime e Riky non sapeva proprio come fare, doveva pensarci prima...
- Ti ho detto di non
baciarlo, sei incosciente... ora ti prendi le tue responsabilità,
magari così cresci! - Riky si ricordò che era la lezione che aveva
cercato di dargli ma non avrebbe certo pensato di impartirgliela in
quel modo. Alla fine bastava che lo capisse e da come il piccolo a
terra si mise ad annuire strusciando la testa sulle ginocchia di
Marcelo, fu chiaro che non avrebbe più fatto cavolate. Forse.
- Sei proprio un
ragazzino... - Disse Thiago alzandosi.
- Crescerò... ma voi
aiutatemi... - Implorò Neymar gattonando anche verso di lui, Riky
ebbe pietà.
- Ci penso io a Cris ma tu
veramente... metti la testa a posto, per favore. Volevo dirti questo
ma non mi ascolti mai quando parlo... -
- E certo, è troppo
occupato a sbavarti dietro! - esclamò Marcelo ridendo.
- Impara, bambino, che
quando uno ti dice no, è no! Non puoi avere tutti i giocattoli che
vuoi! - Concluse Thiago altero e saccente. Neymar annuì sperando che
non l'abbandonassero e Thiago alla fine si prese Riky sotto braccio e
se lo portò in camera.
- Lui sta con me... -
A quello Marcelo si
affacciò:
- E GUAI SE TE LO FAI! -
Non si poteva mai sapere cosa passava per la testa di Thiago... ed
aveva la capacità di sedurre chiunque!
Thiago non rispose ma
sorrise sornione e Marcelo si mise a pregare.
Quel ritiro sarebbe stato
il più faticoso in assoluto!