DIETRO UN SORRISO
1. A PROPOSITO DI MORSI
- Di cosa parlate?
- Chiede squillante Neymar entrando canticchiando qualcosa che aveva
alle cuffie appena spente e abbassate intorno al collo.
I compagni si girano verso di lui.
- Suarez! - Neymar così comincia a togliersi gli accessori e metterli nel proprio armadietto.
- Luis? Inizia oggi gli allenamenti, no? -
- Dovrebbe arrivare a momenti… - Dice Gerard cospiratore.
- E? - Chiede il brasiliano sapendo che ci deve essere qualcos’altro.
- E non sappiamo come
approcciarci a lui! - Neymar, che si sta togliendo la maglia, si ferma
col colletto in mano e lo guarda basito.
- In che senso? -
- Beh, sai… lui ha una
certa fama… ha fatto delle certe cose… e ci chiedevamo quanto lui ne
fosse consapevole, come dobbiamo comportarci in merito a… - Neymar lo
guarda aggrottato senza capire che diavolo intende, ma in quel momento
arriva Luis che saluta allegramente. Nel giro di poco tutti si
distraggono e vanno a salutarlo allegramente abbracciandolo, Neymar ci
rimane ancora un po’ lì senza capire.
Poi Luis arriva a lui e come se gli aprissero la luce, si illumina.
- Oh! Intendevate per
via dei morsi! - Neymar così dice quella cosa proprio davanti a Luis e
tutti, ma in particolare Gerard e Dani, si coprono i visi scuotendo le
teste.
- Porca puttana Ney! -
Esclama il suo connazionale non sapendo come intervenire ora, Luis come
minimo potrebbe morderlo in reazione e c’è quel rischio, infatti i due
stanno attenti.
Ma Luis dopo un normale irrigidimento apre le braccia e chiede:
- Vuoi un morso invece che un abbraccio? - Neymar a questo ride e lo abbraccia solare.
- No un abbraccio è
sufficiente! - Poi si separa mentre gli altri sospirano di sollievo,
sperando che lo scemo non dica altro. Speranza vana. - I ragazzi si
chiedevano se potessero parlare con te dei morsi! Cioè scherzarci su.
Preferisci che non nominiamo la tua vena psicotica e che facciamo finta
che tu sia un angioletto? - Luis scoppia a ridere, e per fortuna, e gli
altri sospirano di sollievo mentre vorrebbero trucidare quel piccolo
scemo di Neymar che continua a parlare a sproposito.
“Perché Dio gli ha dato il dono della parola?”
Si chiedono i due che non sanno come fermarlo.
- Angelo? Io? Si sa che non lo sono, inutile trattarmi da tale! Fate come fareste con chiunque dei vostri compagni! -
Neymar così ridendo gli dà una pacca sulla schiena.
- Allora ti prenderemo per il culo a vita! Qua funziona così! - Luis gli pizzica la guancia.
- Mi sta bene! -
- Basta che poi non ci uccidi! - Neymar continua a non attivare il cervello e Luis ribatte subito.
- Beh, ognuno si prenda
le proprie responsabilità! Se prendete per il culo uno psicolabile, chi
lo sa come potrebbe reagire? - E Neymar ride ancora più forte
piegandosi platealmente in due, perché semplicemente adora il suo modo
di usare i propri difetti.
In brevissimo tempo, nel lasso di pochi istanti, Luis ha letteralmente conquistato Neymar.
Conquista non a senso unico.
- Dani, ascolta… - Comincia Luis prendendo Dani in parte in un’occasione, dopo gli allenamenti.
- Che c’è? - Chiede il brasiliano.
- Volevo chiederti una cosa su Neymar… - Dani, incuriosito, lo guarda attento come una comare pronta a spettegolare.
- Spara! - Luis si guarda cospiratore intorno per assicurarsi che non ci sia il diretto interessato.
- Tu lo conosci meglio di tutti, mi pare… - Il loro rapporto è molto stretto e fraterno perché sono insieme anche in nazionale.
- Credo di sì… - Dani non sta più nella pelle, è curioso di sapere cosa vuole sapere.
- Ok. Senti… ma lui ha
tendenze? - Lo chiede come se fosse la domanda del secolo, il grande
segreto da non nominare. Dani, convinto che sia la domanda che precede
quella vera, gli risponde subito.
- Beh, sì! - Perché è evidente e si vede, non può essere quella la domanda di Luis. Così continua a guardarlo in attesa.
Luis, capendo che Dani si aspetta qualcos’altro, si spiega meglio.
- Oh, grazie. No perché non ne ero sicuro. Mi sembrava, ma magari facevo una brutta figura e… -
- Perché, che intenzioni hai? - Alla domanda un po’ brusca, Luis alza le mani.
- State insieme? Scusa,
non volevo intromettermi, spero che tu possa dimenticare… - Ma Dani
scoppia a ridere e gli circonda il collo con un braccio.
- Dio, no! Io e Ney? Ma
dai, è come un fratello! Mi sembrerebbe di fare incesto! - Luis allora
rimane fermo perplesso, senza capire.
- Quindi non state insieme? - Dani, ancora ridendo, scuote la testa.
- Assolutamente no! -
Luis sospira e riprende a camminare.
- Oh, meglio! - E con questo lui è a posto.
Dani rimane fermo a
fissare la sua schiena che si allontana, ebete, senza capacitarsi di
come uno possa voler sapere una cosa tanto ovvia.
- Ma insomma, era solo questo che volevi sapere? - Lo rincorre deluso.
- Sì grazie! - Luis
sembra non voler condividere oltre, ma Dani lo acchiappa per il braccio
e lo ferma continuando il loro giro extra per sapere altro.
- Avanti, perché vuoi saperlo? Vuoi provarci con lui? -
Luis si stringe nelle spalle con aria un po’ vaga.
- Non ci ho pensato in
realtà. Volevo solo capire se lo era, mi sembrava… sai, a volte può
scappare qualche commento inappropriato, magari si offende… - Dani non
ci casca.
- Scusa se sono
sincero, ma non mi sembri uno che ha questi riguardi! - Luis lo fissa
un po’ indispettito, ma alla fine apprezza la sincerità ed il fatto che
non abbia paura di lui, cosa che non è per tutti. Così alla fine decide
di togliere la maschera.
- Avevo una mezza idea
di provarci, ma senza impegno. Solo per un piacevole passatempo. Ho
scoperto che i piacevoli passatempi come quello mi aiutano a rilassare
i nervi e faccio meno cazzate. - Dani sa a cosa si riferisce, non serve
che glielo chiede.
- E avevi in mente Neymar perché ti sembra gay e disponibile e facile, o perché ti piace? - Luis alza le spalle.
- La prima, direi. Però è un bel ragazzo e sicuramente ci starei bene! - Dani annuisce immaginandoli insieme.
- Lui starebbe bene con tutti, ma chi lo sa chi è il suo tipo? - A questa riflessione Luis torna a girarsi sorpreso.
- Cioè? -
- Cioè è gay, o meglio
bisessuale ma con preferenza di ragazzi, perché al Santos è stato
svezzato, per così dire. Paulo Ganso… gli ha aperto un mondo, insomma!
Diciamo che è gay, apprezza, è conscio, ma non ha avuto altri. Sembra
uno che va con tutti, una puttanella, insomma, perché ha l’approccio
molto facile… ed è per questo che tu hai pensato a lui, credendo che
sia facile. Ma fidati che non è andato con altri, dopo di lui. Una
volta che è venuto qua e si è allontanato da lui, si è come fermato.
Forse un po’ era innamorato, chi lo sa. Fra l’altro ha un figlio con
una ragazza ed ora che io sappia sta con un’altra, ma penso che sia una
di quelle cose per fare, sai... la società è etero e fai cose da etero
senza pensarci ed in un momento hai messo incinta una svampitella per
cui non provi nulla, ma ormai hai un figlio. Quella di adesso è una
relazione inevitabile, è troppo famoso per non avere una donna accanto.
- Dani si mette a parlare troppo, gli piace davvero un sacco
spiattellare i cazzi degli altri, se di Neymar poi ancora meglio.
- Ma non sei suo amico?
Pensavo sapessi queste cose! - Luis non ha peli sulla lingua, ma Dani
alza le spalle ed incrocia le dita dietro la nuca con aria innocente.
- No, sono sincero. So
come è iniziata, so che gli piace, ma so che non ne ha avuti altri,
nemmeno per trombare e basta. Sembra uno facile, ma non lo è! Non so
che dirti. Provaci e vedi come va! Magari si sblocca! - Dani non è così
interessato al cuore o al sedere di Neymar, per cui gli ha lasciato i
suoi spazi senza fargli il terzo grado. Sa quello che lui gli ha
raccontato, non di più.
Luis ascolta interessato, poi piega la testa e se lo immagina, poi con un sorrisino famelico risponde:
- Sarà divertente
testarlo! - Dani riconosce Luis il cannibale in quel momento ed invece
di rabbrividire e preoccuparsi, sorride ed un moto di divertimento lo
invade.
- Buona fortuna! - E così i due vanno negli spogliatoi dagli altri.
“E quindi quelli che
sembrano più facili, in realtà lo sono di meno!” Pensa guardandolo
mentre si prepara con la musica e facendo un gran baccano.
Luis si è lasciato del
tempo per conoscere Neymar, sa che non può pretendere che le cose
nascano subito, però rema sempre in una certa direzione.
La sua.
Nel conoscerlo e nell’osservarlo, però, nota l’arrivo di un altro giocatore.
Più notare lui, nota che Neymar ci instaura subito un bel rapporto spontaneo.
Tale Rafinha. O meglio Rafinha è il nome da calciatore, il suo vero nome è Rafael, lo chiamano Rafa.
Rafa è più o meno
coetaneo di Neymar, è brasiliano naturalizzato spagnolo e suo fratello
è Thiago Alcantara che ha giocato per un po’ al Barcellona e che ora è
al Bayern Monaco.
Thiago gioca nella
nazionale spagnola, Rafa pare abbia provato un po’ in questa, con
l’under, mentre proprio recentemente ha fatto un anno con quella
brasiliana, sempre in under.
Tutti si chiedono, ora che ha superato l’età e che riceverà le chiamate per quelle maggiori, a quale risponderà.
Ma mentre tutti se lo
chiedono e basta, Neymar glielo chiede direttamente. Come ha chiesto a
Luis se possono scherzare sui morsi.
- Allora, se ti chiama
sia la nazionale spagnola che quella brasiliana dove vai? - Chiede
Neymar mentre si cambia per iniziare gli allenamenti. I due sono seduti
vicini e fanno le stesse cose.
La musica nello spogliatoio è molto allegra e movimentata, scelta rigorosamente da Neymar.
Rafa lo guarda e alza le spalle.
- Non è detto che mi convochino entrambi! - Dice con i piedi per terra e l’aria molto calma, mentre si tira su gli shorts.
Neymar ride di gusto dandogli un calcio.
- Ma dai, è ovvio che
ti chiameranno entrambi! Sei bravo! - Rafa si ricompone come se non
fosse successo niente e continua la vestizione.
- Come fai a dire che sono bravo? Ci siamo solo allenati, la stagione non è ancora iniziata! -
La squadra, infatti, è ancora in ritiro.
- Beh, sei al
Barcellona, no? Se sei qua sei bravo e automaticamente sarai convocato
in tutte le nazionali del mondo! - Rafa finalmente ridacchia scuotendo
la testa.
- In tutti è difficile visto che ho solo due cittadinanze! -
Neymar si infila la maglietta e si sistema i capelli guardandosi allo specchio.
- Hai capito cosa
intendevo! - Rafa è pronto, non ha da sistemarsi i capelli, ma non
commenta la sua fissa per quel gesto assurdo fatto prima di allenarsi.
- Allora? - Chiede girandosi verso di lui, pronto ad andare con gli altri che ormai sono quasi tutti usciti.
Rafa non ci ha mai
pensato seriamente, piega la testa di lato con le mani ai fianchi e
l’aria assorta. Scruta Neymar come se avesse la risposta, lui lo guarda
sempre con quell’aria ridente ed allegra, il bel viso dai lineamenti
tipicamente brasiliani, morbidi, ben disegnati. Gli occhi sottili ed
allungati, la bocca carnosa.
Rafa si morde
automaticamente la propria e non sa perché per rispondere l’ha guardato
così, ma ha semplicemente capito una cosa.
“Se vado col Brasile, sarò suo compagno di squadra anche lì!”
E con questo, come se
ci pensasse da chissà quanto, come se ci fosse un certo percorso che
l’ha portato a quella conclusione, risponde:
- Brasile! - Neymar rimane sorpreso e spalanca gli occhi.
- Davvero? Ma non sei
sempre stato in Spagna? - Rafa ride più forte di prima, ha un sorriso
bellissimo e Neymar è al settimo cielo per averlo provocato.
- Sì, però mi piace tantissimo anche il Brasile e in quest’anno con l’under mi sono trovato bene. -
A quel punto Neymar lo abbraccia volandogli addosso come un uccellino.
- Allora saremo compagni di nazionale! - Rafa lo prende e se lo tiene, sorpreso della sua felicità.
- Ma che gioia! Nemmeno
fossi Kakà! - Per un brasiliano è normale fare quel paragone, specie
considerando che tutti sanno che è l’idolo di Neymar. Questi infatti,
ancora fra le sue braccia, gli prende il viso fra le mani e risponde
spontaneo:
- Eh, se fossi lui ti
limonerei di brutto! - Rafa per un momento pensa che lo faccia davvero
e sgrana gli occhi gelandosi, ma Neymar ride e lo lascia andare uscendo
dallo spogliatoio seguito a ruota da lui, ancora basito.
- Cosa sei, innamorato di Kakà? Pensavo fossi solo suo grande fan! -
Neymar si tocca il cuore parlando col gran sorriso di sempre, gli occhi gli brillano quando ne parla e Rafa se ne accorge.
- Sono anche suo grande
amico, ma se solo ne avessi l’occasione romperei il mio digiuno! Per
lui lo farei! - Rafa cade dalle nuvole e quella conversazione
improvvisamente strana e interessante.
Non si fa domande, ascolta ed indaga senza capire perché gli importi tanto.
- Digiuno? Sei gay e in
astinenza da mesi? - Non è strano che uno sia gay o bisessuale, specie
se sudamericano. Hanno una sessualità ed una mentalità molto aperta e
libera. Rafa non è scandalizzato, ma sorpreso perché non ci aveva
pensato seriamente.
“Ma forse questi miei interessi, questi miei strani slanci, sono esattamente per quello!”
Prima di proseguire
oltre sul ragionamento al volo, Neymar risponde arrivando in campo
insieme agli altri, in attesa degli ordini per cominciare la sessione.
- Ho una ragazza ed ho
avuto un figlio da un’altra, per cui non so se posso definirmi
effettivamente gay, ma mi piacciono anche i ragazzi, ecco. - Rafa si
ferma e lo guarda accigliato senza capire cosa intende e Neumar si gira
e lo illumina. - Non lo so, si dice bisessuale? Per il mio lato etero
sono a posto, per il mio lato gay sono fermo… sai, ho avuto una sola
esperienza, mi è piaciuta, mi ha aperto gli occhi, mi piacciono i
ragazzi, ma non ho più fatto altro dopo di lui. - Neymar non lo
pronuncia nemmeno e Rafa capisce che ci deve essere qualcosa dietro,
qualcosa che non vuole dire in modo tanto leggero.
Gli allenamenti iniziano e Rafa ci pensa per tutto il tempo.
“Quindi significa che mi piace?”
La domanda con cui conclude gli allenamenti è questa, ma non trova risposta.
Rafa ha auto il dubbio
di avere tendenze che ha soffocato mettendosi con delle ragazze, ma il
dubbio si è creato e non è stato certamente cancellato così.
Adesso che si trova ad indagare su Neymar e a scegliere la sua nazionale solo perché è carino, forse è più che un dubbio.
Però prima vuole capire cosa significa quel che ha detto e perché sembrava un po’ malinconico nel parlare di questa storia.
Perché fare astinenza se con questo lui è finita?
Rafa è uno che si fa
sonoramente i cavoli suoi, non si intromette e non attira nemmeno molto
l’attenzione, però in effetti questa cosa sente di doverla sapere.
Così dopo gli
allenamenti qualcuno fa palestra, qualcuno piscina. In programma anche
dei massaggi per Neymar alla schiena. È guarito, ma il fisioterapista
gli ha prescritto massaggi ancora per un paio di settimane.
Rafa a quel punto
decide di approfittare e va con lui chiedendo dei massaggi alle gambe
perché le ha sentite rigide. Si inventa una storia che non è da lui, ma
una volta lì da soli con i rispettivi massaggiatori, riprendono a
parlare in portoghese, ben diverso dallo spagnolo che capiscono i due
su di loro.
Ed in breve è ripristinata la privacy che Rafa sperava di avere.
I visi girati uno verso
l’altro, nei letti vicini, a guardarsi mentre uno sulla schiena e
l’altro sulla pancia vengono massaggiati nelle rispettive parti.
- Perché sei a digiuno?
Mi sembrava fosse una tua scelta, da come ne parlavi. - Non sono
argomenti di cui si parla in una delle prime chiacchierate da soli.
Rafa è lì da qualche
giorno, così come Neymar, però non hanno avuto momenti veri e propri,
niente di privato e approfondito. Si può dire che questo sia il primo.
Neymar però non esita, ci pensa un attimo e alla fine risponde.
Rafa si trova quasi a trattenere il fiato.
- Sì è una mia scelta.
Quella storia che ho avuto è stata molto… intensa… mi ha aperto un
mondo. Ho tardato di un anno il mio arrivo in Europa solo per lui, poi
mi sono deciso ma quando sono venuto qua lui mi ha lasciato, io volevo
continuare a distanza e vederci quando riuscivamo, ma lui ha detto che
non voleva tenermi impegnato perché sapeva che avrei avuto un grande
futuro in Europa e questo comprendeva anche le molte conoscenze. Mi ha
detto che avrei incontrato molte persone, avrei avuto molte storie e
non voleva impegnarmi in questo modo, privandomi di esperienze che
secondo lui sono importanti. Io non capivo, ma lui ha detto che quando
avrei incontrato l’amore della mia vita, l’avrei ringraziato. Io mi
sono arrabbiato ed ho chiuso con la categoria. O meglio per dispetto a
lui pratico questa astinenza coi ragazzi! Per fargli vedere che poteva
benissimo essere lui l’unico e che non serviva mi lasciasse! - Rafa un
po’ sorride, ma non se la sente di ridere, Neymar la mette come una
cosa divertente, si deride da solo perché in realtà sta male a
parlarne, non l’ha mai fatto e non sa come mai ora si trova a farlo con
lui per la prima volta.
Forse è l’unico che glielo ha chiesto.
Rafa sospira.
- Ma vi sentite ancora?
- Neymar sorride mentre scuote la testa, cerca di apparire sereno. - Ci
stai ancora male? - Dagli occhi verde chiaro che si rattristano,
sembrerebbe.
A Rafa dispiace
davvero, però sta ringraziando istintivamente quel suo ex che l’ha
lasciato libero di vivere la sua vita che sarebbe iniziata sul serio in
Europa.
- L’ho superata, sto
bene. È solo che mi fa effetto parlarne e pensarci. Ma sto bene, sul
serio. Ho un po’ di rimpianti perché penso che dovevo impormi, che
saremmo potuti essere ancora una bellissima coppia. -
Rafa sospira rimanendo serio e con un’aria dolce di natura, lo guarda delicatamente, leggero.
- Ma fai digiuno… - gli fa notare. Neymar sorride un po’ meno tristemente.
- Sì… trovo carini
molti ragazzi, ma non ho quella di andare oltre. Potrei, ma non me la
sento. Finché non ho una spinta particolare mi dico che non ne vale la
pena. - Rafa sorride, Neymar è sorprendente perché dà l’idea di una
persona facile che va con tutti e che pensa solo a divertirsi, per
nulla serio, per nulla profondo. Invece, forse, è molto diverso.
- Dietro un sorriso si
nasconde una lacrima. - Gli sfugge ad alta voce e Neymar, sorpreso di
come l’ha capito in una sola conversazione, si morde il labbra ed
allunga il braccio oltre la sponda del lettino su cui è a pancia in
giù, porge la mano verso di lui e Rafa, capendo che cerca la sua, fa lo
stesso. Si prendono la mano in silenzio e c’è qualcosa, in quel
momento.
Come una spinta. Come una rivelazione.
Un moto di calore si espande da dentro, appena si toccano.
È un gesto sentimentale
e poco virile, ma Neymar è tutto all’infuori che virile, anzi. Adora
questi gesti dolci, carichi di un’emozione che scorre viva in lui.
Per questo ha cercato la sua mano, gli serviva. Ne aveva bisogno.
Stanno zitti e si guardano dolcemente, mentre le mani rimangono allacciate.
“Forse era immaturo
come tutti dicevano, ma era anche giovane. Tutti fanno cazzate. Credo
che il venire al Barcellona e poi l’essere al centro del progetto della
nazionale, lo abbiano aiutato a crescere. Adesso non si sentono più
tanto le sue cazzate, ha un gioco che si limita al calcio, non fa molti
tuffi e cavolate. Nemmeno va a litigare troppo di continuo, anche se
ogni tanto capita che perda la testa. Ora è diverso. Doveva solo
crescere e queste cose lo stanno aiutando. Anche un po’ l’essere vicino
ad uno coscienzioso e calmo come Leo, di sicuro.”
Rafa ci riflette un
po’, poi si lasciano la mano e il massaggio prosegue in silenzio,
mentre entrambi pensano alla conversazione e a cos’altro non si sono
detti.
“È incredibilmente delicato.” Pensa Neymar senza distogliere lo sguardo da Rafa, steso accanto a lui. “Ed anche molto bello!”
Per la prima volta guarda qualcuno con la voglia di andare oltre.
Non si limita a pensare ‘che carino’, ma si immagina ad uscirci insieme e pensa che forse potrebbe.
Per la prima volta.
E forse è così, no?
“Forse se deve succedere lo senti immediatamente, non dopo chissà quanto.”
Per un momento gli vengono in mente le parole di Paulo.
“Quando ti ci troverai, mi ringrazierai!”
Però aggiunge che è presto.
“Insomma, è solo una chiacchierata.”
Però si stringe la mano e pensa che la sua è molto calda e molto liscia.
Quando i massaggiatori
se ne vanno e loro rimangono lì a rivestirsi, c’è un momento in cui si
guardano ancora con la testa a quello che si sono detti e a quel
momento, quel momento che è intercorso fra loro per la prima volta.
- Sai, non ne ho mai parlato con nessuno. - Dice Neymar con voce un po’ roca. Rafa sorride.
- Non volevo essere invadente… - Ma Neymar si affretta a spiegare.
- No, no, anzi! Credo mi abbia fatto bene! Finché non ne parli non puoi dire di essere pronto a ricominciare! -
Rafa lo guarda sorpreso.
- Ora lo sei? - Neymar questa se la tiene per sé e stringe le spalle sorridendo.
- Vediamo. - Perché in
realtà vorrebbe esporsi nei suoi confronti, ma pensa che forse sia
troppo presto e che non può esagerare.
Non si toccano, si vestono ed escono.
Una volta fuori dalla
stanza dei massaggi è come se tornassero alla realtà e sono anche un
po’ spaesati, così vanno alla ricerca degli altri, verso la sala
comune, dove passeranno il tempo insieme agli altri.