*Eccoci! Bene, Neymar è un casino vivente, ma Rafa prima di buttarsi e di decidersi è capace di cambiare idea venticinque volte, nel frattempo può succedere di tutto. Riusciranno mai a capirsi e a comunicare come si deve quei due o continueranno a dare tutto per scontato per sempre, fraintendendosi a vita? Neymar è molto appiccicoso e fisico, specie con Rafa, lui invece si fa fare certe cose solo da lui. La mia visione di quei due è quella che ho scritto qua sotto. Buona lettura. Baci Akane*

4. LE SERATE IN CASA NEYMAR




Quando quella sera Rafa si presenta da Neymar si ritrova lì anche tutti i loro amici brasiliani.
- Ma non eri solo? - Chiede Rafa vedendosi arrivare tutta quella gente alla spicciolata con un po’ di delusione.
Per un momento vedendo tanta insistenza aveva pensato che Neymar ci avesse ripensato e che volesse provarci con lui, l’illusione si era affacciata e si è odiato per esserci cascato.
Adesso capisce.
È solo una delle sue serate, niente di più.
- Sì beh, ma poi ho pensato di chiedere anche agli altri. Ti secca? Volevi rimanere solo soletto con me? - Neymar la mette come un gioco e come tale lo prende in giro circondandogli il collo col braccio. Rafa però indispettito lo spinge via facendo lo scorbutico.
- Potevi lasciarmi in pace, non ho bisogno di elemosinare compagnia! Se ne voglio la chiedo! Pensavo non volessi startene da solo! Vai a cagare! - Neymar ci rimane a dir poco male realizzando che forse se l’è presa davvero e mentre in casa sua gli amici vengono e si mette musica, si mangia e si fa casino, Neymar rincorre Rafa per la casa fin sul retro,  visto che davanti c’è gente che arriva ancora e non può nemmeno andarsene.
Rafa è arrabbiato con sé stesso, deluso e si sente molto sciocco ad aver sperato che Neymar si fosse svegliato. Ma chiaramente quello dorme e dormirà per sempre.
Quando se lo rivede dietro che si chiude la porta, ha voglia di picchiarlo forte, ma alza gli occhi al cielo e si gira dall’altra parte sedendosi su una delle sdraie intorno alla piscina.
- Sei un rompipalle! Non posso proprio stare da solo, vero? - Rafa non le manda a dire, hanno quel tipo di rapporto perché per lui è più facile gestirlo. Neymar non se la prende mai e reagisce un po’ stuzzicandolo, un po’ ridendo.
Ma ora pensa che non si stia più giocando e preoccupato si siede nella sua stessa sdraia, dietro di lui che è in punta. Si mette a cavalcioni e gli si appiccica alla schiena circondandogli il corpo con le braccia. Infila la testa sulla sua spalla e spunta col volto accanto al suo, con l’aria da cucciolo.
Rafa in un secondo si ritrova Neymar addosso, per dietro, tutto avvolto a lui.
- Sono un albero, ora? - Commenta brusco cercando di non far trapelare la sua enorme voglia di girarsi, salirgli sopra e baciarlo.
“Come cazzo ci sono finito in questo casino?”
- Perché vuoi stare solo? - Rafa sospira rigido, mentre lui gli si spalma addosso.
- Se tu non concepisci la solitudine, non significa che sia così anche per gli altri! - Ma non è una risposta e a Neymar non basta.
- Dai… -
Dice infatti. Rafa sospira ammorbidendosi piano piano, lui lo sente e lo carezza con le mani sul petto. Rafa sta per morire.
- Dai cosa? - Chiede girando appena la testa verso di lui, non del tutto altrimenti le bocche sono troppo vicine.
- Perché sei arrabbiato con me? Volevi davvero stare solo? - Neymar è preoccupato che ce l’abbia con lui, ha l’aria più da cucciolo che può e Rafa sta per girarsi e mandare tutto al diavolo.
Ma è chiaro, non prova quel che prova lui, nessun istinto o quella sera sarebbero lì soli e non con tutti quelli là!
- No, non è questo… - Cerca di rimediare, di convincerlo che sta bene, così forse sopravvive.
- E allora? - Ma qualcosa di convincente lo deve dire.
- È che avevamo parlato di una serata tranquilla… -
- Quando? - Chiede Neymar alzando la testa.
- Quando hai detto solo noi due… - Rafa si morde il labbro realizzando cosa sembra e Neymar gli bacia il collo per scusarsi, capendo d’aver fatto una cappella enorme.
Senza chiedersi perché volesse stare solo con lui.
- Scusa, non ci ho pensato, ho fatto tutto senza riflettere. Non volevo stare solo, così sono partito invitando te e poi ho invitato mezzo mondo… non… non ci ho pensato… la prossima volta facciamo qualcosa di tranquillo come preferisci tu! - E non è chiaro perché Neymar gli debba una cosa simile. Non sono una coppia.
- Puoi fare quello che vuoi, non mi devi nulla. Sono solo uno dei tanti amici… non devi avere questi riguardi. - Il fatto che Rafa glielo ricordi, un po’ lo ferisce. Vorrebbe dirgli che conta più lui di tutti gli altri e che voleva solo passare la serata con lui, ma aveva paura che non venisse o che si trovasse male o fraintendesse o non si controllasse.
Però incassa e gli bacia di nuovo il collo e Rafa è davvero in difficoltà, ora, pieno di brividi. L’eccitazione sta poco a farsi sentire, specie grazie alle mani che lo carezzano sul davanti e lui tutto appiccicato dietro. Alla fine Rafa deve prendergli i polsi e fermarlo, piegando appena la testa verso di lui come per allontanare di qualche millimetro il collo dalla sua bocca. Ma non in modo decisivo, perché in realtà gli piace.
- Ney, così però non va bene… - Sussurra senza il coraggio di girare la testa.
- Ti do fastidio? - Chiede preoccupato girando il capo verso di lui.
- Non esattamente… - Risponde mordendosi il labbro, evitando con cura il suo sguardo ravvicinato.
- E allora? - Neymar continua a parlargli contro il collo, i brividi lo stanno uccidendo e a momenti si vede l’erezione anche attraverso i comodi pantaloni leggeri che indossa.
- Allora non sono insensibile ad una bocca sul collo e a delle mani sui capezzoli e sulla pancia. - Lo dice chiaro e tondo, non sa come dirlo senza dirlo ed alla fine è così.
Neymar si ferma e lo guarda stupito.
- Oh. - Capisce, finalmente. - Ti sei eccitato? - E una persona normale non lo direbbe, ma lui non filtra. Rafa ride per questo ed un po’ si smorza la tensione, ma siccome quello non si stacca, poi torna.
- È normale, stai toccando fra le mie parti più sensibili… - E quella domanda sorge spontanea, anche se normalmente ci si toglierebbe e si andrebbe via.
- E quali sono le altre? - Rafa a questo punto gira il viso verso il suo, per la prima volta da quando si è messo in quella posizione. Le labbra si sfiorano, lo sguardo serio, intenso, malizioso.
- Non lo sai? - Neymar sta per toccarglielo automaticamente, eccitato anche lui, non vorrebbe proprio staccarsi, ma Rafa gli tiene le mani e glielo impedisce.
Neymar si lecca le labbra e guarda quelle di Rafa che fa altrettanto e lì sta per succedere, sta per succedere sul serio e nessuno dei due poi si fermerebbe.
Se non che c’è il classico rompicoglioni che viene ad interromperli da dentro, bussando furiosamente per sapere che cavolo fanno e di venire da loro.
Rafa così si alza di scatto, spaventato da quello che stava succedendo e si mette a debita distanza.
- Arriviamo! - Dice Neymar alzandosi e sbracciandosi con l’aria buffa solita. Quando tornano soli, si gira e sospira, Rafa si sta strofinando il viso cercando di calmarsi e tornare presente.
- Forse è meglio che vada. - Neymar però scatta come una molla, l’aria da cucciolo preoccupato.
- No, dai, ti prego! Se non era per passare una serata con te non invitavo nessuno! - Ed alla fine lo dice. Rafa rimane colpito e si chiede perché diavolo, allora, ha fatto venire tutti.
“Ma alla fine gli piaccio in quel senso ed è impacciato? A volte mi fa capire che non ha il famoso istinto di cui parlavamo quel giorno, altre invece sembra di sì ma che non sappia come fare. Per non dire di Luis. Ci scopa o no? Forse è ora di parlare chiaramente.”
Ma alla fine annuisce, sorride e gli pizzica la guancia sperando di avere una parvenza di normalità e di passarla liscia.
- Sto morendo di fame. - Dice alla fine decidendo di cambiare argomento.
Neymar sorride radioso e prendendolo per il braccio se lo trascina dentro in casa gridando come uno scalmanato.
Stargli dietro non è facile e per Rafa che è caratterialmente diverso, è quasi un’impresa. Ma del resto fa parte del fascino di Neymar.


Rafa entra e si guarda intorno sorpreso.
- Che silenzio! - Esclama meravigliato.
Neymar ride e gli prende la giacca buttandola in un angolo.
- Che ti credevi, di ritrovare la festa dell’altra volta? - Rafa annuisce.
- Conoscendoti sì! Hai detto serata tranquilla ed ero pronto alle tue serate tranquille a base di gente e karaoke! - Neymar ama cantare e ballare anche se la prima cosa gli riesce malissimo e la seconda piuttosto decentemente.
Neymar continua a ridere e prendendolo a braccetto se lo porta in cucina.
- Mi sono fatto preparare la cena per due. Spero ti piaccia! - Rafa lo guarda davvero sorpreso, come se non fosse lui.
- Ney, se volevi stare con gli altri non serviva… - Cerca di dire Rafa conoscendo il bisogno di Neymar di stare con tanta gente intorno, ma lui lo interrompe subito.
- Volevo passare una serata con te! Te l’avevo promesso che non sarebbe sempre stato un casino e… - Rafa sospira mentre si siede in imbarazzo al tavolo apparecchiato per due.
- Ma non devi sforzarti per farmi un favore! Io sono un po’ per conto mio, ma non significa che devi esserlo anche tu… - Rafa lo vede come uno sforzo, perché l’altra volta lui ci era rimasto male ed ora cerca di rimediare, ma non lo vede come una cosa spontanea. Neymar si inalbera rimanendogli in piedi, vicino, col broncio.
- Ma lo voglio davvero! Non è un favore! Volevo stare con te e basta, tutto qua! - Rafa non è convinto, ma scuote la testa e non insiste.
- Va bene, dai. - Dice calmandolo. Neymar fa l’aria sempre imbronciata. - Cosa mangiamo, dunque? -
E a quel punto lui si riprende e mette nei piatti quello che è già pronto.
Da lì in poi cambiano discorso, ma l’atmosfera ormai è strana. Non sono mai stati soli prima d’ora in quel modo, nonostante sia da diversi mesi che sono ormai in squadra insieme. E poi sembra un appuntamento romantico. Cena insieme a casa di uno dei due.
Perché il bisogno di una serata da soli e tranquilli?
Lo pensano entrambi, sebbene Neymar lo sappia; Rafa, convinto che Neymar non provi le stesse cose che prova lui, non se ne capacita.
Non è facile capire un ragazzo così contraddittorio che sembra così chiaro e limpido che, in realtà, nasconde un mondo dietro quei sorrisi. Cosa ci sarà, ora, dietro quelle risate?
Rafa è turbato da questo suo strano comportamento. Non è mai voluto stare solo con lui, scherzano tanto insieme in tutti i modi, davvero, però poi alla fine se si tratta di isolarsi no.
Eppure ora, dopo un po’ di tempo, si è deciso. Così, di punto in bianco.
Come dovrebbe prenderla?
L’imbarazzo e la tensione sono il minimo, anche se cercano di evitarlo e far finta di nulla.
Cercano, appunto.

La cena è stata piacevole, con Neymar non mancano argomenti di conversazione e non esistono momenti morti, è impossibile. E Rafa se c’è uno con cui si lascia andare è proprio lui. Rafa non è un gran chiacchierone, però con lui si abbassa subito al suo livello, parla e scherza senza nemmeno rendersene conto.
Neymar lo contagia in tutto ed è per questo, per quanto riesce ad essere sé stesso e a stare bene con lui, che quando sono sul suo grande e comodo divano che copre una parete e mezza del salone, a guardare un film insieme, Rafa torna sull’argomento sentendo Neymar così tranquillo.
- Sicuro che non vuoi fare altro? Tipo giocare alla play, fare qualche stronzata delle tue, so che hai la sala giochi di sotto, non so... - Ovviamente la sala giochi comprende biliardo ed altri giochi di varia natura per passare il tempo con gli amici.
Neymar si mette a ridere mentre mette il play al film.
- La smetti di fare il paranoico? Mi piace fare qualunque cosa piaccia fare a te! - E mentre lo dice non ci pensa, ma Rafa si aggrotta.
- E perché? - Neymar alza le spalle buttando lì un’altra risposta a caso, senza pensarla prima.
- Perché adoro stare con te, non importa cosa facciamo. -
- Stiamo sempre insieme... - Gli fa notare Rafa, Neymar si accoccola sul suo fianco ed appoggia la testa sulla sua spalla come un gattino.
- Lo so, ma è diverso, c’è sempre qualcuno in mezzo. - Rafa ridacchia guardando i titoli.
- Sei tu che ti circondi sempre di gente perché più ne hai intorno e meglio stai... - Neymar sospira mentre il film inizia e non ricorda nemmeno cosa ha messo su.
Le sue frasi sono sempre molto mirate, forse è meglio che ci rifletta prima di dire certe cose. O forse no.
- Però poi ci ho pensato, avevi ragione. Perché dobbiamo sempre avere qualcuno intorno? Stiamo così bene insieme, no? - Rafa e la sua vena polemica di natura: non molla l’osso perché al momento pensa che se non psicanalizza Neymar, camperà cent’anni rimuginandoci all’infinito.
- Ma possiamo fare comunque qualcosa che ti piace di più, sei una persona attiva, vedere un film non fa per te... - Lo conosce abbastanza da saperlo e Neymar sbuffando seccato fa per alzarsi e chiudere la televisione, ma Rafa lo afferra e lo tira giù di nuovo contro di sé, gli circonda il collo col braccio e fa scendere la mano sul torace carezzandolo, mentre ride.
- Scusa, la smetto. Sono contento di vedere un film con te da solo. - Neymar sospira vittorioso.
- Allora piantala con tutte queste domande e goditi il momento. Tu pensi troppo! - Rafa gli dà un piccolo pizzicotto sul capezzolo attraverso la maglietta:
 - E tu troppo poco. - Ed è vero, ma è questa diversità che li fa stare bene insieme.
Neymar non ribatte e si gode quel braccio che lo circonda e lo tiene su di sé, è così bello stargli mezzo steso addosso, la testa nell’incavo del suo collo e le sue dita che lo solleticano sul capezzolo, sotto il colletto della maglietta larga.
Un momento, quando si è infilato lì sotto?
Il contatto diretto della loro pelle è qualcosa che hanno già sperimentato, ma più durante giochi e stupidaggini, mai niente di così serio e tranquillo, non intimo comunque.
Questo gli fa perdere ben presto il filo del film di cui non capisce nulla, ma è così bello sentire le sue dita sul suo petto che non conta proprio niente, ma niente niente.
E Neymar si addormenta su di lui, come se non fosse l’essere più scalmanato sulla faccia della terra.

Quando finisce il film e Rafa realizza che Neymar è stato buono tutto il tempo, si chiede se per caso non dorma visto che non è da lui. Sfila via la mano dalla sua maglietta e la muove davanti alla faccia, lui non da cenni di vita così capisce che dorme davvero.
“Chissà da quanto!”
Però gli sta bene visto che altrimenti non sarebbe riuscito a vedere nemmeno un minuto, probabilmente.
Rafa non sa se toglierselo di dosso, svegliarlo o provare a spostarsi senza di lui. Cerca di muoversi ma Neymar si lamenta ed in risposta si aggrappa meglio a lui, si arrampica e si stende tirando su anche i piedi. Rafa lo guarda da sopra incredulo.
Davvero dice?
“Ed io dovrei stare qua tutta la notte? Dormire così?”
Neymar dorme sempre abbracciato a qualcuno a quanto pare, anche l’altra volta è successo.
Alla fine gli prende la mano e se la porta alla bocca, la bacia dolcemente in un gesto tenero che può fare perché lui non è sveglio. Poi sospira, tira su le gambe, si mette più comodo che può facendosi cadere di lato e Neymar sempre dormendo gli si arrampica sopra menttendosi ancor più comodo.
Non esattamente la serata immaginata, ma per fortuna che poi è andata così, si dice. Perché è probabilmente la più bella passata con lui.

Neymar è mezzo sonnambulo e quando deve andare in bagno ci va senza svegliarsi, per cui succede verso il mattino presto che si ritrova in piedi davanti ai sanitari e quando poi torna automaticamente da dove è venuto si ferma e comincia a realizzare che è la direzione sbagliata, perché la camera è dall’altra parte.
Così si blocca, si gratta la nuca insonnolito e con il visino ancora addormentato ed arricciando il naso e gli occhi mezzi chiusi, si gira verso il salone dove intravede una figura coricata che dorme a pancia in giù. Neymar inizia a svegliarsi sempre più e si avvicina al divano a vedere di chi si tratta, visto che è ancora tutto in penombra. Filtrano un po’ di raggi di sole da fuori, ma è ancora presto.
Si china sul viso e realizza che è quello bello di Rafa e inarca le sopracciglia.
- Ho un gatto! - Esclama roco. Così sorride capendo che deve essersi addormentato sul divano, ma poi non ricorda più che si è alzato proprio da lì e non realizza che devono essere stati a dormire insieme tutta la notte. Si siede per terra davanti a lui, incrocia le braccia sul bordo ed appoggia il viso osservando quello davvero bello di Rafa mentre dorme.
Rimane così fino a che si addormenta di nuovo lì davanti a lui ed è più tardi il turno di Rafa di svegliarsi e ritrovarsi Neymar piazzato lì.
Si aggrotta e rimane fermo con i soli occhi aperti a guardarlo sorpreso, cercando di capire come mai prima gli era addosso ed ora è giù e soprattutto in quella posizione che sembra lo fissi da chissà quanto.
Alla fine è Neymar, non c’è da stupirsi molto, qualunque cosa abbia fatto nel suo caso è sempre normale, così si allunga di quei centimetri che li separano e gli lascia un bacio sulle labbra senza pensarci.
Lui dorme, non lo saprà mai e poi l’unico modo per fare certi test senza compromettere niente è usare quei mezzi.
Se Neymar dorme non saprà mai.
Il sonno funge da coperta sulla sua mente e forse è per questo che lo fa in realtà, non perché Neymar dorme, ma perché voleva ma da lucido non l’avrebbe mai fatto.
Dopo quel lieve e dolce sfioramento di labbra morbide e carnose, Rafa si rimette giù ma rimane lì dove è, con le punte dei nasi che si sfiorano e pose allo specchio, entrambi con le teste sulle braccia.
Quando la sveglia del telefono suona, Neymar e Rafa si svegliano entrambi di soprassalto e prima di muoversi e tirarsi su i loro occhi si trovano e sono così vicini che per un momento pensano di essere ancora nei loro sogni. Si aggrottano per cercare di capire come mai sono lì così vicini che praticamente i visi si toccano, ma poi chi se ne importa come è successo?
Neymar sorride felice di avere quella splendida visione appena apre gli occhi e Rafa ridacchiando scuote la testa e prima che lui faccia qualcosa, qualunque cosa, si tira su ricordando bene, però, che prima gli ha baciato le labbra ed ha ancora la sensazione addosso. Una sensazione così bella che vorrebbe riavere.

Quando Rafa torna in salotto dopo il pit stop in bagno, vede che si è steso di nuovo sul divano e scuote la testa, poi sebbene sia curioso di sapere come sia finito seduto per terra a dormire, va in cucina e comincia a preparare la colazione.
Deve dire che il divano di Neymar è molto comodo ed ha dormito bene nonostante lui l’abbia usato di nuovo come un albero. Continua a paragonarlo ad una scimmia, ma prima gli è piaciuto baciare la scimmia in questione. E magari sarebbe stato carino fare anche altro.
Rafa arrossisce e proprio mentre il caffè viene su, due braccia si infilano sui suoi fianchi e gli circondano la vita, poi dietro una presenza, anzi, una persona si appoggia tutto su di lui, la testa sulla schiena. Come quella sera sul bordo della piscina.
- Ney? - Chiama roco e teso mentre intanto il caffè esce dalla moka. Gira la testa, ma lui è totalmente appoggiato come se stese ancora dormendo.
- Cosa ci facevi nel mio divano? - Chiede rauco Neymar che sembra sempre più una scimmia.
“Una bertuccia...”
Pensa Rafa ridacchiando mentre cerca di non rovesciare tutto il resto del caffè, Neymar non si schioda dalla sua schiena ma gli piace averlo addosso, gli piace eccome.
E gli piace aver fatto il caffè a casa sua ed essersi svegliato sul suo divano. Gli piace da matti.
Sa di coppia.
- Mi sono addormentato. E tu sopra di me! - Specifica. - A proposito, che ci facevi poi per terra? - Neymar semplifica di gran lunga la cosa.
- Sono sonnambulo. - Molto. Rafa non si stupisce di nulla, ridacchia e poi gli dà un colpetto sul braccio per scrollarselo.
- Il caffè è pronto. - E così mentre lui pensa di aver superato il peggio, Neymar si prolunga verso la sua guancia e lo bacia.
- Buongiorno. - E che bel buongiorno, pensa Rafa. Proprio bello.