NOTE: questa fic è per il compleanno di Derret che è stato già una settimana fa, che vergogna di me... ma gliel'avevo promessa e l'ho fatta. È la mia prima Sernando, spero vi piaccia. Ho sempre avuto un'idea precisa di come si sono messi insieme e com'è la loro storia, quindi è stato piuttosto facile scrivere. Questo è l'inizio vero e proprio, a mio avviso fra loro prima c'è stato questo, poi col tempo è arrivato tutto il resto.
Auguri Derret, spero la fic ti piaccia! Buona lettura a tutte. Baci Akane

OGNI STORIA HA UN INIZIO

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/Summer Paradise  - Simple Plain ft Sean Paul /

La prima volta mi guarda con sufficienza ed io me lo immagino immediatamente mentre grida di piacere implorandomi di scoparlo a ripetizione.
Gli ammicco con la mia solita faccia tosta e lui sembra non vedermi, va oltre e sparisce su per le scale a sistemare le sue cose in camera.
È la prima volta che giochiamo insieme, ci conosciamo perchè per i due anni appena trascorsi lui è stato nell'Atletico Madrid ed io al Real. Se ne è appena andato al Liverpool ed essendo di due anni più grande di me mi ha sempre anticipato nelle varie chiamate delle Nazionali degli Under. È la prima volta che giochiamo insieme qua nella maggiore e lui ci gioca già da due anni, infatti. Per me è la prima volta ma non posso non sapere chi è, siamo stati avversari diretti. Io difensore, lui attaccante di squadre super rivali della stessa città... a 18 anni ha esordito con l'Atletico in Liga e a 19 ne era il capitano. Viene chiamato El Nino proprio perchè è stato precocissimo e da subito ha dimostrato di essere un fuoriclasse. A parte che per quel visetto da bambino che effettivamente ha!
E' davvero un gran figo.
Sogghigno mentre mi informo sulla camera che gli è stata assegnata, poi vado dal suo compagno di stanza e gli chiedo un cambio, a lui non importa quindi mi accontenta.
Mi presento da lui con un gran sorriso vittorioso sulla faccia, sembra che me lo sia già fatto. Lui si volta, mi dà un'occhiata di sufficienza e mi dà le spalle continuando a disfare il borsone di viaggio.
Scuoto il capo.
Vedrai che per la fine ti inginocchierai davanti a me e mi farai un pompino!
- Ciao, sono Sergio! Ma sicuramente lo sai, anche io so chi sei... è difficile non saperlo. Sei uno dei bambini prodigio spagnoli, ti sei appena trasferito in Inghilterra... e poi siamo stati avversari fino ad ora per due anni a Madrid, so che lo sai... - La mia maledetta mania di parlare tanto. Non deludo mai me stesso e lui con un solo sopracciglio alzato -cazzo quanto mi concede!- mi guarda di nuovo. Tira appena fuori il labbro inferiore, è una cosa accennata ma si mantiene dritto e altero con tutto il suo corpo. Sembra inglese ma è spagnolo, sicuramente l'apparenza inganna, come sempre!
- Che c'è, non ti piace il termine 'bambino'? Scusa ma ti chiamano El Nino, cosa pretendi? E poi hai iniziato presto e sei diventato subito capitano dell'Atletico. Al Liverpool ti osannano! -
Continuo a parlare tantissimo.
- Sei uno stalker? - Dice finalmente qualcosa ed io rido prendendola come una battuta.
- No ma siccome quando sono stato convocato mi sono ovviamente informato su chi altri c'era, non ho potuto evitare di far mente locale su di te! - Sincero. Cazzo, è fighissimo!
- Bè, io non so molto di te, spero mi perdonerai... - Rido ancora, ha la lingua tagliente...
- Spero che quella tua lingua tagliente sappia anche dare piacere, oltre che dolore! - Che poi non me ne frega, ho il senso dell'umorismo.
Fernando mi guarda ed alza le spalle, quindi con aria altamente aristocratica che deve aver imparato dagli inglesi, mi toglie l'attenzione e non coglie il doppio senso sporco. Io parlo sempre così, gli conviene abituarsi.
Non mi dà soddisfazione, ad ogni modo, e non dice più niente a riguardo.

Si alza in piedi sulle punte per arrivare nella parte alta dell'armadio e sembra una ballerina.
Si può essere più fottutamente sexy e aggraziati nello stesso momento?
Me lo mangio con gli occhi e lo spoglio con la mente, quindi faccio un sorrisetto poco raccomandabile e piego la testa mentre mi immagino a sbatterlo sul muro, sul letto e su ogni altro angolo della camera.
- Allora, come ti trovi a Liverpool? - Chiedo per cominciare un rapporto.
Fernando fa un movimento strano con le spalle e si gira, sembra indifferente.
- Bene... sono arrivato da poco, comunque... -
- E c'è qualcuno che hai adocchiato? - Che ti devo dire? Non sono tipo da girarci troppo intorno alle cose.
Lui alza un sopracciglio ma si controlla bene con la mimica, andiamo, quanto andrà avanti con questa storia?
- In che senso, scusa? - Fa finta di non capire, io sogghigno e mi tiro su a sedere sul letto.
- Avanti, hai capito... ti piace qualcuno? - Non ho presente la squadra ma Steven magari potrebbe essere di suo gradimento...
Fernando mi fissa come se fossi idiota, questo me lo concede, per poi sminuirmi con un gesto snob.
- Non sono cose che ti riguardano! - Allora scatto sul bordo del letto pronto per alzarmi!
Andiamo, non sei così tu... lo fai ma non lo sei... fingi di fare l'inglese ma sei spagnolo, mi ricordo come ti incazzavi a Madrid, nei derby... come mi saltavi alla gola perchè ti fermavo sempre! Non negarlo!
- Quindi qualcuno ti piace! - Esclamo entusiasta. Devo farlo venire allo scoperto, sono sicuro che è molto meglio da spagnolo, cazzo!
Lui si gira e tira fuori il pigiama per dormire, non mi dà troppo retta. Proprio come un inglese.
Falso.
Solo perchè vive là, ora, non significa che deve essere così!
- Avanti, perchè non vuoi dirmelo? Pensi che lo dica a qualcuno? - Cerco di convincerlo ma lui si toglie la maglia e la cosa mi stimola troppo. Altro che parlarci, ora gli salto addosso.
- Con la bocca grande che ti ritrovi sicuramente il vizio di parlare troppo ce l'hai! -
- Però qualcuno che ti piace c'è! - Non che mi interessi, non sono cose che mi fermano ma è una conferma. Si vede che è gay però sai, se ne è già consapevole la mia fatica è minore.
Si toglie anche i pantaloni della tuta ed ecco che il suo corpo latteo per niente spagnolo mi toglie il fiato.
Snello, affusolato, magro ma non eccessivo. È molto ben fatto, sicuramente ha tutto al posto giusto e i mini boxer bianchi me lo confermano.
- Non c'è nessuno, la puoi finire? - Cerca anche di essere gentile, come ogni inglese che si rispetti. Allora vediamo quanto duri così!
Mi alzo e mi tolgo anche io i vestiti mentre lui si infila il pigiama.
Rallenta. Il mio corpo è tutta un'altra cosa, solo un prete, forse, non lo guarderebbe. E non ne sono sicuro comunque...
Fernando, come da me previsto si inceppa coi pantaloni e finisce che si siede sul letto. Io ridacchio.
- A proposito della mia bocca grande... vedo che hai perso tempo a guardarla per bene, eh?! – Malizioso gli strizzo l'occhio e lui trattiene il fiato avvampando.
Cazzo sì! Avvampa!
Rosso sta benissimo!
- Cosa stai insinuando? - E andiamo, smettila che non eri così qualche mese fa, quando ho giocato contro di te a Madrid!
- La mia bocca ti piace! - E' un'affermazione e non spreca stupido tempo a negarlo. Anche perchè mi sto accarezzando il corpo come uno stronzo. Il ventre scolpito, i pettorali, mi tormento un po' i capezzoli e lo guardo fisso negli occhi. Mi odierà, lo so!
- Sei troppo narcisista! Chi ti credi di essere? - Ecco la sua lingua tagliente. Io rido schernendolo e scendo con le mani fra le gambe, ne infilo una sotto ai boxer e mi tocco mentre l'altra sale sul viso, le dita sulla bocca, me l'accarezzo col desiderio già evidente.
Fernando non riesce a muoversi e ad alzarsi, non distoglie lo sguardo, lo sto proprio uccidendo.
- Quello che ti fa eccitare! - So come piacere, cosa credi?
Fernando si alza e si tira su i pantaloni, quindi mi dà le spalle imbarazzato, si sforza tantissimo per non darmi soddisfazioni e rimanere saldo in sé ma ormai la tempesta è in atto.
- Non montarti la testa! - Un tono da falso saccente snob. Non sei così, lo vuoi capire?
Mi succhio il dito ed alla fine, quando si mette anche la maglia e apre le coperte per stendersi, metto la parola fine a tutto.
Un passo e gli sono dietro, lo prendo silenzioso per i fianchi e lo fermo, lui sussulta e si sforza di non gridare.
- Che fai? -
Si alza dritto e aderisce meglio su di me anche se la sua intenzione era di togliersi, scarsi risultati.
Sorrido ancora e porto le labbra al suo orecchio mentre risalgo con le mani sul suo petto.
- Lo so che sei uno spagnolo... sei caliente... è solo che pensi di dover amalgamarti meglio alla squadra in cui sei ora e ti sforzi di somigliare agli inglesi... mai visto una cosa simile... però qua sei con me, puoi anche fare quello che ti pare. -
Respira a fatica ma lo fa piano e profondamente.
- Allora lasciami andare! - Dice piano.
- Non ti sto obbligando... - Dico altrettanto piano e suadente, le mani scendono sotto i pantaloni leggeri, sotto i boxer stretti. Gli lambisco il lobo e piega la testa dall'altra parte per darmisi.
Lo sapevo.
- Non voglio... - Però non si muove. Scendo sul collo e gli parlo sopra, sussurro...
- Allora spingimi via... - Non uso veramente forza però ormai la mia mano lavora sulla sua erezione e lo sento eccitarsi anche troppo facilmente.
Sospira.
E questo? Ghigno sul suo collo per poi succhiarlo, gli lascerò un bel segno.
Sei mio, caro Nino.
Si eccita, diventa duro nella mia mano e sta per venire quando lo torturo lasciandolo improvvisamente andare. Vediamo di tirare fuori il suo lato caliente!
Faccio qualche passo e lui barcolla, per poco non si accascia quindi si gira di scatto stravolto e mi fissa come fossi matto, è rossissimo ed i capelli sembrano più spettinati di prima, anche se poi il taglio è così moderno che non si capisce... me lo voglio mangiare.
- Che cazzo fai?! - Oh... ma guarda un po'...
- Allora le dici anche tu, le parolacce! - Esclamo prendendolo in giro, prendo il pigiama e fingo di volerlo mettere, comincio con la maglia.
- E perchè ora ti vesti? - E' paurosamente eccitato, il pacco è tutto gonfio e sicuramente ha il cuore che va a mille.
- Come perchè? Hai detto che non volevi... - Che stronzo che sono!
Gli do la schiena e mi infilo la maglia, lo ignoro come faceva lui prima.
E conto mentalmente.
Tre, due, uno...
Non mi strattona nemmeno, prende la maglia e me la toglie con alterigia, io rimango immobile come sono quindi mi arrivano le sue labbra sottili sull'orecchio, mi morde e sussurra.
- Sei una puttana! - Eccolo qua il mio spagnolo... cazzo, lo sapevo che era spettacolare!
Mi gira bruscamente e mi spinge sul letto dietro di me, mi sale sopra a carponi e mi morde il labbro inferiore, pieno e carnoso. Io sorrido malizioso.
- E tu sei caldo! - Mormoro infilando le mani sotto la sua maglia ed alzandola.
Prima di baciarci gliela tiro via, dopo di che mi ritrovo la sua lingua sulla bocca, l'apro e lo faccio entrare. Sei un amore, mio caro spagnolo.
Gli vado incontro e lo bacio con la mia solita passione, ce ne mette molta anche lui ed alla fine il bacio diventa parecchio porno.
Ritiro le labbra e gli lascio la lingua fuori, lui me la succhia per poi cercare di riunirsi, io premo la testa all'indietro sul cuscino e lui mi prende il mento fra le dita, stringe e mi immobilizza. Alla fine riesce a baciarmi ancora, non so quanto cazzo stiamo così a baciarci, penso che come prima volta possa andare bene... credo... insomma, per me si può anche scopare, chi se ne frega... lo voglio... ma normalmente a questo punto mi dicono di aspettare.
Lo lascio fare ed in risposta scende sul mio collo, lo morde. Mi morde anche il petto, i capezzoli, sussulto e finisce che mi abbassa i boxer e per poco non mi morde anche il mio cazzo!
Non lo fa perchè preferisce leccare, grazie a Dio.
Lo sapevo che era bravo.
- Allora la sai usare anche per dare piacere oltre che per dire cose taglienti... - Mormoro roco. Lui affonda le unghie sulle mie cosce, sui fianchi e mi alza il bacino, me lo abbraccia e lo attira a sé. Io spingo verso la sua bocca e mi inarco tutto.
Alla faccia del falso inglesino... questo qua mi spolpa!
Alla fine non volevo venire ma non ho scelta. Succede in modo imbarazzante ma ha pratica perchè non si imbarazza, non si ritira, non esclama stizzito o shockato.
Mi prende fino all'ultimo goccio ed ora sono io quello sconvolto.
Il mio caldo spagnolo... altro che freddo e snob!
Io lo sapevo, cazzo... l'avevo capito subito!
Respiro a fatica e quando socchiudo gli occhi cercando di riprendermi, lui è in ginocchio a cavalcioni su di me e si finisce da solo, cazzo mi dispiace ma proprio sono sfinito, non ce la faccio, mi ha preso alla sprovvista... non... non pensavo che fosse così... così... si avvicina al mio viso e mi apre la bocca come prima, è un dominatore perfetto.
Alla fine ricambia il favore e mi regala il suo sapore.
Siamo due maiali, cazzo, ma mi piace da morire... potrei anche farmi legare e frustare da lui... mi è entrato subito nella pelle e sarà solo sesso, visto com'è cominciata, ma sarà il miglior sesso delle nostre vite.
Di sempre.
Alla fine si accascia su di me e sembra tornare in sé perchè nasconde il viso contro il mio collo e si lascia abbracciare. È tenero, ora me lo mangerei tutto di baci.
- Scusa, ho perso il controllo... non... non dovevi provocarmi... - Se ne vergogna ed io rido, lui mi dà un pizzicotto seccato ed il mio principino così è segnato.
- Allora ti provocherò molte altre volte... -
E così sarà!

FINE