PAIRING: Tyler Hoechlin e Dylan
O'Brien. Hobrien
DISCLAMEIR: i personaggi non sono miei
ma di loro stessi poiché reali, io ho solo immaginato un paio di
cosine... <3
NOTE: allora... vi mostro due video
così la cosa è più chiara e poi qualche foto, così è ancora più
chiara... godetevi lo spettacolo!
Questi due attori sono i personaggi di
Teen Wolf, Derek e Stiles. Poichè nel film i loro due personaggi
sono shippati insieme, la prima regola, di solito, per questo
meccanismo è che anche nella vita reale gli attori hanno un rapporto
speciale. Nel loro caso è proprio così, hanno un rapporto molto
speciale... a parte che sanno della sterek e che approvano. La mia
teoria è che la sterek esiste perchè principalmente fra loro c'è
qualcosa e questo si riversa inevitabilmente nei personaggi.
Non li conosco così bene da poter fare
un approfondimento dettagliato, ho fatto del mio meglio, questa è
solo la mia visione. E' una fic molto semplice e sciolta, niente di
particolare o strano. Era perchè mi era venuta questa illuminazione
e l'ho usata, perchè penso meglio scrivendo!
Buona lettura.
Baci Akane
FRA FICTION E REALTA'
A Dylan era piaciuto subito Tyler.
Dal primo momento in cui l'aveva visto
era rimasto senza fiato considerandolo immediatamente la creatura più
bella mai vista. Non era poi tecnicamente bellissima. Anche se poi
sì, lo era.
Però era più il suo incredibile
fascino.
Per cui Dylan, il quale non aveva mai
avuto problemi con la sua sessualità, aveva subito capito che
lavorare con Tyler Hoechlin gli sarebbe piaciuto un sacco.
Dylan era gay, magari poteva essere
bisessuale, ma che fosse gay era certo. Sul lato bi non molto.
Non era uno che lo dichiarava ai
quattro venti di continuo, non si sapeva se lo fosse o meno e nemmeno
lo si sospettava, non faceva il gay, non si metteva in piazza però
era molto espansivo e allegro, per cui capitava abbracciasse o
toccasse gli altri ragazzi e lo faceva molto disinvolto.
L'altro Tyler, il protagonista che
interpretava Scott, era un po' come lui. Molto esuberante. Per cui
non ci si faceva molto caso. Di ragazzi così, specie fra gli attori,
ce n'erano molti.
Però nessuno poteva immaginare che
Dylan lo faceva perchè gli piacevano e non solo per carattere.
Però l'accezione con cui lo faceva
verso Tyler era diversa da quella usata con altri.
Perchè con gli altri si trovava bene,
lui invece gli piaceva.
Era stata subito una fortissima
attrazione, immediatamente aveva provato un'ondata così calda da
paralizzarlo e renderlo idiota, più del solito.
Dylan era molto allegro e socievole e
soprattutto iperattivo. Diceva sempre qualcosa, faceva sempre
qualcosa e nel giro di poco tutti ridevano sganasciandosi dalle
risate.
Per cui se gli stavi dietro e gli
facevi da spalla ti divertivi ancora di più.
Dylan sperava solo di avere qualche
possibilità ma sapeva che non era facile, Tyler era un po' più
grande di lui ed il suo radar gay non era acceso. Non sentiva
provenire onde gay da lui.
Poteva essere gay lo stesso, o
bisessuale. C'erano quelli che non lo sembravano proprio. Però
temeva che con Tyler non ci fosse speranza.
Sapeva che era fidanzato o lo era
stato, anche lui ogni tanto ne aveva... non gli dispiaceva la
compagnia femminile, per cui andava bene. Erano periodi.
Però preferiva di gran lunga i
ragazzi.
La differenza l'aveva fatta lui,
mettere Dylan nel cast aveva arricchito molto la compagnia.
Di risate e allegria. E di un casino
senza precedenti.
Tyler lo definiva mal di testa.
Le prime volte aveva cercato di
trattenersi nella speranza che fosse l'entusiasmo della novità e che
poi si sarebbe calmato. Vedendo che così non era e che invece si
portava dietro un sacco di altri spostati latenti, come il Tyler
protagonista che per distinguerlo da lui lo chiamavano Ty, si era
chiesto cosa si fumasse.
L'insofferenza era cresciuta perchè
cercava di combattere quello che definiva il virus del mal di testa.
Non sapeva che nel combatterlo faceva
peggio e che doveva solo lasciarsi andare.
Fu così che un giorno gli sfuggì il
commento a fior di labbra, dopo l'ennesimo scherzo di Dylan, Tyler si
era seduto stanco su una sedia e si era preso gli angoli degli occhi
fra le dita.
- Ma cosa si è fumato oggi? Dove tira
fuori tutte quelle energie? - Domande legittime che di solito pensava
e basta.
A quello la risposta arrivò a due
centimetri dal suo viso. Acuta.
- Sono le mie origini! - Tyler aprì
gli occhi svelto spaventato e indietreggiò col busto per
allontanarsi istintivamente da lui.
- Quali origini? - Chiese
automaticamente e brusco.
Dylan era lì e sorrideva a trentadue
denti con la sua bocca grande per un viso tanto minuto.
Andava d'accordo con gli occhi
altrettanto grandi.
- Italiane, irlandesi e spagnole! -
Tyler a quel punto non aveva potuto trattenere un commento
estremamente spontaneo.
- Ecco perchè sei così sciroccato?! E
chi sono i criminali che hanno mischiati tre fra i sangui più
agitati della storia mondiale? - In effetti gli italiani, gli
irlandesi e gli spagnoli erano fra le tipologie di persone più
esuberanti, casinare e pazzoidi.
- Vuoi il mio albero genealogico? Se
vuoi domani te lo porto... - Dylan era serio e Tyler pensando che
potesse portarglielo davvero, mise le mani avanti e sventolò per
fermarlo.
- No no per carità io scherzavo! -
Dylan rise.
- Dai... devi scioglierti! Non sappiamo
se la serie avrà successo o se la taglieranno, per cui goditi i
momenti che ci sono, girare delle puntate è fighissimo, è un super
divertimento, non viverla così serio e ligio come se fosse un lavoro
da spaccarsi la schiena! -
Era molto spontaneo oltre che
chiacchierone, Tyler lo pensò ancora spaesato da tanta spigliatezza,
per cui rispose preso contropiede.
- Ma magari serve a venir notati e poi
anche se non va bene si fa dell'altro, che ne puoi sapere... non è
che è la fine anche se questo va male! - Tyler era più razionale.
- Sì ma sarà diverso... - E Dylan
andava avanti come un treno perchè tanto ormai sapeva bene come la
pensava quindi non serviva rifletterci. Era chiaro.
- Perchè? -
- Perchè non saremo più insieme... -
Tyler alzò istintivamente un sopracciglio guardandolo senza capire.
O meglio chiedendosi se l'allusione fosse vera.
Dylan spalancò la bocca rendendosi
conto d'averlo detto davvero e cercò di rimediare
balbettando in pieno stile Stiles.
- Tutti noi insieme.... tutta la crew,
gli altri attori... mi stanno simpatici, sto facendo amicizia, è una
bella atmosfera, non trovi? Colton mi fa morire dalle risate e... -
Tyler tornò a perdersi nel suo vortice di parole e sospirando si
alzò e sventolò la meno come per dire 'si ok va bene'.
Dylan in condizioni normali avrebbe
risposto alzandosi e seguendolo per continuare la conversazione.
In condizioni normali.
Ora il cuore gli andava a mille e
sudava, si alzò ma scappò da tutt'altra parte chiudendosi in bagno
per lavarsi la faccia. Cosa aveva fatto? Come aveva potuto?
Era impazzito?
Gli aveva quasi detto che sperava di
potergli saltare addosso!
Non aveva nemmeno capito quanti anni
avesse. Come se contasse qualcosa.
A volte Tyler sembrava irraggiungibile,
aveva quel viso splendido e la sua espressione perennemente
selvatica.
L'avevano scelto per questo. Perchè
anche se era normale sembrava un lupo. Non servivano gli effetti
speciali.
Ty non doveva sembrare un lupo ma un
ragazzo normale e comune. Ed infatti. Però Tyler doveva sembrare un
lupo. Era perfetto.
Troppo perfetto.
- Dannazione Dylan! La prossima volta
gli dici anche che sogni di baciarlo e sei a posto! - Era talmente
agitato che temeva di venire sgamato. Nessuno sapeva della sua cotta.
Anche perché sperava che l'avessero
tutto. Chi non aveva una cotta per Tyler? Era così bello!
Tyler aveva quell'aria selvaggia,
tenebrosa e misteriosa, forse era il suo personaggio, non sapeva
dirlo.
Però lo intrigava molto e lo vedeva
irraggiungibile.
Forse esagerava col casino ma non
sapeva trattenersi, era così bello essere lì e fare quelle cose.
Alla fine quando pensò di essersi
calmato, uscì dal bagno per tornare dagli altri nella speranza di
riuscire a controllarsi.
Speranza un po' vana in effetti.
Appena lo vide bere dell'acqua sospirò
subito. Fu peggio quando lo vide parlare tranquillamente con qualcuno
e addirittura sorridere. Lì esclamò fuori dai denti, completamente
sotto shock.
- Oh mio Dio! Ma allora parla e sorride
come tutti! Non è davvero Derek! È diverso! Vuoi vedere che è
normale?! - Lì vicino c'era proprio Ty, quello con cui passava più
tempo perchè i loro personaggi erano amici e perchè erano anche
abbastanza simili di carattere.
- Certo che è normale! E cosa dovrebbe
essere? -
Dylan non si turbò minimamente del
fatto che l'avesse sentito e parlò senza rifletterci, come sempre.
- Un misterioso e selvatico individuo
chiuso e sulle sue che magari latra al posto di parlare... e che anzi
non sorride mai! Uno che non parla! - Ty lo fissò disorientato senza
capire.
- Dylan, quello è Derek! Lui non è
così in realtà! -
Dylan lo fissò sconvolto.
- Ah no? - Ty si mise a ridere.
- Certo che no! Ci sono alcuni i cui
personaggi rispecchiano loro stessi... come il tuo Stiles, ad
esempio, che è come te. Però non per tutti è così! Vedi il mio...
io non sono proprio come Scott. Io farei più lo spaccone, sarei più
un Jackson! - Dylan ora si stava perdendo e assottigliando i grandi
occhi castani cercò di capire di che diavolo parlavano ora.
- Tu sei Scott, che diavolo centra
Jackson? O forse intendevi Colton?! - Fu la volta di Ty di perdersi e
di fissarlo come se parlasse arabo.
- Era un paragone di carattere. Io
nella realtà somiglio più a Jackson perchè tendo ad essere
spaccone e protagonista come tipo. Mentre tu sei come il tuo Stiles.
Tyler invece non è come Derek. È solo molto bravo ad
interpretarlo... - Dylan ora aveva capito ed era tornato a
sconvolgersi e guardare Tyler.
- Ma scusa, ha sempre quell'aria
selvatica e non partecipa ai miei scherzi! - Ty rise e lo cinse con
un braccio fissando Tyler a sua volta.
- Non è facile lasciarsi andare per
tutti, magari qualcuno ci mette un po', questo non significa che sia
scorbutico! Magari devi solo trovare la chiave per scioglierlo ed
avvicinarti! Perchè ti interessa tanto comunque? - Dylan trovò il
consiglio di Ty molto buono ma non era sicuro di potergli dire che
gli piaceva Tyler, gli sembrava uno troppo chiacchierone, poteva
andare a dirglielo.
- Mah... così... lo trovo... - era
immerso in lui mentre cercava un termine accettabile per definirlo,
quando Ty completò per lui:
- Sexy? -
- Da morire! - E poi si rese conto
d'averlo detto davvero. Dylan scattò e lo fissò stralunato come un
furetto. - Cosa hai detto? - Ty ora rideva fino alle lacrime
nascondendosi la faccia nella mano.
- Era chiaro da come lo guardavi! -
- E come lo guardavo?! - Ty allora
smise di ridere e sempre appoggiato a lui imitò il suo sguardo perso
su Tyler. Dylan guardò Ty e guardò Tyler e sospirò riprendendo la
stessa espressione arrendendosi.
- Non ci posso fare nulla, non sai
quante cose vorrei fargli! -
- Eh, da come lo fissi penso di poterle
immaginare... -
- No no, certe non si possono
immaginare! - in quello si avvicinò Colton e si appoggiò a Dylan
dall'altra parte mettendosi a fissare nella loro direzione.
- Che gioco è? -
- Si chiama fissiamo Tyler come se
volessimo portarcelo a letto e vediamo cosa fa quando ci nota! -
- Più siamo e meglio è! -
Colton capì che era uno scherzo e
allora ridendo li imitò unendosi a loro.
- Ah ho capito, state cercando di
scioglierlo! Buona idea! -
Dylan non avrebbe mai detto ad altri
della sua cotta, Ty era più che sufficiente.
Quando qualcun altro li notò
cominciarono a farsi delle domande su che diavolo stessero facendo e
nel notare che fissavano sognanti come tre idioti Tyler, qualcuno lo
chiamò per farglielo notare.
- Che hai fatto a quei tre? - Gli
chiesero.
Tyler che era la prima volta che era
preda di qualche scherzo, alzò un sopracciglio scettico, poi capendo
che tipo di sguardo era e pensando fosse un gioco, si alzò la
maglia, si leccò l'indice e poi se lo passò sul capezzolo. Dopo di
che fece l'occhiolino e ridacchiando cambiò stanza.
A Dylan si piegarono le gambe e dovette
reggersi completamente su Ty il quale, ridendo, se lo trascinò via
per una riunione strategica.
- Hai visto che è uno come gli altri?
Vedrai che se fai qualche altro scherzo e lo coinvolgi quello ci sta!
- Dylan ovviamente capì tutt'altro.
- Pensi che sia gay o bisessuale? -
Ty sospirò e scosse il capo.
- Hai solo quello in testa. Comincia
col fartelo amico, poi vedi. - Dylan capì che era una buona
strategia, quindi annuì ed accettò di buon grado il consiglio.
Ty da quella volta divenne il suo
confidente nonché consulente matrimoniale.
Le prime tre puntate non avevano
rappresentato un grosso problema, erano andate abbastanza lisce.
Non c'era stato niente di sconvolgente
nelle riprese, non per Dylan.
A parte il primo incontro fra Stiles e
Derek durante il quale Stiles non era riuscito a staccare gli occhi
da Derek fissandolo insistentemente.
Nell'inquadrarlo, il regista ed i
collaboratori avevano analizzato tutta la scena per vedere se andasse
bene o se fosse qualcosa da cambiare. Raggiunto lo sguardo di Dylan,
commentarono fra loro.
- Guarda lo sguardo di Dylan... fai lo
zoom sul suo viso durante tutta la scena del dialogo fra lui, Scott e
Derek. -
Così l'avevano fatto ed avevano notato
effettivamente che Dylan non aveva staccato un secondo gli occhi da
Tyler.
- Beh, va bene no? Stiles ancora non sa
che Derek è un licantropo, ed è un umano, quindi sente comunque che
c'è qualcosa di strano e diverso dagli altri. Quindi lo fissa
intensamente per capire di cosa si tratta. -
- Sì però io avevo in mente che tutti
quelli che incontrano Derek, specie se umani, non riescono a reggere
il suo sguardo e che lo evadono, ne dovrebbero avere paura... qua
Stiles non ne ha paura per niente... -
- Beh in effetti ne sembra piuttosto
attratto. -
- Però fa parte del personaggio di
Stiles che non ha paura di niente anche se sembra, è umano e dà
l'idea di uno in procinto di urlare e scappare ma alla fine si tuffa
a capofitto in tutti i pericoli e se li cerca. Quindi ci sta che
invece sia attratto dal pericolo anche in questo caso. -
Alla fine discussero se dirgli di
dimostrarsi intimorito oppure se potesse andare bene così, però
decisero che era interessante lasciare che il personaggio si creasse
e che Dylan lo esprimesse come meglio lo sentiva. Poteva essere una
buona intuizione, si disse Jeff.
- Vediamo come lo porta avanti, poi
siamo sempre in tempo per correggerlo. -
- Gli parliamo e vediamo cosa ha in
mente? - Jeff scacciò con la mano.
- Non ha idea di che cosa sta facendo,
quelli come Dylan improvvisano, sono istintivi. Se gli chiedi cosa
hai in mente non te lo sanno dire, però alla fine della stagione
verrà fuori un personaggio preciso, coerente ed interessante. Quanto
ci scommetti? Ci puoi discutere con uno come Tyler che ragiona molto
sul proprio personaggio... ma non con uno come Dylan. -
- Tyler è anche molto diverso da
Derek, per questo ci pensa di più prima di farlo. -
- Dylan è uguale a Stiles, per cui se
si sente di fissare così uno come Derek, probabilmente ha senso per
Stiles. -
- Perchè ce l'ha per Dylan. -
Un discorso del genere avrebbero potuto
capirlo solo loro. Però fu chiaro.
Ne ebbero conferma nel secondo
episodio.
In quello c'era un contatto ad un certo
punto fra Derek e Stiles che, soli nell'auto della polizia, Stiles
diceva a Derek che non aveva paura di lui e gli chiedeva
delucidazione riguardo sua sorella trovata morta nel suo giardino.
Jeff spiegò un po' cosa voleva ma non
fu molto dettagliato, era curioso di vedere cosa sarebbe venuto fuori
a Dylan, era un ragazzo che lo incuriosiva parecchio perchè vedeva
che tirava fuori delle idee interpretative molto buone, talvolta.
Stiles era in molte scene e faceva
sempre un sacco di cose, Dylan era sempre originale e mai ripetitivo,
scontato e noioso. Per cui si stava incuriosendo sempre di più.
Così successe di nuovo.
Dylan tornò a guardare Tyler in un
modo molto intenso e particolare, era come fosse combattuto fra il
terrorizzarsi e l'attaccarsi ancora di più a lui.
Si vedeva che da un lato aveva paura di
Derek ma dall'altro no, non proprio. E comunque non era una questione
di paura o no ma quanto di quel qualcos'altro che c'era in lui.
C'era una sorta di attrazione.
Jeff la percepì di nuovo, una specie
di corrente.
Ancora una volta non gli disse niente e
vide che Tyler reagì istintivamente avvicinandosi a lui senza che
nessuno glielo dicesse. Spesso Jeff gli dava suggerimenti su come
muoversi durante le scene, doveva prendere un po' confidenza col
proprio personaggio così diverso da lui. Dylan non ne aveva bisogno.
Era perfettamente sé stesso.
Però Tyler si protese verso Dylan,
separati dalla rete metallica dell'auto, e si fissarono. Era
minaccioso, proprio come doveva essere. Ma non solo.
Jeff lo vide chiaramente e pensò fosse
perfetto.
Era ammaliante.
Era parte del fascino di Derek. Oltre a
terrorizzare, seduceva.
Aveva questa visione di lui: nella
seconda stagione già trascritta da lui, trasformava in licantropi
anche altri e lo faceva come se li seducesse, portandoli dalla sua
parte in modo quasi subdolo.
Jeff si stava facendo curioso. Ci stava
bene, la trovava interessante quell'elettricità fra i due. Derek
doveva scombussolare tutti quelli che aveva davanti, specie gli umani
normali. E Stiles non poteva essere immune a questo. Andava bene
così.
Poi Jeff cominciò a notare che quando
si nominava Derek nei dialoghi con Scott, Stiles faceva sempre
qualche sguardo diverso.
Jeff trovava Dylan sempre più bravo
per la capacità di coerenza naturale che sapeva dare al personaggio
ed era certo che non ci riflettesse molto, gli veniva spontaneo, era
come se fosse reale.
Il vero problema per Dylan si presentò
nella quarta puntata.
Tutti questi eventi si erano verificati
nel corso dell'esplosione di Dylan, ma non aveva ancora capito che
tipo fosse Tyler quindi se lo guardava, se lo mangiava con gli occhi
ogni istante e pensava che fosse un Dio.
Però era sicuro che fosse scorbutico e
che non potesse avvicinarlo.
Dopo la terza puntata, Ty l'aveva
aiutato a vederlo per quel che era, una persona normale che magari
doveva solo sciogliersi un po' ed essere scoperta.
Per cui, spinto da lui a conoscerlo
meglio e a farsi più intraprendente -Oh Signore, dirgli una cosa
simile era un crimine-, Dylan arrivò quel mattino pieno di buone
intenzioni.
“Oggi conoscerò meglio Tyler!”
Quando, seduto al solito tavolone
insieme agli altri, venne consegnato il copione a tutti gli attori,
dopo aver scorso le prime scene Dylan era impallidito. Poi aveva
imprecato fra sé e sé. Dopo di che aveva tirato un calcio a Ty
accanto a lui che aveva uggiolato in perfetta modalità lupo.
- Che vuoi!? - Disse piano.
- Hai letto?! - Chiese altrettanto
piano ma agitatissimo ed in fibrillazione.
- Lo sto facendo! -
- E perchè non sei agitato? - Ty
continuava a scorrere i fogli concentrato.
- Sto ancora leggen... - Poi si fermò,
si mise la mano sulla bocca e si mise a ridere soffocandosi cercando
di non farsi notare.
Dylan gli conficcò il gomito contro il
fianco per farlo smettere, infatti finì per piangere dal dolore.
Tyler li notò ed inarcando il sopracciglio in modo molto sexy a
detta di Dylan, borbottò:
- Che avete? - Ma Dylan sorrise con
faccia tosta.
- Stavo leggendo... avremo parecchie
scene insieme questa volta! - Lo disse con un tono quasi stridulo.
- Potresti mostrarti meno angosciato...
- Tyler l'aveva sgamato in due secondi e Dylan si raddrizzò con aria
da 'no ma che dici!'
- Ti sembro angosciato? -
Tyler sgranò gli occhi con fare ovvio.
I suoi occhi chiari. I suoi splendidi occhi chiari magnetici da lupo.
Dylan si sentiva male e si auto mutilò
per rimanere concentrato.
- Mi sembri scemo! - Commentò
bruscamente. Dylan fece il broncio.
- Ero preoccupato per Derek... non sono
arrivato alla fine, mica muore?! - Aveva parlato come sempre a
sproposito.
- Cristo Santo, posso mai morire alla
quarta puntata?! Sono uno dei fissi, significa che come minimo dovrei
esserci fino alla fine! - Tyler sembrava non avere pazienza con lui,
però per lo meno dimostrava di saper parlare, cosa di cui aveva
seriamente dubitato, illogicamente.
- Scusa... hai ragione. - Disse non
sapendo più come rimediare.
- Dylan voleva solo dire che è calato
nel personaggio e crede che Stiles sarà molto agitato quando vedrà
Derek in quelle condizioni! - Ty l'aveva salvato in corner e Tyler
assottigliò gli occhi -che dramma per Dylan- per immaginarsi come
sarebbe dovuto essere Stiles.
- Stiles non sopporta Derek... penso
che sarà felice di vederlo soffrire! - Fu come se pestassero un
callo a Dylan e staccando di nuovo la spina, tanto per cambiare,
attaccò a parlare a sproposito.
- Ma come puoi dirlo?! Non è vero! A
Stiles piace Derek! Non gli stacca gli occhi di dosso quando lo vede
e pensa sempre a lui, a quello che è, cosa gli è successo... è
sempre lì che cerca di saperne di più! Magari ne è un po'
spaventato, però... -
- A me più che spaventato, Stiles
sembra ossessionato da Derek! - Ty si era di nuovo intromesso
cercando di salvarlo. Dylan lo fissò male.
- Da che parte stai? - Sussurrò al suo
orecchi dandogli un pizzicotto. Ty si lamentò.
- Dalla tua! -
-Allora non dire cose strane! -
- Era strano?! -
- Qualunque cosa sia Stiles, è strano!
- Tagliò corto Tyler non capendo molto di quello che quei due
svitati cercavano di dire. In effetti gli sarebbe piaciuto capirlo.
Li vedeva confabulare spesso insieme,
facevano gruppo e gli sarebbe piaciuto farne più parte, però
probabilmente non lo consideravano, forse lo vedevano troppo serio.
La cosa gli dispiaceva ma non sapeva bene cosa farci.
La puntata ovviamente fu registrata
principalmente in due parti, quella delle scene a casa Argent e
quelle fra Stiles e Derek che prima erano in macchina e poi dal
veterinario.
Dylan era molto preoccupato perchè
erano momenti particolari fra loro, era una scusa per conoscersi
meglio. Jeff aveva spiegato che voleva che il rapporto fra Stiles e
Derek si evolvesse. Fino a quel momento Stiles era molto contrario a
Derek e cercava di contrastarlo e boicottarlo con Scott, però in
quel momento doveva per forza verificarsi qualcosa, i due dovevano
trovare il modo di conoscersi meglio e per la fine bisognava vedere
Stiles preoccupato per Derek che cercava di salvarlo e non che invece
sperava morisse come all'inizio dell'episodio.
Per cui Jeff aveva dato libertà al
come, ma doveva succedere.
Dylan non era bravo a pianificare.
Tutto il contrario di Tyler che invece aveva cercato di pensare a
qualcosa. Niente di che, però aveva immaginato che i due personaggi
potessero capirsi quando dal veterinario Derek peggiorava, per cui
Stiles cominciava a dimostrarsi più preoccupato che contrario.
Dunque in macchina dovevano
bisticciare.
La dinamica fu a grandi linee quella,
ma ci fu molto di più dietro, così tanto che forse solo Ty che
sapeva tutto, aveva idea di cosa fosse.
Dylan era fondamentalmente terrorizzato
dal fatto di non riuscire a controllarsi. Era sempre molto spontaneo
e visto che nella realtà desiderava Tyler alla follia, aveva paura
che durante le riprese potesse finire per saltargli addosso e
baciarlo.
Ne aveva una paura da matti.
Per cui quella paura in effetti si
riversò in Stiles che nei primi momenti con lui lo fissava
combattuto nella speranza di liberarsi presto di Derek.
Fin lì tutto bene.
Mano a mano che le riprese
proseguivano, però, era sempre più difficile.
Il problema era uno e molto semplice.
Già di norma Dylan desiderava
tantissimo Tyler, ora che stava male e recitava la parte di un Derek
sofferente, il desiderio era arrivato a livelli astronomici.
Il proprio cuore pulsava impazzito e si
diceva fortunato che nella realtà Tyler non lo poteva sentire.
Aveva paura che lo capisse dagli occhi,
aveva paura di non poterli controllare. Sapeva controllare quel
luccichio carico di desideri e voglie?
Non ne aveva la più pallida idea.
Dal di fuori risultava che
effettivamente c'era della paura in Stiles, ma non era ben definita,
poteva avere molte interpretazioni.
Era comunque seccato, voleva liberarsi
ancora di Derek e sperava di convincerlo ad andarsene per le ripetute
offese.
Alla fine vinceva Derek ovviamente
perchè restava lì con lui e Stiles continuava a fare quello che
voleva.
Nella realtà sarebbe andata proprio
così, si diceva Dylan. Se Tyler gli avesse detto di fargli 'certe
cose' gliele avrebbe fatte subito.
Il controllo era sempre più labile e
quando si trovò a doverlo fissare negli occhi da una vicinanza
esagerata, Dylan per poco non svenne gemendo.
Fortunatamente non gemette.
Però non poté trattenere lo sguardo e
quegli atteggiamenti da 'Dio non ce la faccio più sto per
stuprarti!'
Ty era convinto che si stesse per
verificare la catastrofe. Dylan che sbatteva Tyler contro l'auto e lo
baciava davanti alle telecamere.
Una tragedia.
Jeff era sempre più interessato.
- Non gli dici nulla? - Chiese Ty
pensando che forse potesse rimetterlo in carreggiata.
Jeff cadde dalle nuvole.
- E' perfetto! - Ty si sorprese della
sua risposta.
- Davvero? -
- L'approccio di Stiles a Derek è
proprio come lo volevo, gli sta venendo benissimo! Sta cambiando
scena dopo scena, è come se si stesse sciogliendo sempre più. È
come volevo che fosse. Gli avevo detto che per la fine dell'episodio
doveva essere cambiato qualcosa. Stiles non doveva avere più voglia
di sbarazzarsi di Derek ma di salvarlo. Le cose stanno cambiando... -
Ty non disse nulla ma pensò 'anche
troppo.'
Tyler in effetti aveva notato quegli
sguardi che a volte più che terrorizzati sembravano vogliosi.
Sicuramente qualcosa lo sperava, ma non
di liberarsi di lui -di Derek- quanto di potergli saltare addosso.
Fu solo un'impressione di un momento,
però quel ragazzo era molto espressivo e trovava difficile
fraintendere.
E poi quei grandi occhi erano difficili
da non notare. Li usava come non aveva mai visto nessuno usarli.
Esprimeva qualunque cosa volesse.
Quando la location divenne il
veterinario, ci furono diversi istanti difficili per Dylan.
L'inizio, quando Stiles apriva la
serranda e lui si lasciava cadere sui sacchi a terra. Derek era
sfinito, sudato e pallido, peggiorava di minuto in minuto e Tyler era
egregiamente bravo a farsi vedere peggiore.
“E' divino!”
Gli ormoni di Dylan erano in condizioni
pietose.
Quando ci fu la scena in cui Stiles
conduceva Derek all'interno della struttura e Derek si appoggiava a
lui con la mano sulla sua spalla con la maglia tolta a metà, Dylan
era teso come una corda di violino.
Tyler lo percepì nel toccargli la
spalla. Era la prima volta che lo toccava davvero e stava per
succedere l'irreparabile.
Jeff disse a Tyler di togliersi del
tutto la maglia.
Dylan ammirò il famoso tatuaggio sulla
schiena e impallidì.
“Ora sviene!”
Pensava Ty ossessivamente guardando la
scena da fuori.
Tyler aveva un fisico perfetto e quel
tatuaggio finto sulla sua schiena, la triplice spirale, gli stava
d'incanto in quella schiena perfetta e muscolosa. Come il resto del
suo corpo.
Che fisico aveva?
L'aveva solo immaginato, ma ora se lo
guardava ed era da infarto.
Dylan si sforzava come un matto per
mantenere il controllo ma era sempre in dubbio. Il suo sguardo di
solito era espressivo.
Finchè non li fermava o lo correggeva,
andava bene.
Stiles appariva sull'orlo di una crisi
di nervi, per cui andava comunque bene. Il motivo era chiaro solo a
Dylan... e a Stiles.
Il copione lo aiutò perchè in quel
momento Stiles parlava sparando venti parole al secondo mentre Derek
semplicemente era sull'orlo del collasso e stava sempre peggio.
Tyler a torso nudo ansimava.
Dylan voleva uccidersi.
Derek stava dicendo che doveva
amputargli il braccio prima che l'infezione arrivasse al cuore,
Stiles stava dicendo che non voleva.
A quel punto Derek doveva minacciarlo.
Dylan immaginò qualche parola. Non
certo quello.
Quando lo prese per il colletto ed
avvicinò il viso al suo tanto da fargli pensare che ora lo baciasse,
il suo sguardo fu quello e chiuse gli occhi, poi si ricordò che non
poteva e li socchiuse.
Guardava in basso, sul tavolo, le
pupille schizzate impazzite come il suo cuore che esplodeva.
Se fosse stato un momento normale
poteva baciarlo davvero, ma ora si ripeteva come un mantra di non
farlo.
“Ora lo bacia, ora lo bacia!”
Diceva Ty preoccupato.
Dovettero girare la stessa scena un
paio di volta da diverse inquadrature e all'ultima Dylan era un vero
straccio.
La scena finiva non certo con un bacio
ma con Derek che vomitava sangue nero. Niente di meno erotico.
Dylan si riprese poi tornò a morire
quando vide Tyler, nel personaggio di Derek, appoggiare il viso al
tavolo metallico e stendere il braccio infetto fra loro dicendogli di
farlo.
Dylan cominciò a dire 'Dio' una serie
di volte. Ty si chiese se lo invocasse in qualità di Dylan o di
Stiles.
Comunque il risultato fu buono ed
intervenne in tempo per impedirgli qualunque cosa di irreparabile,
sia dal punto di vista del telefilm che della vita normale.
Il personaggio di Ty, ovvero Scott,
arrivava proprio in tempo per impedire a Stiles di tagliare il suo
braccio.
Peccato che Jeff annunciò:
- Bene, adesso Derek cade a terra! -
Tyler lo fece automaticamente lasciandosi andare come se non avesse
più forze. Era a torso nudo ed i pantaloni neri erano attillati.
Perchè dovevano vestire Derek in quel
modo?
Dylan si dimenticò la battuta.
- Quando vuoi, eh? - Disse Tyler
sapendo che a quel punto Stiles andava su Derek cercando di
svegliarlo.
Jeff dovette interrompere.
- Dylan! Derek cade e sviene, Scott
cerca il proiettile sotto il tavolo e tu vai su di lui per
svegliarlo! -
Dylan sgranò istintivamente gli occhi.
- E come lo sveglio?! -
Era la prima volta che gli chiedeva
consiglio, di solito si inventava qualcosa sul momento.
Jeff, sorpreso che glielo chiedesse e
della sua sospetta agitazione, disse sorridendo:
- Inventati qualcosa! Come faresti se
uno svenisse? -
Dylan stava per dire 'se è uno
qualunque chiamo il 911, se è Tyler lo sveglio con un bacio
appassionato!'
Però per un qualche miracolo non disse
nulla.
Così ripeterono la scena di Derek che
cadeva.
“Come cade bene!”
Arrivò a pensare.
Per un momento si chiese come fare e
per un momento, mentre il corpo si muoveva da solo e si inginocchiava
accanto a Derek, si chiese se l'avrebbe baciato davvero.
Le proprie mani gli presero il suo viso
e lo voltarono, poi cominciò a muoverlo e scuoterlo e chiamarlo
agitato.
Andava bene?
Non aveva idea di che cosa stava
facendo.
Sembrava stesse contribuendo ad
ucciderlo, però Jeff non lo interruppe, l'idea di prendergli il viso
fra le mani dimostrava che Stiles non era più spaventato da Derek e
non solo, non rifiutava più il suo contatto, tanto meno qualunque
cosa lo riguardasse.
Lo toccava, gli aveva preso il viso fra
le mani, era un gesto intimo che diceva tutto quello che Jeff aveva
voluto si rivelasse fra Stiles e Derek.
Poi il suo viso fece il resto.
La preoccupazione di Stiles era
autentica, era chiaramente allarmato.
Voleva davvero che non morisse.
Eccolo qua il cambiamento, di disse
entusiasta Jeff.
Non sapeva in quanti modi fosse vero
tutto quello.
Dylan voleva baciarlo, questa volta sul
serio. Non voleva niente altro più di quello.
La voce di Jeff gli indicò che Derek
doveva svegliarsi perchè Scott aveva recuperato il proiettile di
salvezza, quindi Dylan, nel panico, si chiese come fare.
Jeff riprese il suo panico con la
videocamera. Perfetto anche quello.
Poi Dylan agì di nuovo istintivamente
e lo colpì con un pugno dicendo di non ucciderlo per quello.
Non era proprio da copione però era in
preventivo una cosa simile.
Pugno scenico, ovviamente.
Derek si svegliò e la scena proseguì
fino all'ultimo ok del regista, dopo un primo piano degli sguardi di
Stiles e Derek -e Scott che però non era rimasto coinvolto allo
stesso modo di Stiles in quell'episodio-.
Uno scambio di sguardi molto
particolare, in effetti. Proprio come c'era da aspettarsi. Era
diverso.
La cosa era scattata.
Ed era scattata anche in Tyler.
Tyler rimase turbato da quelle riprese,
aveva letto chiaramente in Dylan la tensione per la paura. Ma la
paura di cosa?
Non aveva capito di cosa si era
trattato, c'era solo stata molta tensione, tantissima.
Gli era piaciuto quando Dylan gli aveva
preso il viso fra le mani.
Svenuto con gli occhi chiusi, non aveva
idea di cosa gli avrebbe fatto ed erano state molto dolci le sue mani
sul proprio viso.
Aveva sperato che non le togliesse.
Turbato da quella sensazione oltre che
dalla tensione di Dylan, aveva deciso che avrebbe approfondito.
Dopo il via libero del regista che li
mandava tutti a casa, Dylan stava braccando Ty per parlare con lui,
ma alla fine fu lui quello braccato.
Dall'altro Tyler.
- Dylan, hai un momento? - Dylan si
fermò e sentendo la sua voce divenne di pietra, spalancò gli occhi
e con quell'espressione terrorizzata alla Striles, si voltò a
guardarlo.
- Sì? - Tyler pensò che non volesse,
per cui scosse il capo ed alzò la mano in segno di scuse.
- Se non hai voglia facciamo un'altra
volta. - Così si voltò e se ne andò. Non mosse molti passi.
- Certo che mi va, perchè non
dovrebbe? Cosa ti serve? - Il cuore di Dylan era in gola, voleva
saltargli ancora addosso.
Aveva inciso nella retina i suoi
movimenti di contorsione per terra nel momento in cui guariva
dall'infezione.
Sempre a torso nudo.
Sembrava facesse sesso.
Tyler decise di dargli una possibilità.
- Andiamo da qualche parte... - Così
lo condusse alla propria auto.
Dylan salì in macchina con Tyler col
cuore che batteva fortissimo. Per un momento gli sembrò di essere
ancora sul set a girare quelle stesse scene.
Era nervoso e quando era nervoso
parlava a macchinetta.
- Dove andiamo? Hai fame? Io non
molta... -
- Non ti mangio mica... - Disse Tyler
capendo che era nervoso perchè era solo con lui.
- Ah no? - Disse per scherzare.
- No! Non so se l'hai notato ma non
sono veramente come Derek! - Dylan si zittì di colpo, evento raro. -
Forse pensavi questo ma non è così... - Tyler si fermò in un posto
tranquillo poco illuminato. Era sera e due erano le possibilità a
quel punto: inquietarsi od eccitarsi. Facile immaginare quale subì
Dylan.
Il più giovano si strofinò le labbra
ancora molto nervoso, non osava guardarlo, se l'avesse fatto non si
sarebbe controllato ancora. Aveva faticato molto durante tutto il
giorno.
- Mi dispiace, non riuscivo ad
inquadrarti... tu hai quest'aria così... misteriosa di natura... -
Tyler fece un sorrisino che Dylan si perse perchè non osava alzare
gli occhi su di lui.
- E' per questo che mi hanno scelto per
Derek. - Commentò piano. Il tono era delicato, totalmente diverso da
quando recitava Derek. Dylan cominciava a calmarsi, per cui osò
guardarlo. Era sereno e rischiarato, non aveva le solite nubi alla
Derek.
- Non mi sono mai fermato a studiarti
bene al di fuori. Credevo precipitosamente che fossi come apparivi...
- Tyler si strinse nelle spalle in un gesto molto semplice. Così
lontano da Derek. Dylan sorrise.
- Beh, è questo che sono! Uno come
tanti! - Dylan percepì dell'altro dietro.
- Sei abituato a gente che ti giudica
male perchè hai di natura un'aria selvatica? - Non era capace di
stare semplicemente zitto.
L'altro alzò le spalle.
- Sì... però volevo capire una
cosa... e soprattutto fartela capire... non sono Derek. Sono Tyler. -
Ora si guardavano del tutto, la penombra non permetteva di vedersi
bene ma questo rendeva Tyler ancora più affascinante. Dylan ne era
sempre più sedotto e Tyler lo notava, in effetti. I suoi occhi erano
grandi e carichi di una certa speranza. Allora non aveva capito male.
- Tutto oggi mi hai mandato dei
segnali, li ho sognati? -
Dylan preso alla sprovvista chiese:
- Tipo? -
- Tipo nelle scene finali... mi
guardavi in un modo... eri tesissimo! Di solito quando si recita si è
concentrati ma non così tesi... -
Dylan non sapeva cosa dire, voleva solo
buttarsi. Era tipo da buttarsi, in fondo. E lui gli stava facendo una
domanda precisa.
- Ero preso dal personaggio... e Stiles
era molto teso perché... beh, stava capendo che gli piacevi ed era
davvero preoccupato per te, non sapeva cosa fare per aiutarti... -
Tyler pensò che fosse un modo molto tenero per dichiararsi, così
gli regalò un altro sorriso. Ogni volta che lo faceva Dylan moriva,
aveva visto così poco il suo sorriso eppure era così bello e
particolare proprio per quella sua aria selvatica.
Un sorriso nelle tenebre, gli venne in
mente.
- Ti è piaciuto interagire così? -
Dylan annuì. Ora cominciava a pensare che ci stesse provando con
lui, ma non ne era sicuro, doveva indagare...
- Mi è piaciuto quando ti sei contorto
a terra agonizzante, mentre guarivi. A torso nudo, sudato.
Sofferente. Gridavi. Gemevi. Eri molto caldo... - Smise di parlare
veloce come un mitra, lo fissò attento con quel suo sguardo che
spiccava nel viso minuto e si strofinò le labbra. Tyler si
avvicinava impercettibilmente continuando a guardarlo con uno strano
sorrisino enigmatico. Era rivolto verso di lui ed un braccio era
appoggiato al volante mentre l'altro era sul bracciolo che c'era fra
loro.
- A me invece è piaciuto quando mi hai
preso il viso fra le mani mentre ero svenuto. - Dylan pensava al lato
erotico mentre Tyler a quello più dolce, erano questi gli ultimi
tasselli che rimanevano.
Dylan capì che Tyler ci provava
davvero, che gli piaceva, e se ne stupì.
- Non credevo di piacerti... - Tyler
inarcò sorpreso le sopracciglia.
- Perché no? -
- Non... non credevo che tu... che
fossi... insomma, io lo sono, però non mi sembrava che tu... - Dylan
cominciò a balbettare cose inconcludenti ed alla fine l'altro decise
di zittirlo, usò l'unico mezzo sensato.
Le proprie labbra.
Aderì alle sue e gliele aprì. Dylan
si ammorbidì immediatamente, tirò fuori la punta della lingua con
timidezza e Tyler sorrise su di lui percependolo impacciato
nonostante l'apparenza che dava di sé.
Gli carezzò il viso e scivolò con la
mano dietro al suo collo, sulla sua nuca, poi l'attirò meglio a sé
e piegando la testa si prese un perfetto accesso, aprì di più la
bocca e lo spinse a fare altrettanto, dopo di questo l'intreccio fra
di loro e le lingue fu pieno e totale.
E perfetto.
Dylan ci morì sulle sue labbra così
come morì in quel bacio, esattamente come aveva sognato dall'inizio,
appena l'aveva visto.
Era stato fortunato, ci era voluto
poco.
Come poteva essere stato così facile?
A volte i sogni si realizzavano. Del
resto stava girando un telefilm. I sogni si avveravano davvero.
Quando smisero per riprendere fiato,
Tyler continuava a tenere le mani ai lati del suo viso e
l'accarezzava con le dita, leggero e rilassante. Lo contemplava da
vicino e l'ammirava facendo suo ogni centimetro del suo viso
delicato.
- Non pensavo che anche tu fossi
interessato ai ragazzi... io lo sono e forse si vede, però tu
proprio... ero convinto di no! - Disse alla fine curioso di saperlo.
Tyler lo guardò sorpreso di quella domanda, come se ci pensasse per
la prima volta lui stesso.
- Non lo sono infatti. Non ci ho mai
pensato per lo meno, non mi è mai successo. Non ho avuto altre
esperienze. Sei il primo... - Disse con semplicità sconcertante,
senza scomporsi nel dire una cosa simile.
Dylan si scompose per lui e lo fissò
stralunato.
- Scusa ma come hai fatto allora?
Perchè mi hai baciato? -
Tyler alzò le spalle.
- Volevo farlo e l'ho fatto. Mentre
parlavamo ho pensato 'gli piaccio. Chissà com'è baciarlo...' e l'ho
fatto perchè non mi faceva schifo l'idea. Non ci aveva mai
riflettuto! -
Dylan era colpito dalla facilità con
cui lo ammetteva e con cui l'aveva affrontato.
- Di solito non è così facile... -
Disse ammirando a sua volta il viso più bello che avesse mai visto.
Tyler inarcò le sopracciglia
incredulo.
- Davvero? A me è sembrato
facilissimo! - E poi sorrise.
Vi si perse di nuovo e sospirando
scosse il capo.
- Eri il mio desiderio erotico. Ero
teso per questo. Avevo paura di saltarti addosso e baciarti... non
sai quanto volevo... - Tyler rise. Aveva anche una bella risata. Mai
vista prima.
- Allora cosa aspetti? - Disse quindi.
Dylan, felice dell'invito, lo colse al
volo.
Non poteva chiedere di meglio.
Decisamente a volte i sogni si
avveravano.
Per il resto della serie, la dinamica
fra Derek e Stiles non fu altro che un rispecchio del rapporto fra
Tyler e Dylan. Né più né meno.
Per cui tensioni e sguardi furono un
sottinteso di quanto nella loro realtà avveniva. Quell'incapacità
di non guardarsi come se uno fosse il massimo desiderio dell'altro.
Quella voglia di un sacco di cose
inespresse. Quell'insofferenza per non essere chi si voleva.
Quell'approfittare di tutti i momenti
insieme. Approfittarne in modo quasi ossessivo. Toccarsi appena si
aveva l'occasione, fissarsi intensamente, abbassare lo sguardo sulla
bocca perchè gli occhi erano troppo intimi, una tensione che
cresceva istante dopo istante.
Semplicemente specchi di due che
stavano insieme anche nella realtà.