NOTE: non
potevo non scriverci su prima
o poi. È da una vita che penso che sono una splendida coppia ma non
avevo la chiave giusta per scrivere di loro, in questi giorni
rivedendomi le loro foto mi è venuta l'illuminazione ed eccola qua.
In realtà meriterebbe anche degli approfondimenti che non escludo
potrei fare ma intanto c'è questa.
Per chi non sa,
Will e Ben sono Peter e
Caspian de Le Cronache di Narnia. Ben è davvero introverso e
rigoroso, tende a scherzare poco e lavorare tanto mentre Will è il
classico 'mio personaggio', il pazzo schizzato per eccellenza. Lo amo
tanto. Questi qua insieme si fanno sempre un sacco di risate e mi
piace vedere il modo in cui Ben guarda Will illuminato a giorno.
Comunque buona
lettura. Baci Akane
PS: aprite le foto che si ingrandiscono, meritano di essere guardate
bene...
IDEE CHIARE
'E' solo un
ragazzino!', è stato
questo che ho pensato la prima volta che l'ho visto. Cioè sapevo già
com'era perchè avevo visto il primo film, a maggior ragione mi
figuravo mentalmente la sua immagine di ragazzino dalla faccia pulita
ed infantile, espressivo nella media.
Quando mi hanno
detto che con lui mi
sarei divertito non ci credevo, non mi sono nemmeno informato
sull'età o cose simili. Nel film dovevamo essere più o meno
coetanei e mi chiedevo se io dimostrassi meno anni di quelli che
avevo. Sì, in effetti è così, lo so. Comunque non pensavo proprio
a lui in altri termini, specie non come uno con cui passare il tempo.
Avevo un'idea
abbastanza precisa, per
lo più il cast era formato da bambini o da adulti, anche Anna,
quella che interpreta Susan, me la ricordavo come una bambina un po'
più grande.
Non ho mai
avuto particolari
propensioni per le relazioni nel set, comunque. Ad ogni modo non
vedevo nessuno alla mia altezza.
Pensavo sarei
stato piuttosto solo, che
mi sarei annoiato, insomma.
È stato
sorprendente, quindi, arrivare
sul set e trovarmi... lui!
Un ragazzo di
venti anni, ben sei meno
di me, che ne dimostrava qualcuno in più.
Cioè un bel
ragazzo.
Non un bambino
e nemmeno un ragazzino!
Lui ed i suoi
occhi azzurri erano la
cosa più espressiva e felice che io avessi mai visto, contagiato dal
suo sorriso radioso e quasi accecante mi son trovato a sorridere
anche io.
Non sono uno
molto aperto, lo ammetto.
Sono un ragazzo introverso che preferisce impegnarsi a lavoro e
dimostrare che mi merito le parti che ottengo, sono appena all'inizio
oltretutto.
Lui invece è
apparso subito come uno
di casa, era spavaldo e rilassato, come se quel posto gli spettasse
di diritto.
In effetti era
così.
Ho sorriso
prima ancora di riflettere
che probabilmente era uno sbruffone come tanti e che era pure un cane
a recitare.
Non so, nel
primo film non era poi così
grande da poter capire se era talentuoso o meno, l'hanno preso perchè
fisicamente incarnava ciò che cercavano, però da lì a dire che era
bravo ce ne passava.
Così ho smesso
di sorridere, mi sono
ripreso la mia maschera introversa ed ho parlato a monosillabi con
un'aria saccente, volevo metterlo a posto, tirare su distanze.
William non era
della stessa idea,
penso, perchè subito mi ha battuto la mano sulla schiena
sfondandomela e mi ha circondato il collo col braccio fino a
strozzarmi. Dopo di ché, con entusiasmo, ha gridato assordandomi:
- Ti
divertirai! Alcuni sono nuovi ma
ci sono molti che hanno lavorato anche al primo ed era un ambiente
super, vedrai! - Era come se io fossi lì a fare il mio primo film.
L'ho guardato
davvero male e di solito
vado piuttosto fiero della mia capacità di controllare il mio viso.
Sono bravo, insomma.
Quella volta
non ci sono riuscito.
- Sì grazie,
penso di potermela
cavare. Non è il primo film... - William ha riso così forte che mi
ha di nuovo assordato e poi ha pure appoggiato il viso sulla mia
spalla per ridere meglio.
Sono rimasto
inebetito a guardarlo.
Non era normale
che uno, senza
conoscersi, facesse una scenata simile.
Ho aspettato
che smettesse ma appena ho
sentito che ci richiamavano sono sgusciato via da lui, devo dire
quasi spaventato.
Per un momento
mi ero sentito io il
ragazzino. Assurdo, vero?
Eppure la
sensazione è stata quella.
Anna era
cresciuta bene rispetto a
quello che ricordavo, così come tutti gli altri, però loro erano
davvero ancora bambini. Anna era più grande, era interessante ma
sarà perchè nel mondo dello spettacolo la linea della sessualità
si confonde molto spesso, comunque non l'ho degnata molto.
Georgie era
molto simpatica ed
esuberante così come Skandar.
Insomma erano
tutti molto allegri ed
euforici tranne Anna molto tranquilla come ragazza.
William pareva
proprio il capo degli
spostati, comunque.
Ho capito
presto cosa intendevano con
'ti divertirai con lui'.
Anche se poi
posso dire che ci poteva
pure stare un certo doppio senso. Davvero certo.
Il regista fece
subito le
presentazioni, visto che ero uno dei più nuovi insieme ad un paio di
altri attori fra cui due italiani; quando si rivolse a me con la sua
mano sulla mia spalla mi disse come per farmi forza.
- E poi ho
notato che hai già avuto lo
shock nell'incontrare Will! - Le risate scrosciarono, penso di non
aver di nuovo controllato la mia faccia, cosa che mi infastidiva in
effetti.
- Non farti
intimidire, è fuori
controllo ma basta che gli stai alla larga ed andrà tutto bene! -
Sapevano che avevo un carattere molto chiuso.
- Ah sì perchè
è possibile stargli
lontano? - Aveva poi detto Skandar ridendo, erano tutti molto
allegri, continuarono a ridere e fare battute mentre mi sforzavo di
sorridere per non apparire troppo antipatico, ma la verità era che
mi sentivo come un pesce fuori dall'acqua.
Appena ho
potuto mi sono allontanato
per prendere un po' d'aria, cominciavo a capire cosa mi aspettava ma
ugualmente non era paragonabile a ciò che poi sarebbe stato.
Diciamo che ci
tenevo alla mia
integrità ma non sapevo come riuscire a tenermela.
Siccome
comunque ero uno che lavorava
molto e provava tanto, stavo molto sulle mie a parlare da solo e
studiarmi le mie parti, in ogni momento ero là a farlo.
Speravo di
essere lasciato in pace, non
ci tenevo molto a fare comunella con quel gruppo di spostati.
Peccato che il
capo degli spostati in
questione non intendesse lasciarmi in parte.
Arrivava
puntuale ogni volta che mi
vedeva da solo ed io scappavo con prontezza dicendo che dovevo
studiare.
Dopo un po' di
queste scene, il furbo
mi ha tirato la maglia impedendomi la fuga, mi ha quasi denudato,
così mi son dovuto fermare per forza.
Ho avuto uno
scatto esasperato, non ce
la facevo più, mi stava tormentando da giorni. Mi sono voltato in
fretta e l'ho guardato astioso.
- Devi
spogliarmi per forza? - in quel
momento mi ha sorpreso perchè mi ha guardato con malizia ed
apprezzamento. Cioè tanto.
Ammetto che non
avevo mai notato come
recitava, non ci eravamo ancora trovati a farlo insieme quindi non mi
ero interessato. Però lì ecco, ho pensato che forse, forse, sapeva
recitare.
Sempre che
recitasse.
- E' un
suggerimento? - Chiese
divertito. Mi ha fatto arrossire il dannato.
Mi ha spiazzato
totalmente, mi ha preso
contropiede, non mi aspettavo una cosa simile.
L'ho guardato
male e poi ho scosso il
capo andandomene senza dire niente. Ovviamente mi ha rincorso.
- Senti, dai...
se vuoi ripassare posso
aiutarti! Farlo da solo non serve a niente perchè ripeti le cose ma
non hai una vera idea se sia meglio un modo o l'altro... devi essere
ascoltato. Posso darti il mio parere... - Mi seguiva e mi parlava ed
insisteva su quel punto senza mollare, alla fine vedendo che non
mollava mi sono fermato di colpo, mi è venuto addosso, mi sono
girato e l'ho guardato esasperato e sull'ira andante.
- Senti,
lasciami in pace. Non voglio
il tuo parere, va bene da solo! Ora mollami! - Willam non si era
offeso, pensavo non mi parlasse più per giorni. Che illuso. Ha
ripreso il secondo dopo.
Mi ero trovato
un angolino che pensavo
potesse essere per me, mi sentivo al sicuro ma ancor arrabbiato.
Lui è piombato
vicino a me.
Volevo
ucciderlo. Ho alzato
istintivamente gli occhi al cielo ed ho sospirato sfinito.
- Perchè non mi
lasci in pace?! - Ho
chiesto senza più controllare un bel niente di me. Mi sentivo
davvero strano a trattare qualcuno così male, non l'avevo mai fatto.
In quel momento
i suoi occhi azzurri
tornarono a posarsi su di me. Come sempre. Ma lì erano più vicini.
Era sempre
sorridente e felice ma di
cosa solo lui sapeva visto quanto male lo stavo trattando.
- Mi piace che
sei così stacanovista,
mi affascina vedere il tuo metodo. Però penso davvero che se ci
tieni tanto ad essere perfetto dovresti farti ascoltare mentre
provi... -
Stacanovista.
L'ho fissato stupito.
Stacanovista?
Io lo insultavo
e lui mi diceva
stacanovista?
Che poi vabbè,
l'ho trattato male.
- Scusa ma...
non hai capito che voglio
che mi lasci in pace? - William alzò le sopracciglia senza capire.
- Davvero? E
perchè? Pensavo
scherzassi! - Fu il mio turno di fissarlo esterrefatto, senza fiato e
parole. Era davvero convinto di ciò che diceva? Poteva? - Che c'è
ora? - Chiese finalmente serio.
- Dai, non
potevi pensare che
scherzassi! - Disse di slancio.
- E perchè no?
Stavi provando delle
parti, magari eri calato in quella dell'antipatico! Non conosco il
tuo copione ma ci può essere un momento in cui fai lo stronzo.
Pensavo fossi in quella fase! Tu eri stronzo davvero e non per finta?
- No, non lo potevo accettare. Ero sotto shock perchè un essere
umano non poteva essere così... così... idiota?
E forse fu
quello a farmi scoppiare a
ridere.
Era convinto di
ciò che diceva.
Come puoi
pensare che uno reciti mentre
fa lo stronzo?
Will rimase
inebetito a guardarmi
ridere e fu quello che poi mi portò sul trono dei vincitori. Da
lontano ci guardavano sconvolti. I ruoli si erano invertiti. Io
ridevo e lui mi guardava perplesso.
Avevo vinto.
O forse aveva
vinto lui?
- Se hai finito
mi spieghi se scherzavi
o no! - Disse poi ancora senza capire. Non era offeso. Non era per
niente offeso.
- O no! - Dissi
istintivamente senza
riflettere. Mi fissò spiazzato.
- O no cosa? -
- Hai detto 'mi
spieghi se scherzavi o
no'. Bè, o no! - Volevo giocare un po', non me ne sono reso conto
subito ma ero lì e gli davo corda a modo mio, stavo giocando.
- 'O no' non mi
spieghi se scherzavi
oppure 'o no' non scherzavi? - Non sembrava offeso da nessuna delle
due, stava ridacchiando.
- Come ti pare,
non cambia! - Mi spinse
con la spalla e mi fece cadere di lato.
- Bene,
simpaticone. Sappi che se mi
impegno riesco a far ridere anche un orco e la tua fortuna, o mia, è
che tu sei più carino di un orco, quindi non ci dovrei mettere
molto! -
Mi ero perso.
- Perchè
dovrebbe essere una fortuna
il fatto che dovresti riuscire a farmi ridere? -
Lui in quel
momento lo fece.
- Perchè lo è!
È una fortuna! -
- Ma come! Se
uno non vuole ridere? -
- Tutti stanno
meglio se ridono! E
comunque quello che hai detto prima è scorretto. Insomma, dovevi
dire solo 'no', il 'o no' non aveva proprio senso, per questo non
capivo. Non ero io scemo! -
E di nuovo
l'uscita mi scappò, del
resto lui parlava a macchinetta passando di palo in frasca così come
fosse normale.
- Su questo
permettimi di dissentire! -
In risposta mi morse la spalla e mi spettinò i capelli. Ed io
boccheggiai incredulo che l'avesse fatto.
Cioè uno
metteva un muro alto due
metri, ti diceva di lasciarlo in pace e ti trattava male e tu lo
mordevi e gli spettinavi i capelli!
- Ma insomma! -
Dissi subito
boccheggiante e sotto shock. Però fu la sua risata a farmi perdere.
E mi persi
davvero perchè risi anche
io.
Fu la prima
volta che lo facemmo
insieme e fu bello.
E più lo
facevo, mi più rilassavo e
mi veniva da ridere.
Avevo passato
un sacco di tempo ad
allontanarlo convinto che avesse la peste e poi ero lì a ridere con
lui, arreso. Forse mi aveva passato la peste ma ormai non me ne
importava. Aveva ragione, ridere era meglio.
- Hai visto che
ci sono riuscito? Te
l'avevo detto! - Disse mettendomi la mano sulla coscia.
Siamo stati lì
a ridere senza dire
niente di particolare, poi siamo stati richiamati al lavoro, toccava
a me. Volevano girare prima tutte le prime scene nel castello di
Caspian, mentre noi eravamo là a parlare gli altri attori avevano
fatto le loro parti, ora toccava a me.
È stata la
prima volta che ci ho
parlato davvero ed improvvisamente mi ero pentito di non aver
ascoltato il suo parere sulla mia parte da recitare.
Prima di
entrare nella blogia del set,
Will mi ha messo una mano sulla spalla e mi ha fatto l'occhiolino
molto allegramente.
- Non pensarci
troppo, tanto lui ti
dice tutto! - 'Lui' era il regista.
Sorrisi in
ringraziamento. Mi sono
sconvolto io più di tutti e comunque lo erano tutti lo stesso.
Sconvolti.
E leggevo le
loro facce mentre era
chiaro cosa pensavano.
Non avevano
dubbi che lui ci poteva
riuscire a fare breccia.
Però tornai
quello di sempre con
l'unica eccezione che mi rilassavo solo con Will, mi rilassavo
davvero bene.
Ricordo che la
prima volta che l'ho
visto in scena sono rimasto a dir poco senza parole. In realtà non
era niente di speciale, la sua prima scena era una rissa fra ragazzi.
Non ero tenuto
a vedere perchè non
toccava a me poco dopo, però ho voluto restare a guardare
incuriosito perchè finalmente toccava a lui. Lui mi aveva guardato
per tutto il tempo e stranamente non mi aveva fatto sentire in
imbarazzo.
Will sembrava
pratico di risse, dubito
però che ne avesse fatte davvero.
C'era molta
folla lì intorno perchè
dovevano inneggiare alla violenza o qualcosa del genere, lui si
sentiva come in un'esibizione di ballo. Poi sono venuto a sapere che
sapeva ballare un po' di ballo acrobatico. Non mi stupiva.
Però rimasi
colpito da un fatto che mi
sconcertò non poco.
Mi sembrava
caldo.
Cioè forse ero
io quello caldo, più
che altro accaldato.
Non era più un
ragazzino, non era
nemmeno uno di sei anni meno di me. Era un ragazzo che sapeva il
fatto suo e che sapeva istigare. E ne istigava, di cose.
Ho avuto alcune
esperienze con delle
ragazze, ovviamente. Con un paio ho avuto una relazione abbastanza
lunga, ma sono sempre rimasto incuriosito dai ragazzi. Nel mio mondo
ho visto spesso coppie omosessuali o colleghi sposati che però
avevano relazioni con altri del loro stesso sesso. È una cosa che mi
ha attirato come una calamita e non mi sono mai spiegato. Fissavo
queste persone come incuriosito ma che curiosità era? Potevo anche
vedermeli su internet. Non era una cosa sensata.
C'era qualcosa
che mi attraeva in tutto
quello.
Quando l'ho
visto arruffarsi con altri
ragazzi sul set e darci dentro con una finta rissa -in cui fra
l'altro si divertiva un sacco ma non avevo dubbi- ho ripensato a
quella mia strana fissa.
Nello
spettacolo i gay sono normali,
non c'è mai stato un momento in cui ho pensato fosse assurdo
incontrarne. Però guardavo Will e mi catalizzavo unicamente su di
lui e pensavo che fosse un bel ragazzo e che si sapesse muovere bene.
Non aveva paura
del contatto con gli
altri. Che cosa mai poteva essere tutto quello?
Lo capii meglio
quando dovette fare il
bagno vestito perchè quando arrivava a Narnia si buttano nell'acqua.
Lo fece come
uno scemo, sembrava un
bambino per l'entusiasmo che ci metteva. Naturalmente dovettero
ricordargli di essere meno idiota perchè Peter era più serio. E,
sempre naturalmente, era stata sua l'idea di fare il bagno in mare
una volta arrivati. Per festeggiare il ritorno.
Quando è uscito
e le riprese si sono
interrotte si è spogliato davanti a tutti, disinvolto, mentre gli
altri si sono fatti avvolgere dagli asciugamani.
Mi ha proprio
cercato, mentre si
toglieva i vestiti strafondi. Una volta che mi ha trovato ha sorriso
e si è tolto pure i pantaloni.
Ho pensato
'piccolo bastardo', cosa che
non aveva senso. Quando l'ho pensato mi stavo leccando
involontariamente le labbra.
È stato lì che
ho capito che ero
finito.
Penso d'aver
sempre avuto istinti che
non avevo mai avuto modo di approfondire per qualche motivo.
Però lui penso
avesse avuto da subito
quell'intenzione, non lo so.
Diciamo che non
aveva un fisico da
sportivo ma nemmeno da smilzo. Era ben fatto, ecco.
Aveva un corpo
molto piacevole, io ero
un po' meglio come muscolatura ma era una questione di età.
Aveva delle
belle spalle ed un torace
niente male.
Mi sono dovuto
allontanare.
Ho segnato la
mia condanna a morte, in
quel momento.
Sconvolto di me
e dei pensieri che
avevo avuto, mi sono nascosto da qualche parte.
Siccome era un
set provvisorio sul mare
e non c'era vicino nessun campus vero e proprio, mi sono inoltrato
nella boscaglia poco più in là. Dovevo respirare e capire.
Mi piaceva
Will?
La risposta
arrivò poco dopo.
Il regista
aveva concesso una pausa ed
il fenomeno aveva pensato bene di raggiungermi, si era solo messo dei
pantaloni asciutti, diceva di avere caldo. Non era proprio estate.
- Ben? - Mi
chiamò. Mi parve di essere
stato sorpreso a rubare, non stavo facendo niente però quando lo
vidi divenni di mille colori e provai il desiderio di sparire.
Di nuovo non
riuscii a trattenermi.
Arrossii.
E lui,
dannazione, lo vide di sicuro.
Fece uno strano
sorriso. Uno dei tanti
in effetti. Ne faceva di continuo, ma questo era molto particolare.
- Arrivo. Che
scena c'è? - Pensavo mi
avesse chiamato per girare ma così non era.
- No, c'è un
momento di pausa. È una
bella giornata calda, ti va un bagno? - Se gli sembravano proposte da
fare... l'ho guardato scandalizzato e spontaneo ho risposto:
- No! E vestiti
che prendi freddo! -
Ridacchiò malizioso. Come lo odiavo in quel momento, mi stava dando
una tempesta assurda dentro.
- No, ma che
freddo! Si sta bene! Anche
tu hai caldo, sei tutto rosso! - Si avvicinò, lo stronzo. Non capivo
se aveva captato qualcosa o no. Era un attore più che bravo,
dopotutto.
Indietreggiai
di scatto per andarmene
ma non mi lasciò in pace perchè aumentò la velocità e mi toccò
la fronte.
- Stai bene? -
Sempre le domande del
secolo. Sembrava quello più grande, mi sentivo scemo, piccolo ed
idiota.
Scossi il capo
senza pensarci.
- Ho bisogno di
un po' d'acqua. - Dissi
sfuggendogli. Fortunatamente non mi fermò ma sentii il suo sguardo
puntato addosso a lungo.
Successivamente
evitai le scene dove io
non c'ero, erano molte. Una giornata intera rimasi per i fatti miei,
in albergo.
Dannazione, mi
piaceva. Ormai non avevo
dubbi.
Ho passato una
giornata intera a
pensare a lui e ai suoi capelli bagnati sulla fronte e a quanto bene
gli stavano.
Poi non bastò
pensarci.
Will non aveva
gradito il fatto che
fossi sparito, avevo detto che non serviva la mia presenza sul set,
cosa che era parsa strana a tutti e capisco bene in motivo. Anche
altre volte non ero servito ma ero sempre andato con la troupe per
guardare ed entrare più nello spirito del film.
Che stupido,
vero?
Non sapevo
nemmeno come dovessi
sentirmi, ero solo nel panico. Era una cosa nuova. Non avevo problemi
col mondo gay in generale ma non capivo se ne avessi a scoprirmi io
gay. Che poi si trattava di Will, alla fine.
Quella sera
bussò alla mia porta, non
pensavo fosse lui, quindi aprii.
Rimasi senza
parole a guardare la sua
espressione furibonda e per un momento temetti che ce l'avesse con
me.
Ho sgranato gli
occhi e sono
indietreggiato, mi sentivo di nuovo quello più piccolo. Lui lo prese
come un invito per entrare e come una furia si abbatté nella mia
camera.
- Oggi ho avuto
una discussione con il
regista. Secondo lui è interessante inserire una specie di gioco fra
Caspian e Susan. Per me è una cazzata. Nel libro non c'è e si
rovina l'atmosfera valorosa del film. È bello perchè non ci sono
storie d'amore, perchè bisogna metterne? Ho discusso davvero tanto
ma lui ha detto che non intendeva mettere cose evidenti, solo un paio
di sguardi e basta. Giusto un paio di accenni. Alla fine ho detto che
per me era una cazzata ma ovviamente è lui che decide! - Rimasi
shockato ad ascoltarlo.
- Davvero?! -
Che poi sembrava un
'davvero' a tutto. In realtà era un 'davvero hai discusso con lui
per questo?'
Poi corressi il
tiro.
- Will non si
discute col regista! Se
lui decide una cosa pazienza! - Tornai quello maturo e rigoroso sul
lavoro, Will mi guardò furente ed esasperato, il fuoco nei suoi
occhi.
- Non ti ci
mettere anche tu! Io
discuto con chi mi pare, ho un cervello per pensare e lo uso, non
sono un giocattolo! Se penso che una cosa non vada la dico! Sono
abituato a rispondere a tono sempre, non importa chi ho davanti! -
Era lanciato e non volevo litigasse anche con me, alzai le mani in
segno di resa e si calmò.
- Scusa, non ce
l'ho con te... è
che... sono nervoso... - Calò l'intensità del tono ed abbassò lo
sguardo dispiaciuto. - ero nervoso... - ed anche molto confuso.
Inarcai le sopracciglia aspettando proseguisse. Non capivo bene. Era
strano. - E poi perchè non sei venuto? Hai sempre detto che per
stare solo in albergo tanto valeva venire anche quando non toccava a
te... - Parlava piano, non c'era rabbia o arroganza, ci era rimasto
male. Davvero gli ero mancato? Il calore si accese prepotente,
eravamo ancora in piedi in mezzo alla stanza ed io ero in vestiti da
camera, abiti comodi e leggeri. Ero stato a riposare quasi tutto il
tempo.
Gli bruciava
dirmi queste cose, però
al tempo stesso non poteva farne a meno.
- Non... non
so, avevo bisogno di
dormire un po'... non dovevo fare nulla oggi e... perchè lo chiedi?
- Era il momento di indagare. Appurato che ero ancora io stesso molto
confuso riguardo Will e che pensavo comunque di avere un debole per
lui, era il caso di indagare su entrambi i fronti. Sul mio e sul suo.
Improvvisamente mi sembrava strano.
Will arrossì ed
era la prima volta che
lo faceva. Alzò le spalle e girò la testa guardando per terra, di
lato. Io mi avvicinai piano. Improvvisamente i ruoli si erano
invertiti. Mentre di solito era lui quello che gestiva tutto il
rapporto con molta spavalderia, ora sembrava quello insicuro e
confuso. E mi piaceva anche così.
Insomma,
adoravo Will l'uragano, però
anche quello... dimostrava la sua età ed era così... dolce?
Mi avvicinai e
gli misi la mano sul
braccio, non sapevo proprio cosa stavo facendo onestamente.
Lui sussultò,
lo sentii chiaramente.
- Will ma stai
bene? Sei arrabbiato
perchè non c'ero? - Azzardai piano, non volevo che si infervorasse
ed era piuttosto probabile conoscendo il tipo. Però ero stato
sufficientemente dolce, scosse il capo ma continuò a guardare per
terra sempre di lato, respirava profondamente, era agitato, lo
percepivo benissimo e più lui stava così, più io mi sentivo bene,
sicuro.
Gli misi la
mano sulla guancia e gli
voltai dolcemente il viso fino a poterlo guardare, incoraggiante lo
guardavo con delicatezza aspettando qualcos'altro.
- Cosa c'è
allora? - Era chiaro che
qualcosa c'era, non era mai così mansueto. Non poteva essere solo la
discussione col regista. O forse in qualche modo c'entrava?
Aveva ancora
gli occhi bassi.
- E' per la
discussione con lui? -
Stava ancora zitto. - C'è un altro motivo per cui non vuoi che
Caspian e Susan stiano insieme? - Ora sapevo chiaramente cosa stavo
facendo e mano a mano che proseguivo, ero certo d'aver ragione. Ormai
Will non mi lasciava scelta, era così. Mi ricambiava.
Alzò di scatto
gli occhi come messo
con le spalle al muro. Ogni volta che mi colpiva con quelle iridi mi
si fermava il fiato. Mai visto niente di simile.
Aveva un
subbuglio interiore che mi
mostrava chiaramente ed il suo cuore batteva e più il suo batteva,
più il mio si calmava. Ero sicuro di me.
- Prima non
c'eri e poi lui se ne esce
con questa cosa ed io penso che sicuramente piazzerà un bel bacio
fra te ed Anna... che palle, ho pensato! Perchè bisogna rovinare
tutto con queste cose? - Ma adesso il suo sfogo si stava mescolando
con ben altro e con abilità lo spostai a mio favore, lo gestivo
benissimo.
- Parli del
film o della realtà? - Gli
staccai i fili, era di nuovo con le spalle al muro ed ora era chiaro
di cosa parlavamo. Chiarissimo. Non poteva fingere. Non poteva.
- Di cosa
dovrei parlare? - Decisi di
affondare dolcemente senza fargli male. Gli carezzavo il viso con una
mano mentre con l'altra lo tenevo per il fianco, i corpi si
sfioravano e lui non si muoveva, quasi non respirava.
- Di noi? Ti dà
fastidio se ci sarà
un bacio fra me ed Anna? - Aprì la bocca per rispondere di getto e
mettere tutto a posto ma la verità era che l'avevo colpito e
affondato. In pieno.
Si morse il
labbro, poi, incapace di
rispondere. Fremeva, voleva andarsene e rimanere, voleva baciarmi e
nascondersi. Voleva fare di tutto. Arrendersi e combattere. Così
feci di nuovo tutto io, piano, con calma, con dolcezza, senza fretta.
Non aspettai
una risposta che già
conoscevo.
Lo baciai
piano.
Aprii le mie
labbra e coprii di piccoli
baci le sue serrate, dopo che le ebbi carezzate senza la minima
fretta riuscii ad intrecciarle alle sue. Le stava aprendo.
Fu quando
infilai la lingua nella sua
che si svegliò, fu come aprire un tappo e scoprire un vulcano.
Will esplose e
aprendo la bocca di più
mi venne incontro.
Dopo,
semplicemente, mi divorò.
Il fuoco
divampò mentre le bocche e le
lingue si fondevano e presto le sue mani frugarono i miei vestiti
alla ricerca di più contatto, contatto che trovò sui fianchi. Mi
carezzava senza timidezza, si era completamente trasformato, stava
facendo ciò che aveva pensato per tutta la giornata.
Con sicurezza
cominciò a camminare a
piccoli passi spingendomi così indietro, verso la parete. Una volta
contro di essa mi spinse, mi prese le mani e me le allargò ai lati,
intrecciò le dita mentre continuava a baciarmi.
Era tutto molto
più veloce e
precipitoso di quel che avessi pensato. Non sembrava proprio un
ragazzo di venti anni.
Ero sconvolto
ed al tempo stesso
estremamente eccitato, mi premeva addosso strusciandosi, si muoveva
in basso ed in alto e mi torturava col bacino. Le cosce erano
intrecciate ed il petto non mi lasciava respirare. Le lingue erano
un'unica entità. Mi stava togliendo l'aria ed io stavo per svenire
ma mi ripresi bruscamente quando mi lasciò le mani e la bocca per
scivolare sulle ginocchia davanti a me.
Sgranai gli
occhi sconvolto. Da un
bacio a... quello... ce ne passava!
Feci per
spingerlo via ma lui deciso mi
rimise le mani larghe ai lati e mi abbassò i pantaloni leggeri che
indossavo. Stavo per tornare a spingerlo ma mi persi quando la sua
mano lavorò sulla mia erezione già abbastanza eccitata.
Crebbe
facilmente ma morii quando se la
mise in bocca e la leccò. Sapeva come fare, mi venne il dubbio che
non fosse la prima volta.
Le domande si
sbiadirono nella mia
mente quando aumentò il ritmo, era semplicemente perfetto dopotutto.
L'intensità era
vertiginosa, non
potevo volere di più.
Perchè
respingerlo?
Lo sapeva fare
ed era splendido.
L'eccitazione
ormai mi spense del tutto
e prima che me ne rendessi conto stavo spingendo il bacino verso la
sua bocca e accompagnavo la sua testa nei movimenti veloci che
faceva. Le mie dita fra i suoi capelli biondi che mi piacevano da
matti.
- Will... Will
sto per... - Staccò la
bocca capendolo e si alzò ma continuò a muovere la mano sulla mia
erezione eccitata. Nel mentre si tirò fuori la sua e mi prese la mia
mano, la mise sul suo inguine e fece sì che ricambiassi il favore.
Non avevo la forza di fare di più e lo capì, non mi chiese altro.
Però sentire il suo membro scivolare nella mia mano e farsi più
solido e duro mi mandò alla testa.
Il colpo di
grazia me lo diede quando
li unì insieme. I nostri.
E li sentivo.
La pelle sensibile mi
trasmetteva mille scariche, muoveva il bacino contro il mio come se
mi penetrasse ed io non potevo non pensarlo davvero.
Aveva una
sensualità ed un erotismo
innati.
Sembrava un
angelo, a guardarlo in viso
senza che dicesse o facesse nulla. Poi però era il diavolo peggiore
di tutti.
Mi guardò
carico di malizia, le labbra
aperte che ancora non si riunivano alle mie, le mie aperte allo
stesso modo ad aspettarlo. Ed invece sfiorarci così aspettando un
bacio che non arrivò. Fissarci e respirarci.
E lui malizioso
che sapeva cosa stava
per succedere.
Successe
ovviamente.
Sentii
l'esplosione mentre il suo
scivolava sulla mia pelle ed il mio sulla sua.
Chiusi gli
occhi ed abbandonai la nuca
all'indietro mentre lui respirava sulla mia bocca, ora unite.
Ci baciammo
confusi e mano a mano che
lo facevamo ci mettevamo sempre di più, fino a tornare.
Lentamente.
L'elettricità
in noi ancora viva,
sconvolto mi rendevo conto di tutto ed incapace ancora di dire
qualcosa, lasciai a lui il compito di farlo. Non mi deluse. Come
sempre sapeva cosa dire. Tutto era tornato alla normalità.
- Era
esattamente questo il nervoso di
oggi. Non azzardarti più a stare qua! - Disse deciso come fosse un
ordine. Ovviamente mi eccitai, pareva davvero un re arrogante eppure
non poteva che piacermi. Continuando così sarei finito male, pensai,
però non me ne importava.
E forse era
anche strano un ragazzo più
piccolo che gestiva il gioco sessuale a piacimento. Era lui l'attivo?
L'avrei
scoperto poco dopo ma non mi
avrebbe sconvolto molto, alla fine. Me l'aspettavo.
Will era Will
dopotutto.
Non mi liberai
più di lui e di certo
non è una cosa di cui mi sono mai lamentato.
FINE