NOTE:
la fic sull’ultimo GP del 2018, in Abu Dhabi. Vince Lewis e Seb è
secondo, terzo Max. Tutto il weekend è un delirio dove quei due stanno
appiccicati da morire, scherzano in ogni modo, si fanno un sacco di
complimenti, si difendono strenuamente e flirtano alla grande
stuzzicandosi. Sono la cosa più bella che siano mai esistiti nella F1!
Nella press post gara Lewis stuzzica Seb dicendogli se nel tempo libero
farà altri figli e lui gli dà corda dicendo che gli può insegnare come
si fa e poi spara la famosa frase ‘so che voi siete per le free
practice, ma se volete andare al livello successivo avete il mio
numero’. E da lì Lewis ha ripetuto free practice con l’accezione
maliziosa almeno 4 volte ed in tutte ha guardato o toccato Seb. Cioè
seriamente, è stata la press più sewis dell’anno. Dovete guardarla se
non l’avete fatto, hanno parlottato e scherzato tutto il tempo come
delle comari e Max con loro a dargli corda con la sparata del ‘keep
pushing’ che ha detto così come niente fosse. Lui sa ve lo dico io.
Comunque poi c’è una fic conclusiva della stagione e serie, ambientata
al gala e poi chiuderò. Dopo di che comincio a postare la long che ho
iniziato e sono al capitolo 74 e non sono alla fine. E basta, quei due
sono fortunatissimi ad aversi e noi ad avere loro. Li amo. Come la
premessa è lunga anche le foto sono tante, ma il materiale era infinito
e bisognava perderci del tempo per parlarne e mostrarlo!
Buona lettura. Baci Akane
FREE PRACTICE
Non so come mi esce ma è così che esce.
E non so come faccio a
tirare fuori solo cose a doppio senso, ma tant’è che a Lewis piacciono.
Io so cosa gli piace tanto che lo sta facendo diventare matto oltre che
più scemo del solito.
Gli piace quando faccio quello zozzo davanti a tutti, con lui in particolare.
Che la fortuna è che siamo qua con Max che sa di noi, nel circuito non tutti sanno anche se in molti penso abbiano capito.
Con Kimi è più facile
perché non ci dà corda, ma ci copre in qualche modo. Con Max è un
delirio perché ci dà corda a modo suo e finisce che i doppi sensi si
sprecano così come i dialoghi assurdi.
Se c’era Daniel era finita, non ne uscivamo proprio.
Comunque Lewis riesce a
infilare ‘free practice’ nell’accezione zozza almeno quattro volte
credo e tutte le volte o mi guarda malizioso o mi tocca. Cioè a momenti
mi limona e la cosa tragica è che non lo respingerei nemmeno.
Che poi è iniziata ieri quando dopo le qualifiche mi si è appiccicato e non ci siamo staccati.
Ieri sentivamo già
l’aria da conclusione di stagione, era già lì a sollevarci i pesi dalle
spalle. Come ha premurosamente detto prima lui, io e lui abbiamo dei
pesi che gli altri non hanno e non capiscono, ma io in particolare
visto che ad un certo punto tutto è andato male ed anche ogni errore
mio era una tragedia, tutto ciò mi ha portato lentamente verso il fondo
e lui è sempre stato lì a raccogliermi, trascinarmi e tirarmi.
Ha parlato perché
sapeva e non vedeva l’ora di dirlo. Cioè non serviva e non avrebbe
dovuto, ma so quanto si infuria ogni volta che parlano male di me o mi
criticano, allora provo a difendermi da solo di solito per evitare che
ci stia troppo male, ma io non sono uno che gliene frega molto di quel
che dicono su di me.
Da ieri quindi ci siamo
abbracciati e abbiamo parlato e scherzato davanti a tutti in pista, poi
in conferenza abbiamo continuato a parlare fra di noi come niente fosse
ed oggi abbiamo proseguito coi complimenti, le carezze, le toccate
continue, i sorrisi, gli sguardi sognanti e poi gli scherzi, i giochi,
i doppi sensi ed i flirt.
Sul retro podio
addirittura foto e video insieme che finire sui social mi turba e lui
lo sa, ma è uno scemo e quindi che gli devo dire. Poi sul palco si è
tolto la maglia che a momenti lo violentavo. Mi ha stuzzicato tutto il
tempo perché abbiamo avuto una serie di impegni serratissimi e non
potevamo fermarci un secondo e lui sapeva che io volevo saltargli
addosso e che non potevo.
Maledetto Lewis.
E poi in press, ora.
Lui era già alticcio, ma non di champagne bensì di gioia.
Finire la stagione è
stato come togliere un coperchio. Dopo che sono usciti tutti i mali è
rimasta la speranza, e qua è stato lo stesso.
Durante l’anno ogni volta usciva qualcosa di brutto, per me da un certo punto in poi. E lui lì ad aiutarmi in tutti i modi.
Poi finalmente dopo che è uscito tutto, è finito ogni cosa ed è rimasta la leggerezza.
La buona unica notizia è che è finita. È finita sul serio.
Mi mancherà, infatti ce
lo siamo detto tipo venti volte in pochi giorni che ci mancheremo a
gareggiare e di essere più forti il prossimo anno, perché è come se io
e lui per essere ad alti livelli abbiamo bisogno uno dell’altro.
Se dovesse finire prima lui io non so cosa potrebbe essere di me.
Il crescendo comunque
l’ho fatto proseguire io perché dopo l’inizio dove Lewis era
evidentemente su di giri ed io so perché lo era, poi ho cominciato io.
Perché lui lo voleva, voleva che io mostrassi il mio meglio, lui ha
cercato questo lato idiota di me perché lo ama, lo adora e voleva
rivedermi scherzare alla mia maniera e mi ha stuzzicato di continuo
tutto il tempo.
E niente, questo è flirtare.
Perché poi io e lui scherziamo spesso durante le interviste, ma lui oggi voleva da me questo.
Ed io sono partito con Free Practice.
Ma è stata manovrata da
lui visto che alla domanda ‘cosa farete in questa pausa’ io ho risposto
alla giornalista donna ‘tu cosa farai?’ E Lew mi ha subito fissato di
scatto con l’aria da mastino geloso. E come sempre quando succede,
stuzzica per vendicarsi.
E come si è vendicato!!!
‘Farai altri figli?’
‘Non so, presto fatto’ a momenti si spalmava su di me per ridere con la sua risata meravigliosa. Altro modo di flirtare.
‘Se vuoi posso darti consiglio su come si fa!’
‘Continua a spingere!’
Il grande contributo di Max al nostro delirio, che come dicevo prima
non è di quelli che se ne sta zitto... e a quel punto non potevo certo
esimermi, cioè Lewis in particolare ha cercato questo mio lato in tutti
i modi e l’ha avuto. Era radioso, ha riso in quel suo modo spettacolare
ed io più rideva, più dovevo tirare fuori cose da dire e a quel punto
mi è partito il doppio senso che non sempre mi esce, ma quando esce lo
fa impazzire.
‘So che voi due siete nelle prove libere...’ Ho aggiunto e Max subito pronto ‘Amo le prove libere, non ci sono conseguenze’
‘Ma se volete qualificarvi al livello successivo avete il mio numero!’
Perché poi è ovvio che parlavo a Lewis visto che aveva cominciato lui.
E poi dopo di quello ha
infilato Free Practice in modo malizioso almeno trentacinque volte
sempre guardandomi o toccandomi. Perché non voleva farmi rimanere male
o cose così, perché voleva assicurarsi che io sapessi che per lui le
sue prove libere sono io e che non sono davvero libere perché ci
amiamo, ma la cosa l’ha mandato fuori di testa ed io amo mandarlo fuori
di testa.
E con fuori di testa
intendo che mentre Max parla, noi parlottiamo di continuo e quando
pensa di non essere particolarmente notato, finisce con la mano sulla
mia coscia e per fortuna abbiamo il paravento sulle gambe del tavolo e
non si vede che diavolo succede qua sotto. Perché altrimenti vedrebbero
un bel lavoro, come il bel lavoro che il caro Lewis aveva ieri dopo le
qualifiche che aveva il mio e sottolineo mio gioiello in elevazione
davanti a tutti che a momenti la tuta non lo conteneva. Come ha osato
andare in erezione così?
Certo che poi l’ho
preso in giro e l’ho buttata sul ridere, ma gli sono saltato addosso
più o meno come ora, solo che ieri almeno eravamo in una delle nostre
stanze nei box.
E così finalmente
finisce anche questa delirante Press conference dove riesce ad
inserirsi quasi in ogni risposta che do e a mettere su dialoghi da
salotto di comari.
Non ne potevo più e penso si noti perché sono il primo ad uscire di scatto come se dovessi scappare e lui mi viene dietro.
Prima di qualunque
altra cosa abbiamo ora, io e lui sappiamo che c’è un certo appuntamento
perché il famoso crescendo è andato davvero tanto in crescendo ed ora
mentre faccio finta di andare in bagno con urgenza, con Lewis che pare
avere la stessa super urgenza, sentiamo Max gridarci dietro:
- Continua a spingere! -
Non che poi il bagno
sia il posto più romantico ed erotico per fare free practice, ma al
momento se aspetto anche solo mezz’ora impazzisco.
È questo che passa il convento e non credo che ci lamenteremo per questo aperitivo veloce.
Chiudo velocemente la
porta a chiave e contemporaneamente mi apro i pantaloni, Lew mi guarda
indietreggiando nel sufficientemente pulito e spazioso bagno che
comunque non è una camera d’hotel. Si apre il bottone dei pantaloni,
poi aspetta con aria maliziosa strofinandosi il pacco gonfio che mi
aspetta. Non ti dico com’è il mio.
- Allora, come si fanno i bambini, mi vuoi insegnare? -
Mi chiede malizioso. Io rido tirandomi fuori l’erezione dura e me la massaggio altrettanto malizioso.
- Ci serve la materia
prima per quella, ma intanto noi due possiamo fare pratica. - Dico
quindi avvicinandomi mentre lui continua ad andare indietro sempre
toccandosi fra le gambe con quella sua aria fintamente innocente e
fortemente erotico che mi fa impazzire.
- Allora possiamo fare
un po’ di free practice, che dici? - Mi lecco la bocca come ho fatto
ieri parlando con lui, è una cosa che mi ha fatto notare dopo perché
dice che quando lo faccio parlando con lui, impazzisce e mi sgrida che
poi gli viene voglia di baciarmi e se siamo davanti a tutti non
possiamo. Perché quando ti lecchi la bocca quando parli con qualcuno
significa di solito che lo desideri e nel mio caso con lui è vero. A
volte lo faccio perché ne sto pensando una che non posso dire, ma è
sempre a sfondo sessuale e al 99 percento delle volte c’è lui di mezzo.
Allora finalmente lo
raggiungo e lo giro di schiena, gli tolgo la maglietta e finalmente
torno alla visione che mi ha gentilmente offerto prima e che ho dovuto
condividere con troppa gente, limitandomi a bagnarlo di champagne
invece che leccarlo tutto.
Ma lo lecco ben ora. E la sua pelle sa ancora di alcolico ed è un po’ appiccicaticcia perché non ha avuto modo di lavarsi.
Inizio dal centro della
schiena, salgo fra le scapole e giro su una di esse succhiandola, passo
alcuni dei suoi tatuaggi bevendo ancora così.
Inizia a sospirare al
mio trattamento e le mie mani scendono sulla cintola dei pantaloni che
si è solo sbottonato. Striscio davanti e gli abbasso la cerniera, poi
infilo la mano dentro i suoi boxer e finalmente lo posso toccare. Di
nuovo grande e caldo. Succhio il suo collo e lo mordicchio leggero, lui
piega la testa, si appoggia con le mani davanti a sé, alle piastrelle
del bagno mentre mi lascia fare di lui tutto quel che voglio.
Volevo solo saltargli
addosso brutalmente come un coniglio in calore, ma alla fine era uno
spreco perdermi tutto quello che mi piace di lui. E sono molte le cose.
Lo masturbo stringendo
la sua erezione che mi fa sempre diventare matto, intanto mi strofino
dietro di lui contro la sua schiena, il mio duro e dritto già senza
bisogno di toccarlo troppo contro le sue natiche accentuate, adoro le
sue curve, lo infilo in mezzo come se lo stessi già scopando, ma mi
strofino e basta e lui inizia a gemere sentendo fra il dietro a
l’avanti tutto me stesso.
- Ti prego Seb... - E poi mi basta poco di più del suo corpo e della sua innocenza erotica provocante.
Mi basta sentire la sua
vocina presa dal piacere che mi chiede di essere preso, con il suo
accento inglese che mi manda letteralmente ai matti.
Ma fortemente matti.
- Mmm? - Chiedo
leccandogli l’orecchio, fingendo di non sapere cosa vuole. Lui appoggia
la testa indietro contro la mia spalla ed io risalgo con la lingua
sulla sua mascella.
- Scopami che non ce la faccio più... - Ed io amo, amo quando dice le cose zozze. Come lui ama quando le dico io.
E così lo accontento.
Gli metto una mano sulla bocca e lui la lecca abbondantemente, poi con
la stessa mi strofino l’erezione per bagnarla, poco dopo scendo giù e
mi perdo a leccare il suo ingresso che aspetta solo me, quante volte
l’ho avuto quest’anno? Quanto è stato mio?
È stato un anno meraviglioso da amanti dall’inizio alla fine.
Ho mille ricordi
stupendi e questo è l’ultimo per questa stagione, nel circuito. Ma ne
aggiungeremo altri in casa nostra, nei nostri rifugi, nei nostri spazi
riservati che nessuno conosce.
La lingua si occupa di
lui per poi raddrizzarmi, prenderlo per un fianco, l’altra mano sulla
mia erezione dura e dritta che non ne può più, appoggio contro la sua
apertura che ho stuzzicato fino ad ora e aspetto perché sono un
maledetto sadico e a lui piaccio anche per questo.
- Seby... Seby ti prego prendimi che non ce la faccio più... scopami subito... -
E niente, ora gli entro dentro con una spinta possente e decisa.
Appena mi sento
stringere mi disconnetto subito, non sono più qua. Mi sento strappare
via dal piacere immediato ed intenso, è una sensazione pazzesca.
Rimango fermo dentro di lui per un istante indefinito, poi piano piano
torno, lui si appoggia contro di me ed è come se mi richiamasse
chiedendomi se sto bene e così inizio a muovermi.
Lo prendo con entrambe
le mani per i fianchi, lui si piega in avanti, si inarca con la
schiena, spinge appoggiandosi davanti a sé e mi viene incontro. In un
attimo abbiamo il ritmo.
‘Continua a spingere’, mi viene in mente il consiglio malizioso di Max e ridacchio.
- Che c’è? - Chiede ansimante.
- Continua a
spingere... - Dico poi usandolo sia come consiglio che come
spiegazione, lui capisce e ride ma lo fa, continua a spingere in
perfetta sincronia con me, i nostri corpi si uniscono, si fondono in
onde perpetue perfette che partono da me e finiscono in lui e me le
rimanda indietro.
Non sono mai stato meglio, ma lo penso ogni volta che mi perdo in lui.
Solo che ora è diverso.
Lo è perché io sto
meglio, è finalmente finita, l’enorme aspettativa e speranza che
nutrivo quest’anno più del precedente è finita, non serve più sperare e
aspettare. Quest’anno non si può più fare nulla. Penseremo a quel che
abbiamo sbagliato e cercheremo di migliorare, ma non si può più fare
nulla, ormai.
E sto meglio. L’agonia
è finita e posso davvero godere solo perché sì e non per cancellare il
dolore, la delusione ed i brutti pensieri.
Oggi posso perdermi in lui perché non c’è più niente a buttarmi giù.
Quest’anno è stato
incredibile, siamo partiti alla grande e siamo finiti in merda, ma in
compenso con Lewis è stato sempre più un crescendo ed i modi in cui mi
ha influenzato e cambiato non so se se ne è reso conto.
Forse non l’ha realizzato che io ad un certo punto ci credevo anche se sapevo che era impossibile e l’ho fatto solo per lui.
Io non sono mai stato
ottimista, solo realista e la realtà era una merda. E stavo davvero
male, ma una parte di me lo voleva e ci provava e ci credeva. La parte
che lui mi ha cambiato.
Mi ha migliorato la vita e me stesso.
Non so se gli ho dato qualcosa in cambio, forse no, ma tutto quel che posso fare per lui è questo.
Amarlo profondamente e riempirlo di un piacere senza fine.
Lewis viene
appoggiandosi tutto contro di me, mi afferra la nuca con le mani che
solleva all’indietro, gira la testa e mi bacia succhiandomi la lingua.
- Ti amo. - Dico mentre
veniamo quasi insieme e ci perdiamo in questi brividi che si scaricano
io in lui e lui per terra davanti a sé.
- Anche io ti amo. - sussurra ansimante mentre vedo i suoi occhioni lucidi di piacere e commozione.
Lo stringo fra le
braccia e lo avvolgo alla vita tenendolo a me stretto stretto, gli
bacio il collo sotto l’orecchio e lui si appoggia, si lascia andare e
siamo sfiniti, sudati e pieni di un piacere che ci scuote.
- È stato un anno incredibile. - Sussurro aprendomi un po’ come ho sempre faticato a fare.
- Davvero? - Chiede riferendosi al fatto che la seconda parte è stata durissima. Annuisco cullandolo fra le mie braccia.
- Averti vicino quando
tutto andava male e stavo di merda ci ha unito di più ed ho capito
quanto sono fortunato. Hai fatto così tanto per me che hai reso il mio
anno strano, incredibile e speciale. - Lewis non dice nulla, gira la
testa e cerca il mio sguardo, lo ricambio da vicino senza lasciarlo
andare, la nuca sulla mia spalla, i nostri corpi uniti stretti, le sue
mani sulle mie intorno alla sua vita.
- Sei riuscito a
rendere belle anche le mie difficoltà. Perché eri tu vicino a me ad
aiutarmi e non mi hai mai lasciato solo. Così ricorderò tutta la merda
di quest’anno con calore, perché c’eri sempre tu a prenderti cura di
me. Ed io voglio che tu sappia che ci sarò quando avrai bisogno.
Sempre. -
Lewis questa volta fa scendere una lacrimuccia e mi fa sorridere teneramente, ma risponde commosso con voce spezzata:
- Ma tu ci sei sempre
stato, quest’anno ho solo ricambiato un po’ tutto quello che hai fatto
per me. Se non fosse stato per te non sarei mai uscito dal tunnel di
Nico. Mi hai liberato, restituito alla vita, alla gioia e all’amore. E
sono io che ci sarò sempre per te. - E qua è lui che fa piangere me. Ma
rido per nasconderlo, solo che lo faccio male perché le lacrime si
vedono meglio e così nascondo il viso contro la sua guancia, chiudo gli
occhi e sospiro catturando questo momento romantico in un posto di
merda.
Ed è vero, sono un uomo veramente fortunato.
Una stagione finisce,
aspetterò la prossima con entusiasmo e fiducia, sapendo che andrà
meglio e non smetterò mai di provarci, perché con Lewis non puoi mai
smettere di provarci.