NOTE:
Siamo al GP di Sochi, quando Lewis vince con l’ordine di scuderia a
discapito di Val che aveva fatto una gara favolosa. In quel momento
avere meno punti avrebbe potuto essere un rischio perché mancavano
cinque gare e la Mercedes voleva chiudere lì il mondiale e le speranze
della Ferrari e di Seb. Così fanno quella mossa ma a Lewis non va giù e
ci sta molto male. Seb tutto il tempo nonostante sa di aver quasi
certamente perso il mondiale, è a scherzare con entrambi in particolare
con Val ed in conferenza li difende con i giornalisti. Così io ho
pensato a qualche retroscena. Attenzione che quando Seb dice certe cose
lo fa solo per convincere sé stesso, ma questo lo vedrete nella
prossima fic. Buona lettura. Baci Akane
Io lo conosco e so
com’è fatto, per questo sto tanto appresso a Val, scherzo con lui, lo
coccolo e gioco più con lui che con Lewis.
Perché so com’è fatto
ed è profondamente irritato da tutta questa situazione, perché non gli
piace vincere così ma conquistarsela e tutti questi discorsi qua.
Però la Formula Uno è
anche questa, anche a me non piace vincere con gli aiuti, credo che a
nessun pilota piaccia infatti anche Michael mi confidò la stessa cosa,
ma cosa dobbiamo fare?
Siamo piloti di un team ed il team decide, punto. E si fanno tattiche, si vince spesso grazie a quelle.
Voglio dire, è così, è inutile star tanto a piangersi addosso, a recriminare, a fare musi.
Io adesso me la godo perché ci sarà una bella stupidissima ed inutilissima burrasca.
Così sto qua e me la
godo perché tanto io non vincerò il mondiale, quest’anno, ma sarà il
mondiale più discusso e criticato di Lewis.
Non che godo se è in una tempesta mediatica, ma ormai c’è sempre dentro per un motivo o per l’altro e ci è anche abituato.
E poi come dico sempre è diverso essere il suo rivale dall’essere il suo ragazzo.
Sto qua e me la godo,
ma mentre penso a tutto questo sul podio, sento la sua mano che approda
sul mio sedere durante le foto e così il sorriso da schiaffoni che
avevo si allarga ancora di più.
Poco dopo usciamo dal
palco e torniamo dietro per prepararci alla conferenza, nell’andare via
dietro di lui, mentre svoltiamo e non siamo più davanti agli occhi di
nessun altro, gli tiro uno schiaffo sul sedere e sussurro al suo
orecchio appiccicandomi a lui come un treno:
- Vedo che trovi sempre il modo di rallegrarti! - Lewis fa un sorrisino malizioso mentre si gira brevemente verso di me.
- Pensavo di dover consolare te... - Così rido e gli faccio solletico pizzicandogli la vita, lui saltella.
- Se pensi che mi basta questo ti sbagli, la mia consolazione richiede molto più di una misera palpatina! -
Che poi consolarmi per cosa?
Perché sto perdendo il mondiale?
Tanto alla fine ne ho
quattro, forse è vero che non ho più la fame di prima, se l’avessi
credo che avrei fatto meno cagate in certi momenti e quindi ora avrei
più punti. E mi brucerebbero di più queste sconfitte stupide.
Invece sono qua e me la
rido con lui che sguscia via verso i bagni con io che lo seguo a ruota
perchè abbiamo bisogno di rinfrescarci per bene. E di consolarci
ovviamente.
Anche se io effettivamente non so perché dovrei consolare lui, ma non ha importanza. Io lo consolo.
C’è sempre un motivo per consolare Lewis.
Andando verso il bagno
prima della conferenza passiamo vicino a un complice Val a cui faccio
l’occhiolino e lui arrossisce e non fa cenno di venire con noi.
Una volta in bagno non
nota che chiudo a chiave, va al lavandino e si rinfresca con l’acqua
mentre io invece mi abbasso la tuta e gli vado dietro diretto diretto.
Quando infilo le mani
sui suoi fianchi e raggiungo il velcro della sua tuta per aprirlo e
abbassare la zip, lui solleva la testa e mi guarda attraverso lo
specchio.
Il viso bagnato di acqua, ride.
- Seb, possibile che tu
abbia sempre quello in testa? - Rido anche io mentre gli abbasso la
tuta insieme ai suoi boxer e gli alzo la maglia bianca aderente che
indossa sotto, mentre io faccio altrettanto con me.
- Carpe Diem, no? Non
sai cosa succederà dopo, bisogna cogliere l’attimo. Ora lo possiamo
fare, chissà dopo? - Lewis scuote la testa mentre io mi appoggio a lui
e infilo la mano sul distributore di sapone, prendo un po’ e me lo
strofino sull’erezione che accosto sulla fessura del suo meraviglioso
didietro che mi appartiene e lo sa.
Continua a lavarsi il
viso ed il collo e si butta acqua anche sui capelli sudati, ignorando
completamente che mi sto lubrificando per la tipica sveltina.
- Dopotutto sarà
esattamente quello che ha pensato Toto quando ha deciso di farti
prendere oggi quanti più punti potevi. Chissà che succede da qui alla
fine del mondiale... bisogna cogliere l’attimo e prendere più punti che
si può quando si può! - Che poi è vero, ma io lo dico con cattiveria
perché so che Lewis sta pensando che oggi non era necessario vincere
perché lo meritava Val. Lui fa così perché si ricorda quanto è stato
male lui quando lo hanno fatto nel 2016 con Nico, però deve capire che
la F1 è questa, funziona così.
Lewis si ribella a
questa mia affermazione e fa per spingermi via e ricomporsi, ma io lo
stringo forte e lo abbraccio da dietro, premo la mia erezione dura e
lubrificata contro di lui, pronta ad entrare, mentre appoggio il petto
alla sua schiena e le labbra sul suo orecchio contro cui parlo.
- Io so che sei una
persona con un cuore enorme, ma in pista non c’è spazio per questo
cuore a volte. È una legge che hanno imparato in tanti. -
- Ma non per questo devo essere felice di vincere senza meritarlo e ferire un ragazzo meraviglioso. -
- Quel ragazzo ti ama e ti perdonerà tutto... -
- Proprio per questo
non devo approfittare di lui... - Scendo sul suo collo e lo bacio
continuando questa conversazione in modo anomalo.
Insomma, ha
probabilmente e verosimilmente vinto il mondiale a meno che non succeda
un miracolo, ma non è felice perchè hanno esagerato con le tattiche.
Io ora non dico che le
vorrei avere avute sempre, ma se a volte noi le avessimo almeno
azzeccate ora sarei io qua a prendermi il mio premio!
- Val ha firmato un
contratto con la Mercedes sapendo che tu eri il primo pilota. Non può
aspettarsi che le cose vadano diversamente. Lui lo sa che funziona
così. Non può esserne felice, nessuno lo pretende. Ma lui lo sapeva da
subito e lo sa ad ogni corsa e lo saprà sempre. Le cose non cambieranno
mai. E per quanto lo adori perché mi piace un sacco tormentarlo e
scherzare con lui, sa come me e come tutti che quando tu appenderai il
volante al chiodo, il primo pilota non sarà comunque lui. -
Sono cinico, sono famoso per questo, sono cinico con me stesso per primo e così lo sono anche con lui.
Non che poi strofinare
il mio pene contro le sue natiche mi aiuti ad essere più morbido.
Voglio solo che la smetta di porre resistenza e fare tutte ste scene.
- Vuoi dire che lo devo
allegramente calpestare e approfittare di lui? - Si gira usando la sua
forza per sfilare via da me ma io ne uso altrettanta per tenerlo
ancorato a me mentre le mie mani scivolano sul suo ventre e poi giù sul
suo inguine, sotto i boxer mezzi abbassati. Gli prendo l’erezione e
gliela strofino.
- No ma mi sembra
abbastanza avergli dato il trofeo ed il gradino del podio. Non serve a
niente trascinarla così tanto. - Lewis mi sgomita e va via
definitivamente, fa per tirarsi su tutto ed io allargo le braccia
rimanendo così con la tuta calata fino alle cosce e l’erezione dura e
lubrificata. Lui invece si riveste con aria stizzita.
- Sei proprio cinico a volte! Sei così cinico che non so nemmeno cosa mi impedisca di darti un pugno! -
Sospiro e scuoto la
testa rivestendomi, rinuncio alla mia conclusione ma mentre lo faccio
rispondo a tono tirando fuori quello che non mi sembrava il caso di
tirare fuori e lo faccio dandogli le spalle. Il tono è duro e seccato
ed anche deluso.
- No ma sai, mi sembra
assurdo che sono io che consolo te visto che sei tu quello che al 90
percento vincerà il mondiale e che sono io quello che ormai se l’è
definitivamente fottuto! E mi sembra assurdo che sia io che consolo te,
che ti tiro su, che ti sto dietro mentre sarei io quello in diritto di
piangere, arrabbiarsi ed incazzarsi perché se solo e dico SE SOLO
avessimo avuto una macchina competitiva fino in fondo e come si deve, e
non solo nella prima parte dell’anno, avrei potuto gareggiare come si
deve e magari vincere io il mondiale quest’anno, il primo con la
Ferrari a cui tengo tanto. E lo sai perché ci tengo! Ma invece sono io
il perdente che anche quest’anno ci provo il prossimo anno e sono io
che cerca di consolare te perché hai vinto! - Dopo di questo sono
vestito e faccio per sciacquarmi, ma le sue braccia da dietro mi
abbracciano forte e mi toglie il fiato.
- Mi dispiace! -
Mormora contro il mio orecchio spalmandosi sulla mia schiena. Il calore
scaturisce e mi stacca la spina con una velocità sconvolgente.
Piccolo stronzo, come osi?
- Non ci ho pensato,
sono egoista e sto così perché mi sento proprio egoista e non mi
accorgo che lo sono più di quanto non immagino! - Ed ecco che sa come
fare breccia. Lui lo sa sempre, sempre.
Sto zitto ma non lo
respingo e non mi ribello. Le mani scivolano sul mio petto, mi apre la
tuta di nuovo e si infila dentro alla ricerca della mia pelle.
Raggiunge il mio basso ventre, solleva la maglia sotto e va dritto sul
mio inguine ormai ripulito.
- Scusa. - Mormora. - Non è ancora finita finchè non è finita. - Chiudo gli occhi e abbasso la testa.
- Sappiamo che è finita. - Sono pragmatico, non ottimista.
Sono realista. Mi vanto di questo da sempre.
So accettare la realtà, la guardo e l’accetto.
E non voglio essere preso in giro.
- Mi dispiace. - Scuoto
la testa e mi giro verso di lui fra le sue braccia e gli metto le mani
sul suo sedere, nel mio posto preferito.
- Anche a me. E quindi
consolami come si deve. - E con questo cancello subito tutto perché io
e lui non abbiamo tutto il tempo del mondo, non lo avremo mai e
dobbiamo godere di ogni respiro che possiamo avere insieme, senza
perdere tempo a pensare a cose a cui potremo pensare anche da soli.
Lewis ed i suoi occhi
sembrano sollevati in questo mio colpo di spugna, mi sorride dolcemente
e felice e mi bacia subito circondandomi il collo con le braccia, si
spalma su di me e immediatamente il sole torna, il sereno ed una strana
assurda sciocca felicità.
Nella vita ci sono così tante cose più importanti di un mondiale vinto o di una gara di F1.
La felicità è fatta di momenti che vanno colti e vissuti al cento percento.
Non dobbiamo sprecarla. Non possiamo.
La sua lingua si
intreccia alla mia mentre apriamo le labbra e le aderiamo insieme, ci
fondiamo e ben presto mi permette di perdermi nel suo corpo per
qualcosa che ora è davvero velocissimo visto che abbiamo perso un sacco
di tempo a discutere.
Ma quando esco ho un
enorme sorriso stampato sulla faccia, molto più enorme di quello di Val
che ci aspettava per la conferenza che arrossisce e distoglie lo
sguardo.
E durante la conferenza
mentre le domande sono scomode e non riesco ad alleggerire l’atmosfera
pesante con delle battute e sorrisi smaglianti come se avessi vinto
tutto io oggi, gli prendo anche la mano da sotto il tavolo coperto
nella zona anteriore.
Non è facile, ma è la Formula Uno ed è così che funziona.
Questo non mi impedisce di ricordarmi che lo amo e che godrò in ogni caso di ogni istante che il cielo mi regala accanto a lui.
Certo poi forse potevo esimermi dal difenderlo visto che nessuno mi aveva chiesto la mia opinione, ma io sono fatto così.
Dopo mezz’ora di massacro da parte dei giornalisti non potevo starmene zitto.
- Non per difenderli,
ma nella situazione in cui erano hanno fatto la sola cosa sensata! -
Lewis riassume la mia frase in conferenza e lo fa brillando di luce
propria, io gli faccio l’occhiolino e mentre lo faccio uscire per
primo, torno a toccargli il sedere com’è da manuale per me ormai.
Lui si trova a suo agio con la mia mano nel suo culo probabilmente.
- Grazie per quello a
proposito. - Dice Val dietro di noi. Sorrido e mi giro a metà per
fargli l’occhiolino, so che fantastica su noi tre a letto insieme ed è
per questo che io e Lewis spesso giochiamo con lui in un certo modo.
- È stata la conferenza
più assurda a cui ho mai partecipato. Volevo citare Michael e
Barrichello ma alla fine non è la mia guerra, però andiamo... chi nella
vostra situazione non avrebbe agito così? Quello è il modo di fare
tattica. Poi mi dispiace che sia andata a discapito di Val, però siamo
in Formula Uno. Quello è il solo modo di gestire una gara in un momento
come questo. - Concludo deciso e senza peli sulla lingua, sempre con la
mano sul culo di Lewis che ci conduce via da qua.
Una volta che
imbocchiamo la porta sul retro per finire nel paddock alla volta dei
box a recuperare le nostre cose, prima di lasciarci tiro via la mano
dal sedere di Lewis, poi do una carezza alla nuca di Val -con l’altra
mano- che va avanti e sorride forse in una delle poche volte di oggi.
Accelera il passo e
rimaniamo indietro io e Lewis da soli per quanto qua si possa essere
soli visto il casino che normalmente esiste.
- Ci vediamo in hotel?
Festeggerete? Che fate? - È una situazione un po’ strana, lui si
stringe nelle spalle e guarda la schiena larga di Val e sospira, si
sente ancora in colpa e così lo prendo per il polso e lo fermo, ci
guardiamo intorno e lo spingo in un angolo un po’ più riparato.
Poi lo sovrasto di qualche centimetro e lo guardo serio e deciso per fargli smettere con tutta questa commiserazione irritante.
- Lew davvero. Avete
fatto quello che andava fatto. Archiviatelo e basta. Che ne sai che non
farete una serie di gare disastrose e che saranno proprio quei punti in
più di oggi ad assicurarti il mondiale? - Lewis mi guarda aggrottandosi
un momento, piega la testa e cerca di capire.
- Ma tu ci credi ancora
che ce la puoi fare? - Perché è da due settimane che dico che non
ci credo più. Faccio un sorrisino sornione.
- In cinque gare può succedere di tutto. - Lewis si apre nella meraviglia mentre dico questo.
- Sebastian, tu non sei
mai ottimista. Ti conosco forse da vent’anni e non ti ho mai sentito
essere ottimista e positivo. Prima dicevi che ormai era andata... - ed
è vero, penso ancora che sia inutile ed impossibile, ma so che a lu ifa
piacere se invece ci credo. Alzo le spalle guardando altrove, vedo che
non passa nessuno così gli pizzico una guancia e gli do un bacio
veloce.
- Se tu credi ai
miracoli ed ogni tanto ti riescono, vale la pena aspettare l’ultima
gara per vedere che succede. - Per oggi voglio solo farlo felice. Poi
gli dico che lo aspetto in hotel prima di andare via e lo saluto.
Rimane inebetito a fissarmi entrare nel mio box.
Vediamo se riusciamo ad ispirarci a vicenda. Vale la pena provare.