NOTE:
è solo un cioccolatino, perché è un lampo quello che mi è venuto fuori
sentendo il team radio di Seb del penultimo GP della stagione. Che se
non sono morta dal ridere quella volta non muoio più. Che poi non c’era
molto da ridere se pensi che la Ferrari voleva vincere il costruttori e
Seb aveva qualcosa che pendeva fra i piedi. Cioè seriamente. Ma
buttiamola sul ridere. Buona lettura. Baci Akane
QUALCOSA CHE PENDE
Mi chiedo come si faccia a guidare con ‘qualcosa che pende fra i piedi’ santo cielo!
Ma sarà normale? E la buttiamo sullo scherzo perché non ci resta che ridere, piangere è meglio evitare.
Come puoi guidare una
macchina di questa calibro dove tutti pretendono che tu vinci e se non
sei perfetto di distruggono... e poi c’è qualcosa che pende fra i piedi.
Seriamente.
È mica normale?
Non so nemmeno più come prendere queste cose, ogni settimana ce n’è una, pensi di aver toccato il fondo e poi non c’è fine.
Sono contento che il
mondiale piloti sia andato a Lewis così mi sento meno pesante e se devo
essere schifosamente sincero, anche quello costruttori lo merita la
Mercedes perché loro non hanno ‘qualcosa che pende fra i piedi’ mentre
guidano.
Mentre ci penso scuoto
la testa e mi abbasso la tuta dopo che me la sono aperta, lascio che
stia alla vita mentre guardo il paddock dall’alto della terrazza del
nostro motorhome, sospiro insofferente.
Quest’anno non vedo l’ora che finisca.
Come ho detto anche a
Lewis non mollerò mai, ma quest’anno è finita. Con una cosa che pende
fra i piedi che non dovrebbe dove vogliamo andare? A vincere il
mondiale costruttori? Sul serio?
Mi appoggio alla
ringhiera ed è qua che due mani si infilano da dietro e scivolano sui
miei fianchi e poi dentro i pantaloni della tuta.
Sorrido senza sapere chi è, ma lo immagino benissimo.
- Mmm Kimi, come sei
audace... - E qua mi arriva un morso sulla spalla che mi fa urlare: -
AHIA LEW SEI DIVENTATO UN VAMPIRO? - La sua mano afferra forte il mio
pene e lo stringe e qua ululo, cerco di girarmi e divincolarmi ma lui
mi si appiccica stile koala all’albero di eucalipto.
- Sei tu che mi chiami Kimi! - Dice permaloso ed offeso.
- Eh ma ti pare che non lo sapevo che eri tu? -
- No, mi pare che tu vuoi prenderle! -
- E che fai con la mano nei miei pantaloni a parte distruggere il mio gioiello? -
- Volevo vedere cos’è
che pendeva fra le tue gambe di così grande da arrivare ai piedi! - E
quando lo dice scoppiamo entrambi a ridere perché abbiamo parlato
arrabbiati, ma stretti uno all’altro ed alla fine siamo due scemi
patentati.
Io mi fermo e lui
smette di stringere, la mano inizia a muoversi su e giù invece di
stritolarmi l’affare e così da doloroso diventa tutto piacevole, con la
sua bocca carnosa che finalmente mi bacia il collo invece di mordermi.
Ecco, ora si ragiona.
- Che dici, è
abbastanza grande quello che pende? - Sapevo che aveva sentito il mio
messaggio radio perché lo sentono tutti nelle varie scuderie e mi
aspettavo che mi cercasse, ero su anche per questo. Fra l’altro è un
ninja quando vuole, non l’ho visto salire e questo è il terrazzo del
motorhome della Ferrari!
Continua a masturbarmi, grazie tesoro. Se non ci fossi tu che farei ancora qua in giro per i circuiti a coprirmi di ridicolo?
- Sì abbastanza ma mi
aspettavo meglio da quel che dicevi... non arriva proprio ai piedi... -
Così dicendo mi giro e gli tolgo la presa dalla mia erezione che
comunque iniziava a reagire ed invece di arrabbiarmi, dico malizioso:
- Beh magari devi usare
la bocca, forse così arriva ai piedi dopo... - Lewis scoppia a ridere
ed è un raggio di sole, il mio raggio di sole personale.
Ti amo Lewis Hamilton. Un giorno lo saprà tutto il mondo.
Quando non correremo più, probabilmente.
Così facendo
l’incosciente decide che vale la pena darmi una marcia in più
consapevole che il fatto di avere ‘qualcosa che pende ai piedi’ in una
macchina che dovrebbe vincere il mondiale costruttori non è proprio una
grande notizia, così si occupa meglio della mia persona.
In ginocchio davanti a me. Con la bocca. E la lingua. E tutto quanto. Proprio un bel tutto.
Mmm... molto bello!