NOTE:
questa è breve e diabetica! L’idea delle maglie scambiate è di
‘lei-sa-chi’ e così la ringrazio perché è troppo bella ed una coppia al
mattino è sempre da spiare! L'ambientazione è sempre la stessa delle
fic precedenti, perciò è il campionato del 2017. E niente, ci sono
altre da leggere per cui state allegri! Buona lettura! Baci Akane
IL SUO PROFUMO
A volte è come se non
potessi separarmi da lui o come se da lui io ricavassi una sorta di
forza magica per superare momenti difficili, problemi e crisi di vario
genere.
Ci siamo messi insieme da poco, è vero, però in realtà siamo una coppia da molto.
È sempre successo questo, quando avevo qualcosa che mi pesava mi bastava vedere lui e poi sono sempre stato bene.
Lui sapeva sempre farmi sorridere e scherzare, ci è sempre riuscito!
Per questo forse a Baku ci sono rimasto tanto male.
Nella mia vita e nella
mia carriera ci sono stati molti momenti in cui sono andato fuori di
testa o in cui mi sono incazzato come una bestia, quella volta di Baku
con lui resta memorabile perché mi ha quasi... non lo so, mi ha quasi
ucciso dentro.
Il fatto che lui
credesse che io potessi fare una cosa contro di lui solo per scopi di
mondiale e di punteggi io... non lo so, è qualcosa di impensabile.
In quei giorni atroci sono stato seriamente convinto di aver chiuso con lui, che era finita ormai.
Mi giro verso di lui e mi stupisco nel vederlo dormire ancora, di solito si sveglia prima di me e mi fissa un sacco.
Sorrido e lo fisso io,
ora. Ha un sonno pesante, anche il respiro lo è, di solito se sta in
una certa posizione russa, ma basta che lo sposto e se si mette sul
fianco poi non russa.
Il suo braccio intorno
alla mia vita è la cosa che più adoro. Mi sporgo verso di lui e gli
bacio leggero la fronte, sembra un angioletto anche se poi appena apre
gli occhi, si rivela per quello che è: un demonio!
Sorrido ripensando a
tutti gli sproni che mi ha sempre dato a modo suo, il periodo che ho
iniziato a litigare furiosamente con Nico uscivo dalle nostre aree e lo
incrociavo e lui capiva al volo che avevo litigato con Nico, ma non mi
chiedeva cosa avessi. Tirava sempre fuori una battuta, poi una mano
sulla spalla, uno dei suoi splendidi sorrisi, l’occhiolino e poi via.
Ed io respiravo meglio,
mi riempivo i polmoni dell’aria che spostava senza rendermi conto che
respiravo il suo profumo. Lentamente sentire il suo tipico profumo, non
uno da profumeria, non è uno che lascia una scia infinita, Seb ha un
odore personale credo sia il bagnoschiuma e lo shampoo che usa.
Lentamente quel profumo mi ha trasmesso serenità e voglia di ridere,
scherzare, lasciarmi le cose alle spalle ma non solo... anche
combattere.
Seb è irrispettoso
delle regole, una testa calda e trova sempre il modo di demolire
qualcuno, non guarda in faccia nessuno, tranne me. A volte. Però è un
combattente.
Non gioca pulito quasi
mai, ma se ne tira sempre fuori ed è questa sua enorme voglia di
vittoria e di supremazia che gli ha fatto raggiungere traguardi
fantastici, è un po’ il suo marchio di fabbrica e nel tempo sentire il
suo profumo mi fa venire voglia di combattere, di vincere, di
primeggiare.
Se sapesse quanto è sempre stato importante per me...
Il bisogno di fare la
pipì supera questa voglia di stare qua a contemplare il finto angelo,
così gli prendo delicato il polso e glielo sposto, continua a dormire
nella stessa posizione, così mi tiro su a sedere e prima di alzarmi mi
sporgo su di lui e gli bacio la spalla annusando la sua pelle. Quanto
amo il profumo della sua pelle, quando il bagnoschiuma ormai è scemato,
la sera prima abbiamo fatto sesso e c’è questo miscuglio di odori che
non sono sgradevoli. È il nostro odore, in realtà.
Sorrido e mi alzo
rabbrividendo per il freddo che mi attraversa nella stanza senza le
coperte ed il suo corpo addosso, così cerco qualcosa da indossare e
quando devo scegliere fra i nostri vestiti raggruppati per terra, non
scelgo i miei di proposito e con un sorriso ebete prendo la sua maglia
della ferrari rossa con tutti gli stemmi degli sponsor, l’annuso felice
che ci sia il suo profumo addosso, e comunque che sia proprio sua, e me
la metto per poi soddisfatto andare in bagno.
È una cosa che non ho
mai sentito il bisogno di fare, indossare i vestiti dei miei compagni.
Ma con lui ora... mentre faccio i miei bisogni mi stringo nelle spalle
e mi strofino le braccia con la mano, sorrido e poi sospiro.
Sono così perso, dopo di questo posso andare a rinchiudermi, guarda!
In camera mi muovo
piano come un fantasma, indosso i boxer e poi mi accovaccio su una
sedia dandogli le spalle, mi perdo col cellulare, controllo i miei
profili social, posto delle foto, faccio i miei soliti giri virtuali in
silenzio e mi accorgo subito quando il suo respiro cambia, così mi giro
sorridendo e sono felice di vedere i suoi splendidi occhi azzurri che
mi guardano confuso perché non mi ha trovato vicino a sé e sono io
quello già sveglio, oggi.
- Spero tu non sia
andato a prendere le brioche così! - Esclama roco ed assonnato
strofinandosi il viso, sembra un bimbo bravo e tenero, poi niente...
apre bocca e rovina tutto.
Scoppio a ridere gettando la testa all’indietro, i capelli di entrambi arruffati e ricci, i miei molto più dei suoi.
- Dici che avrebbero trovato strana la maglia? - Dico stringendomici dentro.
Seb ridacchia e scende
subito dal letto, ha un risveglio piuttosto veloce e di solito mi fissa
dormire per poi andare a prendere le brioche, io non me ne accorgo e
quando torna lo trovo che ancora mi fissa. È inquietante, ma nel suo
gergo è romantico.
- Solo un po’... però
ti dona da matti! - Io ridacchio come lui e mi piace quando la sua
bocca scivola sul mio collo baciandomi e ricoprendomi di brividi.
Quanto amo questi risvegli, non ne ho proprio abbastanza.
Quando finiremo di
correre dovremo trovare un modo per andare avanti, sarà diverso, forse
più facile per certi versi e più complicato per altri.
Seb mi carezza il mento
risalendo sulla guancia dove devo ancora farmi la barba, poi rimanendo
nudo ed abbagliante per la sua mancanza di sole cronica, va in bagno.
Lui non è romantico
come me, non si infila la mia maglia addosso, ma se pensa che questa io
gliela restituisca si sbaglia di grosso.
Addolcendo il sorriso me la tiro su sul viso e l’annuso ancora chiudendo gli occhi.
Non importa che lui non sia romantico, lo sono io per entrambi.
Stiamo bene così.
Quando esce continua a scherzare come niente fosse, già praticamente sveglio. Lo invidio, non so come fa.
- Certo se ti vedessero
così gli verrebbe un colpo! Lewis Hamilton alla Ferrari con Sebastian
Vettel! Qua si farebbe la storia! - Seb continua a scherzare su questo
mentre io sospiro e carezzo l’idea. Quanto mi piacerebbe, da un lato,
avere tutto quel tempo da poter passare ufficialmente con lui.
Dall’altro però non sarebbe poi così bello, io e lui adoriamo competere
e lo facciamo meglio se siamo uno contro l’altro. Vorremmo entrambi
vincere sempre, guai se venisse preferito uno dei due ed in ogni team
viene preferito uno, è inevitabile, questo rovinerebbe tutto.
No non si può. Guai. Però rido e carezzo l’idea fantasticando.
- Pensa che bello
partecipare a tutti gli eventi insieme, le feste post gara insieme, le
preparazioni insieme... - Sospiro con gli occhi che brillano mentre lui
mi stupisce, non finirà mai di farlo in realtà, e si infila la mia di
maglia.
Gli stemmi della
Mercedes e dei nostri sponsor primeggiano sul colore bianco che su di
lui si perde. Le spalle gli stanno leggermente larghe, lui se le tocca
e scherza ancora, come al solito.
- Sei più muscoloso sul
torace e sulle spalle... mi sta larga di qua... - Dice guardandosi allo
specchio come se fosse solo un gioco di poco conto. Io rimango
inebetito a guardarlo, incredulo che alla fine l’abbia fatto.
È unico.
Mi alzo in piedi mentre
continua a sparare battute su di sé per sminuire il gesto, io mi
stiracchio con la sua maglia addosso e lo abbraccio baciandolo, le sue
mani sui miei fianchi, la sua bocca sulla mia.
- Sai che non ti
restituirò mai questa, vero? - Seb ridacchia. - E suppongo che anche io
terrò questa! - E zitti zitti ci siamo appena fatti i primi ‘regali’ da
fidanzati.
In risposta lo bacio ancora abbracciandolo.
Chissà quanto devo aspettare prima di dirgli che lo amo senza farlo scappare a gambe levate.