*Ecco
la seconda parte! Seb ha trascinato Lewis nel suo mondo a mostrargli
come si sfoga e come si rilassa e Lewis ha scoperto con un certo
disappunto che il suo concetto di rilassamento è un po' diverso da
quello degli altri. Ormai sono arrivati a destinazione e c'è solo da
godersi la meta insieme, la parte sicuramente preferita dall'inglese
che nel giro di poche ore riuscirà a ricoprire qualsiasi ruolo col suo
compagno. Buona lettura. Baci Akane*
2. COME UNA COPPIA
Il posto dove lo porto
è qua a due passi, il fiume fa questa specie di conca per poi
proseguire e scorrere altrove, sulla riva c’è una zona d’ombra grazie
agli alberi ed una al sole, è uno spiazzo abbastanza comodo di
terriccio e sassolini piccoli.
Metto giù lo zaino e
tiro fuori il telo ampio che sistemo bene al sole, poi prendo la
bottiglia dell’acqua, ma non faccio in tempo a dirgli nulla che mi
ritrovo i suoi vestiti addosso, infine sento uno ‘SPLASH’ e poi un urlo:
- OHMMIODDIOOOHHH! MA È
GELIDA CAZZO! - Vorrei rispondergli, ma mentre mi tolgo i suoi vestiti
dalla testa, mi ritrovo i suoi boxer e mi aggrotto, quindi lo cerco
convinto che non può essere come sembra ed invece è proprio così.
- Sei pazzo?! Che fai,
ti butti nudo? - Lew esce subito dall’acqua precipitandosi da me e non
faccio in tempo a tenerlo a distanza e prendergli il telo che ho steso
per terra, che me lo ritrovo abbracciato ed io impreco in tedesco
stretto maledicendolo nel profondo.
Pressapoco comunque lo mando a cagare, ma lui mi si attacca ben benino perché il signorino è congelato, ora!
- Il problema non è che
sono nudo visto che siamo isolati, il problema è che è congelata! -
Dopo che ho cercato di togliermelo di dosso senza successo sospiro
rassegnato e lo abbraccio abituandomi al ghiacciolo che ora è
rappresentato dal suo corpo. Ammetto che avevo bisogno di rinfrescarmi,
anche se non pensavo a questo sistema.
- Cosa ti aspettavi da
un fiume di montagna? - Mi chino di lato portandomelo dietro come se
fosse il mio marsupiale, poi mi raddrizzo e l’avvolgo con il telo
raccolto da terra, glielo metto addosso dalla parte pulita e poi lo
strofino sulla schiena e sulla testa arruffata più che mai. Ha dei
capelli che si asciugano praticamente subito e glieli invidio a parte
per il fatto che è difficile farglieli stare.
- Ma che ne so, è così
caldo, ero sudato e stavo morendo e ho visto il fiume fresco ed ho
pensato ‘evviva l’acqua!’ Ma cazzo è davvero fredda! - Miagola con il
viso contro il mio petto. Sorrido intenerito, è davvero dolce da vedere
e ancor più da sentire.
Me lo tengo così accoccolato come un micio e me lo carezzo asciugandolo, poi dopo un po’ gli bacio la testa.
- Meglio? - E lui
annuisce, riemerge dall’abbraccio con un broncio delizioso che mi fa
sorridere e ovviamente lo bacio. Lo sento rilassarsi e penso stia
meglio, così allento l’abbraccio.
- Era così fredda che
mi si è ritirato di brutto, per scoparti io dovrai aspettare che mi
torni fuori! - E così dicendo mi aggrotto, lo stacco da me preoccupato
e gli guardo l’erezione che in effetti è diventata minuscola rispetto
ai suoi soliti standard gloriosi e sinceramente preoccupato torno a
guardarlo.
- Vorrà dire che ci
lavoreremo su! - Così lui malizioso torna a sorridere cingendomi il
collo con le braccia, mentre lascia che il telo che lo avvolgeva cada
giù ai suoi piedi, lasciandolo tutto bello nudo e sinuoso appoggiato a
me, qua sotto il sole.
- Scommetto che ti dispiace! -
- Da morire! - Rispondo allo stesso modo malizioso. Oh quanto amo quando fa questa espressione.
- Sono sicuro che otterrai un ottimo risultato! - Commenta ancora carezzandomi la bocca con la sua.
- Lo sai che se voglio
qualcosa la spunto! - Lewis così scoppia a ridere luminoso e cazzo non
c’è niente di quel che fa che non mi piaccia!
- È praticamente la cosa che adoro più di te! -
- Di più? - Poi ci pensa e si fa fintamente serio.
- Dopo il tuo sorriso
ed i tuoi splendidi occhi azzurri! - Così infila le mani sotto la mia
maglia, che sarebbe la sua, e risale sulla schiena carezzandomi leggero
mentre i brividi partono subito potenti su tutto il corpo. Quando mi
tocca la schiena così non sopravvivo.
Gli prendo il labbro
fra le mie e succhio, lui le schiude e me le lascia mentre a me già
solo questo mi fa impazzire. Non so come fa una semplice bocca a farmi
partire in questo modo. Pensavo sinceramente di fare un po’ di altro
prima di arrivare a questo, ma a quanto pare lui ha altri programmi e
non mi dispiace saltare un paio di step.
Le mie mani viaggiano
su suo corpo, dalla vita ai fianchi e poi alle natiche che stringo bene
ed attiro a me. Sentirlo nudo e umido contro di me, tutto bello fresco
sotto il sole che lo riscalda, mi dà alla testa come tutto di lui.
Il suo corpo perfetto, muscoloso al punto giusto, così elastico e forte.
Il suo bacino libero
che aderisce tutto al mio, i miei vestiti ancora addosso così
fastidiosi che per fortuna danno fastidio anche lui visto che non ci
pensa un secondo ad aprirmi i pantaloni e a farmeli cadere giù.
Striscia con le mani dentro l’elastico degli slip che fa scendere. Io
invece mi prendo il colletto da dietro la nuca e mi tolgo la maglia.
È stranissimo
spogliarmi completamente all’aperto, non l’ho mai fatto, ma è così
bello, così strano. Ed è ancora meglio averlo qua nello stesso modo.
Il sole lo bacia mentre
si stende sul telo che ha aperto, si appoggia sui gomiti, una gamba
piegata, l’altra lunga e lo sguardo ammiccante che mi aspetta e mi
invita ad unirmi a lui.
E non me lo faccio nemmeno dire.
Lo raggiungo
inginocchiandomi, gattono su di lui, torno a baciarlo, le nostre lingue
giocano un po’ fino a che scendo sul collo. Mano a mano che succhio,
lui si stende giù e mi accompagna sul suo corpo che assaggio volentieri.
Come amo la sua pelle fresca e umida, le mani l’accarezzano mentre la lingua e la bocca percorrono ogni suo centimetro.
Mi fa impazzire, mi fa proprio impazzire.
Non ne ho mai
abbastanza di lui, dei suoi tatuaggi, la sua pelle scura e morbida, i
suoi muscoli che guizzano mentre passo e poi la sua erezione.
Apre le gambe per me e mi accoglie, le mani precedono la bocca che poi succhia con voglia e desiderio.
Era da troppi giorni che ne facevo a meno, avevo una crisi d’astinenza penso.
Cosa mi ha fatto questo
qui? Come osa avermi ridotto a questo? Io non mi riconosco nemmeno, è
come se non potessi più fare a meno di lui.
È quasi un’ossessione, a volte.
Mi trovo a sussultare
ogni volta che vedo qualcuno con la pelle scura come la sua della
stessa tonalità. E se penso alla sua erezione mentre si ingrandisce
nella mia bocca e mi arriva fino in fondo alla gola mi viene duro ogni
volta.
Così come succede ora che mi eccito solo perché ce l’ho in bocca.
Lewis geme mentre
accompagna la mia testa, poi però mi spinge via staccandomi da sé con
decisione. Io lo guardo corrugato perché volevo tutto, ma evidentemente
lui ha altri piani e divertito sale seduto prendendomi il viso fra le
mani, la bocca sulla mia, gli occhi divertiti e maliziosi.
- Mi hai promesso il
premio per la tortura, ricordi? - Ricordando che vuole fare l’attivo e
toccandogli il suo membro ora di nuovo bello grande, mugolo di piacere
eccitato.
- Mmm, visto che il
gioiello è tornato normale, non vedo l’ora di sentirlo dentro...
- Questo avrebbe il potere di accendere chiunque, ma lui lo era già di
suo e così mordendosi la bocca mi tocca fra le gambe e mi masturba
guardandomi malizioso da vicino.
- Sicuro di poter
resistere? Come dici tu è tornato ‘normale’... - Continuiamo a parlare
della sua erezione che quando è in tiro è davvero un bel regalo, per
così dire, ed io sorridendo malizioso mi alzo in piedi davanti al suo
viso, mi prendo il membro in mano e lo sventolo davanti a lui.
- Fammici pensare un attimo. - Lewis ride ed anche questa è una delle cose che amo di lui.
Poco dopo apre la bocca, me lo lecca e finisce che lo succhia. Dio, cos’è la sua bocca sul mio cazzo subito duro.
Non so se ne è
vagamente consapevole, ma io ormai sono bello che perso. Sono così
eccitato che potrebbe farmi di tutto e non è nemmeno la cosa migliore
che mi fa, perché dopo essersi occupato del davanti, mi tira giù prima
di farmi venire e si occupa del dietro. Mi tiene per i fianchi e mi
carezza la schiena, la sua lingua si infila alternata alle dita che
vanno sempre più in dentro e mi allarga preparandomi molto bene. È così
piacevole quello che mi sta facendo che non mi rendo conto di nulla
fino a quando la sua bocca al mio orecchio mi chiede se sono pronto.
- Credo che sto per morire, quindi sì! -
Lewis sa che sono
vergine da dietro e non so quanto sia facile ricevere il suo così
grande per la prima volta, ma penso mi abbia preparato bene, ci ha
perso molto tempo ed ho sentito che tornava a lubrificarsi bene. Sento
le sue mani e la sua lingua scivolare lungo la schiena, poi mi afferra
per i fianchi con una mano, si prende la sua erezione con l’altra e con
una spinta sicura la infila dentro di me.
Una volta dentro si ferma mentre io mi tendo tutto.
È una sensazione
assurda, come se mi strappasse. Mi appoggio giù col viso, mi ritrovo a
mordermi l’avambraccio e stringere gli occhi e non so dopo quanto torno
in qua, ma le sue mani mi carezzano dolcemente la schiena mentre sta
fermo dentro di me.
Lentamente e
delicatamente esce e rientra un po’ di più e torna ad aspettare ed ogni
volta fa questa cosa fino a che mano a mano è sempre meglio.
Alla fine riesce ad
entrare del tutto senza che io opponga troppa resistenza e va a finire
che addirittura mi piace, mentre il dolore si mescola a questi strani
brividi che mi attraversano tutto. Non so descriverlo, è come sentire
tutto il corpo in una volta sola e sentire le molecole impazzire, non
capisci davvero nulla.
Ed è ancora più assurdo
quando mi prende, mi tira su col busto e mi appoggia con la schiena al
suo torace, mi avvolge con le braccia, le sue mani davanti scendono
sulla mia erezione mezza soddisfatta, riprende a muoversi in sincronia,
la bocca sul mio collo, la lingua sul mio orecchio ed io penso proprio
non essere più qua. Si muove dolcemente e la combinazione di quel che
succede dentro e fuori mi fa venire. Quando vede che succede mi lascia
l’erezione soddisfatta, torna a prendermi per i fianchi ed aumenta il
ritmo.
Ora so che pensa a sé, ora so che si prende le sue soddisfazioni. E se le prende proprio bene, oh se se le prende.
Lo sento spingere
dentro e fuori con impeto e forza ed io in risposta gli vado incontro
rimettendomi giù con le spalle, mentre mi muovo sincrono e presto tutto
diventa semplicemente perfetto. Io e lui in un’unica cosa fusa, i
nostri movimenti, il mio corpo pieno del piacere che ancora freme e mi
fa sentire tutto confuso, ma lui che geme forte e la sua voce che
riempie l’aria mentre il sole ci carezza la pelle e ci riscalda, noi
sudati e poi finalmente la sensazione strana di lui che mi viene
dentro.
Spinge forte un’ultima volta, si ferma e lo sento come tremare.
Mi giro oltre la spalla
e vedo la sua espressione abbandonata al piacere, tutto teso sulle
ginocchia, mi tiene per i fianchi, la testa all’indietro, abbandonato
al piacere.
Non è che lo voglio rifare, ma è stato sconvolgente.
Così dolce.
Io sono brusco, non sono così dolce. Si può essere dolci mentre si fa sesso.
Dopo un po’ ci
sciogliamo, mi stendo supino e lui si adagia su di me ansimante, ci
abbracciamo ed intrecciamo le gambe, rimaniamo così per un po’.
- È stato incredibile.
- Mormoro roco. Lo sento sorridere, poco dopo sale con la testa e mi
guarda con la sua aria tanto tenera.
- Anche per me. Era una cosa che volevo provare davvero ma non sapevo se ti poteva andare... - In risposta lo bacio.
- Mi va tutto quello
che ti riguarda. - Poi aggiungo divertito. - Ora mi sento morto e
sfinito, ma è questo che provi tu quando lo faccio io? - Lewis
ridacchia baciandomi in risposta.
- Ogni ruolo ha le sue,
non è che io mi sento riposato, ma sento già i sensi che si rigenerano,
il corpo in pace con tutto... è così bello poi averlo fatto
all’aperto... - Ed è vero. È bello e strano. Sorrido ammaliato, adoro
sentirlo parlare così.
- Anche tu sei bello. -
E di nuovo sorride dolcemente. Gli carezzo la guancia. - Non
dimenticherò mai questa giornata. Grazie di essere venuto. -
- Grazie a te per
avermela regalata. Questo tuo mondo è bellissimo. Massacrante, ma
bello! - Commenta poi sdrammatizzando. Io sorrido.
- Pensi che la tua
barca non mi metterà lo stomaco sottosopra? - rispondo io a tono. Lewis
arriccia il naso in una smorfia deliziosa.
- Saprò fermarlo io il tuo stomaco, vedrai! -
- Non ho dubbi! - E così dicendo le lingue tornano ad occuparsi di altro piuttosto che di parlare.
Per me si può fare anche questo il resto della giornata fino a stasera, eh? Io faccio la firma.
Lui steso su di me, le mie mani sulle sue splendide chiappe sode, la sua bocca carnosa sulla mia. Cosa volere di più?
- Seb, guarda che stai bruciando! Sei sotto il sole da un po’ ormai... - Sorrido, adoro quando si preoccupa per me.
Siamo rimasti un po’
qua stesi sotto il sole a prenderlo integralmente, stavamo così bene
mentre parlavamo che non avevo proprio intenzione di muovermi, ma la
sua mano che mi palpeggia sul petto e poi sale sulle guance mi piace da
matti e mi fa ridere.
- Sul serio non ridere,
sei una mozzarella, io non ho problemi col sole ma tu ti bruci! -
Esclama convinto tirandosi su per primo, portandosi con sé il mio
braccio con quella di alzarmi a forza.
- Ma mamma, ancora
cinque minuti... - mi lamento fingendo di opporre resistenza, Lewis in
risposta mi lascia il braccio e prende i due angoli del telo su cui
siamo stesi ed inizia a tirare, è a questo punto che scatto in piedi
perché questo qui ha davvero la forza di trascinarmi.
- Ehi guarda che non
sono steso sulla sabbia! Mi fai male se tiri così su questo terreno! -
Lewis vittorioso prende meglio il telo e lo porta all’ombra dove
comunque avevo lasciato lo zaino, poi decide di infilarsi i boxer e mi
tira i miei.
Io me li metto ridendo.
- Sembri proprio una
mamma, ora! - Lewis prende dallo zaino la crema solare ed in risposta
mi gira poco gentilmente e me la spalma sulle spalle, sul collo e sulla
schiena, io continuo a ridere anche quando mi mette di fronte e me la
spalma sul petto e sulle braccia e poi sul viso lasciandomi più bianco
di quanto non sia di mio.
- E tu sembri uno che
non sa più come muovere un dito! - Replica imbronciato, io così gli
prendo il viso fra le mani e gli bacio la bocca.
- Grazie, se non ti prendessi tu cura di me non so proprio che farei! -
- Dì la verità... - Fa poi mettendo via la crema e prendendo il sacchetto del pranzo.
- E sarebbe? - Chiedo curioso.
- Che adori che mi
prendo cura di te! - Continuo a ridere e alla fine lui passa
dall’imbronciato al malizioso e divertito, così si siede in riva al
fiume in una zona di sole che però è vicino ad un’altra di ombra,
immerge i piedi e mi indica di mettermi vicino a lui dove il sole non
arriva diretto.
Io divertito da questi
suoi modi iper protettivi lo accontento e mi siedo dove dice lui,
immergo i piedi nell’acqua lamentandomi fino a che non mi abituo, però
ugualmente non li tengo dentro molto, trovo dei grossi sassi sporgenti
dove tenere solo i talloni a bagnomaria, mentre il resto è fuori e
quando sento caldo immergo tutto.
Lewis ora è contento,
lui non ha problemi di sole anzi, infatti ci è seduto sotto tutto
felice ed è solo ora che apre la borsa frigo del pranzo che ha
provveduto a portare.
Più che altro io non
sapevo come spiegare ad Hannah che avevo bisogno di un pranzo per due
se ero teoricamente da solo, lui non ha di questi problemi quindi ha
accettato di occuparsene lui.
Lewis così inizia a
tirare fuori tre contenitori ermetici diversi, li distribuisce fra noi
due, poi mette vicino due piatti e le posate. Io perplesso lo osservo
mentre meticoloso apre quel che ha preparato.
C’è insalata greca,
insalata di pollo e insalata caprese, dal sacchetto tira fuori anche
del pane. Sta per iniziare a dividere il pranzo ma si ferma e mi
chiede:
- Da cosa vuoi partire?
Io comincerei dalla caprese! - Ed è solo ora che mi guarda e nota che
sono tipo shoccato. - Che c’è, non ti piace qualcosa? Ho pensato a cose
fresche, guarda che c’erano le mattonelle di ghiaccio per tenere tutto
fresco! -
- E poi sono io quello fuori come un satellite? - Rispondo ironico. Lui cerca di non ridere.
- Perché? Non ho mai
fatto pic nic e quando mi porto via il pranzo in barca faccio cose
fresche! Tu cosa fai quando intendi pranzo al sacco? - Penso che
intuisca d’avere un pochino esagerato.
- Un panino. - E così
scoppiamo a ridere fino alle lacrime! - Qua c’è da mangiare per un
esercito! - rincaro ancora asciugandomi gli occhi, Lewis singhiozzando
immerge la mano nell’acqua e si bagna la faccia per calmarsi.
- Siamo così diversi...
per me pic nic significa mangiare tutto il tempo un sacco di cose
buone, per te un panino! - La cosa è esilarante, almeno per noi,
comunque dopo dieci minuti di risa mi mette la caprese nel piatto ed io
non trattengo nemmeno questa:
- Sei passato dal fare la mamma alla moglie... - Mio malgrado prendo la mia porzione ed inizio a mangiare.
- Beh, prima ho fatto il marito, manca solo il figlio! - Questa è pure geniale e riecco che riprendiamo a ridere.
- Se non la smettiamo non mangiamo più! -
Alla fine riusciamo a mangiare tutto, con una certa calma e sempre fra battute demenziali e risate.
- Era tutto buonissimo,
sei un ottimo cuoco! Mancherebbe solo un po’ di caffè... - Dicendolo mi
stendo giù con un coma da cibo in atto, penso che sono ingrassato tre
chili solo ora!
Lewis ride e si stende
vicino a me, accoccolandosi accanto, i piedi sempre strategicamente
appoggiati sulle rocce che vengono solo appena un po’ bagnati senza
bloccarci del tutto la sensibilità, lo sento che usa il mio braccio
largo come cuscino e quando la sua testa è sulla mia spalla, lo chiudo
intorno a lui e me lo tengo contro di me.
- Ti è piaciuto davvero? - Annuisco.
- Sei un ottimo cuoco! - Sorride compiaciuto.
- Era roba semplice,
però sono contento che ti sia piaciuta. Era la prima volta che cucinavo
per te, quando lo facevo ero nervoso. Ci tenevo stupidamente che ti
piacesse. - Non replico perché non voglio deridere questa cosa tanto
dolce da parte sua, lo rende innamorato e penso che lo siamo tutti e
due, ma non abbiamo il coraggio di dirlo.
Le mie dita salgono e scendono leggere sul suo braccio muscoloso, ora rilassato.
Adoro avere il suo
corpo mezzo nudo contro il mio, sentire la sua pelle contro la mia, la
consistenza dei suoi muscoli che siano a riposo o tesi.
Penso di adorare tutto di lui, in effetti.
- Mi è piaciuto molto,
come mi piace stare qua con te anche senza fare nulla. Sei iperattivo,
mi dispiace farti annoiare... - Lewis ridacchia scendendo con la mano
sul mio basso ventre in direzione inguine.
- Fin’ora non mi sono
mica annoiato... - Ed in risposta si raggomitola al mio fianco
intrecciando le gambe alle mie, io me lo stringo ancora di più addosso
mentre il sole gira e l’ombra prende entrambi facendoci stare meglio.
La sua mano sale a carezzare il petto, parliamo con gli occhi chiusi,
rilassati, la sua bocca vicino al mio collo che mi riempie di brividi.
- Quindi tu ci vieni da solo? - Annuisco. - E stai in silenzio così? -
- Vuoi mettere della musica? - Scuote la testa.
- Voglio fare quel che
fai tu di solito. È bello essere nel tuo mondo. - La mia mano scende
sulla sua schiena come la sua è sul mio torace e gioca coi miei
capezzoli. Avvicina la bocca al mio collo fino a toccarlo, me lo bacia.
- Sai, la fatica ti
spegne il cervello. Vengo qua e penso oppure non lo faccio, rimango a
sentire... - Lewis interessato chiede:
- Cosa? -
Io indico in alto col dito.
- La natura. - Lui si fa silenzioso e ascolta.
C’è l’aria fra le
fronde degli alberi che non è forte o avremmo freddo, il sole ruota di
nuovo facendo capolino, ma stiamo davvero bene e non ci muoviamo mentre
ci riscalda lentamente.
E c’è il rumore del fiume, più in là la cascatella, poi il ruscello che corre fra i massi.
Ci sono anche degli uccellini ed il loro verso.
E poi c’è lui steso
contro di me stile scimmietta, la sua bocca sul mio collo, le sue dita
su di me, le mie su di lui, la sua pelle, i nostri corpi.
Non credo di essere mai
stato così felice, vorrei dirgli che è stato bello mangiare quello che
ha cucinato per me e sentirlo lamentarsi come una principessa bisbetica
ed è stato ancora più bello essere posseduto da lui così dolce e
delicato nonostante la biscia enorme che ha, vorrei ridere per questo
pensiero demente che ho avuto, ma il sonno della digestione e del
rilassamento mi coglie ed anche se siamo all’aperto in mutande
abbracciati, sono così tranquillo che davvero riesco ad partire.
Non so quanto stiamo
qua, non mi ero nemmeno accorto davvero di addormentarmi, ma a
svegliarmi ci pensano degli schizzi freschi d’acqua e solo quando li
ricevo mi rendo conto, con sommo shock, che ero bollente per via del
sole e che se non mi sono ustionato nonostante la crema di prima, è un
miracolo.
Spalanco gli occhi
grugnendo insulti in tedesco, pensando che si sia messo a piovere, ma
ovviamente no, ovviamente si tratta dell’imbecille che probabilmente si
annoiava e mi ha svegliato con qualche schizzo d’acqua fredda.
- Razza di imbecille! -
Replico tirandomi su sui gomiti di scatto, gli occhi rossi. Lewis
seduto ancora vicino a me ride alla sua maniera divertita e contagiosa
che di solito mi piace, ma ora come ora nella mia mente solo una cosa
si forma.
Vendetta.
E così mi alzo del
tutto, arrivo con le mani nell’acqua e prendendola a coppa inizio a
lanciargliela verso di lui a quantità industriale fino ad
infradiciarlo, smetto perché dopo la valanga ricevuta è riuscito a
scappare a distanza di sicurezza.
- Ma sei il solito
esagerato! Io ti bagno un pochino e tu fai un disastro! Non sei per
niente equilibrato! - Così mi alzo e vado da lui ma non per
abbracciarlo, bensì gli prendo la pancia e gliela pizzico mordendogli
contemporaneamente il bicipite muscoloso. Lui strilla.
- AHIO MA CHE FAI SEI MATTO? TI SEI VENDICATO IN ABBONDANZA! -
- Ti faccio vedere
quanto sono squilibrato! - Rispondo tenendolo poi fra le braccia come
se lo stessi legando, smetto di fargli male e lui cerca di liberarsi,
poi semplicemente si rassegna ed aspetta che mi passi il momento di
follia.
- Mi ricorderò di non
svegliarti mai male! Sei il solito esagerato! - Continua a lamentarsi,
così in risposta mi raddrizzo e lo bacio questa volta più dolcemente,
abbracciandolo come si deve, cingendolo per la vita.
- Ora siamo pari. - Dico soddisfatto, lui ride e mi spinge via.
- Col cazzo che siamo
pari! Fra l’altro mi hai svegliato perché russavi! Tu hai dormito bene
io no! E ti sei anche scottato, guarda che sei rosso! - E così mi
indica il torace, a questo punto va a prendere la maglia, la sua fra
l’altro che ormai è mia, e me la tira ordinandomi di mettermela.
Comunque finiamo lo
stesso a ridere, come se fosse possibile il contrario, e rimaniamo
ancora un po’ qua facendo un po’ di foto insieme su cui ero riluttante,
ma poi dopo che le fa mi mostra come metterle in sicurezza nel telefono
in un posto inaccessibile e mi insegna anche a mettere il blocco sia
digitale che la password. Come password metto la sua data di nascita,
così nessuno potrebbe mai arrivarci e capire di cosa si tratta, poi la
cartella protetta con la modalità nascosta è una cosa geniale che non
avevo minimamente idea esistesse.
- Quindi posso tenere tutte le porcherie che mi mandi?! - Chiedo shoccato. Lui mi fissa sconvolto.
- Hai cancellato tutte
le mie foto hot? - Allargo le braccia con fare ovvio mentre stiamo
ancora un po’ qua seduti dopo aver percorso tutta la fossa a caccia di
foto belle che sono felice di non dover cancellare.
- Come potevo tenerle?
Se le vedeva mia moglie o le bambine? - Lewis fa il broncio da cucciolo
ferito ed io mi difendo attaccando come mio solito. - Ma cosa credi che
mi sia piaciuto cancellare il tuo bel cazzo gigante? - Lewis si siede
tutto in avanti appoggiando le braccia alle ginocchia piegate verso il
petto ed inizia a trafficare imbronciato col cellulare, pensando mi
faccia il muso mi metto dietro di lui, gli metto una gamba per parte e
me lo infilo in mezzo, lo avvolgo con le braccia e appoggio il mento
sulla sua spalla, lui non si irrigidisce e non fa per mandarmi via, in
risposta mi prende il telefono che ho abbandonato in parte e con uno
per mano comincia a spedirmi foto, solo in un secondo momento realizzo
di cosa si tratta e inizio a baciargli la guancia a raffica, lui piega
la testa sorridendo ma non si ferma dal fare l’importante operazione.
- Io mi chiedo, che faresti senza di me? - Lo stringo ancora più forte con le braccia continuando a baciarlo.
- Sai questa cosa è
tanto da figlio che insegna al padre ad usare il telefono! - rispondo
ricordandomi prima che diceva di dover fare il figlio. Così ride e mi
mostra il lavoro completato.
- Ecco qua, demente.
Ora la cartella nascosta e inaccessibile è piena delle mie amorevoli
foto che ti spedisco e quelle che facciamo insieme. Spero che tu ne
abbia cura! - Lewis mi ha rimesso tutte le foto che ho dovuto
cancellare.
Alcune sono quelle che
mette sui social e che mi manda in privato perché con shock ha scoperto
che non ho profili, altre sono foto che fa esclusivamente per me,
quelle più porno. Altre ancora sono fatte insieme, quindi sono anche
molto carine, io e lui abbracciati e cose così. Cose che non ho mai
fatto nemmeno con Hannah ma che chissà perché amo fare con lui.
- Grazie sei il mio
angelo! - Lo dico scherzando ma da come si struscia su di me so che gli
piacciono questi soprannomi, così rimango ad abbracciarlo appoggiato al
mio petto, fra le mie gambe.
Questa posizione è tanto da coppia e devo dire che oggi mi ci sento proprio.
Ripenso a quando gli ho
indirettamente detto che sono innamorato di lui, lui ha fatto finta di
non capire ma sono sicuro che l’ha sentito eccome.
Vorrei ridirglielo bene, ma non so come si fa, magari in barca troverò il modo per farlo.
So che nel mio caso parlano i miei gesti, ma so anche che lui ama sentire certe cose.
Lo bacio sulla guancia e lui appoggiato a me gira la testa e mi dà le labbra.
Mentre ci baciamo sento
di nuovo questo slancio di felicità assoluta per averlo qua con me che
non so come spiegarglielo. Forse in modo molto semplice.
Una mano sulla guancia, i visi ancora vicini, persi uno negli occhi dell’altro, rilassati e sereni.
- Oggi mi hai reso davvero felice. Grazie per tutto. - Lewis sorride.
- Grazie a te. - Forse questo vale come un ‘sono innamorato’. O forse no.
Però per ora andrà bene così.