*Ecco
la fine! Dunque, manca una cosa in particolare che ormai penso
aspettate tutti. E spero di non deludervi. La lezione di balli
proibiti, la musica, il party super speciale serale, i desideri poco
nascosti di Lewis e poi ancora cose romantiche oltre che cose hot,
molto hot. Spero che la fic sia piaciuta, a me è piaciuta un sacco
scriverla. Ci sono altre shot da pubblicare già pronte ambientate nella
stagione 2018 e poi ho iniziato una bella long che percorre la loro
storia dall'inizio. E con inizio intendo il 2007. Insomma, ne leggerete
ancora di questi due meravigliosi esemplari! Seguite la mia pagina su
FB se vi va. Buona lettura. Baci Akane*
6. BALLI PROIBITI
Quando Seb realizza che
il party consiste nel mangiare, bere e ballare di continuo, andare in
giro a guardare il tramonto, fare foto, fare filmini, saltellare e
ballare ed ancora ballare e poi mangiare e bere ancora, capisce che poi
per lui che odia la gran parte di tutto questo, la parte più divertente
è rappresentata dal suo inventarsi intrugli che osa chiamare cocktail e
che mi fa assaggiare.
Io per un po’ lo lascio
fare, poi quando mi spara qualcosa di così forte che per un momento mi
sembra di essere a fine party invece che a metà, gli metto giù i suoi
nuovi giocattoli, che sono i mixer per i cocktail, gli metto via le
bottiglie in un posto non molto alla sua portata e con la playlist
latina e reggetton, lo prendo per mano e lo obbligo a ballare con me.
- Ok, adesso basta
cercare di ubriacarmi e guardare. - Dico deciso mentre inizio a
ballargli davanti, braccia di nuovo al collo, io che ancheggio come un
eccellente ballerino. Seb si irrigidisce subito come ogni volta che gli
accenno di farlo ballare.
- Beh, assaggio anche io quello che ti faccio assaggiare... - E da questa frase capisco che è vero, così rido.
- Bene, gradirei
rimanere brillo ma non ciocco. Siamo in vacanza e lontano dalle corse e
va tutto bene se ogni tanto si alza il gomito, ma voglio ricordare
tutto di questa nottata e voglio ballare, ma non da solo. Voglio
ballare con te tutta la notte, in tanti, tantissimi modi! - Sono
allegro, sono molto allegro. Anzi, sono proprio felice, e grazie ad
Enrique ancora di più.
La mia allegria alla
fine lo contagia e proprio mentre cercava di sgusciare tirando su
qualche scusa come al solito sul fatto che non gli piace ballare, uso
un trucco geniale che mi viene su sul momento:
- Se ballerai con me,
poi c’è un premio speciale che sogno di fare con te da una vita. - E
non nascondo che anche quando ero con Nico ogni tanto sognavo di farlo
con Seb, cosa che mi riempiva di sensi di colpa.
Seb che è curioso come una scimmia se riguarda me, si illumina tutto.
- Di cosa si tratta? - Ed io ovviamente non glielo vado a dire nemmeno morto.
Avvicino la bocca alla sua fino a sfiorarlo con desiderio, in attesa:
- Balla con me e poi te
lo mostrerò! - Seb avvicina la bocca per annullare la distanza e
prendersi la mia, ma alla fine mi ritraggo in attesa della risposta,
continuando a strusciarmi su di lui a ritmo di musica. I suoi occhi
brillano di mille voglie tutte insieme e riguardano tutte me, le sue
mani finiscono sul mio sedere e la risposta mi piace:
- Allora penso proprio
che dovrai darmi un paio di altre lezioni per poterti soddisfare
abbastanza. - Io rido, come sa essere geniale sulle risposte e gli
concedo la mia bocca, ma solo un secondo perché poi ho la bella idea di
andare giù piegando le ginocchia, sempre muovendomi e ballando per lui
usandolo proprio come un palo, le mani scivolando sul suo petto, la mia
bocca aperta sfiora il suo ventre mentre mi calo, poi vado davanti al
suo inguine coperto e faccio finta di morderlo attraverso il bel
costume che gli ho regalato fingendo che non sia un regalo stupendo di
coppia.
Lo sbircio da sotto
sollevando solo gli occhi, lui mi fissa con aria già eccitata ed
incredula che inizia proprio ad apprezzare quel che faccio, risalgo
divertito, le sue mani abbandonate ai fianchi mi riprendono sulla vita
e poi sul sedere mentre mi muovo di nuovo su di lui.
L’aria maliziosa identica alla sua, gli occhi di entrambi scintillano pieni di promesse e voglie.
- Inizia la festa... - Mormoro invitante.
- Penso proprio che mi
piacerà... - risponde sfiorandomi le labbra, giochiamo ancora un po’
fino a che la canzone sfuma lui succhia il mio, io glielo lascio fare
perché so va matto per il mio labbro inferiore, dopo un po’ lo
sostituisco con la lingua, succhia anch’essa e con la canzone che
cambia noi ci baciamo.
Ci distraiamo dal
ballare, infatti ci ritroviamo piuttosto fermi mentre ci perdiamo nelle
nostre bocche, ma poi realizzo che è una delle canzoni che adoro per il
reggetton e così sfilo la mia lingua dalla sua e lanciando un urlo di
gioia mi giro ed inizio a fare la parte della donna nel tipico balletto
che gli avevo già fatto qualche settimana fa.
So che apprezza,
eccome. Mi fa morire come mi prende per i fianchi e si muove su di me
rimanendo dritto, la parte dell’uomo non è difficile e poi in effetti
viene spontaneo mentre quello davanti, che dovrebbe essere una donna,
fa questo.
Strofino il mio
piacente fondoschiena contro il suo bacino a ritmo di questa musica che
mi fa impazzire e tutto diventa un po’ confuso per via dell’alcool che
mi ha fatto bere, di solito non ci do così tanto dentro, magari mi
capita di bere un paio di cocktail un po’ alcolici durante tutta la
serata che dura tutta la notte, però non mi piace essere quel genere di
persona che si distrugge di alcool a tutto andare.
È che questa volta lo scemo ha fatto cose che non sapeva e niente, come dirgli di no?
La canzone cambia e noi
con essa, questa volta gli ballo dietro strusciando quello che lui ha
battezzato ‘il mio bel gigante pisello’ contro di lui. Ormai lo conosco
so tutto quello che lo fa impazzire, le mie mani ai suoi fianchi lo
accompagnano nei movimenti che ormai sono completamente erotici e non
so quanto staremo qua a ballare prima di saltarsi addosso, infatti sono
le mie mani che scendono per avanti, sotto l’elastico del suo costume
massaggiandogli l’erezione che è già bella dura.
Così dura che gira il
viso verso di me e tira fuori la lingua cercando la mia. Io lo imito
senza toccarci, fino a che si abbandona ai sospiri perché gli sta
piacendo molto la mia mano nel suo inguine, almeno quando il mio
gioiello contro il suo più che eccezionale fondoschiena.
Arriva il turno di
Ricky Martin con Jaleo ed è una sorta di colpo di grazia perché quella
canzone è sesso, passeranno gli anni ma io il sogno di farci sesso
ascoltandola ora lo realizzerò.
Dannazione, volevo fare
sesso nella piscina idromassaggio mangiando fragole e panna, guardando
le stelle e bevendo champagne che stavolta non ci versiamo addosso, ma
mi sa che invece faremo altro.
Mi stacco sul più bello e lui ha un moto di stizza che mi fa già impazzire.
Gli volteggio davanti
tenendomi di schiena rispetto a lui, ma non per il balletto reggetton,
perché ora ancheggio a ritmo di Jaleo e mi lascio trasportare in onde
sensuali e provocatorio, con le mani alte sulla testa e lunghi sguardi
languidi pieni di desiderio. Mi struscio addosso a lui, dietro di me, a
volte mi stacco, altre gli giro intorno e continuo così finendo per
carezzarlo sul pacco duro.
Mmm senti com’è
eccitato, dai ti prego, ti prego, quanto ti ci vuole per dominarmi di
nuovo? Quando gli infilo la lingua nell’orecchio e scendo sul collo
percorrendo tutto il suo torace bianco che sa ancora un po’ di mare,
quando gli sono davanti con le gambe piegate ed aperte, ondeggiando con
aria di completo desiderio, finalmente con una mano mi prende dietro il
collo e con una mossa decise che non mi fa male, mi tira su, con
l’altra si tira fuori l’erezione.
Ok Seb è tornato quello di prima.
Già vengo.
Mi gira di schiena
sempre tenendomi il collo, mi spinge un po’ in avanti spostandomi verso
il bordo del ponte dove posso tenermi alla ringhiera, mi aggrappo e
aspetto di sentirlo mentre sporgo le natiche verso di lui.
Voglio sentirlo, non
vedo l’ora, ma lui aspetta perché preferisce leccarmi le scapole e poi
i tatuaggi, abbasso leggermente le ginocchia in un riflesso spontaneo,
L’eccitazione parte un sacco. Risale all’orecchio e sussurra con un
tono di comando che mi dà il colpo di grazia:
- Toccati da
solo. - Ok addio, sono stato bene. Ora starò anche meglio. Senza
esitare eseguo e mi tiro fuori l’erezione da solo masturbandomi e mi fa
morire perché mi guarda, lo sento e sento anche il suo cazzo duro che
ancora non mi tocca, ma so che è lì, non lo vedo ma mi sembra di averlo
sulla pelle iper sensibile. So che se lo è tirato fuori, so che è
dietro di me, so che mi sta guardando e finalmente mi abbassa il
costume, lascio che scivoli ai piedi, sento che il suo fa altrettanto e
l’idea di essere nudi qua fuori in mezzo al mare mi fa impazzire
davvero un sacco.
- Balla ancora per me... - Ordina poi con il tono di prima, pieno di promesse.
Impazzisco all’idea,
continuando a masturbarmi mi raddrizzo e faccio per girarmi verso di
lui, ma mi tiene con una mano sul collo per dietro e con fermezza:
- No rimani così. - Ed
io gli ballo di schiena. Non lo guardo ma vorrei guardarlo, vorrei
sapere cosa fa, vorrei vedere che espressione ha e se si sta toccando
come sto facendo io, me lo fa desiderare come un matto.
- Sto per venire. -
Così aderisce dietro di me, mi prende i polsi e me li toglie dal mio
inguine, la bocca sull’orecchio, mi lecca:
- Ti dico io quando venire. - Eh ma io a momenti ci sono, sai...
Non dico niente perché
finalmente la sua erezione dura contro le mie curve, le sue dita si
infilano prepotentemente nella mia bocca, io gliele succhio.
- Continua a ballarmi
contro... - Io mi struscio con la schiena contro di lui che mi tiene a
sé, mi mordicchia il collo, io cioè non so quanto posso resistere, ma
dopo che gli ho succhiato le dita, me le infila dentro e mi porge
l’altra mano.
- Lecca. - Lo faccio
incapace di oppormi, incredulo di quanto mi ecciti e mi piaccia che mi
dica cosa fare, non è una dominazione volgare e umiliante, è naturale,
è erotica, è quello che volevo.
Si strofina l’erezione,
un po’ di lubrificazione per poi prendermi di nuovo dietro il collo,
stringe e mi china in avanti col busto, mi afferro alla ringhiera e mi
prende per i fianchi. Si appoggia.
Finalmente sento la sua
erezione contro di me, strofina un po’ lungo la mia fessura, io mi
abbasso ancora di più, spingo verso di lui, ti prego. Ansimo già. Lo
sento e non lo fa. Mi fa aspettare ancora un po’ e solo quando entra,
trattengo il respiro per poi lasciarlo andare come se fosse un enorme
sollievo sentirlo.
- Continua a toccarti.
- E non serve che me lo dica, riprendo a masturbarmi mentre mi tiene
per i fianchi e inizia ad entrare ed uscire.
Ad ogni colpo è più
intenso e mentre ansimo chiedendo che sia più forte, lui mi accontenta.
Lo sento duro dentro di me, mentre affonda sempre più, mentre il mio
piacere cresce in un picco che non resisteva più. Non duro molto, ma il
godimento che sento, l’ondata che mi coglie è così potente che mi
sconnetto completamente.
Io sinceramente penso di non averne avuto uno più bello, intenso e forte.
Seb mi lascia godere
abbondantemente, si muove come mi piace per poi, dopo che mi rilasso,
riprendere per sé stesso. Non ci mette molto a venire anche lui, mi
viene dentro e mi alzo appoggiandomi con la schiena a lui, la nuca
sulla sua spalla, giro la testa verso di lui e lui fa altrettanto
mentre mi stringe forte con le braccia intorno alla vita, mi tiene
contro di sé sostenendomi, poi mi bacia con dolcezza e passione
insieme.
Io davvero non dimenticherò mai questa notte. No per niente.
La mia bella idea la
facciamo lo stesso perché dopo la scopata abbiamo scaricato tutto e ci
è venuta fame. Un bicchiere solo di champagne e le fragole nella vasca
idromassaggio all’aperto, le luci e la musica spenta, di nuovo il
silenzio ed il buio.
Io seduto davanti a lui
che mi fa da schienale, mi avvolge con le braccia mentre io lo imbocco
con le fragole, di tanto in tanto beviamo il nostro champagne che è
strano sentirlo in bocca e non spruzzato in faccia.
E, letteralmente, ce la godiamo come non mai.
La sensazione del sesso
di prima è ancora sotto la nostra pelle, è come se il sangue fosse
mescolato al piacere. Ogni particella del nostro essere è in totale
rilassamento ed adoro, adoro proprio sollevare una fragola e
carezzargli le labbra che sono sempre così rosse e spiccano sulla sua
pelle bianchissima.
Oggi ha preso colore, però non si è scottato.
Lui sorride sornione
per poi aprire dopo un po’ e mordere la punta, poi apre la bocca in
attesa del resto, io gioco tenendola sospesa per un po’, ridacchiamo
insieme per poi posargliela sulla lingua che ha tirato fuori e aspetta.
Ma lui non si limita a mangiare il secondo pezzo di fragola, mi succhia
tutte le dita ed io puntuale glielo lascio fare sempre. Il sorriso
divertito si trasforma in dolce a questo punto e ripetiamo l’operazione
poco dopo.
Naturalmente, non serve
dirlo, lui fa altrettanto. Ma lui è più scemo perché con la fragola mi
strofina sempre una parte del viso che poi lecca e succhia.
Non credo di ricordare
un istante più bello, ma penso di pensare questa cosa già da un sacco
di volte. Ridacchio sentendomi e lui mi chiede per cosa rido.
- Che sono un sacco di volte che penso ‘non sono mai stato più felice di così’ -
- Mmm, non si può morire di felicità, vero? - Risponde lui divertito.
- Sarebbe un bel modo
per morire... - Commento poi io pigramente, realizzando di aver finito
le fragole. Finiamo i bicchieri di champagne e torniamo a rilassarci
uno fra le braccia dell’altro, le teste all’indietro, la mia sulla sua
spalla, la sua sul bordo.
La vasca ci massaggia tramite l’acqua piena di piacevoli bolle che corrono sulla pelle.
- Alla fine ti piace la
vasca sulla barca, eh? - Replico sentendo il suo inguine nudo contro il
mio fianco. È così bello essere avvinghiati in una vasca.
- Mmm... penso che ti ruberò la barchetta, tanto è una L, hai ancora la XL! - Come parla delle mie cose è unico.
- Tutto quello che è mio è tuo. - Rispondo spiazzandolo. Lui scuote la testa e rimane in silenzio a guardare le stelle.
- È uno spettacolo. - replica poi dopo un po’ riferendosi al cielo. Io concordo.
- Non vedevo l’ora di farlo con te. -
- Sono contento di
averlo fatto. - Alla fine lo dice. Nonostante le sue strane paure, il
mare di notte, la barca che affonda -ed ora lo uccido perché la chiamo
barca anche io- è qua e gli sta piacendo. Sono proprio felice che sia
andata così bene.
Cerca le mie mani sotto
l’acqua e intreccia le dita, io lo accontento cercando qualche
costellazione famosa, ma è proprio ora che mi spiazza.
Perché tutti sappiamo qual è il suo super potere.
La paralisi istantanea.
- Ti amo davvero
un sacco, sai tesoro? - E non so se è più il tesoro detto con dolcezza
e non scanzonato o il ‘ti amo’, ma sinceramente affiorano le lacrime
così improvvisamente che prima piango e poi me ne accorgo. Quando mi
sente tirare su col naso e tornare dal fiato sospeso, solleva la testa
e mi guarda. Siamo in una flebilissima penombra perché abbiamo lasciato
una piccola luce perché magari gli veniva l’ansia. Allora mi vede. Io
giro la testa verso di lui, siamo così vicini che ci respiriamo
addosso, sappiamo di fragole e di champagne.
Ed è così dolce il suo sorriso mentre mi guarda piangere.
- Questo era un colpo basso. - Lui si allarga in uno splendido sorriso.
- Questo sono io che
improvviso cose spontanee. Ti piace? - Sorrido ancora cercando di
tornare normale, gli occhi brillano fra le lacrime che non vogliono
proprio saperne di non scendere. Si sposta muovendo a sua volta me, mi
prende il viso con una mano e me lo gira bene verso di sé, mi volta di
sbieco tutto storto su di lui, le gambe sopra la sua, mi tiene come se
fossi la sua principessa. Mi guarda e mi fa sentire prezioso, così
prezioso.
- Tutto quello
che ho programmato è andato a quel paese, ma con te è proprio questo il
bello. - Seb ridacchia baciandomi la punta del naso, un’altra parte di
me che so adora.
Come si fa ad essere più amati di così?
Davvero non serve dirselo, a volte.
- Te lo ricorderò
quando mi griderai contro. - Ribatte scherzando per smorzare la
tensione, ma io decido di contrattaccare e non per ripicca, bensì
perché se non glielo dico anche io, esplodo.
- Ti amo anche io
brutto scemo. Se non fossi entrato nella mia vita con tutta questa
prepotenza, penso avrei smesso di correre e mi sarei rintanato in un
isola deserta!- Seb ridacchia e poi rimane un bel sorriso, rimaniamo a
guardarci per un po’, poi ci baciamo piano, leggeri, dolcemente. Infine
torna a stringermi a sé e a tenermi così, come se fossi suo.
Ed è bello esserlo perché è così che ci si dovrebbe sentire sempre. Al sicuro fra le braccia del tuo ragazzo. Protetti.
Amati. Amati per davvero.
- Seb, ma ti senti
amato da me? - Dico poi seguendo un pensiero che probabilmente è
sciocco. Lui questa volta non mi prende in giro e non ci scherza su.
Torna a stringere la mia mano, mentre l’acqua piena di bollicine ci rilassa da morire:
- Ogni istante. -
Ogni istante.