*Ecco il nuovo capitolo. Seb per lo più fa solo quello che gli va di fare, magari un po' cerca di capire il motivo ma poi va avanti tranquillo anche senza risposte, perchè per lui finchè vuole fare una cosa va tutto bene. Lewis è molto diverso visto che si fa mille paranoie e cerca risposte a tutto all'infinito. Abbiamo lasciato i due sul terrazzo di un albergo durante un GP dopo una crisi di Lewis con Nico, perchè Nico non approva la casa in Svizzera di Lewis. Questi dopo essere scoppiato è scappato e si è ritrovato davanti Seb. Voglio dire una cosa, quando scrivo coi loro POV anche se ora so come stavano le cose in modo oggettivo, provo ad immaginare come potevano vedere le cose loro. Per esempio penso che Seb potesse essere infastidito da Nico non solo per Lew ma anche per paura che Michael lo prendesse sotto la sua ala. Comunque sono idee mie. Invece è vero che sia Lew che Seb hanno la passione delle moto e ne collezionano da molto, uno dei primi loro acquisti fu una moto. E' anche vero che hanno molti gusti culinari e musicali in comune. Buona lettura. Baci Akane*

13. LIBERTÀ




/Lew/
“Non è servito che glielo dicessi.
- Nico? -
Ho solo annuito. Ed ora siamo qua e non dovrei fomentare i suoi odi verso di lui, ma forse abbiamo tutti bisogno di un’isola anti qualcuno.
Lui è la mia isola anti Nico.
Amo Nico, davvero, però ci sono volte che mi ferisce troppo e prima ingoiavo e trattenevo e soffrivo in silenzio e mi dicevo che forse aveva ragione lui e che esageravo.
Ma da quando ho Seb mi rendo conto che non posso sopportare per sempre. Da quando ho Seb mi sfogo con lui e il più delle volte parlo di Nico e non vorrei, un lato di me desidera che vadano d’accordo, la mia vita sarebbe più semplice e non dovrei nascondere a Nico quanto sono amico di Seb, però un altro lato vuole che tutto rimanga ben distinto, perché forse Seb è un’altra cosa.
Seb è roba mia, come io sono roba di Nico.
Però non voglio essere possessivo come Nico.
È solo che mi piace avere qualcosa che sia solo mio e che nessuno immagina, non lo so spiegare.

Le schiene contro il muretto del terrazzo, gli occhi al cielo, le nuche all’indietro, le ginocchia piegate e chissà che ora è, chissà cosa devo fare ora.
Chissà cosa fa Nico, se mi cerca, se si è pentito, se mi chiederà scusa.
Chissà.
- Sono contento che vieni in Svizzera, se riusciamo ci vediamo e facciamo qualcosa insieme e se ti senti solo dimmelo che corro da te o puoi venire da me quando vuoi! - Sorrido arrossendo, mi tocco l’orecchio.
- Non vorrei disturbarti con la tua ragazza, se sei a casa stai con lei suppongo. - Alza le spalle sminuendo la cosa.
- Ti ho detto che non siamo una coppia asfissiante. Chiamami ed in caso la scarico! - Quando lo dice penso che scherzi ed infatti vedendo la mia espressione stupita lui ride e poi mi mette la mano sul ginocchio dove rimane. Dove brucia. Dove mi fa stare meglio.
- Non preoccuparti per me, davvero. Sono sicuro che ti troverai bene a Ginevra e se sei troppo isolato vieni più vicino a me. -
Non capisco davvero il rapporto che abbiamo.
Ormai la nuova stagione è bella che inoltrata e non ci vediamo sempre per parlare ore e ore, non facciamo cose speciali insieme, spesso facciamo jogging in tandem, ma non posso farlo sempre per via di Nico, perché glielo nascondo e mi sembra di tradirlo anche se non lo faccio.
Però ogni volta che ci incontriamo e parliamo è come se fossimo due amici da secoli, come se lui fosse il mio confidente più prezioso, la mia roccia, il mio sostegno.
Vorrei diventare forte come lui.
Forse cerco di prendere questo da Seb. La sua forza.
Spero che la sua mano non si stacchi mai.
- Se hai bisogno di un posto vicino a me, qua ci sarà sempre. - Dice poi romanticamente, mi stupisce che non ci scherzi su, ma sorrido ebete perché quando è dolce è così meraviglioso.
Si imbarazza e rimaniamo a fissarci così, io meravigliato e lui rosso in viso, però poi il momento di separarci passa. Il momento di non guardarlo più, di togliere la sua mano dal mio ginocchio.
Rimaniamo così e una parte dice ‘smetti di guardarlo’ ma gli occhi rimangono inchiodati.
- Sono proprio belli. - Prima di accorgermene l’ho già detto. Lui si risveglia.
- Cosa? - io qua distolgo imbarazzato lo sguardo e mi tocco l’orecchio.
- I tuoi occhi. - Seb toglie la mano dal ginocchio e penso sia finito quel magico momento, ma invece come ho già capito, il suo potere è stupirmi e mi prende il mento con due dita, mi gira il viso verso di sé e ci guardiamo di nuovo.
- È giusto che pensi a te stesso, che cerchi quello che ti piace e provi a farlo. È giusto che esaudisci i tuoi desideri! E non farti convincere da nessuno che sei egoista e montato! Chi lo dice non ti conosce davvero ed è grave che proprio Nico te lo abbia detto. Tu non sei così! Finalmente stai vivendo per te stesso, ma non significa che calpesterai i valori di prima, i tuoi cari, gli amici... - Nico... ma non lo dirà mai.
Annuisco mentre di nuovo gli occhi bruciano, mi commuove questa sua difesa, questo suo sostegno a spada tratta.
È meraviglioso e non so se Seb me lo ha mandato Dio per aiutarmi, per salvarmi. Forse ero allo stremo, forse non potevo andare molto avanti e non lo sapevo.
Ma mi sento meglio ogni volta che sono con lui.
E ringrazio Dio per avermelo mandato.
- Grazie per il sostegno, ne avevo bisogno. Voglio proseguire su questa strada, cercare me stesso, il vero ed autentico me stesso e non quello che fa contenti chi gli sta attorno. - Sorride.
- Lo fai perché li ami, ma se non ami te stesso come fai poi a farti amare? - La sua frase mi colpisce. Abbiamo approfondito la nostra amicizia da forse un anno in tutto, cioè ci conosciamo sin da ragazzini ma le nostre interazioni erano un po’ ridotte in generale. Posso dire che sono suo amico da un anno e mi conosce già così bene.
Sorrido dolcemente, colpito nel profondo, commosso da lui.
- Grazie. -
- Ricambierai con una cena super a casa tua! - Risponde divertito sdrammatizzando, io mi sento leggero e lo assecondo senza rifletterci:
- Dimmi il tuo piatto preferito e te lo farò! - Esclamo. - Sono un cuoco eccellente! - In realtà non è vero, ma voglio impressionarlo.
- Pizza! - Esclama lui. Lo guardo meravigliato.
- Oh dai è anche il mio! -
- E mi fai sentire la tua collezione di MJ! - Continua come se cercasse di proposito tutto quello che abbiamo in comune.
- E mi farai visitare la Svizzera, sei lì da più tempo, devi conoscerla meglio di me per forza. -
E prima che me ne accorga, sto facendo progetti con lui nel privato a lunga scadenza e Nico non è contemplato. Ed io sto così bene.
So che quando uscirò di qua mi sentirò in colpa e rimedierò, ma nel frattempo rimango qua e voglio aggrapparmi a questa sensazione meravigliosa.


Non mi aspettavo che si rifacesse vivo subito, di solito quando litighiamo Nico mi fa il muso per giorni e giorni, ora non lascia passare molto.
Ma è anche la prima volta che mi arrabbio io e che me ne vado sbattendo la porta.
Forse a volte si ottiene di più imponendosi.
Quando Nico mi acchiappa il polso e mi tira in un angolo dell’albergo, mi ritrovo presto contro un muro e lui mi sta davanti, mi lascia subito ed apre le mani come per dire che viene in pace.
Sarebbe una novità.
Il cuore sale subito in gola e lo stomaco si stringe in una morsa.
Lo vedo che cerca le parole, sospira diverse volte e poi si ricorda di una cosa, si infila la mano in tasca e mi consegna il cellulare.
- Intanto non uscire più senza telefono che io sono diventato matto a cercarti ovunque! Non ti ho mai visto così sconvolto e arrabbiato! - Comincia stupendomi. Solo quando me lo dà mi rendo conto che sono rimasto senza telefono, lo prendo e non lo guardo, spero solo che la schermata non si sia illuminato con qualche messaggio equivoco di Seb sotto il nome di Michael.
Forse dovrei dirgli che sono amico di Seb ed ho il suo numero ed ogni tanto mi scambio messaggi con lui.
All’idea di farlo mi smonto e faccio scemare via la rabbia che mi aveva invaso.
Non è certo il momento per dirglielo. Per la prima volta si sente in colpa, lascia che chieda scusa, viviti il momento come si deve.
- Ho fatto due passi, non riuscivo a respirare. - Rispondo solamente. Nico si morde la bocca, si capisce che è difficile per lui dire quello che sta cercando di dire.
Poi prende un respiro profondo e dice:
- È la prima volta che ti imponi su qualcosa, quindi immagino che tu ci tenga. Sai, ti conosco da quando eri piccolo e non hai mai fatto qualcosa di testa tua solo per.... Beh perché ti piace! Quindi mi sono sentito strano. Sai, io ho paura che tu un giorno ti allontani da me e quando vedo atteggiamenti nuovi io vado nel panico. - Questo suo togliersi la maschera è un bel modo per riappacificarsi. Di solito fa un po’ il prepotente perché la rigira in modo che sia sempre io in torto, ma stavolta si sta scusando e basta.
- Tu non mi perderai mai. - Però devi smetterla di importi.
Nico fa gli occhi dispiaciuti ed imbarazzati insieme. Si vede che non è abituato a scusarsi.
- Vorrei solo... essere reso più partecipe delle tue scelte. Sai, ora sei venuto e mi hai detto che hai preso casa... non mi hai detto nulla prima, non me l’hai fatta vedere, non mi hai chiesto un parere... e poi ti avevo detto di venire a Montecarlo da me... perché poi hai scelto Ginevra? Non pensavo fosse nemmeno nelle opzioni, la Svizzera! -
Perché era ovvio che avrei fatto quello che dicevi tu, come ho fatto con la fidanzata che l’ho scelta perché lo volevi tu!
Sospiro e mi mangio la risposta, non voglio litigare ancora. Dopotutto è carino a spiegarmi il suo punto di vista, viene in pace. Gli prendo la mano e gliela stringo, così si rilassa e sembra che tutto possa andare meglio.
- Volevo scegliere una cosa io con la mia testa a seconda del mio desiderio. Per la prima volta. Se dovessi pentirmene per qualche ragione posso sempre cambiarla. - Sorrido incoraggiante con aria di scuse anche io. Lui stringe a sua volta la mia mano. - Ti va di venire a vederla con me quando finiamo il GP? - Lui sorride più sereno ed annuisce. - Ho una piscina che a Montecarlo mi sognavo... - A Montecarlo è tutto molto bello ma in realtà là tendi a prendere appartamenti di lusso in zone VIP, perché poi c’è il mare e non ha molto senso una piscina, anche se poi alla fine trovi tutto quello che vuoi.
Non ho scelto Ginevra per questo. L’ho scelta perché è vicino a Seb e non ho pensato a Nico. O meglio ci ho pensato quando ho deciso per Ginevra invece che Zug.
Dopo di questo però non parliamo più, ci guardiamo un attimo intorno e solo quando vediamo il via libero ci abbracciamo.
Mi dà un bacio veloce sulle labbra, poi mi stringe forte a sé. So che ha bisogno di me, lo so, non voglio ferirlo o lasciarlo. È solo che ho bisogno di vivere la mia vita, finalmente sono uscito da quella gabbia in cui vivevo prima e la libertà va assaporata. Non mi fermerò qua.”

/Seb/
“Vederli abbracciarsi e fare pace mi riempie di amarezza.
Le qualifiche del sabato vanno di merda e al contrario quelle di Nico vanno molto bene.
Non sono in rivalità con lui, o meglio sì, ma in pista, non fuori.
Devo ricordarmelo che non è una gara a chi si prende Lewis.
A volte sono attratto dai ragazzi, da lì a dire che ci andrei è un bel passo e poi insomma, questa cosa con Lewis per me rappresenta più una missione.

‘Allora, quando posso venire per la pizza? Guarda che per riscuotere non dimentico!’
Non mollo l’osso. Poteva essere una di quelle cose dette tanto per dire, ma io la trasformo in qualcosa di reale e vero.
Tanto che quando mi risponde ci rimango male. Troppo male.
‘Wow l’hai presa sul serio! In questo periodo sta Nico da me, ti inviterei ma conosco la tua risposta!’
Decide di essere sincero e penso che almeno con me lo è, perché non ha senso nascondermi le cose. Nascondi le cose al tuo ragazzo, non ad un amico.
È questo che siamo, amici.
Anche se a volte mi sembra di piacergli, ma forse è un preconcetto tipico di chi ha a che fare per la prima volta con dei gay.
È tipico: se è gay ed io sono un ragazzo, allora gli piaccio, in quel caso la cosa stuzzica, perché a meno che tu non sia un omofobo, ti incuriosisce il meccanismo e ti adula da morire piacere anche ai ragazzi. Ti piace piacere a tutti.
Alla fine maschero molto bene il mio disappunto.
‘Mi prenoto per la prossima settimana post gara!’
Il suo smile mi delude ancora di più e sulle prime mi viene da allontanarlo e non parlargli e non essergli più amico, ma poi il giorno dopo passa di nuovo tutto e mi basta sentire la voce di merda di Nico per cambiare idea e tornare in me.
Ho i miei momenti e per fortuna che spesso sono solo quelli. Quando sono con qualcuno però è lì che faccio danni. È come se in certi casi dimenticassi cosa si fa in quella situazione e combino cagate!
Io ci vado a casa sua, tanto più che dopo averlo influenzato sulla scelta ho la conferma che ho presa su di lui e quella presa non intendo mollarla.
Certo se mi chiedessero il motivo per cui faccio tutto questo non saprei cosa rispondere, ma sinceramente non mi interessa. Voglio farlo e lo faccio. Punto.

Non so cosa racconti a Nico, ma quando questo scemo mi incontra sorride e saluta gentile e allegro, si ferma anche a parlare con me in tedesco e scherzare e a volte penso che sia un altro, poi mi rendo conto che probabilmente nei paraggi c’era qualcun altro, ma mi abbasso al suo livello.
Se gli piace fare buon viso a cattivo gioco per me va bene.
Oppure ha capito che non sono un pericolo, che non cerco di farmi il suo ragazzo.
No quello no, credo che però cerco di aprirgli gli occhi e toglierlo dal plagio in cui è finito, perché Lewis non se ne rende conto, ma è plagiato.
È strano che ora faccia così perché quando ci incrociamo da soli, Nico a malapena saluta e devo dire meglio così, meno abbiamo a che fare uno con l’altro e meglio stiamo.
Sono abbastanza sicuro che non ha capito che io e Lewis siamo amici, penso che dopo quella volta che mi ha detto che stavano insieme lui crede che fra noi le cose si siano rovinate e che ora sia un rapporto quieto come quello che i piloti hanno normalmente.
Lewis gli nasconde cosa fa con me, ne sono certo. Cioè non me lo ha mai detto né fatto capire, ma da come Nico non fa più troppo lo stronzo con me si capisce che non mi considera una minaccia e comunque in generale, magari, non mi considera proprio.
Si crede il migliore perché è figlio di Keke Rosberg e perché è tedesco ed ha iniziato prima di me, magari pensa che Michael lo prenderà sotto la sua ala, sa che lo tiene d’occhio perché lui tiene d’occhio tutti i giovani, in particolare i tedeschi.
Io non sono così.
Io non sono un oche si crede più di quello che è, non lo farei mai. Io ora non sono nessuno e da ragazzino ho ottenuto dei buoni risultati che hanno attirato l’attenzione di molti, anche di Michael stesso. Però ora sono in F1 ed in F1 non sono nessuno ed è qua che conta essere qualcuno.
Anche Nico è nessuno. Ma lui si vede già al fianco di Michael in chissà quale veste.
Che poi ad essere onesti non ha ancora fatto niente di che in questa stagione e tanto meno nella scorsa.
A volte sembra debba fare chissà cosa e poi niente.
Non che io sia meglio, infatti non mi reputo davvero l’erede del grande Michael e non sono qua per diventarlo. Sono qua per correre e divertirmi e fare del mio meglio. In parte per ricambiare i sacrifici di mio padre, in parte perchè sono cresciuto idolatrando Michael ed è sempre stato il mio sogno essere come lui.
Non dico che lo sarò e che posso esserlo. Però vorrei.
Da lì a credermi il futuro nuovo Michael come forse pensa Nico, ce ne passa.
La mia stagione fin qua non è gran che, anzi, ma tutti mi dicono che è normale perché ho iniziato da pochissimo e ci sono tante cose con cui devo fare i conti e di non avere fretta, che le occasioni arriveranno e le coglierò.
Io non mi agito, mi arrabbio sul momento, poi dopo qualche giorno mi passa ed ho una voglia matta di tornare sulla macchina e darci dentro.
Voglio provarci ogni santo giorno a riuscire bene in questa cosa e non per ego o per chissà cosa, mi piace troppo per sprecarla.
Non so se vincerò mai un cazzo di GP, ma so che non smetterò di provarci e che farò di tutto per riuscirci.
Solo che è deludente non riuscirci mai.
Non so se l’invito di Lewis arrivi per questo motivo, perché mi vede abbattuto o cosa. Non sono uno che dimostra abbattimenti in realtà, anzi. Sdrammatizzo su tutto scherzandoci su, sono auto ironico perché così non trasformo i problemi in montagne insormontabili.
Un giorno li supererò o almeno ci provo.
Però mi piace quando Lewis mi scrive dopo la gara:
‘Ti va quella pizza da me questa settimana?’
Quando leggo il suo sms mi chiedo perché non poteva dirmelo di persona, ma probabilmente è con Nico.
Sono sempre più sicuro che gli nasconda di me.
‘Martedì va bene?’
‘Che gusto ti piace la pizza?’
‘Allora la fai tu sul serio! Mi devo fidare?’
Smile che rotola dal ridere.
‘Vediamo.’
Al che mi preoccupo perché non mi dà molto conforto come risposta.
‘Cosa vediamo?’
‘Insomma che gusti ti piacciono?’
‘Peperoni salsiccia e cipolla’
‘Leggero eh?’
Scoppio a ridere e sembra che io abbia vinto il mio primo GP, mi guardano ed io gli faccio l’occhiolino gongolante.
‘Non dirmi che sei un tipo da margherita!’ Lo prendo in giro io.
‘No, la mia preferita è salamino piccante e peperoni!’
‘Oh beh questa sì che è leggera!’
E praticamente ci scriviamo tutta la serata.

Non che l’ho progettata, ma quando ho visto che avevo 3 ore di macchina per arrivare da lui ho pensato che starci solo per una serata era ridicolo.
Così arrivo al mattino e con uno zaino di roba per dormire.
Ed in moto, perché uno dei miei primi acquisti dopo la casa non poteva che essere una moto, una delle mie piccole fisse.
Quando arrivo all’indirizzo che mi ha dato, sono ancora in moto col casco su, quando suono al cancello esterno del suo ‘piccolo monolocale’.
- Chi è?! - Chiede la sua vocina super gentile e carina anche attraverso il citofono.
- Indovina! - E da qui capisce che sono io, ma mi tolgo il casco e gli mostro la mia bella faccia da schiaffi che sorride coi capelli tutti scompigliati. Faccio sempre di tutto per tenerli in ordine, ma la loro natura sono mossi.
- SEB MA SEI GIÀ ARRIVATO?! ODDIO MA SEI IN MOTO! DAI VIENI CHE VOGLIO VEDERLA! - E da come strilla mi sa che ho appena fatto centro.
Il mio sorriso diventa predatore, così quando si apre il cancello automatico, io sgommo ed entro facendo un gran chiasso.
Iniziano due giorni che Lewis non dimenticherà, gli faccio ben vedere io come si deve stare con gli altri, altro che Nico ed il suo accontentarlo sempre in tutto e per tutto.
Quel ragazzo non ha mai vissuto del puro divertimento, ma ci penso ben io ora!”