*Ecco
il capitolo 15, ovvero il 'come semplice attrazione progredisce
lentamente in qualcosa di più'. Seb ormai ha capito di avere una
tendenza omosessuale dovuta proprio all'attrazione che in certi momenti
sente per Lewis, più stanno insieme, più questa attrazione cresce. Ma
arriva un momento in cui questa inizia a progredire in qualcosa di
diverso, di profondo e di ancor più bello ed il momento in cui succede
è proprio questo. Lewis sta con Nico, una persona molto complicata e
come dico sempre lui e il loro rapporto è quello che è la mia visione,
non posso dire se lui e loro sono e fossero davvero così, però io in
Nico ho sempre visto un lato possessivo in grado di sfociare nel
meschino in certi casi. Anche perchè la domanda che mi sono fatta è
stata: come fa un amore bellissimo come quello dei brocedes a finire in
quel modo? Il processo è lento e lungo e ci sono sempre più motivi,
così li scopriremo lungo questa fic. Buona lettura. Baci Akane*
15. IL VERO PROBLEMA
/Lew/
“Ok, ho un problema.
Il problema si chiama Seb, ma il problema non è lui di per sé, ma io.
Perché quando ho detto
che lo aspettavo a casa mia per una pizza non intendevo sul serio, ma
lui l’ha presa sul serio e visto che insisteva e non volevo rovinare la
bella amicizia che faticosamente si è ricomposta, non sapevo come fare
ed ho accettato.
Pensavo nella mia
ingenuità che non ci fossero grossi problemi per una pizza da me, ma
non ho calcolato che effettivamente sono 3 orette circa di strada da
casa mia a casa sua e fare sei ore solo per una pizza non ha senso.
Ma il problema non è rappresentato nemmeno dal fatto che Seb starà qua più del previsto, ma che ci dormirà.
E che ora sta nudo sotto la mia doccia.
Maledizione!
Cosa mi è saltato in mente di prendere una casa a Ginevra? Non potevo andare a Montecarlo da Nico?
Fanculo!
Mi guardo allo specchio
cragnoso più che mai, il fango incrostato e secco che per toglierlo
starò secoli, inghiotto a vuoto e nemmeno oso guardare il telefono che
per fortuna avevo lasciato a casa altrimenti addio anche a quello.
Se mi ha scritto Nico che gli dico?
Se vuole farmi una sorpresa?
A lui non piace questa
casa e nemmeno la Svizzera, dice che è troppo tranquilla per lui e che
gli piace Montecarlo ma lui è nato lì in pratica...
Non credo mi farà improvvisate a meno che non decida di litigare con suo padre o vederlo proprio ora.
In quei casi mi piomba sempre a casa.
Ti prego, fa che non litighi con Keke proprio ora.
Sono meschino, sono
pessimo. Mi comporto come se lo stessi tradendo ma sono un idiota
perché io non lo sto tradendo e nemmeno intendo farlo, solo perché Seb
mi attrae non significa che...
- Mi hai preparato dei boxer ed una tuta? -
La sua voce parla in
inglese col suo forte accento tedesco, mi giro sovra pensiero e gli
indico sul letto i vestiti ma poi rimango inebetito. Tanto inebetito.
Cioè paralizzato come un idiota, ecco.
Seb è bagnato, scalzo, gocciolante e con il mio accappatoio azzurro addosso.
Ma l’accappatoio non è allacciato, è aperto e si sta strofinando con i lembi il collo ed il viso.
I capelli li ha già passati e sono selvaggi, molto più di prima.
E porca puttana quanto sta bene.
Immediatamente
l’erezione prende il volo e me ne rendo conto spalancando gli occhi,
lui fa finta di nulla, si toglie tutto, lo butta lascivo sul mio letto
matrimoniale e prende i boxer neri in micro fibra ancora nel cellofan.
- Non serviva mi dessi
quelli nuovi, sai? Sicuramente la lavatrice lava più che bene e
sicuramente non hai dei germi che si passano con il contatto
indirett... - Non finisce la frase scherzosa per sdrammatizzare perché
ok, ora lo vede.
Io mi mordo il labbro
carnoso in totale difficoltà mistica e non so che cazzo fare, ma il
vero problema qua è che non riesco proprio a staccare gli occhi dal suo
inguine tutto libero e sciolto.
Seb non è eccitato, non
ce l’ha in tiro, però a riposo è più che interessante e se tanto mi dà
tanto, vorrei vederlo in pieno regime.
Oddio cosa ho appena
pensato. Spalanco ancora gli occhi ed arrossisco e capisco che sto
facendo una colossale figura di merda perché sono muto e lo fisso e sto
per svenire, credo.
O venire!
Dio credo esploderò se
non faccio qualcosa e questo silenzio che si è creato fra noi,
improvviso ed imbarazzante, è quasi peggio di quel che mi sta capitando
fra le gambe.
Sono in boxer, dannazione. SI VEDE TUTTO!
- Complimenti! - Dice
poi lui con un sorrisino malizioso rigirandosi i boxer fra le mani, per
fortuna rompe la tensione con qualche scherzo.
- Per... per cosa? -
Lui mi indica col capo:
- Non è la prima volta
che lo intravedo, ma mai così bene. E complimenti per la dote. Penso
che al tuo meglio tu sia un drago! - Ok forse era meglio se stava zitto
e non ci scherzava su.
Mi mordo a sangue il labbro e sono proprio dannatamente bloccato, ma proprio tanto.
Non so cosa devo dire, non so cosa devo fare. Non so come... non so come dovrei sentirmi... forse non così.
Così come se io fossi single e sperassi che lui ci provi con me.
Seb al mio silenzio si
infila i boxer e interrompe un po’ la mia crisi, ma poi noto quanto gli
donano i miei boxer in micro fibra aderenti e lo vedo che si sistema la
sua di dote ed è anche peggio, così rimango in silenzio e mi fiondo in
bagno senza dire nulla.
Apro l’acqua fredda e mi ci butto dentro senza nemmeno sentirla, ma almeno fa il suo effetto e mi calma i bollenti spiriti.
Lo sai, vero Lewis, che si tradisce anche con la mente e non solo col corpo?
Certo che lo so, ma che ci posso fare? Non controllo i miei istinti!
Penso di essere nei
guai, sono attratto da lui ed io davvero non so perché e come fare.
Cioè capita, insomma ci si piace, siamo uomini, rimaniamo attratti no?
E poi lui era nudo, la
sua pelle candida ed immacolata, il suo corpo così ben sviluppato, così
maschile... e come gli stavano bene i miei boxer neri e... e penso che
magari glieli regalo perché altrimenti diventerei strano se li tenessi
io.
Mentre lo penso e mi lavo grattandomi via la cragna del fango del lago, cerco di ritornare in me.
Amo Nico, è una persona
complicata ma non scegliamo di chi innamorarci. Seb è una ventata
d’aria fresca, è il mio primo amico al di là dell’amore e della
famiglia e oltretutto è un altro ragazzo che mi intriga, evidentemente
ho un modello.
Mi piacciono bianchi, biondi e tedeschi.
Però è ovvio che sono due cose diverse.
Incontro uno per strada
che mi piace un sacco e magari poi ci divento amico e le cose si
complicano, ma è comunque una cosa fisica. Mentre l’amore è ben altro.
Seb è questo, mi piace,
non ci vuole niente a capirlo, però è comunque un amico e comunque non
provo niente se non simpatia, quella fra amici.
Lui è la mia boccata
d’aria fresca, quando devo respirare da Nico vado da lui, per questo
non voglio farlo sapere a Nico. Perché non capirebbe e non saprei
spiegarlo e poi che aria sarebbe se Nico lo sapesse?
È solo questo, unicamente questo.
Non c’è altro da dire.
È il secondo ragazzo nudo che vedo e coincidenza, mi ispira.
Chiudo l’acqua ed apro
il vetro della doccia, faccio per prendere l’accappatoio e rimango come
un idiota a realizzare che l’ho dato a lui e che non tengo altri
asciugamani qua perché sono un idiota, appunto.
Sì ho giusto messo gli
asciugamani a lavare pensando che poteva aver bisogno Seb e non li ho
rimessi puliti ed ora che cazzo faccio?
Esco nudo e gocciolante e impreco.
Dannazione!
Eh, e che devo fare? Mi
tocca per forza di cose andare là in camera, tanto si sarà vestito e
sarà in giro ad esplorare la casa e a fare qualche danno.
Ma sì, non sarà qua.
Apro la porta del bagno
e proprio quando mi ero appena auto convinto di una serie infinita di
cose, come che Seb è un amico che coincidenzialmente mi piace come tipo
ma tutto lì e che amo Nico e che non voglio niente di sessuale da Seb
sul serio, che non sto davvero tradendo Nico con Seb e cose così, per
non dire di quanto io abbia faticato a rimettere a cuccia la bestia fra
le gambe, ecco che tutto torna esattamente al punto di partenza.
Seb è seduto sul letto,
il mio per la precisione, non che ce ne siano altri, e con le gambe
lunghe incrociate, la schiena appoggiata alla testiera, la mia tuta, i
capelli umidi che si stanno asciugando tutti spettinati e gli stanno
divinamente ed in mano un album che in seguito identificherò come
fotografie. Mi guarda, piega la testa di lato, inarca le sopracciglia,
tira in fuori il labbro inferiore e con aria di totale e spontaneo
apprezzamento annuisce.
- Però... davvero
intuivo che fossi messo bene, ma così mi hai appena tolto ogni dubbio!
Complimenti vivissimi Lewis. Ora capisco come mai Nico è tanto geloso,
sei un bocconcino così prelibato che mi vien voglia di mangiarti! -
Ed ecco come smontare l’erotismo.
Proprio a vista d’occhio, cioè letteralmente, quando nomina Nico, mi si abbassa e lui lo guarda sfacciato aggrottandosi.
- No fammi capire... -
Comincia mentre io sbuffando alla sua maledetta provocazione mi prendo
l’accappatoio usato da lui e me lo strofino addosso. Dannazione ora
torna tutto come prima. Mi strofino il suo accappatoio. Cioè è mio ma
l’ha usato lui.
Smettila Lewis, sei arrapato!
Manco Nico non ti trombasse da secoli!
Te l’ha dato pochi giorni fa!
- Se nomino Nico ti
ammosci! - Esclama mettendosi con le gambe giù proprio verso di me, mi
allontano istintivamente ma poi mi ricordo che i vestiti sono nel
cassetto vicino a lui e così imprecando fra me e me, iper agitato che a
momenti tremo come un poppante, torno lì, proprio davanti alla sua
faccia da schiaffi e cazzo non è facile ignorarlo mentre dice un sacco
di cavolate.
Mi infilo velocissimo dei boxer, i primi che trovo, così poi mi tolgo l’accappatoio e lo butto sul letto vicino a lui.
Seb rimane lì e mi fissa ancora.
- Senti sembri un
maniaco! Pensavo fossi etero! - Questa volta non la posso trattenere ma
non è una grande idea discutere in boxer davanti a lui che mi fissa.
I suoi occhi azzurri continuano a fissare la mia dote troppo sviluppata e piega la testa con aria sempre maliziosa.
Perché è così erotico?
Ed eccoci di nuovo!
Fanculo.
- Però ti sale se ti
guardo. Quindi ti piace essere guardato da me ma non ti piace che tiro
in mezzo Nico? - Quando lo nomina sento di nuovo che la bestia si
calma, io penso che a momenti si stacca e fa le valige.
So che queste cose sono possibili fino a che non ci si sfoga per bene, però ovviamente non mi era mai capitato così tanto.
Finisce che me ne sto zitto, in crisi mistica di nuovo, in attesa che un miracolo risolva tutto.
Ma il miracolo non arriva, anzi.
Perchè suona il mio cellulare nel comodino e salto guardando il nome sul display.
Nico.
Appena lo vedo corro e lo prendo in mano, ma mi rendo conto che sto tremando e che mi viene stupidamente da piangere.
Ho un nodo assurdo, mi
sento in colpa, mi sento di stare tradendo Nico, cazzo. Non ho fatto
nulla, ma forse una parte di me lo sta tradendo. Ora se gli rispondo mi
sgama.
Il telefono continua a
suonare e la mano mi trema un sacco e forse piango davvero, ma non lo
so perché non riesco a respirare ed è qua che Seb mi viene dietro, mi
prende il telefono, lo silenzia a lo mette giù, poi mi mette una mano
sulla guancia e mi nasconde il viso contro il suo, forte e dolcemente.
- Non devi rispondere ora. -
Ma prima o poi dovrò farlo.
Le lacrime scendono copiose, le sento solo ora perché stanno bagnando il suo viso, ma mi abbandono di nuovo a lui.
Lui che di nuovo mi fa respirare.
Credo che se non faccio un passo indietro, non andrà mai meglio.
Ma non voglio farlo, un passo indietro.
Non voglio.”
/Seb/
“Guardavo pacifico
le sue foto di bambino con la sua particolare e mi pare di capire
allargata famiglia, quando mi è apparso in tutta la sua meraviglia.
Lewis non sa di essere
bello, non si tiene gran ché a livello di stile e look, è molto
semplice, acqua e sapone, però ha un gran bel fisico e continua a
piacermi troppo il colore della sua pelle.
La sua meravigliosa pelle scura che ora è lucida e bagnata. Mi perdo sulle goccioline che scendono fino a che eccolo lì.
Wow!
Ma proprio wow!
Cioè è super dotato il cucciolo e lo vedo che ha pure voglia di alzare la testa.
Chissà completamente in
tiro com’è... la mia boccaccia non si frena dal fare battute e più lui
si imbarazza, più io non riesco a frenarmi.
Sono un perfetto
stronzo e avrebbe ragione ad uccidermi. Mi dico di darci un taglio, che
sto andando oltre, che è vero, dovrei essere etero anche se lui mi fa
uno strano effetto e poi niente. Proprio mentre penso che adesso gli
mordo la chiappa perché sì, perché voglio farlo, il suo telefono suona
e quando vedo il nome di Nico non solo il suo gioiello si ammoscia, ma
anche la mia voglia.
E poi inizia a tremare.
Lewis trema e si vede
sta per scoppiare a piangere e capisco che è in una crisi di panico e
posso solo vagamente immaginare che si senta in colpa di essere qua con
me nudo.
Dio, non ho pensato ad
Hannah nemmeno un secondo, lui piange perché crede di star tradendo
Nico solo perché scherziamo insieme così.
Mi fa un’enorme
tenerezza e capendo che se risponde ora fa un disastro e che non se lo
merita, istintivamente mi alzo, gli prendo il telefono, lo silenzio e
glielo metto giù, poi gli appoggio il viso contro la mia guancia e
sento che mi bagna delle sue lacrime che copiose e di nervoso e paura
vengono giù.
Lo abbraccio e lui si
lascia andare, i brividi mi attraversano, mi sembra che sia tutto fuori
controllo in un certo senso. Mi sembra che non ho proprio voglia di
lasciare andare il suo corpo quasi tutto nudo, tonico e
sufficientemente muscoloso. La sua pelle umida sotto le dita, il
profumo che ho anche io addosso del suo bagnoschiuma.
La sua fragilità, il suo abbandono, le sue mani sulla mia schiena.
Io sono l’anti Nico.
Il vero problema è che
non so cos’è lui e forse no. Forse il reale problema è che non mi
importa di capire cosa voglio e cosa provo e cos’è lui per me sul
serio.
Però penso che non dovrebbe fargli un effetto del genere Nico, spingerlo a cercare conforto fra le braccia di un altro.
C’è qualcosa di strano
nel loro rapporto e non so quanto mi competa la cosa, però so che le
mie mani scendono sulla zona lombare della sua schiena inarcata, i
polpastrelli sul bordo dell’elastico dei suoi boxer. Sentendo che basta
poco per farmi arrivare sul suo sedere tondo, sentendo il suo inguine
premuto sul mio fianco, smette di piangere e respira sempre più piano.
Sempre più piano.
Come se cercasse di catturare questo momento e non rovinarlo.
Le mie labbra si
spostano sulla sua guancia che era premuta sulla mia mentre piangeva. È
bagnata e gliela asciugo con la bocca che risale sui suoi occhi, li
bacio e seguo questa voglia incredibile di lui.
Lentamente. Molto
lentamente, muovo la testa per guardarlo, ma rimaniamo così vicini,
così pochi centimetri a separarci. Si perde nei miei occhi così come io
nei suoi così liquidi come petrolio, ma poi lo sguardo scivola su
questa bocca che mi crea sempre troppo scompiglio.
Troppo.
E non si staccano da lì
i miei occhi mentre voglio baciarlo e lo so perché mi lecco le labbra,
lui guarda le mie a sua volta e forse non respiriamo più e forse non so
cosa mi trattenga dal scendere con la mano sul suo sedere.
- Io non posso. - E non so come fa a tornare in sé, ma ha sicuramente molta più forza di quel che pensa e sembra.
Faccio un sorrisino
malinconico ed annuisco, gli prendo così il viso con entrambe le mani e
faccio mezzo passo indietro. Interrompo la magia e gli bacio la fronte.
Mi soffermo un po’ di più sulla sua fronte, assaporo questo bacio e poi
lo lascio, a malincuore devo ammettere.
Non ci torniamo su quel
momento, sul motivo del suo panico alla chiamata di Nico e nemmeno su
qualunque cosa riguardi il suo ragazzo.
Torniamo a comportarci
da amici e sembra che la magia si sia spezzata definitivamente, sembra
che potremo dimenticare cosa stava per succedere.
Sembra.
Ma rimane tutto fissato a fuoco dentro di me, in una parte che tornerà spesso negli anni a venire.
Questo bacio che non
gli ho dato per un pelo, perché forse nonostante tutto preferisce Nico
davvero e non so che ruolo io abbia nella vita di Lewis e non so
nemmeno che ruolo ha lui nella mia, ma so che non intendo lasciare la
presa.
Perché qualunque cosa sia quella che ho con lui, mi piace e voglio vedere come progredirà.
Ed il problema è
questo. che non so cosa sia tutto questo e non mi interessa definirlo.
Qualunque cosa sia mi piace, mi inebria, mi rivoluziona.
Stare con lui è facilissimo, stare con lui è un’autentica vacanza.
E devo dire che mi sono
reso conto di avere su di lui una certa influenza perché qualunque cosa
gli chiedo lui mi risponde e si confida, è come se con me lui abbia
voglia di scandagliare per ben tutto.
Evitiamo di parlare di Nico con molta cura fino a che lui non sarà così esasperato da volerlo fare.
Per cui ricominciamo con le passioni e ciò che ci piace.
Dopo pranzo avvenuto
con qualcosa di leggero perché stasera mangeremo la pizza, ci mettiamo
in salotto che definire tale ci vuole coraggio visto che è più simile
ad un salone!
Prima mentre si
rivestiva avevo curiosato ed avevo notato che ha una chitarra in ottime
condizioni, oltre che ad un eccezionale impianto Hi-Fi e una collezione
di dischi e CD pressoché infinita.
- Dunque ti piace molto
la musica e vedo che hai gusti molto vasti. - Commento mentre li
guardo, mani in tasca. Bob Marley, Prince, Tupac, Jay-Z, Whitney
Houston, James Brown, Marvin Gaye, Michael Jackson ovviamente su
tutti...
- Ti piace qualcosa di quello? -
- MJ! - Esclamo subito
con entusiasmo, mi giro verso di lui: - Da piccolo lo cantavo e lo
imitavo! Ero bravissimo! - Lewis seduto sul divano mi guarda con le
mani in tasca e l’aria interessata.
- Davvero? Ed ora non
canti più? - Scoppio a ridere e scuoto la testa, ma lui si alza e
prende la chitarra ed ecco la mia risposta. Sì, suona.
- Tu sei matto, vuoi che ti scartavetri le orecchie? - Dico spontaneo.
- Dai, cosa sai cantare? Io so suonare tutto! -
- Allora vedi che hai
altre passioni? Perché hai detto che non hai altro al di là della F1? -
Come sono bravo a cambiare discorso, lui piega la testa ed inizia ad
accordare la chitarra.
- Perché sono cose che
facevo da piccolo, ora faccio ancora così ogni tanto, ma la mia vita è
tutta incentrata sulla F1 ora come ora. E mi sento di essere
completamente assorbito da questo e di aver messo da parte le poche
cose che facevo. La musica è sempre stata la cosa più importante per
me, la mia migliore amica. Non l’ho mai abbandonata, ma per esempio la
chitarra non la suonavo da un sacco. Ho ripreso da alcuni mesi... -
Le sue dita ora corrono veloci sulle corde e intonano una delle canzoni più famose ed emotive di Michael.
Mi fa venire un colpo, è una di quelle che ascoltavo mesi fa e che mi faceva pensare a lui... You’re not alone!
- Questa è facile! - mi
fa. - Una delle mie preferite nei momenti depressivi. - Aggiunge. Io
ridacchio, chissà perché non fatico a crederci che ne abbia.
- Ma io non canto più
perché dopo lo sviluppo ho perso le mie capacità canore! - Questa cosa
lo fa scoppiare a ridere ed è bellissimo mentre ride. Lo dico sempre. È
meravigliosa la sua risata, ha un suono particolare, molto coinvolgente
ed un pochino buffo.
Penso che lo farò ridere di più.
- Che c’entra lo sviluppo con le proprie capacità? Avanti, sono sicuro che canti ancora! -
- Certo, sotto la doccia! -
- Prima non ti ho sentito! -
- Perché so che sono
stonato e mi sentivi! - Ho tutte le risposte, ma lui non molla, così
continua a suonare e mi guarda con aria d’attesa, ma io in risposta mi
giro, individuo il disco con la canzone suddetta e arbitrariamente lo
inserisco nel suo splendido mangiadischi, poi sulle note della sua
chitarra, la vocina melodiosa ed angelica di Michael parte e Lewis ride
di nuovo, scuote la testa ma continua a suonare la chitarra insieme
alla canzone.
Poco dopo lo sento cantare e lo guardo stupito sedendomi sul divano vicino a lui.
La cosa più
incredibile, in questo istante, non è che abbia un sacco di doti
nascoste ma che le tiri fuori così spontaneamente e sciolto senza che
debba essere pregato.
Ed io qua, ebete, a
farmi assorbire da lui che canta e suona benissimo su una canzone che
mi aveva fatto pensare a lui un anno fa.
Le cose fra noi si innescano con una tale facilità che rimango semplicemente basito.
Mi rilasso contro lo
schienale e lo guardo mentre canta e suona e c’è un’atmosfera bella,
intima, grazie a Michael. Non si vergogna di esibirsi davanti a me, ma
sono sicuro che non lo farebbe mai davanti a chiunque.
Ed io voglio che tutto questo rimanga nostro.
Non capivo bene la sua
mania di tenere nascosta la nostra amicizia, pensavo riguardasse Nico,
però ora penso che sia per una sorta di gelosia o senso di possesso
verso una cosa che è così bella e al contempo delicata, che non
vogliamo nessuno rischi di rovinarcela.
Siamo diversi nella maggior parte delle cose, ma abbiamo dei gusti in comune, cose in comune.
Lui sembra molto più attivo di quello che ha dato a vedere fino ad ora, io molto più tranquillo di quello che ho mostrato.
Sembro sempre un
esagitato in giro nei circuiti perché mi faccio trasportare, ma la
verità è che sono capace di stare ore a sentire qualcuno cantare e
suonare così bene.
Penso che abbia ragione.
Questa cosa fra noi che
non sappiamo cosa sia è meglio rimanga solo nostra. Se dovessimo
incontrarci in giro nel paddock non farò l’amicone, farò la persona
normale, farò quello che faccio con gli altri. Perché certe cose sono
così belle solo se rimangono private e voglio che questo rapporto con
Lewis sia privato. Non voglio che nessuno sappia.
La canzone finisce e ne
parte un’altra più movimentata. Lui suona ancora ma non canta, così
alza la testa e calmo mi sorride cercando di capire cosa penso. Ed io
sono qua, mezzo stravaccato sul divano poco distante da lui.
Piego le labbra verso il basso, calmo e pacato, ancora in questa sorta di magia che è scesa e che non voglio si spezzi.
- Sei bravissimo, hai
una voce bellissima! Altro che pilota, dovevi fare il cantante! - Lewis
arrossisce e sorride chinando il capo per ringraziarmi con una
gentilezza davvero innata. - Canta qualcos’altro. - Così mi alzo e
chiudo Michael, poi mi risiedo e torno a fissarlo pronto a
ricatapultarmi in quella meravigliosa atmosfera dovuta alla sua voce
particolarmente dolce. - Beatles? Amo profondamente i Beatles! -
Così senza nemmeno dire nulla, parte Let it be ed io penso che se non
mi commuovo è una specie di miracolo.
Chiuderei gli occhi
come faccio sempre quando la sento, ma voglio ricordarmi questo
momento, il suo viso così concentrato ed al tempo stesso ispirato
mentre canta una canzone così bella che mi fa venire i brividi.
Sicuramente uno dei miei momenti preferiti con Lewis.
Lascia che sia, canta lui. Chissà se l’ha fatto apposta?
Lascia che sia cosa? Qualunque cosa sia, tu lascia che sia. E va bene, facciamo così. Ma sarà una cosa solo nostra.”