*Ecco
un altro capitolo, adesso abbiamo studiato le situazioni di quel 2007
da parte di entrambi e vediamo come proseguono le interazioni fra Seb e
Lewis, considerando che in quel periodo Lew stava con Nico e che io lo
odio molto ma molto. Mi sono studiata le situazioni di tutti, anche di
Nico in quel periodo, Vivian, i luoghi dei GP, quando Seb ha iniziato a
correre con la Toro Rossa, per cui i dettagli inseriti non sono a caso
ma specifici. Spero apprezzerete il lavoro che c'è dietro a questo
scritto. E niente, lentamente ma spontaneamente, la cosa fra Lew e Seb
continua. Eccome secontinua. Buona lettura. Baci Akane*
4. SPONTANEAMENTE
/Lew/
“I brividi nascono
lentamente sotto la pelle, corrono lungo il corpo e arrivano fino alla
nuca. Mi inarco, getto la testa all’indietro e mi spingo verso di lui
premendomi alla disperata ricerca di un maggiore contatto con lui, un
contatto che trovo mentre affonda le unghie nella mia carne, i miei
fianchi sono pieni dei suoi segni, così come la mia spalla.
Sento il suo morso
leggermente più forte del solito, i brividi aumentano in questa
combinazione di piacere e dolore che ad ogni spinta e affondo mi manda
sempre più in estasi, fino a che raggiungo il mio culmine e lui lo
sente e gli piace che vengo per merito suo, specie se mi è dentro.
- Sei mio. Lo sai che
sei mio, vero? - La sua voce roca immersa nel godimento arriva poco
prima del suo orgasmo, mi sollevo ed appoggio la schiena al suo petto,
lui mi avvolge forte, le unghie sul mio petto come a possedermi di più.
- Lo so... - Mormoro in risposta ed ecco che viene.
Il calore mi inonda e per un lunghissimo momento siamo qua insieme, in silenzio, in tandem, ansimanti, agitati.
Gli orgasmi ancora
addosso, poi mi giro e trovo le sue labbra che mi regala con una
dolcezza che contrasta totalmente col suo modo di possedermi.
Non so se l’amore ed il sesso siano sempre così in generale, con lui sì e mi piace.
Cioè riesco a venire quindi suppongo che ci sia qualcosa di questo essere posseduto in questo modo.
Ma forse mi piace di
più quando dopo si scioglie fra le mie braccia e cerca il mio calore
con una dolcezza quasi innocente, mi piace di più quando fra queste mie
braccia morbide lui libera quella lacrima che gli giunge sempre dietro
le ciglia e pensa che non mi accorgo che piange quando viene dentro di
me.
Faccio finta di niente,
gli circondo la testa con le braccia, le dita fra i suoi capelli biondi
e lisci che si spettinano e stiamo così mentre aspettiamo di tornare
normali.
Non ha bisogno di dirmi
che sono la sua unica oasi di pace, perché lo sento dopo la guerra che
combatte ogni giorno per qualcosa, persino mentre mi possiede a letto
la combatte per qualche ragione. E lo sento che poi si inonda di pace
dopo l’orgasmo con me e mentre poi si fa avvolgere dalle mie braccia
dolcemente.
Non dice niente e non serve.
Nico può essere un
mistero per tutti e non gode di un’ottima fama, ma forse nessuno gode
di un’ottima fama in questo ambiente. Per me non è un mistero e non è
uno stronzo, ma forse è così perché sono abituato a lui sin da piccolo
e quello che per uno è antipatia, per me è normalità.
Non lo so proprio.
- Sai, dovresti
iniziare a cercarti una ragazza da esibire. - Dice poi mentre si
riveste. Io lo fisso bloccandomi di colpo coi boxer a mezza via.
- Sei serio? - Chiedo poi vedendo che nemmeno mi guarda mentre lo dice. Alza le spalle.
- Io ho Vivian da
quattro anni già... - Alzo le spalle capendo che è il suo modo contorto
di dirmi che non vuole mi senta tradito o messo da parte in qualche
modo. Sorrido.
- Se sentirò il bisogno
di qualcun altro vicino mentre tu sei con lei, sarai il primo a
saperlo. Ma per il momento sto bene così... - Lui scrolla le spalle
indispettito e una volta vestito si passa una mano fra i capelli, le
ciocche bionde ricadono ai lati del viso sempre molto pallido, non ha
una grande passione per il sole ed essendo tedesco la sua pelle è
delicata di natura.
- Non è questo. Siamo
uomini in primo piano e lo saremo sempre più diventando campioni e
vincendo GP. - Comincia allora con la sua tipica nota amara nella voce
fissandosi allo specchio per sistemarsi al dettaglio. Io rallento la
mia vestizione mentre capisco che è serio. - Tutti sanno che siamo
amici sin da piccoli e anche se io sono fidanzato da anni, tu sei
single e sei sempre più in vista, come me, quindi devi pensare a
trovarti una ragazza. Una bella ragazza, magari un po’ nota od una
modella, non lo so. Ce ne sono molte che ti fanno il filo. Scegli la
più bella e sta con lei per un po’, esibiscila, portala ai GP... - Lo
guardo shoccato di questo di cui è davvero convinto e non è per niente
una richiesta, il tono non è di quelli.
- Io sto bene così, non
voglio ragazze e poi sai che sono gay e non so se riuscirei mai a
fingere abbastanza da convincerla... - Nico scoppia a ridere.
- Se non provi non
saprai mai! - Si gira verso di me vedendo che ci rimango male, ma non
sembra curarsene, mi pizzica una guancia affettuoso. - E poi comunque
non devi sposarla o convincerla che la ami. A nessuna sicuramente
importa quanto la ami! -
- Dovrò farci qualcosa in intimità, no? Il tempo libero lo vorrà passare con me e... -
- Ti lamentavi che non
hai altro al di là delle corse, no? Lei potrebbe essere l’occasione
giusta per avere qualcos’altro! - Insiste facendola facile.
- Ma io non voglio una
donna! - Esclamo indispettito, lui continua a ridere come se non
contasse molto, poi scuote la testa ancora e si porta all’uscita della
camera, aspetta e mi guarda con un’aria seria che mi penetra e capisco
che non intende continuare fra noi se io non troverò una ragazza:
- Trova un modo per
fartelo andare bene, perché se cominciano le voci su di noi io e te
abbiamo chiuso. E la sola cosa che impedisce alla gente di parlare e di
credere a certe cose gay, è una donna. Una bella donna. Poi ti puoi
scopare il mondo e puoi essere la più checca di questo mondo, ma se hai
una bella donna vicino tutti ci cascheranno e ti lasceranno in pace! -
Apre la porta, si affaccia e vede se c’è qualcuno, io rimango sconvolto
a questo discorso che mi arriva fra capo e collo. Improvvisamente mi
sta bene avere solo le corse e basta. Torna dentro e conclude: - È così
che vanno le cose, devi adattarti. - Poi esce e mi lascia solo.
Mi viene da piangere nel saperlo, non ci posso nemmeno credere che me lo abbia detto così e dopo un orgasmo.
Come si fa ad avere una donna, seppure di copertura, e poi a stare con un ragazzo, amarlo e tutto quanto?
Esco un po’ stile
automa e cammino per il corridoio sbagliando direzione perché gli
ascensori sono dall’altra parte, ma proprio mentre svolto l’angolo
inebetito, mi scontro con qualcuno che quasi mi fa cadere.
Sento un ‘Scheiße’ e per un momento penso di essermi scontrato con Nico, pronuncio il suo nome, ma poi vedo un altro viso.
Altri occhi.
Occhi azzurri, occhi
bellissimi, accattivanti, maliziosi e provocatori che sorridono subito
appena mi vedono, le sue mani sulle mie braccia ad assicurarsi che io
stia bene.
- Lewis! - esclama
tutto entusiasta. - Sostituirò Speed alla Toro Rosso! Correrò
teoricamente tutta la stagione! - Aggiunge quasi saltando di gioia. Io
rimango un attimo interdetto cercando di collegare il cervello alla
bocca e di fare un’espressione che abbia senso per quello che ha detto,
ma la notizia di Nico che secondo lui devo trovare una donna, mi
sconvolge troppo e forse non sono contento come vorrei. Come in realtà
lo sono.
- Wow! Sono davvero felice per te! -
- Non si direbbe! Che è
successo? Pensavi fossi Nico, hai litigato con lui? Guarda che quello è
uno stronzo, stai attento! - Lo dice prima ancora di avere conferma di
qualcosa, come se non vedesse l’ora e così a questo rido perché Nico ha
detto la stessa cosa di lui ed è meglio che non lo dica. Ma Sebastian
torna felice vedendo che rido e non è più preoccupato ed io
incredibilmente sto meglio, molto meglio.
- No non preoccuparti.
Cioè sì è successa una cosa con Nico ma non preoccuparti. Io e lui
siamo amici sin da bambini e lo conosco bene. A volte capita di
litigare, ma non è nulla... - Ci vogliamo bene. Non glielo dico, mi
sembra fuori luogo. Lui sembra deluso dal sapere che siamo così amici,
ma ci incamminiamo verso gli ascensori insieme ed io manovro la
conversazione. - Quindi correrai con noi le gare ufficiali! Sono
contento, congratulazioni amico! - Seb annuisce tutto orgoglioso e mi
spiega la situazione, io ascolto ma ho la testa ancora a Nico e al
fatto di trovare una ragazza solo di facciata. Come la convinco che
voglio lei se non la voglio in realtà?
Perché è ovvio che la troverò visto che Nico lo vuole.
- Si può sapere a cosa
pensi? Non hai sentito una parola di quel che ho detto... - Dice mentre
impreca con l’ascensore che non viene e litiga col pulsante che a
momento assassina. Io sospiro e decido di fargli la domanda del secolo.
Con un piccolo broncio poco convinto.
- Cosa pensi delle
relazioni di copertina dei piloti? - Lui mi guarda sorpreso della
domanda che non c’entra nulla, poi divento specifico. - Cioè cosa pensi
dello stare con una donna e di avere altre avventure? -
- Parli dei tradimenti?
- Non proprio ma alla fine si tratterebbe di questo. Annuisco e lui
alza le spalle piegando le labbra come se non ci avesse mai pensato. -
Io ho una ragazza dai tempi del liceo, cioè un’amica d’infanzia
insomma. La tradirei? Sai, bisogna stabilire cos’è tradimento. Dipende
dal motivo. Alla fine uno agisce come si sente in un dato momento. -
- Ma lo faresti? Lo troveresti meschino? - Chiedo ansioso. Lui annuisce.
- Meschino ed orribile
per lei, ma se un uomo vuole una cosa se la prende prima o poi. E anche
se tu ti innamori di un’altra mentre stai con una... bah, succede. Non
puoi controllare il tuo pisello e nemmeno il tuo cuore. - Mi metto a
ridere per come la fa semplice
- Quindi alla fine fa
quel che ti pare tanto lo farai comunque? - Lui ride a sua volta, credo
gli piaccia la mia risata, so che è buffa, Nico mi prende sempre in
giro.
- Controllarsi è
utopia, è finzione. Nessuno può davvero controllarsi. Si può provare,
ma alla fine se vuole quella cosa, ci cadrà comunque. -
Le porte si aprono e
Seb esulta, quando entriamo c’è una strana tensione, non di quelle
brutte, di quelle che se ci si tocca poi scattiamo. O almeno io
l’avverto, lui mi sembra abbastanza sereno. Come sempre. Penso che
niente potrebbe turbarlo in realtà, è da un po’ che lo osservo e lo
invidio perché prende tutto alla leggera e con divertimento. Vorrei
essere più come lui.
- Quindi tu tradiresti
la tua ragazza se ci fosse un motivo... - Torno sulla cosa perché mi
interessa questa sua visione delle cose.
- Dipende dal motivo per cui stai con lei. -
- Quindi anche tu pensi
che ci si fidanza per diversi motivi e non solo per amore! - Seb
annuisce mentre l’ascensore arriva al piano terra dove ci riuniremo con
gli altri per mangiare.
- Io mi sono messo con
Hannah per cultura e per far felici i miei. Un giorno voglio dei figli
e penso che se mi tengo vicino una persona che conosco bene e di cui mi
fido allora sia più facile. - Rimango basito dal suo discorso e non mi
stupisce, non è proprio quello che dice Nico, però anche lui si tiene
una donna per altri motivi che esulano dall’amore. Questa cosa io non
la capisco.
- Ma non la ami? - Seb alza le spalle.
- L’amore è
sopravvalutato, non so se nemmeno esiste davvero. Gli uomini per natura
sono portati al tradimento, anche solo desiderare un’altra è tradire e
tutti desideriamo altri perché siamo uomini. Uomini in senso lato. - Ci
avviamo insieme mentre lo ascolto assorbito dalla sua mentalità. Non la
ama. Non ha mai amato nessuno. Questa nota me la segno come se fosse
importante e mi rendo conto di essere un idiota.
Quindi sia Nico che Seb
hanno delle fidanzate che non amano; forse hanno ragione loro, alla
fine. Magari il modo di stare con una bella donna lo trovo anche io, se
mi porta giovamento come sostiene Nico. E comunque se non me la prendo
quello mi lascia per cui tanto alla fine non ho molta scelta.
- Tu sei mai stato con
una? - Chiede avvicinandoci alla mensa dove si sentono molti
chiacchiericci, prima di entrare mi fermo rendendomi conto che ci sarà
Nico e che a lui Seb sta sulle palle. Così lui nota che non entro e si
ferma con me.
- No io non ho mai
avuto una ragazza. Nico sostiene che dovrei farmene una ora che sono
famoso e mi corteggiano in tante. Anche senza amarla e volerla, solo
perchè mi fa bene avere una donna vicino. Una questione di immagine,
credo... - Seb fa un sorrisino un po’ strano ed abbassa le labbra
mettendosi le mani in tasca, alza le spalle e guarda in giro
riflettendoci.
- Mah, alla fine devi
fare quello che vuoi tu. Se non pensi di essere capace di stare con
qualcuno senza provare niente, non dovresti. Ognuno è fatto
diversamente. - Vorrei approfondire questo discorso, ma il telefono mi
vibra in tasca e vedo sul display che Nico mi ha scritto un sms, così
immagino mi aspetti per mangiare e l’ansia di raggiungerlo sale.
Non è arrabbiato con me, la consapevolezza di questo mi illumina il viso.
- Ti aspettano per
mangiare? - Annuisco e senza pensarci gli tocco il braccio perché era
tutto il tempo che volevo toccarlo di nuovo ed ora che sono distratto
da Nico che vorrà mangiare con me, lo faccio senza rifletterci, tutto
contento.
La consueta scarica elettrica mi attraversa e così sorridendo lo saluto:
- Grazie per la chiacchierata! Ci si vede in giro! -
Così entro, poco dopo entra anche lui, spero non sembrasse che arrivassimo insieme, non voglio litigare di nuovo con Nico.
Seb. Solo mentre
raggiungo il tavolo di Nico prima di prendere il vassoio e andare a
prendermi il pranzo, realizzo che ho iniziato a chiamarlo Seb fra me e
me.”
/Seb/
“Lo vedo entrare e sistemarsi con quello stronzo di Nico che fra me e me ormai sarà chiamato sempre così.
Sono amici e non
capisco proprio cosa ci trova in lui. Non ho la minima idea di quale
sia la loro storia e non sono uno stalker da andare a chiedere in giro
come si conoscono un inglese di colore ed un tedesco demente, però
forse il piccolo Lewis, piccolo si fa per dire visto che è più grande
di me, è masochista. Potrebbe essere l’unica spiegazione.
Mentre li vedo e mi
siedo con gli altri della Toro Rosso e continuo a fare amicizia con la
mia consueta facilità, mi torna in mente uno dei motivi per cui lo
prendevano in giro e Nico più di tanto non lo difendeva.
Perché sostenevano che fosse gay.
Cioè Lewis da che io
ricordo che lo incrocio da molto tempo, è sempre stato così tenero, ha
un faccino delicato e pulito ed una vocina gentile e poco mascolina, ma
da bambini chi ce l’ha? Chi sembra un ragazzo?
Sembrava gay, per di più è nero e lo prendevano in giro così.
Alla fine non erano
cazzi miei e avevo a malapena in mente di chi parlavano, però mi
chiedevo perché al mondo esistevano gli imbecilli. Ho giurato di non
fraternizzare mai con teste di cazzo.
È da allora che ho
messo Nico nella lista nera. Forse poi a modo suo l’avrà anche difeso
ma solo per proteggere sé stesso, probabilmente.
E sono amici.
Perché gli è amico se si vergogna di lui?
Durante la colazione e
la cagnara che riesco a fare con il mio attuale compagno di team, un
italiano simpaticissimo che mi insegna delle parole nella sua lingua,
lancio delle occhiate a Lewis e Nico che fanno colazione insieme, Nico
ha sempre uno strano broncio mentre Lewis sorride dolcissimo e radioso.
È un sole, il suo sole, e non lo merita un sole così.
Decisamente non so niente di loro e della loro dinamica, ma uno come Lewis è sprecato con uno come Nico.
Forse è gay, non sono il più esperto in questo. Ma anche se fosse? Ognuno è libero di essere chi vuole.
Può essere gay, in effetti. È molto dolce ed un pochino effemminato, non checca, ma sai di quella femminilità tenera.
Non glielo posso
chiedere, ma sicuramente conoscendomi lo fisserò fino a che non lo
capirò da solo ed allora la mia boccaccia farà una figura di merda a
dir poco.
Con queste premesse mi
chiedo poi cosa c’entra Lewis che si cerca una ragazza ed anzi avrebbe
senso che non la vuole e che è in crisi per questo.
Nico vuole che Lewis si
faccia una ragazza, se girano voci che lui è gay e stanno tanto insieme
sicuramente ha paura che li reputino una coppia e solo una fidanzata
placa le voci in merito.
Scuoto la testa, Lewis
non è di quel genere. Io e Nico siamo capaci di stare con delle ragazze
solo per altri interessi, Lewis è troppo spontaneo.
Non ci riuscirà mai, ma
ci proverà perché mi pare proprio che sia dipendente da quel che gli
dice quello stronzo. Come fa a non vedere la sua vera natura? La
nasconde davvero così bene con lui?
Non ci posso credere.
Non è una cosa che facciamo di proposito, ma sono felice che succeda.
Non sono un tipo in fissa col fisico e la palestra, però mi piace rimanere in forma, questo sì.
È da un po’ di tempo
che mi piace andare a correre o in bici al mattino quando mi sveglio.
Sono appena stato messo in mezzo contratto e non posso certo avanzare
pretese sul portarmi la bici dietro, però dopo un po’ di assestamento
ho deciso di iniziare ad ambientarmi.
Così è la prima volta che mi alzo presto e vado a correre.
Sono sempre stato mattiniero, non ho una vera passione per il dormire, la sera crollo presto.
Mi metto una tuta non
molto pesante perché anche se siamo in Ungheria fa un gran caldo ed
esco dall’albergo con quella di mettermi a correre.
Non conosco bene il posto e nemmeno la città, con questa scusa magari do un’occhiata in giro.
Sono appena uscito dal
cancello sul retro quando sento una voce dolce e familiare che mi
chiama, mi volto e vedo il suo dolcissimo sorriso, il suo cappellino e
gli occhiali da sole enormi.
Scoppio a ridere e lo
aspetto mentre al settimo cielo sento il bisogno di interagire con lui
e lo faccio sollevandogli la visiera del cappellino.
- Scopriti, perché ti
copri tanto? - Lewis si rimette il cappellino a posto e fa un sorrisino
imbarazzato, così gli do anche un colpetto con la mano sulla schiena e
riprendiamo a correre insieme.
Non risponde alla domanda.
- Anche tu corri di mattina, dunque? - Alzo le spalle.
- Di solito vado in
bici, comincio la giornata con un bel giro in bici, mi piace molto, mi
rilassa i nervi. - Così mi guarda e sono seccato dai suoi occhiali
scuri, così glieli tolgo mettendomeli nel collo della maglietta. Lui
ennesimo sorrisino imbarazzato. - quando parlo con qualcuno mi piace
guardarlo negli occhi. - Si stringe nelle spalle e non replica su
questo.
- E perché non ti porti
la bici? - Torna all’argomento principale. Alzo le spalle. Ha un bel
visino, acqua e sapone, ma bello davvero. Un pochino infantile, sembra
un eterno ragazzino e per il momento è in ogni caso ancora piuttosto
giovane.
- Perché pensavo di
andare per gradi, non so quanto posso portarmi da casa ad ogni GP. -
Lewis scoppia a ridere ed è come se il sole facesse capolino da queste
nuvole.
- Puoi portarti anche
la casa se vuoi! Ti adatterai presto a questo mondo, ogni desiderio di
un pilota è un ordine per qualche assistente! - La sua spiegazione mi
piace e così sollevo il mento curioso come una scimmia:
- E cosa ti porti tu? - A questo il sorriso si spegne e sembra quasi si scusi per la risposta che sta per darmi:
- Niente di particolare in realtà, ma so di gente che si porta di tutto, perfino i cani! -
Scoppio a ridere all’idea.
- Se mi porto i miei
non dorme nessuno! - Lewis ride con me e parliamo un po’ dei cani che
ho e gli chiedo se lui ne abbia, intanto la cittadina che ospita il GP,
Mogyoród, si mostra a noi come un paesino semplice e carino.
L’Ungheria è molto
graziosa e spero di vedere Budapest un giorno, dopo che svisceriamo il
discorso animali a cui entrambi piacciono molto e scopriamo di avere
entrambi una passione per quelli grandi e grossi, il nostro fiato non è
male e forse è perché non corriamo gran che veloce, troppo distratti
dalla conversazione.
Vorrei chiedergli come
conosce Nico e perché gli piace, vorrei anche chiedergli se sa che c’è
gente idiota che lo chiama ‘frocio negro’. Tutti gli stupidi
ovviamente.
Ma lui con un sorriso dolcissimo mi fa un’altra domanda e mi distrae:
- Sai una mattina vale
la pena andare a correre a Budapest. Ti ci devi far portare in macchina
perché sono tipo 25 km però così vedi dei posti stupendi! - Lui deve
averla già vista e lo invidio.
- Possiamo andarci
stasera. - Propongo. - Sai qualche ristorante dove mangiare? Mica siamo
obbligati ad usare la mensa che ci propongono qua, no? - L’hotel che ci
offrono è sempre bello e fornito di qualunque cosa, persino una SPA se
vogliamo. Per ora mi sto proprio ambientando, ho intenzione di
godermela un po’ fra un dovere e l’altro. Potrebbe essere l’unica
occasione della mia vita e voglio vivere a 360 gradi tutto quello che
posso.
So che però non siamo
in prigione e possiamo andare e fare quel che vogliamo a patto che
appunto non pregiudichi le prestazioni delle prove, delle qualifiche e
poi della gara ovviamente.
Lui mi guarda come se gli avessi fatto una proposta indecente e sorrido vedendo come mi fissa.
Sembra proprio in crisi
mistica, è un libro aperto, non può nascondere niente. Una parte di lui
vuole da matti uscire con me, l’altra sa che non deve e mi chiedo
perché.
- Magari, mi piacerebbe
moltissimo. È solo che ho già fatto alcune promesse importanti e non
posso proprio... - Rimane vago ma io no.
- Devi uscire con Nico? - perché è chiaro che c’è uno strano rapporto e mi chiedo se le voci che girano su di loro siano vere.
Lui mette male il piede
e per poco non cade, lo prendo per il braccio istintivamente e lo
raddrizzo, il contatto ci elettrifica un momento, me ne accorgo.
Lui si ritira e mortificato ed imbarazzato scuote la testa.
- Beh, è praticamente
l’unico amico che ho e così sai, passiamo molto tempo insieme. Ma lui
non è di quelli a cui puoi dare buca... - Lo ammette e così spontaneo
faccio un’espressione buffa:
- No, ma se è un
angelo! Sicuramente sarà comprensivo se gli dici ‘esco con quello
stronzo di Seb!’ - A questa lui rallenta e mi fissa come se avessi
bestemmiato, oddio vorrei stropicciargli la faccia. Rido ancora di
gusto. - Lo so che mi chiama stronzo, ma anche io lo chiamo stronzo ed
ho i miei buoni motivi. Sicuramente anche lui è convinto di averne. Ma
hai ragione, se vuoi mantenere la sua amicizia ti consiglio di non
fargli sapere che stai diventando mio amico. -
Io continuo ridendo
mentre lui no e si fa pensieroso, sicuramente vorrebbe riempirmi di
domande sull’origine delle nostre divergenze, ma non osa chiederlo ed
io non voglio dirgli che non abbiamo mai litigato direttamente, è solo
che io sono uno che difende a spada tratta chi merita e lui invece
difende solo sé stesso e la cosa mi irrita troppo.
Perché alla base delle
nostre divergenze c’è il modo in cui abbiamo parlato di Lewis con gli
altri ed io ho sempre difeso e parlato bene, mentre Nico era sempre più
un mettere sé stesso nella luce migliore riguardo Lewis. A volte
nemmeno apriva bocca.
Pensavo non fossero
amici, non avevo mai capito, ed ora li vedo così legati e non capisco
ed è meglio che continui a non capire altrimenti faccio uno dei miei
tipici guai.
- Va bene, vorrà dire
che il prossimo anno ti prenoto per un giro a Budapest! - Esclamo poi
chiudendo la questione Nico che lo metteva a disagio. Lui sorride
timidamente ed annuisce.
- Andata! -
Questa è senz’altro una delle mie corse mattutine preferite.”