*Ecco un altro capitolo, adesso abbiamo studiato le situazioni di quel 2007 da parte di entrambi e vediamo come proseguono le interazioni fra Seb e Lewis, considerando che in quel periodo Lew stava con Nico e che io lo odio molto ma molto. Mi sono studiata le situazioni di tutti, anche di Nico in quel periodo, Vivian, i luoghi dei GP, quando Seb ha iniziato a correre con la Toro Rossa, per cui i dettagli inseriti non sono a caso ma specifici. Spero apprezzerete il lavoro che c'è dietro a questo scritto. E niente, lentamente ma spontaneamente, la cosa fra Lew e Seb continua. Eccome secontinua. Buona lettura. Baci Akane*

4. SPONTANEAMENTE




/Lew/
“I brividi nascono lentamente sotto la pelle, corrono lungo il corpo e arrivano fino alla nuca. Mi inarco, getto la testa all’indietro e mi spingo verso di lui premendomi alla disperata ricerca di un maggiore contatto con lui, un contatto che trovo mentre affonda le unghie nella mia carne, i miei fianchi sono pieni dei suoi segni, così come la mia spalla.
Sento il suo morso leggermente più forte del solito, i brividi aumentano in questa combinazione di piacere e dolore che ad ogni spinta e affondo mi manda sempre più in estasi, fino a che raggiungo il mio culmine e lui lo sente e gli piace che vengo per merito suo, specie se mi è dentro.
- Sei mio. Lo sai che sei mio, vero? - La sua voce roca immersa nel godimento arriva poco prima del suo orgasmo, mi sollevo ed appoggio la schiena al suo petto, lui mi avvolge forte, le unghie sul mio petto come a possedermi di più.
- Lo so... - Mormoro in risposta ed ecco che viene.
Il calore mi inonda e per un lunghissimo momento siamo qua insieme, in silenzio, in tandem, ansimanti, agitati.
Gli orgasmi ancora addosso, poi mi giro e trovo le sue labbra che mi regala con una dolcezza che contrasta totalmente col suo modo di possedermi.
Non so se l’amore ed il sesso siano sempre così in generale, con lui sì e mi piace.
Cioè riesco a venire quindi suppongo che ci sia qualcosa di questo essere posseduto in questo modo.
Ma forse mi piace di più quando dopo si scioglie fra le mie braccia e cerca il mio calore con una dolcezza quasi innocente, mi piace di più quando fra queste mie braccia morbide lui libera quella lacrima che gli giunge sempre dietro le ciglia e pensa che non mi accorgo che piange quando viene dentro di me.
Faccio finta di niente, gli circondo la testa con le braccia, le dita fra i suoi capelli biondi e lisci che si spettinano e stiamo così mentre aspettiamo di tornare normali.
Non ha bisogno di dirmi che sono la sua unica oasi di pace, perché lo sento dopo la guerra che combatte ogni giorno per qualcosa, persino mentre mi possiede a letto la combatte per qualche ragione. E lo sento che poi si inonda di pace dopo l’orgasmo con me e mentre poi si fa avvolgere dalle mie braccia dolcemente.
Non dice niente e non serve.
Nico può essere un mistero per tutti e non gode di un’ottima fama, ma forse nessuno gode di un’ottima fama in questo ambiente. Per me non è un mistero e non è uno stronzo, ma forse è così perché sono abituato a lui sin da piccolo e quello che per uno è antipatia, per me è normalità.
Non lo so proprio.
- Sai, dovresti iniziare a cercarti una ragazza da esibire. - Dice poi mentre si riveste. Io lo fisso bloccandomi di colpo coi boxer a mezza via.
- Sei serio? - Chiedo poi vedendo che nemmeno mi guarda mentre lo dice. Alza le spalle.
- Io ho Vivian da quattro anni già... - Alzo le spalle capendo che è il suo modo contorto di dirmi che non vuole mi senta tradito o messo da parte in qualche modo. Sorrido.
- Se sentirò il bisogno di qualcun altro vicino mentre tu sei con lei, sarai il primo a saperlo. Ma per il momento sto bene così... - Lui scrolla le spalle indispettito e una volta vestito si passa una mano fra i capelli, le ciocche bionde ricadono ai lati del viso sempre molto pallido, non ha una grande passione per il sole ed essendo tedesco la sua pelle è delicata di natura.
- Non è questo. Siamo uomini in primo piano e lo saremo sempre più diventando campioni e vincendo GP. - Comincia allora con la sua tipica nota amara nella voce fissandosi allo specchio per sistemarsi al dettaglio. Io rallento la mia vestizione mentre capisco che è serio. - Tutti sanno che siamo amici sin da piccoli e anche se io sono fidanzato da anni, tu sei single e sei sempre più in vista, come me, quindi devi pensare a trovarti una ragazza. Una bella ragazza, magari un po’ nota od una modella, non lo so. Ce ne sono molte che ti fanno il filo. Scegli la più bella e sta con lei per un po’, esibiscila, portala ai GP... - Lo guardo shoccato di questo di cui è davvero convinto e non è per niente una richiesta, il tono non è di quelli.
- Io sto bene così, non voglio ragazze e poi sai che sono gay e non so se riuscirei mai a fingere abbastanza da convincerla... - Nico scoppia a ridere.
- Se non provi non saprai mai! - Si gira verso di me vedendo che ci rimango male, ma non sembra curarsene, mi pizzica una guancia affettuoso. - E poi comunque non devi sposarla o convincerla che la ami. A nessuna sicuramente importa quanto la ami! -
- Dovrò farci qualcosa in intimità, no? Il tempo libero lo vorrà passare con me e... -
- Ti lamentavi che non hai altro al di là delle corse, no? Lei potrebbe essere l’occasione giusta per avere qualcos’altro! - Insiste facendola facile.
- Ma io non voglio una donna! - Esclamo indispettito, lui continua a ridere come se non contasse molto, poi scuote la testa ancora e si porta all’uscita della camera, aspetta e mi guarda con un’aria seria che mi penetra e capisco che non intende continuare fra noi se io non troverò una ragazza:
- Trova un modo per fartelo andare bene, perché se cominciano le voci su di noi io e te abbiamo chiuso. E la sola cosa che impedisce alla gente di parlare e di credere a certe cose gay, è una donna. Una bella donna. Poi ti puoi scopare il mondo e puoi essere la più checca di questo mondo, ma se hai una bella donna vicino tutti ci cascheranno e ti lasceranno in pace! - Apre la porta, si affaccia e vede se c’è qualcuno, io rimango sconvolto a questo discorso che mi arriva fra capo e collo. Improvvisamente mi sta bene avere solo le corse e basta. Torna dentro e conclude: - È così che vanno le cose, devi adattarti. - Poi esce e mi lascia solo.
Mi viene da piangere nel saperlo, non ci posso nemmeno credere che me lo abbia detto così e dopo un orgasmo.
Come si fa ad avere una donna, seppure di copertura, e poi a stare con un ragazzo, amarlo e tutto quanto?
Esco un po’ stile automa e cammino per il corridoio sbagliando direzione perché gli ascensori sono dall’altra parte, ma proprio mentre svolto l’angolo inebetito, mi scontro con qualcuno che quasi mi fa cadere.
Sento un ‘Scheiße’ e per un momento penso di essermi scontrato con Nico, pronuncio il suo nome, ma poi vedo un altro viso.
Altri occhi.
Occhi azzurri, occhi bellissimi, accattivanti, maliziosi e provocatori che sorridono subito appena mi vedono, le sue mani sulle mie braccia ad assicurarsi che io stia bene.
- Lewis! - esclama tutto entusiasta. - Sostituirò Speed alla Toro Rosso! Correrò teoricamente tutta la stagione! - Aggiunge quasi saltando di gioia. Io rimango un attimo interdetto cercando di collegare il cervello alla bocca e di fare un’espressione che abbia senso per quello che ha detto, ma la notizia di Nico che secondo lui devo trovare una donna, mi sconvolge troppo e forse non sono contento come vorrei. Come in realtà lo sono.
- Wow! Sono davvero felice per te! -
- Non si direbbe! Che è successo? Pensavi fossi Nico, hai litigato con lui? Guarda che quello è uno stronzo, stai attento! - Lo dice prima ancora di avere conferma di qualcosa, come se non vedesse l’ora e così a questo rido perché Nico ha detto la stessa cosa di lui ed è meglio che non lo dica. Ma Sebastian torna felice vedendo che rido e non è più preoccupato ed io incredibilmente sto meglio, molto meglio.
- No non preoccuparti. Cioè sì è successa una cosa con Nico ma non preoccuparti. Io e lui siamo amici sin da bambini e lo conosco bene. A volte capita di litigare, ma non è nulla... - Ci vogliamo bene. Non glielo dico, mi sembra fuori luogo. Lui sembra deluso dal sapere che siamo così amici, ma ci incamminiamo verso gli ascensori insieme ed io manovro la conversazione. - Quindi correrai con noi le gare ufficiali! Sono contento, congratulazioni amico! - Seb annuisce tutto orgoglioso e mi spiega la situazione, io ascolto ma ho la testa ancora a Nico e al fatto di trovare una ragazza solo di facciata. Come la convinco che voglio lei se non la voglio in realtà?
Perché è ovvio che la troverò visto che Nico lo vuole.
- Si può sapere a cosa pensi? Non hai sentito una parola di quel che ho detto... - Dice mentre impreca con l’ascensore che non viene e litiga col pulsante che a momento assassina. Io sospiro e decido di fargli la domanda del secolo.
Con un piccolo broncio poco convinto.
- Cosa pensi delle relazioni di copertina dei piloti? - Lui mi guarda sorpreso della domanda che non c’entra nulla, poi divento specifico. - Cioè cosa pensi dello stare con una donna e di avere altre avventure? -
- Parli dei tradimenti? - Non proprio ma alla fine si tratterebbe di questo. Annuisco e lui alza le spalle piegando le labbra come se non ci avesse mai pensato. - Io ho una ragazza dai tempi del liceo, cioè un’amica d’infanzia insomma. La tradirei? Sai, bisogna stabilire cos’è tradimento. Dipende dal motivo. Alla fine uno agisce come si sente in un dato momento. -
- Ma lo faresti? Lo troveresti meschino? - Chiedo ansioso. Lui annuisce.
- Meschino ed orribile per lei, ma se un uomo vuole una cosa se la prende prima o poi. E anche se tu ti innamori di un’altra mentre stai con una... bah, succede. Non puoi controllare il tuo pisello e nemmeno il tuo cuore. - Mi metto a ridere per come la fa semplice
- Quindi alla fine fa quel che ti pare tanto lo farai comunque? - Lui ride a sua volta, credo gli piaccia la mia risata, so che è buffa, Nico mi prende sempre in giro.
- Controllarsi è utopia, è finzione. Nessuno può davvero controllarsi. Si può provare, ma alla fine se vuole quella cosa, ci cadrà comunque. -
Le porte si aprono e Seb esulta, quando entriamo c’è una strana tensione, non di quelle brutte, di quelle che se ci si tocca poi scattiamo. O almeno io l’avverto, lui mi sembra abbastanza sereno. Come sempre. Penso che niente potrebbe turbarlo in realtà, è da un po’ che lo osservo e lo invidio perché prende tutto alla leggera e con divertimento. Vorrei essere più come lui.
- Quindi tu tradiresti la tua ragazza se ci fosse un motivo... - Torno sulla cosa perché mi interessa questa sua visione delle cose.
- Dipende dal motivo per cui stai con lei. -
- Quindi anche tu pensi che ci si fidanza per diversi motivi e non solo per amore! - Seb annuisce mentre l’ascensore arriva al piano terra dove ci riuniremo con gli altri per mangiare.
- Io mi sono messo con Hannah per cultura e per far felici i miei. Un giorno voglio dei figli e penso che se mi tengo vicino una persona che conosco bene e di cui mi fido allora sia più facile. - Rimango basito dal suo discorso e non mi stupisce, non è proprio quello che dice Nico, però anche lui si tiene una donna per altri motivi che esulano dall’amore. Questa cosa io non la capisco.
- Ma non la ami? - Seb alza le spalle.
- L’amore è sopravvalutato, non so se nemmeno esiste davvero. Gli uomini per natura sono portati al tradimento, anche solo desiderare un’altra è tradire e tutti desideriamo altri perché siamo uomini. Uomini in senso lato. - Ci avviamo insieme mentre lo ascolto assorbito dalla sua mentalità. Non la ama. Non ha mai amato nessuno. Questa nota me la segno come se fosse importante e mi rendo conto di essere un idiota.
Quindi sia Nico che Seb hanno delle fidanzate che non amano; forse hanno ragione loro, alla fine. Magari il modo di stare con una bella donna lo trovo anche io, se mi porta giovamento come sostiene Nico. E comunque se non me la prendo quello mi lascia per cui tanto alla fine non ho molta scelta.
- Tu sei mai stato con una? - Chiede avvicinandoci alla mensa dove si sentono molti chiacchiericci, prima di entrare mi fermo rendendomi conto che ci sarà Nico e che a lui Seb sta sulle palle. Così lui nota che non entro e si ferma con me.
- No io non ho mai avuto una ragazza. Nico sostiene che dovrei farmene una ora che sono famoso e mi corteggiano in tante. Anche senza amarla e volerla, solo perchè mi fa bene avere una donna vicino. Una questione di immagine, credo... - Seb fa un sorrisino un po’ strano ed abbassa le labbra mettendosi le mani in tasca, alza le spalle e guarda in giro riflettendoci.
- Mah, alla fine devi fare quello che vuoi tu. Se non pensi di essere capace di stare con qualcuno senza provare niente, non dovresti. Ognuno è fatto diversamente. - Vorrei approfondire questo discorso, ma il telefono mi vibra in tasca e vedo sul display che Nico mi ha scritto un sms, così immagino mi aspetti per mangiare e l’ansia di raggiungerlo sale.
Non è arrabbiato con me, la consapevolezza di questo mi illumina il viso.
- Ti aspettano per mangiare? - Annuisco e senza pensarci gli tocco il braccio perché era tutto il tempo che volevo toccarlo di nuovo ed ora che sono distratto da Nico che vorrà mangiare con me, lo faccio senza rifletterci, tutto contento.
La consueta scarica elettrica mi attraversa e così sorridendo lo saluto:
- Grazie per la chiacchierata! Ci si vede in giro! -
Così entro, poco dopo entra anche lui, spero non sembrasse che arrivassimo insieme, non voglio litigare di nuovo con Nico.
Seb. Solo mentre raggiungo il tavolo di Nico prima di prendere il vassoio e andare a prendermi il pranzo, realizzo che ho iniziato a chiamarlo Seb fra me e me.”

/Seb/
“Lo vedo entrare e sistemarsi con quello stronzo di Nico che fra me e me ormai sarà chiamato sempre così.
Sono amici e non capisco proprio cosa ci trova in lui. Non ho la minima idea di quale sia la loro storia e non sono uno stalker da andare a chiedere in giro come si conoscono un inglese di colore ed un tedesco demente, però forse il piccolo Lewis, piccolo si fa per dire visto che è più grande di me, è masochista. Potrebbe essere l’unica spiegazione.
Mentre li vedo e mi siedo con gli altri della Toro Rosso e continuo a fare amicizia con la mia consueta facilità, mi torna in mente uno dei motivi per cui lo prendevano in giro e Nico più di tanto non lo difendeva.
Perché sostenevano che fosse gay.
Cioè Lewis da che io ricordo che lo incrocio da molto tempo, è sempre stato così tenero, ha un faccino delicato e pulito ed una vocina gentile e poco mascolina, ma da bambini chi ce l’ha? Chi sembra un ragazzo?
Sembrava gay, per di più è nero e lo prendevano in giro così.
Alla fine non erano cazzi miei e avevo a malapena in mente di chi parlavano, però mi chiedevo perché al mondo esistevano gli imbecilli. Ho giurato di non fraternizzare mai con teste di cazzo.
È da allora che ho messo Nico nella lista nera. Forse poi a modo suo l’avrà anche difeso ma solo per proteggere sé stesso, probabilmente.
E sono amici.
Perché gli è amico se si vergogna di lui?

Durante la colazione e la cagnara che riesco a fare con il mio attuale compagno di team, un italiano simpaticissimo che mi insegna delle parole nella sua lingua, lancio delle occhiate a Lewis e Nico che fanno colazione insieme, Nico ha sempre uno strano broncio mentre Lewis sorride dolcissimo e radioso. È un sole, il suo sole, e non lo merita un sole così.
Decisamente non so niente di loro e della loro dinamica, ma uno come Lewis è sprecato con uno come Nico.
Forse è gay, non sono il più esperto in questo. Ma anche se fosse? Ognuno è libero di essere chi vuole.
Può essere gay, in effetti. È molto dolce ed un pochino effemminato, non checca, ma sai di quella femminilità tenera.
Non glielo posso chiedere, ma sicuramente conoscendomi lo fisserò fino a che non lo capirò da solo ed allora la mia boccaccia farà una figura di merda a dir poco.
Con queste premesse mi chiedo poi cosa c’entra Lewis che si cerca una ragazza ed anzi avrebbe senso che non la vuole e che è in crisi per questo.
Nico vuole che Lewis si faccia una ragazza, se girano voci che lui è gay e stanno tanto insieme sicuramente ha paura che li reputino una coppia e solo una fidanzata placa le voci in merito.
Scuoto la testa, Lewis non è di quel genere. Io e Nico siamo capaci di stare con delle ragazze solo per altri interessi, Lewis è troppo spontaneo.
Non ci riuscirà mai, ma ci proverà perché mi pare proprio che sia dipendente da quel che gli dice quello stronzo. Come fa a non vedere la sua vera natura? La nasconde davvero così bene con lui?
Non ci posso credere.

Non è una cosa che facciamo di proposito, ma sono felice che succeda.
Non sono un tipo in fissa col fisico e la palestra, però mi piace rimanere in forma, questo sì.
È da un po’ di tempo che mi piace andare a correre o in bici al mattino quando mi sveglio. Sono appena stato messo in mezzo contratto e non posso certo avanzare pretese sul portarmi la bici dietro, però dopo un po’ di assestamento ho deciso di iniziare ad ambientarmi.
Così è la prima volta che mi alzo presto e vado a correre.
Sono sempre stato mattiniero, non ho una vera passione per il dormire, la sera crollo presto.
Mi metto una tuta non molto pesante perché anche se siamo in Ungheria fa un gran caldo ed esco dall’albergo con quella di mettermi a correre.
Non conosco bene il posto e nemmeno la città, con questa scusa magari do un’occhiata in giro.
Sono appena uscito dal cancello sul retro quando sento una voce dolce e familiare che mi chiama, mi volto e vedo il suo dolcissimo sorriso, il suo cappellino e gli occhiali da sole enormi.
Scoppio a ridere e lo aspetto mentre al settimo cielo sento il bisogno di interagire con lui e lo faccio sollevandogli la visiera del cappellino.
- Scopriti, perché ti copri tanto? - Lewis si rimette il cappellino a posto e fa un sorrisino imbarazzato, così gli do anche un colpetto con la mano sulla schiena e riprendiamo a correre insieme.
Non risponde alla domanda.
- Anche tu corri di mattina, dunque? - Alzo le spalle.
- Di solito vado in bici, comincio la giornata con un bel giro in bici, mi piace molto, mi rilassa i nervi. - Così mi guarda e sono seccato dai suoi occhiali scuri, così glieli tolgo mettendomeli nel collo della maglietta. Lui ennesimo sorrisino imbarazzato. - quando parlo con qualcuno mi piace guardarlo negli occhi. - Si stringe nelle spalle e non replica su questo.
- E perché non ti porti la bici? - Torna all’argomento principale. Alzo le spalle. Ha un bel visino, acqua e sapone, ma bello davvero. Un pochino infantile, sembra un eterno ragazzino e per il momento è in ogni caso ancora piuttosto giovane.
- Perché pensavo di andare per gradi, non so quanto posso portarmi da casa ad ogni GP. - Lewis scoppia a ridere ed è come se il sole facesse capolino da queste nuvole.
- Puoi portarti anche la casa se vuoi! Ti adatterai presto a questo mondo, ogni desiderio di un pilota è un ordine per qualche assistente! - La sua spiegazione mi piace e così sollevo il mento curioso come una scimmia:
- E cosa ti porti tu? - A questo il sorriso si spegne e sembra quasi si scusi per la risposta che sta per darmi:
- Niente di particolare in realtà, ma so di gente che si porta di tutto, perfino i cani! -
Scoppio a ridere all’idea.
- Se mi porto i miei non dorme nessuno! - Lewis ride con me e parliamo un po’ dei cani che ho e gli chiedo se lui ne abbia, intanto la cittadina che ospita il GP, Mogyoród, si mostra a noi come un paesino semplice e carino.
L’Ungheria è molto graziosa e spero di vedere Budapest un giorno, dopo che svisceriamo il discorso animali a cui entrambi piacciono molto e scopriamo di avere entrambi una passione per quelli grandi e grossi, il nostro fiato non è male e forse è perché non corriamo gran che veloce, troppo distratti dalla conversazione.
Vorrei chiedergli come conosce Nico e perché gli piace, vorrei anche chiedergli se sa che c’è gente idiota che lo chiama ‘frocio negro’. Tutti gli stupidi ovviamente.
Ma lui con un sorriso dolcissimo mi fa un’altra domanda e mi distrae:
- Sai una mattina vale la pena andare a correre a Budapest. Ti ci devi far portare in macchina perché sono tipo 25 km però così vedi dei posti stupendi! - Lui deve averla già vista e lo invidio.
- Possiamo andarci stasera. - Propongo. - Sai qualche ristorante dove mangiare? Mica siamo obbligati ad usare la mensa che ci propongono qua, no? - L’hotel che ci offrono è sempre bello e fornito di qualunque cosa, persino una SPA se vogliamo. Per ora mi sto proprio ambientando, ho intenzione di godermela un po’ fra un dovere e l’altro. Potrebbe essere l’unica occasione della mia vita e voglio vivere a 360 gradi tutto quello che posso.
So che però non siamo in prigione e possiamo andare e fare quel che vogliamo a patto che appunto non pregiudichi le prestazioni delle prove, delle qualifiche e poi della gara ovviamente.
Lui mi guarda come se gli avessi fatto una proposta indecente e sorrido vedendo come mi fissa.
Sembra proprio in crisi mistica, è un libro aperto, non può nascondere niente. Una parte di lui vuole da matti uscire con me, l’altra sa che non deve e mi chiedo perché.
- Magari, mi piacerebbe moltissimo. È solo che ho già fatto alcune promesse importanti e non posso proprio... - Rimane vago ma io no.
- Devi uscire con Nico? - perché è chiaro che c’è uno strano rapporto e mi chiedo se le voci che girano su di loro siano vere.
Lui mette male il piede e per poco non cade, lo prendo per il braccio istintivamente e lo raddrizzo, il contatto ci elettrifica un momento, me ne accorgo.
Lui si ritira e mortificato ed imbarazzato scuote la testa.
- Beh, è praticamente l’unico amico che ho e così sai, passiamo molto tempo insieme. Ma lui non è di quelli a cui puoi dare buca... - Lo ammette e così spontaneo faccio un’espressione buffa:
- No, ma se è un angelo! Sicuramente sarà comprensivo se gli dici ‘esco con quello stronzo di Seb!’ - A questa lui rallenta e mi fissa come se avessi bestemmiato, oddio vorrei stropicciargli la faccia. Rido ancora di gusto. - Lo so che mi chiama stronzo, ma anche io lo chiamo stronzo ed ho i miei buoni motivi. Sicuramente anche lui è convinto di averne. Ma hai ragione, se vuoi mantenere la sua amicizia ti consiglio di non fargli sapere che stai diventando mio amico. -
Io continuo ridendo mentre lui no e si fa pensieroso, sicuramente vorrebbe riempirmi di domande sull’origine delle nostre divergenze, ma non osa chiederlo ed io non voglio dirgli che non abbiamo mai litigato direttamente, è solo che io sono uno che difende a spada tratta chi merita e lui invece difende solo sé stesso e la cosa mi irrita troppo.
Perché alla base delle nostre divergenze c’è il modo in cui abbiamo parlato di Lewis con gli altri ed io ho sempre difeso e parlato bene, mentre Nico era sempre più un mettere sé stesso nella luce migliore riguardo Lewis. A volte nemmeno apriva bocca.
Pensavo non fossero amici, non avevo mai capito, ed ora li vedo così legati e non capisco ed è meglio che continui a non capire altrimenti faccio uno dei miei tipici guai.
- Va bene, vorrà dire che il prossimo anno ti prenoto per un giro a Budapest! - Esclamo poi chiudendo la questione Nico che lo metteva a disagio. Lui sorride timidamente ed annuisce.
- Andata! -
Questa è senz’altro una delle mie corse mattutine preferite.”