*Ecco
un altro capitolo. La conoscenza fra Lewis e Seb continua a gonfie
vele, come si può notare. Dopo che Seb è riuscito ad ottenere il numero
di Lewis, si chiede perchè mai l'abbia voluto, ma visto che ce l'ha
tanto vale usarlo e così si butta senza nemmeno sapere il motivo di
tanto intresse nei suoi confronti. Per Lewis la storia è diversa perchè
lui è già consapevole delle sue tendenze e cerca di non vederla in quel
modo, ma una parte di sé sa cosa stasuccedendo. Le cose su Nico e Keke
sono prese dalla realtà, ovvero Lew è diventato amico di Nico ed ha
iniziato a frequentare casa sua, così Keke lo ha preso in simpatia.
Buona lettura. Baci Akane*
6. APPROFONDENDO LA CONOSCENZA
/Seb/
“Sinceramente parlando ero convinto fosse gay, il fatto che cerchi una ragazza mi lascia perplesso e ci scherzo un po’ su.
Poi lui la cerca, da
quando in qua si cercano le ragazze? Insomma, ti piace una, ci provi,
ci sta e vi mettete insieme. Non è che decidi che ti va.
Però uno così dolce e
carino avrà molta corte e credo che può scegliere fra un bel numero di
persone a sua disposizione. Sono curioso di vedere chi si tirerà fuori.
Non so perché ci penso
mentre vado da Hannah a passare un po’ di giorni con lei finiti gli
impegni con la F1 di questa settimana.
E penso al suo numero di telefono segnato nel mio, cosa mi serve il suo numero?
Beh io non sono uno che
usa molto i telefoni, ma visto che ho il suo tanto vale usarlo in
qualche modo o che senso avrebbe avuto prenderglielo?
Dopo che la mia testa
si scervella non poco per il viaggio, con un sorrisino malizioso mi
viene in mente una bella cosa che posso condividere e così gliela
scrivo.
È come se non potessi proprio far raffreddare il ferro caldo, lo devo battere ora, no?
Ma battere per cosa?
È solo Lewis Hamilton, un altro pilota, un rivale per di più.
Rivale è una parola grossa in effetti, ho appena iniziato. È solo un pilota come altri.
Però con gli altri non
mi frega se lego o meno e non ho ancora altri numeri di telefono, forse
nemmeno il mio compagno di team momentaneo.
‘Se vuoi comunque ti aiuto a scegliere la ragazza, mandami delle foto e ti dico chi vedo bene accanto a te!’
Non so perché devo fare
l’amico, non lo siamo. È che è stato carino a cercarmi per vedere se
stavo bene e che si sentiva in colpa e tutto.
In effetti è venuto
fuori che era colpa sua ma non è che so cosa significa essere in testa
con la safety, per cui insomma alla fine che me la prendo a fare con
lui?
Cioè quel giorno ci sono stato di merda, ma prenderò tutto e me lo porterò la prossima volta.
‘Non ho mica una fila!’ Scoppio a ridere alla sua risposta perché cita involontariamente quello che pensavo prima!
‘Come no! Hai un faccino così carino, come fai a non averne?’
Arrossirà. Lui pensa che non me ne accorga, ma io lo so che era arrossito l’altro giorno.
È timido, è così adorabilmente timido.
‘Ti serve una ragazza
dal carattere forte che ti si prenda senza paura, perché tu sei così
mite e dolce e sono gli opposti ad attrarsi’
Non so da cosa mi venga su sta idea e non so nemmeno perché è così importante che si metta con una ragazza.
È come se non importasse se è una donna.
Mi aggrotto mentre ho questo pensiero, dopotutto cosa c’entra?
Eppure l’ho avuto.
‘Però troppo opposti
poi ci si fa la guerra e basta...’ Con lui ogni cosa può essere un
gioco ed uno spunto di conversazione seria.
Per me serietà è troppo distante dal mio mondo, così sorrido e faccio quello che faccio sempre.
Scherzo.
‘Ben se due sono troppo stupidi per non firmare accordi!’
Da un lato mi rendo
conto che è quello che sto tirando fuori nella mia vita e forse non è
proprio una cagata quella che ho detto, mi chiedo per un momento come
la prenderà, spero faccia una battuta, ma lui risponde subito
seriamente.
‘La vita non è un accordo, la vita è spontanea, solo così è vera. Non puoi decidere certe cose. Succedono.’
‘Però tu stai decidendo
di metterti con una ragazza, non ti sta capitando.’ È una conversazione
decisamente particolare, perché io mi sono messo con Hannah seguendo
una serie di logiche, appunto. Lei piaceva alla mia famiglia, la
conoscevo da molto, mi fidavo e caratterialmente siamo compatibili.
Abbiamo la stessa visione su molte cose, specie la questione famiglia.
Ci rifletto mentre
arrivo a destinazione nel paese dei miei e di Hannah, passerò a
trovarla per prima perché dovrei avere una grande voglia di lei.
‘A volte certe cose
sono giuste comunque.’ E questa che risposta sarebbe? Vorrei
polemizzare ma il taxi si ferma e così pago interrompendo la
conversazione. Prima di avviarmi in casa della mia ragazza mi fermo
perché sento più importante questa conversazione con lui, penso di
essere strano. Non dovrei voler saltare addosso alla mia lei?
‘Volevo anche scusarmi per la gara, ho saputo che era proprio colpa mia.’
Sorrido dolcemente e
scuoto la testa. Ma tu guarda come è fatto! Ma chi lo avrebbe detto?
Chi avrebbe detto una cosa simile voglio dire? Sei colpevole di aver
causato l’uscita di scena di due rivali diretti in quel momento e ti
scusi. Di norma si sta zitti, credo.
‘Se vuoi che accetti le scuse, mi devi una colazione come si deve al prossimo GP!’
Chissà se sorride,
chissà se arrossisce e si imbarazza. Per un momento rimango sospeso,
piantato nel vialetto di casa di Hannah, in attesa della sua
importantissima risposta. Per un momento penso che non mi risponderà e
sono deluso, come un idiota. E non so come interpretare questa cosa.
‘Salata o dolce?’ Sorrido sornione e vittorioso.
‘Salata!’
‘Allora fra pochi giorni ti porto io in un posto buono!’
Ci penso, non abbiamo
una settimana di mezzo prima del prossimo GP ma pochi giorni e la cosa
mi riempie particolarmente di gioia.
Sorrido mordendomi il
labbro mentre sento questa cosa enorme salirmi dentro. Gioia. Una
stupida gioia che non so proprio decifrare e sinceramente non mi
interessa.
Sono felice, sto legando con lui. Punto.
‘E ti aiuterò a scegliere la tua lei!’
Mi fisso su questo, starà ridendo?
Spero di sì, mi piacerebbe saperlo che ride se parla con me. Gli si illumina il volto timidissimo.
‘Non so perché ma la cosa mi preoccupa!’
Ma sono io che scoppio
a ridere e al settimo cielo mi avvio verso casa di lei che a momenti
non abbiamo tempo nemmeno per un ciao e la cosa non mi turberebbe molto!
‘Mi sa che mi hai inquadrato subito!’
‘Mi sa!’ Lo smile che ride mi piace, posso immaginare il suo visetto che lo fa. Il suo splendido visetto.
Fra un paio di giorni sarai mio a colazione, caro Lewis. E mi dirai ancora un sacco di cose di te! Non vedo l’ora!
Mi sento idiota a
sorridere radioso quando lo rivedo nel successivo GP, ormai siamo agli
sgoccioli ed un po’ ci penso in realtà.
Siamo nella hall a
prenderci le camere col team e c’è un gran casino perché ci
sovrapponiamo, ma poi lo vedo e mi illumino, sembra che il mondo
svanisca, per un momento non noto il macello, ma solo il suo visino
timido che si fa largo, sorride dolcemente e parla con... e poi il
mondo intorno torna bruscamente.
Nico.
Indurisco la bocca ma ho un eccellente controllo del mio viso. Non della mia lingua che freme per fare una battuta acida.
Si dirigono verso di me, sto pensando a cosa dire, voglio ricordare a Lewis che mi deve una colazione coi fiocchi qua in Cina.
Ma quando mi passa
vicino che sono pronto a dirgli una cosa delle mie, quando penso che mi
saluteranno e che Lewis mi dica qualcosa riguardo ai nostri scambi di
sms, mi lascia solo un salutino da niente, gentile, ma quasi da
estraneo. Poi va avanti dritto. Nico mi ignora.
Io ci rimango di merda, di merda non rende nemmeno l’idea, in realtà.
Sto già pensando peste
e corna e come vendicarmi, sicuramente è colpa di Nico, troverò un modo
per fargliela vedere a tutti e due. Come osa fare così?
Ma non passa un minuto intero che mi arriva un sms.
È suo.
‘Domani mattina alle 6
fatti trovare all’angolo di sinistra fuori dall’hotel che andiamo a
correre insieme e facciamo quella colazione!’
E così niente. La voglia di vendicarmi e fargliela vedere così come tutti gli insulti va totalmente a quel paese.
Ed il mondo torna al
suo posto, un mondo che si sta formando intorno a me e a Lewis e a
questa strana amicizia a cui per qualche curiosa ragione io tengo.
Nico può fare quello che vuole, ma certe cose non le fermi. Me nella fattispecie!”
/Lew/
“Mi sembra di star tradendo Nico.
Forse lo sto tradendo con una parte di me, ma io non capisco cosa ci sia di male nel fare amicizia con qualcuno.
Se non c’è niente di male, spiegami perché lo hai nascosto a Nico? Perché non lo hai invitato?
Che c’entra, a Nico non piace Seb, non sarebbe venuto.
Sì ma perché nasconderglielo!
Perché è possessivo, i fidanzati sono possessivi! È normale!
Che Nico sia normale è tutto da dimostrare.
Ok Lew piantala di
parlare da solo ed esci da questo cazzo di ascensore invece di
ucciderti le mani perché sei così nervoso all’idea di correre con lui
che a momenti svieni.
Altro che colazione, qua ho la nausea io, manco fossi incinta!
Mi infilo bene il
cappellino in testa e gli occhiali da sole come se ci fosse bisogno
alle 6 del mattino, poi esco con un gran sospiro.
Quando svolto l’angolo mi fermo perché ho una morsa allo stomaco più forte.
Sei proprio un idiota Lewis, cosa credi di fare? Stai solo andando a correre con un altro collega.
Magari un amico.
Certo e gli hai dato appuntamento.
Non gli ho dato appuntamento, gli ho solo detto...
- Finalmente, pensavo
ti fossi riaddormentato! - La sua voce squillante ed il suo sorriso mi
colpiscono come uno schiaffo in pieno viso.
- Buongiorno! - Esclamo io lasciando perdere le mie paturnie da folle.
- Da che parte si va? - Così mi oriento e gli indico una direzione che prendiamo insieme iniziando a correre.
Questa zona che parte dal retro dell’hotel è tranquilla e porta dopo alcuni chilometri di corsa ad un locale carino.
- C’è una passeggiata a
pochi metri da qua, la imbocchi e fai questa ciclabile in una sorta di
parco. È ad anello, quando torniamo indietro c’è questo bar che mi
hanno consigliato. - Spiego mentre iniziamo una corsa leggera per poter
parlare.
Oggi è grigio e umido, ma noi andiamo dritti e spediti come se fosse il sole e si respirasse bene.
- Nico? - Chiede con
una punta di gelosia, forse la vedo io. Ridacchio e scuoto la testa
toccandomi la punta del naso mentre gongolo fra me e me.
- No, suo padre! - Potevo evitare di specificarlo.
Potevo davvero. Ma la
mia lingua si è mossa da sola e prima che me ne accorgessi gli ho fatto
sapere che frequento la famiglia di Nico da un bel po’.
- Keke Rosberg? - Chiede sorpreso guardandomi. Io rido ed annuisco.
- Quando ho cominciato
con la F1 da pilota mi ha dato una lista di bar e ristoranti in ogni
città prevista dai GP quest’anno! - È eccentrico, Keke.
- Lo frequenti? -
chiede curioso ed io mi rendo conto che non volevo proprio parlare del
mio rapporto con Nico, né di Nico. Ma volevo vedere la sua reazione nel
capire che ci frequentavamo.
- Da quando sono
piccolo Keke mi ha preso sotto la sua ala. - Seb non fa nemmeno una
falcata che subito lo chiede. E non è una cosa che di norma si chiede,
specialmente ad uno che conosci da relativamente poco.
Cioè io e Seb ci conosciamo da molto però non abbiamo mai interagito come quest’anno.
E lui se ne esce subito senza filtrare il cervello:
- Ma ha approfittato di
te?! - E qua metto un piede male proprio mentre imbocchiamo il parco e
la pista da jogging. Lui ridendo mi afferra per il braccio e mi tiene
su, è un gesto che potrebbe tranquillamente diventare il nostro.
Il nostro.
Lewis riprenditi.
- Sei matto?! - Esclamo spontaneo.
Seb ride ancora ed ha una bella risata.
- Penso di poterti credere se lo dici così! -
- Ma dai, e poi non ne parlerei se avesse abusato di me! Insomma dai! -
- Certo che non ne
parleresti ma sei un libro aperto e lo capirei comunque. - questa cosa
mi colpisce come una frusta e non so perché ma vorrei sorridere, alla
fine tiro fuori un’espressione imbarazzata.
- Davvero sono un libro
aperto? - Chiedo piano. Lui ricambia il sorriso, è quasi predatorio,
come ogni volta che i suoi occhi si posano su di me.
- Oh assolutamente.
Apertissimo! - E non so perché se lui dice ‘apertissimo’ con quel tono
e sguardo io finisco per pensare male. Ma male in che senso?
Sono in crisi mistica e non so nemmeno a che punto del percorso siamo, conduce lui anche se non sa dove siamo.
Intorno a noi un sacco
di cinesi ci incrociano ma sono tutti presi nel loro dovere mattutino
di questo venerdì, nessuno ci guarda.
In questo momento non siamo nessuno, chissà cosa sembriamo ai loro occhi.
- Beh comunque
intendevo che non nominerei mai uno che ha abusato di me! - Specifico
alla fine e lui piega la testa e fa un’espressione buffa. Annuisce.
- Hai ragione. - A questo esprimo una cosa che avevo notato da un po’.
- Parli benissimo
inglese! Cioè sei tedesco e si sente, però hai un inglese molto buono.
Complimenti! - Lui sorride soddisfatto che l’ho notato.
- Ho un sacco di altre
doti se è per questo! - Arrossisco e la mia lingua questa volta non si
frena come sempre, riesco a controllarmi così bene, perché ora no?
- Me le mostrerai! -
Seb mi guarda subito sorpreso, incredulo di aver capito bene e così io
arrossisco e spero sempre non si veda molto. Ma forse sono uno stupido
illuso. Molto stupido.
- Quando vuoi! - ok io ho involontariamente flirtato con lui, lui non so se se ne è reso conto, ma l’ha fatto anche lui.
Cioè in realtà se io
sono un libro apertissimo come dice lui, lui no. Lui è impossibile da
capire, ti guarda sempre con quest’espressione che ti divora, ma penso
sia un po’ il suo modo di essere. È accattivante, insomma. Può essere
che lui è sempre così.
E poi sorride. Fa
queste due tipiche espressioni. Sorride e ti guarda accattivante e
provocatorio. E tu muori sempre. Poi magari chissà cosa pensa di te!
La cosa improvvisamente mi colpisce di nuovo come una frusta, che potere che ha di sbattermi in tanti modi diverso.
Oddio ho di nuovo detto una cosa a doppio senso.
Bravo.
Magari farti sbattere da lui ti piacerebbe dopotutto.
E Nico dove lo mettiamo?
A sinistra, Seb a destra. Tu in mezzo. Ti piace? A me si!
Oddio sono un maniaco!
- Beh in ogni caso mi
dispiace davvero per domenica scorsa, non volevo danneggiarti. - vorrei
proprio sapere cosa pensa di me in realtà.
- Hai danneggiato anche
Mark. Come mai non sta correndo con noi per la colazione che mi
offrirai? - spalanco al bocca realizzando cosa è successo e cerco di
correggere un tiro che non so proprio come correggere. Effettivamente
penso sia incorreggibile.
- Io ecco... non ci ho pensato... suppongo di non avere nemmeno il suo numero... -
E qua coglie la palla al balzo.
- Perciò con chi hai legato del circuito? Corri un po’ più di me qua in F1, magari mi puoi indicare i più socievoli? -
Non so se sia un trucco per indagare su con chi io sia più legato o cosa, ma forse vedo davvero cose che non esistono.
- Beh, a parte Nico,
sto legando con te ora... - Mi tocco l’orecchio imbarazzato all’idea
che non ho legato con molti e lui mi guarda.
- Come! Il tuo compagno di scuderia? -
- Alonso? È molto
simpatico e socievole, ma sai... in F1 corri e competi e non è che è
facile legare... e poi io sono timido! - Lo ammetto arrossendo di
nuovo, lui ride.
- L’avevo notato!
Perciò io sono fortunato! - Mi mordo la bocca e spero che questo
percorso finisca in fretta che a momenti schiatto.
Sul serio. Non per la
fatica della corsa ma perché mi sta massacrando sto qua. Ho capito che
è un sadico e forse sono attratto dalle personalità forti.
Un momento, hai appena detto una cosa che se ti sente Nico ti ammazza!
- E Nico. Hai perso la
parte in cui dico che sono amico suo da anni! - Seb a questo punto fa
un’espressione quasi schifata guardando altrove, nel parco verde che ci
circonda.
- No quella parte è impossibile dimenticarla... anche se mi piacerebbe cancellarla! - Così rimango di sasso mentre lo ascolto.
- Come mai non ti
piace? - Alza le spalle e fa il vago. Ecco che cerca di nascondere. Oh
se non la smetti di nascondere ti do un pugno sul naso!
- Beh sai...
incompatibilità istintiva suppongo... - E qua capisco subito che cerca
di nascondermi qualcosa che non vuole dirmi!
Non so cosa, ma qualcosa c’è!
- Beh, ma ci sarà una
ragione! Insomma, magari ti stanno indifferenti gli altri perché non li
conosci, ma non puoi odiare qualcuno senza motivo! - anche perché lui
odia te e nessuno dei due vuole dirmi davvero perché! La cosa mi fa
impazzire!
- Sì, beh... mi è
capitato di essere insieme a lui in diverse gare, come con te anche...
e insomma, ho visto il suo atteggiamento con gli altri. Si mette in una
posizione di superiorità... - ma ancora ho la sensazione che non mi
dica qualcosa e vorrei proprio saperlo, ma poi lui contrattacca: - tu
invece, cosa ci trovi in lui che gli sei tanto amico? E poi cosa
dicevi? Frequentavi casa sua perché piacevi a suo padre? - A questo mi
rendo conto di cosa sembra e mi affretto a spiegare:
- No no non
fraintendere! Io e Nico siamo diventati amici ed ho iniziato a
frequentare casa sua, così Keke mi ha preso in simpatia! Tutto qua! -
Ok, ti sei scavato la fossa da solo.
- E quindi come hai fatto ad essergli tanto amico così? - Ecco appunto.
Quanto sei idiota, Lewis. Ma quanto! Ma attivi mai il cervello prima di parlare?”