NOTE:
ho visto lo speciale sui Linkin Park e lì c'è una parte specifica che
mi ha fatto sentire le campane a festa, quelle che si suonano nei
matrimoni. Ad un certo punto si parla della tossicodipendenza di
Chester che andava avanti dall'adolescenza e dice che ad avergli dato
la spinta per iniziare a provare a smettere, è stata una canzone in
particolare. E ci spiega che un giorno Mike arriva con il testo di
Breaking The Habit, Chez lo legge e piange. E piange anche tutte le
volte che cerca di cantarlo. E ancora oggi quando lo canta si commuove.
Perchè quella canzone scritta da Mike rispecchia sì lo stato d'animo
suo, ma anche di Chez stesso, sono cose che lui sentiva profondamente e
scosso da questo e dal fatto di essere capito da qualcuno, riesce a
trovare la voglia di rialzarsi. Il processo, noi che lo seguiamo con
attenzione lo sappiamo, è lungo perchè si pulisce diverso tempo dopo e
solo nel 2006 si può dire che Chester sia davvero riabilitato, mentre
Breaking è in Meteora, che esce nel 2003. Così per far capire quanto è
stata lunga dal deciderlo al riuscirci. Ma lui è con quella che ha
deciso di lottare per farcela. Poi Mike ha detto una cosa che io ho
scritto venti volte nelle fic e mi ha fatta sorridere molto. Ha detto
che non poteva dire lui a Chez come fare per rialzarsi, doveva essere
Chez ad averne voglia. Questo speciale è stato davvero speciale e
sapere di questo retroscena su Breaking è la cosa più bella che
potessero dirci a noi amanti del bennoda. Dopo di questo, scusate tanto
ma come fate a non crederci? That's amore! Stop!
Buona lettura.
Baci Akane
BREAKING THE HABIT
“I ricordi consumanoCome l'apertura di una feritaMi sto lacerando ancoraTu dai tutto per scontatoSono sicuro qui nella mia stanzaA meno che tu non tenti di ricominciareNon voglio essere l'unicoChe preferisce sempre le battagliePerché dentro mi sono reso contoChe sono io quello confusoNon so per cosa valga la pena combattereO che cosa io debba gridareNon so perché istigoE dico ciò che non ho intenzione di direNon so come ho imboccato questa stradaSo che non è quella giustaPerciò mi sto liberando da un viziomi sto liberando da un vizio staseraAggrappandomi alla mia curaChiudo saldamente la portaProvo a riprendere fiatoSoffro ancor più di primaNon mi sono rimaste altre possibilitàNon voglio essere l'unicoChe preferisce sempre le battagliePerché dentro mi sono reso contoChe sono io quello confusoNon so per cosa valga la pena combattereO che cosa io debba gridareNon so perché istigoE dico ciò che non ho intenzione di direNon so come ho imboccato questa stradaSo che non è quella giustaPerciò mi sto liberando da un viziomi sto liberando da un vizio staseraLo dipingerò sui muriPerché sono l'unico colpevoleNon combatterò piùe questo è il modo in cui finisceNon so per cosa valga la pena combattereO che cosa io debba gridareMa ora ho un po' di chiarezzaPer mostrarti ciò che intendoNon so come ho imboccato questa stradaSo che non è quella giustaPerciò mi sto liberando da un viziomi sto liberando da un vizio stasera” - Breaking the habit -
“Mi
chiudo in camera sbattendo la porta, mi siedo sul letto e mi chino in
avanti spingendo il petto verso le ginocchia, mi prendo il viso fra le
mani, mi tappo le orecchie e stringo forte gli occhi mentre mi mordo la
bocca.
La
testa esplode, io esplodo, ho voglia di gridare, di spaccare tuttom ma
non posso, non posso proprio e cerco di trattenermi con tutte le mie
forze.
Non è solo ora, è tutto.
I
ricordi mi consumano di continuo uno dietro l'altro su tutto quello che
è stato fino ad ora, flash velocissimi in disordine, sconclusionati.
Chester
che vomita, Chester che ride, Chester che fuma una canna, Chester che
si scopa il primo che trova, Chester che si scopa la prima che passa,
Chester che è euforico, Chester che grida, Chester che spacca tutto,
Chester che inghiotte pasticche, Chester che ci prova con me, Chester
che scrive con me, Chester che canta, Chester che riproduce quello che
io ho in mente, Chester che mi capisce, Chester che si confida sul suo
passato, Chestr che si apre a me, Chester che piange con me, Chester
che sniffa, Chester che mi grida contro, Chester che mi insulta,
Chester che fa piazzate, Chester che dorme, Chester che non riesce a
stare in piedi, Chester negativo, Chester a terra, Chester egocentrico,
Chester che non vuole saperne di mettersi in piedi, Chester che non
vuole uscirne, Chester sconfitto, Chester convinto di non potercela
fare, Chester a pezzi, Chester che mi volta le spalle.
Chester che mi bacia e mi dice che gli andava.
Chester che sbaglia le canzoni.
Chester irascibile.
Chester che non esce di casa e non vuole vedere nessuno, nemmeno me, e dice che è stanco e stufo e sta male.
Chester che non smette di farsi.
Mi sembra come la ferita aperta che viene lacerata più e più volte.
Quanto
ci ho provato a farlo reagire e a convincerlo di riprendersi e di
smettere di farsi? Che tutto è legato a questo, alla droga? Che se
smette poi la depressione va via e torna a vedere il bello della vita?
Litigi su litigi, lotte su lotte.
Non
serve nulla, non serve nulla, mai nulla. Lui sa tutto, sa che non ce la
può fare a smettere, che ci ha provato mille volte e quando smette sta
peggio, sa che da qualunque lato la veda, è sempre una merda.
Io
provo a fargli vedere le cose positive che gli sono successe e lui dice
che non hanno importanza, che non significano nulla. Avere successo con
una band alla fine non era quello che voleva, è tutto uguale. Non
cambia nulla.
Sta male con, sta male senza. Può anche smettere di fare il cantante, possiamo trovarci qualcun altro, a lui non cambia nulla.
Lui dà tutto per scontato, anche il fatto che tutte le volte che ci prova con me, io poi sappia come comportarmi.
Per lui a me va bene così. Per lui è normale che lui, un ragazzo, ci prova con me.
Mi ha baciato e penso fosse strafatto.
Forse
non se ne è nemmeno accorto, per lui non ha avuto significato, ma mi ha
sconvolto, mi ha fatto a pezzi, perchè deve fare così?
Perchè non capisce quanto è importante per noi?
Non possiamo semplicemente rimpiazzarlo e poi non è solo una questione di musica e del gruppo.
Siamo noi, io e lui. Siamo qualcosa, no?
Non
può chiedermi di far finta di nulla, non può rivoluzionarmi e poi dirmi
che possiamo tutti fare a meno di lui, gli altri forse possono, io no!
Io non posso!
Ormai non posso e non so come farglielo capire!
Ormai
è parte di me, mi è entrato dentro lui ed il suo modo sbruffone di
fare, quei rari momenti di gioia pura che condividiamo, quel costruire
qualcosa insieme che poi è semplicemente perfetto, le ore che passiamo
a parlare di tutto, lui e le sue fragilità. Lui me le ha mostrate e non
può pensare che siano passate inosservate. Non può.
Non
è che ora se ne va e tutto torna come prima. Lui è troppo importante e
dice che non lo capiamo, che io non posso capirlo, che non so cosa
sente ed io quando dice così vado in bestia perchè non è vero che non
capisco, ma quando provo a dirglielo mi zittisce malamente, mi insulta
perchè io non ho passato la sua vita di merda, io non mi drogo, al
massimo mi ubriaco e non posso capire.
Io
invece capisco, capisco molto bene e non riesco a farmi ascoltare, non
mi dà retta, anche se parlo non mi calcola. Pensa di sapere tutto lui,
ma io capisco, io so come si sente, io riesco ad immaginarlo perchè
ormai lo conosco, ormai so tutto di lui, si è aperto a me, mi è entrato
dentro, ormai lui è parte della mia vita e non riesco a farglielo
capire, non so come farglielo capire e la cosa mi manda in bestia, mi
uccide il cervello, mi fa venire voglia di gridare e spaccare tutto, mi
sembra di impazzire!
Quando
fa così posso solo scappare da lui e rinchiudermi al sicuro nella mia
stanza e pensare a quello che vorrei dirgli e urlargli se solo mi
stesse ad ascoltare, se solo mi facesse parlare, se solo non scappasse
subito ogni volta che ci provo, se solo non chiudesse subito.
Che
è lui che deve aver voglia di ricominciare e rialzarsi. Non posso
essere sempre io a dirgli cosa deve fare, deve farlo lui da solo, deve
averne voglia. Sembra che ci stiamo facendo una guerra, ma che guerra
è? Non ha senso, non voglio combattere con lui, non è una cosa che si
ottiene con le battaglie.
Sono confuso e non so nemmeno per cosa valga la pena combattere.
Il
male che mi ha fatto, il modo in cui mi ha rivoluzionato, mi ha
cambiato totalmente ed ora vuole andarsene, non gliene frega, non
sapeva nemmeno cosa faceva e non capisco più per cosa vale la pena
gridare, o perchè lo spingo a rialzarsi, perchè ci tengo, perchè ci
provo e riprovo.
Ma poi non mi ascolta, parlo al vento e mi tengo sempre tutto dentro.
Vorrei
dirgli che mi piace, che gli voglio bene, che mi ha fatto qualcosa, che
non riesco a non pensare a quello stupido bacio che mi ha dato mentre
era strafatto o a quando si faceva qualche ragazzo.
Forse
dovrei dirgliele queste cose, ma non ci riesco e non so come ho
imboccato questa strada, come mi sono ritrovato qua... attratto da lui,
ad impazzire per lui, a cercare di riportarlo in piedi. So che sto
sbagliando, che sto con Anna, che non vanno bene queste cose, che siamo
due ragazzi, ma io... io devo fare qualcosa o impazzisco, devo fare
qualcosa o scoppio.
Così
faccio l'unica che mi ha sempre aiutato, mi sciolgo da me stesso, mi
siedo alla scrivania, prendo carta e penna e scrivo i versi che
scivolano via furiosi pensando a me e pensando a lui, a come si sente,
perchè io lo so, lo so come si sente, lo capisco anche se non ho mai
provato quelle cose e poi scrivo come mi sento io, cosa provo io e cosa
lui mi risponderebbe se gliele dicessi, perchè so cosa mi risponderebbe.
Così scrivo e mi sembra come di liberarmi da un vizio, come se lui smettesse di drogarsi, io smetto di tenermi tutto dentro.
Forse
per tornare in me, forse per smetterla di impazzire dietro a lui, per
curarmi, dovrei solo chiudere saldamente la porta con lui. Ci penso
seriamente. Dovrei chiudere. Provare a vedere se si può fare un altro
album con lui, un altro tour ed eventualmente farlo, ma lasciare tutto
sul piano professionale. Vuole farsi? Che si faccia. Non riesce a
cantare? Se ne va, con me ha chiuso.
Quando prendo questa decisione, scrivendo, mi fermo e prendo fiato, alzo la testa e guardo avanti a me.
Pensandoci
lucidamente, sentendo tutta questa sofferenza che mi ha portato, l'idea
di rinunciare a lui e tutto quando, mi pare che non mi siano rimaste
altre possibilità.
Non
voglio essere l'unico a preferire le battaglie, perchè siamo in sei, ma
a loro non importa nulla, a Chester sta bene così ed io sono il solo
che prova a sistemare le cose. Ma non mi ascoltano, non mi fanno
parlare. Lui non mi fa parlare, ma con questa canzone che inciderò,
sarà come dipingerlo sui muri, lo griderò, sarà costretto a sentirlo!
È
colpa mia che ci provo, che ci tengo, che sto sempre a tentare di
parlargli, di sollevarlo. Ora basta, non combatterò più, finisce così.
Faccia quello che vuole, io mollo, io lascio, non me ne importa.
Ammetto
che riguardo lui e quel che provo precisamente sono ancora confuso,
però ora ho un po' più di chiarezza e gli mostrerò ciò che intendo
quando dico che capisco bene cosa prova quando dice che non ne vale la
pena e che tanto non cambierebbe nulla.
Io
chiudo, io lascio. So che non va bene lasciare e arrendersi, ma mi sto
liberando da un grande peso, dal mio vizio, il vizio che è Chester.
Che vada al diavolo, che si uccide, faccia la sua vita.
Adesso basta così.
Vaffanculo Chez.”
“La
convocazione in pompa magna di Mike mi stupisce, dopo che se ne è
andato sbattendo la porta gridando di andare a fanculo, pensavo non
l'avrei sentito per un po'.
Lui
insiste col dire che mi capisce, che devo rialzarmi, ma la verità è che
non può capire un cazzo di come mi sento, non posso rialzarmi, non ne
varrebbe comunque la pena.
Posso
vivere in mezzo a miliardi di persone e fingere di essere felice e
stare bene quando tiro di qualcosa o fumo canne, ma la verità è che io
senza la droga odio tutto, odio me stesso, odio il mondo, la gente, la
musica.
Per questo non posso smettere.
Non varrebbe la pena. Non sarei io. Cosa dovrei fare una volta pulito?
Non ce la farei nemmeno.
La droga mi impedisce di ricordarmi che perdente io sia, tutto quello che ho passato, quello che ho patito.
La
droga mi permette di tirare avanti, ma lui così pulito che non ha
passato un cazzo, non può capire. Per questo mi manda in bestia!
Mi
piace Mike, ci prova sempre, non si arrende mai ed è un genio, è bravo
in quel che fa, adoro far musica con lui ed è così pulito e al tempo
stesso attratto dallo sporco che mi viene voglia di sporcarlo io.
Lui è così... lui!
Un signorino pulito e a posto che gli piace il rock, il rap e le cose alternative e poco convenzionali.
Questo dice tutto di lui.
Mi
piace anche perchè sono riuscito a dirgli cose che non avevo detto a
nessuno, sembra che gli importi, mi fa domande su di me, non sono solo
il cantante e basta.
Mi
fa sentire come uno che è di più, ma non può arrivare oltre un certo
punto, perchè lui comunque è lontano anni luce da me, sono fottutamente
diverso da lui e fottutamente solo.
Fottutamente una merda.
Lui fottutamente perfetto.
Non potrà mai capirmi, per questo è inutile parlarne e ascoltarlo.
Direbbe solo cazzate.
Ne ho abbastanza di tutto.
Però
vado da lui in sala prove che è anche dove ci riuniamo tutti quanti di
solito per parlare un po' di quel che dobbiamo fare col gruppo e cose
così.
Siamo
solo io e lui, è seduto sul divano che c'è di lato e su un tavolino lì
vicino c'è un foglio, lui ha la faccia scura, è incazzato nero, non mi
parla, non mi saluta, non mi fa un cenno.
Mi
dice solo di leggerla, la sua voce è tesissima, non l'ho mai visto
così, sembra debba esplodere da un momento all'altro. E'... è diverso
da sempre, non so come dire. Per un momento ci resto secco. Di solito
comincia a parlare, a fare prediche, a farmi domande... ora niente,
solo silenzio.
- Ho scritto una canzone per te, non è adatta al rap, pensi di poterla cantare? -
In questo periodo stiamo cercando di fare il secondo album anche se non è facile visto l'enorme successo che ha avuto il primo.
Mi
avvicino al tavolo, prendo il foglio, lo giro verso di me e lo leggo.
Mano a mano che i versi passano, impallidisco e mi faccio serio, lo
stomaco si contorce, mi sembra di essere preso a pugni, ad un certo
punto mi manca il fiato e non riesco a leggere tutto perchè gli occhi
mi bruciano e sono troppo offuscati. È qua che me ne rendo conto.
Sto piangendo.
Sono
così assuefatto da me stesso e dal mio dolore e dalla mia merda che non
mi sono nemmeno accorto che sto facendo quella strana cosa che forse
non faccio da anni e anni.
Quando
alzo gli occhi lo vedo e lui è di pietra, ma non come prima che
sembrava furioso con me. È di pietra dalla mia reazione che sicuramente
non si aspettava.
So che dovrei aspettare di calmarmi, ma l'impulso è quello di fare quest'impellente domanda. Se non gliela faccio forse muoio.
-
Stai chiudendo con me? È questo che mi stai dicendo? - Perchè di questo
si tratta eppure no, eppure è molto di più questa canzone.
Spiazzato non è il termine adatto. Forse rende meglio spezzato.
Balbetto e singhiozzo e lui sta lì impietrito, seduto, a fissarmi. Forse incapace di riaprire quella porta che deve aver chiuso.
-
E' questa la mia intenzione, è questo che dice la canzone. - Inghiotto
e mi asciugo gli occhi con rabbia mentre torno a guardare le righe che
non leggo ancora bene, non riesco a credere a quel che ha scritto, non
ci credo perchè questo è quello che prova lui ed è devastante, ma è
anche quello che provo io, porca puttana, è quello che provo io.
È così che mi sento, così...
'I ricordi consumano
Come l'apertura di una ferita
Mi sto lacerando ancora
Tu dai tutto per scontato
Sono sicuro qui nella mia stanza
A meno che tu non tenti di ricominciare
Non voglio essere l'unico
Che preferisce sempre le battaglie
Perché dentro mi sono reso conto
Che sono io quello confuso
Non so per cosa valga la pena combattere
O che cosa io debba gridare
Non so perché istigo
E dico ciò che non ho intenzione di dire
Non so come ho imboccato questa strada
So che non è quella giusta
Perciò mi sto liberando da un vizio
mi sto liberando da un vizio stasera
Aggrappandomi alla mia cura
Chiudo saldamente la porta
Provo a riprendere fiato
Soffro ancor più di prima
Non mi sono rimaste altre possibilità
Non voglio essere l'unico
Che preferisce sempre le battaglie
Perché dentro mi sono reso conto
Che sono io quello confuso
Non so per cosa valga la pena combattere
O che cosa io debba gridare
Non so perché istigo
E dico ciò che non ho intenzione di dire
Non so come ho imboccato questa strada
So che non è quella giusta
Perciò mi sto liberando da un vizio
mi sto liberando da un vizio stasera
Lo dipingerò sui muri
Perché sono l'unico colpevole
Non combatterò più
e questo è il modo in cui finisce
Non so per cosa valga la pena combattere
O che cosa io debba gridare
Ma ora ho un po' di chiarezza
Per mostrarti ciò che intendo
Non so come ho imboccato questa strada
So che non è quella giusta
Perciò mi sto liberando da un vizio
mi sto liberando da un vizio stasera '
Torno a rialzare gli occhi carichi di lacrime che porca puttana non riescono a smettere di scendere.
-
Sono le cose che penso ogni maledetta sera... le ferite aperte, i
ricordi continui, non so per cosa valga la pena combattere, sono
confuso, sono sempre lì a lottare e non so nemmeno per cosa, la strada
persa, la strada sbagliata, e non so cosa sto gridando... ci sono
cose... ci sono cose, fra i tuoi pensieri ed i tuoi messaggi... che
sono miei, parlano di me... vengono proprio da dentro di me, da così
dentro che... non so come hai fatto... -
Non
può capire, non posso farlo capire a nessuno quanto sia pazzesco,
perchè è esattamente quel che provo, in certi passaggi. Certe parole
che sono scritte qua nero su bianco sono pari pari i miei fottuti
pensieri del cazzo, la notte. Ogni volta che getto la spugna e smetto
di combattere e mi faccio ancora.
La sola cosa che non riesco a fare è liberarmi del vizio.
Io sono il vizio di Mike, la droga è il mio.
Solo
ora lo realizzo, realizzo quanto lui sia invece riuscito a capirmi.
Realizzo che se lui chiude con me, se lui molla, sarò davvero solo.
Realizzo che pensavo di esserlo, ma non lo ero, perchè alla fine lui mi
capiva, lui sapeva cosa provavo anche se non l'aveva mai provato, anzi
no, lui in qualche modo provava le mie stesse cose per motivi diversi,
lui per colpa mia, io per la mia vita di merda.
Mi capiva, non ero solo.
Una vita a pensare di esserlo, solo, incompreso, senza nessuno.
E poi eccolo qua, arriva lui che sa, lui che capisce, lui che è arrivato a me. Quando è successo? Come me lo sono perso?
L'ho appena trovato e l'ho appena perso.
Gridavo che non poteva capirmi, ma ero io a non capire che lui c'era, era lì per me ed in qualche modo sapeva cosa passavo.
In qualche modo lo provava anche lui.
E
le mie fottute lacrime non riescono a smettere, lui sta lì, non sa che
fare, non sa che dire ed io penso che sia finita, finita sul serio. Ho
capito che lui è il mio Dio ed è finita.
L'idea
di perderlo prima non mi turbava, ora mi sta dilaniando, ora sto
singhiozzando e vacillo fino a lui, crollo in ginocchio davanti a lui e
mi abbandono con le braccia ed il viso sulle sue gambe, mi nascondo
perchè mi vergogno, ma continuo a frignare e solo ora, solo così,
toccando il fondo, profondamente scosso dentro, glielo dico.
-
Non lasciarmi andare. Ti prego. Non liberarti di me. Non farlo. Ti
prego, ti prego Mike, ti prego... - Lo ripeto scosso, sconvolto,
disperato e lo faccio ancora e ancora e piango. Non so perchè mi stia
distruggendo tanto l'idea di perderlo, non stavamo insieme, ci provavo
con lui, mi piaceva ma non è mai stato niente di serio, io non capisco.
Non ha senso, eppure sento che se lo perdo davvero quella sarà la mia
vera morte ed ora che so che non sono solo, che lui può capirmi... ora
non voglio morire. Ora mi importa. Mi importa perchè non sono solo. Non
sono solo. Non so dirlo meglio di così, si riunisce tutto lì.
A
lui che tiene a me tanto da farlo stare così male. Lui che soffre per
me. Lui che ci ha provato, ha provato a lottare per me, ma che alla
fine si è arreso. Ti prego non arrenderti, non lasciarmi. Sono
diventato il tuo vizio, il tuo male, il tuo demone, ma non lasciarmi.
Non arrenderti, non smettere di lottare. Se lo fai tu, tu che sei
l'unico che ci ha provato davvero, l'unico che mi ha capito davvero...
non so cosa potrei fare. Non so cosa potrei fare.
Disperato,
resto così su di lui, per terra, e non so dopo quanto realizzo che mi
sta carezzando e non è qua indifferente. Non ha chiuso o non mi
toccherebbe la schiena, le sue mani sulla mia nuca e poi le labbra sul
collo e piano piano mi rialza, mi prende il viso fra le mani, mi guarda
e sorride divertito dallo stato pietoso della mia faccia.
Con un fazzoletto mi pulisce delicato, con amore. Con amore.
Poi torna a me.
-
Non posso dirti io cosa fare, anche se so cosa dovresti fare. So cosa
provi perchè riesco ad immaginarlo. In qualche modo lo provo anche io,
anche se per motivi diversi dai tuoi. Siamo il giorno e la notte, ma
riusciamo a provare le stesse cose, anche se sono diverse. Dico cose
senza senso? Eppure so che tu mi capisci. - Io annuisco bisognoso di
una fine positiva. Una fine positiva per me ci deve essere e solo ora
ci credo. - Il punto, Chester, è che non posso dirti io come rialzarti,
devi volerlo fare tu. Io poi posso solo aiutarti. Io ci sarò a
spingerti avanti, ma il passo lo devi fare tu. - A questo esplodo, non
riesco proprio a contenermi perchè improvvisamente l'idea di perderlo
mi aveva fatto diventare matto, non ho mai sofferto tanto come in
questo momento, il momento in cui stavo per perdere forse l'unico
sentimento positivo della mia vita. Un sentimento che voleva me, me per
come ero, me davvero.
-
Mi basta che tu non ti liberi di me, farò di tutto per non farti più
scappare... lo giuro... - Non l'ho mai giurato a nessuno, Mike non lo
sa, ma è così. Lui piega la testa di lato.
- Devi farlo per te stesso... -
-
Ma tu non lasciarmi... - Lo dico come se stessimo insieme, lui per un
momento ne rimane spiazzato, confuso, stordito e qua lo bacio perchè
non posso farne a meno. Quando l'ho fatto l'altra volta ero strafatto,
ma volevo farlo. È lui che l'ha presa male.
Adesso so cosa faccio.
Ci
rimane secco per un istante, poi però mi asseconda, apre la bocca,
piega la testa e mi viene incontro con la lingua. Quando ci tocchiamo e
ci intrecciamo sento un calore incredibile, penso che sia la vita
stessa, non so, non capisco.
Non sono mai andato a fuoco se non per la droga, con Mike è la stessa cosa.
Questo
benessere totale mi elettrizza e mi stordisce, le forze mi abbandonano
e sto bene, sto così bene che non voglio altro che lui, per sempre. Non
importa come e cosa dovrò passare, quanto penerò per pulirmi. Voglio
farlo, voglio farlo perchè è ora di farlo, perchè lui mi capisce, è qua
con me, non sono solo, lui sa cosa provo e sta male per colpa mia, sta
di merda per colpa mia e non posso permettere che lui, proprio lui,
soffra per me.
Quando
ci separiamo, lo tengo ancora per il viso, appoggio la fronte alla sua,
ansimo, lo guardo negli occhi da vicino impaurito, nudo, totalmente me
stesso per la prima volta.
-
Sarà dura e lunga, mi drogo da sempre e non sono mai riuscito a
smettere. Ma prima non avevo te che mi capivi e mi aiutavi. Prima non
volevo pulirmi per nessuno, perchè nessuno valeva la pena. Ora so che
tu ne vali. Sarà il viaggio più lungo e schifoso mai fatto, ma qua lo
giuro, ci proverò e riproverò finchè non ci riuscirò, a tutti i costi,
con ogni mezzo, sia ora, sia fra chissà quanto, dopo quanti tentativi,
ma lo farò e sarà per te, per questo momento, perchè tu ci tieni ed io
tengo a te e ti ho fatto stare così male che non voglio sia per sempre.
Tu stammi sempre vicino, qualunque cosa tu faccia, anche se col gruppo
non dovesse più funzionare e dovessimo fallire e tu fare qualcos'altro
con qualcun altro. Rimani sempre con me. Sempre. Ti prego. - Non avevo
mai parlato tanto, non in questo modo e soprattutto non avevo mai
implorato l'aiuto di nessuno. Ho sempre cercato di allontanare tutti.
Ti amo, Mike. Quando mi sentirò abbastanza degno di te, te lo dirò. Intanto tu stammi vicino.
Lui
sorride fra le lacrime, resta confuso, ma carico di tutti quei
sentimenti che sono per me, solo per me. Prova qualcosa, è incasinato,
ma prova qualcosa per me e ci tiene e gli è piaciuto il bacio, l'ho
sentito.
Non credo nel destino e nemmeno in Dio, ma siamo destinati, Dio ci ha uniti.
-
Lo prometto. In ogni caso, in ogni situazione, ti aiuterò sempre. -
Sentirlo è come quella briciola di rinascita che avevo sempre sperato.
Il calore cresce e sorrido fra le lacrime che brillano ancora.
-
Ti regalerò un anello per ricordarti la promessa. - Si fa così, no? Ci
si scambia gli anelli per ricordarsi le promesse e mantenerle.
Lui sorride contento fra le lacrime che adesso smettono di scendere, come brillano stupendi i suoi occhi.
-
Te ne regalerò uno anche io per ricordarti la tua di promessa. Che ti
devi pulire e rialzare. - annuisco convinto e contento, mentre la
speranza di redenzione si affaccia sempre più ed è così bella...
Non l'ho mai pensato, anzi.
Ma adesso lo penso.
Un giorno mi rialzerò e partirà tutto quando, cantando quella canzone, piangerò ogni fottutissima volta come ora.
Così con oggi Mike diventa il centro nevralgico del mio intero mondo.”
FINE
"
I problemi con la droga mi avevano portato a dire a me stesso che la
mia vita fosse inutile, che tutto fosse uno schifo, non trovavo rimedio
a questa situazione ma un giorno arrivo' Mike con un foglio e mi
disse:"ho scritto questa canzone per te", quando la lessi piansi a
dirotto perché parlava della mia vita, "Breaking The Habit" fu la
canzone che mi salvo' la vita."
- Chester -