NOTE: traduzione:
questo fatto ho letto è accaduto veramente da poco e mi ha fatto ridere
così tanto che mi sono vista la scena e non ho potuto non scriverla
subito. In pratica pochi giorni fa spunta su uno dei blog di Mike una
foto delle sue dita sanguinanti, poi alla fine ci illumina tutti
raccontando la storia dietro a quella piccola ferita: aveva fatto
LA-Parigi ed era molto stanco per il fuso orario, Dio solo sa perché si
era appena preso un nuovo frullatore e perché abbia deciso di frullarsi
qualcosa da solo senza farlo fare a qualcun altro, fatto sta che
prendendo la parte delle lame senza farci caso quel coso gli ha
mangiato due dita (queste le sue testuali parole che mi hanno fatto
crepare dal ridere). Poi c’era scritto che i suoi compagni ed alcuni
assistenti che l’hanno curato hanno usato una colla speciale per
chiudere la ferita senza farlo andare all’ospedale, è un metodo vero
non una boiata inventata ma Mike non lo conosceva. Ho spiegato la scena
perché io invece che dal punto di vista di Mike, l’ho scritta da quello
di Chester perché lo trovavo particolarmente divertente, che dite?
Buona lettura.
Baci Akane
DISTRAZIONI QUOTIDIANE
- Vieni a letto, che
cazzo ti metti a fare! - Brontolo senza la minima intenzione di
seguirlo per le stanze della suite, in risposta la sua voce stanca mi
dice con un entusiasmo moscio:
- Prima mi
faccio qualcosa da mangiare che ho fame! -
Corrugo la
fronte e giro la testa in sua direzione, ma mi butto ugualmente sul
letto matrimoniale come un sacco di patate.
- Che diavolo
dovresti fare, tu? -
- Un frullato!
La frutta fa bene! -
Risponde con
una semplicità ovvia. Rimango come sono, vestito e senza scarpe, non
intendo alzarmi da questa posizione perfetta.
- E con cosa
pensi di fartelo? - Domanda legittima, siamo in una suite d’albergo di
Parigi, al massimo lo può ordinare col servizio in camera.
- Col
frullatore! - Ma forse sono io il coglione.
No, mi
correggo, io non lo sono!
Sebbene lo
ritenga senza un paio di rotelle in questo momento, non mi muovo
comunque ed anzi borbotto come se fosse effettivamente quello che mi
sembra: matto!
- E dove cazzo
lo prendi il frullatore? -
- Sai che prima
siamo passati in quella galleria piena di negozi, prima di venire qua?
Quando tu sei rimasto a zombieggiare attaccato ad un caffè ed io sono
entrato in un negozio d’elettronica con gli altri? - Non dico niente
poiché non ricordo un fottuto nulla, in quel momento ero in coma ed ora
lo sono ancora di più quindi so che a breve mi addormenterò e fanculo
tutto. Lui però continua ma lo sento vagamente: - Là ho preso un
frullatore! - Questa la registro e siccome mi sembra estremamente
assurda glielo chiedo schietto e sbrigativo:
- E perché
diavolo l’hai preso? -
- Era diverso
da quelli che abbiamo da noi e quando l’ho visto mi è venuto voglia di
un frullato, così poi ho fatto prendere anche della frutta e del latte.
-
E continua a
sembrargli normale, cazzo!
- Ma fartelo
fare da qualcuno? Sai, i bar… quegli ambienti attrezzati per questo
genere di voglie assurde! -
- Ma volevo
farmelo io! - Più convinto di così si muore, però ha la voce stanca ed
io mi chiedo se sia un coglione od un imbecille. Che cazzo sta a farsi
frullati invece di venire a dormire?
- Tu hai il
cervello frullato! Vieni a dormire che poi quando siamo riposati
scopiamo! - Un rito, dormiamo e scopiamo!
Cazzarola, lo
sentirà anche lui il fuso orario, no? Los Angeles-Parigi non è una
passeggiata!
Ma penso
proprio che lo manderò a cagare, che si frulli quello che gli pare!
Non sento la
sua risposta ma sento che parla, la sua voce è un piacevole sottofondo
e sto per addormentarmi beato se non che il suo tono da impastato
diventa improvvisamente teso.
Non grida e non
strepita, fa solo un breve ‘Ah’ seguito da una corta imprecazione fra i
denti. Nulla di che, però con questo scatto in piedi come una molla,
nemmeno mi avessero messo una bomba a mano sotto al culo.
Nel giro di un
istante sono di là da lui e lo vedo che si tiene le dita strette nella
mano e che fa una faccia strana.
Mi metterei a
sbaccanargli in faccia se non fosse che il sangue gocciola dalle sue
mani.
- Che cazzo
combini, Mike? Porca puttana, nemmeno un frullato ti sai fare? Devo
farti tutto io in cucina? - E’ matematico, per le cose da mangiare me
ne occupo sempre io perché sono un ottimo cuoco e mi piace, invece per
quelle tecnologiche lui. Però pensavo che un cazzo di frullato potesse
farselo senza fare disastri!
Vado da lui e
gli prendo le mani bruscamente, quindi guardo il danno e noto che fra
il sangue su indice e medio della destra ci sono due tagli piuttosto
evidenti.
- Ma sto pezzo
di cacca! Cosa volevi fare, frullarti le dita? Pensavo volessi usare la
frutta! -
Allora mi
guarda con voce lamentosa e coi suoi grandi occhi infantili blatera:
- Non prendermi
in giro! Non l’ho fatto apposta… ero stanco e distratto e ho preso la
parte con la lama senza farci caso e mi ha mangiato due dita! Uffi,
ferma il sangue! - Quando fa così sembra un bambino!
Lo fisso come
se fosse un mentecatto e stringendogli le dita che sanguinano
copiosamente intorno ad un tovagliolo, lo demolisco con tono e voci
crudeli e severi:
- Diavolo,
Mike, per chi cazzo mi prendi? Non sono Harry Potter, eh? Potevi fare
le cose con la testa invece che col culo e non ti tagliavi! Ma prendi
le lame senza guardare? Cosa sei, imbecille? -
Lo rimprovero
come è normale che faccia ma penso di alzare eccessivamente la voce
infatti mi guarda colpevole sentendosi effettivamente una merda.
Bè, è giusto!
- Vedi che se
mi davi retta e venivi a letto con me non ti ferivi! Guarda qua, ora
non si ferma più! - Le dita sono piene di capillari, se si tagliano
anche di poco non la piantano più di sanguinare e questo non è proprio
un taglietto piccolo. Da come mi fissa non è il caso di dirglielo, così
sospirando seccato borbotto:
- Aspetta che
vado a chiamare qualcuno… - Appena faccio per muovere un passo mi
artiglia con l’altra mano sporcandomi la maglia, lo fulmino ma non
molla, quindi mi si appende al collo e si appoggia completamente a me
facendo da zavorra.
- No, sta qua!
-
- Ma sei scemo?
Hai solo due taglietti, mica di sei tranciato le dita! -
So che non è
abituato a cavarsela da solo in certe cose come far da mangiare e
curarsi… eppure se si tratta di curare gli altri è un asso, in quel
caso è un rompicoglioni unico!
Alla fine non
ho scelta perché o me lo trascino dietro o rimango qua.
Alla fine opto
per una poco paziente chiamata a Brad che a sua volta fa venire un paio
degli assistenti che in poco sono da noi. Lui si ricompone a fatica ma
mi tiene sempre per dietro il lembo della maglia affinché non scappi.
Spero che non lo notino perché già così sta perdendo la faccia, se ci
mettiamo pure che non vuole mollarmi perché è regredito allo stadio
infantile allora ci giochiamo il nostro leder!
Alla fine con
prontezza ed esperienza usano un metodo che il fenomeno della musica
non conosceva e con della colla speciale fermano la piccola emorragia
senza dover andare in ospedale.
Naturalmente il
grand’uomo non lo conosceva però sembra aver appreso che sbadato com’è
non può fare due cose: girare senza questa colla speciale e farsi
frullati.
Quando se ne
vanno rimaniamo di nuovo da soli e commentando il fatto che si è pure
fatto fare la foto alle dita sanguinanti perché è estremamente malato
quando ci si mette, me lo trascino di forza in camera tenendolo lontano
da ogni lama esistente. Lui continua delle lamentele insulse che
nemmeno ascolto, usa una vocetta odiosa così lo ignoro spogliandolo di
fratta, in seguito faccio altrettanto con me e quando siamo entrambi
più comodi lo butto malamente sul letto e lo seguo a ruota ancorandolo
al materasso con un braccio che gli passo intorno al torace.
Finalmente sta
fermo e zitto per un po’ vedendomi particolarmente incattivito, quindi
alla fine si azzarda a mormorare sempre con quel fare infantile di
prima che non gli è ancora andato via:
- Sei
arrabbiato? -
Ma sentirlo mi
smonta del tutto e scuoto la testa sistemandola contro la sua spalla in
modo da avere la posizione perfetta. Intreccio anche una gamba alla sua
e più calmo rispondo mentre il sonno interrotto di prima torna a fare
capolino:
- Tanto genio
sei per quanto riguarda la musica, quanto frana per quello che riguarda
la vita quotidiana e le cazzate più semplici! -
Però amo anche
questo suo lato, quindi anche se ad un certo punto finisce che mi
incazzo perché mi fa preoccupare, poi devo ammettere che una volta
passata la tempesta riesco anche a riderci su.
Circa.
Insomma,
diciamo che con fatica lo apprezzo anche per questi suoi lati buffi ed
imperfetti.
Del resto se
fosse bravo in tutto mi verrebbe la nausea stargli accanto!
Fra gli occhi
che si chiudono pesantemente stanchi, noto che si guarda le due dita
incerottate per bene e alla fine mormora pensieroso come se fosse una
cosa bella:
- Chissà se mi
rimarrà il segno! -
Così con un
grugnito basso di disapprovazione lo mollo, mi sciolgo e mi giro
dall’altra parte:
- Tu il segno
ce l’hai nel cervello! - Davvero a volte non capisco queste sue strane
manie assurde, ma non ho nemmeno tempo di seccarmene seriamente che
ridendo mi circonda da dietro aderendo il corpo al mio, così mi bacia
il collo e mormora sul mio orecchio:
- Grazie per
farmi da assistente personale! Ti amo! - A questo mi sciolgo del tutto
ed il bastardo sa cos’è che mi dà fastidio e cosa mi placa.
Lo sa
perfettamente come sa che ha un potere enorme su di me.
Un giorno o
l’altro lo ricopro di pugni, ma non adesso.
La mia risposta
è un secondo grugnito.
- Lo prendo per
un ‘ti amo anche io’! - Risponde contento accoccolandosi contro la mia
schiena.
Scuoto la
testa, non cambierà mai, ma è vero. Lo amo anche per questi mille
difetti che ha, anzi, così mi piace di più. Però non serve che glielo
dica, lo sa già.
Ora che sta
fermo e dorme tranquillo posso rilassarmi anche io.
Mi farà
invecchiare prima del tempo… e dire che lui mi accusa della stessa cosa!