CAPITOLO X:
PREMESSE NIENTE MALE
 
Ho sentito tutto, che cazzo credevano, che avessi le orecchie nel culo otturate dalla merda?
Mi sforzo di far finta di nulla ma sapere tutte queste cose mi ha scosso. Mike si sta prendendo seriamente, la cosa mi piace. Mi piace fottutamente, non riesco ad esserne scontento. Dovrei?
Però la domanda è se lo ricambio.
Mi piace sapere che si è tinto i capelli per me e non per integrarmi al gruppo come avevo capito.
Però in questo caso, se ci sono sentimenti di mezzo, dovrebbe avere le palle di ammetterlo e viverli, se ne pentirebbe. Cazzo, ne sono certo.
Finite le prove placco Rob. Sono saliti a cenare con noi, Sam come sempre è a lavoro e gliene sono grato, quindi fra un momento e l'altro in cui fanno solo loro sanno cosa e non me ne fotte proprio, mi metto in parte con Rob fingendo di parlare di musica, siamo davanti allo stereo e mettiamo su roba un po' a caso.
Attacco quasi subito e senza peli sulla lingua.
- Ho sentito tutto. - Lui sgrana gli occhi. Voleva fare conoscenza, non essere preso di mira. Bene, mio caro, non hai scelta. - Dimmi solo una cosa. Tu che conosci bene Mike. Onestamente. Cosa cazzo pensi che provi e che voglia fare? - Sono bravo con le domande, eh? Da come mi guarda lo deduco.
- Ecco... non so... - Lo fisso torvo e allora risponde. - Penso che lui sia veramente verso l'innamoramento, con te. Però ha un fortissimo senso di responsabilità. Non ho mai visto uno con una morale tanto alta. Penso che non cederà facilmente. -
Questo mi piace.
- Vuol dire che prima o poi lo farà? - Si stringe nelle spalle. Beccato!
- Potrebbe. Ma le proverà tutte, prima. È testardo. Vedrai che arriverà anche a sposarsi! Non sta a credere d'averla facile. Ora dimmi una cosa tu! -
Sbatto le palpebre preso in contropiede, non me l'aspettavo.
- Sì? -
- Cosa provi veramente? Cosa vuoi insomma? - Ok, ora lo mando a cagare!
- Cosa te ne fotte? - Ci provo ma lui non fa una piega e calmo mi risponde:
- E' il mio migliore amico, importa più a me che a te. - Ok, questa gliela devo.
- Giuro che se glielo dici ti rado a zero la testa! - Non so come mi viene ma forse gli faccio abbastanza paura. Annuisce, mi sembra affidabile questo qua, potrei dargli retta. Sono restio ma alla fine parlo, forse perchè ne ho principalmente voglia io. E bisogno. Un gran bisogno!
- Pensavo fosse divertimento e sesso. Però ora sta diventando un'ossessione... ora... voglio tutto di lui... sempre di più... mi trovo a non riuscire già a farne a meno. Mi sento un coglione! - Lui sorride e voglio picchiarlo ma non lo faccio perchè gli rovinerei la faccia, è carino.
- Ti stai innamorando anche tu. Bene. Almeno le premesse non sono male. -
- Premesse per cosa? - Non sono sveglio in queste cose.
- Per questa storia. Se deve essere almeno che sia per le motivazioni giuste. Per dei sentimenti giusti. Insomma... se era solo sfizio e divertimento mi opponevo, ma visto che ci sono dei sentimenti di mezzo non vedo perchè oppormi. - Questo mi solleva stranamente... e non posso che essere contento... come un coglione, ma contento comunque!
Sogghigno perchè non sono bravo negli altri tipi di sorrisi, per ora li ha visti solo Mike. A lui basta. Mi ricambia.
- E... lui ed il cantante di prima... non stavano insieme? - Devo esserne assolutamente sicuro. Lui risponde subito e calmo, non esita quindi direi che posso fidarmi.
- No, assolutamente no. Mark voleva, ne era innamorato, Mike era su quella strada ma non l'avrebbe mai fatto... per... per quei suoi principi. Ma non c'era l'alchimia fisica e sessuale che c'è ora con te, Mike era frenato principalmente per questo. Non si sentiva di andare oltre anche se c'era una forte intesa interiore. Alla fine Mark ha colto una scusa qualunque e se ne è andato ferendolo un casino. Non se lo meritava, Mike. Anche perchè poi se ne è andato per un altro motivo, non per la musica. -
Ecco, sapevo che c'era qualcos'altro!
- Che stronzo! - Esclamo. Come se io invece fossi corretto ed in gamba!
Rob sorride e mi fa sentire fottutamente meglio.
- Bè, così sarà mio! - Ne sono piuttosto sicuro. Prima o poi.
Ci distraiamo nei nostri pensieri. Nelle canzoni che mettiamo su. Non ne parliamo ma non serve. Penso che Rob capisca molto bene Mike e che abbiano un bel rapporto. Poi chissà com'è la storia con quel Brad... poi mi viene in mente la frase 'ti fai di nuovo?' di Mike di prima ed esclamo senza tatto o avvertirlo.
- Ti facevi anche tu? - Forse dovevo pensarci. Così si capisce che mi facevo anche io. Però se anche lui è un ex tossico ci capiamo al volo ed infatti così è. Basta uno sguardo, non serve che comunichiamo oltre se non con un flebile:
- Sì... ma grazie a Brad ne sono uscito. - Ecco qua la storia. E Mika la sapeva? È ovvio che poi finiva per avere una cotta per quell'altro. Mike è tonto!
Non dice 'e tu di cosa?' o altre stronzate simili. Fra ex ci si capisce senza dover dire niente.
- Ne sono uscito da pochissimo. Per venire qua. - Non dico che spero vada bene perchè altrimenti mi sparo. Non dico niente. Finisce così, che lui mi guarda comprensivo ed io sospiro tornando alla musica.
Forse non andrà tutto in merda. Forse.
Lo spero.
 
- Di cosa parlavate prima? - Chiede Mike quando i ragazzi se ne vanno.
Alzo lo sguardo scettico dal cellulare e mentre spedisco l’insulto a Sam, rispondo ironico.
- Che te ne fotte? - Non si turba molto e ridendo risponde scherzando.
- Tu che parli con un essere umano senza sbranarlo ha dell’incredibile! -
Non ha torto.
Mi fa ridere sto ragazzo, c’è poco da fare. Non so che dire.
- Mi ha detto che è innamorato di me e che vorrebbe scoparmi a sangue! -
- Sì e magari ha aggiunto che lui porta il frustino e le manette? - Sta al gioco senza problemi e mi piace ancora di più.
Oh, dannazione, ma farà anche qualcosa che mi sta sul cazzo?
- Sì… gli piace il sadomaso… -
- Lui è il sado e tu il maso? - Questa poi! Come può dire che io sono quello dominato?! Scatto su e lo fisso con le mani ai fianchi, l’orgoglio alle stelle, la provocazione tagliente.
- Come fai a dire che sono quello masochista? -
Mike ridacchia, non si tira indietro e si alza a sua volta imitando la mia posta e la mia espressione da signore dominatore. Mi eccita ovviamente. Ora me lo scopo.
- Secondo me ti piace il dolore. Non è una questione di punirti o di fare la vittima quanto che ti piace fisicamente… ti provoca piacere effettivo invece che male… - qua la cosa sta diventando decisamente interessante. Enormemente.
Mi avvicino, non voglio passare per quello dominato, mi piace dominare e comandare ma… se lo immagino lui che mi fa certe cose mi si raddrizza subito. Non si muove, è molto sicuro di sé.
Vediamo fin quanto!
- Dici che mi piace il dolore? - Dico sotto voce, insinuante.
- Secondo me sì… tutti quei piercing, quei tatuaggi… - Ripenso alla sensazione dei tatuaggi e risento le scosse… in effetti non ha torto… mi eccitano. Cioè, non dovrebbe essere così, lo so, ma mi fa impazzire.
Mi succhio il labbro col piercing e mi avvicino ancora di più. Lui sta sempre lì fermo.
- In effetti non hai torto… quando l’ago mi punge sulla pelle e mi incide finisce che le scosse mi provocano fottute scariche elettriche… che si trasformano in brividi… - sussurro strascicando la voce come se gemessi, lui si strofina le labbra: - e diventano piacere… sai… quando le scosse passano dalla pelle ai nervi e poi sulla spina dorsale, quando risalgono veloci ed arrivano al collo ed alla nuca… e da lì si espandono al cervello… e senti quei dannati neurotrasmettitori che vanno in tilt per un fottuto istante. Cazzo è una figata… -
E’ fottutamente incerto, non sa se eccitarsi o trionfare, alla fine annaspa con un comico:
- Lo dicevo io che ti piace il dolore… - Che potrebbe sfociare in qualcosa di scomodo per me se non fosse che sono più abile e mettendogli l’indice ed il pollice sul collo, dietro, stringo alla base della nuca. So che si ricopre di brividi tremendi e mi fissa sgranando gli occhi, scioglie le braccia ed è gelatina.
Ora potrei fargli qualunque cosa.
- E’ una cosa simile… - Mormoro vicinissimo a lui.
Vorrebbe gli facessi altro ma voglio giocare ancora e allora porto la bocca sulla sua giugulare che batte impazzita e coi denti lo mordo leggero, non gli faccio veramente male ma gli do una vaga idea di quello che provo io quando Sam si infuria e mi picchia durante una scopata.
Questo qua in due secondi ha capito molto bene come sono fatto.
Forse perché sono cresciuto con mio padre che mi picchiava spesso e volentieri. O con stronzi di quartiere che mi prendevano di mira. O perché sono stato violentato. Che cazzo ne so. (*)
Geme, gli piace, sposta la testa e mi si dà. Potrei fargli di tutto. Oh cazzo, di tutto.
Ma amo conquistarmi le cose, lottare.
Così il morso sfocia in un succhiare che gli dà ugualmente piacere.
Un giorno proveremo a giocare col sadomaso, mio caro… quando sono soddisfatto della sua pelle sotto la lingua, mormoro sempre a diretto contatto col suo collo bagnato.
- Secondo me ti piace dominare. Saresti un sadico perfetto… - Non so cosa me lo fa dire, però arrossisce, lo sento perché tutto il suo corpo si riscalda immediatamente. È una meraviglia sto ragazzo.
Penso che non riuscirò mai a farne a meno.
È come la droga e conosco la sensazione, solo che lui mi fa bene, non male.
Come fa a dire che sono masochista se non gli ho mai detto che mi facevo?
Mi fa quasi paura.
Quasi.”
 
 
Arrossisco.
Cosa gli viene in mente di dirmi che mi vede a dominarlo?
Non faccio quelle cose.
Non credo.
Però sapere che gli piace il dolore mi eccita incredibilmente.
Dannazione, come fa a farmi di tutto? Qualunque cosa voglia!
Ecco qua, sul più bello, con le sue dita che risalgono sul mio viso, che il telefono maledetto mi suona.
A volte sono peggio di una centralina.
Sbircio per nulla intenzionato a rispondere, lui continua a leccarmi il collo… oddio la sua lingua sul mio collo è la morte sua.
- Anna… - Ripeto ad alta voce. Lui non sente. Oddio è Anna, non posso non rispondere. E lui mi sta facendo un socchiotto o due sul collo!
Cazzo Mike sei una troia!
Lo mando via bruscamente e lui non è molto d’accordo anzi, mi guarda incazzato nero ed offeso, io gli mostro il cellulare col nome della mia ragazza e così mi manda a quel paese col dito medio entrando in bagno.
Che si sfoghi da solo!
Appena sbatte la porta rispondo.
- Ciao tesoro! - Che bastardo che sono!
Ma non getto la spugna, riuscirò a sistemare Chester. Non voglio lasciarla e rovinare tutto con lei, la conosco dai tempi del liceo, è assurdo mandare tutto a puttane per un’infatuazione del cazzo.
- Mike… com’è andata la festa alla fine? In questi giorni sei molto occupato col gruppo… a che punto siete? - Normalmente è discreta ma forse ha capito qualcosa. È intuitiva la ragazza…
Faccio una risatina isterica e mi appoggio al bracciolo del divano.
- Mah bene… Chester è un portento, impara subito e canta in modo davvero incredibile. Quando lo sentirai te ne accorgerai bene… è davvero entusiasmate lavorare con lui perché anche se a guardarlo non sembra, è professionale! In poco dovremmo riuscire a registrare! -
La festa è meglio evitarla. Non ricordo molto.
- Eri ubriaco perso quando sono andata via… come ti sei svegliato? - Ride perché ogni volta mi sveglio in posti assurdi.
- Sul divano! - Semplicemente.
- Dai, solo?! Non sul tavolo? O nella vasca da bagno? - E’ successo anche questo. Fortuna che non la sente Chester. Ecco che penso di nuovo a lui.
Uffa, è un tormento.
Rido sempre più isterico, normalmente lei ha il potere di rilassarmi. Normalmente.
- Senti, ti ho visto parlare tanto con la moglie di Chester… che te ne sembra, Samantah? - Fa una pausa che non so come interpretare, poi si decide a rispondermi.
- Uhm… mi chiedo se lui non sia autolesionista a stare con lei! È la persona più instabile che abbia mai visto. - La bacerei se l’avessi qua!
È evidente, non sono io che sono di parte!
- Lo penso anche io ma volevo un parere esterno! Non so, li vedo male anche io, sono sempre a litigare e… boh, non mi convincono. Ma tant’è che la vita è loro! - Concludo soddisfatto di aver ragione su quella pazza.
Evito di dirle che è gelosa di me e Chez e che ci fa la guerra.
Quando comincia a dire che le manco ed io devo risponderle, esce Chester dal bagno ed è avvolto in un asciugamano alla vita.
È bagnato. La pelle lucida. I tatuaggi in vista.
Lui, magro ma longilineo.
E che ti devo dire, eccitante!
- Mi manchi anche tu… - Fisso Chester negli occhi che esita prima di entrare in camera per vestirsi. - Vedrai che presto registriamo e poi… -
- Sarai ancora più occupato! - Lo sa anche lei però se la carriera che mi sono scelto andrà bene sarà sempre peggio!
Chester viene verso di me, io non riesco a muovermi da qua. Lo fisso e sono terrorizzato, ma con non so che parte di me rispondo.
- Lo sai che se riesco a sfondare come voglio la vita che faremo non sarà proprio quella di tutte le altre coppie… - Lei sospira.
- Lo so… - Chester davanti a me si apre l’asciugamano ed io trattengo il fiato, cazzo fa che Anna non se ne accorga.
- Però sarà bello, sarà una vita da sogno comunque… e poi saremo felici perché… - Non so che dico, lui si sta asciugando il cazzo davanti a me e lo fa nei dettagli, non gli sfugge un fottuto centimetro ed ho la maledetta tentazione di toccarlo ma è impensabile, ho deciso di fare l’amico, di non vivere questa cosa perché ci sono più contro che a favore e…
- Domani ci vediamo? - Mi chiede Anna.
Chester si accarezza il cazzo con la mano, gli si sta eccitando.
Oddio, reagisce subito. Non riesco a non fissarglielo. Sto parlando con Anna e guardo il suo cazzo. Ed anche il mio reagisce.
Non toccarti Mike, basta lui.
- Sì amore… domani… pranziamo insieme, ti va? -
Muove la mano sempre più intensamente su e giù finchè eccolo lì che il bastardo non mi fa nemmeno sentire cosa dice lei. Devo dirle che la amo, che le voglio bene e che saremo felici e che… non so cosa le dico, però mentre lui viene, ringraziando il cielo non sulla mia faccia ma sull’asciugamano, io chiudo la conversazione e scappo a gambe levate.
È un bastardo.
Non ce la farò mai.
Mai.
 
 
In camera chiamo Rob, ho bisogno di parlare con qualcuno o divento matto.
- Rob… dormivi? - Chiedo con un filino di voce colpevole. So che se ne è andato da un’oretta ma ho bisogno, mi serve.
- Quasi. Che succede, amico? - Ha una pazienza infinita questo ragazzo…
- Cosa… cosa vi siete detti tu e Chester stasera? - Perché diavolo ci tengo tanto a saperlo?
Lui forse se l’aspetta, ma mi risponde subito senza farmi altre domande in cambio. Meglio così.
- Voleva sapere se secondo me tu sei preso oppure no. - Ok, lo prenderei per uno scherzo se non fosse che Rob non ne fa mai, ne è totalmente incapace. Non scherza quasi mai.
Rimango di sasso e ci rimugino per un istante.
- E… e tu cosa gli hai detto? - Ovviamente conta parecchio anche questo.
- Che secondo me sei sulla buona strada per coinvolgerti seriamente. - Boccheggio senza fiato.
- Gli… gli hai detto davvero una cosa simile? - Sono shockato.
- Sì… e gli ho chiesto cosa vuole lui. Mi ha detto che prima voleva solo divertirsi con te ma che ora… ora vuole tutto. Si sta prendendo molto anche lui, sai? - silenzio. Sono morto. Il mio battito cardiaco si è spento improvvisamente. Cercatemi sottoterra, da domani.
- Ma sono cose da dire in questo modo, senza avvertirmi? -
- E cosa devo dirti? Sto per rivelarti una cosa sensazionale? Pensavo che vi foste già parlati, che sapeste da voi queste cose… -
- Eh, magari… non so, ci siamo parlati ma non è che abbiamo concluso poi molto… scatta sempre il sesso, ogni maledetta volta. O il bacio. O qualcos’altro di erotico… non mi fa pensare! Io mi sforzo di fare la cosa che so è giusta, frenarlo e lasciare tutto su un piano amicale ma lui… dannazione, sembra non voglia saperne! Mi dice che io faccio quello che voglio e che lo fa anche lui! Che palle! - Sono esasperato e finisce che mi sfogo, del resto l’avevo chiamato per questo.
- Tu puoi volere con la ragione quello che vuoi, ma se il tuo istinto ti butta fra le sue braccia puoi farci poco… - Ah Rob non ti ci mettere anche tu!
- Ma è perché mi prende col sesso! Non perché ci siano dei sentimenti… insomma, dai, è presto andiamo… - E’ vero. È un ragionamento che fila. Sospira.
- Poi mi ha chiesto cosa c’era fra te e Mark. - Silenzio, di nuovo. Sembra abbia una pistola carica e che mi stia piantando nel corpo tutte le pallottole una ad una. L’ultima la metterà ben in profondità, lo sento. Dritta sul cuore, magari.
- E… e tu? - Ho la gola secca, mi alzerei per bere ma ho paura di beccarlo in soggiorno e non ci tengo. O peggio di trovarmi davanti sua moglie.
- Ed io gli ho risposto la verità. Che Mark era innamorato di te e che tu non eri pronto. Tu eri molto legato a lui ma non ancora in quel modo, Mark non ha avuto pazienza, non ha saputo aspettare e ti ha ferito profondamente andandosene in quel modo, dicendoti quelle cose sulla musica… - Una stilettata al cuore mi ferisce ancora al solo ripensarci.
Non ne ho molta voglia.
- Era innamorato di me? - Non ho mai voluto ammetterlo. Lui non si è mai dichiarato apertamente, mi ha lanciato tanti segnali ma non è mai stato così aperto, diretto e deciso come Chester. Con lui l’ho capito subito… dannazione, ero un ragazzino con Mark! Come diavolo poteva pensare che capissi? Così ingenuo com’ero…
- Non dirmi che non te ne sei mai accorto. - Esita anche lui, non pensa sia possibile.
- No… cioè… ora ripensandoci lo capisco ma quella volta non ci ero arrivato, lui non mi ha mai detto niente ed io… quando quella sera ha cercato di baciarmi… io pensavo fosse ubriaco… non ci ho mai dato peso. -
- Tu l’hai rifiutato e lui non era così ubriaco come pensavi. In quel momento ha capito che non avresti mai voluto ed ha scelto la strada più semplice. Ti ha piantato. - Parla molto piano, le sa dire le cose, non sono brutali però il succo del discorso è davvero sconvolgente.
Rimango immobile sul letto a fissare davanti a me, non so nemmeno cos’è.
Bello sapere ora queste cose.
- Ma in quel modo… poteva dire che… boh, non gli piaceva più cantare, che voleva cambiare città, che… che ne so… oppure poteva essere sincero e dirmi che voleva stare con me… l’avrei rifiutato ma almeno sarebbe stato chiaro, avremmo potuto sistemare in qualche modo… - Il panico sale e comincio a parlare con un tono alto ed isterico, molto agitato. Rob alza la voce a sua volta ma solo per fermarmi con pacatezza.
- Mike. Mike! - Allora mi zittisco, non respiro nemmeno. - Uno così… che non ha il coraggio di essere sincero in quello che prova e che se ne va ferendo profondamente chi diceva di amare… e lo ferisce nel suo punto più debole… non si meritava di restare con noi… uno così è meglio perderlo che trovarlo! Perfino Chester è molto meglio di lui! Almeno è onesto e diretto, non gira intorno alle cose e non finge di fare ciò che non vuole… sarà un egocentrico antipatico e pesante, ma almeno è onesto! -
Riprendo piano piano a respirare, gli occhi bruciano. Spero abbia finito di torturarmi. Non posso sopportare altro.
Però mi sento meglio ad aver chiarito anche questo. Non avevo mai capito. Mai. Ma ero piccolo…
- Ero molto legato ma non in quel modo. Quella volta potevo anche stare al bacio, pensavo giocasse e che fosse ubriaco. Che mi costava? Non ho voluto perché istintivamente l’idea di baciarlo mi ha… boh… non mi piaceva, ecco! Nemmeno per gioco! Ed io gioco in tanti modi, lo sai! -
- Dai Mike, non pensarci più. È un bastardo che non si meritava niente. È meglio che se ne sia andato. Ha rivelato la sua natura, basta. -
Sospiro.
- Sì immagino di sì. - Ed è vero che Chester è meglio… almeno mi fa capire cosa vuole. Me lo mostra chiaramente. Ha dei modi shockanti ma lo capisco! Anche se poi… insomma, se prova qualcosa per me perché non me lo dice? Magari si vergogna, mi sembra tipo da vergognarsi dei sentimenti in effetti…
- Mike… - Eccolo! Mica ha un’altra notizia sconvolgente?
- Di cos’altro avete parlato? - Mi preoccupa parecchio, gli manca un colpo, il peggiore, me lo sento. Ho paura a chiederglielo.
- Chester si faceva… ha smesso proprio per venire qua. Da poco. Pochissimo. Troppo poco. -
Silenzio, ancora. Dannazione, quanto andrò avanti in questo modo?
Lui spara ed io ricevo i colpi. Doveva tirarmi su non buttarmi ancora più giù.
- Ma… magari non erano cose pesanti… - La prima cosa che mi viene in mente. Una sorta di giustificazione. So cosa vuole intendere ma questo proiettile è andato troppo in dentro, non riesco a ragionare e vederlo per quel che è davvero. Cazzo!
- Se ha smesso su due piedi di certo non era in vena. Probabilmente fumava e tirava. O forse andava con qualche pasticca… però insomma, stai attento. Ha smesso di punto in bianco, io so quanto sia difficile… ci ho messo una vita e solo grazie a Brad che mi è stato costantemente accanto e mi ha portato da voi… - Rob era nel gruppo vecchio di Brad, quando si sono sciolti e persi di vista ha cominciato a farsi, l’ha presa malissimo. Brad è tornato a prenderlo e vedendolo così l’ha disintossicato, ha fatto tanto per lui. Poi ce l’ha presentato come il nostro batterista!
Solo ora che ci ripenso me ne rendo conto. (*)
- Ma Rob… allora tu sei davvero innamorato di Brad! Ma già da quel tempo! - Certo che arrivo alle cose col secondo treno, eh? Salto sul letto e cancello Chester, Mark e qualunque altra cosa, perfino Anna!
Rob tossisce e me lo figuro in difficoltà dall’altra parte. Sarà rossissimo. Oh dannazione, come ho fatto a non accorgermene subito?
- Come… come ti è venuto ora? -
- Eh… ora che sono nell’ambiente capisco meglio i segnali… - Per rifarci al discorso di prima!
Dannazione, ma quanto ero rincoglionito quella volta? Avevo la testa solo per la musica! Non che ora non ci pensi ma ci sono molte altre cose. Grazie a Dio!
Come cazzo ho fatto a non accorgermene!?
- Ma stavate insieme? -
Boccheggia poi si decide a rispondermi piano, ho voglia di abbracciarlo, dev’essere nascosto sotto il letto!
- No… ma… insomma, io mi sono innamorato e mi sono dichiarato subito. Lui non ha voluto, ha detto che non provava lo stesso e mi ha piantato, ha mollato il gruppo e tutto. Io mi sono buttato giù. Un po’ troppo. Bè mi conosci, sono molto emotivo e quella volta profondamente fragile ed instabile! Ora sto lavorando su me stesso ma… insomma, stavo malissimo. La droga mi ha infossato ulteriormente. Se non fosse tornato a tirarmene fuori… -
- Ma… come siete rimasti? Insomma, ne avete più parlato? -
- Sì… gli ho detto di fare finta di nulla, che non sapevo cosa dicevo, che era un’infatuazione dell’età, cose che capitano in adolescenza insomma… e lui non ha detto niente. Però il fatto che siamo tornati amici mi fa pensare che preferisca così. -
Capire cosa pensa Brad è impossibile, è quello più criptico di tutti!
Ha un’unica espressione e ce l’ha con la sigaretta in bocca!
Però… chi l’avrebbe mai detto?
Vorrei parlargliene e chiedere la sua versione, non l’ho mai fatto ed ora chissà, magari mi direbbe qualcosa.
- Non dirgli nulla… è una cosa morta e sepolta, ti prego! - Mi legge nel pensiero, come sempre.
- Ma… -
- No, Mike! -
- Ora provi la stessa cosa… perché non… -
- Perché non si fanno due volte gli stessi errori, non voglio tornare in quell’abisso. Se non vuole non vuole! -
- Ma magari le cose sono cambiate… è tornato, ti ha tirato fuori dai guai, ti ha… -
- Mike. No. -
E’ su questo poco convincente dialogo che alla fine chiudo l’argomento e la conversazione. Con Chester, Anna, Sam e Mark in parte. Mark cancellato. Rob ha ragione, che vada al diavolo.
Certo che sapere ora che era innamorato… quell’idiota…
Bisogna avere il coraggio di sé, del proprio cuore, del proprio animo… dannazione Mike.
E tu cosa intendi fare? L’avrei quel coraggio?”

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Per chi non sa...
Chester ha avuto davvero un infanzia molto difficile ed i rapporti con suo padre si intuisce spesso che non erano idilliaci, essendo che lui era un poliziotto i modi non saranno stati molto premurosi. E', inoltre, stato violentato.
Non so se Mark, il precedente cantante, fosse davvero lo stronzo da me narrato.
La storia di Rob e Brad è quella che ho raccontato, suonavano insieme in un gruppo, poi si sono sciolti e Rob, rimasto solo, è finito nella tossicodipendenza, poi Brad è tornato a chiedergli di suonare nel nuovo gruppo formato con Mike, i futuri Linkin Park, e Rob ne è uscito.
Io ho fatto 2+2!