CAPITOLO C:
COSA
SEI DISPOSTO A FARE
“Piangere
tutta la notte non è una cosa che piace a nessuno ed era una vita
che non lo facevo più.
Quando
tutto finisce giuro a me stesso che non lo farò mai più.
Punterò
su Talinda e basta perchè non la amo ed è una complice ideale per
le mie trovate. Voglio figli? Lei mi accontenta! Voglio esibirmi in
pubblico con lei? Lei mi accontenta! Voglio fare cose rischiose? Lei
mi accontenta! Qualunque cosa voglio fare lei mi accontenta, è come
me.
Quindi
avrò solo lei.
Perchè
non riuscirò mai ad amarla anche se le voglio bene.
E
se non amo non finirò per piangere di nuovo in questo modo di merda.
Mi
dispiace, ma Mike non ha capito niente.
Ha
sporcato la nostra promessa, per me questi anelli erano puri perchè
erano solo nostri e mi piaceva preservarli dal mondo. Ma ora... non
sono solo nostri... e non lo sono mai stati. Mai.
Perchè
lei l'aveva.
E
lui ha troppa paura che tutti li scoprano. Ed io non posso stare con
uno la cui priorità è nascondere le tracce.
Perchè
non me l'ha detto?
Doveva
dirmelo. Era importante. Non ha nemmeno mai capito quanto importanti
fossero per me quegli anelli.
Questa
volta è finita. Non lo posso perdonare. Non posso.
Dio,
quanto sto male, cazzo.
Forse
se piango tutta la notte, un fulmine mi colpirà e morirò.
Da
quanto non volevo morire. Quanto... troppo... penso che mi lascerò
morire... non mangerò, non berrò, non dormirò... e prima o poi
morirò.
Ma
poi penso ai bambini e mi viene un senso di ribellione, la rabbia mi
fa smettere di piangere.
È
Mike che deve soffrire, non io!
Lui
ha sbagliato, lui non ha mai capito niente, lui mi ha nascosto una
cosa tanto importante! E non pensava nemmeno di dovermela dire! Ma ti
rendi conto?
No,
siamo troppo diversi. Talinda sarà perfetta per me, è uguale a me,
ci capiamo sempre, non ci sono incomprensioni.
Io
amo i miei figli, amo la mia vita. Fare il cantante, cantare, salire
sui palchi, farmi fotografare e attirare l'attenzione di ogni essere
vivente!
Non
smetterò per uno stronzo!
Se
riesce a sopportarlo, bene! Altrimenti vaffanculo!
Rimango
chiuso in camera non so per quanto tempo. La luce continua a non
andare e la pioggia continua a scendere. Quindi mi culla e dopo un
po', per colpa delle lacrime, mi addormento.
Penso
che non ero più abituato a soffrire. Forse è questo.
Stavo
bene da troppo tempo. Ora la pallottola c'era e mi ha colpito in
pieno.
Mi
sveglio quando la luce torna, la tempesta ha smesso un po', forse c'è
un po' di tregua.
Quando
esco, mi ritrovo Mike addormentato davanti alla porta, crolla giù e
si sveglia di botto. Distolgo subito lo sguardo e passo oltre come se
non ci fosse, guardo fuori dalla finestra e vedo che fuori è
praticabile anche se piove ancora e certi posti sono allagati.
-
Io vado a casa. - Dico duro e freddo. Lui è qua con me, mi guarda
speranzoso e cerco di evitare di notare il pessimo aspetto che ha.
-
La tempesta riprenderà, è una piccola tregua... - Dice solo roco.
Non lo guardo. Non devo guardarlo.
Apro
la porta di casa e sempre duro, aggiungo.
-
Io vado a casa, se vuoi un passaggio. - Così non dice niente e mi
segue.
In
macchina cerca di parlarmi, è mortificato e sta di cani. È tardi.
Per anni tu non hai capito niente, hai guardato la cosa sbagliata.
-
Chez io non volevo ferirti così, non l'ho fatto pensando che... -
Allora lo fermo per non sentire le sue cazzate.
-
No Mike. Tu non hai pensato a me, hai pensato a te, a cosa era meglio
per te. Non hai pensato a cosa significava per noi questi anelli.
L'hai rovinato. Io ci tenevo troppo. E non intendo parlarne più.
Devi lasciarmi in pace. Non ti posso togliere il saluto e la parola,
ma saremo solo colleghi e conoscenti e niente di più. Non voglio più
niente altro. Ora come ora non lo posso sopportare. - Sono
irremovibile e lui torna a piangere. Quando arrivo a casa, scendo e
lui rimane in macchina.
Allora
torno indietro.
-
Se non vieni Anna si preoccupa. - Sono acido, sottintendo che per lui
è più importante lei. In qualche modo questa gelosia doveva venire
fuori, ma lo ricambio con la stessa moneta.
Non
sono cose su cui semplicemente passi sopra. Quelli perfetti
dimenticano e perdonano e passano sopra. Io non lo sono. Sono sempre
stato pieno di difetti ed ora se non reagisco a modo mio impazzisco.
Devo farlo. Devo reagire a modo mio.
E
reagire a modo mio è vendicarmi. Io faccio così.
Sono
un bastardo.
In
casa tutti ci guardano stralunati e preoccupati, siamo pietoso e
tremendi per la pioggia presa. Ma io scuoto il capo.
-
Stiamo bene. Ci siamo dovuti fermare in sede aspettando che si
calmasse... vado a lavarmi e cambiarmi. - Con questo supero tutti e
salgo al piano di sopra. Sono nero ed è così evidente che nessuno
dice niente.
Credo
che per Tal sia una novità mentre per Sam un deja vu. È buffo che
ci sia lei qua.
Forse
è lei che porta sfiga.
Sorrido
amaro mentre mi faccio la doccia.
A
volte non ci puoi passare sopra. Proprio non puoi.
Quindi,
quando in camera mi raggiunge Talinda per dirmi che ha dato ad Anna,
Mike ed Otis la camera degli ospiti e che i bambini sono a dormire
nella loro camera e Sam ed Elka si fermano ancora e sono in
soggiorno, io la prendo e rabbioso la bacio.
Non
provo nulla ma la rabbia mi aiuta a montarmi.
E
faccio sesso con lei dopo cinque anni dall'ultima volta.
Ci
siamo sempre detti che prima o poi avremmo fatto altri figli. È il
momento, no?
Non
voglio saperne più niente di Mike e questo nuovo inizio lo segno
così.
Me
la scopo e fanculo a Mike, che senta, che soffra. Deve capire cosa mi
ha fatto.
Ha
spezzato tutto. Ha rovinato tutto.
Lui
e le sue fobie. Sarò più importante io della sicurezza? No, per lui
è più importante coprirsi come si deve e nascondersi e non far
pensare niente a nessuno.
Ora
nessuno penserà a niente.
Vedrai.
Però
per tutto il tempo che lo faccio con Talinda con rabbia come lo
facevo con Sam quelle volte, penso a lui e lo insulto ad ogni spinta.
Lo uccido nella mia testa però non so se muore davvero.
Perchè
alla fine, quando finisco, quando mi sento tornato indietro di dieci
anni a Sam e alla vita di merda che facevo, non mi sento meglio.
Mi
sento una merda come allora.
Sono
uno schifo.
È
tutto uno schifo.
Al
diavolo Mike. Alla fine sei riuscito a farmi fuori. Hai visto?
Sapevo
che ci saresti riuscito. Eri l'unico che poteva.
Crepa,
stronzo!
Questi
giorni passano fra la tempesta che riprende e la tempesta che cessa.
Così
di continuo.
Le
donne non si muovono e Mike ed Anna alla fine se ne vanno a casa fra
una piccola pausa e l'altra. Talinda è preoccupata, non sa come
parlarmi, come trattarmi e cosa dire.
Ci
ha provato ma l'ho guardata così male che non ci ha più provato.
Non
mi conosce così, non sa qual è questo Chez. È un Chez cupo,
distruttivo e tenebroso.
Non
mangio e non sto con gli altri, a malapena vedo i bambini.
Mi
odio.
Quando
sto così male non guardo nessuno. Tutto perde di importanza.
Ho
permesso tornassero a casa, è pericoloso ma non gliel'ho impedito.
Del resto non sono niente per me. Mike non è niente.
Ed
i giorni proseguono, ci abituiamo al rumore della pioggia in attesa
che finisca.
Non
ne posso più, se non vedo il sole mi taglio le vene e visto che è
una cosa a me familiare, è meglio che il sole torni presto.
Mi
sento soffocare, qua dentro.
Ora
inizieremo un altro tour in Europa e mi chiedo come diavolo faremo.
Come?
Pensare
di cantare per me è follia. Con lui, ovviamente.
Sono
un'anima in pena e all'ennesima volta che tratto di merda Talinda, mi
manda a cagare.
Proprio
come faceva Sam.
Le
persone cambiano ma non cambiano.
Che
stronzo che sono.
Lei
non c'entra, i bambini non c'entrano, la musica non c'entra. Se la
vita ti dà merda tu mangiala e aspetta che ti dia un po' di buon
cibo. Perchè è così che funziona.
Ma
come posso vivere senza Mike?
Abbiamo
visto che non ne siamo capaci. Sia che ci vediamo per cantare, sia
che non ci vediamo più del tutto. Non siamo capaci. Non è una
questione di equilibrio.
È
che io non posso vivere senza di lui.
Ma
quando penso agli anelli la rabbia e l'angoscia tornano. Non ha
capito niente per tutti questi anni. Non posso passarci sopra e
basta.
Quando
sento bussare mi rivolto come un cane con la rabbia.
-
Basta! - Ringhio. E dalla porta fa capolino un viso familiare. L'ho
sempre associato a questi miei stati d'animo tremendi.
In
un certo senso mi calma. È strano, vero? Una volta mi faceva
imbestialire.
-
Sam... - Mormoro tornando a fissare fuori. Il mondo continua a
cadere.
Ed
io con lui.
Lei
si avvicina piano e si siede sul letto.
Io
sono sul balcone largo della finestra.
-
Hai di nuovo litigato con Mike? - Chiede. È quello che diceva quelle
volte. Solo che lo ruggiva infastidita, di solito. Adesso lo dice
paziente. È tutto così strano.
Si
cambia e non si cambia. Cosa significa?
Mah...
Alzo
le spalle.
-
Era da anni che non succedeva... non seriamente. - Dirlo è davvero
tremendo.
-
E' davvero così serio? - Chiede. Non so dire cosa mi trasmetta
questa conversazione con lei. Ed io sono stanco.
-
Lo è. Questa volta lo è. - Sono funereo e lei ride.
-
Dai, mi sembra di essere tornata indietro nel tempo! Tal era
spaventata, ha detto che non ti riconosceva e che non sa gestirti
così, allora io le ho detto che per me è normale. Così sono
venuta. - Fa una piccola pausa. - Sai, ti ho sentito dire queste
stesse parole così tante volte che ho perso il conto. Alla fine hai
scelto lui, Chez. Non scordarlo. - Mi fermo e mi giro a guardarla
attento, non sono convinto ma forse la devo ascoltare. Non so bene
come devo regolarmi. Lei continua, ha un sorriso consapevole, adulto,
femminile e addirittura dolce. È così strana. Ha sempre avuto un
ruolo importante nella mia vita, in qualche modo. - Fra noi poteva
funzionare se tu non perdevi la testa per lui. Mettendo la testa a
posto ce l'avremmo fatta. Sei tornato a drogarti per colpa sua e
questo ci ha distrutto definitivamente. Ma se non ti innamoravi di
lui avresti avuto la carriera e la vita felice che hai ora. Ma
l'avresti avuta con me. Io ho sempre pensato che la colpa di tutta la
tua sofferenza e la nostra fine fosse Mike, per questo l'ho odiato
moltissimo. Ma sai una cosa? È colpevole anche della tua felicità.
Ed alla fine non lo odio più per questo. Tu hai ricominciato, io ho
ricominciato. Stiamo bene. Non rovinare quello che hai. - è sempre
stata molto diretta e penso che fosse la dote che preferivo di lei,
ora però si è ammorbidita col tempo.
Mi
sorprendo a parlare con lei e ad ascoltarla.
-
E' lui che l'ha rovinato. Per lui non era importante una cosa che per
me lo era tantissimo. Quando è così... quando lui vede tutt'altro
che quello che vedi tu... quando per lui conta tutto il resto e non
quella stupida cosa che conta tanto per te... non puoi passarci
sopra. Io non posso. Mi ha fatto male. - Sam sospira.
-
Te ne ha fatto tantissimo e molto più di questo e l'hai perdonato,
sei tornato con lui e hai superato tutto! - Io scuoto il capo e lei
si alza in piedi stringendo le labbra rifatte che si ritrova.
-
Chez. Guarda l'insieme. Non guardare i particolari. Dai via le
piccole cosa e tieniti quelle grandi. So che una storia è fatta di
dettagli ma alla fine la vivete nell'insieme. Se tu ora sei l'uomo
felice ed equilibrato di ora, lo devi solo a lui e lo sai. Ha
sbagliato, non è perfetto. Ma se vi siete perdonati una volta per
cose molto più pesanti e gravi, puoi farlo anche ora. È l'insieme
che conta. E il vostro insieme è una storia che ha sempre superato
ogni cosa. Falle superare anche questo. Sai come ci si sente a
perdonare e andare oltre. Fallo. - Con questo esce e mi lascia solo.
Scuoto
la testa confuso e torno a guardare fuori.
È
un completo disastro.
Tutto.
Ed
io non so cosa fare. Però è vero. Quello che dice Sam mi fa
riflettere.
Dovrei
guardare l'insieme?”
“Sono
inconsolabile. Per Anna è come tornare indietro nel tempo e quando
le spiego cosa è successo lei non sa cosa dire, è mortificata e le
dispiace. Si toglie il famoso anello ed io scuoto la testa.
-
Chez parla bene ma alla fine io devo affrontare anche tutta quella
gente che si aspetta che abbiamo gli stessi anelli. Lui non
capisce... per me è la sola soluzione. Ma deve vedere che io faccio
questo per poter tenere sempre il suo addosso. È questo che deve
vedere. E non lo vede! Onestamente se vuole tornare sono disponibile,
ma se continua su questa linea non mi umilio. Perchè è assurdo.
Dovevo parlargliene ma è assurdo che l'abbia visto solo ora! È da
anni che ce l'hai! E poi... e poi... - La voce torna a tremare e
smetto di parlare, così mi prendo Otis e mi stendo sul letto con
lui.
È
l'unico a darmi un pochino di pace.
Il
solo.
È
una benedizione questo bambino.
-
Mike, tu sei incapace di chiudere con chi ami. Di qualunque amore si
tratti. - Dice solo questo ed io, sconsolato e sfinito soprattutto
mentalmente, concludo così.
-
Dipende solo da lui. -
Però
forse potrebbe dipendere anche da me.
Non
lo so.
Quando
penso che ha buttato via l'anello mi si spezza il cuore, non pensavo
di provare una sensazione simile. Mi ha dilaniato. Era da tempo che
non stavo così male.
E
ripensarci mi fa piangere di nuovo, così nascondo il viso nella
pancia morbida di Otis e soffoco su di lui.
Chissà
se un giorno passerà.
Dire
che passa non è esatto.
Ci
penso di continuo e anche lui lo fa, ne sono certo.
Rob
è venuto per portarmi l'anello che ha trovato pulendo la sede ed io
gli ho raccontato tutto. Nel giro di poco l'ha saputo anche Brad.
Tanti buoni consigli e parole sagge.
Ed
io che mi sento una merda perchè loro in tanti anni di relazione non
si sono mai lasciati seriamente. E noi sembriamo incapaci di
smettere.
-
Come fate a stare insieme dopo tutto questo tempo? Penso che prima o
poi le cose finiscano, sto pensando questo! - Sono amaro e disilluso
e ferito e loro lo capiscono. Non parlerei mai così.
Rob
fa un sorriso molto dolce e si scambia uno sguardo tenero con Brad.
Sono belli a modo loro, sono sempre complici. Non stanno sempre
appiccicati, non si buttano uno addosso all'altro. Dall'esterno non
diresti che sono una coppia. Forse funzionano per questo. Sono così
diversi da noi...
-
Scendiamo a compromessi. Tutti e due. Un po' a turno, dipende.
Cerchiamo di vedere cosa conta davvero. Passiamo sopra a tante cose e
non sai a quante. Litighiamo ma torniamo sempre perchè... - Poi
finisce Brad.
-
Perchè ci guardiamo e ci diciamo che comunque ci amiamo. E al
diavolo tutto il resto. -
Sembra
facile.
-
E' un'impresa perchè spesso i propri principi sono troppo
importanti. - Rob mi legge sempre nella mente. E Brad la legge a lui.
-
Però poi stai troppo male da solo, quindi preferisci tornare.
Tornare è sempre meglio. -
Mi
strofino il viso. È giorni che è successo e non ci siamo ancora
parlati. A momenti si parte per il tour europeo e non ci parliamo. E
siamo i leader del gruppo. Dovremo cantare insieme, fonderci. Che
angoscia! Come faremo?
Però
non è questo... è... mi asciugo l'ennesima lacrima traditrice. È
che mi manca.
Mi
manca lui.
-
Io lo amo ma non so come farlo tornare... - Rob mi abbraccia e con la
sua dolce semplicità, conclude.
-
C'è sempre una soluzione. Ricordalo. -
Però
io non la vedo.
L'idea
mi viene camminando per le vetrine, da solo e depresso.
La
mia vena creativa si è fermata del tutto, non riesco a scrivere
canzoni o disegnare ed è una cosa tremenda per me.
Così
capita che vado a camminare.
È
qua che capita.
Una
di queste volte che in vetrina vedo degli anelli molto simili a
quelli che avevamo prima, e che ha Anna, ma diversi.
Non
so che idea sia, se buona o cattiva. Forse peggiorerà tutto, ma
onestamente non mi viene in mente altro e per essere una mente
eclettica e machiavellica, faccio proprio pietà.
Però
alla fine entro e li prendo.
Nella
mia vita non ho conquistato quello che ho conquistato avendo paura,
ma buttandomi.
Ne
vale la pena.
Perchè
domani partiamo per il tour ed io penso ancora a lui con le lacrime
agli occhi.
Sono
depresso. Sono finito. Non sono più quello di prima.
Io
senza di lui non sono più Mike. E non voglio nemmeno esserlo. Non mi
interessa.
Ma
non è per me, non è per stare di nuovo bene.
È
per l'ennesima ripartenza. Perchè credo che nella vita ce ne siano
molte e cominciano tutte con uno che chiede scusa e l'altro che
perdona.
Quindi
è così che funziona.
Uno
non può perdonare se l'altro non chiede scusa.
Io
l'ho fatto quella volta, ma lui era furioso, ora magari ci ha
riflettuto e conoscendolo si è pentito ma è troppo orgoglioso per
tornare da me. Aspetta che sia io a fare il primo passo. Devo dargli
l'occasione.
O
forse mi sto raccontando un sacco di palle per sopportare l'ennesima
crisi.
Dio,
aiutami un'ultima volta. E poi anche tutte le altre. Perchè da solo
faccio solo danni. Non sono perfetto. Sono solo... Mike... e senza di
te... o Chez... non faccio grandi cose...
Io
lo amo. Per lui potrei mollare tutto e scappare con lui per vivere
insieme come vogliamo.
Non
lo capisce?
Per
lui potrei fare qualunque cosa.
Solo
che, magari, glielo devo dimostrare.
Non
ho il coraggio di darglielo, cerco di ammorbidire i toni per creare
l'atmosfera e darmi il coraggio, ma non è facile.
Ricominciare
a cantare dopo questa maledetta tempesta è un'impresa. Ho gli anelli
in tasca e non so come darglielo e come parlargli e cosa dirgli.
Ho
sempre saputo come fare le cose, è la prima volta che non lo so. Non
ho le parole giuste e sono terrorizzato.
E
se mi rifiuta?
Ed
i concerti passano con noi che ci guardiamo silenziosi e non sappiamo
come sgrovigliarci da questo casino.
Vorremmo.
Anche lui lo vuole, perchè anche se non ci siamo capiti per questa
cosa, io lo capisco sempre per tutto il resto. E lui capisce me.
Resta
quello che traduce le mie idee incasinate agli altri, resto quello
che controlla che nessuno lo tocchi troppo.
Resto
geloso, resta il mio infermiere.
Siamo
sempre noi.
Mike
e Chester.
Ci
amiamo come sempre.
Vorremmo
solo trovare un modo per risolvere.
È
questo che fa il tempo. Ci dà la voglia di riprovarci.
Il
coraggio.
È
così che decido di provarci.
In
procinto di un concerto, poco prima di uscire sul palco, agitato come
un folle, col cuore che batte impazzito, glielo lascio nel camerino.
Usciamo
tutti pronti per salire, lui è al bagno. Esce e lì sopra c'è il
mio anello nuovo. È diverso ma simile a prima. Adesso i piccoli
diamanti sono solo sulla parte superiore e sono un pochino più
grandi di prima e attaccati.
Ed
un biglietto.
Chissà
se vede la mia mano tremare mentre scrivevo.
'Ti
prego mettilo e perdonami.'
Poche
parole.
Ed
io sono un maledetto codardo.
Tremo
ancora quando esce dal camerino, non so se lo indosserà, non so se
l'ha visto, non so che ha fatto e che ha pensato. Non c'ero quando lo
vedeva.
Sono
con gli altri per il solito discorso di forza e coraggio che lo
spettacolo inizi. Siamo tutti abbracciati e lui saltella intorno a
noi facendo lo scemo. Non riesco a capire che reazione sia. Devo
preoccuparmi?
Forse
non l'ha notato... davvero?
La
delusione si fa strada, bruciante. Non so più che dico e che faccio
finchè non salgo sul palco con loro, la folla è una moltitudine
immensa come sempre ed un po' mi cura. Un po'.
Evita
di farmi piangere.
Non
l'ha visto o non l'ha accettato.
Però
la batteria parte, gli strumenti cominciano e la folla acclama.
La
magia inizia. Cerco di concentrarmi su quello che mi ha sempre dato
pace e sempre me la darà.
La
musica è la mia vita, ma Chester è la mia felicità e la mia
completezza.
Lo
amerò in ogni caso, anche se non mi accetterà più come compagno.
Il
mio amore non muterà lo stesso.
Su
questa decisione, mi giro a guardarlo risoluto e sereno.
E
ci resto.
Perchè
nel suo dito sinistro splende quel piccolo prezioso scintillio che
qua sotto il sole del pomeriggio mi acceca un istante.
Un
istante brevissimo.
Poi
la sua voce comincia a cantare e spazza via tutto.
L'emozione
parte ma è diversa.
È
vita.
È
energia.
È
l'incantesimo della sua voce.
Ha
il mio anello.
Dio
mio, ha il mio anello.
Ha
il nostro anello!
Penso
che la gioia sia incontaminata e non abbia paragoni.
Penso
che ogni tanto bisogna stare male e perdere le cose per capire cosa
sono, per apprezzarle davvero, per dar loro la giusta importanza.
Per
potercene prendere cura.
Lui
si gira e vede che anche io ce l'ho e capisce che è la mia prova
d'amore.
Che
è la mia dimostrazione di quanto tengo a lui.
Che
tengo più a lui che alla mia super segretezza.
Così
cantiamo insieme e ci fondiamo e facciamo l'amore sul palco, con le
voci.
Ci
abbracciamo come sempre, come prima di questa pausa atroce.
Ed
è così bello poterlo fare.
È
rigenerante.
Trovo
che cadere sia la medicina migliore, perchè poi ti senti come non
potresti sentirti.
Ed
è vero che nella vita ci sono le piccole e le grandi cose e che
tutto ha una sua importanza.
Ma
anche se non ci capiamo fra di noi, basta che non dimentichiamo cosa
conta davvero sopra tutto il resto.
I
sentimenti, contano.
Ed
i nostri non cesseranno mai.
Qualunque
cosa succeda, in ogni caso, ci sarà sempre una spiegazione ed una
soluzione. Non esiste una fine fra noi. Il punto è questo.
Non
c'è una fine.
Ed
abbracciarlo quando il concerto si conclude, farlo qua davanti a
tutti e chinarci come sempre e prendere gli applausi e sorridere ed
essere felici.
È
bello.
Ma
lo è perchè siamo qua insieme. Se fossimo ognuno in gruppi diversi
con lo stesso identico successo non sarebbe la stessa cosa.
È
così bello perchè siamo noi e siamo qua e siamo insieme.
Ed
è così anche per gli altri.
Supereremo
tutto.
Sempre.
Poi
mi protendo verso il suo orecchio, un braccio intorno al suo collo,
lui che fa altrettanto, siamo sudati ammollo e sfiniti ma sorridiamo
felici.
Continuo
con questo sorriso mentre salutiamo il pubblico.
E
glielo dico.
-
Ti amo. -
Non
riuscivo più a tenermelo.
Lui
allora allo stesso modo e disinvolto, sempre continuando a salutare
il pubblico, sempre abbracciato e appoggiato a me, sempre sorridendo,
gira la testa appena verso di me e ricambia.
-
Ti amo. - Come nulla fosse successo.
Per
riprendere da dove ci siamo interrotti.
Perchè
è così che funziona.
Litighiamo
e ci perdoniamo.
È
così che va fatto.
È
così che faremo sempre.”
______________________________
Per
chi non sa...
Ecco
un'analisi precisa della storia degli anelli, aprendo le 3 immagini
sarà tutto chiaro:
http://25.media.tumblr.com/72bc0dcb1bbc52b9403234ec9f982fad/tumblr_mq4z7g3Uzw1rmdmxco1_1280.png
http://24.media.tumblr.com/2189605e143138bf5a6faab5cc14c381/tumblr_mq4z7g3Uzw1rmdmxco2_1280.jpg
http://25.media.tumblr.com/056366c54a4f883acb620bc977466f4a/tumblr_mq4z7g3Uzw1rmdmxco3_1280.jpg
Esistono
3 versioni, la prima è quella che indossava anche Anna, la seconda è
quello che è stato notato di più e la terza è super recente,
proprio di questi ultimi mesi.
Durante
un concerto, se non erro era a Mosca del 23 Giugno 2011, e solo
in quel concerto, Chester e Mike hanno indossato gli anelli insieme
ma ovviamente sotto il sole accecante pomeridiano, non si sono notati
facilmente. Purtroppo non sono stata capace di ritrovare la foto che
vidi a suo tempo, però sappiate che è successo.
Poi
hanno sempre indossato gli anelli alternandoli, possibilmente
nell'anulare sinistro.
Non
sono sicura al cento percento se la seconda versione degli anelli
compaia solo dal 2011 o anche da prima, ad ogni modo se fosse da
prima, la spiegazione sarebbe che quel giorno del 2011 hanno fatto 10
anni di relazione vera (fra alti e bassi). Può essere che la seconda
versione sia comparsa dal 2006, quando sono rinati e si sono rimessi
insieme (cosa piuttosto logica). Però io ho notato la questione solo
ora per cui ho scritto la cosa ora. La linea temporale non è sempre
precisa ma il contenuto resta valido allo stesso modo!
L'11-11-2011, nascono le gemelle Bennington...