CAPITOLO C:
COSA SEI DISPOSTO A FARE

Piangere tutta la notte non è una cosa che piace a nessuno ed era una vita che non lo facevo più.
Quando tutto finisce giuro a me stesso che non lo farò mai più.
Punterò su Talinda e basta perchè non la amo ed è una complice ideale per le mie trovate. Voglio figli? Lei mi accontenta! Voglio esibirmi in pubblico con lei? Lei mi accontenta! Voglio fare cose rischiose? Lei mi accontenta! Qualunque cosa voglio fare lei mi accontenta, è come me.
Quindi avrò solo lei.
Perchè non riuscirò mai ad amarla anche se le voglio bene.
E se non amo non finirò per piangere di nuovo in questo modo di merda.
Mi dispiace, ma Mike non ha capito niente.
Ha sporcato la nostra promessa, per me questi anelli erano puri perchè erano solo nostri e mi piaceva preservarli dal mondo. Ma ora... non sono solo nostri... e non lo sono mai stati. Mai.
Perchè lei l'aveva.
E lui ha troppa paura che tutti li scoprano. Ed io non posso stare con uno la cui priorità è nascondere le tracce.
Perchè non me l'ha detto?
Doveva dirmelo. Era importante. Non ha nemmeno mai capito quanto importanti fossero per me quegli anelli.
Questa volta è finita. Non lo posso perdonare. Non posso.
Dio, quanto sto male, cazzo.
Forse se piango tutta la notte, un fulmine mi colpirà e morirò.
Da quanto non volevo morire. Quanto... troppo... penso che mi lascerò morire... non mangerò, non berrò, non dormirò... e prima o poi morirò.
Ma poi penso ai bambini e mi viene un senso di ribellione, la rabbia mi fa smettere di piangere.
È Mike che deve soffrire, non io!
Lui ha sbagliato, lui non ha mai capito niente, lui mi ha nascosto una cosa tanto importante! E non pensava nemmeno di dovermela dire! Ma ti rendi conto?
No, siamo troppo diversi. Talinda sarà perfetta per me, è uguale a me, ci capiamo sempre, non ci sono incomprensioni.
Io amo i miei figli, amo la mia vita. Fare il cantante, cantare, salire sui palchi, farmi fotografare e attirare l'attenzione di ogni essere vivente!
Non smetterò per uno stronzo!
Se riesce a sopportarlo, bene! Altrimenti vaffanculo!

Rimango chiuso in camera non so per quanto tempo. La luce continua a non andare e la pioggia continua a scendere. Quindi mi culla e dopo un po', per colpa delle lacrime, mi addormento.
Penso che non ero più abituato a soffrire. Forse è questo.
Stavo bene da troppo tempo. Ora la pallottola c'era e mi ha colpito in pieno.
Mi sveglio quando la luce torna, la tempesta ha smesso un po', forse c'è un po' di tregua.
Quando esco, mi ritrovo Mike addormentato davanti alla porta, crolla giù e si sveglia di botto. Distolgo subito lo sguardo e passo oltre come se non ci fosse, guardo fuori dalla finestra e vedo che fuori è praticabile anche se piove ancora e certi posti sono allagati.
- Io vado a casa. - Dico duro e freddo. Lui è qua con me, mi guarda speranzoso e cerco di evitare di notare il pessimo aspetto che ha.
- La tempesta riprenderà, è una piccola tregua... - Dice solo roco. Non lo guardo. Non devo guardarlo.
Apro la porta di casa e sempre duro, aggiungo.
- Io vado a casa, se vuoi un passaggio. - Così non dice niente e mi segue.
In macchina cerca di parlarmi, è mortificato e sta di cani. È tardi. Per anni tu non hai capito niente, hai guardato la cosa sbagliata.
- Chez io non volevo ferirti così, non l'ho fatto pensando che... - Allora lo fermo per non sentire le sue cazzate.
- No Mike. Tu non hai pensato a me, hai pensato a te, a cosa era meglio per te. Non hai pensato a cosa significava per noi questi anelli. L'hai rovinato. Io ci tenevo troppo. E non intendo parlarne più. Devi lasciarmi in pace. Non ti posso togliere il saluto e la parola, ma saremo solo colleghi e conoscenti e niente di più. Non voglio più niente altro. Ora come ora non lo posso sopportare. - Sono irremovibile e lui torna a piangere. Quando arrivo a casa, scendo e lui rimane in macchina.
Allora torno indietro.
- Se non vieni Anna si preoccupa. - Sono acido, sottintendo che per lui è più importante lei. In qualche modo questa gelosia doveva venire fuori, ma lo ricambio con la stessa moneta.
Non sono cose su cui semplicemente passi sopra. Quelli perfetti dimenticano e perdonano e passano sopra. Io non lo sono. Sono sempre stato pieno di difetti ed ora se non reagisco a modo mio impazzisco. Devo farlo. Devo reagire a modo mio.
E reagire a modo mio è vendicarmi. Io faccio così.
Sono un bastardo.

In casa tutti ci guardano stralunati e preoccupati, siamo pietoso e tremendi per la pioggia presa. Ma io scuoto il capo.
- Stiamo bene. Ci siamo dovuti fermare in sede aspettando che si calmasse... vado a lavarmi e cambiarmi. - Con questo supero tutti e salgo al piano di sopra. Sono nero ed è così evidente che nessuno dice niente.
Credo che per Tal sia una novità mentre per Sam un deja vu. È buffo che ci sia lei qua.
Forse è lei che porta sfiga.
Sorrido amaro mentre mi faccio la doccia.
A volte non ci puoi passare sopra. Proprio non puoi.
Quindi, quando in camera mi raggiunge Talinda per dirmi che ha dato ad Anna, Mike ed Otis la camera degli ospiti e che i bambini sono a dormire nella loro camera e Sam ed Elka si fermano ancora e sono in soggiorno, io la prendo e rabbioso la bacio.
Non provo nulla ma la rabbia mi aiuta a montarmi.
E faccio sesso con lei dopo cinque anni dall'ultima volta.
Ci siamo sempre detti che prima o poi avremmo fatto altri figli. È il momento, no?
Non voglio saperne più niente di Mike e questo nuovo inizio lo segno così.
Me la scopo e fanculo a Mike, che senta, che soffra. Deve capire cosa mi ha fatto.
Ha spezzato tutto. Ha rovinato tutto.
Lui e le sue fobie. Sarò più importante io della sicurezza? No, per lui è più importante coprirsi come si deve e nascondersi e non far pensare niente a nessuno.
Ora nessuno penserà a niente.
Vedrai.
Però per tutto il tempo che lo faccio con Talinda con rabbia come lo facevo con Sam quelle volte, penso a lui e lo insulto ad ogni spinta. Lo uccido nella mia testa però non so se muore davvero.
Perchè alla fine, quando finisco, quando mi sento tornato indietro di dieci anni a Sam e alla vita di merda che facevo, non mi sento meglio.
Mi sento una merda come allora.
Sono uno schifo.
È tutto uno schifo.
Al diavolo Mike. Alla fine sei riuscito a farmi fuori. Hai visto?
Sapevo che ci saresti riuscito. Eri l'unico che poteva.
Crepa, stronzo!

Questi giorni passano fra la tempesta che riprende e la tempesta che cessa.
Così di continuo.
Le donne non si muovono e Mike ed Anna alla fine se ne vanno a casa fra una piccola pausa e l'altra. Talinda è preoccupata, non sa come parlarmi, come trattarmi e cosa dire.
Ci ha provato ma l'ho guardata così male che non ci ha più provato.
Non mi conosce così, non sa qual è questo Chez. È un Chez cupo, distruttivo e tenebroso.
Non mangio e non sto con gli altri, a malapena vedo i bambini.
Mi odio.
Quando sto così male non guardo nessuno. Tutto perde di importanza.
Ho permesso tornassero a casa, è pericoloso ma non gliel'ho impedito. Del resto non sono niente per me. Mike non è niente.
Ed i giorni proseguono, ci abituiamo al rumore della pioggia in attesa che finisca.
Non ne posso più, se non vedo il sole mi taglio le vene e visto che è una cosa a me familiare, è meglio che il sole torni presto.
Mi sento soffocare, qua dentro.
Ora inizieremo un altro tour in Europa e mi chiedo come diavolo faremo.
Come?
Pensare di cantare per me è follia. Con lui, ovviamente.
Sono un'anima in pena e all'ennesima volta che tratto di merda Talinda, mi manda a cagare.
Proprio come faceva Sam.
Le persone cambiano ma non cambiano.
Che stronzo che sono.
Lei non c'entra, i bambini non c'entrano, la musica non c'entra. Se la vita ti dà merda tu mangiala e aspetta che ti dia un po' di buon cibo. Perchè è così che funziona.
Ma come posso vivere senza Mike?
Abbiamo visto che non ne siamo capaci. Sia che ci vediamo per cantare, sia che non ci vediamo più del tutto. Non siamo capaci. Non è una questione di equilibrio.
È che io non posso vivere senza di lui.
Ma quando penso agli anelli la rabbia e l'angoscia tornano. Non ha capito niente per tutti questi anni. Non posso passarci sopra e basta.
Quando sento bussare mi rivolto come un cane con la rabbia.
- Basta! - Ringhio. E dalla porta fa capolino un viso familiare. L'ho sempre associato a questi miei stati d'animo tremendi.
In un certo senso mi calma. È strano, vero? Una volta mi faceva imbestialire.
- Sam... - Mormoro tornando a fissare fuori. Il mondo continua a cadere.
Ed io con lui.
Lei si avvicina piano e si siede sul letto.
Io sono sul balcone largo della finestra.
- Hai di nuovo litigato con Mike? - Chiede. È quello che diceva quelle volte. Solo che lo ruggiva infastidita, di solito. Adesso lo dice paziente. È tutto così strano.
Si cambia e non si cambia. Cosa significa?
Mah...
Alzo le spalle.
- Era da anni che non succedeva... non seriamente. - Dirlo è davvero tremendo.
- E' davvero così serio? - Chiede. Non so dire cosa mi trasmetta questa conversazione con lei. Ed io sono stanco.
- Lo è. Questa volta lo è. - Sono funereo e lei ride.
- Dai, mi sembra di essere tornata indietro nel tempo! Tal era spaventata, ha detto che non ti riconosceva e che non sa gestirti così, allora io le ho detto che per me è normale. Così sono venuta. - Fa una piccola pausa. - Sai, ti ho sentito dire queste stesse parole così tante volte che ho perso il conto. Alla fine hai scelto lui, Chez. Non scordarlo. - Mi fermo e mi giro a guardarla attento, non sono convinto ma forse la devo ascoltare. Non so bene come devo regolarmi. Lei continua, ha un sorriso consapevole, adulto, femminile e addirittura dolce. È così strana. Ha sempre avuto un ruolo importante nella mia vita, in qualche modo. - Fra noi poteva funzionare se tu non perdevi la testa per lui. Mettendo la testa a posto ce l'avremmo fatta. Sei tornato a drogarti per colpa sua e questo ci ha distrutto definitivamente. Ma se non ti innamoravi di lui avresti avuto la carriera e la vita felice che hai ora. Ma l'avresti avuta con me. Io ho sempre pensato che la colpa di tutta la tua sofferenza e la nostra fine fosse Mike, per questo l'ho odiato moltissimo. Ma sai una cosa? È colpevole anche della tua felicità. Ed alla fine non lo odio più per questo. Tu hai ricominciato, io ho ricominciato. Stiamo bene. Non rovinare quello che hai. - è sempre stata molto diretta e penso che fosse la dote che preferivo di lei, ora però si è ammorbidita col tempo.
Mi sorprendo a parlare con lei e ad ascoltarla.
- E' lui che l'ha rovinato. Per lui non era importante una cosa che per me lo era tantissimo. Quando è così... quando lui vede tutt'altro che quello che vedi tu... quando per lui conta tutto il resto e non quella stupida cosa che conta tanto per te... non puoi passarci sopra. Io non posso. Mi ha fatto male. - Sam sospira.
- Te ne ha fatto tantissimo e molto più di questo e l'hai perdonato, sei tornato con lui e hai superato tutto! - Io scuoto il capo e lei si alza in piedi stringendo le labbra rifatte che si ritrova.
- Chez. Guarda l'insieme. Non guardare i particolari. Dai via le piccole cosa e tieniti quelle grandi. So che una storia è fatta di dettagli ma alla fine la vivete nell'insieme. Se tu ora sei l'uomo felice ed equilibrato di ora, lo devi solo a lui e lo sai. Ha sbagliato, non è perfetto. Ma se vi siete perdonati una volta per cose molto più pesanti e gravi, puoi farlo anche ora. È l'insieme che conta. E il vostro insieme è una storia che ha sempre superato ogni cosa. Falle superare anche questo. Sai come ci si sente a perdonare e andare oltre. Fallo. - Con questo esce e mi lascia solo.
Scuoto la testa confuso e torno a guardare fuori.
È un completo disastro.
Tutto.
Ed io non so cosa fare. Però è vero. Quello che dice Sam mi fa riflettere.
Dovrei guardare l'insieme?”


Sono inconsolabile. Per Anna è come tornare indietro nel tempo e quando le spiego cosa è successo lei non sa cosa dire, è mortificata e le dispiace. Si toglie il famoso anello ed io scuoto la testa.
- Chez parla bene ma alla fine io devo affrontare anche tutta quella gente che si aspetta che abbiamo gli stessi anelli. Lui non capisce... per me è la sola soluzione. Ma deve vedere che io faccio questo per poter tenere sempre il suo addosso. È questo che deve vedere. E non lo vede! Onestamente se vuole tornare sono disponibile, ma se continua su questa linea non mi umilio. Perchè è assurdo. Dovevo parlargliene ma è assurdo che l'abbia visto solo ora! È da anni che ce l'hai! E poi... e poi... - La voce torna a tremare e smetto di parlare, così mi prendo Otis e mi stendo sul letto con lui.
È l'unico a darmi un pochino di pace.
Il solo.
È una benedizione questo bambino.
- Mike, tu sei incapace di chiudere con chi ami. Di qualunque amore si tratti. - Dice solo questo ed io, sconsolato e sfinito soprattutto mentalmente, concludo così.
- Dipende solo da lui. -
Però forse potrebbe dipendere anche da me.
Non lo so.
Quando penso che ha buttato via l'anello mi si spezza il cuore, non pensavo di provare una sensazione simile. Mi ha dilaniato. Era da tempo che non stavo così male.
E ripensarci mi fa piangere di nuovo, così nascondo il viso nella pancia morbida di Otis e soffoco su di lui.
Chissà se un giorno passerà.


Dire che passa non è esatto.
Ci penso di continuo e anche lui lo fa, ne sono certo.
Rob è venuto per portarmi l'anello che ha trovato pulendo la sede ed io gli ho raccontato tutto. Nel giro di poco l'ha saputo anche Brad. Tanti buoni consigli e parole sagge.
Ed io che mi sento una merda perchè loro in tanti anni di relazione non si sono mai lasciati seriamente. E noi sembriamo incapaci di smettere.
- Come fate a stare insieme dopo tutto questo tempo? Penso che prima o poi le cose finiscano, sto pensando questo! - Sono amaro e disilluso e ferito e loro lo capiscono. Non parlerei mai così.
Rob fa un sorriso molto dolce e si scambia uno sguardo tenero con Brad. Sono belli a modo loro, sono sempre complici. Non stanno sempre appiccicati, non si buttano uno addosso all'altro. Dall'esterno non diresti che sono una coppia. Forse funzionano per questo. Sono così diversi da noi...
- Scendiamo a compromessi. Tutti e due. Un po' a turno, dipende. Cerchiamo di vedere cosa conta davvero. Passiamo sopra a tante cose e non sai a quante. Litighiamo ma torniamo sempre perchè... - Poi finisce Brad.
- Perchè ci guardiamo e ci diciamo che comunque ci amiamo. E al diavolo tutto il resto. -
Sembra facile.
- E' un'impresa perchè spesso i propri principi sono troppo importanti. - Rob mi legge sempre nella mente. E Brad la legge a lui.
- Però poi stai troppo male da solo, quindi preferisci tornare. Tornare è sempre meglio. -
Mi strofino il viso. È giorni che è successo e non ci siamo ancora parlati. A momenti si parte per il tour europeo e non ci parliamo. E siamo i leader del gruppo. Dovremo cantare insieme, fonderci. Che angoscia! Come faremo?
Però non è questo... è... mi asciugo l'ennesima lacrima traditrice. È che mi manca.
Mi manca lui.
- Io lo amo ma non so come farlo tornare... - Rob mi abbraccia e con la sua dolce semplicità, conclude.
- C'è sempre una soluzione. Ricordalo. -
Però io non la vedo.


L'idea mi viene camminando per le vetrine, da solo e depresso.
La mia vena creativa si è fermata del tutto, non riesco a scrivere canzoni o disegnare ed è una cosa tremenda per me.
Così capita che vado a camminare.
È qua che capita.
Una di queste volte che in vetrina vedo degli anelli molto simili a quelli che avevamo prima, e che ha Anna, ma diversi.
Non so che idea sia, se buona o cattiva. Forse peggiorerà tutto, ma onestamente non mi viene in mente altro e per essere una mente eclettica e machiavellica, faccio proprio pietà.
Però alla fine entro e li prendo.
Nella mia vita non ho conquistato quello che ho conquistato avendo paura, ma buttandomi.
Ne vale la pena.
Perchè domani partiamo per il tour ed io penso ancora a lui con le lacrime agli occhi.
Sono depresso. Sono finito. Non sono più quello di prima.
Io senza di lui non sono più Mike. E non voglio nemmeno esserlo. Non mi interessa.
Ma non è per me, non è per stare di nuovo bene.
È per l'ennesima ripartenza. Perchè credo che nella vita ce ne siano molte e cominciano tutte con uno che chiede scusa e l'altro che perdona.
Quindi è così che funziona.
Uno non può perdonare se l'altro non chiede scusa.
Io l'ho fatto quella volta, ma lui era furioso, ora magari ci ha riflettuto e conoscendolo si è pentito ma è troppo orgoglioso per tornare da me. Aspetta che sia io a fare il primo passo. Devo dargli l'occasione.
O forse mi sto raccontando un sacco di palle per sopportare l'ennesima crisi.
Dio, aiutami un'ultima volta. E poi anche tutte le altre. Perchè da solo faccio solo danni. Non sono perfetto. Sono solo... Mike... e senza di te... o Chez... non faccio grandi cose...
Io lo amo. Per lui potrei mollare tutto e scappare con lui per vivere insieme come vogliamo.
Non lo capisce?
Per lui potrei fare qualunque cosa.
Solo che, magari, glielo devo dimostrare.

Non ho il coraggio di darglielo, cerco di ammorbidire i toni per creare l'atmosfera e darmi il coraggio, ma non è facile.
Ricominciare a cantare dopo questa maledetta tempesta è un'impresa. Ho gli anelli in tasca e non so come darglielo e come parlargli e cosa dirgli.
Ho sempre saputo come fare le cose, è la prima volta che non lo so. Non ho le parole giuste e sono terrorizzato.
E se mi rifiuta?
Ed i concerti passano con noi che ci guardiamo silenziosi e non sappiamo come sgrovigliarci da questo casino.
Vorremmo. Anche lui lo vuole, perchè anche se non ci siamo capiti per questa cosa, io lo capisco sempre per tutto il resto. E lui capisce me.
Resta quello che traduce le mie idee incasinate agli altri, resto quello che controlla che nessuno lo tocchi troppo.
Resto geloso, resta il mio infermiere.
Siamo sempre noi.
Mike e Chester.
Ci amiamo come sempre.
Vorremmo solo trovare un modo per risolvere.
È questo che fa il tempo. Ci dà la voglia di riprovarci.
Il coraggio.
È così che decido di provarci.
In procinto di un concerto, poco prima di uscire sul palco, agitato come un folle, col cuore che batte impazzito, glielo lascio nel camerino.
Usciamo tutti pronti per salire, lui è al bagno. Esce e lì sopra c'è il mio anello nuovo. È diverso ma simile a prima. Adesso i piccoli diamanti sono solo sulla parte superiore e sono un pochino più grandi di prima e attaccati.
Ed un biglietto.
Chissà se vede la mia mano tremare mentre scrivevo.
'Ti prego mettilo e perdonami.'
Poche parole.
Ed io sono un maledetto codardo.
Tremo ancora quando esce dal camerino, non so se lo indosserà, non so se l'ha visto, non so che ha fatto e che ha pensato. Non c'ero quando lo vedeva.
Sono con gli altri per il solito discorso di forza e coraggio che lo spettacolo inizi. Siamo tutti abbracciati e lui saltella intorno a noi facendo lo scemo. Non riesco a capire che reazione sia. Devo preoccuparmi?
Forse non l'ha notato... davvero?
La delusione si fa strada, bruciante. Non so più che dico e che faccio finchè non salgo sul palco con loro, la folla è una moltitudine immensa come sempre ed un po' mi cura. Un po'.
Evita di farmi piangere.
Non l'ha visto o non l'ha accettato.
Però la batteria parte, gli strumenti cominciano e la folla acclama.
La magia inizia. Cerco di concentrarmi su quello che mi ha sempre dato pace e sempre me la darà.
La musica è la mia vita, ma Chester è la mia felicità e la mia completezza.
Lo amerò in ogni caso, anche se non mi accetterà più come compagno.
Il mio amore non muterà lo stesso.
Su questa decisione, mi giro a guardarlo risoluto e sereno.
E ci resto.
Perchè nel suo dito sinistro splende quel piccolo prezioso scintillio che qua sotto il sole del pomeriggio mi acceca un istante.
Un istante brevissimo.
Poi la sua voce comincia a cantare e spazza via tutto.
L'emozione parte ma è diversa.
È vita.
È energia.
È l'incantesimo della sua voce.
Ha il mio anello.
Dio mio, ha il mio anello.
Ha il nostro anello!
Penso che la gioia sia incontaminata e non abbia paragoni.
Penso che ogni tanto bisogna stare male e perdere le cose per capire cosa sono, per apprezzarle davvero, per dar loro la giusta importanza.
Per potercene prendere cura.
Lui si gira e vede che anche io ce l'ho e capisce che è la mia prova d'amore.
Che è la mia dimostrazione di quanto tengo a lui.
Che tengo più a lui che alla mia super segretezza.
Così cantiamo insieme e ci fondiamo e facciamo l'amore sul palco, con le voci.
Ci abbracciamo come sempre, come prima di questa pausa atroce.
Ed è così bello poterlo fare.
È rigenerante.
Trovo che cadere sia la medicina migliore, perchè poi ti senti come non potresti sentirti.
Ed è vero che nella vita ci sono le piccole e le grandi cose e che tutto ha una sua importanza.
Ma anche se non ci capiamo fra di noi, basta che non dimentichiamo cosa conta davvero sopra tutto il resto.
I sentimenti, contano.
Ed i nostri non cesseranno mai.
Qualunque cosa succeda, in ogni caso, ci sarà sempre una spiegazione ed una soluzione. Non esiste una fine fra noi. Il punto è questo.
Non c'è una fine.
Ed abbracciarlo quando il concerto si conclude, farlo qua davanti a tutti e chinarci come sempre e prendere gli applausi e sorridere ed essere felici.
È bello.
Ma lo è perchè siamo qua insieme. Se fossimo ognuno in gruppi diversi con lo stesso identico successo non sarebbe la stessa cosa.
È così bello perchè siamo noi e siamo qua e siamo insieme.
Ed è così anche per gli altri.
Supereremo tutto.
Sempre.
Poi mi protendo verso il suo orecchio, un braccio intorno al suo collo, lui che fa altrettanto, siamo sudati ammollo e sfiniti ma sorridiamo felici.
Continuo con questo sorriso mentre salutiamo il pubblico.
E glielo dico.
- Ti amo. -
Non riuscivo più a tenermelo.
Lui allora allo stesso modo e disinvolto, sempre continuando a salutare il pubblico, sempre abbracciato e appoggiato a me, sempre sorridendo, gira la testa appena verso di me e ricambia.
- Ti amo. - Come nulla fosse successo.
Per riprendere da dove ci siamo interrotti.
Perchè è così che funziona.
Litighiamo e ci perdoniamo.
È così che va fatto.
È così che faremo sempre.”

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Per chi non sa...

Ecco un'analisi precisa della storia degli anelli, aprendo le 3 immagini sarà tutto chiaro:
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Esistono 3 versioni, la prima è quella che indossava anche Anna, la seconda è quello che è stato notato di più e la terza è super recente, proprio di questi ultimi mesi.
Durante un concerto, se non erro era a Mosca del 23 Giugno 2011, e solo in quel concerto, Chester e Mike hanno indossato gli anelli insieme ma ovviamente sotto il sole accecante pomeridiano, non si sono notati facilmente. Purtroppo non sono stata capace di ritrovare la foto che vidi a suo tempo, però sappiate che è successo.
Poi hanno sempre indossato gli anelli alternandoli, possibilmente nell'anulare sinistro.
Non sono sicura al cento percento se la seconda versione degli anelli compaia solo dal 2011 o anche da prima, ad ogni modo se fosse da prima, la spiegazione sarebbe che quel giorno del 2011 hanno fatto 10 anni di relazione vera (fra alti e bassi). Può essere che la seconda versione sia comparsa dal 2006, quando sono rinati e si sono rimessi insieme (cosa piuttosto logica). Però io ho notato la questione solo ora per cui ho scritto la cosa ora. La linea temporale non è sempre precisa ma il contenuto resta valido allo stesso modo!
L'11-11-2011, nascono le gemelle Bennington...