CAPITOLO XIII:
A CAPOFITTO NELLA MUSICA
 
Lo urlo quasi.
- Andiamo al Bum Bum Cha? -
Gli altri mi guardano come se se l’aspettassero e dicono che è ovvio.
Mi piace!
- Andiamo. - Brad è accondiscendente. Voglio capire come sono messi…
Mi attacco a Brad, indagherò con discrezione, ma Chester non me lo permette, si sente messo in parte e con voce seccata esclama:
- Che cazzo di posto è? -
Io mi riscuoto.
- Scusa, non te l’ho spiegato prima. È il nostro locale, andiamo sempre qua quando dobbiamo festeggiare qualcosa. - Lui è perplesso, quindi mollo Brad e mi attacco al suo di braccio. A Brad si attacca Joe e Rob gli lancia un’occhiata sottile che mi fa rabbrividire. Rob sarebbe un serial killer perfetto.
- Il Bum Bum Cha è un locale qua vicino, ci venivamo sempre o per festeggiare o per sognare su questo mini studio di registrazione indipendente. Essendo vicino sognavamo il nostro primo piccolo demo da poter proporre alle case discografiche. Ora ci siamo… ed è bello tornarci con l’inizio in mano! - Forse sto volando troppo ma non riesco ad evitarlo e nella mia risata finisce che contagio tutti. Mi prendono in giro ma mi diverto. Cioè, loro si divertono e a me va bene così.
Non c’è niente che potrebbe abbattermi ora come ora.
- E vediamo questo locale! - Dice sorridendo un po’ stordito, l’ho contagiato, l’ho contagiato!
Che figata!
- Vedi di incioccarti di nuovo, eh? - Dice Joe mollando Brad e planando su me e Chester. Ha l’istinto di ucciderlo ed io gli circondo il collo per rabbonirlo, lui sembra ritrovare la pace dei sensi ed intanto proseguiamo facendo il solito casino.
Rob e Brad rimangono indietro in disparte, cerco di capire cosa si dicono ma non ci riesco.
Cosa si diranno?
Uffa, voglio saperlo!
- Ma sei proprio una scimmia! - Esclama Chester improvviso. Io lo fisso, Joe non capisce.
- Perché? - Temo di chiederglielo!
- Non ti facevo così curioso! - Ok, ha capito, Joe no, che la cosa rimanga così. Gli do un pizzicotto così forte che gli tocco le ossa, di carne ce n’è poca del resto.
Lui ulula, non che la sua voce mi dispiaccia….
- Di chi parlate? Curioso di cosa? - Joe comincia a scassare il cazzo ed io certo di zittirlo, Chester sguscia, non lo sopporta, mentre io tiro un calcio al mio amico.
Finisce che urla anche lui e che il casino è così forte che della gente ci dice di far silenzio!
- La piantate, pagliacci? - Ci ammonisce pacato Brad da dietro. Io mi volto e sorrido a trentadue denti.
Che divertimento.
- Lui e Joe insieme sono dei casinari assurdi…. - Spiega Rob a Chester, questi si allinea con loro e ascolta il resto della spiegazione sui miei lati da schizofrenico.
Siamo proprio a posto!
Chissà cosa capisce ora!
 
Con la scusa di andare ad ordinare al banco, mi trascino Rob. Chester mi fissa male ma sa che lui punta a Brad quindi non è veramente geloso. Solo invidioso.
Mike, fatti i cazzi tuoi.
Ma no, perché?
Non ci giro molto intorno e ringraziando la musica alta, attacco.
- Allora com’è con Brad? - Questo me l’ha dato Chester. Essere così diretto.
Rob boccheggia incapace di capire che dico.
- Brad, Rob! Come va fra voi! -
Arrossisce ed è addirittura tenero! Gli appoggio la testa sulla spalla, è carino.
- Come sempre, come dovrebbe andare? -
Cerca di fare il vago ma con me non attacca e rialzando la testa ordino un primo giro di chupiti della casa. Sono belli forti.
- Sei ancora deciso a non andare oltre? Non provarci? Non chiedergli cosa prova ora per te? -
- Mike, sei peggio di una zanzara! - Esclama esasperato, io rido ma non mollo ancora.
- Dai, per me dovresti dirgli qualcosa… -
- Se non mi ha voluto anni fa, perché ora dovrebbe essere diverso? - Prova a ragionare con me perché sa che con me si può. Normalmente. Ora sono troppo esaltato. Fra il cd e Chester.
Che cazzo centra Chester?
Che ne so!
- Perché era piccolo ed impreparato, ora è adulto, ha avuto tempo di rifletterci. È tornato, dopotutto, no? -
Rob scuote la testa convinto.
- No, non posso rischiare. Lui è tipo da una parola soltanto. -
- Si ma è tornato per tirarti fuori dalla droga! -
Arrivano i chupiti, lui ne prende qualcuno ed io il resto.
- Se dici una parola o gli fai capire qualcosa giuro che ti ammazzo, Mike! - Ed è molto freddo e convinto mentre lo dice.
Comico.
Nessuno può impedirmi di fare qualcosa!
 
Il secondo giro lo propone Brad e mi trascina al banco.
La cosa mi puzza e Rob mi lancia uno sguardo perplesso e implorante.
Al bancone è il suo turno delle domande, ma non è insistente come me, è più discreto e tranquillo.
- Cosa vi siete detti prima tu e Rob? - Ok, come faccio a non rispondergli? È il mio migliore amico, non posso mentirgli.
- Di come se la passa con te! - Mike, Rob ti uccide.
Brad è stupito.
- Cioè? -
Sospiro. Mi mette con le spalle al muro, sa che devo rispondere se me lo chiede in modo tanto diretto.
- Cioè… ho saputo che in passato eravate un po’ in rotta e così mi chiedevo se ora andasse bene, tutto qua! Cioè so che andate bene, vi vedo, però mi ha stupito sapere che vi eravate separati in quel modo… - Ok, fa che non mi chieda altro, fa che non mi chieda altro, ti prego Brad!
- E’ stato specifico? Cosa ti ha detto di preciso? - Si figurati, non è stato mai così insistente!
Si è svegliato solo per Rob!
Ok, gli piace, ho capito.
Bene, devono mettersi insieme!
- No non molto… - Questa me la perdonerà ma a Rob gli devo una confidenza che non può spifferare a nessuno. - Solo che ad un certo punto avete litigato e avete sciolto il gruppo, te ne sei andato ed hai mollato i contatti con lui. Poi sono contento che hai cambiato idea e che l’hai ritrovato… - Sorrido. Lo sono davvero. Lui si rilassa e la smette di farmi domande.
- E’ una cosa particolare da raccontare, dubito lo farà mai. Diciamo che l’ho buttato io nel baratro della droga… involontariamente… - Si confida ed è una cosa sensazionale, lui è quello più ermetico di tutti.
Mi faccio attento ed ordino un tequila sale e limone.
- L’hai cercato perché ti sentivi in colpa? - Devo saperlo e questo è il momento perfetto.
Lui mi guarda e fa un’espressione stranissima. Dannazione, non riuscirò mai a capirlo!
Sono piuttosto bravo con tutti ma con lui proprio…
- E’ complicato da spiegare. - Ed ovviamente non me lo spiega!
Arrivano pure i bicchierini con i piattini pieni di limoni e di sale. Che palle, Brad! Ma sii più chiaro!
 
Al tavolo lo fisso di continuo curiosissimo e Rob fissa me, curiosissimo. Vorrebbe farmi tante di quelle domande che non ti dico.
Poi Brad, di nuovo lui, tira fuori un argomento strano.
- Che ne dite se richiamiamo Dave per il basso? Potrei provare a convincerlo… - L’espressione di Rob è chiara.
Perché dovresti essere tu a convincerlo?’
Gelosia, ragazzi!
Cazzo, che situazione da telefilm! Mi piace un sacco. Oddio, mi dispiace per lui però secondo me le cose non sono come pensa Rob.
Secondo me Brad ricambia. Non so come faccio a dirlo ma ne sono piuttosto convinto.
Dai, cosa può essere?
Tutto quel mistero, quel voler sapere…
- Non ti piace fare il basso? -
- No, preferisco la chitarra. E poi sì, ci sono quei due che ci danno una mano all’occorrenza ma voglio una formazione fissa per sempre. No? Che ne pensi, Mike? - Gli altri non esistono?
Mi sento a disagio ed ho la sensazione che Rob e Chester non siano felici di questo nostro modo di parlare da capi. Devono capire che un po’ lo siamo. Siamo i fondatori del gruppo ed è stato Brad a convincere la Warner a sentire qualcosa di nostro. Insomma… è normale che ci consultiamo prima fra di noi, però capisco che agli altri dia fastidio.
Anche se per Rob è un altro fastidio.
Con un’illuminazione dell’ultimo, mi alzo dicendo sbrigativo:
- Per me si può anche fare, se ci riesci è una figata, lui è molto bravo al basso. Parlane anche con loro, spiegagli a Chez di Dave… io intanto vado a vedere se Jack mi fa stare un po’ in studio a perfezionare le basi di oggi! Non aspettatemi! - Così dicendo vado prima che possano fermarmi. Sparisco e so che dicono ‘e chi oserebbe?’
Rido.
Mi dispiace ma che se la vedano un po’ loro. E poi così respiro da Chester e lui si ambienta meglio.
Comunque è vero che voglio sistemare le basi, posso convincere chiunque a fare qualunque cosa ed ora voglio fare questo.
Musica, musica e ancora musica!
Il resto non conta!”
 
E’ un fottuto perfezionista di merda.
Non avrei mai detto che poteva essere così.
Dopo che la giornata finisce lui torna là in studio e chiede, solo lui sa come cazzo fa, se può lavorare un po’ sulle basi registrare. Mike a casa non ha gli strumenti necessari, potremmo fargli questo regalo per il suo compleanno. Sì, cioè… parliamo di regali di compleanno e ci siamo appena incontrati!
Credo che il tipo sia innamorato di lui, gli avrà fatto quei fottuti occhi dolci che sa fare.
Insomma, non torna più.
Guardo le ore passare e ripenso a ciò che ha detto.
E’ il nostro locale… andiamo sempre qua quando dobbiamo festeggiare qualcosa!’
E’ come se mi avesse fatto entrare davvero nella famiglia.
È stato bello.
Poi però è filato in studio dicendo che ora era libero e che tentava qualche moina!
Rob mi ha detto che ci diventerà matto, dietro a questo piccolo demo. Teme per la sua salute mentale nel caso in cui andremo avanti con altri album.
Non sai come si riduce per la musica!’
Non lo facevo tanto perfezionista, mi pare un casino di uomo.
A casa noto che ancora non c’è, allora lo chiamo e non mi risponde. Mi sta sul cazzo che non risponda per cui non mi spreco nemmeno a scrivergli… prendo la mia fottuta macchina con la fottuta poca benzina che è rimasta e filo da lui in questo cazzo di studio del cazzo.
Sono le undici, non gli avranno regalato le chiavi!
Quando salgo vedo tutto spento, solo una luce si affaccia da una porta semi chiusa quindi vado là diretto e facendo capolino lo vedo.
È là che… sente i pezzi e li modifica di continuo a computer… o con qualunque macchinario abbia… insomma, quello so che è il mixer. Lo usa come se fosse un vibratore!
È molto maneggevole. A guardarlo sembra non abbia fatto altro che quelle diavolerie!
Ha un cappello in testa, forse pensa meglio con quella, che ne so… ed è tutto piegato sul mixer, ha messo le cuffie per non disturbare il nulla intorno a lui… è sexy!
Ha i soliti vestiti larghi, il cappello, le cuffie e l‘aria allucinata. Eppure lo vedo sexy.
Posso scoparlo?
Non si è accorto di me, potrei fargli uno scherzo ma mi sa che non riderebbe.
Torno in corridoio e gli prendo un caffè nella macchinetta, quindi rientro e gli presento il bicchiere sotto il naso. Lui salta e sussulta finendo seduto sulla sedia. Si gira e mi vede, quindi si toglie le cuffie dalle orecchie e mi guarda sorpreso. Gli porgo il fottuto caffè.
- Bevi! Hai un aria di merda Mike! Ma come diavolo hai fatto a farti lasciare questo posto? -
Lui prende il caffè e l’annusa chiudendo gli occhi, ne sente solo ora il bisogno, io ridacchio.
- Conosco il proprietario, mi ha lasciato le chiavi dicendo di chiudere quando ho finito e di non mettermi a suonare o fare casino. Cioè, è tutto insonorizzato ma non vuole che cantiamo o suoniamo. Ma a me serve solo il computer ed il mixer per sistemare. Ci sono alcuni suoni che proprio non mi convincono, senti qua! - Detto ciò mi ficca le cuffie rigide sulla testa, negli orecchi, e manda un pezzo. Non ho nemmeno tempo di ribattere e ribellarmi. Che cazzo me ne frega, ora?
Però ascolto e provo a capire di che diavolo parli.
Quando finisce mi fissa con aria ovvia ’vedi?’ io così scuoto la testa stordito.
- Per me va bene! - Mike sbuffa insofferente ed ho voglia di picchiarlo!
Capisco cosa intendeva Rob. È tremendo!
Mette giù il caffè e riprende le cuffie ma non se le rimette, toglie il jack in modo che si senta dalle casse, abbassa il volume e fa ripartire. Questa volta mi fissa come fosse posseduto. Ha delle occhiaie assurde e gli occhi rossissimi!
- Mike, hai bisogno di dormire… - Tento ma lui mi zittisce con una mano ed io lo mordo. Come osa fare ’ssh’ a me?
- Ascolta, questo passaggio… non so se è meglio alzare il basso oppure… - E parla. E parla. E parla. E non smette di parlare.
Porco diavolo, siamo matti?
Parla solo di musica per non so quanto tempo ed alla fine si rialza in piedi, prende la chitarra in mano e mette un piede sul bordo del mixer. Vicino ha un pennarello indelebile.
Il cappello all’indietro.
- Che cazzo fai ora? - Lo guardo stralunato. Ma non si stanca mai?
- Se suono penso meglio. - Rifà il pezzo con la chitarra e lo vedo chinarsi, sempre con quel piede sul mixer, per scrivere qualcosa. Scrive qualcosa con l’indelebile su un mixer che non è suo.
È andato.
Rido e non dico nulla, quindi mi metto comodo su una sedia girevole e mi appoggio coi gomiti alle attrezzature. Mi bruciano gli occhi e lui però continua e continua.
Non so nemmeno che cazzo di ora sia, ma non voglio piantarlo solo.
Alla fine mi sveglia, dunque mi ero addormentato e non me ne ero accorto.
- Dannazione Mike! Fottiti! Non puoi fare così per ogni canzone! - Contiamo di farne tante, se lui farà così per tutte quelle della nostra carriera maledetta che diavolo resta di lui?
Ridotto così non ha nemmeno voglia di scopare!
Sorride, è tornato. Alleluia!
Il suo sorriso mi ridà energie. Mi sento un coglione ma è così.
Guardalo, non ha un sorriso splendido?
È tenerissimo!
La fine del mondo.
Ha i lineamenti morbidi, un po’ orientaleggianti. Cioè vagamente. E gli occhi neri di quel taglio sono così belli.
E la sua bocca. Ha una splendida bocca. Lo so visto che me la sono succhiata spesso in questo giorno.
Però ho sonno, sono stanco. Non voglio scopare. E nemmeno baciarlo.
Però un pochino magari.
Tendo le braccia per far sì che mi tiri su e una volta che mi prende le mani lo tiro su di me, gli prendo il viso al volo e velocissimo gli stampo un bacio leggero sulle labbra.
Rimane così, di merda.
Ecco avevo ragione.
Labbra morbide!
Si stacca subito, ha la faccia da pesce lesso. Un pesce adorabile.
Ghigno e mi odia ed ama al tempo stesso, quindi si rialza ed esce in fretta e furia.
Io lo seguo al volo.
- Ehi come pensi di tornare? Sei a piedi! - Il locale era qua vicino e poi lui non ha la macchina, preferisce muoversi a piedi. È matto.
- Cammino bene, non sono zoppo! -
Rido mentre lo seguo, mi aspetta perché deve chiudere a chiave dopo di me ed io lo aggancio una volta che fa per scappare ancora.
Gli prendo il braccio e lo trascino alla mia macchina.
- Non fare il coglione, non è vicino casa! - Così lo butto letteralmente nella mia adorabile auto sgangherata. Finchè dura.
Mi ha fatto da casa per un mesetto, poi è arrivato lui e mi ha salvato ovviamente.
- Vabbè ma non sei obbligato… cioè… io sono matto, sto sulle canzoni per ore e giorni ed anche tutta la notte… non devi fare queste cose per me… - Non sa nemmeno quello che sta dicendo, quindi lo zittisco partendo a razzo.
Bravo idiota. Sono in riserva, che partenze di merda faccio?
- Lo faccio perché lo voglio fare! -
Grugnisco. Non mi piace apparire una brava persona, cazzo! Però lui mi ci fa passare… merda!
Ride.
Che bella la sua risata.
Abbasso i finestrini per respirare, mi manca l’aria con lui qua che ride in questo modo.
Sono un coglione. Sono un fottuto coglione. E starei con lui tutta la notte a correre.
Correre.
Corro un po’ troppo ed in effetti pensavo di ricordare la strada ma… dove cazzo sono finito?
- Ma Chez… - La sua voce cerca di raggiungermi mentre non si tiene a nessun appiglio. Cioè gli piace che corro come uno spericolato. Che figata, chi se ne frega dove sto andando?
Sto correndo in macchina con lui, al diavolo!
Gli piace, mi piace, allora voglio che rida ancora.
Affronto una curva a gomito, le gomme stridono, lui ride ancora. Ha un suono splendido. Lo fisso di tanto in tanto e la luce che lo illumina è qualcosa che non ho mai visto in nessuno.
Questo ragazzo è felice ed io non so proprio come si faccia ad esserlo in questo modo ma è fantastico.
Lo invidio parecchio.
- Sai dove stai andando? - chiede dopo un’altra curva assurda. Poi sul rettilineo buio corro come un matto.
- No ma tu saprai ben, no? - E poi arriveremo ad un distributore isolato a cui rubare un po’ di benzina e sigarette… dove il tipo dorme.
- Bè, io non ho idea di dove siamo! Anche se mi piace questa guida, non so dove cazzo siamo! - E detto questo la macchina si ferma.
Dannazione, merda, fanculo, cazzo!”

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Per chi non sa...
Mike è davvero un maniaco del lavoro, quando deve fare una canzone ed inciderla è capace di passarci ore, giorni e notti senza staccarsi. Nessuno di loro riesce a stargli dietro a quei livelli ma è vero che Chester ci prova anche se spesso si limita a stare seduto vicino a lui che lavora e a dormire sul mixer!
Il Bum Bum Cha naturalmente non esiste, è una mia pura invenzione.