CAPITOLO XV:
GIUSTO
PER CHI?
“Mi
accascio su di lui rientrando in auto, dopotutto siamo effettivamente
nudi in strada.
Lo
giro e gli salgo sopra a cavalcioni come eravamo prima, solo che
adesso siamo nudi e lo sento meglio.
È
bello sentire la sua cazzo di pelle sudata contro la mia. Siamo
uguali in questo momento.
Nascondo
il viso contro il suo collo, sento la giugulare che batte impazzita e
sicuramente la mia non è da meno.
Mi
circonda, ansimiamo, siamo sfiniti ma soddisfatti.
Io
lo sono.
È
vero, forse non era amore ma nemmeno sesso.
Credo
sia una via di mezzo.
Siamo
su quella fottuta strada.
Sto
così su di lui, le dita leggere mi percorrono la schiena ricurva
dove non ho ancora fatto molti tatuaggi e mormora qualcosa che mi fa
sorridere:
-
Se otteniamo un contratto discografico e facciamo la formazione
definitiva del gruppo cambiamo nome. Te lo tatuerai? - Ha senso, è
un modo contorto per chiedermi se intendo rimanere con loro a vita.
Tatuarmi il nome del nostro gruppo avrebbe un importanza pazzesca.
Mi
stringo nelle spalle.
-
Vediamo se arriviamo al contratto, no? -
Sorride,
credo.
-
Sono ottimista. -
Meno
male che lo sei, io penso sempre che tutto questo prima o poi finirà.
-
Ti è piaciuto? - Glielo dovevo chiedere.
-
Sì… - Mi sento con un incredibile peso in meno. Davvero
fantastico.
-
E vuoi rifarlo? - Vorrei fosse d’accordo ma in caso contrario non
mi farò di certo problemi.
Sta
in silenzio, il mio stupido cuore aumenta un battito, se è questa la
sensazione di morire sto trapassando.
Conta
tanto che voglia rifarlo?
-
Sì… però… - Ecco, di nuovo lo stomaco si contorce, la voglia di
vomitare. Un istante che dura troppo. - Però per me è difficile.
Penso sempre che sia uno sbaglio. Che un giorno me ne pentirò. Che
potremmo rovinare tutto… penso sempre che è comunque una cosa
difficile… siamo due ragazzi e non potremmo mai davvero viverla
alla luce del sole, anche se decidiamo che… -
Mi
alzo di scatto ma rimango su di lui, solo che lo fisso male.
-
Cosa cazzo centra che siamo due ragazzi? - Lo aggredisco subito!
Perché deve rovinare tutto? Eppure sono io lo stronzo di solito.
-
Dai Chez, se questa cosa del gruppo va bene si spera che diventiamo
personaggi pubblici. E già per gente anonima e sconosciuta vivere da
omosessuali è difficile! Non venirmi a dire che sarebbe una
passeggiata! - Parte in quarta e non posso fermarlo. Una fottuta
parte di me dice che ha maledettamente ragione, l’altra vorrebbe
gridare chi se ne fotte.
Alla
fine lui continua.
-
E poi a parte questo… Chester, farei l’amore con te dalla mattina
alla sera, farei solo questo, è vero. E mi interessi solo tu. Sto
bene con Anna ma ora che ci sei tu ho capito che è la mia migliore
amica. Ho sempre un pensiero fisso in testa che ti riguarda. Ma io ci
tengo davvero a questo gruppo, sai? E voglio che funzioni… e non
che… se le cose fra noi due vanno male… perché queste cose
possono andare male e lo sai… -
Ha
paura che il gruppo vada a puttane se ci mettiamo insieme e ci
lasciamo.
Parte
davvero prevenuto.
-
Ma devi mettere per forza in conto tutto? -
Ringhio
insofferente.
-
Sì che devo! Io sono fatto così! Sono previdente, penso a tutte le
possibilità, sempre! Programmo, progetto, provo, rifinisco,
perfeziono! Sono fatto così, Chester! E voglio che questo progetto
musicale vada bene. Per sempre! Quindi non complichiamo tutto con
questo rapporto… ora scopiamo ma tu sei sposato ed io fidanzato…
cosa siamo? Niente! Dai… perché non mettiamo tutto su un piano
normale? Siamo colleghi e compagni di gruppo, facciamo questo. -
Voglio
picchiarlo a sangue. Voglio disintegrarlo e rovinargli questa bella
faccia del cazzo che si ritrova!
Come
osa!?
Come
diavolo osa, porca merda?
-
Hai finito? - Ruggisco piano, sto cercando di non essere davvero
violento ma è complicato.
-
No. Voglio anche dire che, ti piaccia o no, ho una fede precisa e non
contempla il fare l’amante. Io non voglio che tu vada contro Dio e
pianti tua moglie, visto che ci credo. Che mi piaccia o no, Samantah
c’è. Capito? Non farò l’amante e non voglio che vai contro
l’Universo per stare con me. Questa è la mia fede, in questo io
credo. Ti dispiace? - Crede in Dio e mi mette in mezzo.
Cazzo,
più motivazioni non ne ha? Non finisce più di esporle.
Fanculo,
ho voglia di andarmene!
Mi
sposto di scatto sul mio sedile e cerco i vestiti. Dove cazzo ho
messo i vestiti? Voglio insultarlo ma tengo la bocca chiusa perché
poi finirebbe tutto. E già ora non è che sia una favola!
Non
so nemmeno cosa sperare, cosa fare, cosa…
-
Chez… -
-
E NON CHIAMARMI COSI’ SEI SOLO UN IPOCRITA! FAI TUTTO IL BUONO ED
IL DOLCE CHE VUOLE INTEGRARMI, TI TINGI I CAPELLI, VUOI CHE MANGIO,
MI HAI DATO UN TETTO ED E’ SOLO PER LA MUSICA! NON C’ENTRO UN
CAZZO IO! PERCHE’ MI HAI SCOPATO? NON ESISTONO MOTIVAZIONI PER
STARE CON ME? SOLO PER RIFIUTARMI E NON FARLO? NON ESISTE CHE MAGARI
POTREBBE ANDARE BENE? ESISTE SOLO IL FALLIMENTO E LA TUA FOTTUTA FEDE
DEL CAZZO? SONO IO QUELLO SPOSATO, SE CERCO GLI ALTRI SIGNIFICA CHE
POSSO FARLO! -
-
NON POSSO IO! SONO IO CHE NON POSSO SE SEI SPOSATO! NON VOGLIO
ACCONTENTARMI DI UN POSTO NASCOSTO ACCANTO A TE! E SIAMO DUE UOMINI,
VOGLIAMO FARE I CANTANTI, DIVENTARE FAMOSI, FARE LA MUSICA CHE
VOGLIAMO! DOBBIAMO ESSERE REALISTI E PENSARE AL NOSTRO SOGNO! E NON
VOGLIO ESSERE IPOCRITA! NON VOGLIO CHIEDERTI UNA COSA CHE IO PER
PRIMO NON FAREI! -
-
MA CHI CAZZO SE NE FOTTE! SONO IO CHE DEVO SCEGLIERE! IO CHE DEVO
AVERE FOTTUTA VOCE IN CAPITOLO! NON DECIDI TU PER TUTTI! -
-
CHESTER, SEI SPOSATO, IO NON VOGLIO FARE L’AMANTE! FICCATELO IN
TESTA! E CHE TI PIACCIA O NO PER ME LA MUSICA E’ IMPORTANTE! -
-
ED ORA COME PENSI CHE RIUSCIAMO A CANTARE, DOPO TUTTO QUESTO? -
-
QUANTO SCOMMETTI CHE CI RIUSCIAMO? CHE NON ABBIAMO ANCORA ROVINATO
TUTTO? -
-
PER ME SI! PER ME E’ TUTTO FOTTUTO PER COLPA TUA! SE MI
ACCONTENTAVI SCOPANDOMI OGNI TANTO NON SUCCEDEVA NULLA, NULLA! NON TI
AVREI MAI CHIESTO NIENTE, SOLO DI SCOPARE OGNI TANTO! COSA TI
COSTAVA? E NON PARLARMI DELLA TUA CAZZO DI FEDE CHE SE UNO VUOLE
DAVVERO QUALCOSA LA FA COMUNQUE! E TU GODEVI MENTRE TI SCOPAVO! MI
VOLEVI COME NIENTE ALTRO! -
-
CERTO CHE TI VOLEVO E TI VOGLIO ANCORA E VOGLIO RIFARLO FINO A
MORIRNE MA NON ESISTIAMO SOLO NOI, NON C’E’ SOLO IL SESSO!
DOBBIAMO PENSARE A COSA VOGLIAMO FARE DELLA NOSTRA VITA E AGIRE CON
RESPONSABILITA’! SIAMO ADULTI! -
-
FANCULO MIKE! NON TI FACEVI SCOPARE SE SAPEVI GIA’ CHE NON VOLEVI
POI! PERCHE’ L’’HAI FATTO? -
-
PERCHE’ NON RIESCO A STARTI LONTANO! A RIFIUTARTI! A DIRTI DI NO!
MA E’ QUELLO CHE DOBBIAMO FARE! E’ QUESTA LA COSA GIUSTA! -
-
E’ GIUSTO PER TE! -
-
E’ GIUSTO PER TUTTI! -
-
NON PER ME! - E con questo mi si incrina la voce.
Come
sempre va tutto in merda, appunto.
Fanculo.
Fanculo,
cazzo!
Non
vivrò più niente seriamente.
Che
vada a cagare!
Che
si fotta!
Vuole
limitarsi a cantare con me e basta?
Benissimo!
Lo
accontenterò! Sarà il primo a pentirsene! Sarà lui a cercarmi!
Lui
che vorrà cambiare tutto.
-
E DOVE CAZZO SONO I PANTALONI! - Grido ancora furioso.
È
la prima litigata ed è stata piuttosto furiosa. Lui i suoi li ha già
messi, mi fissa sconvolto, non sa cosa mi prende, cosa voglia, se sia
una reazione di cui debba poi davvero preoccuparsi.
Io
che preferisco il nudismo ti pare che se stessi bene mi fotterebbe
qualcosa di vestirmi?
Mi
ha fatto sentire una troia! Ecco come!
E
fin’ora l’avevo fatto con secondi fini ma ero io a deciderlo e
non c’erano rapporti di mezzo, nemmeno un solo sentimento.
Ora
io… cazzo! Colpisco il volante con un pugno violento e mi prendo il
viso fra le mani, mi graffio e cerco di farmi seriamente male, voglio
cavarmi gli occhi, forse il dolore non mi farebbe sentire una merda!
Come
cazzo ha osato tirarmi fuori dei sentimenti del cazzo e mollarmi?
Mi
ha usato! Mi ha usato e basta!
Ed
io odio, se non sono il primo a volerlo.
Lo
odio, lo odio, LO ODIO!”
“Ok,
Chester sta impazzendo e siamo nel nulla, in macchina, soli, e lui è
nudo.
-
Chez? -
-
E NON CHIAMARMI COSI’, STRONZO! - Grida di nuovo. Si ma si sta
facendo male, si graffia la faccia.
Ok,
qua sta tutto degenerando.
Cosa
diavolo faccio?
-
DOVE CAZZO SONO I MIEI FOTTUTI VESTITI DI MERDA? -
Mi
guardo intorno e dietro e trovo solo la sua maglietta, boxer e
pantaloni sono spariti. E pure le scarpe. Dove diavolo li ha messi?
L’agitazione
sale mentre lui continua a ficcarsi le dita in faccia. È matto.
-
Tieni la maglia! -
Così
se la mette ma non sembra sentirsi meglio e così gli prendo i polsi
prima che si cavi davvero gli occhi, sembra intenzionato a darmi una
testata ma uso la forza che su di lui è maggiore e lo fermo contro
il sedile, ho lo spazio per salirgli sopra e bloccarlo completamente.
Finalmente
la smette.
Si
ferma, non respira, non fa niente. Mi fissa con uno sguardo
inorridito e sconvolgente. Non so nemmeno cosa pensare. Boh.
-
Chester, cosa ti succede, ora? -
-
Cosa succede?! - Sembra ovvio. Non ci arrivo cazzo!
-
Sì! Perché ti stai ferendo? Perché questa frenesia nel vestirti?
Calmati! Non ti rispedisco in Arizona! Sto facendo tutto questo
affinché il rapporto duri più a lungo… -
-
Ma vaffanculo, stronzo! Lo stai facendo perché ti vergogni di farti
scopare da un ragazzo! Non esiste Dio, non esistono i principi, non
esistono sogni! Esiste solo quello che vuoi fare ora. Ed ora ti
vergogni di essere frocio! -
E
di nuovo questo modo di dirlo!
Mi
indurisco un attimo, è di una cattiveria unica. Come può dire cosa
ho e cosa penso?
-
Dai, Chester, tu non sai come sono fatto, mi conosci da una
settimana, come diavolo puoi pensare che mando a puttane tutto ciò
che sono e che ho sempre sognato, ciò per cui ho vissuto, per… per
una persona che non conosco bene e che ho incontrato sette giorni fa?
Ma sei serio? - Questo forse non è il modo migliore per calmarlo.
Fa
forza per liberarsi ma tornerebbe a farsi male. Penso che non
oserebbe mai alzare le mani su di me.
-
Voglio i miei pantaloni! -
Che
razza di risposta è questa? Lo guardo che se fosse matto.
-
Cosa diavolo centrano i pantaloni! Siamo io e te! -
-
MI HAI TRATTATO DA TROIA E SE LO FACCIO IO DI MIA INIZIATIVA E’ UN
CONTO MA SE CI METTO DEI SENTIMENTI… - Si spegne, poi fra i denti e
stringendo gli occhi mormora con voce rotta: - mi hai fatto sentire
una puttana. Mi hai trattato da puttana. Ed era la prima fottuta
volta che non volevo esserlo. Perché sei il primo che mi faceva
sentire bene. -
Prima
di capire le sue parole percepisco il tono e accendo frenetico la
luce del tettuccio, il dubbio mi dà ragione.
Sta
piangendo.
Dio,
l’ho fatto piangere.
Ho
fatto piangere la bestia.
Vedi
che non è veramente una bestia?
Mike,
sei un vero pezzo di merda, ha ragione lui!
Visto
che mi piaceva l’ho usato e mi sono fatto scopare, però non voglio
vivere la storia e non voglio fare le cose a modo suo perchè ci sono
troppi impedimenti.
Sono
un autentico stronzo!
Gli
prendo il viso fra le mani mollandogli i polsi, le guance sono
bagnate delle sue lacrime ed io in panico, che cazzo faccio ora?
-
Chester? - Lo chiamo ricordandomi che non devo usare il soprannome.
Non
risponde, stringe i denti e gli occhi, continua a piangere e si copre
il viso con le mani libere.
Alla
fine gliele bacio leggero. Non so cosa fare ma se continua così
morirà asfissiato.
-
Non volevo farti sentire così… - dico sulla sua pelle. Le dita non
si muovono così schiudo le labbra e gli do tanti piccoli baci umidi.
Non
va bene.
Ora
mi sento io la troia.
Però
i muscoli si rilassano finalmente e provo a togliergli le mani dal
viso. Si lascia fare.
Tiene
gli occhi chiusi, piange ancora, sfioro le palpebre bagnate con le
labbra e nel mentre parlo sommesso con la voce che gli piace tanto:
-
Scusami… - L’altro occhio. - Non sei una puttana. - Scendo sulla
scia di una lacrima e gliela bevo con la bocca aperta. La lingua
raccoglie la goccia all’angolo della bocca. Dio, fermami perché
sto per perdere il controllo. Rifarò l’amore con lui, se non mi
fermi. Fermami, ti prego.
-
Andrà tutto bene. In qualche modo farò funzionare tutto. Saremo
tutti felici. Non avremo rimpianti. In qualche modo farò andare
tutto bene. Per tutti. Fidati di me. E scusami, ma non sei una
puttana. È solo… - Esito, contro l’angolo della sua bocca. Anche
io ho gli occhi chiusi, è un momento pazzesco, di un’intensità
unica. Cosa devo fare?
Cosa
è giusto che faccia?
Voglio
entrare in lui.
Dio
fermami.
Arrivo
sulle sue labbra e attaccandole, prima di baciarlo di nuovo, sussurro
ancora.
-
E' solo che ti voglio non sai quanto. E sono spaventato. E non riesco
a controllarmi. Voglio rifare l’amore con te. Lo capisci? Voglio
entrarti dentro. Ma so che non è giusto. Perché poi torneranno le
mie paranoie. E ti farò di nuovo male. Non è giusto, lo capisci?
Però ti voglio… Dio come ti voglio, Chester. E non ci conosciamo
bene, ma ti voglio lo stesso. Non so cosa dirti… non so più cosa
fare… aiutami a non farti soffrire più. Non provocarmi più…
perché se lo rifarai non mi controllerò come prima… come ora…
come le altre volte… -
Non
so nemmeno cosa ho detto, cosa mi sia saltato in mente e soprattutto
cosa stia facendo. Perché gli tengo il viso fermo e gli parlo bocca
contro bocca ed è la cosa più erotica che abbia mai fatto.
E
lui è sciolto sotto di me.
Voglio
entrare in lui, è un desiderio così profondo che non so definire.
È
come se volessi inglobarmi in lui, farlo mio, marchiarlo, fargli
sentire quanto QUANTO lo voglio. E non so cosa sia. Se solo una cosa
puramente fisica ed erotica oppure anche sentimentale ed interiore
però lo voglio, so solo questo.
Dio,
fermami perché voglio fare l’amore con lui di nuovo. Senza mai più
fermarmi.
Apro
le labbra, le sue rimangono chiuse. Le prendo tutte nelle mie, poi
gliele lecco e tanto faccio finchè non riesco ad aprirgliele, mi
infilo e insieme alla lingua arriva il labbro inferiore fra le sue.
Mi fa entrare, trovo la sua lingua, giro la testa e lo gestisco a
piacimento. È creta nelle mie labbra.
È
questo che è.
La
persona più fragile e bisognosa di affetto, cure, amore e attenzioni
che abbia mai incontrato. Ed io voglio dargliele tutte.
È
sciolto quando intreccio la lingua con la sua, quando fondo le
bocche, quando mi faccio spazio con il labbro nelle sue, quando
aderisco meglio, quando apro e lo obbligo a farmi spazio. Potrei
stare ore a baciarlo, non chiede altro.
Però
voglio entrare.
Voglio
entrare dentro di lui.
Voglio.
E
le mani lasciano il suo viso per arrivare alla vita, si infilano
sotto la maglietta e gli accarezzo i fianchi, poi mi accentro con le
dita in modo da stuzzicargli l’ombelico e sussulta sulla mia bocca.
Lentamente arrivo sul suo inguine e prima di toccarglielo bene, lo
torturo tutt’intorno.
Gli
piace, lo sto facendo morire.
Non
devo, si sentirà di nuovo una puttana ed io non voglio e l’unico
modo per non farlo sentire così è smettere di cedere a questi
impulsi sessuali che lo riguardano.
Impulsi
pazzeschi.
Se
instauriamo un rapporto normale di sola pura amicizia lui lentamente
starà bene, potrà farsi una vita sua, quella che desidera, ed avrà
soddisfazioni sensazionali nella musica. Però devo sistemare tutto.
Devo
smetterla di cedere e prenderlo.
Ma
la mia mano sulla sua erezione non si ferma ed io non riesco a
smettere.
Geme
sulla mia bocca, le lingue non si intrecciano più, ora abbiamo
aperto gli occhi, ci guardiamo da questa vicinanza ubriacante. È
pazzesco.
Non
riesco a smettere.
Cos’ha
questo ragazzo?
Cos’ha
che mi fa sentire in questo modo?
Dio
aiutami a fermarmi.
Ma
il suo orgasmo ci macchia entrambi e lo sento tremare sotto di me,
ogni fibra trema ed è bollente… sono talmente eccitato che non mi
serve stimolarmi per averlo duro. Se avessi più spazio. Cazzo, se
avessi più spazio e non fossimo incastrati in una macchina… lo
prenderei subito.
Ma
siamo in questa cazzo di macchina ed è proprio ora, esattamente ora
che qualcuno ci bussa al vetro.
Ci
hanno trovato. Dio, fa che sia Rob perché ci ha beccati a baciarci.
E tutto il resto.”
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Per
chi non sa...
Ok,
nemmeno io lo so bene, ma sono certa che un verso di una loro canzone
dica una cosa simile 'Io avevo la mia fede tu il tuo orgoglio' o
qualcosa di questo tipo. Su questo si basa la loro discussione.
Poi
è comunque vero e risaputo che Mike ha sempre avuto una certa fede
molto forte, per questo fra le motivazioni penso che lui ci
metterebbe anche Dio, oltre a tutto il resto.