CAPITOLO XVI:
SCEGLIERE NON E’ MAI FACILE
 
Non capisco un cazzo.
Da che ero nella beatitudine più rosea a che questo si alza e si mette ad imprecare.
- Ma che diav… -
- Ci hanno trovati! - Scatto su anche io e con aria da posseduto cerco chiunque sia là fuori e prima di vedere la faccia vedo i miei vestiti che pendono dalla mano di questo essere immondo che ci ha interrotti proprio ora.
- Porco mondo, chi cazzo è? -
- Erano fuori! - Esclama Mike ridendo. Come cazzo osa ridere? Gli sembra normale?
Lo guardo uccidendolo con lo sguardo e apre la porta. Eh certo, lui è vestito!
- Fortuna che sei tu… - Non so con chi cazzo parla, non vedo da qua dentro e loro sono fuori, però mi tira i vestiti che indosso in fretta, quindi esco anche io velocissimo pronto a minacciarlo. Non so perché ma penso serva.
Però Mike sorride rilassato, forse non serve.
È Rob.
È quello che sa tutto.
Bene, non dovrò ucciderlo.
- Spero non ti vengano gli incubi per quello che hai visto! - Dico parlandone subito per sciogliere una tensione che sicuramente si creerebbe!
Lui mi guarda imbarazzato e sminuisce la cosa con la mano, figurati. Ci penserai fino alla morte!
- Fortuna che ci hai trovato… - Fa Mike.
- Sì sì, fortuna… - Borbotto io. Fortuna un cazzo! Mi avrebbe scopato!
Rob non riesce a guardarmi, bene, l’ho sconvolto.
- Dai, intanto portaci a casa, poi domani torniamo con una tanica di benzina e riprendiamo la macchina. - Fa Mike. Rob si stringe nelle spalle e va alla sua auto.
Noi due rimaniamo indietro, prendiamo tutte le nostre cose, penso che sia quasi l’alba.
- E’ sconvolto, parlerà di sicuro, ci sputtanerà e i tuoi sogni di gloria andranno in merda! - Ringhio. Non me ne fotte ma se a lui importa tanto è bene che lo sappia!
- Lo so, starò a dormire da lui per stanotte e ci parlo… lo tranquillizzo e sistemo le cose. Tu va a casa e riposa. - Ecco. Oppure ‘devo sfogarmi!’
Non me ne fotte.
Che faccia quello che gli pare.
Tanto è lui che comanda, no?
Vediamo chi la spunta.
Finora comunque ho vinto sempre io, tu puoi decidere tutto quello che vuoi ma alla fine se ti tocco ti sciogli.
Come la mettiamo?
 
A casa Sam è già a dormire, non si sarà voltata indietro nemmeno un istante nel non vederci.
Mi faccio una doccia che mi rinfresca le idee.
Le sue parole mi tornano in mente.
Aiutami a non farti più male’
Ha capito fin troppo bene che tipo autolesionista sono.
Come faccio ad aiutarlo?
Dovrei non provocarlo più? Non spingerlo a ficcarsi fra le mie gambe… a… cioè non dovrei più provarci. Non dovrei più volerlo.
Ma lo voglio.
Però è vero che sarebbe tutto più facile se fossimo solo amici.
Cazzo, non so cosa fare.
Forse la cosa migliore è andarmene di qua e limitarmi a cantare con loro e basta. Niente altro.
Mi userà sempre, mi sentirò sempre come una puttana perché dopo aver ceduto ai suoi istinti e avermi scopato mi scaricherà perché ha la sua fede e qualunque stronzata gli salta in mente.
Ma perché non ci pensa prima?
Facile dopo, poi mi pianta e come mi sento io?
Posso anche andare avanti tutta la vita però non uscirò mai da questo autolesionismo.
Che palle.
Forse devo piantarla.
Forse ha ragione.
Per sfogare gli istinti da gay posso andare con chiunque, non mi serve proprio lui.
E poi non ne sono innamorato,
Magari cominciavo, ma se metto le distanze le cose dovrebbero andare più o meno bene, essere gestibili.
Se non ci provo io per primo lui non mi stuzzica.
Salvo qualche eccezione, forse.
Però è vero.
Se lui continuerà a rifiutarmi dopo avermi scopato no, non ci posso stare.
Cioè masochista ok ma l’orgoglio ce l’ho, per chi cazzo mi prende?
Che si fotta!
Vediamo se facendo a modo suo va veramente bene! Voglio proprio vedere!
Sicuramente è una puttanata ma gli dimostrerò a fatti che ha torto.
Verrà a cercarmi ed implorarmi di farmelo ed io allora lo manderò via. O magari me lo farò e poi me lo scrollerò di dosso come niente, facendolo sentire lui, come una puttana!
Cazzo, se ci ripenso sto ancora male!
Che muoia!
Esco e mi asciugo, quindi evito la camera, ormai non serve ad un cazzo. Mi butto sul divano col cane che mi si accuccia sopra scodinzolando.
- Tu però vieni con me! - lui sembra felice, quindi mi si arrampica sul braccio e mi mangia l’orecchio. Mi fa sorridere.
Bisogna cercare di andare avanti, se questa cosa della musica va bene potrei non voler altro in tutta la mia vita. Qualche scopata ogni tanto giusto per sfogarmi un po’ e poi Sam mi farà dei figli, la famiglia mi metterà in riga, mi rilasserà, i figli mi daranno quella felicità che non riesco a trovare. Potrebbe essere l’unica soluzione.
Devono essere le sette, si sveglia Sam e si trascina in cucina a farsi del caffè, solo dopo qualche minuto mi vede sul divano.
È tutta sciupata e scarmigliata, una versione che comunque qualunque uomo vorrebbe farsi. A me non fotte un cazzo.
L’osservo.
Come faccio ad andarmene senza un soldo?
Forse lei con le mance qualcosa ha e può chiedere un anticipo al suo capo.
Se va bene qualcosa la tiriamo fuori.
Poi quando finisco di incidere questo demo mi trovo un lavoro intanto che aspettiamo i risultati.
Devo tirarmi fuori da questo abisso, mi sto infossando come una merda.
Sam si siede con me dopo un po’, ha un sonno assurdo, io nemmeno l’ombra.
Mi porge una tazza di caffè ed appoggia la testa sulla mia spalla.
Se fosse sempre così docile non sarebbe male stare con lei.
- Cosa è successo stanotte? -
Le racconto a grandi linee l’accaduto, lei sogghigna.
- Punizione divina. - Sogghigno anche io, ci somigliamo troppo.
- Senti… pensi che il tuo capo te lo può dare un anticipo? Come lo vedi, disponibile? - Alza la testa di scatto sorpresa, capisce perché glielo chiedo e non ci crede.
- Hai litigato con Mike? - Sarebbe l’unica cosa. Anche perché lei è convinta che me lo faccio e forse ha più o meno accettato la cosa. Forse. Boh.
- No. Ma non possiamo continuare ad approfittarne, pensavo che fosse più veloce, non so… boh… però non possiamo stare qua ancora per molto. Voglio andarmene! - Sorride e mi dà un bacio sulla spalla.
- Se gliela mollo magari mi dà l’anticipo… - Non è che scherzi molto ma all’idea che apra le gambe per il suo capo non mi fa né caldo né freddo.
- Vedi cosa puoi fare, appena finisco di incidere questo demo, intanto che aspettiamo le risposte dalle case discografiche, farò un lavoretto anche io… - Lei capisce che le do il permesso di fare qualunque cosa e stiamo così.
Che razza di coppia siamo, si può sapere?
Non siamo una coppia, siamo due disgraziati che stanno insieme, che uniscono le loro immense sfighe e cercano di tirare avanti. Non andremo avanti così per sempre.
Non diciamo niente altro, ci beviamo il caffè e poi prima di alzarsi mi prende la tazza e carezzandomi il viso in un modo stranissimo, sussurra quasi dolce:
- Mi dispiace per Mike. - Come se sapesse tutto, come se improvvisamente avesse un cuore.
Se ne va in tempo, perché poi mi salgono le fottute lacrime.
L’ennesima cosa bella andata a puttane, ecco tutto.
Mister mi lecca il viso e lo ringrazio. Così nessuno vedrà che piango come uno stronzo.
Cazzo, Chester, fai pena!
Che merda la tua vita. Sempre lì finisco, sempre così, sempre.
Le cose belle non durano mai.”
 
A casa di Rob faccio subito una doccia, lavo la maglia sotto l’acqua per togliere la macchia del suo sperma e la metto a stendere su un termosifone, è spento ma basta che si asciughi.
Che razza di serata! Per non parlare del resto del giorno…
Non so nemmeno cosa fare, ora… razionalmente lo so ma alla pratica mi pare un gran casino, non so…
Rob ha sistemato un materasso per terra ed io insisto per dormirci dicendo che sono mezzo giapponese e che mi piace stare a terra.
Finiamo stesi ognuno nel proprio letto, a pancia in giù, con la luce spenta. Però il silenzio non dura molto.
Parliamo piano, con molta calma, quasi con voce velata.
La voglia di non rovinare niente.
- Ho fatto un casino con Chester. - E’ tutto il giorno che ne faccio…
- Vuoi parlarne? - E’ discreto, non mi invade, mi lascia i miei tempi ed i miei spazi, così gli spiego un po’ quello che ho fatto. Dall’euforico pompino nel mio garage all’assurdo sesso di poco fa.
- E’ stata la tua prima volta con un uomo… - Sì perché non è che sono vergine ma tecnicamente parlando sì, se con vergine si intende la penetrazione.
Arrossisco, anche lui lo sta facendo lo so bene.
- Sì. - Lo sussurro così piano che forse non l’ha sentito.
- Come è stato? - Chissà se lui l’ha mai fatto? Non so nemmeno se è gay o solo innamorato di Brad.
Ci penso.
Come è stato?
L’ondata di calore sale di nuovo.
- Stavo per rifarlo quando sei arrivato. Stavo per prenderlo io questa volta. Ti basta? -
- Cazzo! - Esclama spontaneo. Sorrido, non mi fa sentire male quindi approfondisco.
- Mi ha fatto male ma penso sia normale… sai… lo strano è che… se sentivo la sua voce stavo meglio. Poi alla fine è diventato sopportabile. Quando mi è venuto dentro è stato pazzesco, è stato come se mi avesse acceso dall’interno. Sicuramente serve pratica, poi si finisce con il sentire più piacere ma la prima volta… dubito possa essere una meraviglia. Mi ha stupito, pensavo sarebbe stato peggio. Però devo dire che… - Esito, arrossisco. - Forse è il fatto d’averlo fatto con lui ma… non posso dire che non mi sia piaciuto… -
Rob non sa cosa dire quindi sta zitto, lo apprezzo davvero. Ho tempo di pensare e mi serve. Poi gli ho fatto tanto male.
- Mi ha preparato bene. - Penso che il viso non mi tornerà più del colore normale ma intanto il buio mi aiuta.
- Lo sapeva fare… - Suggerisce Rob. Poi mi torna in mente una sua frase urlata.
- Praticamente poi gli ho detto che non è giusto rifarlo, che ho la mia fede, che lui è sposato, io non voglio fare l’amante e poi voglio che la cosa della musica vada bene, che il gruppo funzioni, che noi non ci guastiamo mai… insomma, gli ho detto che voglio rimanere amico senza complicare tutto. E lui ha avuto tipo una crisi di panico. Si stava ferendo il viso. Ha gridato che l’ho fatto sentire una troia e che per una volta non lo voleva fare. Poi di preciso le parole non le ricordo ma mi ha colpito. Deve avere un rapporto col sesso che alla fine non è piacevole ma soprattutto con sé stesso. Si degrada da solo... non so cosa pensare... -
Rob sembra di ghiaccio, l’ho ucciso.
- Rob? - Lo chiamo. Sta ancora in silenzio. - Cosa pensi? - Chiedo cauto girandomi sulla schiena in modo da vederlo. È sul letto quindi non si mostra, così mi arrampico e mi affaccio. Sono seduto, i gomiti sul suo materasso e il viso sopra. Lo fisso, sta guardando il soffitto e non sa cosa dire.
Poi alla fine parla.
- Sembra uno abituato a fare sesso senza sentimenti, tanto per fare… Cioè forse semplicemente si sta innamorando. Comunque ci sta male… -
Sospiro. Lo so bene. Abbasso lo sguardo e mi mordicchio l’avambraccio su cui sono appoggiato.
- Per questo non va bene che facciamo queste cose. Perché poi a me vengono le paranoie e lo faccio soffrire. Non è giusto. Lui può vivere la sua vita come vuole, io non voglio fare l’amante. Ed anche se lasciasse la moglie per me non potremmo mai viverla veramente come vorrei, alla luce del sole. Non saremmo una coppia normale. Non come vorrei essere. Sarebbe complicato, rischieremmo di rovinare le cose col gruppo… non voglio perché dobbiamo andare avanti, dobbiamo pensare proiettati al futuro… -
- Perciò anche se io e Brad vorremmo stare insieme non sarebbe una buona idea. -
Silenzio. Devo ripetermi un paio di volte la sua frase e solo dopo realizzo.
Mi metto in ginocchio e mi sporgo meglio per vederlo.
- Rob, hai parlato con Brad!? Volete provare a stare insieme?! - Sarebbe sensazionale!
Lui mi guarda e mette le mani avanti.
- No che hai capito! Sono ipotesi… sto solo dicendo... Se per assurdo dovrebbe andare… tu non saresti felice? -
- Certo che sì che c'entra! -
- Ma hai detto… -
- Tu e Brad siete seri ed affidabili, se decidete di vivere una storia sicuramente andrà bene, ne siete sicuri, avete dei sentimenti solidi che vi spingono a farlo. Io e Chester ci conosciamo da una settimana, per quel che ne sappiamo potrebbe essere l’esplosione ormonale del momento e poi potrebbe spegnersi tutto entro breve, potrebbe essere tutto e niente… buttarci e rischiare ora, senza sapere niente, dopo appena una settimana… e magari mandare tutto a monte… no, non va bene. E poi veramente… lui è sposato ed anche se quelli vivono la loro storia in modo assurdo io ho dei valori precisi e non farò mai l’amante per davvero. Non ci penso proprio. Non è giusto. Ci tengo ai miei valori, voglio diventare un uomo come si deve… -
Dirlo a lui mi fa chiarezza. Queste cose sono dannatamente vere, ma appena Chester mi sfiora mi sciolgo. Non capisco proprio perché sia così fra noi.
E cosa sia.
- Ma tu sei sicuro di non provare sentimenti per lui? - Bella domanda.
Torno a stendermi che è meglio, non ci vediamo più, ci penso un po’… non lo so proprio.
- Non è solo sesso. Però ci conosciamo da così poco che… dai, come può essere altro? Non c’è stato tempo per innamorarsi. L’amore esce dopo che conosci bene una persona, prima è un’infatuazione. E l’infatuazione non basta per rischiare tanto e mandare a quel paese i valori in cui credo. - Sono molto fermo in questo. Ribadisco il concetto di continuo.
- E se… e se dopo anni che il gruppo va bene, voi avete deciso di non vivere questa cosa e di lasciare tutto su un piano professionale e d’amicizia e ti rendi conto che dopotutto era l’inizio di un amore vero? Ti rendi conto che lo ami e che era iniziata subito, come è normale che sia? - Silenzio. Che domande. Mi uccide questo ragazzo. Mi fa sempre riflettere. Dovrebbe scrivere canzoni, altro che suonare la batteria. - Ascolta, io penso che l’amore non scatti dopo anni di conoscenza. Non è che se tu conosci bene uno, e lo puoi conoscere bene solo dopo molto tempo, allora te ne innamori. In quel caso il sentimento si rafforza, ma io penso che se deve scattare, scatta subito. Non può essere che dopo anni che vi conoscete ti rendi conto che sei attratto da lui, non funziona così. Io ero subito attratto da Brad, col tempo il tutto si è solo rafforzato. Da subito ho sentito quella dipendenza fisica ed interiore. Quel voler sapere cosa fa, cosa pensa, cos’ha vissuto… quella preoccupazione quando si faceva male… ho sempre voluto far parte della sua vita in ogni aspetto. Non è successo dopo un po’. -
E cosa dovrei dire ora? Ora che mi demolisce le mie solide certezze?
Ho bisogno di certezze, non vado avanti senza. Come diavolo posso dare?
- Cosa mi stai dicendo? Che forse è l’inizio di un amore vero? Che dovrei tentare e rischiare anche se lo conosco da solo una settimana? È poco per me, Rob. Troppo poco. La posta in gioco è troppo alta. - Cerco disperatamente di ragionare e non so come fare perché mi sale l’ansia. Ho paura che abbia ragione.
- Ti sto dicendo che potresti pentirtene amaramente un giorno se ora soffochi tutto. Pentirtene in un modo che non puoi immaginare. Potrebbe degenerare tutto lo stesso anche se ora metti le cose in modo che vada tutto bene. Potrebbe essere vano, potresti stare sbagliando proprio ora nel tentativo di fare la cosa giusta. A volte il giusto è lasciarsi andare… se… se quella volta Brad avesse provato qualcosa per me e mi avesse invece rifiutato per una qualche stupida paura… bè, mi avrebbe mandato all’inferno della tossicodipendenza per niente. Per una stupida paura. Capisci cosa voglio dire? E magari è andata proprio così… sai quanto è stata dura uscirne? E molti non ne escono! -
Le sue parole mi penetrano e mi feriscono a fondo. Così mi getta nel caos, non so più cosa fare e pensare. Prima avevo un piano ora… e se ha ragione? Potrebbe… ha senso… è vero, dopotutto… ma cosa posso dare?
- Come faccio a sapere cosa è meglio? - La voce mi trema e Rob si sporge per vedere se piango. Non voglio piangere, mi sto sforzando. Mi mordo il labbro.
- Non puoi saperlo. Ma scegli una strada consapevole che l’altra, quella che non esplorerai mai, potrebbe essere quella giusta. E che invece potresti stare sbagliando a percorrere quella che scegli. Non devi piangere per quella inesplorata. Non devi piangere per i sentieri che eviterai. Voglio che tu ne sia più che consapevole. Prima di decidere una volta per tutte devi esserne più sicuro di così perché poi non potrai tornare indietro. - (*)
Con questo il silenzio cala, non so cosa dire. Rimango senza parole davanti a quella che mi appare come una saggezza che non avrò mai. Lo trovo pazzesco.
Come fa a tirare fuori argomenti simili?
- Però sappi che se capirai d’aver sbagliato io ci sarò sempre. -
Questo è l’unico pensiero di conforto che mi permette di addormentarmi per le poche ore rimanenti. Forse niente.
Però crollo pensando a Chester e a cosa io debba fare. Dio, non lo so proprio. “
 

___________________________________________________
Per chi non sa...
Non ho la minima idea di come Chester e Sam abbiano vissuto il loro matrimonio. So solo che non andavano d'accordo e litigavano tantissimo, era un rapporto molto difficile e distruttivo. Non so se poi si tradissero davvero a vicenda. Personalmente non stento a crederlo ma obiettivamente sono cose che non so.
Quello che dice Rob a Mike è una citazione di Roads Untraveled, l'ho messa di proposito anche se naturalmente la canzone non era nemmeno un pensiero nelle loro menti. Ho sempre pensato che quella canzone fosse nata in qualche modo molto tempo prima di quando poi è stata scritta perchè sono discorsi particolari su delle scelte fatte e non fatte nel loro passato. Essendo che la canzone è stata scritta ora, ritengo che il passato in questione sia quel periodo lì. E che quando dice alla fine 'ricorda che avrai sempre un amico accanto' non posso che immaginarmi Mike e Rob a parlarne. Non so perchè. Bè, ognuno la interpreta.