CAPITOLO XXI:
GIRA E RIGIRA SEMPRE LI’ SI CADE
 
Non ho il tempo di registrare un cazzo.
Arriva, si abbassa ancora e mi ficca la fronte sulla mia, continua a tenermi il viso, le mani mi ustionano. Perché cazzo trova sempre il modo di smentirmi e farmi capire quanto cazzo gli importi, invece?
- Lo sai che mi importa. Però finchè ci sarà lei non potremo mai andare oltre. -
Perché deve essere così categorico?
Perché per lui è tutto o bianco o nero? Non ci può essere un fottuto grigio del cazzo in mezzo?
Perché se sono sposato non può stare con me? Chi se ne fotte, non amo Sam. Le voglio bene, ma non la amo.
Ed invece sto morendo per lui in sole due settimane.
Cazzo, ti prego, come fai a non capirlo?
Come fai a lasciarmi così?
Ho bisogno di te, ne ho un bisogno disperato… perché odio mangiare se non è per te che cucino… e odio la vita se tu non sei qua a ridere in quel modo… e odio parlare di me se non mi fai tu le domande…
Perché odio vivere se non mi sei vicino ed è una novità per me, perché prima odiavo vivere e basta.
Ora tu mi hai dato una fottutissima ragione di vita e non puoi piantarmi così anche tu.
Non puoi.
Chiudo gli occhi per paura di piangere come un idiota e sospiro stanco.
Non si può arrivare a certi livelli, cazzo.
Mi sto riducendo all’osso e siamo appena all’inizio. Fin quanto penso di andare avanti?
Una soluzione la devo trovare.
O lo convinco a fare l’amante o mi butto su qualcun altro nella speranza che ci sia…
Peccato che Mike sia la persona più testarda che io abbia mai incontrato… e che odio comunque elemosinare amore.
Non l’ho mai fatto e non comincerò ora.
Però una fottuta soluzione la devo trovare, merda.
- Alzati, non ce la faccio. Mi stai facendo sentire una merda, così. Ti voglio ogni giorno di più, per me non è cambiato un cazzo. E se non vuoi che ti violenti, Mike, alzati e smettila di fare così. So che conto per te ma finchè per te conteranno più i tuoi principi del cazzo fingi che non te ne fotta un cazzo perché mi aiuti più così, credimi. - Lo dico a denti stretti, con sofferenza.
Lui così si alza trattenendo il fiato, sta un po’ morendo anche lui. Però capisce e lo fa.
Ora tocca a lui capire, come io ho capito prima e l’ho lasciato.
Non andremo avanti così tutta la vita.
Crolleremo prima. Solo che io quando crollo mi distruggo.
Ci guardiamo un istante, lui mortificato, io insofferente. Devo farcela in qualche modo.
Devo.
Non so come ma devo tirarmelo via dalla testa.
O me lo faccio lo stesso o me lo tolgo da dentro.
Come lo estirpo ora?
È il campanello a salvarci e non sappiamo quanto felici siamo di sapere che sono arrivati gli altri e che non saremo più soli.
Come cazzo ne esco ora?
Sia io che Mike ci alziamo subito come se avessimo il peperoncino nel culo.
Apre lui ed ha una faccia che è tutto un programma, così capiranno subito che c'è qualcosa. Alzo le spalle, che si arrangi.
Joe è il primo e grida allegro alzando un sacchetto di birre infinito, Brad non fa una piega come suo solito e Rob squadra Mike come fosse una lastra di radiografia!
Bene ha già capito tutto, è chiaro!
Ha anche due pizze mega perché anche se io e Brad non mangiamo un cazzo, Mike e Joe sono maiali. Rob è l'unico normale.
Mi prendo la birra e mi scolo volentieri una. Mi ci voleva, cazzo, sto proprio di merda!
Mike mi fissa strano così me ne apro un altra... mi deve lasciare in pace o non ce la farò a fare quel cazzo che vuole.
- E’ una vera merda qua! -
Esclama poco delicatamente Joe, gli faccio il dito medio e rutto quindi ride. Bene. Con lui è facile!
Brad tira fuori una sigaretta e l’altra me la porge, l’accetto volentieri poi sedendosi nel divano commenta atono:
- Con tutto il fumo di fuori mi stupisce che non c’è ancora la stessa puzza qua dentro! - E’ ovvio che con ‘fumo’ intende canne.
Non gli do torto, mi do tempo poco prima di tornare a fumarne… andando avanti di questo passo tornerò anche a bere pesantemente, se è per questo. Spero non a farmi. Quello spero di no.
Mike lo fulmina con uno sguardo davvero di fuoco e l’ammonisce come se fosse sua madre:
- Evita di dire certe cose per favore! Non è certo facile vivere in un posto dove si fanno tutti di ogni schifezza! Non dargli certe idee! - Ridacchio. Come se non ne avessi già di mio!
Ogni volta che sento quell’odore mi viene una voglia di farmene una…
Poi sto meglio quando fumo… mi si annebbiano i fottuti pensieri…
- Scusa mamma! - Dice infatti Brad monocorde, poi gli fa l’occhiolino e Mike si rilassa.
Che tipo.
- Non nego che ne ho voglia… - Ora è la birra che parla. Non che sia ubriaco, figurati, però se prima pensavo di dover fare qualcosa ora non più.
Mike mi fissa come se fossi un mostro.
- Ma anche no! - Eccolo lì, ammonitore, severo e deciso. Fa tutto lui!
Rido, tanto se voglio lo faccio.
Rob apre i cartoni di pizza e cambia discorso, quindi tutti si avventano sul cibo tranne me e Brad che ci limitiamo ad un misero trancio. Lui non mangia di natura, io odio qualunque cosa sia solido.
Quindi ci do dentro con l’alcool.
Almeno non mi fa sentire la voglia di spararmi perché sono qua con Mike. Cioè se mi stordisco un po’ lo sopporto. Sopporto la voglia che mi dà e la consapevolezza di non potermi soddisfare.
E poi me ne dimentico.
Mi dimentico che non posso e mi limito a fissarlo mentre ride, scherza e fa un gran casino con Joe. Lo fisso e penso che quando ride è fantastico e che ha il sorriso più bello che abbia mai visto.
Anche lui alza un po’ il gomito, è normale. Quando ci sono feste so che lui beve sempre, gli piace. Non sempre ma non disdegna questo tipo di divertimento.
Non è un alcolizzato come lo ero io però diciamo che sa divertirsi.
Quando si mette a fare i mimi è il colpo di grazia, finisce che piango dal ridere.
Specie quando poi deve imitare me e finge di scopare il divano!
No ma dico, come se io facessi solo questo!
Il punto è che gli altri lo capiscono subito e fra le risate generali di tutti si rendono conto di quanto sia andato per aver mimato me ed averlo fatto soprattutto in quel modo, richiamando esattamente quello che più lo terrorizza di me, il mio lato maniaco!
Lo vedi che in realtà gli piace?
Anche Joe ci dà dentro, i due si alternano e fanno gara a chi fa più lo scemo e devo dire che non so chi far vincere perché sono fenomenali e fra loro e tutte le birre che ho in corpo non capisco più un cazzo ma almeno sono rilassato e sto bene, non ho più nessuna fottuta tensione addosso e non mi ricordo proprio che diavolo avessi prima.
Però prima che mi venga la voglia di vomitare smetto di bere e mi rendo conto che ormai è tardi.
È tardi perché Brad e Rob sono andati via, forse a chiarirsi finalmente, che cazzo ne so, e Joe è morto nel divano. Non so nemmeno quando se ne sono andati, quando cazzo è successo?
Bè, ma Mike?
L’ho perso di vista per scolarmi l’ultima bottiglia e non c’è già più. Vorrei proprio sapere…
Mi guardo intorno, mi alzo, traballo, rutto, sto per cadere, mi prendo al tavolo, me lo tiro dietro quindi lo mollo e vado giù. Mi rialzo e mi do una sberla da solo.
È tutto un fottuto casino qua intorno.
Mica se ne è andato anche lui, no?
Non mi pare…
Mi trascino al bagno e proprio mentre ho un gran bisogno di pisciare lo riconosco. Credo.
Chi mai potrebbe essere quello di schiena verso il cesso se non lui?
Ok, non è andato.
Ma io ho bisogno di pisciare e senza troppi complimenti entro e mi metto accanto a lui, mi tiro fuori il cazzo e faccio la stessa cosa che già fa lui. Eccoci qua, io e Mike che pisciamo insieme.
Insieme.
A pisciare.
Vicini.
Nello stesso cesso.
Oh merda, Chester, cosa diavolo stai combinando?
SVEGLIA!
No non voglio, sto bene così.
A fissare il suo cazzo che tiene in mano. E che ha finito di pisciare. Ma che rimane fuori così com’è.
Mi guarda anche lui.
Mike è ubriaco.
Come me.”
 
Mi sta guardando le parti intime.
Bè, se è per questo gliele sto guardando anche io.
Però mi viene da ridere, passo una settimana a cercare di evitare qualunque contatto con lui e poi ci troviamo a fare la pipì insieme.
Non so quanto in noi siamo, però non riesco a pensare più di così.
È una situazione assurda, troppo assurda.
Così assurda che rido davvero e stupito di questo improvviso scoppio Chester mi fissa stralunato e mi chiede che diavolo abbia.
- E’ comico! Ho passato una settimana a cercare di evitarti e di limitare al massimo i contatti di un certo tipo con te, poi ci troviamo qua mezzi ubriachi a pisciare insieme! Non è assurdo? -
Chester fa quella sua espressione ironica che mi riscalda immediatamente ed averlo così vicino non mi aiuta di certo. Siamo proprio spalla contro spalla e ci stiamo fissando per benino.
Ha un visetto non proprio bello ma grazioso, ha un che di… no, non è bello. O forse sì. Però ha qualcosa. Forse sono le espressioni.
Non so cosa cazzo è che mi piace di lui.
- Bè, tu hai finito, puoi anche andartene! - lo dice provocandomi, sa che voglio stare qua a guardarlo.
MIKE RIPRENDITI!
Non ce la faccio, non voglio né coprirmi né andarmene né smettere di fissarlo.
Finisce anche lui però come me non si copre e non si muove.
- Bene, anche tu hai finito. Vattene! - Lo dico ridendo perché ovviamente non sono sobrio.
Mi sembra tutto divertente, tutto possibile. So che avevo deciso di non farlo però ora mi sembravano tutte cazzate le altre.
Alla fine lo voglio, mi vuole, che diavolo deve importare?
Ho voglia di scoparlo.
Ecco qua, l’ho detto di nuovo!
- E tu smettila di guardarmi il cazzo! - E COPRITI DANNAZIONE!
No, non si copre.
- Anche tu me lo guardi! - Biascico.
- No! - Allora alzo lo sguardo e vedo che infatti fissa me da tanto vicino.
Tanto.
E sorride in quel modo malizioso che mi uccide. Come osa sorridere in quel modo? Quante cose allude con un solo sorriso?
- Lo vuoi? - Così dicendo abbassa gli occhi su di sé, non posso che fare altrettanto. Ha un tono così basso e sensuale che già quello basterebbe se non fosse che… se non fosse che si sta masturbando.
Cazzo Chester non puoi.
Mi succhio subito il labbro, cerco di resistere quei quattro nano secondi, poi rispondo subito spontaneo con occhi talmente vogliosi che forse non ho mai avuto.
- Sì. - Eccomi qua, sono Mike e sono ubriaco!
Che qualcuno intervenga perché non riesco a fermarmi.
Non riesco.
Specie perché non ricordo quando ho cominciato a fare la stessa cosa io su di me, fatto sta che la facciamo e che ci masturbiamo insieme, ognuno il suo. Non è male, così, no?
No Mike, che diavolo dici?
Sorride con sempre maggior soddisfazione fino a che non si volta verso di me e so cosa vuole, lo so dannazione.
Porca puttana non farlo Mike, torna in te. Torna in te ti prego.
Però smette di farsi con la mano e me lo porge con due dita. Solo questo.
Alla fine ho troppo languore e non ce la faccio proprio.
Mi inginocchio davanti a lui e lo prendo subito in bocca, ne avevo una voglia matta.
Non potevo resistere, non potevo.
Finisce che lo avvolgo con la bocca, lo lecco con la lingua e non capisco nemmeno che sapore abbia o se un sapore lo abbia, penso che sia schifoso farlo dopo che ha appena pisciato ma lo sto facendo comunque e la cosa mi piace ancora di più.
Mike sei malato, curati, porco cane.
Però gli succhio il cazzo e mi strofino il mio per bene, fino a che questo doppio piacere non mi ubriaca ancora di più.
Ed ecco che tutto lo sforzo di una settimana intera va a puttane completamente.
Non ce la faremo mai, mai a vivere come vogliamo.
Posto che poi sono l’unico a volerlo, così è proprio impossibile se lui fa di tutto per… bè, Mike, prenditi le tue cazzo di responsabilità!
Sei tu quello ubriaco che si è inginocchiato a fargli un pompino, eh?
E questa volta viene nella mia bocca.
E questa volta non sputo schifato e sconvolto.
Questa volta voglio proprio provare quello che ha fatto lui piuttosto spesso, ingoiando.
Ha un sapore piuttosto nauseante ma non è il peggio che abbia mai mandato giù.
E poi è il gesto che lo faccio che dà alla testa pure a me, oltre che a lui.
E vengo come lui, però sporco per terra.
Cazzo Mike, così non va.
Così non va per niente.
Anche se è la cosa più bella che mi pare d’aver fatto.
Così non va proprio.
Mi fermo di colpo rendendomi violentemente colpo di quel che ho fatto, così sentendo che non faccio più niente lui mi alza e mi appoggia contro la finestra. Mi mette a posto i pantaloni e forse l’ha fatto anche con sé.
Ha pietà di me?
Sarebbe la prima volta.
La sua mano poi che non profuma di lillà visto il posto in cui è stata, mi carezza il viso.
Mi rimarrà il suo odore intimo addosso… e perché cazzo mi sto eccitando di nuovo?
È il suo odore che mi fa scattare?
La mano poi dalla guancia si sposta sulla bocca e apro subito per accogliere il suo dito.
Dito che sa di lui, infatti.
E di nuovo, come tante altre volte.
Ero stremato e fuori di me e forse dopo l’orgasmo sono stremato e sobrio, però non riesco a smettere di succhiargli anche il dito e prendermi di lui tutto quello che posso.
Cazzo, cazzo, cazzo!
Lo prendo per i fianchi, lo attiro a me, me lo premo addosso.
Potrei morire rimanendo così e basta, non chiedo altro.
Chiudo gli occhi perché i suoi sono ipnotici.
Mi abbandono a tutto, può farmi quello che vuole.
È la fine, è la mia fine. La fine di tutto.
Specie quando attacca la bocca all’orecchio e dopo avermelo leccato mi sussurra contro con quella sua voce che mi fa impazzire. Ecco, non è solo il suo odore o il suo sapore. È anche la sua voce. Ed il modo in cui mi tocca, la sua pelle liscia, i tatuaggi che mi danno alla testa, quel cazzo di piercing che mi manca… è… tutto… anche lo sguardo da maledetto.
- Tu puoi dire quel cazzo che ti pare ma mi vorrai sempre. Sognerai di scoparmi fino a che creperai. A te la scelta se crepare soddisfatto o no! - E questo che diavolo significa?
Come cazzo può pensare che io ora come ora possa rispondergli sensatamente?
Gli tolgo allora il dito dalla mia bocca e non ho proprio idea di che cosa sto per fare ma lo faccio veloce. Arrivo alla sua guancia e lo mordo, poi faccio lo stesso col suo orecchio per poi rispondergli con le mani sotto la sua maglia.
- In ogni caso sono fottuto comunque. - Non so se è una frase con un senso compiuto ma la dico e dopo di che gli prendo il viso e lo bacio.
È davvero la fine perché con queste sue labbra sulle mie, la lingua che lo esplora disperata e la saliva che si mescola alla mia non so come riuscirò a staccarmi e a tornare lucido.
Mi sto ubriacando di lui ed è tutto ciò che ho desiderato in questi giorni.
Non ne usciremo vivi.
Non ne usciremo mai più vivi.
Ed il bacio ci spazza via completamente da noi stessi mentre separiamo le bocche e giochiamo con le lingue fuori, mentre mi succhia il mento, mentre scende sul collo… ed io non so che fare, non so come metterlo a posto, non so come arrivare ad un punto sensato.
Non so nemmeno se un punto ci sia.
Forse andremo avanti così per sempre, non ho risposte.
Cazzo!
Come può bastare così poco tempo per impantanarsi l’uno nell’altro fino a questo punto?
Non lo capirò mai.
Ad interromperci però è ancora una volta qualcun altro, perché se fossimo solo noi, andremmo avanti per sempre e ripetutamente.
Sarà sempre qualcuno o qualcosa ad interromperci. Sempre. Mai noi due.
Lo spingo con le ultime forze residue e quando lui impreca come un turco vedo Joe arrivare tipo zombie, probabilmente non ci ha visto, dovrà vomitare ed infatti in un attimo si appropria del cesso.
Ed anche questa volta in qualche modo ne sono uscito.
Però non sarà sempre così. No.
Sarà sempre peggio.”