CAPITOLO III:
NON USCIRNE VIVI
 
Finisco per urlare come un ossesso, non volevo, cazzo, ma quella troia vuole stare in macchina ancora!
- E ALLORA STACCI, STRONZA! - Butto il telefono sul letto che rimbalza e cade a terra, non si rompe e prendo a calci una scarpa, finisce contro il muro e poco dopo bussano.
- CHI CAZZO E’?! - Come se non lo sapessi. Sbuca Mike con un’espressione non proprio spaventata come mi sarei aspettato ma è quella di uno sul chi vive. Non sa come comportarsi.
- Tutto bene? -
- No! - Ringhio subito, mi volto dall’altra parte e poi torno verso di lui per continuare. Urlo come mio solito. - QUELLA STRONZA INSISTE NELLO STARE GIU’! NON VUOLE SALIRE! LE HO DETTO DI NON FARE LA BAMBINA E LEI MI HA DETTO DI NON FARE LA TROIA! CIOE’ IO SONO LA TROIA! - Il che non è proprio sbagliato, Sam mi conosce bene… non so perché insiste nello stare con me.
Mike è in difficoltà, non sa che dire e che fare, si gratta la nuca e si stringe nelle spalle mortificato.
- Posso… posso fare qualcosa? Pensi che se scendo a parlarle… - Lo interrompo subito, secco e stronzo.
- Lascia perdere, non si merita nulla! Che stia là e muoia, maledetta stronza! - Lui sussulta per il tono che gli rivolgo e cerco di calmarmi. Non centra niente, mi sta anche ospitando. - Scusa se ti ho svegliato… - Che diavolo, mi scuso pure? E da quando sono gentile?
Lui è stupito infatti e fa il gesto sminuente con la mano.
- Non pensarci, non dormivo… stavo disegnando. Vuoi una cioccolata? - Alzo le sopracciglia.
- Cosa sei, un bambino? -
Si stizzisce subito a questa mia allusione.
- Cosa c’è di male nel mangiare la cioccolata per calmarsi? - Rido, è davvero buffo sto ragazzo. A volte sembra veramente un bambino, altre penso che sia troppo grande. Ma la sua età non la dimostra mai.
- Dai, vediamo se hai ragione. - così dicendo andiamo di là, in cucina.
Ci mette poco a prepararla, vedo che sa come fare. Dopo il disastro che ha fatto per cenare pensavo fosse un disastro anche con la cioccolata. Probabilmente comprende il mio scetticismo e risponde come avessi parlato.
- Non so cucinare, sono venuto a vivere da solo da poco e faccio sempre disastri ma la cioccolata ho imparato a farla! -
Rido di lui ma non si offende, forse è contento che ora non sia più teso.
Ora che è notte è più bello stare con lui.
Mister dopo essere corso per le urla si è appallottolato sul divano e dorme, quindi mi siedo accanto a lui e l’accarezzo, anche lui funge da calmante.
Lo sguardo vaga sulle scatole e sulla casa, ha molti oggetti strani…
- Cosa c’è in quelle? - Indico quelle che deduco fossero in camera mia.
Lui porta due tazze fumanti ed una me la porge.
- Ah… le mie piccole ossessioni… sai, collezionismi vari… -
- Ah sì? E cosa collezioni? - Ride ma non imbarazzato. Solo il sesso lo imbarazza.
- Cose strane! - Incuriosito alzo le sopracciglia, quindi posa la tazza sul tavolino davanti al divano, dove siamo entrambi seduti col cucciolo in mezzo, e tira fuori qualcosa. Mi mostra degli struccioli privi di senso e allora capisco.
- Cose senza senso! - Non so nemmeno se servano a qualcosa in effetti. Lui continua a ridere.
- Mi piacciono le cose strane che non hanno definizioni! -
- L’avevo capito. - rispondo subito prendendolo in giro. A lui piace, penso, quindi la tensione ormai è sciolta e rimette giù la manciata di oggetti, riprende la tazza e con l’altra mano accarezza il cane facendo attenzione a non toccare la mia mano. Potrei approfittarne io, sto per farlo quando torna a parlare ma ha un tono più calmo e serio.
- Pensi di risolvere con lei? - E cosa gliene frega?
Mi indurisco un attimo, ci guardiamo e sembra che gli sto per saltare alla gola, lui ne ha paura ma non si scusa e non se ne va. Rimane, regge lo sguardo ed aspetta, così rispondo sorprendendo me stesso per primo.
- Non lo so. Forse sì… sai… non è che l’ho sposata proprio per amore ma… è stato più un modo per mettermi alla prova… per capire se ero gay, bisessuale, se potevo fare la vita di tutti o dovevo rassegnarmi ad una diversa… -
È diventato tutto molto serio in poco tempo, odio parlare di me ma con lui ci riesco troppo facilmente. Non l’avevo mai fatto nemmeno con Sam.
Mi guarda ma non con pietismo, curiosità o in qualche altro fottuto modo fastidioso. Mi guarda quasi con dolcezza, non so… o forse sono frocio e vedo dolcezza in un ragazzo che mi piace anche se non lo è davvero.
Fanculo!
- E cosa hai capito, sposandola? - Domanda fottutamente epica.
Sorrido amaro, quindi appoggio la testa allo schienale e guardo il soffitto, la cioccolata dimenticata sul tavolino, mai bevuta, la mano sempre sulla testa di Mister.
- Che sono frocio e basta! - Mike sussulta al termine che uso e sposto la testa per guardarlo, non la alzo ma la giro appena. Anche lui continua a carezzare la schiena del cane, non si ferma ma è contrariato da quello che ho detto. - Hai qualcosa contro i froci? -
- No, ne ho contro il termine! Gay non ti piace? Omosessuale è lungo da dire, ma gay almeno non è offensivo… - Bacchetta, lui. Sghignazzo.
- Anche un complimento può essere offensivo se detto con cattiveria. -
- E’ vero però frocio è obiettivamente dispregiativo e non penso tu ti disprezzi da solo. O sì? - Eccola un’altra domanda del secolo. Il pelo sotto le dita mi mantiene calmo, lui invece si calma bevendo la cioccolata. Si sporca un po’ la parte superiore del labbro, io ne rimango attratto ma non mi muovo.
- Secondo te? - Chiedo.
- Secondo me sì, ti disprezzi troppo… - Lo sapevo, è troppo sveglio sto qua. - Non c’è niente di male nell’essere gay, eh? - Istintivamente gli prendo la mano che sta a pochi millimetri dalla mia, è quasi un bisogno. Lui si irrigidisce ma non la toglie, allora giro di più la testa, la raddrizzo e lo guardo meglio. È imbarazzato di nuovo, oddio mi stritola le budella quando lo fa.
- Avrei dovuto incontrarti prima… ora mi sembra tardi… - Mi esce spontaneo e lui allora, altrettanto spontaneo, si tende verso di me, la cioccolata in mezzo ed io che vorrei solo baciarlo davvero.
- Non è mai tardi, sei giovane, puoi cambiare il tuo modo di vedere le cose… di vedere te stesso… accettarti… - Come cazzo fa a sapere che lotto con me stesso ogni giorno per accettarmi e che sto testardamente con Sam per questo? Perché comunque in realtà non mi accetto?
- Mi serve una mano perché io da solo non ci riesco. Dopo la vita di merda che ho passato ormai penso di essere io quello sbagliato… colo sempre a picco, vado sempre in schifo. - Gli occhi gli si liquefanno, forse è la vicinanza. Cazzo, questo è gay come me, solo che non ha mai avuto il piacere di scontrarsi con questa realtà!
- Prima o poi le cose cambiano sempre, vedrai che ora andrà bene… - perché è così positivo? È tutto l’opposto di Sam, che invece è negativa al massimo e mi butta a terra.
Dio… perché non l’ho incontrato prima?
Credo che sarà facile perdere fottutamente la testa per lui e lo conosco da due giorni.
Cazzo, sono nella merda.
Bè, nemmeno tanto… gli piaccio anche io, ne sono certo.
Con questo pensiero mi allungo verso di lui e siccome gli tengo una mano e l’altra regge la cioccolata, non può rifiutarmi. Non lo farebbe comunque.
Gli lecco solo il labbro superiore, glielo pulisco. Lui sussulta. Cazzo, gli infilerei la lingua in bocca… non lo faccio perché sarebbe facile e dopotutto amo complicarmi l’esistenza.
E poi ha ragione… se le cosa vanno veramente in vacca come sempre, il gruppo va in vacca ugualmente. Ed io voglio che funzioni questa volta. Lo voglio.
Mi separo, lo guardo da vicino, il suo respiro su di me, non è bello ma per me lo è. È carino… merda, fantastico… sono già a questo punto?
È completamente rosso e per poco non gli cade la tazza, gliela prendo e la metto giù quindi stringo anche quella mano e intreccio le dita, potremmo sembrare due fidanzati. È questo il colpo di fulmine? Trovi la persona giusta e te ne innamori seduta stante?
È reale?
Vorrei saperlo già ma so che ora come ora è presto… forse deve essere uno speciale… forse lui lo è… o forse è l’ennesima batosta.
No, non lo bacio perché prima vorrei capirci qualcosa di più. Però lo guardo e lo contemplo. Lo trovo stupendo anche se forse non lo è veramente. Per me lo è. Starei ore a guardarlo.
Lui è stordito, vorrebbe lo baciassi ma non lo farò, quindi staremo così a fissarci in eterno.
Mi sto perdendo. Mi sto perdendo in lui.
Spero che alla fine raggiunga un punto definito.”
 
Rimane un po’ a pensare alle mie parole, non tocca la sua cioccolata e solo ora noto seriamente quanto sia magro, anche a cena ha toccato poco cibo.
Corrugo la fronte e gli chiedo sommesso senza essere troppo invadente:
- Non la bevi? - Lui si riscuote dai suoi pensieri e mi guarda come se fosse perso. - La cioccolata… -
- Oh… no non ho fame… sai, sono abituato a mangiare poco… - Non mi piace questa cosa, si trascura troppo… e poi di cosa vive?
Però torna a pensare a solo lui sa cosa e mi dispiace che dopo averci di nuovo provato si sia isolato, è in un mondo a parte, a volte, altre invece mi fa impazzire. E lo conosco da pochissimo.
Mi stordisce troppo.
Penso che sia solo la novità, è la prima volta che incontro un… gay? Bisessuale? Come dovrei chiamarlo? Bè, uno come lui… ed il fatto di piacergli mi stuzzica, penso sia questa l’eccitazione che provo in sua compagnia.
Penso.
- Pensi a Samantah? - Azzardo. Non mi piace fare questa parte ma in fondo se voglio che io e lui restiamo amici è meglio che risolva con sua moglie. E poi che stia in macchina è davvero orrendo!
Alza la testa e mi fissa, ormai il cucciolo dorme beato.
- A Sam? - No, non pensava a lei…
- Perché non le porti la cioccolata in segno di pace? Avrà fame, sicuramente l’accetterà e si convincerà a salire. - Lui mi fissa come se fossi matto, non capisce perché insista con lei.
- Ma se poi c’è lei non posso mica provarci sempre con te… - Dice ridacchiando malizioso, ma si sforza. Ha molti pensieri per la testa.
- Appunto! - Rispondo pronto ridendo. Finisce che ci rilassiamo per bene, così dopo avermi scrutato un po’ si alza e si stiracchia, di nuovo la maglietta corta ed attillata si alza e di nuovo i pantaloni del pigiama, comodi e larghi -strani addosso a lui- scendono sotto l’elastico dei boxer che si capisce sono molto stretti. Trattengo involontariamente il respiro, è di nuovo indecente. Cioè, intendiamoci, è troppo magro e non è un modello però… cazzo, non so, ha un qualcosa che mi inchioda in certi momenti. Forse i modi di fare, così provocanti… o forse… forse che infondo anche io… sono come lui?
Sospiro e lui lo nota, quindi imprevedibile si infila il pollice sotto l’elastico dei boxer, fa per abbassarseli ed io sgrano gli occhi diventando di mille colori, vado a fuoco e penso di essere verso la fine della mia vita… oddio ma che cazzo fa?
Però non parlo, rimango seduto davanti a lui a fissargli prima il pacco, poi la mano e quel maledetto dito che si insinua sotto e di tanto in tanto lo sguardo.
Mi sta fissando, è serio ma ha una luce così maliziosa che mi ammazza. È questo, forse… non so…
- Vuoi provare? - Me lo chiede sfacciato ed io scatto come un furetto a cui hanno pestato la coda. Siccome mi sta davanti non posso alzarmi, sarebbe peggio, ma vado all’indietro con la schiena e balbetto imbarazzato:
- N-n-no grazie… - Lui ride e si tira su, con mio sincero rammarico e sollievo insieme.
- Peccato! - Poi prende la cioccolata ed esce di casa indossando i suoi anfibi neri tutti slacciati. Si ammazzerà se non li allaccia. Ma che faccia.
Una volta solo mi sventolo la faccia con la mano ma siccome non mi basta prendo una cartellina poco più in là e così il vento mi placa un po’…
Oddio, non sopravvivrò, ma se magari viene su sua moglie la pianta di provarci con me di continuo.
Devo parlarne con qualcuno ma con chi? Rob magari…
Cazzo, me l’ha fatto venire duro!
Mi guardo in basso e noto il rigonfiamento, fortuna che indosso il pigiama più largo che ho.
Mi mordo le labbra e mi allargo i pantaloni e i boxer, larghi anche quelli, per guardare meglio.
Sì, è proprio salito per benino… all’idea di provare il suo… oddio… ecco che torna il calore. Cazzo, il sangue pompa proprio per bene.
L’idea che succeda la stessa cosa a lui… che prima o poi potrei anche toccarglielo… e non mi farebbe schifo magari… oddio… oddio… qua se non faccio qualcosa vengo solo pensandoci…
Me lo immagino lui che si tira giù i pantaloni ed i boxer e me lo fa vedere portandomelo volgarmente davanti alla faccia.
Finisce che me lo tocco da solo, infilo la mano dentro e mi prendo il mio, massaggio e comincio a provare già sollievo. Appoggio la nuca dietro di me, sullo schienale, e chiudo gli occhi, il viso abbandonato al piacere che provo immaginandomi mentre glielo tocco… se fosse il suo, questo, e non il mio?
- Ah… - Mi sfugge un gemito e questa volta l’eccitazione sale paurosamente, mi muovo sempre più velocemente… cazzo… ecco quella frenesia che mi fa impazzire. Impazzirei allo stesso modo se glielo prendessi in bocca?
Ed ecco che in questo preciso istante in cui io vengo nei pantaloni, sporcandomi fra l’altro, la porta di casa si apre.
- CAZZO! - Sbianco come un cadavere e l’unica cosa che mi rimane per evitare la peggior figura di merda della mia vita è ficcarmi cartellina e cuscino sul davanti. Mi copro e non si vede il mio capolavoro di idiozia e perversione, ma non ci metterà molto Chester a capire.
FANCULO MI STA UCCIDENDO QUESTO!
Ed è lui che fa capolino seguito a ruota dalla sua ragazza. Moglie. Donna. Quel che è.
Oddio se è brutta!
È tettona ma è brutta!
Arrossisco violentemente sia per il mio stato che per i miei pensieri.
Che cazzo mi metto a pensare, ora?
Non ho mai avuto idee del genere… sono sempre stato educato anche qua in testa.
MIKE STAI DAVVERO DIVENTANDO MATTO?
Lui mi fissa subito e vede che sono coperto proprio ad altezza cazzo e capisce perché, sghignazza, mi fa l’occhiolino veloce, io divento anche viola e poi mi mette davanti quella lì… che cazzo, è sua moglie, SUA MOGLIE HAI CAPITO? Dio Santo, sono bambini… da quanto sono sposati?
Lei ha un po’ il suo stile ma non è estrema come lui.
No, non mi piace a pelle ma penso sia normale.
Respira, Mike. Sorridi… SORRIDI CAZZO!
Ecco qua!
Sorriso!
Cerco di far scorrere il sangue su tutto il corpo e non solo nel mio cazzo e sulla mia faccia, ma non so se ci riesco, lei è intimidita sulle prime, forse mi immaginava un adone fotomodello pericolosissimo.
Però ci mette poco a capire che non mi alzo per un motivo preciso. Mi vergogno anche a tenderle la mano ma devo dire qualcosa, devo… su Mike. Su.
- Ciao… - Ecco, che sforzo!
Chester cerca di non ridere, mi vede in difficoltà e non fa niente ma nemmeno lei osa tendermi la mano, Dio sia lodato.
- Ecco… spero ti troverai bene… - E che cazzo devo dire? Ora penserà che sono maleducato a non stringerle la mano ma non posso, è la destra!
Sorrido però con evidente sforzo, sono un pessimo attore e Chester alla fine, ridendo, se la porta in camera.
- Dai, vai a farti una doccia, cragnosa! - Lei brontola ma non mi ha nemmeno parlato, sicuramente ha capito che mi sono fatto una sega pensando a suo marito.
Cazzo!
Torna dopo un po’ e mi guarda ancora ridacchiando, è così malizioso che non serve parli ma lo stronzo lo fa, quindi sedendosi accanto mi circonda le spalle con un braccio, poi mi toglie di forza cuscino e cartellina e senza parlare mi prende la mano non più sotto i pantaloni ma comunque inequivocabilmente sporchiccia. Fortunatamente il grosso è sotto. Non oso guardarmi… non che guardare lui invece sia meglio, è attaccassimo, sto beduino!
Mi afferra il polso, cerco di oppormi mentre torno coloratissimo e voglio morire ma non me lo permette… perché… oddio… si porta la mia mano al viso, l’annusa.
L’ANNUSA!
- Ho colpito bene, eh? - Osa anche dire. Non so come ribattere, non posso nemmeno insultarlo perché non ha fatto obiettivamente niente!
Cioè esiste e basta.
Che cazzo, fosse bellissimo. Cos’ha che mi fa diventare scemo?
Ha che ci prova con me, tutto qua. Non c’è niente.
Però quando lecca la mia mano emetto un suono davvero da checca.
Lui ridacchia ancora ma non si ferma, mi succhia il dito medio, quello più sporco e sembra apprezzare.
- Ma sei una troia! - Mi esce spontaneo il commento e lui apprezza perché ammicca e passa all’altro dito, ma questa volta si fa serio e non sembra più una puttana ma… oddio, sembra il mio ragazzo. Siamo vicinissimi, la mia mano a separarci e lui è qua che mi succhia le dita sporche del mio sperma.
Cazzo, ora gli salterei io addosso ma non ho le palle per farlo quindi sto qua a sperare che mi si faccia.
Sono suonato e senza speranza. Davvero.
Lo bacio io o non lo bacio?
No Mike, non puoi, è il tuo collega, compagno di gruppo, lo consoci da un giorno, sei fidanzato, lui è sposato e soprattutto sua moglie è di là!
Riprenditi.
Non provi niente per lui, non è nemmeno vera attrazione, rappresenta il proibito, il volgare e forse a te piace un po’ il volgare.
Fanculo!
Dopo tutti questi pensieri gli tolgo il mio dito dalla bocca e faccio per baciarlo io davvero ma è esattamente in questo dannato momento di merda che la porta del bagno si apre e Samantah esce. Ho un nano secondo per staccarmi prima di esserle visibile, ci riesco con uno scatto pazzesco e appena posso la sorpasso per entrare in bagno al suo posto.
Così se prima aveva dubbi ora ha solo certezze. Chester ci sta provando con me ed io non resisterò molto.
Non voglio nemmeno immaginare il suo sguardo, al diavolo.
Una volta dentro mi appoggio alla porta e cerco di respirare con scarsi risultati.
Alla fine… alla fine alzo la mano che mi succhiava… fra il mio sapore ed il suo qua è un tripudio di oscenità.
Devo lavarmi, devo mandare via tutto questo erotismo sbagliato, questa volgarità, questa blasfemia… devo… però alla fine mi succhio lo stesso dito che aveva lui in bocca, lo passo con la lingua e lo avvolgo con le labbra spostandomelo su e giù come se fosse il suo cazzo.
Chiudo di nuovo gli occhi mentre muoio, le gambe mi si piegano e scivolo a terra lentamente.
Dio, non ce la posso fare… sono di nuovo eccitato ma non smetto di succhiare e… ed il risultato è che l’altra mano torna sotto ai pantaloni del pigiama ormai belli che sporchi.
A sporcarli ancora.
Sono impazzito, è ufficiale.
Non ne uscirò mai vivo. Mai.”
 
 
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Per chi non sa…
Mike ha davvero molte fisse stranissime fra cui colleziona oggetti privi di senso, o buffi, o davvero imbarazzanti ed infantili… che spesso pure indossa!
Non so se Mike ha davvero la fissa della cioccolata, quella ce l’ho io ma chi non ha la fissa della cioccolata?
Sam, a mio modesto parere, è davvero poco bella e più che altro tettona, la reazione di Mike è stata la mia quando ho visto la sua foto. Talinda, la sua attuale moglie, invece, è molto bella secondo me.
Il fatto che Chester sia gay è ovviamente una mia idea perfettamente plausibile visti i molti continui indizi che dà di sé, ma naturalmente niente di certo.