CAPITOLO
IV:
SEMPRE
PIU’ DENTRO
“Cazzo
se ho goduto quando sono arrivato e l’ho visto che si faceva una
sega!
Cioè
era chiaro.
Rido
al pensiero e Sam mi chiede che cazzo abbia.
-
Perché? - Chiedo pure.
-
Come perché? Stiamo scopando e ridi?! - Ha un tono isterico ed io
allora affondo più in dentro, lo faccio con violenza di proposito,
il letto finalmente sbatte e sogghigno di nuovo.
-
Perché sono felice… - Sono uno stronzo e lei non se la beve ma
all’altra spinta più forte finalmente mi fa un favore e grida
invece di lamentarsi.
Allora
aumento l’intensità e me la sbatto quanto più forte posso.
È
proprio una troia, si farebbe scopare anche dopo che le ho detto che
l’ho tradita!
Non
riesce a fare a meno di me, dipende troppo come io dipendevo dalla
droga prima di venire qua.
Mi
sono pulito in tempo, almeno ho cercato.
In
realtà è da poco che ho smesso, quindi sopporto con l’alcool ed
il fumo… sto cercando di mettermi in riga per questo qui con cui
lavorerò… non voglio mandare tutto in puttane.
Le
afferro le mani e la metto in croce sul letto, sotto di me, quindi
riprendo a spingere sempre più forte, ecco che il legno della
spalliera torna a far casino contro il muro con cui confina col suo.
Starà
là a sentire.
-
Avanti, troia… - Le dico come sempre. Le piace quando la insulto
mentre scopiamo… io però ho sempre bisogno di pensare a qualcun
altro altrimenti non mi viene duro.
Si
bagna tutta, mi lubrifica bene, scivolo che è una meraviglia, ha una
figa apposta per scopare e sicuramente anche lei se ne fa molti…
Così
quando grida di nuovo di piacere e sono certo che LUI la senta, mi
unisco e la mia voce è bella potente mentre supera la barriera del
muro.
So
che mi sente, so che si sta facendo l’ennesima sega pensandomi, che
non riesce a farne a meno, che lo sto drogando e non è perché sono
bello ma perché ci so fare.
Sono
il sogno proibito che non ha mai osato avere e fare… ed ora eccomi
qua a rovinarlo.
Sicuramente
la sua mano sta lavorando alla stessa maniera sul suo cazzo, tante le
mie spinte, tanta la sua mano…
-
OH SI’ CAZZO! - Ed è un vero miracolo che non gridi il nome di
Mike.
Cristo,
che scopata… è stato quasi come farlo con lui… esco da lei ed
ansimante crollo sul letto, in origine un divano a due piazze. Lei mi
si arrampica sopra, mi dà fastidio ma cerco di resistere. Ho appena
fatto pace.
Ci
sto circa dieci secondi, poi la sigaretta mi reclama e scrollandomela
di dosso mi maledice.
-
Cicca… - Mormoro roco ed appagato.
Cerco
nei vestiti e lei si gira dall’altra parte.
-
Le hai finite tu? -
-
Ho finito le mie, stronzo! - Ecco qua, una scopata non cambia un
cazzo.
-
Fanculo! - le mie sono di là così nudo come sono esco e chiudo la
porta.
Cazzo,
quanto resisterò con questa?
Una
volta in soggiorno trovo il pacchetto, ce ne sono ancora un paio,
dovrei cercare di tenermele ma almeno una ora ci vuole.
Spero
che qualcuno sganci grana presto che non so proprio come andare
avanti… per vivere e mangiare ho combinato ma per il resto…
Apro
la finestra e mi appoggio sul balcone, fumo e guardo fuori pensando
ai soliti casini e a Sam con cui proprio non va.
Non
mi interessa del mio culo al vento, al massimo esce Mike ed è una
figata.
Una
porta in effetti si apre ma non mi illudo, rimango così che tanto
sarà quella là.
Che
palle, deve sempre venire a rompere…
-
Chez?! Sei nudo? - Sussurra stridulo.
Al
‘Chez’ mi giro scettico ed altrettanto scettico lo fisso
dimenticandomi che è lui!
-
Chez? - E’ la prima volta che gli esce.
Arrossisce
e si volta dall’altra parte.
Ok,
ora lo sbatto sul muro e me lo faccio!
-
Scusa, pensavo… oddio perché sei nudo? -
-
Ho appena scopato, mi serviva una sigaretta ma era qua… - Rispondo
anche tranquillo mentre rimango appoggiato coi gomiti alla finestra,
la sigaretta fra le dita, il mio cazzo che pende ormai sfogato.
Probabilmente è ancora umido e si vede, vediamo cosa fa se sto così
e basta…
Ridacchio,
mi piace torturarlo.
-
Chez? - Torno a chiedere. Lui allora si stringe nelle spalle e si
gratta deliziosamente la nuca imbarazzato.
-
Mi è uscito spontaneo. -
-
Mi piace! - Dico sincero con un sorriso più umano. Sentendolo si
volta ed avvampa, gli occhi si fissano ovviamente nel mio cazzo ed io
ci godo, torno all’espressione meschina di prima e lui è immobile,
non sa che fare.
-
Ti do fastidio? -
-
Oh bè ecco… - Non risponde, non ha il coraggio di dirmi di sì.
Anche perché non è una questione di fastidio…
-
Abbiamo fatto troppo casino? Sarà l’alba… - Effettivamente è
molto tardi. Lui continua a fissarmi il cazzo, ovviamente, ma non si
muove. Rimane a cercare una risposta.
-
Ecco, bè ho sentito… in effetti non riuscivo a dormire… - Mister
si muove sul divano e lui si distrae un attimo, l’istante perfetto.
Butto
la sigaretta e mi avvicino felpato. Sono anche scalzo.
In
un istante gli sono davanti, non lo tocco ma quando torna a girarsi
sussulta ed indietreggia istintivamente per non toccarmi. Alza anche
le mani in segno di ‘stammi lontano’.
Cazzo
quanta voglia di scoparlo.
Lo
seguo senza mollarlo e lui non sa più che fare. Arriva al divano, se
cade schiaccia il cane e sicuramente non vuole ucciderlo. Allora non
gli resta che toccarmi finalmente il petto per allontanarmi ma non
usa molta forza, è decisamente poco convinto.
Non
spengo questo maledetto sorrisino da ‘stuprami’. Lui sta sudando
e non sa proprio che fare, allora gli prendo la mano dal mio petto e
gliela abbasso sul mio inguine.
Eccolo
qua.
Eccolo…
chiudo gli occhi portando le pupille all’indietro, come se
svenissi. È una sensazione ancora migliore di quel che pensassi.
Schifosamente
tremenda.
Non
osa opporsi più, l’avrà immaginato tante di quelle volte nel giro
di poche ore che non può resistere.
Gli
muovo la mano sul mio cazzo e lui ora stringe da solo, me lo tocca
per bene per capire se era come lo immaginava, come l’aveva
pensato… e per non dimenticarlo.
Non
lo bacerò, quando lo farò dovrà morire.
Però
intanto mi succhio il labbro, mi tiro coi denti il piercing sul
labbro e lui è qui col fiato sul mio mento che ansima quanto me.
Si
sta eccitando anche se non lo sto toccando io.
Il
mio cazzo diventa sempre più duro sotto le sue dita, pulsa e pompa a
dismisura, come se non avesse appena avuto un fottuto orgasmo. Questo
è meglio… è la sua vera mano.
-
Ah Mike… - Ecco, dovevo dirlo… dovevo.
Mi
si aggrappa con la mano libera, mi prende il braccio e si artiglia,
quindi muore quando io finalmente vengo sul suo palmo, sui suoi
pantaloni.
Gli
sporco anche quelli e ne sono piuttosto fiero. Poi andrà in giro
nudo?
-
Cazzo che sega! - Il mio solito linguaggio. Apro gli occhi e torno a
guardarlo, mi sta fissando stravolto, sudato, rosso ed eccitato.
Vorrei ricambiare ma poi che tortura sarebbe?
Passerà
il tempo a farsi le seghe pensando a me… lo farò penare ancora un
po’.
-
Così non ti senti escluso… - Dico poi sul suo orecchio,
riferendomi alla scopata che ha sentito prima.
Lo
uccido con un sorriso davvero cattivo, poi lo mollo e lo pianto
tornando in camera.
Sicuramente
passerà il tempo a guardarsi la mano ed i pantaloni sporchi del mio
sperma e poi si farà ancora.
Diventerà
cieco!
Con
soddisfazione davvero profonda, mi butto sul letto contento e
finalmente, dopo non so quanto cazzo di tempo, riesco a dormire. Per
quel che rimane della notte.
Finalmente…”
“Oh
mio Dio... OH MIO DIO!
Cosa
ho fatto?
Già
prima mentre lo sentivo gemere nella sua camera attaccata alla mia mi
son fatto... e non è che volessi, ma a sentire i colpi ed i gemiti
di sua moglie prima mi sono infastidito e poi a sentire lui e capire
che scopavano mi è venuto duro.
È
che ho pensato... e se fossi io sotto di lui, al posto di lei?
Ecco
che mi è partito!
Signore,
cosa devo fare?
Sto
diventando matto.
Mi
fisso la mano sporca del suo sperma. Cazzo sono finito, sono proprio
fottutamente finito.
Non
mi è mai successa una cosa simile nemmeno con Anna (*) le prime
volte che lo facevamo o quando meditavamo di farlo... cioè... con
lei è sempre stato normale, fare l'amore... insomma, bello perchè
l'atto in sé è davvero splendido e appagante in ogni caso ma...
questo... questo non l'ho provato con nessuno.
Cosa
devo fare?
Intanto
mi lavo la mano... sì, dai mi lavo la mano, non nella bocca Mike NON
NELLA BOCCA!
Fanculo,
mentre lo penso lecco il palmo, pensa un po' tu!
Risalgo
con la punta della lingua sulle dita e succhio anche quelle, poi
passo al dorso, fra l'indice ed il pollice, dove sono effettivamente
sporco di lui... e mi guardo i pantaloni, dove mi ha schizzato.
Ansimo.
Sono
in uno stato pietoso, come stare a cento gradi al sole.
Sto
per toccarmi anche quella macchia quando mi schiaffeggio.
RIPRENDITI
MIKE! NON PUOI FARE IL PORCO IN QUESTO MODO! SMETTILA!
Così
mi tolgo i pantaloni del pigiama, mi asciugo furiosamente la mano e
butto a lavare quella stoffa che sa di lui.
Sto
affondando... forse sono gay... forse sta succedendo perchè sono gay
e non lo sapevo.
Non
è lui, è l'istinto profondo che ho... sarebbe così tremendo se non
fosse lui?
Perchè
non me ne capacito.
Non
mi piace, non lo conosco, non è un bel tipo, è discutibile in ogni
cosa che fa, è un cafone volgare pieno di sé... è eccitante da
morire, fa quello che gli pare, è sregolato e provocante... è la
fine dell'universo.
Rientro
in camera dopo essermi sciacquato il viso e le mani e mi butto sul
letto.
Sospiro
mille volte senza risultati.
Non
so come fare. Dio, non so come fare.
Al
mattino è un dramma, siccome abbiamo tanto lavoro per incidere il CD
praticamente pronto e che Chester deve imparare le canzoni ed
eventualmente modificarle come meglio le sente addosso a sé, la
sveglia è presto. Ci eravamo accordati per vederci giù in garage e
darci dentro ma poi vedo sul cellulare i messaggi alla spicciolata
dei ragazzi che mi dicono di fare con le basi che abbiamo registrato
per insegnargli le canzoni e poi eventualmente di dirgli se decidiamo
di cambiare qualcosa.
Tradotto:
nessuno vuole lavorare con Chester!
Doveva
essere l'occasione di conoscersi meglio e cominciare a fare gruppo ma
mi pare di capire che non ne hanno intenzione.
Sbuffo...
che devo dire? Se non ne hanno voglia... però gli parlerò.
Poi
il viso calmo di Rob mi viene in mente, a lui potrei parlare anche di
altro oltre che di questo discorso...
Prima
ancora di attivarmi seriamente, gli scrivo subito.
'Però
oggi dobbiamo parlare, ho bisogno di te...'
Lui
mi risponde.
'Quando
vuoi. Basta che siamo soli.'
Ecco
appunto, se perfino a lui non piace Chester siamo a posto!
Sospiro
e mi alzo, sarà un periodo di merda.
Quando
arrivo in cucina metto su il caffé usando la macchina apposta e apro
gli armadi tirando fuori i cereali ed il latte, spero che mangino le
stesse cose anche loro.
Tiro
fuori tre tazze poi il cucciolo mi saltella fra i piedi e per poco
non lo pesto. Mi guarda scodinzolante, avrà fame...
-
Cazzo, non avevo previsto ti fermassi qua, devo prenderti tutto
l'occorrente... intanto ti bevi un po' di latte anche tu, poi più
tardi vado a prenderti il resto! -
-
Con chi cazzo parli? - Un grugnito roco viene da dietro e mi giro di
scatto, ovviamente essendo mezzo addormentato cado ed il cane mi sale
sopra pensando che stia giocando con lui. Cerco di controllarlo ma
non riesco e finisce che rido.
Anche
Chester ride, non riesco a vederlo ma lo sento e mi rilassa, è una
risata normale.
-
Ah col cane... - Mi si accuccia accanto ed ora lo vedo. Si è messo
dei boxer ringraziando il cielo. Piccoli e ridicoli ma almeno coprono
qualcosa.
Dannazione,
ora che lo vedo bene è anche più magro di quel che pensassi... si
vedono le ossa... i tatuaggi servono a poco, non coprono mica la sua
magrezza.
Lo
fisso attraverso le zampette di Mister sulla mia faccia, ha delle
occhiaie da paura però penso che abbia dormito abbastanza bene.
-
Chester, devi mangiare, sembri uno scheletro! Ed anche dormire! - Lo
dico spontaneo e lui si accascia su di me ridendo, il cane attacca
anche lui che si lascia mordere, io mi irrigidisco perchè alla fine
ho solo la maglia del pigiama ed i boxer, non mi sono rivestito.
Fortunatamente non lo nota.
-
Sì mamma... cosa c'è per colazione? - al termine sento l'odore del
caffé e scatto in piedi scrollandomeli di dosso, mi maledico per i
dolori che mi provoco ma è un momento carino... sembriamo quasi una
famiglia. Io e lui la coppia ed il cane il figlio.
Io
che mi prendo cura di loro...
Prendo
il contenitore col caffè bollente senza presina, non ci penso
proprio ed ecco che sistematicamente mi scotto, sto per far cadere
tutto ma lui pronto arriva da dietro con uno strofinaccio e lo prende
mettendolo giù bene, quindi afferra la mia mano e la mette
nell'acqua corrente fredda.
-
Sei imbranato fino a questo punto? - Mi rimprovera ma sta ghignando
quindi in realtà mi prende in giro.
Io
lo fisso da questa vicinanza ubriacante e ci sto anche male perchè
sembra ancora di più che siamo una coppia così. Ed i problemi di
stanotte, problemi ormonali intendo, non esistono più perchè
improvvisamente andrebbe anche bene se fossimo solo noi due ed io
potessi vivermi questo strano qualcosa. Qualunque esso fosse.
-
Sono un po' distratto... - Mi giustifico mentre il cane ci salta
sulle gambe, ha fame. - Da...dagli qualcosa che ha fame... ho una
scatoletta di carne in umido nell'armadio... qua ci penso io. -
-
Che ci fai con una scatola per cani? Non ne vedo mica qua... -
Risponde eseguendo l'ordine, apre l'armadio e vede. - Ah... è per
esseri umani... - Che uscita...
-
Esistono anche quelle, eh? - Poi guarda meglio e si mette a
sbaccanare.
-
Ma ne sei pieno! Cibo in scatola! - Ride ancora rumorosamente, lo
stronzo, ed io arrossisco perchè capisco. - Non sai cucinare e ti
sei preso cibo pronto! Oddio sei uno spasso! -
-
Vaffanculo Chez, non so cucinare e allora? E sono anche goffo e
distratto fra i fornelli... cazzo ti ridi? Smettila! Tu chissà
quanti difetti hai! -
-
Ma io sono un cuoco divino e soprattutto mi muovo come un Dio! -
Questa potrebbe essere interpretata in tanti modi ma mi sforzo di non
pensarli tutti.*
Mi
mordo il labbro e scuoto la testa cercando di evitare di dire che si
è sentito, stanotte, come sapeva muoversi bene.
Lo
vedo mettere la carne in un piatto per il cane e vicino gli mette
dell'acqua, poi versa il latte che intanto ha scaldato da solo, tutto
mentre io mi bagnavo la mano ustionata, e, ancora da solo e pratico,
prepara i cereali per noi due.
-
Sam si arrangia, quando si sveglia deve andare a cercare lavoro. La
butto giù dal letto quando usciamo. Meno ti vede meglio è. - questo
fa calare un'aria di serietà e pesantezza immediata. Capisco perchè
lo dice e non riesco a non parlarne.
Mi
faccio serio e mi siedo cominciando a mangiare i cereali in cui ho
voluto anche il caffè.
-
Pensa che ci provi con me? - A questo punto forse parlarne
apertamente è la cosa più saggia.
Lui
alza le spalle e continua a mangiare. Finalmente lo fa.
-
Lo sa. Se ne è accorta. -
-
E... e tu smentiscila! - A questo punto ride di nuovo, comincio ad
odiarla questa risata!
Alza
lo sguardo sul mio, gli occhi mi bruciano ed io sussulto. Devo
passare una giornata intera da solo con questi occhi. Spero di
incidere presto così con le prime vendite, sempre che tutto ciò
funzioni, lui se ne va da qua. Ed io potrò ricominciare a vivere.
-
Non posso, ha ragione. Mi conosce bene, sa perfettamente che sono un
fottuto fr... - Si ferma e si corregge. Questo mi provoca molto
stupore, alzo lo sguardo sorpreso e rimango attento ad ascoltare il
resto dimenticandomi l'imbarazzo per una volta. - Gay. Sa che ho
queste tendenze, ormai, che cazzo glielo nascondo a fare? -
-
Scusa, non sono cazzi miei ma... perchè state insieme, allora? - Non
potevo evitarlo. Lui smette di mangiare, gioca col cucchiaio che si
succhia pensieroso, io muoio di nuovo e poi l'ascolto.
-
Perchè lei mi ama davvero nonostante tutto e sono come una droga per
lei. È attratta da chi la tratta di merda... io sono un vero
stronzo. Non riesce a staccarsi. - Questa mi è nuova ma posso anche
concepirla. Non tutti devono avere una relazione bella e sana come io
ce l'ho con Anna... però...
-
E tu? - Glielo chiedo con un filo di voce, lui ghigna come al solito
e so che mi pentirò di questa risposta ma ormai devo saperlo,
trattengo anche il fiato. Finalmente mi accontenta, smette di
succhiarsi il cucchiaio e parla.
-
Io volevo capire se potevo fare la persona normale. Comunque mi serve
per fare una vita come quella degli altri. Cioè... -
-
E' una copertura? - Chiedo anche se non volevo interromperlo e
soprattutto insinuare una cosa tanto orrenda. Lui però non si
offende e si stringe nelle spalle con semplicità.
-
Si più o meno è così. Cioè volevo mettermi alla prova,
all'inizio. Cioè non è che sono proprio... gay... sono
bisessuale... solo che preferisco gli uomini... me lo fanno venire
più duro... con le donne vengo lo stesso ma solo se penso a qualche
ragazzo che mi piace. -
Questo
è ancora peggio di prima. Arrossisco ma ingoiando il boccone chiedo
ancora, non contento. Ormai che siamo in argomento tanto vale
approfittarne, poi in caso mi sotterro.
-
Ed ora? Ora perchè continui? E' una copertura, adesso? Per poter
farti chi vuoi? - Mi copro la bocca, sono stato troppo diretto e non
volevo, solitamente cerco di avere più tatto o farmi i cazzi miei.
Lui ne rimane stupito ma piacevolmente colpito mi risponde.
-
Sì, è proprio così! E poi le ho rovinato la vita, come minimo devo
cercare di migliorargliela un po'... se questa cosa va bene potrebbe
essere la volta buona che ricambio le volte in cui... - Si ferma come
se si rendesse conto di star parlando troppo. Mi stava per rivelare
qualcosa di importante.
Cazzo,
voglio saperlo ma non posso obbligarlo a parlarne. Chissà cosa
intendeva?
-
Quindi un minimo di sentimento c'è... -
-
Sì non è che la odio... a modo mio la amo ma... siamo troppo
simili... troppo fragili ed autodistruttivi... non possiamo vivere
una vita intera insieme. Diciamo che abbiamo cercato di aiutarci a
vicenda e per molte fottute cose è anche andata abbastanza... per
altre no... però... boh, che cazzo devo dirti... ci serviamo a
vicenda, ecco! - Questo discorso mi colpisce molto, non pensavo che
qualcuno potesse farne.
Nel
mondo esistono cose davvero incredibili, se pensi ai rapporti delle
persone... Credo che sia la cosa più complicata che esiste.
È
una matassa indistricabile.
Lui
riprende a mangiare e lo faccio anche io mentre ci penso. È davvero
un casino il loro rapporto e forse non lo capirò mai.
Sostanzialmente
si usano a vicenda, lei lo ama e ne è dipendente, lui le vuole bene
ma non la ama, però si sente responsabile d'averle rovinato la vita
per i propri comodi... o vizi... o chissà cosa è successo... e
quindi di fondo ci dev'essere anche un senso di gratitudine. Penso
che sia una cosa simile. Oltre che poi... bè, se lei c'è lui può
fare liberamente il maiale coi ragazzi, se sanno che è sposato con
una donna chi crede che sia veramente gay? O bè, bi... in ogni caso
può fare quello che vuole con lei, tutti pensano che scherzi, che
non sia serio.
Che
personaggio...
La
colazione finisce in fretta e non parliamo più, continuo a pensare a
lui, a lei e al mio ruolo. Chi dovrei essere?
Forse
solo uno che si diverte a tormentare. Magari pensa che sia gay -o
forse l'ha capito. Forse lo sa proprio- e vuole farmi uscire allo
scoperto.
Non
so proprio cosa voglia da me... un giorno glielo chiederò.”
___________________________________
Per
chi non lo sapesse…
Chester
si drogava prima di trasferirsi a Los Angeles per unirsi a loro, ha
smesso proprio per questo nuovo progetto musicale.
Chester
fuma davvero.
Chester
e Samantah erano spiantati e senza un soldo, hanno fatto la fame
all’inizio, senza contare che lui era sull’orlo dell’anoressia.
Mike
sembra effettivamente goffo e tende a farsi spesso male in modo
stupido, fra l’altro mentre Chester è un ottimo cuoco, non si sa
se Mike sia davvero una frana, ma secondo me sì!