CAPITOLO
XLV:
UNA
FIGURA INSENSIBILE
“E'
un sogno fottutamente dolce quello che mi sveglia, il torpore è il
paradiso fino a che il suo viso rimane nella mente, dietro le
palpebre. Poi le apro e nella penombra della camera mi volto verso il
letto vuoto.
Sam
è andata a lavorare e qua con me non c'è lui.
Sospiro
insofferente e volto il viso verso il cuscino.
Niente
ferma mai tutti questi pensieri e il dolore attaccati a loro.
Quanti
mesi abbiamo passato insieme come una coppia?
Non
molto attenti in effetti... ma abbiamo fatto quello che ci pareva e
sembrava sempre più che non gli importasse essere scoperti, mano a
mano che andavamo avanti era sempre meglio... fino a che è stato lui
a dire di voler lasciare Anna. È stato il paradiso. È stato
fantastico.
E
quella promessa. Allungo la mano alla cieca sul comodino, apro il
cassetto e prendo il mio portafoglio, lo trascino sotto le lenzuola e
lo apro per tirare fuori dalle monete il suo anello. Il nostro. Li ho
scelti io pensando ai suoi gusti.
Me
lo porto alle labbra e sto così, raggomitolato alla ricerca di un
po' di calore. Calore che non mi viene perchè non ce l'ho dentro.
Giorni
felici con lui, mi ci sono abituato troppo... a volte mi chiedo
perché sta succedendo. Non capisco davvero, ho espiato le mie colpe,
ho passato una vita infernale e poi con lui finalmente andava tutto
bene... era... era così bello... così pulito... io finalmente
sorridevo, mi volevo bene...
ora
che non stiamo insieme la carriera sta decollando, è fantastico...
ci sono le date fissate, cominceremo a suonare, le vendite sono
davvero pazzesche per essere un primo album e le radio ci passano di
continuo. Ma è come se niente di quello che posso fare mi possa
distrarre. Sono sempre qua a pensare a come mi sono pugnalato di
nuovo alle spalle.
Deve
essere colpa mia. Deve. Mike ha fatto a modo mio in questi mesi, mi è
stato vicino come lo imploravo e mi ha amato anche senza dirmelo e so
che si è innamorato... è stato così bello... quindi se ora siamo
così è colpa mia.
Lui
voleva vivere entrambe le cose, stare con me e sposare Anna per il
discorso dell'immagine della carriera. È una cosa che non gli andava
giù e nemmeno a me ma gli altri hanno paura che ci scoprano e che
tutto finisca proprio ora che sta andando così bene. Sono
terrorizzati che per una stupidaggine simile poi vada tutto in merda
e Mike pensa troppo a loro. Anche in questo periodo con me, ci si è
messo ed ha tradito Anna andando contro i suoi stessi principi perchè
ha capito che avevo davvero bisogno di lui. È fottutamente diverso.
Lui non ha mai fatto niente per sé.
Però
so che avrebbe voluto continuare a vivere questa cosa con me... ma ho
dovuto porre io fine alla nostra relazione perché dalle infinite
parole che ho potuto dire e sentire su questo argomento con lui, ho
capito che non sarebbe capace di vivere in eterno così. Stare con me
e sposare Anna. La stava per lasciare, cazzo. Lo capisci?
Lui
è stato con me perchè ho messo in mostra tutto il dolore che mi
aveva dato Mike in quel periodo che mi lasciava di continuo e mi
scopava. Io lo provocavo per farmi scopare fino a distruggermi per
lui, fino ad implorarlo di stare con me perchè non ce la faceva da
solo, perchè sapevo che lui era la mia salvezza.
Ma non ho
capito che invece di liberarmi ho preso quel che odiavo e ne ho fatto
una parte di me ed ora non se ne va via.
Pensavo
che Mike mi avrebbe tolto il dolore e resuscitato ma lo dovevo sapere
che non sarebbe potuta durare per sempre, lui lo diceva che se col
gruppo andava bene le cose si sarebbero complicate, non tutti sono
disposti a vivere certi rischi, la realtà è questa.
E
così ho insistito, ci sono stato lo stesso, l'ho avuta vinta ed ora
sono nella merda, ancora.
Cazzo,
ho sempre odiato implorare e fare pietà, ho fatto solo pietà a
Mike... mi ha accontentato per questo. Sono diventato ciò che
odiavo.
Ma
mi ha amato davvero, ne sono certo. Non mi ha detto molto che mi
amava ma io lo sapevo ed ora è diventato una parte di me, sarà
sempre qui... Mike è la mia paura, la paura che senza io posso
morire. Non riesco a separarmi da lui. Cedendo una parte di me, la
più intima, a lui ho lasciato che io diventassi lui. Ora siamo un
tutt'uno per tutte le volte che abbiamo fatto l'amore... e ci siamo
amati... non riesco più a separarmi da quella parte di lui che ora
sta in me, è radicata, è cresciuta... non riesco a liberarmene. Non
ce la faccio.
Il telefono squilla e mi riscuoto come se ci fosse
stato uno sparo, lo prendo in fretta e con frenesia convinto che
possa essere lui ma poi mi deludo nel vedere che non è... Rob. Se
non è Mike è Rob che mi chiama, gli altri non li sento se non lo
stretto necessario. Non è che ci abbia litigato, a parte con Brad,
ma evidentemente la pensano come lui. Rob no.
-
Ehi
ti ho svegliato? - La voce gentile, ha paura di disturbarmi.
-
No...
- mormoro piano. L'anello è tornato sul mio dito, l'anulare
sinistro.
-
Mike... per caso è lì con te? - Esita, è una domanda che vale un
casino e con amarezza capisco perchè me lo chiede. Ne ha il terrore
o lo spera? Non lo capisco ma non me ne fotte.
-
No... perchè? - Al mattino se fosse con me significherebbe che ci
siamo rimessi insieme. Penso che lo sperasse.
-
Non lo trovo e non risponde al telefono. A casa non c'è, nei soliti
posti nemmeno e con i primi concerti alle porte ci sono delle cose da
vedere e... - Sono cose di Brad, queste, non sue. Lui è solo
preoccupato per lui che non lo trova e sperava fosse con me.
So
che non era d'accordo che ci lasciassimo, ma ha capito... ha capito
che non possiamo, cioè io potrei ma per Mike quel tipo di vita
diventerebbe troppo brutta e per la prima volta ho fatto io qualcosa
per lui.
-
Non so dov'è, l'ho visto alle prove con voi e basta. - Chiudo, non
gli dico di dirmi dove sia, non gli dico se serve una mano, non dico
niente.
Butto
il telefono più in là seccato e sbuffo strofinandomi il viso
assonnato e stralunato.
Sentendo
il tuo nome i ricordi riaffiorano di nuovo, come sempre... non c'è
una volta in cui, da solo e lucido, non ci pensi.
Ricordo quando
è iniziato... c'è stata subito la scintilla, sei subito stato
attratto da me. È stata un'attrazione così forte che ti sei reso
conto di avere tendenze. Forse si concentrano tutte su di me. Io
posso scopare con altri ragazzi, lui non lo so...
Ti ho visto in
ogni pensiero che avevo, non riuscivo a smettere di averti in testa.
Qualunque cosa facessi eri tu in qualche salsa, le parole che
immaginavo potevi dirmi, le tue risa, i tuoi scherzi, le tue manie...
e poi i pensieri lentamente hanno trovato le parole attaccate ad essi
e sapevo che mentre scappavano via mi stavo affidando a loro. Quando
mi sono aperto, quando ho dato voce a ciò che provavo, voce vera,
quando ti ho detto tutto ciò che avevo vissuto, cosa speravo, cosa
sentivo, come stavo... cercavo di scappare dai sentimenti,
dall'amore, e buttavo tutto sul sesso e sul volgare ma la verità era
che sapevo mi sarei innamorato, lo sapevo da subito. Perchè lui è
la mia persona e quando la incontri ti penetra come niente mai,
immediatamente. Puoi contrastare la cosa per paura o perchè sei
coglione ma lo provi, lo capisci.
E ogni giorno mi pento di aver
detto quelle cose, di essermi aperto a te, di aver detto che vivevo
per te, che non poteva stare senza, che ne avevo bisogno.
Perché
ora vedo che ho preso quel che odiavo, la debolezza in cambio del mio
orgoglio, e ne ho fatto una parte di me. Ora resterò debole per
sempre. Per sempre. Non se ne andrà mai via, cazzo.
Mike
dalla mia testa, dal mio cuore, dalla mia anima.
Vorrei
poter gridare arrabbiato con lui come le altre volte quando mi
lasciava indeciso, ma non c'è più rabbia perchè so che lui mi ama,
che non ha scelto lui di lasciarmi, che lui vorrebbe stare con me.
E
non posso gridargli di andarsene e ridarmi il mio spazio.
Dovrebbe
solo andarsene... lui ed i suoi ricordi... tutto si riduce a questo.
Alle mille cose fatte insieme in poco tempo e a ciò che è
diventato.
Ho
tenuto tutto dentro ma vorrei solo riuscire a dirglielo a farglielo
sapere che l'ho lasciato andare e quindi se ne deve andare da dentro
di me, ridarmi il mio spazio. Andarsene. Perchè l'ho lasciato andare
e mi deve piantare. Ma non se ne va.
È
ficcato fottutamente bene in me ed io non so cosa fare. Non posso
toglierlo.
È diventato parte di me, io sono lui e lui è me,
ormai non lo posso più togliere.
Devo estirparlo in qualche modo,
devo, devo, cazzo.
Come
faccio?
Non
posso dormire e sognarlo, svegliarmi e pensare a lui, uscire e
vederlo e morire nel cantare con lui, nel sentire la sua voce che
parla con me. Non posso tornare a casa con la voglia di andare da lui
e morire dentro di lui, mangiarlo di baci fino a non averne più... e
non posso, per il dovere di contrastare questo fottuto desiderio del
cazzo, finire per bere, fumare o scopare Sam.
Non
mi basta, non è un cazzo, è... è una merda farlo così. Non è
nemmeno sesso fine a sé stesso, è come se mi punissi così come
faccio con l'alcool ed il fumo.
Per
non pensare, per stordirmi.
Il
sesso e l'orgasmo mi stordisce, c'è un istante in cui sto
fottutamente bene e non penso ad un cazzo.
Mi
faccio lei ma un'altra persona sarebbe uguale.
Perchè
penso sempre a Mike.
Chissà
dov'è, ora.
Vorrei
cercarlo. Scommetto che se gli scrivo io mi risponde.
Cerca
di non lasciarsi andare con me ma la verità è che vorrebbe.
Vorrebbe
che lo provocassi e gli saltassi addosso, freme, ci starebbe... ma
non lo farò perchè questa volta sono io che so che non è giusto.
Ma
non so come contrastare tutto questo se non nel modo in cui faccio.
Mi
alzo dal letto e mi metto sotto la doccia.
Cosa
starà facendo?
Dove
sarà scappato?
E
se se ne fosse andato davvero stufo di tutto?
Per
un istante il pensiero mi ferma sotto l'acqua calda.
Potrebbe
averlo fatto, sarebbe da lui, ma verrebbe a prendermi.
Esco
dalla doccia veloce e torno in camera, prendo il telefono e vedo che
non mi ha comunque chiamato.
Cazzo,
non posso... non posso proprio... vorrei chiamarlo e sapere cosa fa
ma non posso, lui mi risponderebbe, mi direbbe dov'è ed io andrei e
parleremmo e piangeremmo e scoperemmo... devo stargli lontano se non
è per lavoro. Non lo devo vedere da solo.
Non
posso fargli fare questa vita per sempre.
Vuole
un equilibrio, diceva... si è isolato per trovare un modo per
esserlo. Non capisce che non esiste perchè ci amiamo?
Non
esiste una soluzione, una via di uscita. Non c'è un cazzo, solo
resistere e morire.
O
stordirsi come stronzi.
Prendo
una sigaretta e me l'accendo mentre accarezzo l'anello col pollice
facendolo girare sull'anulare.
Vivrò
per sempre per lui, nella merda o nella felicità. Nel bene o nel
male, nella gioia o nel dolore.
Ma
vivrò sempre per lui perchè lui è la mia persona, è dentro di me
e non se ne andrà mai. È parte di me. Non ci possiamo più
separare, non veramente. Ormai è tardi per tutto.”
“Il
mare dovrebbe darmi pace. Sono qua da ore, non so veramente da
quanto.
Ho
spento il cellulare e non ho lasciato detto niente a nessuno, saranno
tutti preoccupati.
È
che ho visto tutti gli impegni di questo periodo, ce ne sono
tantissimi col gruppo e cominceremo presto una serie di concerti in
giro per il Paese e mi sono chiesto... ma con Chester come farò?
Io
devo trovare un modo per stare con lui così come vogliono tutti...
senza ignorarci... non possiamo ignorarci. Non possiamo lavorare
insieme, cantare insieme, comporre insieme ed ignorarci, non
possiamo.
Sono
stanco di essere quello che loro vogliono io sia... ed abbiamo appena
iniziato.
Ho
capito che così non ce la posso fare. Fingere che con Chester non
sia mai successo niente, sposarmi Anna ed andare avanti così...
stanco di fingere... mi fa sentire così sfiduciato ancora prima di
cominciare tutta quest'avventura. Dovrei avere entusiasmo, essere
contento ed invece sono stufo. Non ce la posso fare se non trovo una
soluzione per convivere con lui nel modo in cui vogliono gli altri.
Lui ha ragione a dire che non posso stare con Anna e con lui...
infatti volevo lasciare lei... ma... ma ora... ora che le cose stanno
così io sono perso. Perso sotto la superficie. Mi vedo da fuori
sicuro e concentrato e come sempre sereno, quello che sa cosa sta
facendo e tutti si aspettano qualcosa da me, che io faccia la cosa
giusta per loro, perchè Mike fa sempre la cosa giusta.
E
se per una volta mollassi tutto e tutti, prendessi Chester e me ne
andassi dall'altra parte del mondo a vivere con lui in anonimo?
Ripercorro
con la mente il discorso avuto con Brad.
Lui
ha obiettivamente ragione ma alla fine mi è uscito...
'Non
so cosa tu ti stia aspettando da me, mi metti sotto pressione per
essere come te, come vuoi che io sia. Vuoi che me ne freghi della
morale e dei valori, che sposi Anna e che stia con Chester in modo
che lei non faccia mai capire alla gente che io sono gay e sto con
lui! Ma non ce la posso fare e Chester ha ragione a dire che non ne
sarò mai capace! Non la posso prendere in giro, Dio, non è giusto!'
Brad
ha solo detto di fare come voglio purchè io mi ricordi sempre che
non vivo solo e che dalle mie scelte dipende la felicità di altre
quattro persone.
Chester
non è fra queste perchè sa che se io scelgo il gruppo, lui ne
soffre.
Eppure...
eppure anche se scelgo Chester e me ne vado con lui rinuncio alla
musica ed anche Chester ne soffrirebbe perchè questo è quello che
vuole fare anche lui dopotutto...
Sospiro
insofferente per l'ennesima volta.
Quindi
eccomi qua, catturato dalla risacca. Proprio catturato dalla risacca!
Guardo
l'acqua delle onde che si infrange sul bagnasciuga con un moto
perpetuo, lento e costante. Una parte finisce in una specie di enorme
buco scavato da qualche bambino e lì vi rimane una pozzanghera che
non si consuma mai del tutto ma non ha via d'uscita.
Ogni
passo che faccio è un altro sbaglio per Chester. Qualunque cosa io
faccia.
Ed
onestamente mi sto proprio rompendo il cazzo di tutto questo.
È
da quando l'ho conosciuto che faccio scelte sbagliate per lui... ed
ora anche per gli altri. Per tutti, sempre!
Io
cerco di pensare a loro e sbaglio lo stesso.
Ed
ora sto diventando così insensibile da farmi paura. Sono andato via
mollando tutti per provare a me stesso questa cosa. Ne sarei capace?
Una
presenza silenziosa mi affianca e non ho bisogno di alzare la testa
per vedere che è lui.
Solo
lui poteva sapere che ero qua.
È
il posto in cui l'ho portato quel giorno in cui aveva litigato
furiosamente con Sam e poi mi ha raccontato tutto di sé.
La
spiaggia deserta un po' lontano dalla città. Il vento soffia fresco
e sono tutto intirizzito, raggomitolato sulla sabbia, le ginocchia
abbracciate, il mento su di esse.
A
momenti non sentirò davvero la mia pelle dal freddo che sento ma non
mi muovo e lui mi si siede accanto.
-
Quando Rob mi ha detto che eri sparito ho capito subito che eri qua.
Sono stato un po' a pensare se venire o no, poi mi sono detto che era
una prova. Vuoi vedere se riesci a mollare tutto davvero ed andartene
prima di cominciare? - Perchè lui mi capisce sempre così bene?
Corrugo
la fronte e fisso torvo il mare agitato, è tutto grigio intorno a
me.
-
Mi chiedo come faremo a convivere da amici quando invece siamo
innamorati l'uno dell'altro. - Dico piano. - Io ci sarò sempre per
te e tu per me anche se ci ignoreremo e fingeremo di non provare più
nulla... non cambia che io volevo lasciare Anna per impegnarmi
seriamente con te. Io per te ci sarò sempre, sempre... in qualunque
modo, ma non potrò mai lasciarti davvero. Il punto è... come
vivremo insieme dopo tutto quello che sta succedendo? Quello che
dobbiamo fare. Che dobbiamo essere. Dimostrare. Tutta la
responsabilità sulle spalle... dobbiamo far andare bene tutto per
tutti e se capiranno qualcosa guai... ma io amo così. Amo davvero.
Ed anche tu. Non siamo capaci di essere riservati e discreti, è un
modo assoluto di volersi bene, comprende tutto, sempre... io sto
cercando un equilibrio, un modo per vivere tutto questo che sta per
arrivare. Sto cercando di capire se posso. Se ci riuscirò. Io ci
sarò sempre per te ma devo capire come fare, in che modo esserci...
-
Chester
mi ascolta paziente, sono logorroico ma lui ascolta tutte le mie
parole, i miei dubbi, i miei lamenti.
Guarda
il mare davanti a noi nella stessa posizione ed alla fine parla a sua
volta, cerca un modo per aiutarmi, per tirarmi fuori da questa
risacca in cui sono caduto, dove non so come uscire, dove potrei
rimanere per sempre.
Basta
guardarmi indietro: quante volte l'ho preso e lasciato? Ed alla fine
ha lasciato lui me per aiutarmi.
-
Non riesco a sentire che ci sei, sono diventato così stanco, Mike...
stanco di tutto questo. Sono molto più consapevole di ciò che siamo
e che dobbiamo fare ed essere. Saremo dei cantanti, la gente potrebbe
apprezzarci od ignorarci o peggio odiarci per ciò che faremo la
prima volta che ci presenteremo loro. Ed io penso che sono stanco di
essere preso e lasciato da te. Facciamo che ci lasciamo e basta.
Senza tornare. È questo che sono diventato, tutto ciò che voglio
fare... e poi essere più come me e meno come te. Tu mi hai cambiato
tanto, mi hai fatto apprezzare il buono, il bello, il piacere ed ora
non riesco a sopportare il dolore come facevo prima. Ora sono anche
meno bastardo, forse. Ora soffro peggio... quindi voglio tornare ad
essere come me, com'ero prima... è questa la soluzione. Cancellare
tutto. Io non ti sento, non ti voglio, non ti desidero. Tu ti devi
convincere della stessa cosa. Ci vedremo, canteremo insieme,
comporremo insieme, scherzeremo e giocheremo insieme ma non dobbiamo
stare insieme da soli senza gli altri, non dobbiamo vederci al di là
degli impegni del gruppo. Non dobbiamo fare un cazzo d'altro. -
Cazzo,
non respiro.
La
vista si offusca, gli occhi mi bruciano e non vedo più il mare.
È
così che deve essere?
Fare
come niente fosse? Ignorare gli impulsi ed i sentimenti? Tutto?
Dio,
non ce la posso fare, per me è impossibile una volta che provo
qualcosa, una volta che mi ci arrendo, l'ho combattuto tanto ma ormai
mi ci sono arreso. Non dovevo... non dovevo non dovevo non dovevo ma
cazzo ormai l'ho fatto.
L'idea
di fare come dice lui mi uccide... sono rigido sto male, sto
malissimo...
-
Non vedi che mi stai soffocando? Stai stringendo troppo forte... non
ce la faccio così... Dio, non ce la faccio... perchè non posso
cancellare tutto, non posso far finta di niente... è questo il
punto... ho paura di perdere il controllo quando ti vedo e so che
posso farlo perchè mi conosco. E tutto quello che pensavi sarei
stato, il tuo salvatore, il tuo riscatto, la tua salvezza, il tuo
eroe, il tuo amore... è... crollato proprio di fronte a te... - la
voce si incrina, nascondo il viso fra le braccia che avvolgono le
ginocchia e piango.
Non
voglio che sia così.
Non
voglio fingere indifferenza, essere insensibile quando lo vedo, non
voglio. Non ce la posso fare e non voglio farlo.
E ogni secondo
che spreco a cercare di essere così, a fingere di non essere più il
tuo ragazzo, l'uomo che ti ama, è più di quanto possa sopportare...
ed odio prendere un microfono in mano e cantare le canzoni che ho
fatto con te se non possiamo vivere ciò che siamo.
Sto
diventando insensibile ora che ci sto provando e lo sarò sempre di
più se mi arrendo e se mi limiterò a questo davvero. Mi conosco. So
come sarà.
Lui
non resisterà, tornerà a farsi ed io... io so che potrei anche
finire col fallire... la musica potrebbe andare in merda e noi aver
fatto tutto questo per niente. Esserci lasciati, aver sposato persone
e fatto famiglie che non vogliamo... potremmo essere diventati
insensibili per la sofferenza che proviamo e tutto per niente...
perchè potremmo fallire!
E so anche che sei nella mia stessa
situazione. Proprio come me.
Io
mi sento deluso da ciò in cui credevo, in questo grande sogno... e
so che qualcuno ha deluso te e quel qualcuno sono io.
-
Ti ho sempre deluso... - Mormoro poi fra le lacrime ed i singhiozzi,
scuoto la schiena e continuo a piangere. Non posso arrendermi, se mi
arrendessi diventerei senza cuore. Non sentirei più niente. Ed io
non voglio.
Le sue braccia finalmente mi circondano la schiena ed
io mi accoccolo subito contro di lui, nascondo la testa contro il suo
petto e mi sistemo così riuscendo a respirare di nuovo.
-
Non mi hai mai deluso, che cazzo dici. - Perchè sono stato io quello
forte in tutto questo tempo, che l'ha sostenuto cercando di fare del
proprio meglio un po' per tutti. Ed ora che devo pensare più agli
altri che a lui perchè c'è in gioco qualcosa di enorme e serio, io
sto crollando e sono quello che va sostenuto.
E
lui è qua.
Perchè
c'è un ricambio perfetto fra noi.
Potremo
dire che non stiano più insieme e che abbiamo altre donne e che
siamo normali come tutti e fare quella parte, ma la verità è che
non lo saremo mai.
-
Ma quante volte ti dicevo che non dovevo per tutti questi motivi e
poi cedevo a te, te che ci provavi sempre in tutti i modi... e finivo
a letto con te... quante volte? Ti ho preso e mollato di continuo, ti
ho fatto soffrire un sacco, ti ho fatto molte promesse ed ora sono al
punto in cui mi sto rendendo conto che non posso mantenerle. Non
posso. Voglio andarmene... ma non posso fare nemmeno questo perchè
non so fregarmi dei miei amici. E poi amo la musica, io la voglio
fare. Ed anche tu. E staremmo comunque male. E non c'è una vera via
d'uscita. Ma dobbiamo trovare un modo per non soffrire come cani nel
vederci... senza ignorarci e far finta di nulla... -
Chester
mi stringe e mi bacia dolcemente la testa, poi però lo deve dire
perchè è una parte ingrata che qualcuno deve fare, ora tocca a lui.
-
Non esiste un modo. Ma sapere che soffriamo allo stesso modo dovrebbe
aiutarci un po'... - Stiamo in silenzio, io continuo a piangere
contro qualcosa che non posso cambiare e non so come affrontare.
Rassegnarsi è una parola con cui non ho mai fatto i conti. Non so
come si fa.
Perchè
potrei lasciarlo e non vederlo più, lo supererei un giorno. Ma
lasciarlo e viverci insieme lo stesso è impossibile. Per questo non
vedo una via d'uscita.
Dopo
non so quanto che sto qua a piangere fra le sue braccia, la sua voce
torna a superare il vento che ci ha congelato.
-
Senti, fanculo. Ci proviamo e facciamo quello che possiamo. Vediamo
come va e se non ce la facciamo che si fottano, dobbiamo vivere noi,
non loro! Proviamo a fare le cose per bene. Ci concentriamo sulla
cazzo di musica, io sto con Sam, tu ti sposi Anna, facciamo di tutto
per far andare le cose bene e non dare modo a stronzi di fotterci con
delle notizie di merda su di noi e quando saremo in cima, quando li
avremo conquistati tutti e saremo sul punto di suicidarci perchè
senza l'altro non possiamo vivere, allora torneremo insieme,
manderemo tutti a cagare, faremo quello che ci pare. Basta. Noi ci
proviamo a fare come dicono. Ma non voglio vederti depresso o
angosciato quando mi vedi. Lo sai che ti amo ed io so che anche tu mi
vuoi bene. Questo ce lo facciamo bastare, fanculo. - Non so perchè
ma le sue parole riescono a sollevarmi dal baratro. Con una specie di
visione incomprensibile di noi da adulti che torniamo insieme, riesco
a smettere di piangere e ad accettare ciò che ci sta succedendo,
finalmente l'accetto. Alzo la testa, lo guardo e con un sorriso di
pura forza di volontà gli sfioro le labbra.
Ciò
che siamo lo saremo comunque ma un giorno potremo viverlo davvero,
avremo la forza di sopportarlo e di pugnalare chi amiamo. Oggi quella
forza non l'abbiamo. Oggi dobbiamo fare ciò che va fatto ma so che
lui prova la stessa cosa. Non sono solo. Non sono solo. Non sarò mai
insensibile. Non lo diventerò.”