CAPITOLO XLVI:
VITE SEPARATE


Essendo solo, senza direzione
come sono potuto cadere così in basso?
perchè sto cercando la perfezione,
sapendo che è qualcosa che non troverò?
nella mia paura e tra i miei difetti
permetto a me stesso di cadere di nuovo
tutto questo perchè
io corro, fino a che il silenzio mi spacca
io corro, fino a che mi mette sottoterra
fino a che non ho respiro
e non c'è nessuna strada a parte una
quand'è che ho perso il mio senso dello scopo?
posso riguadagnare quello che ho perso dentro?
perchè mi sento come se lo meritassi?
perchè la mia paura assomiglia al mio orgoglio?
nella mia paura e tra i miei difetti
permetto a me stesso di cadere di nuovo
tutto questo perchè
ho permesso che io cadessi
nella mia paura e tra i miei difetti
io corro, fino a che il silenzio mi spacca
io corro, fino a che mi mette sottoterra
fino a che non ho respiro
e non c'è nessuna strada a parte una
nella mia paura e tra i miei difetti
permetto a me stesso di cadere di nuovo
tutto questo perchè
io corro, fino a che il silenzio mi spacca
io corro, fino a che mi mette sottoterra
ma non ci sono rimpianti
e non c'è nessuna strada dove poter correre


- No roads left -



Devo dire che mi salva l'entusiasmo per il sogno che stiamo vivendo.
Tutte queste novità mi stordiscono abbastanza da impedirmi di pensare a Mike e a come dovrebbe essere fra noi. Penso che per lui sia lo stesso.
Ci siamo noi, i concerti, i video, le interviste, i programmi ed è tutto così nuovo.
Il successo è davvero improvviso e molto più di quanto ci aspettassimo, in ogni rosea aspettativa non era niente di paragonabile.
Nel giro di pochi mesi mi trasferisco in una casa più grande e Sam non deve più lavorare. Sembra essere tutto come vogliamo e speravamo. È frenetico e veloce e fantastico, non ho veramente tempo di stare male e capire cosa succede fra me e lui.
E poi le volte in cui litigo con Sam e non ce la faccio a casa con lei perchè la vedo troppo vado in sala prove e c'è Mike e sto subito meglio.
Mike spesso organizza dei barbecue nel suo giardino nuovo ed invita molti dei suoi amici, un po' sono anche miei ormai e non è male... mi piacciono quelle serate, mi fanno stare bene, riesco a divertirmi abbastanza.
Non c'è il terrore di come dobbiamo comportarci, mi basta vederlo per stare meglio e riesco a non saltargli addosso.
Non ci siamo più toccati, non abbiamo scopato anche se quando lo faccio con Sam per sfogarmi penso a lui e le vengo dentro pensando a lui.
Sicuramente per lui è lo stesso.
Potrebbe essere peggio ma mi aiuta il successo assurdo e pazzesco che nemmeno la Warner si spiega.
Continuano a dirci di non far sapere niente di noi e di non dare modo ai giornalisti di trovare scandali nelle nostre vite, che quella gente trova sempre tutto. E di stare quindi attenti. Se demoliscono la nostra immagine in qualche modo è finita, ce lo ripetono mille volte.
È importante l'immagine che la gente si stampa nella mente, la prima impressione è quella che conta.
Noi siamo un gruppo che fa musica, persone semplici e a posto e niente altro. Niente tendenze strane ed equivoche, nemmeno per gioco!
Questa roba non piace al pubblico. Magari un giorno piacerà, tipo nel 2010!
Se poi siamo un colabrodo in realtà non conta.
Mike doveva sposare Anna già l'anno scorso ma non sembra intenzionato ed io non lo posso biasimare.
Penso che quando la sposerà vomiterò. Non ho niente contro di lei, è una Santa, ma vorrei essere io a sposarlo.
Ogni tanto ci penso ma poi riesco ad andare avanti quando entro in studio a registrare una nuova canzone.
Stiamo facendo il secondo disco e le cose vanno fottutamente bene perchè abbiamo scritto subito i testi nuovi e fatto le canzoni, insomma non abbiamo aspettato nemmeno un secondo.
Dovevamo affermarci immediatamente dimostrando che siamo capaci di fare la stessa musica, che non siamo una meteora come tutti ci hanno accusato.
La Teoria Ibrida del primo album ha fatto un successo che nemmeno io mi spiego.
Ora siamo tutti concentrati su questo secondo che deve essere all'altezza del primo. Certo che siamo capaci, cazzo!
Quei figli di puttana!
E mi manda in bestia quando viene fuori che io sono uno esterno al gruppo che si limita a cantare e basta... solo perchè sono venuto dopo? Ma insomma, che cazzo ne sanno?
In quelle canzoni ci sono io! Sono testi che scrivo tanto io quanto Mike e metto mano alla musica quanto loro e personalizzo quello che cantiamo e fanculo, la gente non sa niente di me!
Mi manda in bestia il non poter dire tutto, la casa discografica ci impone ancora una sonora chiusura ma che palle, non lo sopporto!
Tornando indietro dallo studio dopo aver completato l'album che verrà solo sistemato e perfezionato da quello stacanovista di Mike, sbuffo vedendo che Sam è a casa.
Certo che è a casa, dove dovrebbe essere?
Non ha più un cazzo da fare ormai!
Alzo gli occhi al cielo e mi stupisce l'allegria con cui vengo accolto.
Arriva saltellando contenta, si sarà presa una nuova borsa del cazzo. Come se me ne fottesse qualcosa.
Mi bacia ed io rimango una piattola senza reagire, lei non se ne cura, mi abbraccia ed io devo anche sforzarmi a tenerla per i fianchi altrimenti mi pesa troppo addosso. Ho l'entusiasmo di un morto ma a lei non le interessa.
- Amore... - mi strozzo con la saliva ma non tossisco per non sentirla brontolare. Da quando mi chiama così? Non l'ha mai fatto! - presto la famiglia si allarga, sei contento? - La prima cosa che penso è ovviamente la peggiore.
- Mi pareva che ti avessero diseredato i tuoi... chi viene a stabilirsi qua ora che sanno che abbiamo qualche soldo? - Samantah ride come una scema e mi prende il viso fra le mani.
- Ma no sciocchino... - Cazzo, ha qualcosa che non va, si sarà bevuta il cervello! - Avrò un bambino! - A questo, invece, mi viene spontaneo dire un'altra cosa.
- Ed è mio? - Un classico... nel nostro caso ha senso dirlo però. Non siamo famosi per essere fedeli anche se da un po' scopiamo abbastanza.
Lei ha voglia di tirarmi una sberla ma si sforza di non farlo, mi molla e nera come il buco del culo ruggisce:
- Certo brutto stronzo, di chi dovrebbe essere? Sai da quanto scopo solo con te? - Da quando ha lasciato il lavoro immagino... ma ne vedrà lo stesso di gente, no?
- Va bene piantala di gridare! - Dico alla fine già esasperato di sentirla.
Che cazzo, un nuovo infelice nel mondo!
Lei mi grida che sono il solito stronzo, che saremo genitori e che nostro figlio avrà per padre un figlio di puttana. Perfetto, fotografato!
Dopo di che, visto che continua a gridare, sbuffo e torno ad uscire. Non ce la posso fare.
Mi ritrovo a guidare verso una unica destinazione.
Il luogo in cui so di trovare Mike a quest'ora.
Domani vuole far sentire l'album completo al produttore e dovrà essere perfetto. Ci lavorerà tutta la notte.
Lo raggiungo e solo quando salgo e vedo che c'è solo lui, mi rendo conto di cosa è successo.
Perchè glielo devo dire.
Mike ha le cuffie e lavora al computer usando tutti i macchinari a disposizione, si spaventa quando mi vede qua fermo sulla soglia.
Sembro un fantasma, credo.
Si toglie le cuffie e preoccupato di rivedermi mi chiede subito:
- Ehi cosa è successo? Hai litigato con Sam? - Ormai succede spesso. Lo cerco quando litigo con lei, lui fa qualche battuta ed io mi rilasso. Ora è un po' diverso.
Ho il panico dentro e sgranando gli occhi come a non crederci io per primo, dico a me stesso fissandolo terrorizzato:
- Diventerò padre! - Ed è davvero pazzesco perchè sono davvero l'unico sulla faccia della terra che non voleva diventarlo!
Mike stava per alzarsi e venirmi incontro ma si siede di schianto.
Forse lui la prende peggio di me, stava per svenire.
Restiamo in silenzio a fissarci sconvolti per poi ritrovarmi io stesso a raggiungerlo e sedermi nella sedia accanto. E la mia voce esce da sola.
- Avrò una cosa mia... -
- E' un bambino, non una cosa... - Puntualizza Mike, torna dall'oltretomba per puntualizzare una stronzata. Lo guardo seccato.
- Ma dai! Ed io che pensavo fosse una pianta! - Mike mi ignora.
- Sei contento? - Indaga, non è ancora sicuro di come debba comportarsi, dovrebbe essere contento e complimentarsi ma ora è tutto complicato. Insomma. Prima era vivibile ma ora... ora io sarò padre e... in qualche modo le cose cambiano, no?
Cioè...
- Sì... boh... non so... non volevo diventare padre ma... suppongo sia bello, non dovrebbe esserci niente di male... che cazzo ne so. Prima ho pensato 'un altro infelice nel mondo' ma la verità è che i soldi per farlo vivere bene ce li ho. Non sarà come me ma... è sempre mio figlio. Ed io e Sam ci odiamo... lei ha sempre detto che quando le avrei dato la bella vita se ne sarebbe andata. Ora che lo sto facendo e lei è incinta cosa succederà? Io speravo che se ne andasse ma... bè. Non con mio figlio! Quindi voglio essere padre? - Glielo chiedo perchè non ne sono sicuro, è strano, sono stordito... Mike è shockato e perso quanto me e mi fissa disorientato.
- Non lo so... si? Essere padre è bello, penso. Io ho sempre voluto esserlo. Secondo me ti farà bene questo bambino, i bambini sono sempre una bella cosa. Cioè... hai la possibilità di far vivere a tuo figlio una vita che avresti voluto vivere tu... di essere il padre che volevi avere tu... - Mi dice le cose che si dicono ma lo fa perchè sa che devo sentirmele dire.
Sono sconvolto. Non capisco come devo sentirmi ma la cosa mi turba.
Sarò padre.
Dopo l'ennesima volta che me lo ripete, esclamo euforico.
- Cazzo, è come una specie di riscatto, no? Qualcosa di innocente e bello che viene da una merda ambulante come me! Non sarò più buono solo a cantare ma sarò un padre! Spero buono! - Che ragionamenti... Mike si stizzisce, odia quando dico che sono una merda ambulante. Davanti agli altri mi vanto tanto di essere un mito ma sono pessimista e negativo.
Mi dà un pugno sulla spalla ma poi si complimenta e come accade in questi casi mi abbraccia.
- Dai, sono felice per te, è bello ne sono sicuro. Ora tornerai a casa con una cosa bella e tua che ti aspetta e... avrai una ragione di vita pura... qualcosa a cui appartenere... una vera casa. Una famiglia. Qualcuno da proteggere a cui dare tutto te stesso... è bello... - lo ripete come se lo dicesse a sé stesso e con ancora le sue mani che mi tengono le braccia e noi fottutamente vicini che ci fissiamo storditi come idioti, si zittisce. Stiamo a pensare a questa cosa, io a come potrebbe essere mio figlio e a cosa dovrò fare e poi... e poi Mike spara il proiettile che gli era rimasto in canna ma non lo fa di proposito, si vede che gli scappa. Non ci aveva nemmeno mai pensato, lo sta facendo ora per la prima volta.
Ma io muoio lo stesso e non ne ho il diritto dopo che gli ho detto sarò padre.
- Allora è ora di sposare Anna... - Era come se aspettasse questo. Che io mi facessi una vera famiglia. Solo ora me ne rendo conto, me lo chiedevo prima. Cosa aspetta a sposare Anna? Stavo bene perchè non l'aveva ancora fatto. Solo ora me ne rendo conto. Aspettava questo. La fine definitiva del nostro rapporto, fino ad ora congelato. Cosa succederà da ora in poi?
La terra mi manca da sotto ai piedi ed è la cosa più brutale che in questi anni con lui mi sia successa.
La felicità e la paura insieme.”


Ho voglia di piangere, ecco la verità.
Quindi mi sforzo di pensare a quanto sia bello che lui diventi padre ma mi riesce male.
Come posso dire che è ora di sposare Anna?
Dio, eppure è così. Lui avrà una famiglia vera, passerà il tempo con loro ed io... io devo decidermi ad andare avanti con la mia.
Ci siamo detti di farlo, ci siamo detti che per il gruppo e la carriera è meglio così e che lo faremo perchè io non sono capace di vivere due vite distinte e opposte nello stesso momento, ingannare Anna... e così alla fine abbiamo deciso in questo modo... però è passato un sacco di tempo da quando l'abbiamo deciso a quando... bè, è rimasto tutto così con la sola differenza che non ci siamo più toccati, baciati... al minimo i contatti, staccandoci subito, senza mai restare soli troppo a lungo, né guardarsi negli occhi da vicino o aprirci troppo.
È vero che spesso siamo scappati dalle vite a casa che non sono quelle che volevamo e siamo scappati in sala prove sapendo che l'altro sarebbe venuto. E ci bastava vederci per stare meglio, senza fare niente, senza andare a letto insieme, senza nemmeno parlarne.
Solo stare nella stessa stanza.
Però lui avrà un figlio ed una famiglia quindi direi che non possiamo fare niente di meno che mantenere le parole che ci eravamo dati.
Saremo davvero due persone normali, dopotutto.
Sono maledettamente malinconico e non dovrebbe essere così, me ne rendo conto, ma lo sono e non ci posso fare niente.
Anche lui lo è, gli sono diventati gli occhi lucidi quando l'ho detto, sta per piangere, non respira. Vorrei toccarlo, Dio come vorrei. E dirgli che andrà tutto bene. Ma non sono più capace di mentire. Non lo sono.
Quindi evito e vado oltre.
- Dobbiamo vivere le vite che ci eravamo promessi di vivere, stiamo vivendo un sogno fantastico, la carriera sta decollando, ci hanno chiesto velocissimi un secondo album come il primo, cosa possiamo volere di più? Un successo simile nemmeno la Warner se l'aspettava. Dobbiamo solo continuare così... -
Chester scuote la testa ed indietreggia come se il respirare la mia stessa aria lo facesse a pezzi. Si vede che è nero, si sta decomponendo davanti a me. Io non voglio che sia così dannazione. Non voglio che stia male.
Come posso fare?
- Non doveva andare così. Non doveva un cazzo andare così... - Dice fra i denti con una smorfia di sforzo sul viso. Sta per fare l'urlo di A place for my head. Contraggo il volto in un'espressione sinceramente dispiaciuta, ma cosa posso fare?
Non so più cosa sia giusto...
- Ma abbiamo avuto quello che in molti si sognano... viviamo un sogno fantastico, facciamo musica, piacciamo, stiamo facendo carriera. Certo, è presto, ma se ci confermiamo come il fenomeno del momento allora è fatta e... - Cerco di pensare a cose pratiche e lui si gira con uno scatto di nervi pestando il piede a terra, scrolla le braccia lunghi i fianchi e alza la testa per guardare in alto, si morde la bocca e stringe forte gli occhi. Sta piangendo?
È il mio punto debole, non deve piangere.
- Chester... non possiamo evitarlo. L'altro giorno ho incontrato due ragazzi che camminavano mano nella mano in centro e dovevi vedere gli insulti e le offese, se ne sono dovuti andare. Uno dei due voleva picchiarli e fare rissa, l'altro l'ha trascinato via scappando, come se dovessero vergognarsi di ciò che sono... nascondersi... ed erano gente qualunque. Non è solo un discorso di musica e gruppo. Certo, abbiamo la responsabilità di far andare tutto perfettamente anche per loro che credono in noi e non è giusto agire egoisticamente e mandare tutto a puttane. Ma è anche per noi. Ci distruggerebbero. Ci demolirebbero rendendoci impossibile vivere questa nostra relazione. Non dico che ci conosce tutto il mondo, possiamo andare in giro per strada senza problemi, qualcuno ci riconosce ma sono pochi. Però... non possiamo essere sprovveduti! Non possiamo illuderci di poter sopportare una vita simile, saremmo proprio ingenui! Tu diventeresti matto e prima o poi ammazzeresti qualcuno e... -
- Ma non dobbiamo mostrarci o dichiararci! - Ruggisce voltandosi esasperato, le braccia aperte, l'aria disperata e furiosa. Implora. Un ultimo tentativo...
Mi mordo il labbro e scuoto la testa facendo un gran male a me stesso per primo.
- Io non sono capace di essere discreto! Tu non sei discreto! Ora sembriamo due grandi amici e ci siamo lasciati e stiamo fottutamente attenti a come ci comportiamo, a non toccarci, a non abbracciarci. Pensa se stessimo insieme. Lo sai come facciamo. È più forte di noi, l'idea di poterlo fare, l'idea che stiamo insieme, aumenta il bisogno e l'incoscienza. Non siamo discreti, non riusciremo ad essere due che stanno insieme di nascosto... non saremmo capaci di vivere così per sempre. E come tu ben sai non posso sposare Anna e stare con te stando attento a non farmi scoprire da lei e dal mondo che ci seguirà sempre più morbosamente -se tutto va bene!- Tu lo sai... mi conosci... l'hai detto... o te o lei. Io voglio te. Io voglio lasciarla. Ero pronto. Lo sai! Ma è arrivato il sogno di tutti fra capo e collo e sapevamo che sarebbe potuto succedere. Noi non sappiamo stare insieme di nascosto. - E' quello che mi ripeto ogni dannatissimo giorno ed io vorrei solo... solo poter dire altre cose... ma sono sempre io quello che deve dirle le parole scomode. Sempre io.
Ed eccomi qua a farlo.
Chester scuote il capo e lo abbassa guardando giù, cede, lascia perdere.
Sa che ho ragione, è stato lui a pensarci prima di me.
So che non volevano ci lasciassimo ma semplicemente non piantassimo le nostre rispettive compagne e che anzi ci facessimo una famiglia, volevano che le tenessimo come una copertura sicura. Io posso capire la loro paura che per colpa nostra e della relazione crolli tutto ma... ma vorrei poter cambiare ogni cosa.
Cedo ogni forza in corso e smetto di andare contro di me.
È così piccolo quando soffre, perchè devo farlo stare male? Ci amiamo...
Mi avvicino lentamente e gli prendo le mani, gli tocco le dita, ha degli anelli ma non è il nostro.
Però so che ce l'ha sempre addosso.
Sorrido e appoggio la fronte alla sua, infilo un dito nella sua tasca e lo trovo. Accentuo il sorriso e glielo metto all'anulare sinistro che è libero. La fede tatuata di Samantah non me lo impedisce.
Poi faccio altrettanto col mio che era nel portafogli. Lo metto ed intreccio le dita alle sue. Lo amo.
Ma non glielo posso dire, lo ucciderei. Lo sa che lo amo ma se non glielo dico è diverso.
- Facciamo così... - Dico piano non sapendo nemmeno io cosa sto per dire.
Alza gli occhi e mi fissa, sono così grandi e persi, pieni di lacrime di rabbia e dolore. Sono bellissimi sul suo viso troppo magro.
- Quando stai male mettilo. Quando non ce la fai più. Quando hai bisogno di me. Quando mi vedi con lei. Quando non sopporti di stare in casa tua. Quando... quando vorresti essere con me da qualche parte... quando stai per esplodere. Mettilo. Come se stessimo insieme. Mettilo quando vuoi. Ok? Lo farò anche io. - Io mi conosco, sicuramente finirò per stare lo stesso più attento ma non importa. So che avrò bisogno di averlo al dito. Sarà come averlo vicino, come stare con lui lo stesso. Non sarà veramente lontano ma le volte in cui starò per abbracciarlo e toccarlo lo metterò e mi calmerò. Potremo tirare avanti.
Si aggrappa a questo patto e stringe la mano nella mia fino a farmi male, quindi mi mette l'altra sulla guancia e siamo così vicini... Dio non farlo Chester... ci respiriamo a vicenda, siamo già ubriachi di noi. Sarebbe un soffio. Sarebbe brevissimo. Staremmo così poco... così poco...
- Lo farai anche tu? - Mormora. La voglia di baciarlo. Non devi farlo Mike.
- Sì... - Però non posso non abbracciarlo, non nascondergli il viso contro il mio collo e stringerlo forte a me, la mano sulla nuca, il viso contro la sua testa, lo cullo.
E respiro per la prima volta dopo mesi che non lo facevo più.
Da quanto non lo tocco così? Da quanto non lo abbraccio veramente?
È solo questo. È solo ora. Poi farò quello che va fatto. Quello che è giusto. Ma ora ce la posso fare.
È così bello... mio Dio quanto è bello.
È splendido... posso vivere così per sempre?
Però riesco a sorridere incoraggiante quando lo lascio e lui vorrebbe solo tornare fra le mie braccia ma si sforza e non lo fa. Sospiro e stringendo le labbra che pulsano per mettermi sulle sue, mi giro e me ne vado.
Lo faccio stringendo l'anello nel palmo della mano e portandomelo poi alle labbra quando, in macchina, piango.
Piango e piango senza sosta.
Dovrei tornare indietro, prendere Chester e scappare ma non lo faccio, non posso e non è per gli altri o per paura. Non lo faccio perchè fare musica è davvero la mia vita. Io sono musica. Non potrei mai vivere senza. Ora più che mai.
È troppo importante. Troppo.
È come una vocazione o non sarei arrivato a questo punto. Al bivio di mesi fa avrei mollato tutto e mi sarei preso Chester. Avrei mollato anche gli amici.
Ma è la musica che mi ha tenuto qua.
E su di essa devo proseguire.
Guido non so nemmeno io quanto e dove. La musica si spande nella macchina per un canale che dà spesso le nostre canzoni. Si chiedono se siamo delle meteore destinate a sparire o se siamo davvero dei fenomeni. Glielo faremo vedere.
Mi riprendo sulla voce di Chester che canta In the end insieme alla mia, si intrecciano le nostre voci, diverse in tutto. Eppure così ben amalgamate. Come se fossimo nati così.
Dobbiamo farlo. È per questo che siamo al mondo, per dire qualcosa attraverso l'arte, esprimerci, essere qualcuno... essere in grado di dare vita a qualcosa di fottutamente spettacolare.
Mi aggrappo a questo e già so che per anni sarà l'unico pensiero in grado di farmi andare avanti. Che sarà straziante stringere l'anello al posto di Chester... e se arriverà un giorno in cui la musica non mi basterà più?
Cosa farò?
Mio Dio... cosa?

Su questa domanda che mi mette nel panico arrivo a casa, vado al cassetto, tiro fuori l'anello che ho preso da mesi e dopo essermi fatto andare giù la cena che ormai lei ha già mangiato, mi inginocchio e piangendo glielo chiedo.
Se mi sposa.
E lei piange e mi abbraccia e mi dice di sì, però ha un attimo di titubanza. Si stupisce che glielo chieda. Per me lei ha capito che c'è sempre stato qualcosa di strano, non è scema. Ma ha deciso di mettere tutto da parte, mi ama troppo. Non è una donna coraggiosa. Lo starà pensando. Bè, se sa e mi sposa lo stesso lo è molto più di quanto pensa. Anzi. Non ne conosco di più coraggiose.
E mi dispiace, Dio non se lo merita.
Ma io piango e penso a Chester che avrà la testa appoggiata sulla pancia di Sam e piangerà anche lui fingendo una gioia immensa per quel figlio che nascerà fra nove mesi o poco meno. Ed io, qua, sto facendo credere tanto bene ad Anna che piango per lei e non per Chester.
Ma forse lo sa. Forse lo sa ma non è pronta a lasciarmi andare.
Così mi dovrebbe consolare il fatto che se la sposo e se lui ha un figlio, anche se ci scappa qualche manifestazione delle nostre... se ci viene da attaccarci, abbracciarci e chissà cos'altro, siamo al sicuro.
Nessuno penserà mai male, ora. Dovrebbe rasserenarmi.
Chissà perchè mi angoscia, invece.
Sono davvero meschino.
Amo uno e sposo un'altra.
Sei proprio uno stronzo, Mike. Brucerai per tutto questo.”

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Per chi non sa...
La Warner ha subito chiesto un secondo album ai LP uguale al primo per l'enorme successo riscontrato col primo e loro l'hanno fatto immediatamente.
È vero le accuse dei giornalisti a Chester che dicevano, all'inizio, che lui era uno esterno al gruppo quando invece le canzoni erano basate praticamente sul suo vissuto e sui suoi stati d'animo ed al di là di questo ha sempre contribuito attivamente. Ma gli è sempre stato proibito di dire qualcosa di sé finchè era con quella casa discografica.
Mike è un vero stacanovista ma si sa.
Gli anelli hanno continuato ad averli ad intermittenza ma continuativamente da Meteora e si pensa anche da prima ma con certezza da Meteora.
Il periodo in cui Mike sposa Anna e in cui Chez diventa padre corrisponde, fanno queste cose a distanza di poco.