CAPITOLO
XLVI:
VITE
SEPARATE
“Essendo
solo, senza direzionecome sono potuto cadere così in
basso?perchè sto cercando la perfezione,sapendo che è
qualcosa che non troverò?nella mia paura e tra i miei
difettipermetto a me stesso di cadere di nuovotutto questo
perchèio corro, fino a che il silenzio mi spaccaio corro,
fino a che mi mette sottoterrafino a che non ho respiroe non
c'è nessuna strada a parte unaquand'è che ho perso il mio senso
dello scopo?posso riguadagnare quello che ho perso dentro?
perchè mi sento come se lo meritassi?perchè la mia paura
assomiglia al mio orgoglio?nella mia paura e tra i miei
difettipermetto a me stesso di cadere di nuovotutto questo
perchèho permesso che io cadessi nella mia paura e tra i
miei difettiio corro, fino a che il silenzio mi spaccaio
corro, fino a che mi mette sottoterrafino a che non ho respiroe
non c'è nessuna strada a parte unanella mia paura e tra i miei
difettipermetto a me stesso di cadere di nuovotutto questo
perchè io corro, fino a che il silenzio mi spaccaio corro,
fino a che mi mette sottoterrama non ci sono rimpiantie non
c'è nessuna strada dove poter correre “
-
No roads left -
“Devo
dire che mi salva l'entusiasmo per il sogno che stiamo vivendo.
Tutte
queste novità mi stordiscono abbastanza da impedirmi di pensare a
Mike e a come dovrebbe essere fra noi. Penso che per lui sia lo
stesso.
Ci
siamo noi, i concerti, i video, le interviste, i programmi ed è
tutto così nuovo.
Il
successo è davvero improvviso e molto più di quanto ci
aspettassimo, in ogni rosea aspettativa non era niente di
paragonabile.
Nel
giro di pochi mesi mi trasferisco in una casa più grande e Sam non
deve più lavorare. Sembra essere tutto come vogliamo e speravamo. È
frenetico e veloce e fantastico, non ho veramente tempo di stare male
e capire cosa succede fra me e lui.
E
poi le volte in cui litigo con Sam e non ce la faccio a casa con lei
perchè la vedo troppo vado in sala prove e c'è Mike e sto subito
meglio.
Mike
spesso organizza dei barbecue nel suo giardino nuovo ed invita molti
dei suoi amici, un po' sono anche miei ormai e non è male... mi
piacciono quelle serate, mi fanno stare bene, riesco a divertirmi
abbastanza.
Non
c'è il terrore di come dobbiamo comportarci, mi basta vederlo per
stare meglio e riesco a non saltargli addosso.
Non
ci siamo più toccati, non abbiamo scopato anche se quando lo faccio
con Sam per sfogarmi penso a lui e le vengo dentro pensando a lui.
Sicuramente
per lui è lo stesso.
Potrebbe
essere peggio ma mi aiuta il successo assurdo e pazzesco che nemmeno
la Warner si spiega.
Continuano
a dirci di non far sapere niente di noi e di non dare modo ai
giornalisti di trovare scandali nelle nostre vite, che quella gente
trova sempre tutto. E di stare quindi attenti. Se demoliscono la
nostra immagine in qualche modo è finita, ce lo ripetono mille
volte.
È
importante l'immagine che la gente si stampa nella mente, la prima
impressione è quella che conta.
Noi
siamo un gruppo che fa musica, persone semplici e a posto e niente
altro. Niente tendenze strane ed equivoche, nemmeno per gioco!
Questa
roba non piace al pubblico. Magari un giorno piacerà, tipo nel 2010!
Se
poi siamo un colabrodo in realtà non conta.
Mike
doveva sposare Anna già l'anno scorso ma non sembra intenzionato ed
io non lo posso biasimare.
Penso
che quando la sposerà vomiterò. Non ho niente contro di lei, è una
Santa, ma vorrei essere io a sposarlo.
Ogni
tanto ci penso ma poi riesco ad andare avanti quando entro in studio
a registrare una nuova canzone.
Stiamo
facendo il secondo disco e le cose vanno fottutamente bene perchè
abbiamo scritto subito i testi nuovi e fatto le canzoni, insomma non
abbiamo aspettato nemmeno un secondo.
Dovevamo
affermarci immediatamente dimostrando che siamo capaci di fare la
stessa musica, che non siamo una meteora come tutti ci hanno
accusato.
La
Teoria Ibrida del primo album ha fatto un successo che nemmeno io mi
spiego.
Ora
siamo tutti concentrati su questo secondo che deve essere all'altezza
del primo. Certo che siamo capaci, cazzo!
Quei
figli di puttana!
E
mi manda in bestia quando viene fuori che io sono uno esterno al
gruppo che si limita a cantare e basta... solo perchè sono venuto
dopo? Ma insomma, che cazzo ne sanno?
In
quelle canzoni ci sono io! Sono testi che scrivo tanto io quanto Mike
e metto mano alla musica quanto loro e personalizzo quello che
cantiamo e fanculo, la gente non sa niente di me!
Mi
manda in bestia il non poter dire tutto, la casa discografica ci
impone ancora una sonora chiusura ma che palle, non lo sopporto!
Tornando
indietro dallo studio dopo aver completato l'album che verrà solo
sistemato e perfezionato da quello stacanovista di Mike, sbuffo
vedendo che Sam è a casa.
Certo
che è a casa, dove dovrebbe essere?
Non
ha più un cazzo da fare ormai!
Alzo
gli occhi al cielo e mi stupisce l'allegria con cui vengo accolto.
Arriva
saltellando contenta, si sarà presa una nuova borsa del cazzo. Come
se me ne fottesse qualcosa.
Mi
bacia ed io rimango una piattola senza reagire, lei non se ne cura,
mi abbraccia ed io devo anche sforzarmi a tenerla per i fianchi
altrimenti mi pesa troppo addosso. Ho l'entusiasmo di un morto ma a
lei non le interessa.
-
Amore... - mi strozzo con la saliva ma non tossisco per non sentirla
brontolare. Da quando mi chiama così? Non l'ha mai fatto! - presto
la famiglia si allarga, sei contento? - La prima cosa che penso è
ovviamente la peggiore.
-
Mi pareva che ti avessero diseredato i tuoi... chi viene a stabilirsi
qua ora che sanno che abbiamo qualche soldo? - Samantah ride come una
scema e mi prende il viso fra le mani.
-
Ma no sciocchino... - Cazzo, ha qualcosa che non va, si sarà bevuta
il cervello! - Avrò un bambino! - A questo, invece, mi viene
spontaneo dire un'altra cosa.
-
Ed è mio? - Un classico... nel nostro caso ha senso dirlo però. Non
siamo famosi per essere fedeli anche se da un po' scopiamo
abbastanza.
Lei
ha voglia di tirarmi una sberla ma si sforza di non farlo, mi molla e
nera come il buco del culo ruggisce:
-
Certo brutto stronzo, di chi dovrebbe essere? Sai da quanto scopo
solo con te? - Da quando ha lasciato il lavoro immagino... ma ne
vedrà lo stesso di gente, no?
-
Va bene piantala di gridare! - Dico alla fine già esasperato di
sentirla.
Che
cazzo, un nuovo infelice nel mondo!
Lei
mi grida che sono il solito stronzo, che saremo genitori e che nostro
figlio avrà per padre un figlio di puttana. Perfetto, fotografato!
Dopo
di che, visto che continua a gridare, sbuffo e torno ad uscire. Non
ce la posso fare.
Mi
ritrovo a guidare verso una unica destinazione.
Il
luogo in cui so di trovare Mike a quest'ora.
Domani
vuole far sentire l'album completo al produttore e dovrà essere
perfetto. Ci lavorerà tutta la notte.
Lo
raggiungo e solo quando salgo e vedo che c'è solo lui, mi rendo
conto di cosa è successo.
Perchè
glielo devo dire.
Mike
ha le cuffie e lavora al computer usando tutti i macchinari a
disposizione, si spaventa quando mi vede qua fermo sulla soglia.
Sembro
un fantasma, credo.
Si
toglie le cuffie e preoccupato di rivedermi mi chiede subito:
-
Ehi cosa è successo? Hai litigato con Sam? - Ormai succede spesso.
Lo cerco quando litigo con lei, lui fa qualche battuta ed io mi
rilasso. Ora è un po' diverso.
Ho
il panico dentro e sgranando gli occhi come a non crederci io per
primo, dico a me stesso fissandolo terrorizzato:
-
Diventerò padre! - Ed è davvero pazzesco perchè sono davvero
l'unico sulla faccia della terra che non voleva diventarlo!
Mike
stava per alzarsi e venirmi incontro ma si siede di schianto.
Forse
lui la prende peggio di me, stava per svenire.
Restiamo
in silenzio a fissarci sconvolti per poi ritrovarmi io stesso a
raggiungerlo e sedermi nella sedia accanto. E la mia voce esce da
sola.
-
Avrò una cosa mia... -
-
E' un bambino, non una cosa... - Puntualizza Mike, torna
dall'oltretomba per puntualizzare una stronzata. Lo guardo seccato.
-
Ma dai! Ed io che pensavo fosse una pianta! - Mike mi ignora.
-
Sei contento? - Indaga, non è ancora sicuro di come debba
comportarsi, dovrebbe essere contento e complimentarsi ma ora è
tutto complicato. Insomma. Prima era vivibile ma ora... ora io sarò
padre e... in qualche modo le cose cambiano, no?
Cioè...
-
Sì... boh... non so... non volevo diventare padre ma... suppongo sia
bello, non dovrebbe esserci niente di male... che cazzo ne so. Prima
ho pensato 'un altro infelice nel mondo' ma la verità è che i soldi
per farlo vivere bene ce li ho. Non sarà come me ma... è sempre mio
figlio. Ed io e Sam ci odiamo... lei ha sempre detto che quando le
avrei dato la bella vita se ne sarebbe andata. Ora che lo sto facendo
e lei è incinta cosa succederà? Io speravo che se ne andasse ma...
bè. Non con mio figlio! Quindi voglio essere padre? - Glielo chiedo
perchè non ne sono sicuro, è strano, sono stordito... Mike è
shockato e perso quanto me e mi fissa disorientato.
-
Non lo so... si? Essere padre è bello, penso. Io ho sempre voluto
esserlo. Secondo me ti farà bene questo bambino, i bambini sono
sempre una bella cosa. Cioè... hai la possibilità di far vivere a
tuo figlio una vita che avresti voluto vivere tu... di essere il
padre che volevi avere tu... - Mi dice le cose che si dicono ma lo fa
perchè sa che devo sentirmele dire.
Sono
sconvolto. Non capisco come devo sentirmi ma la cosa mi turba.
Sarò
padre.
Dopo
l'ennesima volta che me lo ripete, esclamo euforico.
-
Cazzo, è come una specie di riscatto, no? Qualcosa di innocente e
bello che viene da una merda ambulante come me! Non sarò più buono
solo a cantare ma sarò un padre! Spero buono! - Che ragionamenti...
Mike si stizzisce, odia quando dico che sono una merda ambulante.
Davanti agli altri mi vanto tanto di essere un mito ma sono
pessimista e negativo.
Mi
dà un pugno sulla spalla ma poi si complimenta e come accade in
questi casi mi abbraccia.
-
Dai, sono felice per te, è bello ne sono sicuro. Ora tornerai a casa
con una cosa bella e tua che ti aspetta e... avrai una ragione di
vita pura... qualcosa a cui appartenere... una vera casa. Una
famiglia. Qualcuno da proteggere a cui dare tutto te stesso... è
bello... - lo ripete come se lo dicesse a sé stesso e con ancora le
sue mani che mi tengono le braccia e noi fottutamente vicini che ci
fissiamo storditi come idioti, si zittisce. Stiamo a pensare a questa
cosa, io a come potrebbe essere mio figlio e a cosa dovrò fare e
poi... e poi Mike spara il proiettile che gli era rimasto in canna ma
non lo fa di proposito, si vede che gli scappa. Non ci aveva nemmeno
mai pensato, lo sta facendo ora per la prima volta.
Ma
io muoio lo stesso e non ne ho il diritto dopo che gli ho detto sarò
padre.
-
Allora è ora di sposare Anna... - Era come se aspettasse questo. Che
io mi facessi una vera famiglia. Solo ora me ne rendo conto, me lo
chiedevo prima. Cosa aspetta a sposare Anna? Stavo bene perchè non
l'aveva ancora fatto. Solo ora me ne rendo conto. Aspettava questo.
La fine definitiva del nostro rapporto, fino ad ora congelato. Cosa
succederà da ora in poi?
La
terra mi manca da sotto ai piedi ed è la cosa più brutale che in
questi anni con lui mi sia successa.
La
felicità e la paura insieme.”
“Ho
voglia di piangere, ecco la verità.
Quindi
mi sforzo di pensare a quanto sia bello che lui diventi padre ma mi
riesce male.
Come
posso dire che è ora di sposare Anna?
Dio,
eppure è così. Lui avrà una famiglia vera, passerà il tempo con
loro ed io... io devo decidermi ad andare avanti con la mia.
Ci
siamo detti di farlo, ci siamo detti che per il gruppo e la carriera
è meglio così e che lo faremo perchè io non sono capace di vivere
due vite distinte e opposte nello stesso momento, ingannare Anna... e
così alla fine abbiamo deciso in questo modo... però è passato un
sacco di tempo da quando l'abbiamo deciso a quando... bè, è rimasto
tutto così con la sola differenza che non ci siamo più toccati,
baciati... al minimo i contatti, staccandoci subito, senza mai
restare soli troppo a lungo, né guardarsi negli occhi da vicino o
aprirci troppo.
È
vero che spesso siamo scappati dalle vite a casa che non sono quelle
che volevamo e siamo scappati in sala prove sapendo che l'altro
sarebbe venuto. E ci bastava vederci per stare meglio, senza fare
niente, senza andare a letto insieme, senza nemmeno parlarne.
Solo
stare nella stessa stanza.
Però
lui avrà un figlio ed una famiglia quindi direi che non possiamo
fare niente di meno che mantenere le parole che ci eravamo dati.
Saremo
davvero due persone normali, dopotutto.
Sono
maledettamente malinconico e non dovrebbe essere così, me ne rendo
conto, ma lo sono e non ci posso fare niente.
Anche
lui lo è, gli sono diventati gli occhi lucidi quando l'ho detto, sta
per piangere, non respira. Vorrei toccarlo, Dio come vorrei. E dirgli
che andrà tutto bene. Ma non sono più capace di mentire. Non lo
sono.
Quindi
evito e vado oltre.
-
Dobbiamo vivere le vite che ci eravamo promessi di vivere, stiamo
vivendo un sogno fantastico, la carriera sta decollando, ci hanno
chiesto velocissimi un secondo album come il primo, cosa possiamo
volere di più? Un successo simile nemmeno la Warner se l'aspettava.
Dobbiamo solo continuare così... -
Chester
scuote la testa ed indietreggia come se il respirare la mia stessa
aria lo facesse a pezzi. Si vede che è nero, si sta decomponendo
davanti a me. Io non voglio che sia così dannazione. Non voglio che
stia male.
Come
posso fare?
-
Non doveva andare così. Non doveva un cazzo andare così... - Dice
fra i denti con una smorfia di sforzo sul viso. Sta per fare l'urlo
di A place for my head. Contraggo il volto in un'espressione
sinceramente dispiaciuta, ma cosa posso fare?
Non
so più cosa sia giusto...
-
Ma abbiamo avuto quello che in molti si sognano... viviamo un sogno
fantastico, facciamo musica, piacciamo, stiamo facendo carriera.
Certo, è presto, ma se ci confermiamo come il fenomeno del momento
allora è fatta e... - Cerco di pensare a cose pratiche e lui si gira
con uno scatto di nervi pestando il piede a terra, scrolla le braccia
lunghi i fianchi e alza la testa per guardare in alto, si morde la
bocca e stringe forte gli occhi. Sta piangendo?
È
il mio punto debole, non deve piangere.
-
Chester... non possiamo evitarlo. L'altro giorno ho incontrato due
ragazzi che camminavano mano nella mano in centro e dovevi vedere gli
insulti e le offese, se ne sono dovuti andare. Uno dei due voleva
picchiarli e fare rissa, l'altro l'ha trascinato via scappando, come
se dovessero vergognarsi di ciò che sono... nascondersi... ed erano
gente qualunque. Non è solo un discorso di musica e gruppo. Certo,
abbiamo la responsabilità di far andare tutto perfettamente anche
per loro che credono in noi e non è giusto agire egoisticamente e
mandare tutto a puttane. Ma è anche per noi. Ci distruggerebbero. Ci
demolirebbero rendendoci impossibile vivere questa nostra relazione.
Non dico che ci conosce tutto il mondo, possiamo andare in giro per
strada senza problemi, qualcuno ci riconosce ma sono pochi. Però...
non possiamo essere sprovveduti! Non possiamo illuderci di poter
sopportare una vita simile, saremmo proprio ingenui! Tu diventeresti
matto e prima o poi ammazzeresti qualcuno e... -
-
Ma non dobbiamo mostrarci o dichiararci! - Ruggisce voltandosi
esasperato, le braccia aperte, l'aria disperata e furiosa. Implora.
Un ultimo tentativo...
Mi
mordo il labbro e scuoto la testa facendo un gran male a me stesso
per primo.
-
Io non sono capace di essere discreto! Tu non sei discreto! Ora
sembriamo due grandi amici e ci siamo lasciati e stiamo fottutamente
attenti a come ci comportiamo, a non toccarci, a non abbracciarci.
Pensa se stessimo insieme. Lo sai come facciamo. È più forte di
noi, l'idea di poterlo fare, l'idea che stiamo insieme, aumenta il
bisogno e l'incoscienza. Non siamo discreti, non riusciremo ad essere
due che stanno insieme di nascosto... non saremmo capaci di vivere
così per sempre. E come tu ben sai non posso sposare Anna e stare
con te stando attento a non farmi scoprire da lei e dal mondo che ci
seguirà sempre più morbosamente -se tutto va bene!- Tu lo sai... mi
conosci... l'hai detto... o te o lei. Io voglio te. Io voglio
lasciarla. Ero pronto. Lo sai! Ma è arrivato il sogno di tutti fra
capo e collo e sapevamo che sarebbe potuto succedere. Noi non
sappiamo stare insieme di nascosto. - E' quello che mi ripeto ogni
dannatissimo giorno ed io vorrei solo... solo poter dire altre
cose... ma sono sempre io quello che deve dirle le parole scomode.
Sempre io.
Ed
eccomi qua a farlo.
Chester
scuote il capo e lo abbassa guardando giù, cede, lascia perdere.
Sa
che ho ragione, è stato lui a pensarci prima di me.
So
che non volevano ci lasciassimo ma semplicemente non piantassimo le
nostre rispettive compagne e che anzi ci facessimo una famiglia,
volevano che le tenessimo come una copertura sicura. Io posso capire
la loro paura che per colpa nostra e della relazione crolli tutto
ma... ma vorrei poter cambiare ogni cosa.
Cedo
ogni forza in corso e smetto di andare contro di me.
È
così piccolo quando soffre, perchè devo farlo stare male? Ci
amiamo...
Mi
avvicino lentamente e gli prendo le mani, gli tocco le dita, ha degli
anelli ma non è il nostro.
Però
so che ce l'ha sempre addosso.
Sorrido
e appoggio la fronte alla sua, infilo un dito nella sua tasca e lo
trovo. Accentuo il sorriso e glielo metto all'anulare sinistro che è
libero. La fede tatuata di Samantah non me lo impedisce.
Poi
faccio altrettanto col mio che era nel portafogli. Lo metto ed
intreccio le dita alle sue. Lo amo.
Ma
non glielo posso dire, lo ucciderei. Lo sa che lo amo ma se non
glielo dico è diverso.
-
Facciamo così... - Dico piano non sapendo nemmeno io cosa sto per
dire.
Alza
gli occhi e mi fissa, sono così grandi e persi, pieni di lacrime di
rabbia e dolore. Sono bellissimi sul suo viso troppo magro.
-
Quando stai male mettilo. Quando non ce la fai più. Quando hai
bisogno di me. Quando mi vedi con lei. Quando non sopporti di stare
in casa tua. Quando... quando vorresti essere con me da qualche
parte... quando stai per esplodere. Mettilo. Come se stessimo
insieme. Mettilo quando vuoi. Ok? Lo farò anche io. - Io mi conosco,
sicuramente finirò per stare lo stesso più attento ma non importa.
So che avrò bisogno di averlo al dito. Sarà come averlo vicino,
come stare con lui lo stesso. Non sarà veramente lontano ma le volte
in cui starò per abbracciarlo e toccarlo lo metterò e mi calmerò.
Potremo tirare avanti.
Si
aggrappa a questo patto e stringe la mano nella mia fino a farmi
male, quindi mi mette l'altra sulla guancia e siamo così vicini...
Dio non farlo Chester... ci respiriamo a vicenda, siamo già ubriachi
di noi. Sarebbe un soffio. Sarebbe brevissimo. Staremmo così poco...
così poco...
-
Lo farai anche tu? - Mormora. La voglia di baciarlo. Non devi farlo
Mike.
-
Sì... - Però non posso non abbracciarlo, non nascondergli il viso
contro il mio collo e stringerlo forte a me, la mano sulla nuca, il
viso contro la sua testa, lo cullo.
E
respiro per la prima volta dopo mesi che non lo facevo più.
Da
quanto non lo tocco così? Da quanto non lo abbraccio veramente?
È
solo questo. È solo ora. Poi farò quello che va fatto. Quello che è
giusto. Ma ora ce la posso fare.
È
così bello... mio Dio quanto è bello.
È
splendido... posso vivere così per sempre?
Però
riesco a sorridere incoraggiante quando lo lascio e lui vorrebbe solo
tornare fra le mie braccia ma si sforza e non lo fa. Sospiro e
stringendo le labbra che pulsano per mettermi sulle sue, mi giro e me
ne vado.
Lo
faccio stringendo l'anello nel palmo della mano e portandomelo poi
alle labbra quando, in macchina, piango.
Piango
e piango senza sosta.
Dovrei
tornare indietro, prendere Chester e scappare ma non lo faccio, non
posso e non è per gli altri o per paura. Non lo faccio perchè fare
musica è davvero la mia vita. Io sono musica. Non potrei mai vivere
senza. Ora più che mai.
È
troppo importante. Troppo.
È
come una vocazione o non sarei arrivato a questo punto. Al bivio di
mesi fa avrei mollato tutto e mi sarei preso Chester. Avrei mollato
anche gli amici.
Ma
è la musica che mi ha tenuto qua.
E
su di essa devo proseguire.
Guido
non so nemmeno io quanto e dove. La musica si spande nella macchina
per un canale che dà spesso le nostre canzoni. Si chiedono se siamo
delle meteore destinate a sparire o se siamo davvero dei fenomeni.
Glielo faremo vedere.
Mi
riprendo sulla voce di Chester che canta In the end insieme alla mia,
si intrecciano le nostre voci, diverse in tutto. Eppure così ben
amalgamate. Come se fossimo nati così.
Dobbiamo
farlo. È per questo che siamo al mondo, per dire qualcosa attraverso
l'arte, esprimerci, essere qualcuno... essere in grado di dare vita a
qualcosa di fottutamente spettacolare.
Mi
aggrappo a questo e già so che per anni sarà l'unico pensiero in
grado di farmi andare avanti. Che sarà straziante stringere l'anello
al posto di Chester... e se arriverà un giorno in cui la musica non
mi basterà più?
Cosa
farò?
Mio
Dio... cosa?
Su
questa domanda che mi mette nel panico arrivo a casa, vado al
cassetto, tiro fuori l'anello che ho preso da mesi e dopo essermi
fatto andare giù la cena che ormai lei ha già mangiato, mi
inginocchio e piangendo glielo chiedo.
Se
mi sposa.
E
lei piange e mi abbraccia e mi dice di sì, però ha un attimo di
titubanza. Si stupisce che glielo chieda. Per me lei ha capito che
c'è sempre stato qualcosa di strano, non è scema. Ma ha deciso di
mettere tutto da parte, mi ama troppo. Non è una donna coraggiosa.
Lo starà pensando. Bè, se sa e mi sposa lo stesso lo è molto più
di quanto pensa. Anzi. Non ne conosco di più coraggiose.
E
mi dispiace, Dio non se lo merita.
Ma
io piango e penso a Chester che avrà la testa appoggiata sulla
pancia di Sam e piangerà anche lui fingendo una gioia immensa per
quel figlio che nascerà fra nove mesi o poco meno. Ed io, qua, sto
facendo credere tanto bene ad Anna che piango per lei e non per
Chester.
Ma
forse lo sa. Forse lo sa ma non è pronta a lasciarmi andare.
Così
mi dovrebbe consolare il fatto che se la sposo e se lui ha un figlio,
anche se ci scappa qualche manifestazione delle nostre... se ci viene
da attaccarci, abbracciarci e chissà cos'altro, siamo al sicuro.
Nessuno
penserà mai male, ora. Dovrebbe rasserenarmi.
Chissà
perchè mi angoscia, invece.
Sono
davvero meschino.
Amo
uno e sposo un'altra.
Sei
proprio uno stronzo, Mike. Brucerai per tutto questo.”
________________________________________
Per
chi non sa...
La
Warner ha subito chiesto un secondo album ai LP uguale al primo per
l'enorme successo riscontrato col primo e loro l'hanno fatto
immediatamente.
È
vero le accuse dei giornalisti a Chester che dicevano, all'inizio,
che lui era uno esterno al gruppo quando invece le canzoni erano
basate praticamente sul suo vissuto e sui suoi stati d'animo ed al di
là di questo ha sempre contribuito attivamente. Ma gli è sempre
stato proibito di dire qualcosa di sé finchè era con quella casa
discografica.
Mike
è un vero stacanovista ma si sa.
Gli
anelli hanno continuato ad averli ad intermittenza ma
continuativamente da Meteora e si pensa anche da prima ma con
certezza da Meteora.
Il
periodo in cui Mike sposa Anna e in cui Chez diventa padre
corrisponde, fanno queste cose a distanza di poco.