CAPITOLO LVI:
TENTATIVI
A
volte guardo la mia stessa faccia
E non so chi sono
Vedo un
pezzo di tutti quelli che conosco
Seppelliti sotto la mia pelle
Io
non voglio essere come loro
Voglio rientrare strisciando
E'
difficile pensare a tutto
Quello che non ho sentito prima
Sento
queste voci nella mia testa
Potrebbero essere la mia ma non ne
sono sicuro
Le sento che mi dicono
Chi pensano che io dovrei
essere
Perchè non mi vogliono lasciare in pace?
Non posso
impedirlo, provo a combatterle
Ma sto perdendo il controllo
Io
non voglio essere come loro
Voglio rientrare strisciando
Non
voglio perdere la mia innocenza
Non voglio che il mondo assecondi
il mio cuore
Non permetterò alle tue bugie di prendersi un pezzo
della mia anima
Non voglio prendere le tue medicine
Voglio
rientrare strisciando
A
volte mento
A volte striscio
A volte mi sento come se
volessi
Morire
- Crawl Back
In – Dead By Sunrise -
“Mike
mi odia, Mike mi odia, Mike mi odia.
Non
riesco a pensare ad altro che questo, ho rovinato tutto, non ho
capito un cazzo e porca puttana cosa potevo fare diversamente?
Non
dovevo tornare a farmi, ora sono di nuovo un fottuto drogato di merda
che cade a pezzi e a momenti non riuscirò a cantare comunque. Ed ho
perso la fiducia di Mike.
Però
più ci penso e meno capisco... come siamo arrivati a questo?
C'è
stato un momento del cazzo in cui le cose sono degenerate ma non
capisco quando sia successo.
Forse
quando è nato mio figlio, lui poi ha avuto quella stronza fissa di
lasciarmi per davvero per non ingannare mio figlio, ma cosa cazzo
gliene fotteva a lui?
Pensa
troppo, ha troppi principi...
Mi
sono messo il ghiaccio e l'ho guardato dormire a lungo prima di
crollare a mia volta nell'incertezza. Non so come andremo avanti ora,
è tutto un casino.
Io
sono un drogato del cazzo e non parlo con nessuno del mio gruppo con
cui abbiamo ancora dei mesi di concerti in giro per il mondo.
Non
so come andrò avanti.
Il
giorno dopo non ci parliamo, nessuno parla con me ed io non lo faccio
con nessuno, sono un fantasma fra loro e chi se ne fotte.
Mike
ha degli occhi piccoli e gonfi, ha pianto tutta la notte finchè non
si è addormentato sfinito.
Quando
il nostro agente vede le nostre facce capisce che abbiamo bisogno di
un po' di riposo.
Abbiamo
finito col tour americano del Sanitarium, non ho nemmeno salutato
come si deve Fred e gli altri. Non me ne fotteva un cazzo. Li ho
usati uno per uno tutti quelli che mi sono ripetutamente fatto, Fred
penso si sia preso una bella cotta per me. Peggio per lui.
Mi
innervosisco parecchio ma cerco di evitare di farmi, ho recuperato un
po' di cose che spero non aver bisogno però lo so, mi conosco, so
come vanno queste cose. Mi serviranno.
Non
c'è molto tempo per fermarsi, passiamo una notte in albergo ma è
fottutamente piacevole fare un bagno. Poi avremo l'aereo verso
l'Asia.
Non
ci sono tregue, non ci sono interruzioni vere.
È
notte fonda e sono nervoso, penso che una tirata la dovrei dare o non
dormirò, sono troppo nervoso.
Che
palle!
Fumo
l'ennesima sigaretta e sto per farlo quando bussano alla porta della
camera, ovviamente ne ho una da solo.
Sorpreso
apro e mi ritrovo l'ultimo che avrei mai pensato.
Mike
mi fissa con un'espressione davvero cupa e terribile. Ha fatto il
bagno anche lui, ha i capelli bagnati e profuma di bagnoschiuma. Ho
sempre voglia di farmelo e non smetterò mai di volerlo.
Non
riesco a capire che cosa pensi e provi però è stressato e nervoso.
-
Posso entrare? - Dice piano.
È
notte e siamo in camera da soli, non è una grande idea ma forse per
pietà torna con me. No ma che dico, sarà venuto a darmi il colpo di
grazia.
Mi
faccio da parte e lui entra. Cammina piano, perde tempo guardandosi
intorno alla ricerca di una sedia che è piena di cose, sto per
liberargliela ma alla fine decide per il letto matrimoniale.
Bene,
finiremo male.
Gli
facilito il compito e mi siedo sul tavolino di fronte a lui.
Siamo
seri come scampati da un funerale e ci fissiamo consapevoli che era
un confronto che avremmo dovuto fare prima o poi.
Non
possiamo non parlare di ciò che è successo e di ciò che accadrà
però io non so proprio come cominciare.
-
Penso che dobbiamo parlarne seriamente... - Dice lui. Bene, comincia
tu perchè io proprio non so come fare!
Sospiro
ed annuisco colpevole. Mi sento una merda e sempre quando c'è lui
che mi fissa in questo modo.
È
come se stessimo gettando le armi e togliendoci ogni maschera
maledetta che ci siamo ficcati in faccia.
È
assurdo tutto questo.
Non
sa nemmeno lui da cosa cominciare.
-
Ho capito che hai ripreso perchè non ce la facevi fisicamente a
reggere quei ritmi a quei livelli... ma sii sincero. Chi ti ha spinto
davvero a farlo? - Vuole capire. Lui è così. Le cose le sa ma vuole
sentirsele dire, vuole capirle, vuole saperle, vuole studiarle e poi
si fa i piani, i piani per ogni evenienza.
Mi
stringo nelle spalle e continuo a fissarmi le mani.
Con
lui qua il nervosismo è sceso, pensavo sarebbe successo l'opposto.
Improvvisamente la voglia di lui supera quella di farmi, non sono
dipendente ad alti livelli ancora. Penso di potercela fare. Forse una
promessa gliela posso fare, forse.
-
Fred ha detto che se volevo fare questa vita era l'unica e che ormai
lo fanno tutti... - Gli dico la versione breve, non sono uno che si
perde molto nelle parole come lui.
Sospira
e mi fissa, sento il suo sguardo addosso che mi brucia, mi studia. Mi
sento un coglione.
-
Come ti senti Chester? Cosa pensi di fare? Dobbiamo parlarne
seriamente perchè io non penso che tu, con o senza droga, possa
andare avanti a lungo. Senza la droga non ce la fai perchè stai
troppo male per l'ernia e perchè non mangi, con la droga comunque ti
consumerai nella dipendenza che ti farà affondare. Devi prendere una
decisione. Se è il caso di interrompere il tour è questo il momento
di dirlo. - Sgrano gli occhi.
Davvero
ha pensato di interrompere tutto il tour per me?
Non
so come prenderla, per un istante è speranza. Quella che io conti
davvero così tanto, più della musica e della carriera.
-
Sei disposto ad interrompere i concerti per me?! - Glielo chiedo
fuori dai denti e lui mi guarda come se fossi idiota.
-
Cosa dici Chester! È ovvio che li interromperei. Ero pronto a
sospendere il tour appena il medico ti ha detto che avevi l'ernia! -
Scuoto la testa, sono fottutamente sconvolto. Lui dice queste cose
come se fosse normale ma non lo è e non lo capisce. Ci siamo
lasciati, ci siamo odiati, ci siamo combattuti...
-
Ma hai sempre detto che la carriera di tutti non poteva venire prima
di noi! -
-
Chester, tu SEI uno di noi! - Ancora parla con ovvietà, non
concepisce queste mie reazioni. Io non concepisco le sue. Siamo così
diversi!
-
Però non mi ci fate sentire, mi odiate tutti, nessuno mi parla... e
loro hanno scelto le loro carriere, non hanno pensato a me quando ti
hanno detto di pensare all'immagine e di sposarti Anna... insomma...
- Sono un po' confuso ma lui capisce dove voglio arrivare e sospira
insofferente, si tocca il collo ed i capelli umidi poi parla con
onestà.
-
Le cose sono complicate, lo erano prima ed ora è peggio, lo so. Però
il fatto che la carriera sia venuta prima di noi due non significa
che tu puoi distruggerti e che io posso vederti mentre lo fai! E poi
comunque resta il fatto che senza di te noi siamo finiti comunque e
visto che non andrai avanti a lungo così bisogna vedere di te. Se
non ce la fai dobbiamo aiutarti, fare in modo che tu ti riprenda. Non
intendiamo lasciarti indietro... e poi sei tu che ti sei isolato un
sacco! - L'ultima accusa me l'aspettavo però ha ragione. Aiutarmi...
mi riscalda questa parola detta da lui ma non so come pensa di
aiutarmi. Mandarmi in clinica penso... del resto come vuoi che
faccia?
Sospiro
ancora e penso. Penso a tutto. Penso a me. A cosa è successo, come
mi sono sentito. Penso molto e poi ne parlo a ruota libera, tolgo la
sicura ed ancora una volta assaggio la consapevolezza che lui è
l'unico capace di aprirmi a questi livelli. L'unico.
-
A volte guardo la mia stessa faccia E non so chi sono, Vedo un pezzo
di tutti quelli che conosco Seppelliti sotto la mia pelle... tutti
quelli che fanno questo lavoro e che lo fanno in questo modo,
drogandosi e distruggendosi. Sono svaniti. Non hanno il controllo di
loro. Sono ridicoli... Io non voglio essere come loro, persi e vuoti
che non capiscono un cazzo di ciò che li circonda, senza veri
legami, vere amicizie, veri amori. Scopano con chi gli capita e si
scollegano dal mondo. Non voglio essere così, davvero... - inclino
la voce, abbasso lo sguardo e mi prendo il viso fra le mani, me lo
strofino e cerco di non piangere ma è dura. Dannatamente dura. -
Voglio rientrare strisciando... - Mormoro alla fine.
E'
difficile pensare a tutto Quello che non ho sentito prima. Mi ero
perso il suo amore, le sue premure. Lo sentivo distante. Lo vedevo
infastidito da me, indifferente. Pensavo sempre più mi odiasse e poi
ancora peggio di non contare per lui... come glielo dico? Non posso.
Parlare dei nostri sentimenti a questi livelli sarebbe un colpo di
grazia. Però è tutto stranamente calmo e posso arrivare a dire cose
particolarmente personali. So che lui mi capisce. Lui mi capirà
sempre.
-
Sento queste voci nella mia testa Potrebbero essere la mia ma non ne
sono sicuro. Le sento che mi dicono Chi pensano che io dovrei
essere... ce ne sono tante e diverse. Alcune mi dicono che dovrei
essere una rockstar figa che fa sesso droga e rock n roll... che si
diverte, gioca con tutti, si prende quello che gli pare, calpesta il
mondo e va avanti così alla giornata finchè riesce. Altre voci
invece mi dicono di pensare alla salute, al gruppo, alla carriera,
alla famiglia... - Esito e alzo lo sguardo sul suo cercando aiuto.
Lui è toccato e colpito da quello che dico, assimila per capire. -
Perchè non mi vogliono lasciare in pace? Sai in quanti mi hanno
spinto a fare tante cose diverse? Nessuno che mi dà tregua... e Non
posso impedirlo, provo a combatterle Ma sto perdendo il controllo.
Cerco di smettere di fare questa vita del cazzo e di tenermi da conto
ma non ci riesco però davvero Io non voglio essere come loro... non
voglio essere lasciato indietro. Sono uscito dal gruppo perchè mi
sentivo odiato e disprezzato però se è vero ciò che dici, che io
sono importante comunque anche se mi odiate... io Voglio rientrare a
costo di strisciare, non me ne fotte. Farò fatica ma Non voglio
perdere la mia innocenza, anche se forse è tardi. Non voglio che il
mondo assecondi il mio cuore. Io sono ancora innamorato di te e non
posso nasconderti che se sono arrivato a questo punto maledetto è
per te. Stavo impazzendo, tutto quello che ci riguardava mi faceva
andare fuori, non resistevo. La consapevolezza di averti perso del
tutto ed il vedere che anche la musica mi stava scivolando via per
colpa della mia salute mi ha mandato nel panico. È solo per te che
io sono così... tu non mi hai amato più ed io mi sono distrutto.
Volevi la verità ed è questa. -
Smetto
di parlare sperando che la mia confessione sia sufficiente, forse ho
esagerato ma non so trattenermi lui deve sapere che è per lui che
sono così.
Mi
guarda smarrito e colpito, gli occhi lucidi, gli dispiace e penso che
sia vero ma non capisco. Non capisco perchè è stato capace di una
tale indifferenza prima ed ora invece no! È qua e cerca di capirmi.
-
Chester! - Si alza e mi viene davanti, è in piedi ed io mi ritraggo
spaventato, istintivamente. Però insiste e mi prende il viso fra le
mani fredde. Sussulto ma non lo tocco, tengo le mie giù sul tavolo
su cui siedo. Cosa fa? Se mi tocca non rispondo di me...
-
Io non ti ho mai odiato né mi sei mai stato indifferente! Era un
modo per riuscire a percorrere fino in fondo la via che ci siamo
scelti! Abbiamo deciso di pensare alla carriera e basta e poi in
mezzo è nato tuo figlio e volevo tu pensassi anche a lui perchè era
giusto così! Mi sentivo in colpa quando lo tenevo in braccio e
pensavo che anche per te fosse lo stesso! Ma io non ti ho mai odiato,
non potrei mai! - Sembra onesto, sembra sincero e vorrei credergli e
piangere ma tutte le urla di aiuto che ho tirato, disperato, lui non
le ha mai colte ed alla fine mi ha sempre lasciato solo. Scuoto la
testa e stringo gli occhi forte come se il panico mi stia prendendo
di nuovo o forse è la voglia di farmi o il contatto con lui che mi
manda in sovraccarico di chissà cosa.
-
Non permetterò alle tue bugie di prendersi un pezzo della mia anima!
- Ma Mike insiste perchè lui fa sempre così. Stringe la presa sul
mio viso.
-
Guardami! - Scuoto il capo.
-
Guardami Chester! - sento il suo viso proprio davanti al mio, è
pericoloso.
-
Non ho mai mentito, so che le mie azioni potevano sembrare incoerenti
con le mie parole ma è la verità. Non ti ho mai odiato e non ti
odierò mai e non mi sei indifferente, mi sforzavo di apparirlo per
facilitarci la vita. Saremmo finiti insieme e avremmo rovinato tutto
perchè ci avrebbero scoperti e sarebbe stata la fine! - Questa
fottuta paura di essere scoperti dal mondo!
Apro
gli occhi seccato ed arrabbiato, gli prendo i polsi e lo tolgo da me
per sopravvivere.
-
Anche se non siamo capaci di controllarci non significa che non
possiamo provare a vivere la relazione lo stesso! Possiamo imparare!
Si tratta di crescere, cazzo! - Mike si strofina le labbra che vorrei
baciare. Mi sta torturando in questo modo.
-
Non ce la faremmo, non siamo ancora maturi per controllarci e non far
capire che stiamo insieme. Per questo l'indifferenza pensavo fosse
l'unica via per evitare che il mondo sapesse. Però ti ho ferito e ti
ho distrutto e non posso permetterlo. Non ti lascerò così, ti
aiuterò, farò di tutto per impedirti di affondare del tutto... -
Però
glielo leggo nei suoi occhi, io lo so, lo so perchè lo conosco
troppo bene cazzo.
-
Però non tornerai con me. - Sospira ed annuisce dispiaciuto.
-
Non siamo pronti per viverla come va vissuta. Siamo famosi ormai. Ci
controllano troppo alla ricerca di qualcosa da dire di noi, se vedono
che il nostro è un rapporto troppo stretto è la fine. Però non ti
abbandonerò, ti aiuterò e devi fidarti... - lo spingo delicatamente
indietro e scuoto il capo. Se continua a toccarmi sono finito.
-
Non voglio prendere le tue medicine. Io voglio direttamente te. - Lo
dico una volta per tutte e sono deciso e risoluto, lui sussulta. Sì,
sono a questi livelli.
Capisco
che non è pronto ed ha ancora troppo paura di essere scoperto e di
fare mosse false, quindi alzo le mani e cerco la calma per dire le
cose giuste, quelle che vanno dette.
-
Senti davvero. Voglio rientrare. Ad ogni costo. E farò di tutto per
rimettermi in riga. Non scoperò più come un coglione tanto per fare
e vedrai che smetterò di drogarmi, resisterò al dolore, cercherò
altri modi sani per resistere a questi ritmi anche senza mangiare.
Resisterò finchè non mi opereranno ed allora andrà tutto a posto.
Ma se il tuo aiuto non consiste nel tornare con me, evita. - Non è
convinto, non mi crede, è spaventato, non si muove così mi faccio
forza e lo prendo per le spalle e con una sicurezza falsa, aggiungo.
-
Smetterò di drogarmi e mi rimetterò in riga, ce la farò. Fidati di
me. -
Alla
fine sembro convincerlo e senza nessun bacio, senza andare oltre come
vorremmo, va via ed io resto solo. Mi accascio sul letto, sul suo
posto, e mi prendo il viso fra le mani sbuffando stanco.
A
volte mento, A volte striscio, A volte mi sento come se volessi
Morire.
Prendo
la bustina dalla borsa e preparo la striscia.
Non
ce la faccio ancora, solo questa volta, solo ora. Dopo giuro che mi
impegnerò per farcela.
Ma
per stasera, dopo questo colloquio traumatico con Mike, me ne serve
un po'. Solo un po'. Solo stavolta. Poi controllerò i contatti con
lui ed andrà meglio. “
“E'
stata dura ma dovevo farlo, dopo il grande fuoco ho avuto modo di
pensare e riflettere. Poi lui mi dice che sono lento perchè prima di
reagire alle cose ho bisogno di pensare lucidamente e per conto mio,
ma se non lo faccio credo solo danni, agisco precipitosamente e
sbaglio!
L'ho
preso a pugni, cazzo!
Quando
me ne sono reso conto era giorno e aveva la guancia gonfia, mi sono
perfino fatto male alla mano.
Ho
raggiunto un picco a cui penso di non essere mai arrivato.
Lui
non capisce il mio bisogno di pensare, è per rimanere sano di mente
e fare le cose come vanno fatte.
Quello
che ho fatto stasera era giusto. Io che cerco di capire come si sente
e gli offro il mio aiuto.
Chester
ha ripreso a drogarsi per chiedermi aiuto ed io non l'avevo capito
prima di stasera.
Non
so come posso fare per aiutarlo effettivamente ma non gli volterò le
spalle, non lo farò.
Devo
solo trovare il sistema giusto.
Nel
corso delle tappe Anna è venuta ogni tanto insieme a Sam e a Draven.
Loro due sono venuti una volta sola, appena Sam ha visto Chester ha
subito capito come sarebbe finito e non è più tornata, Anna sì.
Essendo
le nostre mogli possono venire e raggiungerci quando lo desiderano.
Devo
dire che mi sono avvicinato molto a lei, era quasi un'oasi in quel
periodo in cui Chester era completamente sparito.
Però
io penso che non sia scema, capirà presto tutto... ovvero che l'ho
sposata per rimpiazzare Chester e costruirmi una solida copertura.
Lei è sveglia, mi conosce meglio di me stesso... così come sa del
mio bisogno interiore di fare musica, ha capito che il rapporto con
Chester non è solo semplice amicizia. Lei lo sa da sempre ma non ha
mai avuto il coraggio di parlarne.
La
sento spesso malinconica ma non perchè le manchi... dopotutto quando
le manco può venire da me, i soldi non ci mancano ormai.
È
malinconica perchè sa che da parte mia c'è un enorme affetto che è
una specie di amore ma non quell'amore, non quello che prova lei.
Un
giorno le parlerò, quando lei sarà pronta, quando vorrà le dirò
la verità.
È
piacevole rivederla, devo essere sincero.
Ci
raggiunge in Australia, farà qualche tappa con noi. Forse non era il
momento migliore visto che avevo promesso a Chester che l'avrei
aiutato ma mi sono messo dentro ad una cosa molto più grande di
me... voglio dire... non so come si aiuta un tossico!
Però
cercherò di fare del mio meglio, in qualunque modo si faccia.
Il
suo sorriso è molto dolce, come sempre, ma, come sempre, ha un fondo
di malinconia. Mi dispiace.
Lo
maschera con l'inclinazione dolce del suo sorriso e non si nota ma io
che la conosco bene ci leggo la tristezza. La prendo per mano e le
faccio vedere il backstage del nostro live, stasera ci esibiamo.
-
Come va con Chester? - Mi trova impreparato onestamente. La guardo
senza capire perchè me lo chieda e per un istante non ricordo cosa
sappia.
-
Perchè? - Anna fa l'espressione da 'non prendermi per scema' ed
aggiunge placida:
-
Ho notato che era davvero male, le altre volte che sono venuta... -
Sospiro. Pensavo che avesse capito della nostra relazione. Oddio, non
che ci sia... ormai è da mesi che non ci tocchiamo.
È
sveglia ma io lo sapevo.
Sospiro
scontento e abbattuto e per un attimo penso di apparire più vecchio
di quello che sono.
-
Ha ripreso a drogarsi. - E' come una sentenza di morte, lo dico grave
e sconfitto. Lei non se ne stupisce.
-
Sam ne era certa che avrebbe ripreso... -
-
Davvero? -
-
Quando l'ha visto ha subito capito che sarebbe finita così. Ha detto
che ha chiuso con lui da tempo, comunque, ma che sperava si
sistemasse per suo figlio... non so quanto resterà con lui... - Mi
angoscio all'idea di sopportare Chester se lei se ne va. Sono certo
che anche se non si amano da tempo sarà un duro colpo.
-
E tu? Come l'hai presa? - Anna è un'ottima confidente, parlerei con
lei per ore di tutto e mi brucia non poterle dire della mia relazione
con lui e dei miei sentimenti.
-
Male. L'ho picchiato! - Lei mi fissa sbalordita ed io sorrido. - Sì,
non sono mai arrivato a tanto ma non ci ho proprio visto! Poi ci ho
riflettuto ed ho capito che ha solo bisogno di aiuto... gliel'ho
offerto... sai, quelli che l'hanno fatto effettivamente ricominciare
ora se ne sono andati, potrebbe essere l'occasione per riuscirci ma
il suo problema è la salute, sta davvero male e la droga l'aiutava a
non sentire il dolore fisico. Ha un ernia iatale ed è dolorosa
perchè non gli fa tenere niente nello stomaco e vomita di continuo
anche durante i concerti, le prove le fa solo a metà e capisci che
per tenere un'ora e mezza se non più di concerto qualcosa che
l'aiuti gli serve. Certo non può essere la droga ma è stata quella
che l'ha fatto andare avanti, era solo, non parlava con nessuno di
noi ed ha preso il primo aiuto che gli è stato offerto, quello
sbagliato. Io... l'ho lasciato solo... è colpa mia se ci è
ricaduto... è che ero arrabbiato con lui perchè quando gli ho detto
di curarsi prima del resto del tour mi ha detto che non intendeva
sospendere i live, ha fatto di testa sua ed io mi sono incazzato. Non
dovevo voltargli le spalle... se gli fossi stato più dietro... -
Parlo a ruota libera a lungo e lei mi ascolta in silenzio, non serve
che gli dica che amo Chester disperatamente e che per me tutto questo
è come un lutto, lei l'ha capito, ne sono certo.
Quando
smetto di parlare mi sento meglio e leggero e la guardo con aria di
scuse dietro cui c'è un enorme 'non dovrei parlarne con te...'
Lei
sicuramente capisce anche questo e mi stringe la mano.
-
Mi dispiace, non è una situazione facile... aiutare un
tossicodipendente recidivo per di più dev'essere difficile... non
saprei nemmeno cosa dirti. La fonte di stress è il tour stesso e
paradossalmente è proprio quello che a lui piace, che non può
smettere di fare perchè è convinto che sia l'unica cosa bella della
sua vita. Quindi per aiutarlo dovresti togliergli l'unica cosa che è
convinto lo aiuta davvero... è così difficile. - Sì ma i concerti
non sono gli unici stress della sua vita, ora. Io sono lo stress
maggiore. È convinto che lo odio e non so come fargli cambiare idea
senza tornare con lui. È tutto un casino.
Dovrei
sciogliere il gruppo, spedirlo in clinica e non vederlo più, allora
lo aiuterei!
-
Penso che quando torniamo a casa impongo una pausa al gruppo, hanno
tutti bisogno di riprendersi, qua c'è una festa a sera, ci sono
quelli che si fanno di canne e quelli che bevono fino a spappolarsi
il fegato, ammetto che io sono fra questi. Sai che mi piace fare
festa, no? Però non è una vita che mi piace fare, a me piace essere
pulito, vivere come si deve insomma. Avremo bisogno di una pausa e di
riflettere anche sulla nostra musica, se vogliamo continuare così o
cambiare. Non so... e così Chester si cura l'ernia e si
disintossica! -
Anna
ascolta ed annuisce.
-
E' la cosa migliore ma... tu riuscirai a stare fermo per tutto quel
tempo? Una disintossicazione richiede tempo... tu sei iperattivo, non
riesci a stare a casa fermo! -
Mi
stringo nelle spalle.
-
Magari mi dedico un po' all'hip hop... sai che mi piace... - Lei ride
divertita. Se l'aspettava.
-
Ecco, ora ti riconosco! - Così decido che posso prendere un po' di
serenità da lei e baciarla.
Non
lo faccio di proposito perchè passa Chester proprio ora, me ne
accorgo dopo e dalla sua espressione di pietra mi rendo conto d'aver
appena sbagliato clamorosamente tutto, per l'ennesima volta.
Anna
è comunque mia moglie e ci sto bene, è una donna dolce e
comprensiva e sa tutto di me, mi conosce come le sue tasche. Sa che
mi prendo a cuore tutto e tutti e che sono fissato con gli stili di
vita sani... e sa anche che l'arte e la musica per me sono vita e
sangue e non posso smettere di farne solo per riposarmi. Sa tutto di
me. E sa anche che quando guardo qualcuno con questo sguardo è
perchè è la persona più importante della mia vita. Quando siamo
insieme, però, voglio farla stare bene, meglio che posso, perchè
anche lei è importante anche se diversamente da Chester.
Nota
il mio sguardo e lo segue, vede Chester che mi fulmina e che sparisca
di corsa senza salutarla ed io scuoto la testa mentre lei mi stringe
il braccio materna.
-
Risolverai tutto anche con lui... - Ma ho l'impressione che qualunque
cosa che faccio verso di lui sia sempre uno sbaglio.
Non
so più come muovermi, cosa dire, cosa fare... mi sta anche
prosciugando.
Sorrido
poco convinto e passo il resto del tempo libero con lei. Se è qua
non posso ignorarla solo per far piacere a Chester, cazzo! Non posso
nemmeno impedirle di venire, ha il diritto di vedermi quando vuole, è
mia moglie!
E
Chester riprende a non parlarmi.
Le
prove sono come sempre un disastro e, come sempre, il concerto è un
successo.
Questo
mi dà conferma che si è fatto di nuovo di qualche merda.
Cosa
devo fare? Non lo so proprio...
Quando
Anna se ne va dopo la seconda tappa australiana, Chester non mi
guarda nemmeno e continua sulla linea dura di prima. Si isola e non
parla con nessuno ed io sono certo che abbia ripreso a farsi, lo
stronzo. Però se lo affronto ora lo demolisco, devo trovare il modo
di calmarmi, devo solo trovare il modo di calmarmi.”
_________________________
Per
chi non sa...
Le
mogli ed i familiari delle star possono raggiungere i consorti in
tour quando lo desiderano, c'è anche chi fa il tour intero con loro.
Anna spesso ci andava e ci va tutt'ora se va in città interessanti
da vedere.
Le
modalità di un tossico sono esattamente quelle da me descritte per
Chester. Specie il dire 'è l'ultima poi smetto', è proprio la cosa
più classica che dicono e fanno. Ovviamente da soli è impossibile
smettere.