CAPITOLO LXIV:
CASTELLO
DI VETRO
Portami
sull'ansa del fiume
Portami
alla fine della battaglia
Lava
via il veleno dalla mia pelle
Mostrami
come essere di nuovo completo
Fammi
volare su un'ala d'argento
Oltre
il nero ove le sirene cantano
Riscaldami
nell'incandescenza di una (super)nova
E
lasciami cadere nel sogno sottostante
Perchè
sono soltanto una crepa
In
questo castello di vetro
Difficilmente
qualcosa che tu possa vedere
Che
tu possa vedere
Portami
a casa in un sogno accecante
Attraverso
i segreti che ho visto
Lava
via la sofferenza dalla mia pelle
E
mostrami come essere di nuovo completo
Perchè
sono soltanto una crepa
In
questo castello di vetro
Difficilmente
qualcosa che tu possa vedere
Che
tu possa vedere
Perchè
sono soltanto una crepa
In
questo castello di vetro
Difficilmente
qualcos'altro
ho
bisogno di essere
Perchè
sono soltanto una crepa
In
questo castello di vetro
Difficilmente
qualcosa che tu possa vedere
Che
tu possa vedere
Che
tu possa vedere
-
Castle of glass -
“Il
mattino è fottutamente dolce anche se ci svegliamo ognuno nel
proprio letto. Lo guardo prima che apra gli occhi, sono ancora
abituato a svegliarmi presto.
Ho
la tentazione di baciarlo ma non voglio che sia così. So che
succederà e l'emozione mi abbatte quando ci penso, ma deve essere
nel modo giusto, qualunque esso sia.
Mi
alzo e vado in bagno a lavarmi, così quando torno lui è seduto sul
letto con aria arruffata e contrariata.
-
Ehi non me ne sono andato! - Dico ridendo.
Quando
mi vede si rilassa, lo sapevo.
-
Non ti ho visto... - Finisce che faccio un sorriso intenerito.
-
Penso che sia ora di muoverci, che dici? -
Mike
sbadiglia e si rilassa grattandosi la pancia sotto la maglia, come
faceva sempre al risveglio.
Non
è cambiato molto.
-
Sì... -
-
Pensi che avranno problemi se mi unisco a voi come una zecca? -
Comincio a vestirmi e gli rubo dei pantaloni larghi ed una felpa.
-
Non ne ho idea ma non mi interessa, tu vieni punto e basta. - Alzo un
sopracciglio scettico a tanta sicurezza. Da quando lo è e
soprattutto da quando non programma ogni cosa?
-
E non hai un piano di riserva se non mi vogliono? - Lo cito nelle sue
frasi più famose... mi ha fatto diventare matto lui ed i suoi piani
di riserva.
Si
alza e va in bagno lasciando la porta socchiusa così può parlarmi
ancora.
-
Non ho pensato a nulla! Da quando ti ho visto ieri sto improvvisando
e non ho passato la notte a pensare a cosa fare, sto vedendo ora di
tutto! - Mi affaccio mentre si lava il viso.
-
Hai fumato tu qualcosa? - Devo accertarmi che sia cosciente mentre
dice queste cose e lui mi schizza con l'acqua pensando lo prenda in
giro. Mica tanto.
-
Sono sobrio! -
-
No perchè hai sempre pensato a tutto, pianificato ogni cosa, fatto
mille piani per ogni evenienza! Tu sai sempre tutto, quindi ora che
improvvisi e non ti preoccupi degli altri... è strano! Cioè e se
non mi vogliono e fanno casino? Come pensi di farli contenti? Devi
soddisfare tutti, no? - Lo sto mettendo fottutamente alla prova e
forse sbaglio a farlo in questo modo, attaccandolo di primo mattino
ma lui mi viene davanti e mi spinge senza cattiveria.
-
Smettila, lo so che ero stressante e che ti ho fatto impazzire! Non
farò più quell'errore! Affronterò me stesso, sempre, in ogni
situazione, in ogni caso! E vedrò di volta in volta cosa mi si
presenta davanti e risolverò ma sempre basandomi su di me e su ciò
che voglio! Pensare a far contenti tutti è assurdo, non puoi perchè
ci sarà sempre uno che sarà infelice. Allora penserò a me! - Lo
devo ancora vedere.
-
Non ti credo nemmeno se lo vedo! - Lo prendo in giro mentre si veste
e mi fa il dito medio.
-
Lo vedrai se non è così! Ho fatto questo gruppo per imparare ad
essere così. A vedere di me e dei miei desideri e non di quelli
degli altri. So che è egoista e forse sarò un uomo peggiore di
prima ma non ci posso fare niente. È così che va, è così che
sono, è così che sarà. Sono un essere umano! Non sono perfetto!
Qualcuno che si lamenta ci sarà sempre! -
Mike
mi stai sconvolgendo. Resto a fissarlo a bocca aperta ebete come un
coglione e poi lo dico senza poterlo trattenere.
-
E se torniamo insieme cosa farai con me? - Perchè per ora non lo
siamo, bisogna dirlo.
Mike
vestito e pronto mi guarda serio, piega la testa e sorride strano,
poi alza le spalle e divertito fa:
-
Lo vedrò in quel momento! - Che non dice un cazzo! Non esclude che
possiamo tornare e non dice che non torneremo!
-
Stronzo! - Borbotto seccato ma il suono della sua risata mi piace e
scaccia tutto.
Continuiamo
a ridere e scherzare insieme anche fuori e quando dice che lui si
unisce a noi per il resto del viaggio e dice che farà di nuovo Where
'd you go fa venire un colpo a tutti, me per primo, però lo
riconosco.
Lui
che comanda!
È
il mio Mike!
Spero
di tornare presto con lui, di essere meritevole e che lui trovi il
coraggio. Lo spero. Perchè ora come ora è l'unico obiettivo della
mia esistenza.
Lui.
Prima
era disintossicarmi, guarire, farcela, resuscitare.
Ora
è lui.
Lui
e basta.
Il
viaggio prosegue serenamente, Mike parla con Rob e gli dice di venire
all'ultima tappa insieme agli altri che c'è una sorpresa. Non penso
seguano i suoi concerti a meno che non presenzino, quindi non
sapranno della mia presenza.
Con
gli altri del tour mi prendo più o meno bene, qualcuno mi fissa
torvo, penso che capisca che poi Mike sarà solo mio, non lo so.
Non
penso nemmeno ai Linkin Park, per me siamo sciolti per sempre e basta
ma forse loro credono che il mio ritorno sia un segno.
Mike
mi spiega che alcuni sono omofobi e che è meglio non dare nessun
sospetto.
Quando
torno a cantare con lui è strano, è diverso. Mi emoziono un sacco
ed anche lui è emozionato perchè sembra che sia la vera prima
volta. Ripenso al testo originale che ho letto, è fantastico ma
soprattutto.. che posso dire? Torna a casa... me l'ha ripetuto così
tanto... ed ora ci sono!
Ho
sempre sognato di poter arrivare mentre lo cantava, mettergli la mano
sulla schiena e dirgli che sono qua cantando il ritornello. È dolce
quando posso farlo perchè si gira brevemente e mi dà un'occhiata
piena di amore e gioia. Anche lui sognava che io lo facessi, no?
Così
siamo qua e cantiamo ancora insieme. La voce mi trema, sono incerto
da morire e faccio sommariamente schifo però sono fuori allenamento.
È
fottutamente bello e prego Dio di poter rifare altre cose con lui, di
nuovo.
Passano
i giorni, io ho smesso di fumare canne, solo sigarette; rifare questa
vita da tour è strano, è come se tornassi ad essere Chester
Bennington.
Avevo
smesso di esserlo, mi ero nascosto dietro ad un signor nessuno, mi
travestivo da tossico e non mi facevo riconoscere ma ora eccomi qua.
Eccomi
qua, gente.
Sono
di nuovo io.
Chester
dei Linkin Park e sto facendo un paio di canzoni extra con il gruppo
del mio amico Mike Shinoda.
La
gente che ci vede insieme sul palco acclama e spera sicuramente che
torniamo con l'altro gruppo, lo spero anche io ma è un argomento
tabù, non se ne può parlare.
È
bello però tornare in questo mondo. Mi esalto sempre più, mi viene
l'entusiasmo, mi piace proprio come un tempo solo che ora sto
fisicamente bene e sono sobrio. Ricordo tutto.
Se
mi sento un po' stanco Mike mi rifila i suoi energie drink che sanno
di medicina e mi spinge in un angolo a dormire. Mi sta dietro come
un'infermiera, è molto tenero e apprensivo, quindi mi fa ridere un
sacco.
Le
cose vanno sempre meglio in generale, io mi sento meglio, fra noi va
meglio, parliamo bene di tutto tranquillamente e serenamente, non ho
più voglia nemmeno di fumare canne, sono proprio in forma, sereno e
sicuro di me.
E
così capita.
Questa
sera in albergo io e Mike siamo soli e me lo dice.
Siamo
riusciti a non avere contatti, evitiamo di toccarci e di parlare di
certe cose consci che se lo facessimo sarebbe dura bloccarsi,
incapaci di capire se va bene, se possiamo o no.
Ora
siamo qua, sto bene, va tutto ok e forse è ora.
-
Ti vedo bene Chez! - Alzo gli occhi mentre mi slaccio la camicia. Se
non pone resistenza al dormire in camera con me non la pongo di certo
io.
-
Grazie... mi sento in forma in effetti... sai è come se stessi
tornando io! È la fottuta vita che voglio fare, questa del cantante.
L'avevo scordato, penso. Sommerso dai problemi. Ma ci sono, sto bene
e la voglio fare. È fantastico, è... è davvero una figata. Quando
smetto sono tentato di usare i testi che ho scritto e fare un gruppo
come hai fatto tu, che dici? -
Lo
dico per provocarlo e fargli dire che i Linkin Park tornano insieme,
ma sembra trattenersi. Ah non ricominciare così, sai!
-
Posso leggerli? - é la prima volta che me lo chiede, non l'aveva mai
fatto prima. Mi stupisce e resto in jeans. Spaesato li tiro fuori e
glieli do. Lui è ancora vestito, si siede sul letto e li legge.
È
tutto molto strano.
Io
volevo solo provocarlo ma...
Lo
vedo serio scorrere le mie righe scritte con rabbia e dolore e non so
cosa pensi perchè non alza lo sguardo e non fa un solo suono. Legge
e basta. Ed io sono teso come uno stronzo. Chissà cosa mi fotte
delle sue opinioni!
Ho
tolto l'ultima, quella che si collega alla sua. Non so perchè ma ho
sentito di doverlo fare.
Lo
guardo ancora e mi siedo sull'altro letto. Abbiamo ostinatamente
continuato a prendere i letti singoli.
Quando
smette appoggia i fogli che tremano nelle sue mani, cosa significa?
Poi alza la testa, si muove molto lentamente come se stesse male e mi
fissa.
Ha
gli occhi pieni di lacrime che stanno per uscire.
-
E' così che ti sentivi? - Dice con voce tremante ed incerta.
Cosa
diavolo ho fatto?
Non
volevo ridurlo in questo stato. Non voglio farlo soffrire. È finita,
abbiamo voltato pagina, dobbiamo andare avanti!
-
Senti dai non... stavo di merda ma è passata! - Cerco di risolvere
un probabile casino e lui afferra le coperte sotto di sé ed alza gli
occhi al cielo cercando la forza.
Ecco,
ho fatto un altro casino. Mi alzo istintivamente come un anima in
pena e lo raggiungo, mi accuccio davanti a lui e lo guardo. Visto che
continua a guardare in alto in crisi mistica gli metto le mani sulle
ginocchia, poi lo chiamo piano.
Forse
è il momento di arrivare in casa base.”
“Abbasso
lo sguardo, le sue mani mi bruciano addosso. Non voglio piangere, non
sarebbe giusto, però i suoi occhi sono fantastici in qualche modo.
Sono sereni.
-
Sono testi bellissimi e sono tuoi, devi fare questo gruppo così come
ho fatto io questo per sfogarmi. Tu fallo allo stesso modo. Non
preoccuparti. Comunque vadano le cose poi è giusto che tu lo faccia.
-
-
Comunque vadano le cose come? -
Scuoto
il capo, non so nemmeno cosa sto dicendo.
Mi
sembra come se mi stia lasciando di nuovo, io non lo so! Non so come
mi sento, so solo che sto per esplodere, mi sento contratto dentro.
-
Non so! Te ne vuoi andare di nuovo? Fai questo gruppo per continuare
a scappare da me? -
Chester
però sembra calmo, tutto l'opposto di me. Sto tremando e penso che
sia un attacco di panico. È l'idea che mi lasci ancora.
-
Se ti fa stare male non lo faccio. L'ho detto per capire se vuoi
tornare a cantare con me! -
Mi
fermo e sgrano gli occhi, mi stacca la spina del tutto, smetto di
pensare. Era questo che aspettava?
Era
questo che voleva?
-
Vuoi tornare a fare musica con me? -
Mi
prende il viso fra le mani e stringe, resta inginocchiato davanti a
me e sa tutto così di intimità. Fa in modo che lo guardi.
-
Voglio tornare a volare ed in vita mia l'ho fatto solo con te e col
nostro gruppo. - Sono shockato perchè pensavo che ci odiasse tutti e
che non volesse e che solo cercasse di fare pace per andare avanti,
avevo paura che volesse piantarci di nuovo e che...
-
Sei sicuro? Vuoi davvero tornare con noi? Con me? - Non so nemmeno
cosa sto dicendo, gli sto proponendo di tutto penso... di tornare a
fare musica coi Linkin Park e di rimettersi con me e non so cosa
capisce ma poi avvicina ancora il viso al mio, sta per baciarmi e mi
viene paura, mi viene su tutto il mondo possibile e sono paralizzato,
concentrato unicamente sulla sua bocca vicino alla mia.
E
parla.
-
Portami
sull'ansa del fiume Portami alla fine della battaglia Lava via il
veleno dalla mia pelle mostrami come essere di nuovo completo. - Mi
tira su e ci alziamo. Io lo seguo senza capire, senza la capacità
razionale di fare qualcosa di sensato. Sono alla sua completa mercede
e lui sa dannatamente cosa sta dicendo.
-
Fammi volare su ali d'argento Oltre il nero ove le sirene cantano
Riscaldami nell'incandescenza di una supernova E lasciami cadere nel
sogno sottostante Perchè sono soltanto una crepa In questo fottuto
castello di vetro Difficilmente qualcosa che tu possa vedere. -
Ipnotizzato
dalla forza delle sue parole e dai suoi occhi sicuri e vivi che
chiedono di tornare a vivere come desidera, gli prendo il viso fra le
mani a mia volta come sta facendo lui con me e c'è una musica
crescente nella testa che non so gestire.
-
E' così che ti sentivi? Una crepa in un castello di vetro? Tanto
fragile e piccolo? - Tutto si trasmuta davanti a me, le sue parole
così sentimentali e sentite e ciò che significano. E ne rimango
paralizzato.
-
Portami a casa in un sogno accecante Attraverso i segreti che ho
visto Lava via la sofferenza dalla mia pelle E mostrami come essere
di nuovo completo. -
-
Perchè ti sentivi solo una crepa in un castello di vetro, come una
cosa che nessuno può vedere. - Ripeto quello che ha detto prima. È
un desiderio profondo preciso che lui deve aver nutrito a lungo.
Sogni irrealizzabili che notte dopo notte faceva e al mattino si
distruggevano.
-
E vuoi tornare a volare con me? - Lo dico e finalmente mi libero.
Volevo farlo dal primo giorno che l'ho rivisto ed ora lo sto facendo.
Restiamo
così in piedi uno davanti all'altro a tenerci con forza e
disperazione e volontà e c'è questo nero che stiamo battendo di
nuovo. È dietro di noi e stiamo volando insieme su ali d'argento
verso una laguna blu dove le sirene cantano e ci daranno pace.
Arriveremo nel nostro paradiso e l'aiuterò a cancellare tutto il suo
dolore, laverò la sua sofferenza, non si sentirà più come una
crepa in un castello di vetro. Mai più.
-
Dammi
un sorriso. - Dice in risposta. Finisce che quelle maledette lacrime
escono del tutto e mi bagnano il viso. Dannazione.
-
Dammi il tuo nome, Dammi un segno Per tracciare la mia via E prendere
quello per cui sono venuto. Tu. Io sono qui per te, Mike. - Ora
piango di gioia e sorrido anche.
Mi
sta facendo delle dichiarazioni d'amore bellissime che sarebbero da
me in casi normali, sono io quello contorto ed artistico che fa cose
semplici in modo originale e strano e buffo e romantico. Lui va
dritto al punto e basta. Sono un incapace che non riesce più a dire
niente e sto qua a fissarlo ebete, felice, e a piangere. Fra le sue
mani. E lo tengo a me. Non riesco a dire niente. Lo capirà che è un
sì?
-
Perchè uno come te non lo trovi facilmente. Dammi
la tua mano Vieni a passeggiare con me, fottiti se siamo due ragazzi
e non possiamo farlo! Lo faremo lo stesso! Andrà bene! Non dobbiamo
nasconderci! - E continuo a piangere come un coglione perchè non so
fare altro.
È
da mesi, mesi che sogno che lui torni e mi dica queste cose e che
torniamo insieme e affrontiamo tutto il resto da soli. È da mesi!
Ora
lo stiamo facendo ed è pazzesco, mi sto sciogliendo, non riesco a
smettere e a dire nulla ancora.
- Niente è così lontano e
insormontabile quando sei vicino Quindi vieni ancora più vicino A
me. -
-
Sarà un casino! Sarà difficile! Troveremo mille ostacoli, lo sai...
- Voglio che lo sappia, che se ne ricordi, che non sia troppo
ottimista.
Lui in tutta risposta dice che
-
E' Una cosa così fottutamente facile Da fare! - Poi si ferma, mi
carezza, non mi tiene più. Piega il capo un po' e sorride con
dolcezza perchè è arrivato esattamente laddove voleva arrivare. È
proprio là che è.
Con
me.
-
E poi ormai sono caduto nell’oceano Dentro i tuoi occhi che Mi
portano più nel profondo E il dolore sparisce, tutto quello che è
stato è andato via ora che sono qua con te. E mi sorridi piangendo.
Lascia che sappiano Che sei mio E io farò lo stesso per te Perchè
il nostro amore arriva facilmente. Ci basta rivederci e guarda... non
abbiamo scelta, siamo fottutamente destinati. Dobbiamo solo
arrenderci! Tu sei mio. -
Dopo
di questo posso solo aprire la bocca, in un sorriso di gioia pieno di
lacrime salate, ed unirla alla sua.
È
come baciare il Paradiso intero.
Le
lingue si trovano ed è un bacio che sa davvero di sale il nostro.
Non
ricordavo che fossero così le nostre lingue unite. Viscidamente si
legano, si intrecciano e non si lasciano, incapaci di smettere ora
che iniziamo.
Il
cuore va così forte, così forte che sta per esplodere. Non penso di
poter fare altro, non credo di farcela, ho paura, ho paura di non
arrivare.
Da
quanto tempo è che non lo faccio con lui volontariamente? Quella
volta non era cosciente da parte di nessuno, è stato come un sogno
orribile.
L'ultima
volta che abbiamo fatto l'amore risale a prima di Meteora penso, non
lo so nemmeno più con certezza.
Non
riesco a smettere di baciarlo.
Non
ce la faccio.
Ma
scivolo con le mani sui suoi fianchi, la sua pelle è liscia come la
ricordavo e calda, alcuni tatuaggi in rilievo solleticano il tatto.
No,
non posso aspettare. Non ce la faccio più.
Faccio
un passo indietro, lascio la sua bocca e mi tolgo la maglia, lui
capisce e penso che non potrebbe essere più d'accordo dopo tutto il
tempo che ha passato a convincermi che possiamo e va bene.
Fanculo
al resto del mondo che non vuole. Non è facile come pensa Chester ma
lo possiamo fare. Possiamo davvero.
Lo
vogliamo e lo facciamo.
Continuando
a fissarlo intensamente negli occhi, voglioso, infilo le dita nella
cintola dei jeans, glieli apro e mi siedo sul letto, lo attiro a me e
me lo sistemo fra le gambe, gli tiro fuori l'erezione e resto un
istante a guardarlo. È strano rifarlo volontariamente, con
desiderio.
Il
mio mi esplode nei pantaloni, fortuna che sono comodi.
Muovo
la mano sul suo cazzo che si fa sempre più duro ed io più veloce,
gli stuzzico la punta col pollice e poi lo lecco. Sussulta. Lo
avvolgo tutto e muovo la bocca e la testa stringendo e succhiando,
pompo come se dovessi ingoiare e vado sempre più veloce, sento il
suo bacino spingere nella mia bocca, potrei farlo venire ma voglio
che succeda dopo, insieme.
Ed
io so come farlo venire insieme a me.
Lo
mando via e mi apro i miei pantaloni, lui si inginocchia di nuovo
come prima e mi prende il mio cazzo in bocca, lo fa suo con violenza
e desiderio, lo voleva molto più di me. Mi brucia, il suo fuoco
torna come se non si fosse mai spento, la mano accompagna la sua
testa in questo abisso oscuro e sospiro chiamandolo.
Lo
tiro via quando mi sento troppo al limite, alzo il bacino per
sfilarmi del tutto i vestiti e l'aiuto a fare altrettanto quindi lo
tiro sul letto e lo stendo. Io mi metto sopra e ci fermiamo.
Ci
fermiamo mentre il ritmo stava crescendo e non sapevamo dove stavamo
andando.
È
un istante in cui ci fermiamo e ci guardiamo. Lo sto coprendo col mio
corpo nudo e le lacrime tornano perchè è la sensazione più bella
che abbia mai provato ed è diversa dalle altre volte che lo
facevamo. Quella era più una malattia, un'ossessione.
Questo
è amore puro.
L'accarezzo
con tutto me stesso, il bacino contro il suo, ci eccitiamo ancora e
ci veniamo incontro con le lingue, ci troviamo e ci intrecciamo,
giochiamo per poi farlo con le bocche. Mi piace baciarlo e ritirarmi
e poi tornare. Continuo a muovermi su di lui ma poi scivolo sul suo
orecchio, lo lecco e lo bacio.
-
Ti amo, amore mio, e non ho mai smesso di amarti un solo giorno, non
ti lascerò mai più andare. - Le labbra scendono mentre lo sento
contrarsi per l'emozione e rilassarsi appena passo. Scendo sul collo,
lo bacio, giù sulla clavicola magra, lo succhio, sui capezzoli, lo
mordo un po'. La lingua sul suo ventre piatto.
Sta
piangendo.
Arrivo
sotto, gli alzo le gambe e mi prendo la sua apertura, è come non
aver mai smesso di farlo e al tempo stesso farlo per la prima volta.
Siamo diversi. Siamo maledettamente diversi.
Non
sarai più come una crepa in un castello di vetro. Sarai quel
castello e sarai indistruttibile.
Infilo
le dita in lui, le lecco e le rimetto, lecco lui e continuo finchè
non torna a dilatarsi come un tempo succedeva facilmente.
-
Non hai scopato con nessuno eh? - Me ne accorgo subito e lui non
risponde. Mi alzo per guardarlo, sta ancora piangendo, si tiene il
braccio sul viso. È per il mio ti amo. Non vedevo l'ora di
poterglielo dire di nuovo.
-
Chester... - Mi alzo e mi sistemo in modo da entrare quando mi
guarderà.
-
Dammi il tuo sorriso. Dammi la tua mano. Andiamo insieme per le
strade e facciamo sapere a tutti che stiamo insieme? - Forse domani
cambierò idea e troverò un compromesso valido che non comprenda lo
sputtanarmi, ma per ora così è perfetto.
Smette
di coprirsi e mi guarda, il suo viso è così bello stravolto dalle
lacrime. Da quanto non piangeva così?
-
Ti amo Mike. Ti amo con tutto me stesso. Sono pronto a qualsiasi cosa
purchè ci sia tu. Ora fammi volare. Portami sulle ali d'argento, via
da questo fottuto maledettissimo nero! -
E'
così che lo prendo bene per i fianchi e me lo sistemo contro, una
mano indirizza la mia erezione in lui e con un colpo deciso e sicuro
affondo.
Si
inarca e trattiene il fiato, si prende ai cuscini sotto di lui e Dio
non riesco a ricordare una cosa più bella di questa.
Comincio
a muovermi mentre lui mi stringe sempre meno duramente, ho maggiore
libertà e muoio in lui. Muoio mentre entro ed esco e vado sempre più
dentro, sempre di più fino a che non lo prendo per i fianchi e non
lo alzo in modo da arrivare a quel punto che io so lo fa diventare
matto.
Insisto
ed insisto fino a che non riesco ad andare tutto completamente dentro
ed a questo punto le nostre voci tornano a gemere insieme senza fine,
senza smettere, sempre più forti e sentite.
La
nostra fusione non si fermerà qua. Sarà totale e per sempre.
Dopo
di questo non lo lascerò più andare. Lo giuro.
Lo
giuro su Dio.
L'orgasmo
è un completamento di noi ed è l'esplosione più incredibile e
benefica di questi ultimi anni, mi rigenero in questo amore che noi
facciamo per la prima volta in questo modo.
-
Amore mio... - Mormoro solo nel caos del godimento più profondo...
teso ed abbandonato in lui.
-
Amore mio... - Risponde lui allo stesso modo senza capire più
niente, senza riuscire a dire niente altro.
Amore
mio. Sono qua. Sei mio.”
Dammi
un sorriso
Dammi il tuo nome, ragazza
Dammi un segno
Per
tracciare la mia via
E prendere quello per cui sono
venuto
Tu
Perchè una come te non la trovi facilmente
Dammi
la tua mano
Vieni a passeggiare con me, ragazza
Niente è così
lontano quando sei vicina
Quindi vieni ancora più vicina
A
me
Una cosa così facile
Da fare
E
poi cado nell’oceano
Dentro i tuoi occhi
Mi portano più nel
profondo
E il dolore sparisce
Dammi
un sorriso
Dammi il tuo nome, ragazza
Lascia che sappiano
Che
sei mia
E io farò lo stesso per te
Perchè il nostro amore
arriva facilmente
E
poi cado nell’oceano
Dentro I tuoi occhi
Mi portano più nel
profondo
E il dolore sparisce
E
poi cado nell’oceano
Dentro I tuoi occhi
Mi portano più nel
profondo
E il dolore sparisce
Tu
sei mia
-
Give me your name – Dead By Sunrise -
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Per chi non
sa...
Siamo
nel 2005 e non c'erano i mezzi di ora per guardare i concerti senza
presenziare fisicamente. Internet veniva usato poco e per spiare i
personaggi famosi bisognava prendere i giornali o farlo di persona.
Quindi è credibile che il gruppo non sappia niente di cosa succede
nel tour di Mike.
I
Dead By Sunrise sono il secondo gruppo di Chester nato esattamente
con queste modalità, nel periodo in cui lui stava male, si parla
dunque dal 2004 almeno se non prima fino a tutto il 2005, Chester ha
scritto e composto delle canzoni che parlavano di come si sentiva.
Pongo
l'attenzione su Give me your name ma è una cosa che vale per tutti i
testi di questo album. In inglese non ci sono pronomi ed articoli che
finiscono al maschile o femminile se non 'she' 'he' 'her 'him',
quindi valgono per la terza persona. Tutti i testi dei DBS sono in
seconda persona, Chester parla sempre con qualcuno quindi in lingua
originale non ci sono termini che riportano al fatto che lui parli
con un lui o con una lei anche se nella traduzione in italiano
bisogna usare i generi femminili o maschili perchè non esiste quello
neutro. Solo in Give me your name c'è inserito il termine 'girl',
'ragazza'. L'unica cosa che spinge verso una donna. Ho fatto il
ragionamento che ho usato per Where 'd you go. Una canzone viene
rifatta ed adattata mille volte, quel 'girl' io lo intendo come una
cosa voluta da Chester per evitare di essere troppo equivoco.
Tuttavia ciò che lui dice in questa canzone come in altre riportano
a problemi passati con la persona con cui Chez parla, si vede dunque
che lui e questo interlocutore hanno avuto un passato insieme molto
specifico e sofferto e che ora stanno rimediando. In questa, poi, lui
vuole mostrarsi al mondo e smettere di nascondersi perchè non deve
essere una colpa amarsi. Sono cose molto specifiche che a me fanno
pensare solo a Mike ed al loro passato insieme.
Naturalmente
queste sono solo idee mie, volevo unicamente spiegare il motivo per
cui ho usato quella canzone in quel modo (cosa che poi ho fatto anche
con Where d you go). Ad ognuno le sue. Non discuterò su questa mia
teoria perchè questa è solo una spiegazione che riguarda un mio
capitolo, non un modo per aprire discussioni.