CAPITOLO LXXIII:
CRESCENDO SI CAMBIA

Alla fine ci siamo messi a sfogliare la rivista insieme.
Lui è scemo ma anche io non sono da meno; tanto penso che scherzi, quindi gli do corda...
- Come la vuoi? - Gli chiedo divertito.
Anche Joe fa parte del club 'trova la donna a Chester' mentre Brad guarda silenzioso e Rob preferisce interessarsi alla televisione con Dave. Il quale comunque commenta ciò che diciamo.
- L'opposto di Sam! - Qua rido tenendomi la pancia!
- Quindi mora? - Chiede Joe andando al lato pratico.
- Sì! Mora! E con dei begli occhi neri da gatta! - Ha le idee chiare.
Sfogliamo velocemente la rivista ma non trova niente che lo convinca così la prendo io in mano e la guardo mentre loro parlano.
- Non troppo tettona ma nemmeno piatta, un bel corpo, magra, espressiva. Deve saper fare tanti tipi di facce... -
Le modelle di queste pagine mi sembrano tutte uguali, non ho effettivi istinti verso nessuna di loro. Con Anna riesco a fare sesso ogni tanto perchè la conosco e c'è complicità ma fisicamente per me è X. Non la desidero eroticamente.
Per Chester è diverso. Lui è fortemente etero e fortemente gay allo stesso modo, riesce ad andare con le donne e a desiderarle anche se preferisce gli uomini: lo invidio per questa dote.
Poi ne trovo una che mi pare raduni un po' tutte le caratteristiche che ha detto e ha una malizia che mi mette allegria, mi ispira ad istinto. A Chester sicuramente piacerebbe e mi sembra simpatica, a guardarla in foto per lo meno...
- E di questa che ne dici? - Gli chiedo indicandogliela, per me resta un prototipo di quella che dovrà cercarsi in modo serio. Cioè questa è il modello di quella che troverà di persona. Almeno per me è così. Lui la guarda.
- Mmm... - Fa interessato fissandola bene. - Mike, come sempre mi conosci meglio di me stesso! È proprio quello che cercavo! Ti piace a te? - E' bello che me lo chieda, gli altri ridono per il fatto che scegliamo la sua donna insieme, è una cosa anomala...
- Sì che mi piace, è obiettivamente una bella ragazza... - Faccio tranquillo.
- Bene, se vuoi te la passo ogni tanto! - Gli spiaccico la rivista in faccia.
- Non pensarci nemmeno, all'idea di farmela mi si ammoscia! - Mi è scappata, non volevo dirlo. Tutti mi fissano come se non fossi più io.
- Ma che tenero, è consacrato solo a me! - Chester mi stritola il collo con un braccio e mi bacia il viso.
Io soffoco e cerco di allontanarlo imbarazzato.
- Scemo, non intendevo quello! E' che non sono molto attratto dalle donne! - Allora si ferma di baciarmi e stringermi e mi prende per il colletto minaccioso.
- Cosa significa, che invece ti piacciono gli uomini? -
- Ma guarda, con una donna sì e con un altro uomo no! I misteri di Chester! Non è mica normale! - Joe se la ride e gli altri gli vanno dietro mentre io e lui discutiamo su questa cosa che è dannatamente idiota.
- No, me lo metti in tiro solo tu! Con Anna faccio una fatica ogni volta... ora almeno non dovrò fingere! -
- Come si fa a fingere un orgasmo? Per un uomo è impossibile! - Joe continua ad essere interessato.
- Si può si può... - Fa Dave.
- E come di grazia? - Chiede Rob per appuntarsi mentalmente il metodo e capire se Brad finge.
- Basta pensare ad un altra. O un altro, nel loro caso. - Silenzio. È vero. Io penso a Chester quando lo facevo con lei... ma perchè ora tutti pensano male?
- Chissà quante volte l'ha fatto... - Fa Joe maligno. Chester fa un'espressione tremenda, sembra che stia per scoppiare e gli altri a turno rincarano la dose.
- Con Anna è certo ma anche con lui, Chester non ha mica un bel fisico... -
- E poi non è un modello, a volte sembra un carciofo! -
- Sicuramente Mike pensa a qualcun altro quando scopa, chissà, magari ad un bel nero... -
- Un nero con un cazzo enorme! -
- Anche perchè Chester non mi pare molto dotato, quando è in boxer si vede poco... -
Ed io conto mentre rido. So che non dovrei ma non posso farne a meno, Chester è livido mentre li fissa tutti male.
Tre... due... uno... e KABOOOM!
- BRUTTI STRONZI INVIDIOSI CHE NON SIETE ALTRO! - Si alza di scatto e si apre i pantaloni. Ma va! - IO CE L'HO GRANDE QUANDO E' IN TIRO! UN NERO NON CE L'HA PIU' GRANDE! - Si tira giù i boxer. Che novità! Se lo tira fuori e comincia a masturbarsi per farlo vedere a tutti, gli altri ridono io scuoto la testa.
Joe è seriamente interessato e Rob, rossissimo, guarda da un'altra parte. Dave è indifferente ma ride.
- E POI IMPORTA SAPERLO USARE! SAPETE QUANTI MI SONO SCOPATO CON QUESTO CAZZO? QUANTI HO FATTO GODERE? -
Qua sono io che mi alzo e con le mani ai fianchi, serio e perentorio, gli chiedo.
- Quanti hai fatto godere, Chester? - Lo provoco a dirmelo con chiara gelosia. Il sottinteso è 'stai attento a ciò che dici perchè poi non te lo mollo più!'
Lui si ferma, smette di farsi la sega, si riveste e mi guarda in difficoltà. È la classica faccia da 'ne ho detta una di troppo!' non avevo dubbi...
- Ma, non poi così tanti... - Dice cercando una via d'uscita. Gli altri rotolano dal ridere ed io resto serio e severo.
- Quantifica! - Ci pensa e cerca di evitare. - Chester! - Lo richiamo all'ordine allora si arrende ma ha una vocina tesa ed alienata.
- Uno? - Alzo un sopracciglio. - Due? - Continuo a fissarlo scettico. - Ok, tre... - incrocio le braccia al petto. - Va bene, quattro... - Batto il piede a terra. - Cinque... - Va avanti fino a che non spara un numero alto ed io scuoto la testa e me ne vado in camera sbattendo la porta. Ok, sono geloso. Però almeno ora lo so!
Gli altri ridono e Chester mi viene dietro, si scontra con la porta chiusa a chiave e continua a battere.
- Dai Mike me l'hai chiesto tu! Cosa pensavi, che fossi un santo? Si vede che sono un porco! E poi quando ci eravamo lasciati andavo con altri apposta, e mi vedevi! Su... Mike... - Lo so che ha ragione ma non gliela do vinta così facilmente, resto chiuso di qua mentre disegno la piantina della ristrutturazione di questo appartamento, del tutto tranquillo. Nel frattempo Chester di là continua a pregarmi per mezz'ora abbondante.
Soddisfatto, quando è senza voce, esco e lo guardo come se non capissi proprio che sta qui a gracchiare.
- Bè che hai? - Sono assolutamente sereno mentre lo dico.
Lui mi fissa. Mi fissa per un paio di secondi senza parole, un vero evento, ed alla fine lo supero.
- Dai che ho una proposta da farvi! - E così cambia l'atmosfera da 'cazzate' a 'professionale'. Dopo il suo urlo.
- SEI UN PEZZO DI MERDA MIKE! - Lo so. Ma le vendette ci stanno sempre bene!
Quando torno di là cambia presto l'atmosfera, smettiamo di dire cagate e parliamo del solito argomento.
Li ho radunati quel giorno per dirgli che penso sia meglio evolverci un po' e pensare tutti in che modo e cosa vorremmo fare, che non c'era fretta ma di rifletterci e portare delle idee nuove.
Poi avevo accennato all'idea di cambiare un po' di cose qui in casa.
Presento la piantina dell'appartamento che ho appena fatto.
- Ecco qua, lo studio, la sala prove, la camera, il bagno e la cucina rimangono ma l'altra camera diventa una sala di registrazione ed il soggiorno avrà diverse modifiche, diventerà una sala relax/divertimento in piena regola. Voglio metterci un biliardo! - Dico orgoglioso della mia pensata.
- Perchè un biliardo? Tu non sai giocare! - Puntualizza Brad come se fosse importane.
- Che c'entra, imparo! È una cosa che ho sempre sognato nella sala relax. Divani comodi, mega schermo per vederci film e giocare alla play o affiliati ed il biliardo! -
- No ma più che altro... tu pensi davvero di usare la sala relax? - Fisso Chester come fosse lo scemo di turno quale poi a volte è.
- Se dico che la voglio fare... -
- E quando ti metti ad usarla? Sei sempre che costruisci qualcosa! - Dave rincara la dose ed io faccio per ribattere imbronciato ma non so cosa dire, dopotutto è vero.
- Non hanno torto, tu non ti fermi mai a riposare! - Incrocio le braccia al petto e fisso torvo Rob, ci penso un po' ed ammetto che hanno ragione, poi però come un bambino capriccioso replico.
- Va bene, è per voi mentre io impazzisco dietro a qualche lavoro! Ok? - Non era cominciata così, io volevo davvero usarla ma hanno ragione, non sono uno che usa la sala relax. Però se avessi un biliardo magari...
- Il biliardo lo useremo senz'altro... - Fa Chester malizioso. Io rido.
- Immagino come! -
- Noi non vogliamo immaginare! - Si affretta Dave. Risate generali.
Lascio che si sfoghino, ci sono altre cazzate e poi riporto a me l'attenzione mentre mi siedo sul tavolo al posto della piantina.
- Bene. Ora che abbiamo questo piano posso spiegarvi perchè la sala registrazione. - Tutti si fanno attenti e smettono di fare battute.
- Sì è vero, abbiamo quella della Warner... -
- Sì ma io voglio produrmelo da solo questo album. Per poter avere più libertà rispetto agli altri precedenti. Ho parlato con il nostro agente alla Warner e mi ha detto che loro vogliono altri album come i primi due perchè hanno avuto molto successo, però io non sono d'accordo, come anche voi mi è parso di capire. E oltretutto ci hanno imposto troppe regole nel corso degli anni, questa chiusura malata a tutto il mondo a me non piace, abbiamo troppe regole da seguire, un modo specifico di comportarci, la figura che vogliono che facciamo, il modo in cui dobbiamo apparire. Queste cose a me ormai stanno strette. Se io voglio usare un altro stile voglio poterlo fare! Se voglio abbandonare i vestiti da rapper voglio farlo, con loro non posso. O che ne so, far sapere qualcosa di noi o dei nostri retroscena come gruppo. Sulla vita personale mi sta bene questo muro fra me ed il mondo ma se voi volete parlare di voi dovete essere liberi di farlo. Voglio poter avere più libertà e finchè siamo sotto di loro non possiamo. Se ce lo produciamo noi possiamo fare fondamentalmente ciò che vogliamo! -
Silenzio. Non avevano capito che i grandi cambiamenti a cui avevo accennato l'altra volta fossero così tanti.
- Sei sicuro di quello che dici? È un grande rischio, abbiamo due album di esperienza ma potrebbe non essere sufficiente. E poi comunque produrre in proprio ha molti rischi... - Brad naturalmente pone le cose in termini logici e fa bene.
- Sì ci ho pensato. Non voglio chiudere con loro, rimangono la nostra etichetta ed in questo modo prenderanno una percentuale sulle nostre vendite, così ci danno una mano con la promozione e la distribuzione, cosa che fondamentalmente è ciò che noi non siamo in grado di fare da soli. Però l'album ce lo facciamo da soli, decidiamo noi cosa metterci e lo produciamo di tasca nostra, investiamo noi, loro lo devono solo pubblicare, investono meno soldi che poi si riprendono usando le giuste proporzioni. Capito? In questo modo possiamo scegliere noi le nostre regole come gruppo, non ci serve un agente che ci dica cosa fare e cosa dire! -
Silenzio. Ci pensano, sono tutti molto seri e mi fissano mentre ponderano.
- Ma siamo sicuri di non aver bisogno di consigli per niente? - Rob è quello che ha sempre richiesto il parere di mille persone per la nostra musica.
- I consigli sono sempre ben accetti assolutamente. Vorrei produrlo in collaborazione con un altra persona. Rick Rubin. È un genio della musica, lui ci può dare tanti consigli visto che vogliamo cambiare direzione e differenziarci dai primi due album. Ho già preso contatti con lui, lo conosco, è disposto ad aiutarci. Il produttore sarei io con lui. Non voglio far gravare su di voi questa cosa, non lo trovo giusto visto che è un'idea mia e potrebbe essere un fallimento. -
Sono ancora molto pensierosi. Conoscono tutti Rick di fama, ha lavorato con gruppi famosi sia nel campo del rock che dell'hip hop, anche per generi che li hanno fusi insieme. Insomma, è molto avanti e soprattutto è esattamente il settore che serve a noi. Se vogliamo cambiare lui è proprio quello che ci può aiutare.
- Rick è maledettamente bravo! - Esclama Chester.
- Sì, è un bel colpo averlo con noi... sarebbe fantastico! -
- E mi piace la cosa del decidere da soli le nostre regole! È vero, lo trovavo stupido doverci comportare per forza in un certo modo! - Joe reclama libertà ma io penso che sia una cosa su cui tutti siamo d'accordo.
- Il mondo non ci conosce per niente, pensa che siamo nu metal e che moriremo nu metal, pensa che non siamo capaci di fare altro e forse non è nemmeno questo il maledetto punto! - Fa Chester ancora. Io lo guardo come anche gli altri curiosi di sapere il suo punto di vista.
- Il maledetto punto è che nessuno può dirci cosa dire, cosa cantare e cosa fare! È musica, è arte, deve essere fottutamente spontanea! Va bene pensarci ma non deve essere uno che non sa niente di noi a dirci cosa cantare e come! E poi cazzo, se vogliamo rivelare un fottuto retroscena del cazzo su di noi lo dobbiamo poterlo fare! Se la gente si chiede che cazzo ci sto a fare io qua voglio dire che sul mio vissuto del cazzo si basano i testi dei primi due album! Lo trovo giusto! Voglio poter parlare di me se ne ho voglia perchè ho fatto tante cazzate e tante ne ho subite ma sono rinato ed è una cosa di cui vado fottutamente fiero. Non voglio continuare a nascondermi per non allontanare le persone. Se sanno più di noi, si avvicinano! E cazzo, se voglio scorreggiare al microfono lo devo fare! - Ecco, che la pensasse così non avevo grossi dubbi, sorridiamo, però ha ragione. È proprio questo il maledetto punto. Sono orgoglioso di lui.
Dopo un po' che Brad ci pensa dà il suo parere definitivo. Mi piace sapere cosa ne pensa. Il suo è sempre l'ultimo, quello che racchiude la decisione finale. Perchè io porto sempre le proposte ma è lui che poi le conferma o le boccia allora io ne discuto, se le boccia un altro tendo a non considerarlo molto o per lo meno cerco altri pareri a favore. O mi metto a fare una filippica sul perchè ho ragione io. Brad è il solo con cui discuto in modo definitivo. Poi tendo sempre a spuntarla io lo stesso.
- Sono d'accordo con voi. È giusto che ognuno scelga il modo che ritiene opportuno per porsi verso il mondo ed insieme dobbiamo scegliere la nostra musica, ma noi e non un altro che forse nemmeno l'ascolta e comunque non capisce nulla di noi. Sono d'accordo anche per Rubin, lui è davvero bravo, ci può dare i giusti consigli. - Con una gioia per il fatto che siamo tutti d'accordo, approfondisco il pensiero che mi ha tenuto spesso sveglio da quando abbiamo cominciato a decadere.
È la prima volta che ne parlo veramente con tutti.
- Sapete, si tratta di pensare a come abbiamo iniziato. Perchè ci siamo messi insieme a far musica? Perchè ci piaceva, ok. Ma perchè proprio quella? Non certo perchè era di moda od era figa o la gente la richiedeva. Non era perchè piaceva in giro. In quel periodo piaceva proprio a pochi e pochi la facevano. Noi volevamo fare ciò che piaceva a noi e proprio perchè erano in pochi a farla, noi volevamo alimentare questo mondo così sprovvisto da una cosa tanto bella. Metal e rap insieme. Una figata pazzesca! Perchè sono due mondi che si fanno la guerra pensando di essere uno l'opposto dell'altro ma è maledettamente sbagliato. Noi abbiamo visto un unione fantastica in questi due generi così diversi e siamo riusciti a sposarli davvero. Ora piace a molti, in molti la fanno. Va sempre più e c'è una gran richiesta. Ma il punto è questo. Noi abbiamo iniziato per fare la musica che piaceva a noi, come piaceva a noi. Solo noi. Non per altri. Non perchè ce lo chiedevano, tanto meno per vendere o diventare famosi. Dio ce ne scampi e liberi dal commercio! Noi vogliamo solo poter fare ciò che ci piace contro tutto e tutti. Non è un modo per andare contro corrente, è solo un modo per soddisfare noi stessi. Dunque la domanda di ora è: da cosa ci sentiamo attratti ora? Siamo in un periodo di cambiamento, stiamo crescendo, stiamo maturando, forse non ci siamo formati del tutto, forse non siamo nelle nostre versioni definitive ma non importa, torneremo a cambiare genere se serve. Ma ora, noi, da cosa siamo attratti? Cosa ci va di fare? Io voglio rock, voglio suoni drammatici, voglio penetrare con cose tristi e con cose forti. Voglio che ci sia più variazione. Che in un album ci siano tracce così diverse fra loro che possano ascoltarlo tutti perchè almeno una canzone può piacere. Dalla ballata malinconica all'apocalittica che scuote il mondo. -
Stanno ad ascoltare i miei soliti sproloqui che erano mancati, penso. Parlerei giorni interi di musica. Cosa che spesso facevamo ed è da molto che non facciamo più. Brad è alla mia altezza nel senso che non ha tempo di assimilare il mio fiume di parole, lui ci sta subito dietro ed ha subito qualcosa da dire. È abitudine la sua.
- Quindi vuoi mettere da parte il rap e spaziare sui vari settori del rock? - Ha una capacità di sintesi pazzesca.
- Sì... no, non proprio. Voglio fare lo stesso rap. Magari un rap classico, questa volta, così come il rock. Sarà un rock più classico. Non ci saranno in uno influenze dell'altro. O magari sì ma di meno, in modo diverso. Io almeno ho questa visione. Così diciamo metti un rappar può sentire le canzoni rap mentre prima non le ascoltava perchè non erano vero rap. E così per il rocker. Non ascoltava perchè non erano vero rock. Queste canzoni invece le possono ascoltare un paio i rocker ed un paio i rapper. No? Ma questo è quello che penso io. Resta un album alternativo che mette insieme più generi, come siamo partiti, però in modo diverso. Ecco il nostro cambiamento, la nostra evoluzione. - Sono entusiasta, posso parlarne per molto tempo senza stancarmi e loro sembrano interessati davvero a ciò che dico. È bello. Solo loro possono stare così ad ascoltarmi.
- E' per non diventare schiavi della nostra stessa musica. Abbiamo creato un genere fantastico... però ci sta diventando stretto con l'obbligo di doverlo riprodurre ancora ed ancora ed ancora... come degli automi. - è esattamente quello che sta dicendo Dave. Annuisco.
- Assolutamente sì! È questo che dico! Se continuiamo così ci ritroveremo a fare questo per tutta la vita! E non voglio! Mi annoia dopo un po' quello sempre quello. Io ho bisogno di cambiare. La musica è libertà, è sconfinare, è variare, è cambiare... se facciamo solo una cosa, solo un genere, non è più libertà. Non è più musica, per me. Anche se la facciamo. - Non credo siano veramente stupiti dal mio discorso, credo che se lo aspettassero, in realtà. È una cosa davvero da me, ma io voglio capire quanto sono d'accordo e quanto mi vogliono fare contento.
- Tu esprimi sempre ciò che macino. Non devo aggiungere niente perchè dici sempre tutto tu. Io sono con te al cento percento. - Joe ha un po' la mia mentalità, quella dello sperimentatore, quindi penso che sia sincero.
- Ci stavamo schiavizzando. È una cosa che non mi piaceva. Mi sentivo stretto pure io. Ed onestamente se dovessi fare un terzo album come i primi due per rientrare negli schemi mi sparerei. Cosa ci si inventa dopo un po' che non sia già sentito ma che piaccia allo stesso modo? - Brad.
- Quella volta è stato un successo perchè era praticamente la novità. Solo quando esci con qualcosa di nuovo hai successo. Se poi prosegui la gente si stufa. Se cambi perdi una fetta di fan ma ne acquisti altre ed il pubblico si amplia. Insomma, ci sono molte cose da considerare. Sotto certi aspetti può essere negativo e sotto altri positivo. Non si farà mai contenti tutti. - Rob.
- Anche se continuiamo a fare come il pubblico vuole, nu metal -ora ci conoscono con quello e vogliono quello da noi, ma è perchè non sanno che possiamo essere diversi- dopo un po' quegli stessi che ci hanno richiesto lo stesso prodotto, si stufano perchè bene o male risulterà sempre lo stesso. Ed è inevitabile perchè dopo un po', se non cambi qualcosa, si ricade sempre lì! - Joe.
- La gente si adatta e se non si adatta se ne va, ma ne arriva altra e alla lunga ci si ritrova con quelli vecchi e quelli nuovi perchè comunque quello che abbiamo fatto resta valido e piacerà sempre comunque. Dobbiamo pensare al modo per non esaurirci noi, per non consumarci nella mediocrità, per non stufarci della musica. - Dave.
- Io dico una cosa. Non sarò mai la puttana della musica. Lo stavo diventando. Non voglio esserlo. Noi siamo le puttane di noi stessi, al massimo. Ed io quella di Mike. Ma non della musica o del fottuto pubblico o dei discografici del cazzo. Noi siamo qua per fare ciò che piace a noi e se noi vogliamo cambiare musica perchè noi stiamo cambiando, cazzo, cambiamo! - Chester ha colto l'ultima cosa che restava da guardare.
Noi stiamo cambiando, per questo sentiamo la necessità di cambiare musica. Non solo per tutte le motivazioni che abbiamo espresso abbondantemente. Sereno sospiro e sorrido.
Sono felice. Amo tutti questi ragazzi e sposerei Chester. Penso che fino a poche settimane fa non avrei nemmeno osato sognare questa sensazione. Eppure ci siamo. Sono felice.”

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Per chi non sa...
Hanno davvero un biliardo nella sala relax della sede del gruppo!
Col terzo album cambiano veramente modo di fa musica, Mike si auto produce l'album con la collaborazione di uno nuovo, Rick Rubin. Rick Rubin è un famoso produttore di musica che ha portato al successo diversi gruppi rock ed hip hop, nel suo ambiente è estremamente apprezzato ed i LP stessi lo adorano e lo ascoltano tantissimo. L'etichetta è rimasta la Warner ma con meno influenze perchè l'investimento maggiore l'ha fatto Mike. Dopo il terzo album, infatti, oltre alla musica è cambiata anche la loro immagine nel senso che hanno cominciato ad aprirsi di più. Specie Chester. Mike è rimasto molto chiuso riguardo la sua vita privata, ma lui è fobico che la gente sappia cosa succede fra le mura di casa.

Sulla musica in sé i ragazzi, soprattutto Mike, hanno spesso detto i concetti espressi nel capitolo sulle motivazioni dei cambiamenti. Cioè che hanno avuto la necessità di cambiare perchè loro stessi stavano cambiando e poi perchè avevano iniziato facendo la musica che piaceva loro e che col tempo hanno voluto continuare così, seguendo le novità che sopraggiungevano di volta in volta. Soprattutto odiano molto il nu-metal, quando li definiscono nu-metal dicono sempre 'nu-merda' e cose simili. Io penso che più che il genere (che hanno fatto per i primi due album) odino essere definiti in un certo modo. Odiano essere categorizzati. Ma in realtà non hanno mai spiegato bene perchè ce l'hanno col nu-metal (né se sia il nu-metal in sé o, appunto, qualcos'altro).
Talinda è davvero stata una coniglietta di Playboy ed ha fatto un corso per modelle.