CAPITOLO
LXXIII:
CRESCENDO
SI CAMBIA
“Alla
fine ci siamo messi a sfogliare la rivista insieme.
Lui
è scemo ma anche io non sono da meno; tanto penso che scherzi,
quindi gli do corda...
-
Come la vuoi? - Gli chiedo divertito.
Anche
Joe fa parte del club 'trova la donna a Chester' mentre Brad guarda
silenzioso e Rob preferisce interessarsi alla televisione con Dave.
Il quale comunque commenta ciò che diciamo.
-
L'opposto di Sam! - Qua rido tenendomi la pancia!
-
Quindi mora? - Chiede Joe andando al lato pratico.
-
Sì! Mora! E con dei begli occhi neri da gatta! - Ha le idee chiare.
Sfogliamo
velocemente la rivista ma non trova niente che lo convinca così la
prendo io in mano e la guardo mentre loro parlano.
-
Non troppo tettona ma nemmeno piatta, un bel corpo, magra,
espressiva. Deve saper fare tanti tipi di facce... -
Le
modelle di queste pagine mi sembrano tutte uguali, non ho effettivi
istinti verso nessuna di loro. Con Anna riesco a fare sesso ogni
tanto perchè la conosco e c'è complicità ma fisicamente per me è
X. Non la desidero eroticamente.
Per
Chester è diverso. Lui è fortemente etero e fortemente gay allo
stesso modo, riesce ad andare con le donne e a desiderarle anche se
preferisce gli uomini: lo invidio per questa dote.
Poi
ne trovo una che mi pare raduni un po' tutte le caratteristiche che
ha detto e ha una malizia che mi mette allegria, mi ispira ad
istinto. A Chester sicuramente piacerebbe e mi sembra simpatica, a
guardarla in foto per lo meno...
-
E di questa che ne dici? - Gli chiedo indicandogliela, per me resta
un prototipo di quella che dovrà cercarsi in modo serio. Cioè
questa è il modello di quella che troverà di persona. Almeno per me
è così. Lui la guarda.
-
Mmm... - Fa interessato fissandola bene. - Mike, come sempre mi
conosci meglio di me stesso! È proprio quello che cercavo! Ti piace
a te? - E' bello che me lo chieda, gli altri ridono per il fatto che
scegliamo la sua donna insieme, è una cosa anomala...
-
Sì che mi piace, è obiettivamente una bella ragazza... - Faccio
tranquillo.
-
Bene, se vuoi te la passo ogni tanto! - Gli spiaccico la rivista in
faccia.
-
Non pensarci nemmeno, all'idea di farmela mi si ammoscia! - Mi è
scappata, non volevo dirlo. Tutti mi fissano come se non fossi più
io.
-
Ma che tenero, è consacrato solo a me! - Chester mi stritola il
collo con un braccio e mi bacia il viso.
Io
soffoco e cerco di allontanarlo imbarazzato.
-
Scemo, non intendevo quello! E' che non sono molto attratto dalle
donne! - Allora si ferma di baciarmi e stringermi e mi prende per il
colletto minaccioso.
-
Cosa significa, che invece ti piacciono gli uomini? -
-
Ma guarda, con una donna sì e con un altro uomo no! I misteri di
Chester! Non è mica normale! - Joe se la ride e gli altri gli vanno
dietro mentre io e lui discutiamo su questa cosa che è dannatamente
idiota.
-
No, me lo metti in tiro solo tu! Con Anna faccio una fatica ogni
volta... ora almeno non dovrò fingere! -
-
Come si fa a fingere un orgasmo? Per un uomo è impossibile! - Joe
continua ad essere interessato.
-
Si può si può... - Fa Dave.
-
E come di grazia? - Chiede Rob per appuntarsi mentalmente il metodo e
capire se Brad finge.
-
Basta pensare ad un altra. O un altro, nel loro caso. - Silenzio. È
vero. Io penso a Chester quando lo facevo con lei... ma perchè ora
tutti pensano male?
-
Chissà quante volte l'ha fatto... - Fa Joe maligno. Chester fa
un'espressione tremenda, sembra che stia per scoppiare e gli altri a
turno rincarano la dose.
-
Con Anna è certo ma anche con lui, Chester non ha mica un bel
fisico... -
-
E poi non è un modello, a volte sembra un carciofo! -
-
Sicuramente Mike pensa a qualcun altro quando scopa, chissà, magari
ad un bel nero... -
-
Un nero con un cazzo enorme! -
-
Anche perchè Chester non mi pare molto dotato, quando è in boxer si
vede poco... -
Ed
io conto mentre rido. So che non dovrei ma non posso farne a meno,
Chester è livido mentre li fissa tutti male.
Tre...
due... uno... e KABOOOM!
-
BRUTTI STRONZI INVIDIOSI CHE NON SIETE ALTRO! - Si alza di scatto e
si apre i pantaloni. Ma va! - IO CE L'HO GRANDE QUANDO E' IN TIRO! UN
NERO NON CE L'HA PIU' GRANDE! - Si tira giù i boxer. Che novità! Se
lo tira fuori e comincia a masturbarsi per farlo vedere a tutti, gli
altri ridono io scuoto la testa.
Joe
è seriamente interessato e Rob, rossissimo, guarda da un'altra
parte. Dave è indifferente ma ride.
-
E POI IMPORTA SAPERLO USARE! SAPETE QUANTI MI SONO SCOPATO CON QUESTO
CAZZO? QUANTI HO FATTO GODERE? -
Qua
sono io che mi alzo e con le mani ai fianchi, serio e perentorio, gli
chiedo.
-
Quanti hai fatto godere, Chester? - Lo provoco a dirmelo con chiara
gelosia. Il sottinteso è 'stai attento a ciò che dici perchè poi
non te lo mollo più!'
Lui
si ferma, smette di farsi la sega, si riveste e mi guarda in
difficoltà. È la classica faccia da 'ne ho detta una di troppo!'
non avevo dubbi...
-
Ma, non poi così tanti... - Dice cercando una via d'uscita. Gli
altri rotolano dal ridere ed io resto serio e severo.
-
Quantifica! - Ci pensa e cerca di evitare. - Chester! - Lo richiamo
all'ordine allora si arrende ma ha una vocina tesa ed alienata.
-
Uno? - Alzo un sopracciglio. - Due? - Continuo a fissarlo scettico. -
Ok, tre... - incrocio le braccia al petto. - Va bene, quattro... -
Batto il piede a terra. - Cinque... - Va avanti fino a che non spara
un numero alto ed io scuoto la testa e me ne vado in camera sbattendo
la porta. Ok, sono geloso. Però almeno ora lo so!
Gli
altri ridono e Chester mi viene dietro, si scontra con la porta
chiusa a chiave e continua a battere.
-
Dai Mike me l'hai chiesto tu! Cosa pensavi, che fossi un santo? Si
vede che sono un porco! E poi quando ci eravamo lasciati andavo con
altri apposta, e mi vedevi! Su... Mike... - Lo so che ha ragione ma
non gliela do vinta così facilmente, resto chiuso di qua mentre
disegno la piantina della ristrutturazione di questo appartamento,
del tutto tranquillo. Nel frattempo Chester di là continua a
pregarmi per mezz'ora abbondante.
Soddisfatto,
quando è senza voce, esco e lo guardo come se non capissi proprio
che sta qui a gracchiare.
-
Bè che hai? - Sono assolutamente sereno mentre lo dico.
Lui
mi fissa. Mi fissa per un paio di secondi senza parole, un vero
evento, ed alla fine lo supero.
-
Dai che ho una proposta da farvi! - E così cambia l'atmosfera da
'cazzate' a 'professionale'. Dopo il suo urlo.
-
SEI UN PEZZO DI MERDA MIKE! - Lo so. Ma le vendette ci stanno sempre
bene!
Quando
torno di là cambia presto l'atmosfera, smettiamo di dire cagate e
parliamo del solito argomento.
Li
ho radunati quel giorno per dirgli che penso sia meglio evolverci un
po' e pensare tutti in che modo e cosa vorremmo fare, che non c'era
fretta ma di rifletterci e portare delle idee nuove.
Poi
avevo accennato all'idea di cambiare un po' di cose qui in casa.
Presento
la piantina dell'appartamento che ho appena fatto.
-
Ecco qua, lo studio, la sala prove, la camera, il bagno e la cucina
rimangono ma l'altra camera diventa una sala di registrazione ed il
soggiorno avrà diverse modifiche, diventerà una sala
relax/divertimento in piena regola. Voglio metterci un biliardo! -
Dico orgoglioso della mia pensata.
-
Perchè un biliardo? Tu non sai giocare! - Puntualizza Brad come se
fosse importane.
-
Che c'entra, imparo! È una cosa che ho sempre sognato nella sala
relax. Divani comodi, mega schermo per vederci film e giocare alla
play o affiliati ed il biliardo! -
-
No ma più che altro... tu pensi davvero di usare la sala relax? -
Fisso Chester come fosse lo scemo di turno quale poi a volte è.
-
Se dico che la voglio fare... -
-
E quando ti metti ad usarla? Sei sempre che costruisci qualcosa! -
Dave rincara la dose ed io faccio per ribattere imbronciato ma non so
cosa dire, dopotutto è vero.
-
Non hanno torto, tu non ti fermi mai a riposare! - Incrocio le
braccia al petto e fisso torvo Rob, ci penso un po' ed ammetto che
hanno ragione, poi però come un bambino capriccioso replico.
-
Va bene, è per voi mentre io impazzisco dietro a qualche lavoro! Ok?
- Non era cominciata così, io volevo davvero usarla ma hanno
ragione, non sono uno che usa la sala relax. Però se avessi un
biliardo magari...
-
Il biliardo lo useremo senz'altro... - Fa Chester malizioso. Io rido.
-
Immagino come! -
-
Noi non vogliamo immaginare! - Si affretta Dave. Risate generali.
Lascio
che si sfoghino, ci sono altre cazzate e poi riporto a me
l'attenzione mentre mi siedo sul tavolo al posto della piantina.
-
Bene. Ora che abbiamo questo piano posso spiegarvi perchè la sala
registrazione. - Tutti si fanno attenti e smettono di fare battute.
-
Sì è vero, abbiamo quella della Warner... -
-
Sì ma io voglio produrmelo da solo questo album. Per poter avere più
libertà rispetto agli altri precedenti. Ho parlato con il nostro
agente alla Warner e mi ha detto che loro vogliono altri album come i
primi due perchè hanno avuto molto successo, però io non sono
d'accordo, come anche voi mi è parso di capire. E oltretutto ci
hanno imposto troppe regole nel corso degli anni, questa chiusura
malata a tutto il mondo a me non piace, abbiamo troppe regole da
seguire, un modo specifico di comportarci, la figura che vogliono che
facciamo, il modo in cui dobbiamo apparire. Queste cose a me ormai
stanno strette. Se io voglio usare un altro stile voglio poterlo
fare! Se voglio abbandonare i vestiti da rapper voglio farlo, con
loro non posso. O che ne so, far sapere qualcosa di noi o dei nostri
retroscena come gruppo. Sulla vita personale mi sta bene questo muro
fra me ed il mondo ma se voi volete parlare di voi dovete essere
liberi di farlo. Voglio poter avere più libertà e finchè siamo
sotto di loro non possiamo. Se ce lo produciamo noi possiamo fare
fondamentalmente ciò che vogliamo! -
Silenzio.
Non avevano capito che i grandi cambiamenti a cui avevo accennato
l'altra volta fossero così tanti.
-
Sei sicuro di quello che dici? È un grande rischio, abbiamo due
album di esperienza ma potrebbe non essere sufficiente. E poi
comunque produrre in proprio ha molti rischi... - Brad naturalmente
pone le cose in termini logici e fa bene.
-
Sì ci ho pensato. Non voglio chiudere con loro, rimangono la nostra
etichetta ed in questo modo prenderanno una percentuale sulle nostre
vendite, così ci danno una mano con la promozione e la
distribuzione, cosa che fondamentalmente è ciò che noi non siamo in
grado di fare da soli. Però l'album ce lo facciamo da soli,
decidiamo noi cosa metterci e lo produciamo di tasca nostra,
investiamo noi, loro lo devono solo pubblicare, investono meno soldi
che poi si riprendono usando le giuste proporzioni. Capito? In questo
modo possiamo scegliere noi le nostre regole come gruppo, non ci
serve un agente che ci dica cosa fare e cosa dire! -
Silenzio.
Ci pensano, sono tutti molto seri e mi fissano mentre ponderano.
-
Ma siamo sicuri di non aver bisogno di consigli per niente? - Rob è
quello che ha sempre richiesto il parere di mille persone per la
nostra musica.
-
I consigli sono sempre ben accetti assolutamente. Vorrei produrlo in
collaborazione con un altra persona. Rick Rubin. È un genio della
musica, lui ci può dare tanti consigli visto che vogliamo cambiare
direzione e differenziarci dai primi due album. Ho già preso
contatti con lui, lo conosco, è disposto ad aiutarci. Il produttore
sarei io con lui. Non voglio far gravare su di voi questa cosa, non
lo trovo giusto visto che è un'idea mia e potrebbe essere un
fallimento. -
Sono
ancora molto pensierosi. Conoscono tutti Rick di fama, ha lavorato
con gruppi famosi sia nel campo del rock che dell'hip hop, anche per
generi che li hanno fusi insieme. Insomma, è molto avanti e
soprattutto è esattamente il settore che serve a noi. Se vogliamo
cambiare lui è proprio quello che ci può aiutare.
-
Rick è maledettamente bravo! - Esclama Chester.
-
Sì, è un bel colpo averlo con noi... sarebbe fantastico! -
-
E mi piace la cosa del decidere da soli le nostre regole! È vero, lo
trovavo stupido doverci comportare per forza in un certo modo! - Joe
reclama libertà ma io penso che sia una cosa su cui tutti siamo
d'accordo.
-
Il mondo non ci conosce per niente, pensa che siamo nu metal e che
moriremo nu metal, pensa che non siamo capaci di fare altro e forse
non è nemmeno questo il maledetto punto! - Fa Chester ancora. Io lo
guardo come anche gli altri curiosi di sapere il suo punto di vista.
-
Il maledetto punto è che nessuno può dirci cosa dire, cosa cantare
e cosa fare! È musica, è arte, deve essere fottutamente spontanea!
Va bene pensarci ma non deve essere uno che non sa niente di noi a
dirci cosa cantare e come! E poi cazzo, se vogliamo rivelare un
fottuto retroscena del cazzo su di noi lo dobbiamo poterlo fare! Se
la gente si chiede che cazzo ci sto a fare io qua voglio dire che sul
mio vissuto del cazzo si basano i testi dei primi due album! Lo trovo
giusto! Voglio poter parlare di me se ne ho voglia perchè ho fatto
tante cazzate e tante ne ho subite ma sono rinato ed è una cosa di
cui vado fottutamente fiero. Non voglio continuare a nascondermi per
non allontanare le persone. Se sanno più di noi, si avvicinano! E
cazzo, se voglio scorreggiare al microfono lo devo fare! - Ecco, che
la pensasse così non avevo grossi dubbi, sorridiamo, però ha
ragione. È proprio questo il maledetto punto. Sono orgoglioso di
lui.
Dopo
un po' che Brad ci pensa dà il suo parere definitivo. Mi piace
sapere cosa ne pensa. Il suo è sempre l'ultimo, quello che racchiude
la decisione finale. Perchè io porto sempre le proposte ma è lui
che poi le conferma o le boccia allora io ne discuto, se le boccia un
altro tendo a non considerarlo molto o per lo meno cerco altri pareri
a favore. O mi metto a fare una filippica sul perchè ho ragione io.
Brad è il solo con cui discuto in modo definitivo. Poi tendo sempre
a spuntarla io lo stesso.
-
Sono d'accordo con voi. È giusto che ognuno scelga il modo che
ritiene opportuno per porsi verso il mondo ed insieme dobbiamo
scegliere la nostra musica, ma noi e non un altro che forse nemmeno
l'ascolta e comunque non capisce nulla di noi. Sono d'accordo anche
per Rubin, lui è davvero bravo, ci può dare i giusti consigli. -
Con una gioia per il fatto che siamo tutti d'accordo, approfondisco
il pensiero che mi ha tenuto spesso sveglio da quando abbiamo
cominciato a decadere.
È
la prima volta che ne parlo veramente con tutti.
-
Sapete, si tratta di pensare a come abbiamo iniziato. Perchè ci
siamo messi insieme a far musica? Perchè ci piaceva, ok. Ma perchè
proprio quella? Non certo perchè era di moda od era figa o la gente
la richiedeva. Non era perchè piaceva in giro. In quel periodo
piaceva proprio a pochi e pochi la facevano. Noi volevamo fare ciò
che piaceva a noi e proprio perchè erano in pochi a farla, noi
volevamo alimentare questo mondo così sprovvisto da una cosa tanto
bella. Metal e rap insieme. Una figata pazzesca! Perchè sono due
mondi che si fanno la guerra pensando di essere uno l'opposto
dell'altro ma è maledettamente sbagliato. Noi abbiamo visto un
unione fantastica in questi due generi così diversi e siamo riusciti
a sposarli davvero. Ora piace a molti, in molti la fanno. Va sempre
più e c'è una gran richiesta. Ma il punto è questo. Noi abbiamo
iniziato per fare la musica che piaceva a noi, come piaceva a noi.
Solo noi. Non per altri. Non perchè ce lo chiedevano, tanto meno per
vendere o diventare famosi. Dio ce ne scampi e liberi dal commercio!
Noi vogliamo solo poter fare ciò che ci piace contro tutto e tutti.
Non è un modo per andare contro corrente, è solo un modo per
soddisfare noi stessi. Dunque la domanda di ora è: da cosa ci
sentiamo attratti ora? Siamo in un periodo di cambiamento, stiamo
crescendo, stiamo maturando, forse non ci siamo formati del tutto,
forse non siamo nelle nostre versioni definitive ma non importa,
torneremo a cambiare genere se serve. Ma ora, noi, da cosa siamo
attratti? Cosa ci va di fare? Io voglio rock, voglio suoni
drammatici, voglio penetrare con cose tristi e con cose forti. Voglio
che ci sia più variazione. Che in un album ci siano tracce così
diverse fra loro che possano ascoltarlo tutti perchè almeno una
canzone può piacere. Dalla ballata malinconica all'apocalittica che
scuote il mondo. -
Stanno
ad ascoltare i miei soliti sproloqui che erano mancati, penso.
Parlerei giorni interi di musica. Cosa che spesso facevamo ed è da
molto che non facciamo più. Brad è alla mia altezza nel senso che
non ha tempo di assimilare il mio fiume di parole, lui ci sta subito
dietro ed ha subito qualcosa da dire. È abitudine la sua.
-
Quindi vuoi mettere da parte il rap e spaziare sui vari settori del
rock? - Ha una capacità di sintesi pazzesca.
-
Sì... no, non proprio. Voglio fare lo stesso rap. Magari un rap
classico, questa volta, così come il rock. Sarà un rock più
classico. Non ci saranno in uno influenze dell'altro. O magari sì ma
di meno, in modo diverso. Io almeno ho questa visione. Così diciamo
metti un rappar può sentire le canzoni rap mentre prima non le
ascoltava perchè non erano vero rap. E così per il rocker. Non
ascoltava perchè non erano vero rock. Queste canzoni invece le
possono ascoltare un paio i rocker ed un paio i rapper. No? Ma questo
è quello che penso io. Resta un album alternativo che mette insieme
più generi, come siamo partiti, però in modo diverso. Ecco il
nostro cambiamento, la nostra evoluzione. - Sono entusiasta, posso
parlarne per molto tempo senza stancarmi e loro sembrano interessati
davvero a ciò che dico. È bello. Solo loro possono stare così ad
ascoltarmi.
-
E' per non diventare schiavi della nostra stessa musica. Abbiamo
creato un genere fantastico... però ci sta diventando stretto con
l'obbligo di doverlo riprodurre ancora ed ancora ed ancora... come
degli automi. - è esattamente quello che sta dicendo Dave. Annuisco.
-
Assolutamente sì! È questo che dico! Se continuiamo così ci
ritroveremo a fare questo per tutta la vita! E non voglio! Mi annoia
dopo un po' quello sempre quello. Io ho bisogno di cambiare. La
musica è libertà, è sconfinare, è variare, è cambiare... se
facciamo solo una cosa, solo un genere, non è più libertà. Non è
più musica, per me. Anche se la facciamo. - Non credo siano
veramente stupiti dal mio discorso, credo che se lo aspettassero, in
realtà. È una cosa davvero da me, ma io voglio capire quanto sono
d'accordo e quanto mi vogliono fare contento.
-
Tu esprimi sempre ciò che macino. Non devo aggiungere niente perchè
dici sempre tutto tu. Io sono con te al cento percento. - Joe ha un
po' la mia mentalità, quella dello sperimentatore, quindi penso che
sia sincero.
-
Ci stavamo schiavizzando. È una cosa che non mi piaceva. Mi sentivo
stretto pure io. Ed onestamente se dovessi fare un terzo album come i
primi due per rientrare negli schemi mi sparerei. Cosa ci si inventa
dopo un po' che non sia già sentito ma che piaccia allo stesso modo?
- Brad.
-
Quella volta è stato un successo perchè era praticamente la novità.
Solo quando esci con qualcosa di nuovo hai successo. Se poi prosegui
la gente si stufa. Se cambi perdi una fetta di fan ma ne acquisti
altre ed il pubblico si amplia. Insomma, ci sono molte cose da
considerare. Sotto certi aspetti può essere negativo e sotto altri
positivo. Non si farà mai contenti tutti. - Rob.
-
Anche se continuiamo a fare come il pubblico vuole, nu metal -ora ci
conoscono con quello e vogliono quello da noi, ma è perchè non
sanno che possiamo essere diversi- dopo un po' quegli stessi che ci
hanno richiesto lo stesso prodotto, si stufano perchè bene o male
risulterà sempre lo stesso. Ed è inevitabile perchè dopo un po',
se non cambi qualcosa, si ricade sempre lì! - Joe.
-
La gente si adatta e se non si adatta se ne va, ma ne arriva altra e
alla lunga ci si ritrova con quelli vecchi e quelli nuovi perchè
comunque quello che abbiamo fatto resta valido e piacerà sempre
comunque. Dobbiamo pensare al modo per non esaurirci noi, per non
consumarci nella mediocrità, per non stufarci della musica. - Dave.
-
Io dico una cosa. Non sarò mai la puttana della musica. Lo stavo
diventando. Non voglio esserlo. Noi siamo le puttane di noi stessi,
al massimo. Ed io quella di Mike. Ma non della musica o del fottuto
pubblico o dei discografici del cazzo. Noi siamo qua per fare ciò
che piace a noi e se noi vogliamo cambiare musica perchè noi stiamo
cambiando, cazzo, cambiamo! - Chester ha colto l'ultima cosa che
restava da guardare.
Noi
stiamo cambiando, per questo sentiamo la necessità di cambiare
musica. Non solo per tutte le motivazioni che abbiamo espresso
abbondantemente. Sereno sospiro e sorrido.
Sono
felice. Amo tutti questi ragazzi e sposerei Chester. Penso che fino a
poche settimane fa non avrei nemmeno osato sognare questa sensazione.
Eppure ci siamo. Sono felice.”
________________________________________
Per
chi non sa...
Hanno davvero un biliardo nella sala relax della sede del gruppo!
Col
terzo album cambiano veramente modo di fa musica, Mike si auto
produce l'album con la collaborazione di uno nuovo, Rick Rubin. Rick
Rubin è un famoso produttore di musica che ha portato al successo
diversi gruppi rock ed hip hop, nel suo ambiente è estremamente
apprezzato ed i LP stessi lo adorano e lo ascoltano tantissimo.
L'etichetta è rimasta la Warner ma con meno influenze perchè
l'investimento maggiore l'ha fatto Mike. Dopo il terzo album,
infatti, oltre alla musica è cambiata anche la loro immagine nel
senso che hanno cominciato ad aprirsi di più. Specie Chester. Mike è
rimasto molto chiuso riguardo la sua vita privata, ma lui è fobico
che la gente sappia cosa succede fra le mura di casa.
Sulla
musica in sé i ragazzi, soprattutto Mike, hanno spesso detto i
concetti espressi nel capitolo sulle motivazioni dei cambiamenti.
Cioè che hanno avuto la necessità di cambiare perchè loro stessi
stavano cambiando e poi perchè avevano iniziato facendo la musica
che piaceva loro e che col tempo hanno voluto continuare così,
seguendo le novità che sopraggiungevano di volta in volta.
Soprattutto odiano molto il nu-metal, quando li definiscono nu-metal
dicono sempre 'nu-merda' e cose simili. Io penso che più che il
genere (che hanno fatto per i primi due album) odino essere definiti
in un certo modo. Odiano essere categorizzati. Ma in realtà non
hanno mai spiegato bene perchè ce l'hanno col nu-metal (né se sia
il nu-metal in sé o, appunto, qualcos'altro).
Talinda
è davvero stata una coniglietta di Playboy ed ha fatto un corso per
modelle.