CAPITOLO LXXV:
PREPARATIVI AL MATRIMONIO

"Dato che non è un vero matrimonio, non mi interessa molto...
Oltretutto è così veloce ed inaspettato che tutti controllano che non abbia buchi, guardano le mie pupille e mi prendono la pressione, io li mando a cagare senza pensarci ma rido e mi diverto molto.
Si tratta comunque di una cosa più che altro formale e niente di ufficiale, fra pochi intimi. Andiamo, firmiamo, pochi invitati, una festa che non sarà niente di speciale, niente stampa, niente giornalisti, la notizia non trapelerà, non si saprà e poi più avanti quando ci sembra il caso facciamo la festa in grande ed ufficiale e la cerimonia vera.
Ho appena firmato con Sam quindi è una cosa molto veloce di proposito, tanto ho deciso che sarà lei, sono riuscito a scopare con Talinda anche se con vergognosa fottutissima fatica e solo pensando a Mike e poi va a genio a lui, cosa molto ma molto importante.
Siccome arrivo e dico che mi sposo il week end, dopo aver appurato che non mi sono fatto di nuovo cominciano ad insultarmi perché non hanno tempo di organizzare scherzi decenti, la cosa non mi dispiace ma tanto lo conosco:
- Dai tanto lo so che tu e Mike riuscireste ad organizzare lo scherzo del secolo anche in un giorno solo! - lo dico tanto per dire ma Joe e Mike si guardano seri, poi complici e poi il mondo finisce perché fanno un 'si' preoccupante con la testa e se ne vanno. Ho paura onestamente! 
Posso superare anche una disintossicazione od un secondo matrimonio ma un loro scherzo coi fiocchi no. Joe è un genio e Mike è machiavellico e contorto. Può anche inscenare un omicidio durante la festa!
Ovviamente per questo non lo vedo e non lo sento per due giorni, la cosa mi sta sul cazzo perché io devo prendermi il vestito e voglio che venga anche lui e che se ne prenda uno, ma lo stronzo preferisce non farsi vivo così non mi resta che andare a prelevarlo a casa.
Eravamo d'accordo che non l'avrei mai fatto.
Andare a casa sua dove c'è Anna. Per rispetto verso di lei. Ma io mi devo sposare e mi serve lui.
Forse la situazione è vagamente assurda ma un uomo ha delle priorità nella vita e queste comprendono avere Mike quando mi scelgo il vestito.
Per il resto non mi ci vuole molto onestamente, è facile organizzarlo. Abbiamo deciso di farlo così e poi più avanti farlo più seriamente per vedere come va... non è detto che ce la facciamo, magari ci scanniamo. Perchè sposarsi lo stesso ufficiosamente?
Perchè rende la cosa più seria, per me. Ormai l'ho sposata, devo impegnarmi a diventare una coppia affiatata. Se non riusciremo ad essere affiatati non lo renderemo noto a nessuno. Fare quelle firme fa sì che mi impegni, il mio progetto può sembrare assurdo ma per me è serio.
Metto su una famiglia a tutti gli effetti e noi dobbiamo essere credibili e stare bene insieme, anche senza amore.
La notizia del mio divorzio e arrivata da poco ma in realtà ci siamo lasciati molto prima, però non sarò credibile che dopo così poco di punto in bianco mi risposo con una sconosciuta. Eppure non me ne fotte un cazzo.
Voglio sposarmi, avere figli e poter stare con Mike come cazzo mi pare e mandare fuori le mie nuove canzoni che sto già facendo col nuovo gruppo, composto dai miei vecchi amici.
Suono.
Non posso fare a meno di andare da lui, io mi sto per sposare e lui non si fa trovare!
Come osa?
Solo dopo mi rendo conto che non vedevo Anna da molto, moltissimo tempo e che non ho avuto il coraggio di rivederla perché era troppo perfino per uno stronzo come me.
Ci sono cose nella vita che si definiscono intoccabili.
Nella mia saranno i miei figli, quelli che verranno e Draven che già c'è. Per Mike è Anna.
Ha molto rimpianto ciò che le ha fatto e cerca sempre di trattaria coi guanti di velluto. Ha paura di ferirla più di quanto ha già fatto e lo capisco, anche a me dispiace davvero. Lei non è come Sam...e comunque alla fine mi è dispiaciuto anche per lei... L'ho usata in modo osceno, l'ho trattata davvero di merda...anche se aveva quel carattere non lo meritava, le ho rovinato la vita. Sono stato molto egoista.
L'espressione di Anna non riesco a metterla da parte.
Mi fissa come se avesse visto un fantasma. Penso mi stia per dire che mi credeva morto.
Sta un tempo infinito a fissarmi coi suoi grandi occhi sottili, il viso tondo, ha messo su un po' di chili, spero che si rimetta, è molto sciupata e triste anche se si sforza di sorridere e di apparire a posto. Lei ha un sorriso dolce di natura ma dietro questa sua dolcezza c'è molta malinconia... Dio, come vorrei che le cose cambiassero.
Non so nemmeno come, gli errori rimangono e non ci si può smuovere. Non si può.
Dopo questo tempo infinito in cui ci guardiamo seri, lei finalmente parla e lo fa con una voce sottile, si sforza.
- Chester... - Ma non sa cos'altro dire ed io mi pento subito di cosa ho fatto.
- Scusa, non dovevo venire. - dico la prima cosa che mi viene in mente e faccio per andarmene ma lei mi ferma.
- Sono contenta di vedere che stai bene. - mi fermo, gli do la schiena. Cosa faccio ora?
Cazzo Chester, sei un coglione!
- Sei passato per Mike? Dovrebbe tornare fra poco, ha detto che sta facendo una cosa con Joe. Vuoi entrare ad aspettarlo? - Visto che non mi muovo lei parla, si mantiene molto calma. Del reso prima o poi ci saremmo incontrati, era inevitabile!
Mi giro piano e mi sforzo di sorridere. Sono una vera merda.
- Non importa, mi faccio raggiungere a casa... - forse questo è anche peggio e mi affretto a spiegare cosa dobbiamo fare, mi sento fottutamente in obbligo e penso un po' di esserlo.
- Devo scegliere il vestito e ho bisogno di lui...- parlo come se mi scusassi ed in effetti lo è.
- Ah sì, mi ha detto che ti sposi! Congratulazioni... Sempre che sia il caso di farle... Non so bene la situazione, non ho proprio idea, Mike non mi dice niente di te, ormai... - siamo ancora sulla porta e lo trovo assurdo.
- Sì io... Be' è complicato... - Mi gratto la nuca imbarazzato, entrambi sappiamo che l'altro sa ma non riusciamo a parlare chiaramente. Non potremo far finta di niente per sempre e lei lo sa infatti mi dice di entrare.
- Dai vieni, dobbiamo parlare, non credi? - 
- Sì lo credo anche io. - e così entro.
Anna mi fa accomodare in soggiorno e mi porta un thé, lo prendo ma non lo bevo. Mentre lo faceva mi sono tolto l'anello, ce l'avevo e non so se sa anche di quello però è meglio evitare.
Sospiro, lei è seduta nella parte ad angolo del divano, anche lei ha un thé in mano e lo fissa pensierosa.
Perchè si deve torturare così?
Però ha ragione, è ora che lo facciamo anche io e lei e siccome non sono né diplomatico né bravo coi discorsi, vado dritto al punto pregando di riuscire a non essere troppo stronzo.
- Mi dispiace. Se era un'altra donna mi dispiaceva di meno ma tu... tu non lo meritavi... - non la guardo mentre lo dico e lei ora alza lo sguardo su di me. Cambio continuamente posizione, non riesco a stare fermo e sono davvero fottutamente a disagio.
- Nessuno lo meriterebbe. La donna che stai per sposare lo sa? - Non capisco se sia un'accusa o cosa. Io allora mi decido a ricambiare lo sguardo.
- Sì... l'ho cercata per questo e le ho subito detto che voglio una donna di copertura con cui mettere su famiglia ma che sto con Mike e che amo lui. - Poi mi mordo la lingua perchè sono stato troppo diretto. Cazzo, Chester, attiva lo stupido cervello che ti ritrovi!
- E a lei sta bene? - Sogghigno pensando a Talinda.
- E' una coniglietta di playboy... il suo sogno massimo era trovare una star che la sposasse solo per un matrimonio di facciata! - Anna ride ma non so se è perchè si tratta di una coniglietta o del suo desiderio.
La lascio fare sempre imbarazzato, mi sento un idiota ed è una cosa che odio.
Dopo un po' smette di ridere.
- Sei sicuro che funzionerà? È l'idea più stupida che abbia mai sentito... - Finalmente si esprime liberamente, o quasi.
- Proprio perchè è stupida funzionerà. Voglio solo essere sicuro che nessuno ci rompa le palle. - Dio, ma perchè ne devo parlare con lei? Del resto se me lo chiede devo rispondere...
Beve il thé ed io la imito, dopo un po' di silenzio pesantissimo torna a parlare, guarda in basso ed io onestamente non saprei cosa dire anche se so che lo devo dire.
- Penso che nessuno può capire perchè rimango nonostante tutto. - E' quasi inudibile ed io di slancio rispondo senza riflettere.
- Io sì! Io lo so invece! - Lei alza di nuovo gli occhi, sono smarriti ed increduli ed io cerco di addolcire i miei ma non so se ci riesco. Vorrei poterla consolare ma sono l'ultima persona che può farlo.
- E perchè secondo te? - Vuole essere capita ed io non so se posso.
- Per lo stesso motivo per cui io non mi sono mai messo il cuore in pace. Quando si ama non importa un cazzo se non sei ricambiato, se va tutto di merda, se non puoi stare con lui... è... è che tu lo ami e non conta altro. Non può contare. - Ho parlato senza riflettere, molto concitato.
Le vengono gli occhi lucidi ed ho conferma che ci ho preso. Vorrei andarle vicino e circondarle le spalle ma razionalmente so che non è il caso. Cerca anche di trattenersi dal piangere, vorrei lasciarla in pace.
- E' proprio così. Io so che non mi ama e che ama te, cioè me ne sono accorta da sola da tempo. Quando te ne sei andato è stato così male che pensavo si schiantasse su un muro se lo facevo guidare. E quando eravate in tour ed eravate in rotta e tu ti facevi lui parlava di te e chiedeva a tutti cosa fare, era solo per te. Lo è sempre stato. Sono le cose che ti sforzi di non vedere ma che ci sono. E sono evidenti. Davvero evidenti. - Silenzio.
La guardo incredulo, sapere i retroscena dal suo punto di vista mi dà una visione diversa da quella che avevo di quel periodo. Ero convinto mi odiasse e non mi pensasse.
- Quindi so che ama te e che non ho speranza ma non riesco a separarmene. Sai, resto la casa dove lui torna fra una pausa e l'altra, alla sera, anche se tardi, o al mattino, dopo la notte con te... lui prima o poi torna a casa da me ed anche se non mi guarda come sua moglie, mi guarda come una complice, un'amica... qualcosa di importante... ed io penso che me lo posso far bastare. -
Sospiro e scuoto il capo. Non so onestamente perchè, forse sono troppo onesto ormai. Non riesco più a mentire. Non ci riuscivo bene nemmeno prima.
- Sarà durissima. Io lo so. Stare vicino a chi ami quando non ci stai insieme è... una tortura... è questo che mi ha distrutto... - Anna non vuole giudicarmi, però vedo una nota di rimprovero nel suo sguardo.
- Io e lui non stiamo insieme da quando sei arrivato tu, ha sempre finto con me e pensi che non me ne fossi mai accorta? Non sono mai riuscita a sentirlo veramente il suo amore, ma io lo amavo e mi andava bene lo stesso. Non sarà diverso da come è stato fino ad ora, solo che ora siamo onesti, sto meglio nel guardare in faccia la realtà. E comunque, Chester, ti ha distrutto la tua mancanza di fede. - E' come un pugno allo stomaco. È vero, Mike ha passato la stessa cosa. Si era lasciato con me come io mi ero lasciato con lui. E abbiamo continuato a vederci, a stare insieme... ha passato a conti fatti le stesse cose ma io le ho prese il triplo male. La differenza era la fede. Mike l'aveva e gli ha dato equilibrio e forza. Stava male, di sicuro, ed ha fatto un sacco di errori, come me. Però lui ce l'ha fatta a non distruggersi ai miei livelli, io no. Non mi ha distrutto stare con Mike o lasciarmi da lui. Mi ha distrutto la mia instabilità emotiva.
Abbasso lo sguardo vergognandomene e mi mordo le labbra. Ha ragione.
- Comunque io so che non tornerà mai con me, io non resto qua in qualità di sua moglie perchè spero che un giorno torni da me come è tornato da te. Io resto perchè non ho un altro posto. È da tempo che sono solo la sua migliore amica. Ho solo pensato che ora non sarebbe cambiato niente da prima. Sai da quanto tempo non facciamo sesso? - Sto in silenzio, voleva solo dirmelo, penso. Ed io a questo punto non so che dire.
Metto giù la tazza e mi alzo per andarmene ma resto fermo a guardarla, lei ricambia, ha ancora qualcosa da dirmi ed io aspetto che lo faccia.
- Poi quando ci sarà un equilibrio fra noi gli chiederò un figlio. Voglio un figlio da lui ma non ora. Mi devo sistemare. - Sospiro.
- Anche io voglio dei figli. - Anna mette giù la tazza e si alza a sua volta per guardarmi alla mia stessa altezza.
- Mike non ne vuole. Non ne ha mai voluti ma io un giorno glielo chiederò. Quando starò bene e lui avrà sistemato tutto. Me lo darà anche se non ne vuole. - Perchè lo dice come se fosse una cosa significativa?
- E' strano che non voglia bambini... lui sembra così paterno... pensavo di essere io quello che non ne avrebbe mai voluti ed invece... - Anna sorride cosciente di questo.
- Mike è coerente col suo essere. Non dice che tu sia incoerente però tu vuoi riscattare la tua infanzia dandone una splendida ai tuoi figli. Mike ama te, perciò non sente il desiderio di essere padre. Lui vorrebbe solo sposarti. - Ora mi vengono gli occhi lucidi. Dannazione, sbatto le palpebre e cerco di non piangere. Mi emoziona sapere queste cose da lei, mi sta dicendo quello che non ho mai visto.
Ed è stupendo. Penso che noti la mia emozione e si dà pace, non me lo so spiegare. Voleva vedere questo, forse. Cosa provavo.
- Te l'ha detto lui? - La voce trema come una dannata!
- No ma lo so, lo conosco. L'ho capito. - Non chiedo come, sospiro e mi calmo, la guardo ma sono emozionato ancora. Come vorrei poterlo sposare davvero!
Lei fa un sorriso malinconico e capisce, non volevo ma sapevo che non ero capace di nascondere le cose.
- Per me una famiglia è il riscatto del mio passato, ma darei la vita per poterla avere con Mike, purtroppo è l'unica cosa a cui mi devo piegare. È proprio impossibile. - A questo punto è inutile fingere un tatto che non ho.
Lei apprezza la sincerità e respira a fondo, chiude gli occhi e poi li riapre, ha molta forza.
- Voi siete la vostra famiglia, non vi serve sposarvi ed avere figli. Quello serve alla società. E poi non farti problemi. Volere figli è normale. - Lo dice per sé stessa, ora.
Bè, davvero non so che altro dire però perdendomi un attimo in quel suo sguardo malinconicamente dolce, le sfioro il braccio, non potevo evitarlo.
- Ti ringrazio di tutto. E mi scuso. Siamo stati egoisti e tu ci sei andata di mezzo. Dovevamo avere il coraggio di viverci subito. - Anna questa volta è amara.
- Non avrei sofferto di meno, io lo amo dal liceo. Sarei stata male comunque. Ora posso essere sua moglie, anche se è una consolazione assurda e nessuno mi capirà, a me basta. Andrà bene lo stesso. Troveremo il nostro equilibrio. -
Glielo auguro, di qualunque equilibrio si tratti. Ed è su questo che la porta di casa si apre. Mike.”

"Certamente non pensavo di trovare Chester tornando a casa. 
Quando lo vedo con Anna mi viene un colpo. Oh mio Dio!
Mi blocco e li fisso con la mia faccia da pesce, perché sono vivi? Hanno gli occhi lucidi, hanno pianto? Ma che cazzo ci fa Chester qua porca puttana! Per un momento il mio cervello geniale non si muove, io sono qua, fisso lui, fisso lei, loro fissano me e restiamo in silenzio. Loro aspettano che io parli per primo, io aspetto che loro parlino per primi ed ancora non capisco cosa diavolo dovrei dire.
Mia moglie ed il mio amante si sono visti e parlati.
- Giuro che non abbiamo fatto niente di male! Non ti abbiamo tradito! - Chester come sempre perde l'occasione per stare zitto!
- Una cosa da vedere! - esclamo senza pensare nemmeno io... Anna però ride e vedendola mi rilasso. In poco ci troviamo a ridere tutti e tre come idioti, isterici ed imbarazzati. Penso fosse inevitabile comunque.
Stiamo ancora ridendo quando lo dice. Poteva farlo solo lei e lo fa con naturalezza, anche se è un po' triste lo stesso. Malinconica.
- Va tutto bene. Davvero. Volevo solo parlare con lui da sola. Non serve a niente evitarci. Siamo due persone importanti per te... Dovevamo parlare... - è vero ha ragione... È ovvio che dovevano farlo ma è strano... Sono sempre un po' ansioso ormai quando si tratta di loro.
Sorrido con dolcezza e le circondo la schiena con un braccio per ringraziarla, lei si lascia andare e migliora la sua espressione, era molto tirata ma ora va meglio. Non sarà facile ma bisogna abituarsi.
Io penso che comunque resti non perchè è innamorata, ma perchè già da tempo ormai prova solo affetto per me, come lo provo io. Lei sa dal primo giorno che ho incontrato Chester che fra noi c'era qualcosa, ha avuto tempo per accettarlo e capirlo e se è sempre rimasta è perchè ha imparato ad incanalare i sentimenti nel modo giusto, quello meno doloroso.
Ci vogliamo bene e preferisce vivere così come mia moglie piuttosto che uscire del tutto dalla mia vita e non essere più niente. Io non ho niente in contrario, anzi. Però se una donna resta dopo che sa da tempo come stanno le cose, non è perchè pensa che l'uomo possa innamorarsi di nuovo, resta perchè le sta bene. Perchè non ama più nemmeno lei.
Con Anna lentamente le cose andranno sempre meglio ed alla fine ci dà preziosi consigli su come ci vede vestiti per una cerimonia non cerimonia che sarà una scusa per presentare la nuova donna di Chester agli amici stretti.
Alla fine io e lui andiamo via e mi sembra strano perchè anche se l'abbiamo fatto un sacco di volte, le altre lei non sapeva che stavamo insieme. O meglio lo sapeva ma fingeva di non saperlo. Insomma, era molto complicato. Ora che abbiamo buttato tutti via la maschera è strano fare le cose... senza catene.
Ho quasi la tentazione di entrare nel negozio e dire che io e Chester ci dobbiamo sposare e che dobbiamo scegliere i nostri vestiti per l'evento.
No, non lo farei mai nemmeno sotto tortura, però sarebbe divertente.
Non noto l'espressione preoccupante di Chester mentre punta uno dei negozi più IN della città, visitato abitualmente da un sacco di star e ricconi con la puzza sotto il naso.
Non mi stupisce che voglia un super vestito, mi distraggo con questo pensiero mentre lo seguo e la scena è esattamente questa.
Il negozio trasuda di gente con la puzza sotto il naso e di cose una più snob dell'altra. Penso che se uno starnuta sarebbe guardato come un pezzente.
Solo quando respiro quest'aria malata da principi e principesse mi rendo conto del grave errore che ho fatto lasciando che Chester venisse.
Lui ha i suoi jeans stretti, la cintura con le borchie ed un bracciale sullo stesso stile, si toglie la giacca di pelle e si tira su le maniche mostrando i tatuaggi. Non ha il piercing al labbro ma si nota il buco e comunque ha gli orecchini ai lobi. Insomma non un modello di regalità.
Si ferma in mezzo all'atrio, si guarda intorno con quella sua aria da super star, si toglie gli occhiali scuri con i suoi soliti modi da diva ed ora noto che se la tira pure più del solito.
Lo fisso e trattengo il fiato e proprio quando stanno venendo ad accoglierlo noto che la signorina rallenta il passo squadrandolo. Non ha uno stile da boutique di questo genere.
Per un pelo non storce il naso ma si capisce che si sta per sentire male.
Chester gira la testa e la nota, le fa un cenno, lei si avvicina, lui si guarda ancora intorno ed io tremo all'idea di cosa stia cercando ma lo vedo trovare, puntare un vasto da terra che è sicuramente più costoso della macchina super nuova del fenomeno qua davanti e... eh sì.
Chester ci sputa dentro la gomma che stava masticando.
La signorina impallidisce mentre lo fissa incredulo, io mi metto la mano sulla faccia pensando che sarà un disastro ma Chester sembra perfettamente a suo agio.
Ha solo sputato in un vaso che varrà milioni...
Lei però si fa forza e si avvicina convinta di poterlo cacciare subito con molta eleganza.
- Mi scusi, posso aiutarla? Forse vi siete persi? - è sicura che noi non possiamo stare qua dentro.
Ho l'intenzione di cogliere la palla al balzo e trascinarlo fuori ma lui le consegna la giacca -bè, gliela tira proprio- mi prende sotto braccio come fossi il suo moroso e convinto come una divinità egizia, dice:
- Non ci siamo persi, siamo nel fottuto posto che cercavamo! Ci servono dei vestiti per il matrimonio, siamo qua per questo! - Ok, Chester. Ora specifica che non è il NOSTRO matrimonio ma il tuo. E togli questa cazzo di mano dal mio braccio.
Lei impallidisce violentemente, si tende come una corda di violino e mi fissa cercando aiuto, spera che dico che scherza. Io sono di pietra, ormai siamo in ballo e tanto vale ballare.
- Voi dite davvero? -
Chester allora tira fuori il meglio di sé.
- Cos'è che non capisci, devi andare a cercarti il cervello per capire cosa cazzo ti sto chiedendo? Ci servono dei cazzo di vestiti da matrimonio! -
Allora lei cerca di non svenire, sta facendo un notevole sforzo.
- Un matrimonio... intendete il vostro matrimonio? - Chester ora dovrebbe specificare perchè questa è crudeltà psicologica, però ovviamente lui è il signore oscuro e con aria da grandissimo stronzo quale poi è, asserisce stufo di questa mentecatta.
- Sì, il nostro, e di chi diavolo dovrebbe essere, il tuo? - Sto per scoppiare a ridere, lei barcolla addirittura. - Possiamo vedere dei cazzo di vestiti o dobbiamo andare da un'altra parte? - Lei sembra svegliarsi e finalmente torna fra noi.
- No no va benissimo, siete nel posto giusto! Ora vi mostriamo dei modelli che potrebbero piacervi, eravate già orientati verso qualcosa? Prego, da questa parte! - Parla a macchinetta mentre comincia a camminare, Chester mi fa l'occhiolino divertito ed io nascondo la testa sulla sua spalla ridendo come un matto. Era ovvio che la tipa dovesse tornare a girarsi in questo momento. Sembra che lo faccia apposta.
Questa volta mette male il piede e ci manca poco che cada.
- Pensa di riuscirci prima della fine della giornata o dobbiamo chiamare rinforzi? - Chester continua a fare il divo capriccioso e non mi stupisce che gli venga bene visto che lo è. Mi circonda la schiena e mi fa andare avanti da gentiluomo, la ragazza ormai sta male ma riesce a servirci. Ci propone diversi vestiti da sposi, sono completi molto seri e sembra veramente che dobbiamo sposarci io e lui. Vorrei smetterla con questa farsa ma Chester gode un sacco.
- Cosa ne pensi, tesoro? - Mi chiama così ed io invece di mettere le cose su un piano più umano, rincaro la dose:
- Non volevi qualcosa di più sobrio, amore? Sei bellissimo così, ti dona un sacco... però pensavo volessi qualcosa di meno serio. -
Chester si gira di schiena e rotea.
- Ma come mi fa il culo? - é una cosa tipica da gay, quando scelgono i vestiti chiedono sempre questa cosa e Chester puntuale la chiede sempre.
Non riesco ad evitarlo, c'è la ragazza che sta davvero male, è appoggiata ad una parete per non cadere. Due gay che devono sposarsi nella sua boutique, che per di più sono grezzi e sfacciati.
- Fantastico amore, mi viene voglia di toccartelo! - Io faccio la checca di proposito perchè a questo punto tanto vale divertirsi fino in fondo. Cioè mi rendo conto che è cattiveria, ma questa fa tante storie solo perchè siamo gay. Cioè siamo gay che fingono di essere etero che si prendono gioco di una scema fingendosi gay.
È un po' contorta come cosa, ma mi diverte per questo.
Chester mi viene davanti ammiccando malizioso e per un momento temo voglia baciarmi.
- Mmm... perchè non me lo tocchi davvero allora? -
- Ma amore, non siamo soli, un po' di decenza! - Dico indicando lei che ormai boccheggia e si sente male. Fa proprio l'aria da 'fortuna che se lo ricorda!'
- Allora andiamo dentro il camerino così non ci vede! - Ecco come la risolve.
Ovviamente mi ci trascina mentre rido, una volta dentro scuoto la testa pensando che è proprio idiota ma che non faremo niente. Come possiamo? Siamo in un negozio!
Però non ho veramente idea della scemaggine del mio ragazzo visto che invece ha la grandiosa idea di spingermi contro lo specchio e si abbassa davanti a me.
- Chester ma davvero? - Chiedo stupito cercando di spingerlo via.
- Tu che dici? - Torna alla carica con forte malizia e mi apre i pantaloni.
- Chester sei malato! Quella già pensa che lo stiamo facendo! -
Mi tira fuori l'erezione e comincia a massaggiarla. La sua mano mi spegne lentamente.
- Appunto, tanto vale farlo davvero... -
Non ha torto, il ragionamento fila...
Ora lecca.
Oh, ecco che mi mancava la sua lingua sul mio cazzo. Del resto era solo da ieri sera che non lo faceva.
- Non l'abbiamo torturata abbastanza? -
Cerco anche di pensare vagamente ma alla fine non mi interessa molto perchè si muove come sempre bene su di me, mi lecca e mi succhia, tira con la gola come se dovesse ficcarselo fino in fondo, lo sento premerselo dentro e mi manda alla testa. Solo lui sa farmelo così. Non che abbia avuto molte esperienze. Anzi. Però mi manda fuori di testa.
- Se lo merita quella stronza, solo perchè siamo gay deve sentirsi male? -
Riesco anche a ridere mentre gemo.
- Penso che sia più perchè hai sputato nel suo costosissimo vaso... e per i tatuaggi... e le borchie... - Ed io penso che sia proprio quello che piace a me più di tutti.
- Mmm... per me vorrebbe essere qua dentro ora... - Dice mordendomi sulla coscia. Mi manda fuori di testa. Gli prendo i capelli sulla nuca e gli impongo di finire il lavoro, ora ce l'ho così in tiro che non può lasciarmi in questo stato ma sembra opporsi.
- Dai, non puoi lasciarmi così! -
Sta su da solo, dannazione!
Lui guarda il suo splendido lavoro con gran soddisfazione e mi viene voglia di prenderlo a calci, ma decide di alzarsi e lo insulto.
- Non fare la puttana e fammi venire, ora! - Penso di usare involontariamente un tono alto ed isterico e credo che fuori si senta tutto.
Ok, questo le avrà dato il colpo di grazia.
Chester ride e mi si struscia addosso torturandomi col bacino sul mio. Come può fare così?
Mi morde le labbra e poi risponde con quella sua espressione dannatamente erotica.
- Se vuoi un buco a disposizione te lo lascio! - e si abbassa i pantaloni del costosissimo completo che indossa, è così raffinato che l'idea di cosa stiamo facendo è da folli. Se lo macchiamo o lo roviniamo dobbiamo fare un concerto solo per ripagarlo.
Però ha la faccia tosta di abbassarselo il necessario, poi si gira e si preme sullo specchio.
Cazzo, lo lecca.
- Chez smettila di troieggiare! - Lo rimprovero. E al diavolo, ormai ci sente.
- E tu scopami in fretta! -
Fanculo. Se ci tiene tanto gli darò ciò che merita.
Lo prendo per i fianchi, mi prendo il mio cazzo e glielo metto dentro.
Grida il deficiente. Come se non avesse scelta che gridare.
- OMMIODDIO CHE GRANDE CHE CE L'HAI AMORE! SI SFONDAMI! - Finisce che rido e perdo un po' la voglia, però poi continua a gemere e muoversi contro di me e leccare lo specchio come uno stronzo e torna tutto come prima.
Mi muovo in lui e affondo sempre più veloce e possente, affondo come se avessimo il diavolo dietro ed è così, più o meno.
Forse siamo malati ma intanto stiamo bene!
-Sì Mike... sì... così... - I sospiri si sentono sicuramente di là e prego che questa non ascolti la nostra musica e che non ci riconosca mai.
Comunque chi se ne frega.
Fosse per me lo farei sempre.
Alla fine l'orgasmo è più piacevole perchè siamo in un posto per niente convenzionale e non ha eguali, lo ammetto.
Dopo questa splendida liberazione ci separiamo e Chester mi si spalma addosso abbracciandomi, si ruffiana di brutto come se facesse le fusa, strofina il viso contro il mio collo e la mia guancia e poi mi bacia l'orecchio mormorando in quel suo modo che mi uccide.
- Facciamo un filmino di noi che scopiamo e lo trasmettiamo in diretta mondiale? - Questo mi fa tornare subito e ridendo lo spingo via.
- Sei nato scemo e morirai scemo, la morte non ti ha cambiato per niente! - Con questo mi sistemo ed esco.
Solo quando esce anche lui vestito e tira il completo alla ragazza che ormai non si riprenderà più, mi rendo conto con orrore che è macchiato.
Oh cazzo. Divento di mille colori, Chester lo nota, lei no perchè è sotto shock per quanto ha capito è successo là dentro.
Dio, se vede la macchia crepa davvero.
- Non c'è quello che cerchiamo, siete davvero scadenti! Addio! - Con questo se ne va, io scappo di corsa prima che lei se ne accorga, non reggerei.
Però prima di uscire sento un tonfo sordo.
- Secondo me è svenuta! - Dico un po' preoccupato.
- Sto per avere il secondo orgasmo all'idea! - Ed uscendo mima i gemiti di quando ce l'ha.
Ok, è scemo.
Non c'è speranza.
Alla fine i vestiti li prendiamo in un negozio normalissimo, niente di costoso ed esagerato e non fingiamo di essere più gay, dice solo che lui è lo sposo ed io il testimone.
Non che sia meno strano, conoscendo la reale situazione in cui siamo, ma almeno è una specie di verità.
Dio che casino le nostre vite!”