CAPITOLO
LXXXI:
NASCITA
“La
vita scivola via dalle dita in men che non si dica. Non te ne rendi
conto, succede ed il più delle volte non sei pronto.
Questa
è la morte.
La
cosa ironica e paradossale è che la nascita funziona allo stesso
modo e si parla sempre di vita, ma questa volta arriva ed è
sorprendente ed imprevedibile. Arriva quando meno te lo aspetti, nel
modo più inatteso e ti sconvolge.
Oh,
sì... in ogni caso ti sconvolge sempre.
Anche
se è il decimo figlio od il primo.
Il
segno, una nascita, lo lascia sempre.
I
primi tempi era dannatamente strano, poi però ci siamo abituati.
Abbiamo deciso di sforzarci capendo che sarebbe stata la cosa
migliore.
È
una situazione stranissima, ma una volta che si supera il fattore
'assurdo' ci si diverte anche.
Dopo
parecchie settimane abbiamo cominciato a fare le serate insieme. Noi
e loro.
Spesso
c'erano anche gli altri, comunque, ma il più delle volte eravamo
solo io ed Anna con Chester e Talinda.
La
cosa inizialmente era davvero da film surreale, ma poi ci siamo
abituati e Anna e Talinda hanno fatto molto amicizia, la cosa mi
piace. Anna sembra più rilassata da quando ha conosciuto Talinda e
spesso escono insieme. Io e Chester siamo molto impegnati anche per
il gruppo, ora, e capita che passiamo le notti in sede o ad ogni modo
le giornate. Loro ormai si fanno i loro programmi, escono insieme ed
anche se Anna è l'esatto opposto di Talinda -oddio in effetti
sembrano me e Chester- si influenzano a vicenda. A volte è Anna
-quasi sempre in effetti- che fa quello che vuole Talinda, ma alcune
altre, quando lei ad esempio è stanca perchè ormai è verso la fine
della gravidanza, fanno quello che propone mia moglie, così stanno
più tranquille.
Ad
Anna piacciono molto i film oltre che i libri e capita che stiano a
casa a guardarsi dei film con la mega tv ed il mega impianto.
Oltretutto sono delle ottime mamme. Jaime e Isaiah le adorano.
Beh,
Anna ama tantissimo i bambini ed è molto materna.
Vederla
con loro e coi nipoti mi fa pensare che un giorno è giusto che
diventi veramente mamma. Sospiro. Non sono pronto.
Non
ad avere figli ma ad essere padre.
Cioè
nemmeno questo.
Non
sono pronto ad ingannare una creatura.
Per
il momento lei non me lo chiede però le si legge negli occhi che ne
vuole. Se ne meriterebbe tanti, in effetti.
Questa
comunque è una di quelle sere da loro e quando arriviamo, troviamo
solo Talinda coi bambini.
-
E Chester? - Chiedo subito, lei ridacchia. Ha lo stesso tipo di
ghigno di Chez, a volte mi inquieta! Non è che sono gemelli separati
alla nascita?
Non
possono essere così simili!
-
Si era dimenticato della carne per il barbecue... - Lo dice senza
bisogno di aggiungere altro, lo faccio io scuotendo la testa.
-
Ci invita e non prende la carne? - Lei sospira con un'espressione che
la sa lunga.
-
Eh... è innamorato! - E' una cosa che si dice sempre di chi scorda
le cose, ma il fatto che lo dica lei a me sapendo che è
perfettamente vero e che lui è innamorato di me, ha proprio del
comico!
Anna
ride e penso che rida solo perchè l'ha detto lei, così invece di
impallidire faccio un sorrisetto nervoso e vado in cucina a mettere
giù le birre e la coca cola.
È
davvero pazzesco a volte.
Tutto!
-
Dai, non te la sei mica presa! La mia era una battuta! - Talinda mi
raggiunge in cucina mentre Anna va a salutare i bambini che le
saltano addosso.
Io
mi volto e la guardo senza capire.
-
E perchè dovrei? È vero! È innamorato! - Non specifico di me
perchè tanto è sottinteso, se siamo soli riesco a scherzare così,
mi imbarazza farlo davanti ad Anna!
Infatti
quando c'è lei le sto attaccato o per lo meno evito di fare il
marito di Chester.
La
sua risata è molto piacevole e rilassata, si vede che è cominciata
proprio così, senza amore, solo stando bene insieme. Diciamo in
amicizia. Non saprei dire bene.
Sono
compatibili perchè sono identici, hanno gli stessi gusti, lo stesso
carattere, sono entrambi esibizionisti... sono più dei compagni di
giochi e passatempi. Come io ed Anna, che abbiamo molte cose in
comune e siamo molto simili. Siamo compagni del tempo che passiamo
insieme. Le volte in cui lo passiamo insieme, visto che sono più
fuori a far qualcosa che dentro in casa con lei.
A
volte mi sento in colpa ma sono sempre stato così, devo stare
impegnato o mi sento male a stare inattivo... ed ora capisco perchè.
In
breve parliamo amabilmente del fatto che lei è prossima e che
dovrebbe già aver partorito e che il medico dice che indurrà il
parto.
Cavolo,
però... è bello parlare tranquillamente così con lei.
Con
Sam era una guerra ogni volta!
Non
so proprio come sia possibile, non ci sono abituato ad avere questo
bel rapporto con una delle donne di Chester!
È
incredibile!
-
Sai, Sam non è così male... da come me ne aveva parlato Chester
pensavo fosse un mostro, tu poi la chiami 'la creatura', però l'ho
conosciuta ed è davvero piacevole! - La fisso come se fosse matta e
per poco non mi cade la birra di mano.
-
Sei in travaglio e deliri? - Le dico di istinto, lei ride. Comincia a
ridere un sacco e la cosa mi fa piacere ma io penso che sia andata
davvero.
Poi
improvvisamente smette e non so se sia per la mia faccia o perchè ha
una visione e rinsavisce. Però si fa seria, respira un paio di volte
e si tiene la pancia. Penso che forse non sta bene...
-
Tal? - La chiamo così. Lei sorride di nuovo e sembra tornare a
posto.
-
Sì, sì... ci sono... - Sembra non abbia più nulla ed infatti torno
a Sam con la mente per spiegarle in modo esauriente del mostro di cui
parla, ma mentre sto per farlo la vedo mettere giù la birra ed
andare nella stanza del guardaroba, tira fuori il borsone con, penso,
la roba per l'ospedale e la voce mi muore in gola.
Cosa
fa?
Lo
prepara all'ingresso, si mette le scarpe e si scusa un attimo con me
che stavo per iniziare il mio sproloquio anti Sam.
Capita
così che sento la sua chiamata.
-
Chez, a che punto sei? - Sembra tranquilla, ma solo in un secondo
momento noto che respira profondamente e si tiene una mano sul ventre
gonfio e tondo. - Sì sì tutto bene. Anna e Mike sono qua,
aspettiamo solo te. No, è che io non sto bene, penso di essere in
travaglio, ho i sintomi e penso sia meglio andare in ospedale. - A
questo punto la birra mi cade e si rompe, Anna entra per vedere cosa
succede e mi vede pallido come un cadavere.
-
Mike tutto bene? - Anche Talinda si gira a guardarmi e ridacchia. E
lei ridacchia! Cioè dice che è in travaglio e sono io quello che
sta male!
No,
ma mi ricordo di Sam, è stato un incubo!
Perchè
diavolo le becco sempre io? Ho un cartellino che dice 'solo con lui e
basta?!'
-
E' in travaglio! - Dico ad Anna con voce spiritata.
-
Come in travaglio! E sta così tranquilla?! - Nemmeno lei se lo
spiega. Io annuisco sotto shock.
-
Allora sei dall'altra parte della città! Ma non serviva andassi così
lontano. - Dice sempre beata come se stesse benissimo. - Sì, mi
faccio accompagnare da Mike, ti aspetto là! -
Oh
Dio che deja-vu sconvolgente.
No
io non voglio questa volta. Una mi è bastata.
Sto
per scappare istintivamente ma Anna mi prende per il braccio.
-
Non te ne puoi andare! Ha bisogno di te! - E' che me lo dice lei, è
solo per questo. Altrimenti avrei mandato a cagare Talinda!
-
O così o mi fai partorire qua! - A questa sgrano gli occhi, divento
un cadavere ambulante, schizzo in cucina, prendo le chiavi della
macchina e corro verso la porta d'ingresso dove lei mi aspetta
sorridente e con il borsone in spalla.
Di
volata glielo prendo e sempre correndo esco di casa. Sembra che stia
scappando.
In
effetti è un po' quello che vorrei fare.
Il
tragitto non è per niente paragonabile a quello dell'altra volta.
Sam era un delirio e gridava come una matta isterica, tipo bambina
posseduta.
Talinda
è calma e tranquilla ed ascolta me mentre parlo isterico come un
matto posseduto ed è davvero comico perchè di tanto in tanto mi
tranquillizza!
Lei!
A me! Che non sono nemmeno il padre!
Perchè
i figli di Chester li sento come figli miei?
Sono
confuso!
Grazie
a Dio arriviamo in ospedale senza intoppi, lei è ancora viva e non
mi ha insultato e nemmeno picchiato, mi sembra un sogno rispetto
all'altra volta.
Peccato
che poi lo scherzo arrivi.
Perchè
lo scherzo c'è sempre in questi casi!
Dannazione!
Con
la macchina arrivo fino all'ingresso, poi la faccio scendere e
l'accompagno dentro. Penso che ho sbagliato zona.
Non
lo so.
Non
c'è nessuno.
-
Siamo sul retro. - Mi spiega lei che sembra sorprendentemente lucida
anche per me che, evidentemente, non lo sono. Ho sbagliato ingresso.
Come cazzo si fa?
Lei
riesce pure a ridere ma poi finisce con una smorfia e si tiene a me.
Dio
ha molto senso dell'umorismo.
Sospiro
e mi guardo intorno.
-
Dai, andiamo ad un ascensore, al piano terra ci sarà qualcuno! -
Siamo nel seminterrato, per di più!
La
circondo con un braccio e l'aiuto a camminare, fa davvero molta
fatica, ogni passo è quasi un trascinarla eppure non si lamenta e
non grida.
Io
penso che potrei farle una statua!
-
Non possiamo andare per le scale? - Mi chiede implorante. Ecco che
partono i deliri.
-
Che scale d'egitto! Non riesci a camminare! Figurati le scale! - Apro
l'ascensore ed entro, lei oppone un po' resistenza.
-
E' che ho paura dell'ascensore! - Alzo gli occhi al cielo.
-
OH Signore Santo! - Esclamo.
-
No davvero, io... - Però si piega in due e la sostengo ancora
finendo per tirarmela dentro.
-
Dai, un solo piano e poi usciamo. Stai male, non puoi farcela per le
scale! - Dico agitato con un tono davvero molto alto. Io odio tutto
questo.
Lo
odio!
Se
prima era pallida, quando le porte si chiudono e l'abitacolo si muove
lei diventa tipo uno zombie e la sua carnagione è piuttosto
abbronzata.
Stringe
gli occhi e respira a fatica, non so se sia per le contrazioni o per
l'ascensore ma cerco di distrarla.
-
Ma così d'improvviso stai già così male? Io pensavo che ci volesse
di più! -
Che
bel modo di distrarla. Mi artiglia la mano e mi sembra Sam, ora.
-
E' da tutto il pomeriggio che ho dei sintomi ma non erano forti, il
medico ha detto che spesso sono dei falsi allarmi e siccome ne avevo
già avuti tanti, di falsi allarmi, ho deciso di aspettare che
fossero più forti... ora mi sa che siamo maledettamente vicini! - Ed
è proprio qua, esattamente mentre lo dice, che il maledetto
ascensore si ferma.
Oh
cazzo!
Perchè
si ferma!?
Talinda
mi fissa e spera che sia uno scherzo.
Io
la fisso e spero altrettanto.
Eppure
questo coso è davvero fermo. Perchè è fermo e le porte non si
aprono? Doveva succedere proprio ora cazzo?
-
Mike io sto male! O questo coso si muove o io partorisco! - Non le
chiedo se sia per la paura o perchè effettivamente deve, ma la vedo
accasciarsi per terra e sedersi in posizione da parto con le gambe
aperte.
Dio
mio non può espellere veramente qua? Comincio a pestare i tasti come
un pazzo. Non ci posso credere.
Il
tasto dell'emergenza mi rimanda una voce.
-
Siamo spiacenti ma c'è un guasto in corso, abbiamo provveduto a
mandare i soccorsi... -
-
CAZZO C'E' UNA DONNA CHE STA PER PARTIRIRE QUA! NON SCHERZIAMO! -
-
Ma signore, da dove siete arrivati? Quella non è un'entrata per il
pubblico! -
-
E CHI SE NE FOTTE CAZZO! TALINDA STA PER BUTTARLO FUORI! - Grido come
poche volte in vita mia mi capita e lei riesce pure a ridere di me!
-
Stia calmo, stiamo lavorando sul guasto. Lei e sua moglie avrete i
soccorsi che vi servono. -
-
NON E' MIA MOGLIE PORCO MONDO! PERCHE' DEVONO CAPITARMI SEMPRE STE
COSE!? SEMPRE CON LE MOGLI DI CHESTER! GLIELO TAGLIO! - Talinda
riesce a ridere ancora, bene, almeno la distraggo e non lo manda
fuori.
-
Si calmi.
-
E NON MI DICA DI STARE CALMO! IO ODIO QUESTE COSE! - E con 'cose'
comprendo un bel po'...
-
Le chiamo un medico... - E perchè deve chiamare un medico?!
-
Che me ne faccio di un medico! Voglio uscire di qua! -
Talinda
respira come le hanno insegnato. Brava respira. Io sto appoggiato
alla parete metallica dove ci sono i tasti ma penso che non serva.
-
Non è normale tutto questo... -
Dico
sbattendo la fronte.
-
Signore, come procede? - La voce è cambiata, è un uomo.
-
E come vuoi che proceda? Lei è qua ed il bambino grazie a Dio è
ancora dentro di lei! - Checca isterica, mi chiamano quando faccio
così. Che provino loro!
-
Allora, ho bisogno che controlli delle cose per me. - Ecco,
fantastico.
-
Io voglio uscire! -
-
Signore, se sua moglie ha bisogno davvero subito di partorire non può
aspettare i soccorsi. Mi dia retta e faccia quello che le dico. -
-
NON E' MIA MOGLIE! E' LA MOGLIE DEL MIO A....- Sto per dire amante ma
Talinda caccia un urlo che mi convince a fare quello che questo qua
dice.
-
Allora. La signora deve togliersi quello che indossa sotto e lei deve
guardare se il parto è aperto e dilatato. -
Arabo.
-
COSA DEVE FARE LEI? ED IO DEVO GUARDARE COSA DOVE? - Sono pure
sconnesso.
Talinda
si è già sfilata gli slip ed io sono scattato dall'altra parte del
cubo in cui siamo, la faccia contro l'angolo.
Continua
a soffrire.
-
Mike ti prego fallo! - Non ne può più. Penso che sia stata molto
stoica fin qua. Non può continuare?!
Prendo
il telefono.
-
Mike vieni qua e guardami la vagina, cazzo! -
-
Devo insultare Chester! - Dico come se fosse logico.
-
Lo farai dopo! Vieni qua! - Questo era un ringhio e sembrava per un
attimo Sam, la cosa mi inibisce ed infatti lascio perdere il telefono
e mi inginocchio davanti a lei. Ma non guardo un bel niente.
Guardo
lei che guarda me. È sudata, pallida e sconvolta. Sta davvero male.
Ma
perchè non si sbrigano?
Ho
capito che sono una pessima persona e faccio del male a tante
persone, ma espiare così le mie colpe...
-
Signore, deve guardare se... - Lui mi spiega cosa devo guardare e
come e forse pure lo registro. Ma i miei occhi si rifiutano di
abbassarsi e vedere.
-
Senti Mike, avrai pure visto una figa, no? Non è diversa dalle
altre! La mia è pure rasata! Ho tolto il piercing! -
Non
ce la posso fare.
Perchè?
Sto
per piangere istericamente.
Non
voglio, dannazione!
Io
mi rifiuto!”
“Deja
vu, il telefono suona e la voce di Mike mi urla trapassandomi il
cranio. Sapevo che l'avrebbe fatto. Quando Talinda ha detto che
l'accompagnava lui, l'ho subito pensato che mi avrebbe chiamato per
insultarmi.
-
TI ODIO CAZZO! ORA SONO QUA E STO GUARDANDO LA VAGINA DI TUA MOGLIE
CHE E' TUTTA RASATA E SENZA IL PIERCING! IO NON VOGLIO VEDERE LA
VAGINA DI TUA MOGLIE! E NON VOGLIO TOGLIERLE TUO FIGLIO DA DENTRO! E'
TUO FIGLIO CAZZO! E NON VOGLIO TOCCARLA NEMMENO! SEI UN MALEDETTO
BASTARDO CHE PER COLPA DELLA CARNE HA LASCIATO SUA MOGLIE INCINTA A
ME! PER LA SECONDA VOLTA! RINGRAZIO DIO CHE TALINDA NON E' ODIOSA
COME SAM ALTRIMENTI L'AVREI DEMOLITA! GUARDARE LA VAGINA DI SAM MI
AVREBBE BLOCCATO LA CRESCITA! IO CHE A STENTO GUARDO QUELLA DI MIA
MOGLIE DEVO GUARDARE QUELLA DELLA TUA! E QUESTO MANIACO PER IL
CITOFONO MI DICE CHE DEVO PURE TOCCARE PER SAPERE QUANTI CENTIMETRI
E'! CI MANCA SOLO CHE MI DICA DI INFILARE LE MANI DENTRO! CAZZO! -
Non posso trattenere le risate più grasse della mia vita. Devo
fermarmi per piangere dal ridere perchè me li immagino.
Lei
rilassata e lui tutto agitato a guardarle la vagina.
Un
momento.
E
perchè mai dovrebbe?
-
Mike, che cazzo dici?! E perchè le stai guardando la figa? - non ha
senso quello che dice. Finchè non si decide a spiegarmelo. Sempre
gridando come un idiota.
È
chiuso in ascensore.
-
Ma dai, hai sbagliato ingresso ed hai preso un ascensore del secolo
scorso che si è bloccato! Ma come si può?! Non posso nemmeno
affidarti mai moglie! -
-
Fottiti da solo la prossima volta! Ti proibisco ogni buco esistente!
Ora cucio anche il suo! - E' così fuori che sta per sputtanarsi da
solo, fortunatamente il medico lo interrompe per sapere di quanto è
aperto il parto. Ma può essere vero che Mike deve far partorire mio
figlio in ascensore?
Dio
è un comico, lo sapevo. Per questo mi piace.
Lascio
la comunicazione aperta e parcheggio, poi faccio il giro che dovrebbe
aver fatto lui, prendo questo benedetto ingresso sul retro, trovo le
scale e le faccio. Poi mi basta piazzarmi lì dei tecnici che stano
lavorando all'ascensore.
Spero
che li facciano uscire, che ci posso fare?
-
Mike, ci sei? Io ti aspetto. Miraccomando, non far cadere mio figlio!
- Dico scherzando. In fondo che ci posso fare? Almeno è lui e non
uno sconosciuto.
E
poi è proprio divertente, andiamo!
-
Stronzo di merda! Ho le dita che sanno della vagina di Talinda! -
-
Ehi, non sono infetta, piantala o ti tiro un calcio! - La voce di
Talinda si fa sentire ed io rido.
-
Brava, fatti sentire! -
-
Signori, adesso comincia il momento difficile. -
-
E questo chi è? -
-
E' il medico. -
-
Ok, gli dica cosa fare! - Penso che sia una conversazione atipica ma
ci capiamo.
-
Lei è il padre? -
-
Sì sono io... -
-
Bene, la vostra famiglia allargata si sta allargando ancora di più!
- Solo lui sa cosa ha capito di tutta questa situazione ma mentre io
rido e Mike impreca, Talinda grida.
-
Sta male? - Che domanda geniale che faccio.
-
No guarda, godo di piacere perchè Mike mi sta scopando! - All'idea
mi rido di più.
Sento
che il dottore conta, non so bene cosa conti.
Quando
Talinda smette di gridare lui comincia con le direttiva per il parto.
-
Ma io non farò nascere un bel niente! -
-
Infatti si tratta di un bambino! Sii uomo e fa quello che devi fare!
-
Talinda
è più uomo di Mike...
-
Io non voglio guardarti là sotto di nuovo! -
-
Andiamo, è solo una figa! Sai quante ne ho viste io?! Mica è
sconvolgente?! - Certo che lo è. Per lui lo è. È gay!
No
dai, è solo innamorato di me...
-
Cosa vuol dire che ne hai viste tante? - Mike si sveglia ora
all'uscita di Talinda. Io lo sapevo ma non glielo avevo detto.
-
Chester non te l'ha detto? - Fa lei.
-
Cosa?! - Mike penso che sia cadaverico ora.
-
Che sono bisessuale! Sono andata con un sacco di donne! - il silenzio
che sento ora è sospetto. E mi preoccupa.
-
Signori non vorrei interrompere il delicato momento delle
rivelazioni, ma non è il momento giusto, alla prossima contrazione
la signora dovrà spingere forte, proviamo a farlo nascere. -
Silenzio.
No,
qua qualcosa non va. Ora Mike doveva urlare.
-
Cos'ha Mike? Perchè non strepita?! - Chiedo preoccupato più per lui
che per Talinda.
-
Credo che sia svenuto! -
-
Come svenuto!? - Io ed il dottore esclamiamo insieme uno dal citofono
e l'altro dal telefono.
La
sento trafficare.
-
Che fai? -
-
Gli sto dando calci! - Questa è proprio come me, per questo mi trovo
bene! Mi fa ridere un sacco! - Eccolo, si è ripreso. - E con lui che
si riprende, lei urla ancora.
-
Signore, si prepari a prendere il bambino, deve dirmi quando vede la
testa. Lei signora spinga. - Il dottore la fa facile. Quello è
appena svenuto perchè ha pensato a cosa possono aver fatto Talinda
ed Anna insieme da sole e deve vedere la figa che butta fuori un
bambino!
-
Io non... - Mike cerca di opporsi ma Talinda grida e spinge ed io
grido sopra di lei.
-
Cazzo, guarda la sua figa e prendi mio figlio! - Ordino arrabbiato. È
assurdo questa avversione per una stupida vagina!
Quando
glielo dico io si decide.
Smette
di lamentarsi, si sentono solo le urla di Talinda ed il dottore che
per abitudine dice di spingere.
Allora
Mike gracchia che vede qualcosa. Altri 'spinga, spinga' a cui mi
unisco. Parte un insulto che non capisco da parte di chi è e poi
urla. Ancora spinga. Ancora urla e poi il caos.
Le
porte si aprono ed il dottore compare magicamente accanto a me che
aspetto di vedere.
E
dentro la scena che vedo non la scorderò mai finchè campo, giuro.
Come
si fa a dimenticare Talinda stesa e disfatta e Mike con un cosino
minuscolo che tiene fra le mani come fosse un cuscino da fedi
nuziali?
Una
mano sul culetto e l'altra sulla testolina e lo tiene alto davanti a
sé e lo fissa un po' schifato per il sangue ed un po'... un po' non
saprei... sconvolto?
Non
capisco se dopotutto gli piaccia o voglia vomitare.
Però
non lo dimentico perchè per il casino che è scoppiato, per un
istante ho una specie di tilt ed in questo tilt mi confondo. Sì,
perchè penso assurdamente che quello sia figlio mio e di Mike, cosa
che ovviamente non è così, però è un po' come quando le coppie
gay adottano dei figli.
Cioè
non ha senso, però mi emoziono come se lì dentro ci sia tutta la
mia famiglia e poi, mentre il dottore entra e si occupa del mio
piccolo, mi rendo conto che è così.
Talinda
è la madre dei miei figli, ma Mike è l'amore della mia vita. A modo
loro fanno tutti parte di me. Sono la mia famiglia comunque.
Ed
è una famiglia fottutamente splendida e soprattutto felice.
Felice
come lo sono io.
Delle
infermiere arrivano con un panno, vagamente vedo che tagliano il
cordone e mentre si occupano di Talinda per terra disfatta e sfinita,
mi consegnano il bambino.
Quel
piccolo cucciolo che ora piange e che prima stava sotto shock fra le
mani di Mike.
Mi
inginocchio accanto a lui, ancora a terra in parte, le sue mani
sporche di sangue sospese per aria, sudato, ansimante, sconvolto come
lo sono io.
Io
che ho le lacrime agli occhi e gli sorrido incredulo che una cosa
così perfetta possa venir creata da persone.
Quando
è nato Draven mi sentivo il fallito che metteva al mondo la
perfezione.
Ora
mi sento un vincitore che mette al mondo la coppa delle coppe.
Cerco
anche Talinda e le sorrido perchè dopotutto ha fatto un fottuto gran
lavoro.
Ma
è diverso, è tutto strano e sono come ubriaco perchè non è una
cosa circoscritta a me e a lei. Io e lei siamo il padre e la madre ma
Mike l'ha fatto nascere.
Mike,
capisci?
C'è
della predestinazione in tutto questo.
Non
uno qualunque.
Lui.
Il
mio amore fa nascere un altro mio amore.
Non
è tutto così perfetto?
Anche
lui alla fine è emozionato e si dimentica la visione della vagina di
Talinda, si dimentica lo shock di sapere che le piacciono anche le
donne, si dimentica la fatica, il panico, il caos. Si dimentica tutto
e si perde in me e nel piccolo. Ci guarda e sembra brilli come brillo
io.
Non
è triste.
L'altra
volta era triste e angosciato.
Ora
sta bene.
È
contento.
È
rilassato.
Forse
perchè è stato parte attiva o forse perchè è sicuro del mio amore
per lui. O forse perchè in generale ogni cosa sta andando
fottutamente alla grande.
Preoccuparsi
di cosa?
Perchè?
Va
tutto così bene.
Ed
io ho dato la vita, oggi. Una vita così bella e perfetta.
Improvvisa,
inaspettata, splendida.
Sorprendente
e sconvolgente.
Non
ne sarò mai sazio di questa sensazione.
Stringere
fra le mani qualcosa di mio e di pulito e di bellissimo, il mio
riscatto nella vita. La mia vittoria vera.
La
purezza è uscita anche da me, così sporco e maledetto. Ora è tutto
a posto.
E
non ne avrò mai abbastanza, di questa sensazione. Mai.
Ne
voglio ancora ed ancora ed ancora.
E
dannazione, voglio esserci io, la prossima volta. Non lasciare sempre
tutto a Mike.
Mike
ci sarà per me, ma ci devo essere pure io.
È
tutto così bello.
Sorrido
fra le lacrime e vedo che tutti e tre ne abbiamo perchè ci si perde
in una cosa del genere.
Ci
si perde e ci si ubriaca nella felicità.
È
come purificarsi.
È
fottutamente bellissimo.
-
Tyler. - Dico il nome che avevamo deciso e lui smette di gridare.
-
Gli piace la tua voce. - Dice Mike. Quando fanno alzare Talinda e la
fanno sedere su una sedia a rotelle per portarla su un letto, io mi
alzo e le do il piccolo un momento, prima che venga portato via e
curato dalle ostetriche.
Così
la vedo, per un attimo, che pensa al suo di riscatto. Un riscatto che
sa solo lei. Ma la vedo serena e sono contento che anche lei ce
l'abbia fatta a vincere i suoi demoni.
Quando
io e Mike siamo soli al bagno perchè lui si deve lavare e pulire, io
sono appoggiato al lavandino e sono perso con lo sguardo in alto. Non
riesco più a parlare e a fare niente. Penso alla perfezione del suo
viso e non ho altro in mente. Penso che sia diverso da Draven e da
Jaime. Jaime non l'ho visto nascere. L'ho visto da grande. Ma mi sono
emozionato a vederlo. Non so perchè.
È
stato bello. L'ho sentito.
Draven
era il primo ed è venuto nel mio momento peggiore. È stato magico.
Ma
ora con lui sto bene, è il completamento di un periodo
maledettamente felice e perfetto e non so proprio cosa dire e cosa
pensare.
Sono
sotto shock perchè penso come si possa essere più felici di così.
-
Sei contento? - Mi chiede Mike. Ora è calmo anche lui e lo sento
sereno.
Annuisco
e lo guardo. Sta sorridendo in quel suo modo così tenero. Ed è
tutto per me.
Gli
prendo la mano e me lo porto davanti, lui si appoggia a me e mi
carezza il viso. Sorride dolcemente, si riempie gli occhi di me e
della mia gioia e lo è anche lui. Lo è che io lo sia.
È
così che funziona quando ci si ama in modo assoluto e completo.
-
E' stato tutto perfetto. E lo è stato anche perchè l'hai fatto
nascere tu. Forse è egoista e crudele, hai dovuto far nascere il
bambino della persona che ami che questo ha fatto con un'altra, ma...
ma io sono felice. Per me è perfetto perchè eri tu qua a
consegnarmelo. Essere padre è un dono fantastico ed ora sono
completo. Ho tutto. Perchè con Draven ero padre ma non avevo te. Ora
sono padre ed ho te. Cosa posso chiedere di più? Niente. - Gli occhi
lucidi rispondono per me ed alla fine solo un semplice bacio sancisce
questo istante che durerà per sempre, in noi.
È
solo la perfezione.
Amo
la vita e sono felice di essere vivo.”