CAPITOLO LXXXV:
DI
NUOVO IN TOUR
“Maledizione
a me e a quando ho regalato una macchina fotografica professionale a
Mike.
È
che pensavo che siccome è un artista e fa musica e dipinge, la
fotografia gli mancava!
Ora
fotografa ogni puttanata!
Specie
la mia faccia!
Poi
mi passa tutte le foto per computer.
Fa
molte foto anche ai miei figli, anzi, per lo più a me con Ty. Gli
piaccio molto quando sono con lui, dice che mi trasformo.
Sorrido,
è piacevole saperlo, non è una posa di certo.
A
me piace essere fotografato e riconosciuto, mi definiscono divo
perchè lo sono. Sto fottutamente bene nei panni della persona famosa
ora che sono pulito.
Quindi
diciamo che mi piace anche essere sempre sotto i suoi riflettori,
però ammetto che è seccante. E poi odio che vengano immortalati i
miei bambini. So che lui quelle foto non le metterà in giro mai e
poi mai nemmeno sotto tortura, ma sto sempre molto attento a far
vedere di loro quanto meno posso. Quando decido di mostrarli in
pubblico è un conto, so bene che non li posso nascondere davvero, ma
in generale voglio che abbiano una buona infanzia, con la giusta
privacy, che non siano sempre in giro su ogni giornale o rete. Se
vengo a sapere che la gente parla di loro guai!
Il
fatto che io sia famoso non è certo positivo per loro, se vogliono
essere dei bambini normali. Forse un giorno godranno nell'essere
qualcuno ma finchè sono piccoli voglio che facciano i bambini
piccoli, cazzo!
Saliranno
sul palco con me, ogni tanto, e li porterò a qualche evento se non è
una cosa esagerata, ma non faranno vite da piccoli divi. Di montato
basto ed avanzo io.
Mike
dice che sono così perchè sono egocentrico e non voglio che
qualcuno mi rubi la scena. Può anche essere, però per me è solo
proteggerli da quello che io so è un mondo di merda.
Comunque
ho regalato la macchina fotografica a Mike anche per distrarlo, di
solito con della nuova tecnologia si distrae perchè si perde un po'
ad usarla, i primi tempi.
È
il suo punto debole, ha molte fisse ed io spesso ne approfitto,
perchè nell'ultimo periodo dell'album è stato atroce. E poi sono
successe molte cose fra me e mio padre, la canzone fatta in una
settimana quando per le altre undici ci abbiamo impiegato mesi e
mesi...
Questo
album è stato un parto vero e proprio ed a volte ho pensato fosse
pure un aborto.
Mike
era davvero allucinato, non dormiva, non pensava ad altro che alle
canzoni e a quello che bisognava fare, organizzare questo e quello.
Non respirava più!
Anche
a casa era intrattabile ed Anna mi ha disperatamente chiesto di fare
qualcosa -in coro con tutti gli altri che non lo sopportavano più-
perchè era impossibile vivere con lui anche solo un minuto.
Così
mi è venuta in mente questa cosa.
Lui
adora la tecnologia ed in quanto artista dovrebbe andare d'accordo
anche con le foto.
Avevo
ragione, adora fare foto. Solo che ora è fisso su quello!
Dice
che ormai il lavoro è fatto, l'album è uscito e che c'è solo da
aspettare.
Dio
sia lodato, prima diceva che anche se era uscito c'erano un sacco di
cose da vedere.
Ora
si perde a fare foto.
Che
meraviglia.
Non
molto quando le fa a me ma almeno non è isterico.
In
compenso sono io isterico.
E
me le passa sul computer dicendo di fare dei collage per tappezzare i
muri. Ma che idee gli vengono?
Comunque
è tutto entusiasta e sono contento.
Fortunatamente
un po' molla quando arrivano i primi dati sull'album.
Essendo
il primo dopo la nostra lunga pausa va a ruba perchè sono curiosi di
sapere cosa abbiamo tirato fuori, io penso che ci sarà un calo, sono
pronto a questo, ma non me ne fotte. Siamo convinti della nostra
scelta.
Quando
arrivano statistiche e richieste per interviste si mette a studiarsi
tutti i dati e le persone che gli chiedono udienza, cerca quelli meno
antipatici, penso. Non lo so.
Comunque
fa tutto lui e torna ad essere l'uomo della sparizione.
Presenziamo
a molte interviste e molti programmi, è un periodo davvero stra
pieno ed il lancio del mio album personale viene rimandato ancora,
sebbene sia prontissimo. Del resto poi dovrò fare una serie di
concerti con l'altro gruppo, non è certo ora il momento.
Sto
attaccato al culo di Mike consapevole che a momenti arriverà lo
scoppio atomico.
Le
critiche.
Le
critiche lui le ama perchè va a nozze, si mette a difendere sempre a
spada tratta le sue idee però si fa prendere troppo ed esagera. È
molto emotivo sotto questo aspetto, così io devo sempre essere
pronto e capire quando sta superando il limite ed intervenire.
Gli
chiedono perchè tutto questo grande cambiamento, perchè così tante
canzoni leggere rispetto a quelle a cui avevamo abituato tutti.
Perchè così poche chitarre pesanti. Perchè così pochi
mescolamenti vocali e di genere. I generi sono molto netti anche se
ce ne sono diversi. Non ci sono più vere e proprie fusioni.
Insomma,
la critiche non si sprecano.
A
me non fotte un cazzo, Mike ripete sempre le stesse cose e quando
partono delle provocazioni inserisce la marcia e sembra debba
investire qualcuno.
Allora
io intervengo pronto.
Fortunatamente
arriva il periodo dei concerti, è davvero appagante dover andare e
piantare in asso il resto del mondo.
Non
vedevo l'ora di ricominciare.
Siamo
molto tesi, in effetti, perchè l'ultimo tour è stato un successo
sotto il punto di vista musicale ma è stato un disastro sotto quello
personale.
Siamo
caduti in tutti i modi.
Mike,
così, il discorsetto prima di salire ce lo fa.
Ci
riunisce e me lo aspettavo.
-
Non sarà come l'ultimo che abbiamo fatto. Forse non sarà lo stesso
successo, anzi, penso proprio di no. Però sarà il tour più bello
che abbiamo mai fatto. Fidatevi. Lo vivremo insieme, da amici, sarà
il primo vero tour per noi, quindi voglio che state tutti rilassati e
sereni. Non voglio tensioni. Andrà alla grande, ci divertiremo e non
rimpiangeremo niente! -
Lo
vediamo come un guru quando fa così, perchè è fottutamente bravo
con le parole. A volte ne spara troppe, altre sono proprio quelle
giuste.
Lo
guardiamo tutti, sorridiamo più tranquilli perchè pensavamo a
questo. Siamo emozionati, ma trasciniamo i nostri bagagli e cazzo,
non vedo l'ora di salire sul primo palco e gridare come un matto.
Non
vedo proprio l'ora.
Sul
bus lui parla di sistemi di scalette e tutti lo fissano come se fosse
matto.
Spiega
che io ho bisogno di tirare il fiato a metà di ogni concerto e
dovremo mettere lì una serie di canzoni calme. Vuole fare anche
pushing me away versione pianoforte. Nel nuovo album, oltretutto,
abbiamo inserito molte canzoni dove non devo gridare e mi aiuterà a
riposare.
Mi
secca non essere più a quell'altezza e spero proprio che non ci
siano veri problemi, che non si senta che non riesco. Mi sono
esercitato molto, ho seguito la dieta prescritta specifica per la mia
voce, faccio sempre tutti gli esercizi per le corde vocali e nelle
prove non ho più molti problemi ma non è indicativo.
Mike
mi ha seguito maniacalmente.
Mike
in effetti, come sempre, ha fatto miliardi di cose.
Non
so come ha fatto.
Mi
è stato dietro su tutto, è stato dietro a tutto il gruppo per ogni
cosa, è stato dietro alla nostra musica passo per passo anche quando
non serviva, è stato dietro a... persino ai suoi cani!
Segue
pure quello che scrive Anna, glielo legge e l'aiuta a sistemare,
spesso la corregge.
Io
non so come fa!
Poi
dorme un paio di ore a notte e gli basta.
Dopo
che parla della setlist tipica che vuole proporre, ovvero radunando
le canzoni più calme nel mezzo, ci lascia tranquilli per pensare
ognuno ai proprio fantasmi.
Tornare
a viaggiare insieme è strano perchè l'ultima volta è stato un
disastro. Per questo sono emozionato.
E
poi perchè tornerò a cantare per davvero.
Però
lui mi si siede accanto nel sedile e mi prende la mano di nascosto.
Come se tutti non sapessero.
Lo
guardo e sorrido ironico.
-
Ti eserciti a farlo di nascosto quando saremo fra gente che non deve
sapere? - Lo prendo in giro perchè sta diventando sempre più fobico
della gente e del fatto che possano scoprire cose del suo privato. A
me non fotte, però a lui sì e quindi non lo obbligo ad aprirsi di
più.
-
Non rinuncerò certo a prenderti la mano solo perchè siamo in mezzo
alle persone! - Sgrano gli occhi sorpreso. Sembra quasi che debba
dichiararsi a tutti.
-
Mi chiederai di sposarti davanti a tutto il mondo? - Ridacchia e
scuote la testa.
-
Certo, e poi ti salto addosso e ti bacio appassionatamente! - Rido a
mia volta!
-
Quello lo farei io! - Continuiamo a ridere insieme, come sempre, e mi
accorgo che mi sono distratto dall'ansia del primo concerto. Io in
ansia per cantare davanti a tutti. Ma quando mai?
È
che è questo problema alla voce. Non so nemmeno se è ancora un
problema. Riesco a cantarle tutte ma... beh, una serie di concerti è
diverso. Passerò giorni a farlo di continuo.
-
Senti, se hai bisogno di una pausa basta che lo dici, non sono
problemi per nulla, eh? Lo capisco bene. Vedo di tutto io. Tu mi dici
che non ce la fai ed io fermo tutto. Assolutamente. Rimandiamo o
insomma, trovo una soluzione. - Sorrido intenerito. È lui quello
ansioso ora. Ci diamo il cambio.
Appoggio
la fronte alla sua e lo tranquillizzo.
-
Starò bene! Andrà tutto alla grande! -
-
No senti, davvero. Se stai male, se hai qualcosa, se non ce la fai...
qualunque cosa! Qualunque! Me la devi dire! Se sei troppo stanco, se
non senti le corde vocali a posto. Non devi sforzarti per nulla, eh?
- Gli do un pizzicotto alla guancia perchè ora esagera davvero!
-
Piantala, non sono una principessa! - Lui ironico mi risponde.
-
Ah no? - E questo rilassa di nuovo i toni.
È
apprensivo per quel che mi riguarda. Penso che fobico com'è riguardo
la privacy, se dovessero colpire in qualche modo me, un modo
qualunque, e ledere il mio privato... diventerebbe lui una bestia. Io
non avrei il tempo di diventarlo, sarei occupato a tenerlo fermo!
-
Però dimmi tutto. L'altra volta è stato un disastro perchè non mi
dicevi più nulla, ci eravamo lasciati e non volermi dirmi le cose
importanti! -
-
Ora stiamo insieme, che paragoni fai! - Dico sempre in totale
rilassamento, mentre mi coccolo per bene la sua mano ed il suo anello
che per il momento indosso anche io. È bello poterlo mettere
insieme.
-
Hai capito cosa voglio dire. - Si che ho capito, di lui capisco
sempre tutto. E lui lo sa. Spesso sono l'unico a capirti.
-
Ti dirò anche quando vado a pisciare e cagare, se ti va bene! - Lui
soddisfatto annuisce e appoggia la testa alla mia spalla, sembra
stanco ed è il primo momento che lo rivela. Dannazione, ora che ci
penso questo sarà rimasto sveglio tutto la notte a preparare le
ultime cose. Per lui c'è sempre qualcosa del cazzo da preparare!
Come
farò con lui?
Non
mi muovo in modo che si accoccoli sul mio braccio e intreccio le dita
alle sue. È sempre una sensazione fottutamente bella.
-
Non ti sei ancora preso una pausa. Parti stanco, in questo tour. Sarò
io a doverti fare da baby sitter, non il contrario! - E non ci vado
molto lontano con la previsione!
-
Va bene così, non mi serve. Sono iperattivo, io! - Dice con voce
impastata mentre si addormenta. Io lo tengo a me e catturo anche
questo. È tutto perfetto. Perfetto.”
“Io
lo so che lui ha paura di tornare a cantare. L'ultimo tour per lui è
un ricordo devastante.
Penso
proprio che starò a chiedergli di continuo come sta e cosa si sente.
Poi mi manderà a cagare ma non importa.
Sogno
che io e lui camminiamo mano nella mano per le strade di Los Angeles
come lui e Talinda a volte fanno.
Quando
escono adocchiano subito i fotografi e si prendono per mano facendo
gli sposini, a volte ci piazzano pure qualche bacio. Sembrano nati
per questo. Recitare. Esporsi. Esibirsi. Lei è una modella, ha
studiato per questo ed ora insegna ad altre ragazze a farlo, lui è...
beh, lui!
E
sogno di poter esserci io al posto di lei. La invidio, loro lo fanno
senza volerlo fare, io lo vorrei fare ma non posso.
So
che se decidessi di farlo Chester non si tirerebbe mai indietro, lui
è pronto anche subito.
Ma
non siamo da soli.
Il
fatto che io lo neghi non significa che non voglio e lui lo sa.
C'è
Anna che perderebbe la faccia e non ho cuore di rovinarla fino a
questo punto. E lui ha un sacco di figli da non deludere. Ha detto
che quando saranno grandi glielo dirà, quando sarà
sicuro
che capiranno.
Ma
non li vuole mettere in mezzo a cose complicate già da ora. Vuole
che crescano sereni.
E
poi non sacrificherò mai più me stesso per la carriera ma non
voglio nemmeno sacrificare la carriera per me stesso, ci sono delle
priorità.
Però
lo sogno spesso. Di camminare con lui mano nella mano. Poter vivere
alla luce del sole il nostro amore. Non doverci nascondere. Il fatto
che lo faccio non significa che mi piaccia. Però un uomo vede cosa
deve fare e lo fa.
Come
previsto sono ossessivo con lui ma lui l'aveva a sua volta previsto e
si dimostra davvero paziente.
Sto
sempre a chiedergli ogni secondo come si sente, se è stanco, se sta
bene, se ha bisogno di qualcosa.
Ad
un certo punto, esasperato, dice:
-
Sì, ho bisogno di farmi! - Dice bruscamente e cupo. Io mi fermo e lo
guardo cercando di capire dove sia lo scherzo.
-
Farti? - Però devo essere molto espressivo, me lo dicono spesso che
faccio un sacco di facce, perchè ridacchiando con quell'aria da
padrone tira fuori una lattina di monster energy e se la scola tutta.
Queste
schifezze di bevande energetiche hanno la potenza di mille caffè o
qualcosa di simile, sanno di medicina e quando lo bacio ha sempre
questo sapore dolciastro, ormai. Però l'aiutano a stare su e a non
essere mai stanco.
Gli
danno quella maledetta energia che una volta cercava con la droga.
Vedi
che c'erano delle soluzioni a quegli stati di sfinimento psicofisico?
Io
rido un sacco perchè fa le scenate e tutto torna come sempre.
Quando
smette rutta e mi circonda il collo con un braccio.
-
Ti sei cagato in mano quando ho detto che volevo farmi! - Non posso
che concordare ma la butto come lui sul ridere. Reazione semi
isterica.
-
Sei uno stronzo! È ovvio che pensavo a quello! -
-
E tu piantala di chiedermi sempre come sto! Ho detto che se mi serve
qualcosa te lo dico! -
Alla
fine non c'è niente che non vada e Chester può salire senza veri
problemi sul primo palco.
È
un'emozione fortissima per tutti ma per lui dev'essere diverso perchè
so quanto sia terrorizzato dal non riuscire ad essere all'altezza di
una volta.
Prima
di salire le scale ha passato tutto il tempo ad urlare in faccia a
tutti per provare la voce, c'era chi lo mandava a cagare e chi faceva
l'indifferente.
Però
mi mancava quell'atmosfera da prima del concerto.
Rob
suona con le bacchette su ogni superficie, spesso anche sulle
persone. Brad fa i suoi strani giochini con le dita. Dave sta
assolutamente calmo in stile zen. E forse medita, pure. Non lo so.
Poi di nascosto si fuma una sigaretta. Joe mangia, non mi stupisce
molto. Io... io guardo loro, guardo Chez, ascolto se i suoi urli sono
buoni o meno, penso alla scaletta.
Poi
i minuti corrono, il momento si avvicina sempre più ed io sono
dannatamente teso e penso che anche Chez sia dannatamente teso.
Così
ci fissiamo per l'ennesima volta e vorrei che non ci fosse un mega
via vai di persone, perchè l'abbraccerei.
Però
non posso resistere, qualcosa per rilassare i nervi lo devo trovare.
È
assurdo perchè non è una tensione per me ma per lui.
Allora
senza pensarci gli vado davanti e gli dico la prima idiozia che mi
viene in mante.
-
Ma sarai ancora in grado di saltare come facevi una volta? - Insinuo
che sia invecchiato, mi fissa come se fossi un verme e poi si mette a
saltare. Saltare in alto, come sempre. Tanto. Uno, due, tre... ed io
ridendo lo imito senza nemmeno rendermene conto. Prima di realizzare
che stiamo saltando uno davanti all'altro come due deficienti, stiamo
ridendo insieme.
Alla
fine i nervi si distendono magicamente. Mi fermo ansimante, lui è
meno ansimante di me, è più atletico. Gli circondo le spalle con un
braccio e glielo dico.
-
Andrà tutto bene. Ce la farai. - Dico anche se è un'incognita.
Potrebbe davvero non farcela, con la voce. Che ne sappiamo? È il
primo vero concerto.
Annuisce
sereno, poi richiamo anche gli altri che si uniscono a noi, ci
abbracciamo tutti insieme e ci fissiamo, il solito discorso che
faccio io, qualcuno inserisce qualcosa. Tutti sicuri, tutti tesi,
tutti che non vediamo l'ora.
Andiamo
e facciamolo!
Così
ci chiamano e partiamo.
Tutto
trema.
Non
sono sensazioni che si dimenticano, però ogni volta ti emozionano
come se fossero nuove. Anche se non lo sono.
Io
vengo letteralmente rapito, sento la musica che parte e vedo come
Chez entra trionfante, prende il microfono e tutto esplode.
Tutto
è magia, di nuovo.
Tutto
è musica.
La
nostra musica.
E
questa esplosione ci dà la carica per fare tutto il nostro tempo
prescelto ad un livello che supera le aspettative, visto che ero
convinto di un fallimento da qualche parte.
Però
Chez è perfetto ed insuperabile. Salta.
Salta
sempre come un matto, sembra che il tempo per lui non sia mai
passato.
E
ci dà la carica a noi per fare tutto ad alto livello, l'energia non
cala mai se non quando siamo noi che lo vogliamo.
Noi
la facciamo calare di proposito quando presentiamo quella specie di
pausa, lo vedo sudato ammollo, sfinito, e so che gli serve. Anche se
non me lo dice lo so.
Così
le luci calano, rimangono quelle blu puntate su di noi, siamo io e
lui e basta, gli altri escono per riposarsi e bere e siamo io alla
tastiera e lui al microfono.
Respira,
respiro.
Piano,
molto piano, cala tutto.
Anche
i nostri battiti.
Chiudiamo
gli occhi, annulliamo ogni cosa. Solo noi due. Solo io e lui. Nessun
altro esiste.
E
la sua voce, sulle mie note. Io che suono per lui, lui che canta per
me.
In
mezzo a milioni di persone e le luci che fanno i loro accendini ed i
telefoni. È tutto così emozionante.
Ed
io ho i brividi sulla sua voce che canta.
La
sua e quella di nessun altro.
È
magico.
È
così fantastico, a volte mi chiedo se le mie dita sanno risaltare la
sua voce.
Se
sono all'altezza.
Ho
fatto molte canzoni pensando a rendere al meglio le sue doti, mi
figuravo mentalmente lui che cantava, lui e solo lui. Ho fatto
canzoni che può cantare solo lui e quando le ha fatte non mi ha mai
deluso.
Starei
ore a suonare per lui e a sentirlo cantare.
È
tutto così magico.
Così...
così magico e perfetto.
Lo
ripeto infinite volte perchè è così, lo vivo in questo modo e non
ho altri modi per definire lui che canta in questo modo semplicemente
spettacolare. Ora tutti scopriranno la sua vera voce, il suo enorme
talento. Il suo dono.
E
chi non ne è ancora innamorato, presto lo sarà.
Tutto
svanisce. Siamo solo io e lui e tutto è perfetto.
Potrebbe
finire il mondo, adesso.
Chissà
se dal modo in cui suono per lui si percepisce il mio sentimento.
Perchè suono per lui e si dovrebbe capire.
Queste
piccole cose le posso fare. Non posso fare gesti eclatanti, ma lui
queste piccole cose che io gli do se le può prendere e so che gli
bastano. E se non gli bastano sa prendersi quelle più grandi. Dopo
gli sparo ma sa farlo. Però non lo fa perchè sa che mi farebbe star
male.
Così
viviamo l'uno per l'altro, facciamo tutto in funzione l'uno
dell'altro e sarà così per sempre.
È
perfetto.
Ho
insistito io per l'albergo.
Ho
anche fatto un tour meno massacrante di quello di Meteora.
Ho
scelto delle tappe che non ci facessero correre impazziti da una
parte all'altra del mondo. Sono apprensivo ma è naturale dopo i
precedenti.
Così
ora è bello stenderci nel letto insieme, dopo la doccia. Stanchi ma
soddisfatti e sereni, perchè è andata dannatamente bene. Molto
meglio di quel che avessi pensato.
Mi
accoccolo su di lui e lui mi circonda col braccio, le mani sulla
schiena mi riempiono di brividi.
-
Come è andata? - Chiedo piano, sa a cosa mi riferisco.
-
Bene! -
-
Sì? - Chiedo conferma.
-
Sì... bene... avevo paura, non lo nascondo. Ma cazzo, hai sentito
no? Nessun calo! Tutto a posto. La gola non mi fa male, non mi gratta
se non nella norma come succede dopo un concerto. - Sorrido sentendo
i miei stessi battiti andare normali.
-
E' stato bellissimo quella parte che abbiamo fatto al pianoforte... -
Mi tornano gli occhi lucidi se ci ripenso.
-
Dobbiamo fare altre canzoni così. È fottutamente suggestivo. - E'
bello poterlo dire...
-
Perchè no... possiamo fare come ci pare... - é davvero bello.
Una
volta avevamo delle regole da seguire, non si poteva fare una cosa
del genere nemmeno a volerlo, era fuori discussione. Il nostro era un
genere specifico, anche se creato da noi, alla fine. Non potevamo
sgarrare. Ora è come ci pare. Come diavolo ci pare.
Sento
una gioia infinita in questo pensiero.
Mi
sento davvero libero nella musica in questo momento e gli bacio la
pelle su cui mi fa da cuscino, perchè ho un nodo e non riesco a
parlare.
Mi
sento felice e realizzato, ecco.
Sono
arrivato ad uscire da quelle catene.
Ci
stavo bene, mi piaceva fare quella musica, l'avevamo creata noi. Ma
ora che ne sono fuori sento... sento il piacere di essere fuori.
Quella libertà che prima non avevo. Non sapevo di desiderarla.
Finchè non ce l'hai non sai che la vuoi, non ti rendi nemmeno conto
di non essere stato libero prima.
È
così bello.
È
questa la musica.
Dire
'facciamo questo?' 'ok!'
-
Sei contento? - Mi dice dopo un po'. Perchè mi legge tanto bene
dentro?
Sa
sempre cosa mi si agita quando sto zitto. In tutti i miei silenzi,
lui sa sempre leggere.
Annuisco.
-
Era questo che volevi quando hai deciso che serviva un cambiamento,
no? - Perla per me perchè sa che il mio nodo di gioia non me lo
permette. Ma mi capisce così bene...
Annuisco
ancora.
-
Perchè ti senti libero nella cosa che ami di più. La musica. - Non
è che prima non mi ci sentissi, mi piaceva anche prima. Ma ora. Ora
mi sento più libero. Ora posso fare veramente tutto quello che mi
pare.
Non
tornerò mai più a chiudermi in un genere definito e specifico.
Esplorerò ancora ed ancora ed ancora. Ho un sacco di cose che voglio
provare e non mi fermerò mai!
-
Ora puoi fare tutto ciò che vuoi. - La sua conclusione è perfetta e
non devo aggiungere altro. - Perchè è quello che tutti vogliono.
Fare quello che vogliono! - E' una frase totalmente scorretta da dire
ma rende molto bene l'idea, e ridendo con gli occhi che brillano, mi
alzo e lo bacio ringraziandolo.
-
Sono felice. Andrà benissimo! - Inteso. Per noi. Non so se anche per
gli altri sarà così, ma per noi sì. E questo conta.
Così
mi lascio scivolare nel sonno meritato, gli occhi si appesantiscono e
si chiudono e mentre mi addormento penso scivolando via.
Penso
che poter vivere così con lui... Dio, mi era mancato un sacco. In
simbiosi, dalla mattina alla sera, sempre. La notte, il giorno. Ogni
istante. Solo io per lui e lui per me.
Noi
due viviamo davvero solo nei tour, non possiamo smettere, non
smetteremo. È la nostra vita, la nostra felicità. Mi dispiace per
tutto il resto là fuori, ma ciò che possiamo avere io e lui durante
i nostri tour, non lo posso spiegare. Ma farò di tutto per averlo il
più a lungo possibile.”
___________________________
Per
chi non sa...
I
problemi di Chester alle corde vocali non sono mai stati chiaramente
evidenti, i più esperti ed attenti hanno notato un calo che, penso,
ci sia stato visto quell'anno passato a vomitare e cantare ogni
giorno. Insomma, tecnicamente le sue corde vocali hanno subito dei
danni per i succhi gastrici, ma quando lo sento cantare per me ogni
precedente sparisce, lui è e sarà sempre un dio del canto.
Riguardo
il tour di MTM non ho idea di quante tappe abbiano fatto e la
frequenza media dei live, però penso che fossero sicuramente meno
numerosi dei primi tour ma comunque sempre belli consistenti. (potrei
anche sprecarmi ed andare a vedere ma questi sono dettagli di minore
importanza)
Mike,
si sa bene ormai, è davvero ossessionato dalle cose di cui parlo. La
privacy, il perfezionismo, il mettere becco su tutto, il controllare
ogni cosa. E lo stare addosso a Chez. Gli piace fare anche molto le
foto.