CAPITOLO LXXXVI:
PRENDENDOSI CURA DI LUI

Succede che semplicemente cado.
Niente di che.
Ok, è stata una fantasmagorica figura di merda.
Non è che cado fra i miei quattro amici fedeli che sì mi prendono per il culo ma non mi ha visto nessun altro.
Cado in pieno concerto davanti a milioni di persone.
Saltando.
Cioè il mio punto forte sono i salti e cazzo metto male il piede e cado come una pera di merda!
Quelle che non mi faccio da un sacco di tempo!
Porco cazzo!
E sai quanti avranno visto? Cristo di Dio immenso!
Cos'è, ti sembravo troppo gasagonfiato? Volevi ridimensionarmi? Un sistema meno di merda no, eh?
Cado mentre Mike fa il pezzo, risalgo in un batter d'occhio, impreco contro tutti i Santi del paradiso -mi dispiace ma se lo meritavano questa volta- e continuo la canzone come niente.
La mia mente funziona per priorità, Mike dice che quando sono Chez il cantante sono un robot, non sbaglio nemmeno se lui si spoglia davanti a me. Non mi distraggo, canto e sempre in alto livello. Quindi la mia mente funziona come un robot, in quei momenti. Elimina automaticamente tutto quello che non c'entra col cantare. Non vedo nemmeno il pubblico, non c'è nessuno, nemmeno chi suona. Per me la musica nasce da sola, quando canto. Considero solo Mike perchè dobbiamo cantare insieme quasi sempre, dovendo stare attento ai suoi pezzi per partire coi miei, devo per forza considerarlo.
Per il resto non esiste niente altro.
Se ho un po' di influenza, quando salgo sul palco e la musica parte, non la sento più. Sparisce. Torno a stare bene. Se sono giù di voce la mia mente registra che devo solo cantare. È come una autoipnosi spontanea... la voce torna a starmi bene, poi quando smetto va via di nuovo.
Se ho mal di schiena canto lo stesso e salto come non l'avessi. Poi porcono.
Quindi finiamo la canzone e non ho idea se cadendo mi sono fatto male o no. Però canto e finisco.
Quando le note cessano respiro e col respiro la fitta lancinante al polso destro mi fa partire un embolo.
Dico solo velocemente a Mike di prendere tempo ed intanto corro dietro al palco.
Non faccio scenate ma mi fa davvero male, mostro il polso e si vede subito che è bello gonfio. Registro poco di quello che succede.
Mi chiedono se ce la faccio, io dico 'ovviamente sì'. Provano a fasciarmelo e a metterci il ghiaccio ma la cosa mi fa più male, è più ingombrante, intanto Mike alla tastiera suona qualcosa e blatera senza sapere che diavolo succede e che diavolo fare. Ma è una cosa che gli viene fottutamente bene.
All'ennesimo insulto che mi parte perchè con questa benda del cazzo mi fa più male di prima, mi tolgo tutto, mando al diavolo il dolore e torno fuori.
Gli applausi e Mike sollevato mi guarda, vorrebbe capire come sto e che diavolo è successo, dico quattro puttanate per non far preoccupare nessuno, specie lui, e poi ricominciamo a cantare.
Di nuovo la mia mente elimina il fottuto dolore al polso che se non è rotto è storto forte... non c'è niente che non funzioni in me improvvisamente.
Canto che è una meraviglia.
Appena il concerto finisce e salutiamo come sempre, posso tornare a sentire tutto il male del mondo concentrato in questo polso del cazzo.
Ok, forse ce l'ho fatta perchè sono abituato al dolore ed una volta mi piaceva, adesso diciamo che ho un'alta soglia e quando mi faccio nuovi tatuaggi godo perchè per me quelli sono brividini di piacere. È questa la mia soglia.
Sono riuscito a cantare con un polso grosso così!
Mike di solito sta tanto a salutare, gli piace il contatto col pubblico ma stavolta mi guarda subito il polso gonfio e mi fa il cenno di andare. Vorrebbe prendermi e portarmi via di peso ma sa che non è il caso. Una volta dietro comincia a fare il matto isterico con la sua solita mania di agitarsi per le puttanate.
- Si può sapere cos'hai fatto? Canto e vedo che sparisci e rispunti come niente, canti e poi appena finisce la canzone sparisci di nuovo e mi dici di prendere tempo! Ed io che non so che dire e che vorrei solo andare con te e sapere che è successo. Poi torni e non mi dici nulla, solo riprendi a cantare. Fai come niente ma non muovi il polso e non tieni il microfono. Ed ora guarda come è gonfio! Mi vuoi dire cosa ti è successo? - Sbuffo e sto per dargli una testata, già mi fa male, non mi serve anche lui che blateri senza senso.
- Non ti sei accorto che sono caduto? - Mi fissa sbalordito. Questo quando suona e canta è peggio di me! Io estranio tutto e tutti ma lui diventa la stessa musica che produce!
- Sei caduto?! Sei caduto?! SEI CADUTO DURANTE IL CONCERTO!? E PERCHE' CAZZO NON ME NE SONO ACCORTO?! - Oh Dio Santo, fallo smettere, dagli un fulmine! Non lo so!
Posso sopportare il dolore di un polso che forse è rotto, posso sopportare anche un riccio in culo ma lui che urla isterico per me no!
Una volta mi piaceva e godevo, adesso vorrei ucciderlo!
- Mike sono vivo e sto bene, è solo una storta! - Allora digrignando i denti prende il mio braccio e me lo alza, non fa niente altro, non lo gira, però la fitta parte e per poco non gli do un calcio nelle palle!
- Lo vedi che invece hai qualcosa? Cazzo Chez! Andiamo in ospedale! - Mi afferra per il braccio sano e mi tira. Gli altri mi vengono incontro e devo spiegare per la trecentesima volta cosa è successo.
- No no vi prego, vado io ed un autista, non mi serve gente intorno! Andate in albergo e riposatevi, ci vediamo domani mattina! - Dico esasperato. Mi fissano senza riconoscermi.
- Tu ami stare al centro dell'attenzione! - Replica Joe.
- Sì ma solo se sto bene, adesso voglio solo fare un po' di smorfie in santa pace! Dai! - Spingo anche Mike ma lui si lamenta, guardo implorante Rob e me lo prende e lo porta con sé. Gli dovrò fare una statua. Mike è diventato troppo apprensivo con me!
Dovrò fare un discorsetto con lui!
Salgo in macchina, l'autista è uno della crew, posso sospirare stanco e appoggiare la testa al sedile e chiudere gli occhi.
- Vai pure... - Dico, ma la maledetta porta si apre ed ho paura di sapere chi è.
Le sue dita affondano sulle mie stanche membra. Sulle cosce.
- Cosa cazzo c'è!? - Dico fra i denti senza aprire gli occhi.
- Ora può partire! - Dice all'autista che si muove. È Mike.
- Pensavi di andare senza di me? - Dice con un decibel più alto del mio nei miei acuti migliori.
- No, figurati! Lo sognavo e basta! Sapevo di non riuscirci! - Sbuffa.
- Senti, se sono stressante mi dispiace ma sai che quando... - Sta per dire 'quando si tratta di te divento apprensivo', ma penso che suonerebbe troppo equivoco e apro gli occhi improvvisamente per zittirlo, poi con lo sguardo gli ricordo che non siamo soli e si copre la bocca con un gesto poco mascolino. Questo mi fa sorridere.
Era così preso da me che si era dimenticato delle sue manie di coprire le tracce del nostro immenso amore.
Toglie la mano dal mio ginocchio ed io torno ad appoggiare la testa dietro e chiudere gli occhi.
Sembra calmarsi ma si avvicina per parlarmi piano.
- Mi dispiace che sono troppo apprensivo, ma è che sei tu... come stai? - Almeno se ne rende conto. Ok, se non urla non mi dà fastidio. Anzi.
Faccio un piccolo sorrisino di gusto.
- Non poi così male. Sono riuscito a fare un concerto, dopotutto... - Logico.
- Sì però tu hai una soglia del dolore inumana! Penso che qualche colpo in testa ti piaccia ancora! - Continua a parlare piano, ma onestamente penso che Ambrogio senta tutto. Pazienza.
Per me possiamo anche dirlo al mondo intero.
- Non lo so... mi è rimasto il piacere del tatuarmi, ma per il resto non godo come prima quando spacco il mignolo del piede contro un fottutissimo mobile! Ho un'alta soglia del dolore, questo sì! -
Mike apre la mano ed io gli metto piano sopra il mio polso, lui non stringe, lo sostiene delicatamente ed ora è di nuovo il mio Mike, quello che mi rilassa.
Fissa il gonfiore torvo e preoccupato.
- Per me è rotto... come hai fatto a cantare con questa roba? - Alzo le spalle.
- Sai che quando canto sono così, no? Tolgo tutto quello che non mi serve per cantare. - Sorride e si appoggia anche lui, ma non mi restituisce la mano ed io non me la riprendo. Non mi fa male se lo tiene così.
- Robot Chez! - Conclude.
Ridacchio e sto tranquillo per il resto del tempo, anche lui non è più agitato.

Quando mi dicono che è rotto e che me lo devono ingessare, io impreco ma non per il fatto in sé...
- Sentite, può venire Mike? Se sta solo ad aspettare senza sapere di cosa si tratta si divora tutto l'ospedale! - Sorridendo per questo aneddoto che spero non diranno in giro, vanno a chiamarlo. Era in una saletta isolata e solo.
Quando mi raggiunge ha l'aria molto ansiosa e gli dico subito che è una piccola frattura.
- Mi faccio fare un'ingessatura meno ingombrante... - Lui prende le radiografie e mi segue mentre guarda il mio polso ancora fermo sospeso a mezz'aria. Mi segue mentre io a mia volta seguo l'infermiera che mi porta in ortopedia per la procedura.
Non può dire niente di particolare e si mantiene calmo, sospettosamente calmo.
Quando rimaniamo un attimo soli perchè sono andati a chiamare chi per loro, lo guardo sospettoso e glielo chiedo:
- Come mai non sbarelli? - Alza le spalle.
- E' solo una micro frattura, cosa vuoi che sia! - spalanco gli occhi come se fosse un alieno!
- Che ne hai fatto di quello apprensivo da manicomio di prima? - Mi spinge.
- Prima non sapevo di cosa si trattava! Ne hai passate di peggio! - Sminuisce. È vero.
- Ti preferivo quando morivi per me! - Sta per rispondere ma entra il dottore, ci spiega bene tutto, ci fa vedere dov'è la frattura, ci dice la terapia ed ogni dettaglio. Dopo questa specie di gesso dovrò mettere un tutore rigido e lo dovrò tenere per un po'. Non devo sforzarlo.
Se ho tanto dolore può prescrivermi antidolorifici e Mike fa la faccia di allarme, ma rispondo che non me ne servono perchè non sento niente.
Rilassato, esce ad aspettarmi mentre cominciano.
Io sarò cambiato, ma lui non è da meno!
A volte mi sorprende... beh, sempre in effetti.”


Dopo aver fatto per noia un video sul polso di Chester e aver parlato come mio solito un sacco, finalmente lui esce, ha il braccio al collo e fasciato e sembra rilassato quanto prima. Registriamo ancora un pezzetto per il video, dico quattro cagate messe in croce, ridiamo insieme e ci diamo il cinque.
Dopo di che ci facciamo portare in albergo.
È notte ed è tutto deserto, per fortuna, quindi nessuno ci ferma per degli autografi e possiamo andare in camera in fretta.
Cavolo, mi sono agitato davvero, prima. Mi rendo conto di essere apprensivo ed esagerato ma non sapevo cosa aveva e sono andato un po' nel panico, ma ammetto che vederlo così tranquillo mi ha spento.
Fortunatamente non fa molto freddo, anzi, siamo in maniche corte e ci sono pochi strati di vestiti.
Senza nemmeno pensarci lo aiuto a togliersi la maglietta, non si lamenta nemmeno una volta e quando è a torso nudo, sorge la prima domanda.
- Non puoi bagnarlo... - Che poi non è una vera domanda.
Alza le spalle e cerca di aprirsi i jeans da solo ma con una mano è difficile perchè sono stretti, allora lo faccio io e glieli abbasso, mentre mi chino davanti a lui e si appoggia a me per alzare prima un piede e poi l'altro, sorridiamo insieme.
Ovviamente è bello e non pensavo potesse esserlo, non ci avevo proprio riflettuto che avrà bisogno di me per fare certe cose.
Specie una.
- Ma come sei premuroso... - Dice malizioso mentre mi alzo pensando che i boxer se li può togliere da solo.
- Penso che il resto dovresti riuscire, ricordati di non bagnare la fasciatura... - Faccio per occuparmi di me e quindi vado al letto ed al mio borsone ma ovviamente mi dà un calcio e gracchia un 'ehi' offeso.
Lo sapevo!
Rido mentre lo guardo con le mani ai fianchi.
- Beh? -
- Come beh! Mi devi aiutare anche a lavarmi! - Scuoto la testa.
- Non penso proprio! Puoi lavarti da solo! Tieni il braccio fuori così e con l'altro braccio ti insaponi e poi ti sciacqui, tieni la doccia sull'appendino e... -
- Io appendo te per i coglioni, non dire cazzate e spogliami del tutto! Facciamo la doccia insieme! - Rido di nuovo fino alle lacrime mentre mi avvicino.
Non ci posso credere.
- Certo che come convinci tu... hai un sistema... seducente al massimo! - Lui fa il broncio un istante, poi però il luccichio nei suoi occhi mi fa capire che sta per fare qualcosa.
- Vuoi che sia seducente? - Dice abbassando il tono.
Inarco un sopracciglio sfidandolo e lui penso non volesse altro.
Infila la mano sotto la mia maglia larga, sulla pelle del fianco che carezza lentamente risalendo al capezzolo, mentre me lo tormenta fra le dita, sussurra contro il mio orecchio piano ed invitante.
- Mi togli i boxer? - I brividi partono. Non gli ci è voluto molto. Questo qua sa essere dannatamente erotico anche solo con un battito di ciglia!
Come fa?
A me non riesce!
Mi abbasso e gli tolgo anche quelli, lo faccio piano e quando risalgo in piedi, lui mi prende un lembo di maglia e me lo alza, non può usare due mani e quindi lo devo aiutare. Prendo l'altro e me la sfilo, lui tira e l'indumento viene via. Dopo di che basta aprirmi il bottone, i miei pantaloni sono più comodi e scendono giù che è una meraviglia.
I boxer dimostra di poterli togliere lui, infatti si accuccia davanti a me e tira senza troppe cerimonie. Riesce comunque ad essere sensuale anche così!
Non so come fa...
Mi prende per mano, una volta nudo, e mi tira in bagno dove apre l'acqua della doccia.
Faccio un sorrisino soddisfatto.
- Vuoi che ti aiuti io o sei tu che aiuti me? - Chiedo malizioso e lui si ferma ed alza le braccia per arrendersi.
- Allora non farti pregare! - Prendo veramente in mano la situazione, preparo l'acqua, la regolo, prendo i nostri prodotti per lavarci e quando è tutto pronto, lo spingo delicatamente sotto la doccia. Gli prendo il braccio ingessato e glielo appoggio sulla mia spalla, perchè io sono fuori dall'acqua e non mi sto bagnando. Così non si sforza a tenerlo sospeso nel nulla.
Sorride con maggiore dolcezza a questa mia attenzione e finalmente, con l'acqua che lo ricopre e lo rilassa, mi bacia per ringraziarmi.
Le sue labbra non sono volgari come una volta, mi carezzano dolcemente scivolando sul viso e vorrei bagnarmi come lui, ma devo tenere asciutto il suo braccio.
Allora Chester mette anche l'altro braccio sano sull'altra spalla come in un abbraccio però meno stretto. E con aria furba, dopo avermi dato questi piccoli dolci baci, mi dice:
- Adesso però mi devi lavare... - Ridacchio.
- Non sei inabile! - Dico scherzando. Lui fa quella sua tipica aria da falso innocente.
- Come no! Ho un polso rotto! -
- Uno! Non due! - Faccio finta di essere severo ma non lo sono davvero. Solo con la musica lo sono!
- Posso rimediare subito! Qua è tutto così scivoloso... potrei cadere e... - Sta per muoversi davvero e prima che lo faccia lo fermo con le mani sui fianchi ridendo.
- Ok ok, lo faccio io... sei una troia, comunque! - Lo dico come se però gli facessi un complimento e soddisfatto non mi lascia le spalle. Prendo il bagnoschiuma e lo metto sulle mani, non ci possiamo portare sempre le spugne in giro, usiamo le mani e siamo veloci.
E poi lui lo preferisce.
Con molto impegno gli carezzo la pelle. Parto dal collo e lui l'allunga godendo subito, non chiude gli occhi perchè preferisce guardarmi, io faccio sempre quel sorrisino che la sa lunga e proseguo sulle braccia, passo ogni centimetro con molta cura, senza fretta. Piano.
Potrei essere frettoloso e approssimativo ma passo anche quelle parti che potrebbe farsi da solo. Non mi fa schifo niente e poi si è sciacquato, poco fa.
Mi chino lentamente per carezzargli il busto e poi lo faccio sulle gambe. Lascio per ultimo il suo inguine ma ovviamente non manco di stuzzicarglielo. Bisogna lavare tutto per bene.
Muovo la mano sul suo membro che si eccita ma non a livelli incontenibili, così poi lo giro e mi occupo del suo sedere. Alquanto piacevole, devo dire. Specie per lui, quando si china in avanti, e mi dà tutto di sé.
Non serve che parli, dopo aver ravvivato il davanti, ravvivo anche il dietro. Va bene così, lo dovevo coccolare un po'.
Il mio dito si muove facilmente per la schiuma e lui geme, è piacevole, lo so. Però ancora non voglio andare oltre le semplici coccole. Mi rialzo e lo raddrizzo insaponandogli la schiena, sospira insofferente ma lo giro e gli pulisco anche il viso.
Gli lascio le labbra che bacio e non apre gli occhi, li lascia chiusi, si fida di me.
Gli riprendo il braccio ingessato e glielo metto sulla mia spalla, poi prendo lo shampoo e lo metto sui capelli. Massaggio la cute, sono corti, ci sto poco. Si è fatto una splendida crestina che gli sta d'incanto.
Questo stile gli dona proprio, c'è poco da fare.
Dopo aver finito, sempre in perfetto silenzio, gli metto di nuovo l'acqua sopra e lascio che lavi via la schiuma, l'accompagno con le mani e di nuovo le carezze non si sprecano, sono più delicato di quel che volessi, finisce che mi prendo cura di lui anche quando potrei smettere e lo faccio volendolo più che mai. Lo sente, lo percepisce e quando sa di essere pulito riapre gli occhi e si mette contro le piastrelle, allarga il braccio di lato per portarlo fuori dall'acqua e mi attira sotto il getto, così posso lavarmi.
- Sei molto dolce... - Dice come se lui invece non lo fosse. Io sorrido e mi insapono velocemente ed il momento erotico è finito perchè mi gira e mi strofina la schiena con la mano libera. Poi mi sciacquo svelto, voglio solo tornare ad occuparmi subito di lui.
Quando chiudo il rubinetto mi attira a sé e fa sì che mi appoggi col bacino, sento l'erezione sulla mia, è ancora eccitato e finisce che succede pure a me, il caldo cresce insieme alle nostre lingue che si intrecciano nelle bocche, fusione.
Mi allontano a malincuore ed esco, prendo un asciugamano e lo avvolgo strofinandolo meticolosamente. La testa, il collo, il petto, le cosce, di nuovo l'inguine e la schiena.
Lo faccio con molta cura, poi gli indico di andare in camera mentre mi avvolgo in un altro e lo raggiungo.
Mi accuccio davanti a lui che è seduto sul letto e col mio asciugamano gli passo i piedi e lui trattiene il fiato, sorrido perchè si sta emozionando in qualche modo e gli bacio leggero il dorso, poi continuo sul resto della gamba, il ginocchio e poi le cosce.
Le allarga e si apre il telo che lo ricopriva ancora, appoggia la mano dietro di sé e butta indietro la testa, perchè mi occupo meglio del suo membro ancora duro. Non posso mandarlo a dormire con questa sorpresa così sveglia fra le gambe.
Sospira subito e finisce che accompagna la mia testa mentre si muove su e giù e aumento quando lo sento pulsare vivo e caldo.
Lo faccio venire e mi approprio del suo sapore.
Poi soddisfatto mi alzo e lo bacio carezzandogli il viso delicatamente.
- Il servizio è completo! Spero che il signore sia soddisfatto! -
Gli occhi gli brillano, mentre mi guarda da vicino. Faccio per alzarmi, per mettermi il pigiama, ma mi allaccia la mano con la sua, intrecciamo le dita e mi attira a sé di nuovo. Ricambia il bacio.
- Soddisfattissimo... potrei abituarmi e diventarne dipendente... devo avvertirti! - Ridacchio mentre mi lascio trascinare steso sul letto.
- Mmm... non è una brutta dipendenza... -
- Allora penso proprio che il mio braccio faticherà molto a guarire! -
Mi aspettavo questa risposta, ma penso anche che riuscirà a farmi fare queste cose anche senza scuse stupide.
Per lui sempre tutto.
Come lo vizio!
Quando ci stendiamo insieme, si accoccola su di me ed intreccia teneramente le gambe alle mie, lo tengo volentieri così su di me, poi gli carezzo la schiena e la nuca e chiudo la luce dal comodino.
- Stai bene? - Gli chiedo con la mia solita apprensione. Appoggia il braccio ingessato sul mio petto e mi bacia il collo.
- Da Dio! - Così posso addormentarmi serenamente anche io.
Ora ci sono io, con lui. Penserò sempre a tutto, ogni cosa gli serva, qualunque, gliela darò io. Non importa cosa. Per lui ci sarò sempre.

Il mattino non siamo più allacciati, è difficile dormire nella stessa posizione tutta la notte, ma siamo comunque uno accanto all'altro. Con una mano sono sempre a cercarlo, però, perchè la tenevo sul suo petto. Come per dormire rilassato.
Ci svegliamo più o meno insieme ed il mio primo pensiero è per il suo braccio.
- Come stai? - Sorride.
- Benissimo. Dopo il trattamento speciale come potrei stare male? - Ricambio il sorriso, siamo entrambi felice e trasuda in ogni cosa che facciamo, anche la più insignificante.
Stare soli io e lui e basta. Vivere insieme. Occuparci l'uno dell'altro.
Lo farei per tutta la vita, lasciando perdere tutto il resto. Tutto.
- Mike... - Mi fa poi dopo avermi baciato la fronte.
- Si? - Mi sistemo io sul suo petto stando attento al gesso.
- Saresti un padre fantastico. Davvero non senti il bisogno di esserlo? Per me era un bisogno, con Tyler. Ed ora ce l'ho di nuovo. Un giorno voglio un altro figlio ancora. È come essere più completi, veramente uomini. Metti al mondo la tua impronta. - Dice cose bellissime, per lui essere padre è una vocazione e l'ascolterei ore.
Mi stringo nelle spalle.
- Non è che non voglia... ho paura che mi sentirei in colpa... -
- Ma lo vuoi? - Chiede senza essere troppo pressante.
Ci penso un po' e lo devo ammettere.
- E' da un po' che provo il desiderio di paternità... forse sei tu con Ty, non lo so, ma... - Mi carezza la nuca.
- Una volta che lo stringerai fra le braccia non ti sentirai in colpa, credimi. Fallo, non avere paura. Lo farai felice, gli darai quell'amore che può essere destinato solo ad un figlio. - Non ci vuole molto per convincermi, ma non mi sento ancora del tutto pronto.
- Un giorno lo farò. - Dico alla fine. È la prima volta che lo ammetto. Per davvero. Lui sorride e rafforza l'abbraccio.
Ogni volta che mi rendo conto di quanto tiene a me mi commuovo. È sempre così ma a volte lo percepisco così vivido che mi toglie il fiato.”


______________________________
Per chi non sa...
Durante un concerto in Australia, nel 2007, Chester cade dal palco mentre fa un salto e si rompe il braccio, finisce la canzone e va dietro le quinte per farsi vedere, cercano di fasciarlo ma alla fine esce senza bende e fa tutto il resto del concerto. Alla fine in ospedale viene fuori che se l'era rotto. E' vero che Mike era anche in ospedale ed ha fatto il siparietto divertente con lui nel video.