CAPITOLO LXXXVII:
FONDERSI
E COMPLETARSI
“Non
è che io sia veramente impedito come faccio finta di essere, è che
mi piace maledettamente che Mike si prenda cura di me così. Mi
coccola, mi vizia, mi fa tutto... ed io godo come uno stronzo!
Il
tour è uno dei migliori che abbiamo mai fatto, con i ragazzi non c'è
paragone sul rapporto, le altre volte stavo sempre per conto mio e
c'erano milletrecentocinquanta tensioni, ora invece andiamo d'accordo
ed è tutta un'altra cosa.
Sto
con loro, rido e mi godo quegli scherzi cretini che Mike e Joe
organizzano di continuo!
-
Cazzo Mike, sei quasi irriconoscibile! Non è possibile! - Esclamo
poi di punto in bianco. È come se lo vedessi per la prima volta
durante un tour.
Mike
si ferma dall'inserire del lassativo con la siringa nei cioccolatini
che vuole rifilare a Dio solo sa chi.
-
Perchè? - Mi chiede senza capire.
-
Come perchè! Prima mentre facevamo il disco eri intrattabile, acido
e stronzo da morire, manco ti fossi impossessato del mio carattere di
merda! Ora invece sei rilassato e pensi solo agli scherzi! Non sei
quello di prima! - Evito accuratamente di parlare ancora del prima
della riconciliazione, non serve a nulla...
Alza
le spalle e torna ad inserire il lassativo nei cioccolatini con gran
cura certosina. Quello è toccato in testa.
-
Prima ero isterico perchè volevo che l'album riuscisse perfetto.
Ormai è fatto e siamo qua solo per cantare... non mi fa diventare
matto un tour. - Poi aggiunge come niente fosse: - Ovvio, se tu stai
bene e non mi dai preoccupazioni! - Gli tiro un calcio negli stinchi
che lo fa ululare.
-
Non sono caduto apposta! - Ma so che si riferiva al tour di Meteora e
a tutto quel macello. Non ne vogliamo più parlare, l'abbiamo fatto
in abbondanza. Basta così.
-
Come no! Tu adori essere al centro dell'attenzione e farti viziare!
Visto che quest'anno andava tutto bene hai pensato, aspetta che mi
complico un po' la vita... altrimenti Mike non invecchia
precocemente! - Questa è bella, gliela riconosco. Finisce che rido e
non gracchio insulti.
-
Però in realtà è come se vi foste scambiati i caratteri a
vicenda... - Si inserisce Joe che sta aiutando Mike con quegli
stupidi cioccolatini. Devono essere caduti dalla culla, quando erano
piccoli.
-
Cioè? -
-
Cioè mentre facevamo MTM tu Mike eri isterico ed antipatico come
pochi, Chez invece era la pace e la serenità fatta persona! Eravate
entrambi irriconoscibili! - Finisce che ridiamo entrambi mentre lui
continua: - Non avremmo mai pensato di dover chiamare Chester per
calmare Mike! Prima succedeva proprio l'opposto! - E' vero anche
questo.
-
Che ti devo dire, coi fluidi corporei ci siamo scambiati anche il
cervello ed i caratteri! Ora io sono il fottuto genio musicale e lui
è lo stronzo del cazzo! - Il riassunto è decisamente fantastico e
Mike mi spruzza un po' di liquido merdoso in faccia, gli tiro un
cuscino e per poco non distrugge tutto il suo capolavoro.
-
Siamo solo cresciuti. Questi sono i nostri veri caratteri di adulti!
- Dice poi in risposta a Joe che però ride della sua conclusione.
-
E cresci facendo scherzi del cazzo come i bambini piccoli? - Lo
prendo in giro ma lui pare non offendersi.
-
Pensi che un bambino piccolo architetterebbe una cosa così
ingegnosa? - Scuoto il capo. In effetti no.
Li
lascio lavorare mentre sonnecchio e dopo un po' che mi sento
trascurato perchè lui si occupa più dei suoi cazzo di cioccolatini
che di me, mi alzo e mi metto davanti a lui.
-
Mike devo andare in cesso. - Lui, che continua coi suoi cioccolatini
del cazzo, si degna di alzare lo sguardo sul mio e mi fissa come se
fossi idiota.
-
E vai! - Stringo le labbra seccato ed alzo il braccio con la
fasciatura rigida.
-
E come faccio da solo?! - Mike sospira.
-
Dai, per chi mi prendi? Puoi benissimo pisciare da solo! Ti devo
tenere su il cazzo? L'altra mano funziona! - Esclama. Al che lo fisso
con aria di guerra e gli faccio il dito medio.
-
Con una mano è difficile slacciarmi i jeans, sono anche stretti!
Fottiti, me la farò addosso! - Sospira paziente e mentre faccio per
andarmene in bagno da solo, con la risatina di Joe in sottofondo, mi
prende per la cintura, da dietro, e mi tira, mi gira e mi apre tutto.
Io
resto ancora in attesa.
-
Beh? - Alza le spalle.
-
Come beh! Tutto qua? Mi apri i jeans e basta? - Sospira di nuovo. Ora
la sua pazienza sta scomparendo.
-
Io riesco a fare con una mano se li ho aperti! - a questo punto,
seccato, me ne vado in bagno davvero.
-
Fottiti tu ed i tuoi cioccolatini del cazzo! - Sbatto la porta e
piscio, riesco a finire tutto quando la porta si riapre e lui entra,.
-
No, vattene a fanculo! Così è facile! - Ma Mike non ha l'aria di
uno che vuole scusarsi!
-
Senti, se vuoi che ti vizi va bene, ma evita di fare l'idiota e
prendermi per scemo che non lo sono! - ovviamente ha ragione.
-
Allora viziami e non ignorarmi per degli stupidi cioccolatini! - Dico
imbronciato come un bambino capriccioso. Non mi importa di ciò che
sembro, tanto sono qua con lui. Questa sparata incazzosa lo fa ridere
e fa cadere le braccia che aveva piantato sui fianchi.
-
Come fai a dire una cosa tanto scema così convinto? - Questo fa
sorridere anche me e tutto torna subito alla normalità.
-
Perchè io ho quello che non hai tu! La faccia tosta! - Ed è
fottutamente vero!
Dopo
di questo Mike si impegnerà per viziarmi meglio!
C'è
da dire che a parte me da viziare e gli scherzi da preparare, lui è
sempre lì a fare qualcosa lo stesso. Pensa alle scalette ed alle
reinterpretazioni delle canzoni, quelle che mi permettono di riposare
la voce, poi controlla che non faccia cose che non vanno per le mie
corde vocali e soprattutto controlla che non faccia la puttana con
qualcun altro!
Mi
sta più addosso che mai ma l'ho voluto io, mi sta bene così.
A
volte sembra quasi abbia paura che me ne vada.
Le
docce sono sempre una gran scusa per scopare come ricci e per il
resto è effettivamente molto tenero e premuroso con me, amo quando
lo è, per questo ho insistito tanto. Intendo godermelo quanto più
posso. Siamo qua a vivere insieme io e lui, lui ed io. E tutti gli
altri. Ma mi sento suo marito più che mai!
Ed
a proposito di famiglie... Talinda sta aiutando Elka a ripulirsi.
Dice che è sola e che non può farcela da sola e che è troppo
importante per i suoi figli. Così prima si rimette in piedi meglio è
per Jaime ed Isaiah. Io le ho detto di fare quello che le pare, se
crede di poterla aiutare lo faccia. In tutta onestà mi importa poco.
Le
ho detto di venire ai concerti quando vuole, così mi fa vedere i
bambini. Ho dovuto invitare anche Sam per vedere Draven.
Con
Sam le cose vanno bene, devo dire.
Talinda
si è fissata di mantenere i rapporti con tutte perchè non vuole
fare la guerra a nessuna delle mie ex... dice che sono troppe per
combattere contro tutte.
A
parte questo non gliene importa fondamentalmente niente, non è
gelosa visto che non stiamo veramente insieme. Diciamo che ormai è
una grande amica ed una compagna di giochi, se voglio fare qualcosa
di spericolato posso farlo solo con lei perchè Mike passa il tempo
disegnando o lavorando, a lei invece piacciono le mie stesse cose.
Sta
gestendo le cose come le pare ed io glielo lascio fare. Non ha molta
importanza.
Dice
anche che si occupa di Anna, su questo non indago percè non capisco
cosa intenda ed ho paura di scoprire che se la fa con lei.
In
questo festival incontriamo diversi gruppi e molti ci salutano e
fanno foto con me, Mike non tarda ad arrivare.
Mi
aveva mollato misteriosamente per un po' ed è bastato scherzare con
qualcun altro. Ma guarda un po'!
Mi
mette subito la mano sulla spalla e si inserisce nel discorso. Una
volta ne stava alla larga e moriva di gelosia, ora vive la sua
gelosia allontanandomi da chiunque.
Penso
che a momenti mi metterà un guinzaglio.
-
Vieni, dobbiamo vedere della scaletta! - Che abbiamo già fatto.
Ridacchio ma non dico niente, saluto gli altri e lo seguo. Una volta
solo, orgoglioso come non mai della sua gelosia, gli pizzico il
sedere facendo attenzione a non essere notato, poi gli sussurro
all'orecchio malizioso.
-
Amo quando mi strappi dalle grinfie degli altri! Sei così hot! -
Richiamo quello che ha detto lui si di me e sul mio egocentrismo!
Lui
fa un risolino poco mascolino e si rilassa. Mike è Mike, non ci
piove. Ma giorno dopo giorno sta diventando una specie di capolavoro!
Spero
che non smetta mai di essere geloso!
Ogni
scusa è buona per toccarmi e starmi addosso ed occuparsi di me, non
mi lascia solo un istante e lo trovo davvero carino!
Non
so nemmeno se lo fa apposta, lui è sempre stato molto apprensivo con
me, le volte in cui le cose fra noi andavano bene, ma ora rasenta
l'ossessivo.
È
pazzesco e basta.
E
sto godendo come una merda.
Perchè
amo essere al centro dell'attenzione. Cioè della sua.
Anche
se a volte lo impiccherei perchè lo fa anche quando mi intervistano
velocemente. Vede che ho un microfono davanti e lui arriva per
assicurarsi che io non dica cazzate. Che cosa vuoi che dica?
Una
volta glielo chiedo. Mi sta tagliando la carne. In realtà forse
riuscirei da solo però certe cose, quelle più dure, è difficile.
Allora mi taglia lui. Quando ordina il cibo non prende cose
complicate da tenere in mano, ma sempre quelle che io posso mangiare
da solo. Al di là di tutto è portato per queste cose.
-
Perchè vieni sempre a sentire cosa dico nelle interviste? - Mike non
alza gli occhi dal piatto. Siamo nella stanza grande con tutti gli
altri, ogni volta ne abbiamo una o nell'albergo vicino a dove
suoniamo, o nello stesso stabilimento, dietro le quinte. Stiamo
sempre tutti insieme, mangiamo insieme e spesso ci mettiamo pure a
comporre qualcosa di nuovo.
È
uno di quei rari momenti in cui siamo io e lui soli, gli altri stanno
recuperando del cibo spazzatura che sia più di loro gradimento di
quello che Mike ha scelto per me.
-
Chissà che cazzate puoi dire! - Finge di scherzare ma gli viene
male.
-
Quali cazzate? Non certo sulla nostra musica o sul gruppo... - Sa che
sono competente per parlare di queste cose.
Ancora
non mi guarda e stringe le spalle di continuo come un piccolo tic
nervoso. Ha una di quelle sue espressioni particolari che dicono
molto.
-
Mah... tu hai la lingua lunga, no? - Sorrido incoraggiandolo con una
piccola spinta.
-
Su di noi? - Parlo piano perchè se ho il tono accusatore lui si
ritira a riccio. Nonostante sia un chiacchierone, quando si tratta di
sé o di certe cose che gli stanno a cuore, si chiude. Ma io so come
fare. Ovviamente.”
“Mi
prende alla sprovvista, finisco di tagliargli il pasto e passo al mio
con cui gioco, non ho più molta fame. Lui continua a fissarmi con
quel suo sguardo intenso. Non mi mollerà.
Piego
la testa di lato e cerco nella mia mente la risposta giusta ma penso
che lui sappia già tutto, lui mi legge molto bene.
Non
è fastidioso. Ormai è raro che mi dia fastidio.
Chester
lentamente sta diventando tutto il mio unico mondo, mentre prima mi
faceva diventare matto, ora divento matto se non è con me, se non si
occupa di me in qualche modo, se faccio qualcosa senza di lui...
-
Non dirò mai niente di equivoco su di noi, stai tranquillo. So come
la pensi ed ormai ho troppi figli per fare di testa mia. - Sospiro.
Sapevo che capiva subito.
-
No, lo so... però a volte ti escono delle dichiarazioni che anche se
nei tuoi piani non sono equivoche, poi alla fine risultano esserlo.
Cose che indirizzano o cose così. - Cavolo, sono solo troppo
paranoico, complessato e ossessivo. Mi mordo la bocca, ora
sicuramente si arrabbia. Io mi arrabbierei al suo posto.
Invece
Chester mi dimostra di essere tutta un'altra persona da prima. Si
alza dalla sua sedia e si mette vicino a me, quindi mi mette la mano
sulla testa, ho tagliato i capelli corti corti e quindi non può
spettinarmi, ma è come se lo facesse.
Poi
appoggia la fronte alla mia dopo avermela girata a forza. Sta
sorridendo un po' divertito ed un po' intenerito. Penso che sia anche
orgoglioso.
-
E' inevitabile che venga fuori cosa provo. Oltre ad amarti, ti adoro
e ti ammiro. Nelle mie parole ci saranno sempre parole positive per
te, lavoriamo insieme da un casino di anni, abbiamo ricucito i
rapporti e... cazzo Mike, ti amo! Per quanto ci controlliamo sapevamo
che il nostro problema sarebbe stato questo. Che ci amiamo e non
riusciamo a controllarci molto anche se ci proviamo. -
-
Però ci riusciamo abbastanza. No? - Glielo chiedo spaventato
all'idea che invece non sia così. Alza le spalle e mi lascia. No,
non se l'è presa per niente.
-
Sì, sì... comunque siamo adulti, ora. Non siamo più dei ragazzi
con gli ormoni a palla. Io non sono più strafatto e tu ormai non sei
più alle prime armi, con me. - Lascio un po' il silenzio fra noi,
entrambi pensiamo a delle cose che poi io esprimo per primo, mi sento
di doverlo fare.
È
un concetto particolare, questo, e non so se riuscirò ad essere
chiaro.
-
Sai... io vorrei così tanto poterci dichiarare, vivere alla luce del
sole la nostra relazione. Lo vorrei come non mai! È un peso
nasconderci e fingere per lo più con tutti... e restare a vivere con
le nostre mogli perchè altrimenti umiliamo sia loro che i figli e
non se lo meritano. Vorrei poter vivere con te, dichiararci sposati
-e magari farlo per davvero- e poter fare i figli che vogliamo, o
adottarli... insomma, fare tutto quello che da uomini sentiamo il
desiderio di voler fare. Ma con te. E senza nascondermi e fingere. Io
non maschero tutto perchè mi vergogno o perchè voglio farlo. Lo
faccio perchè devo. È diverso! Lo capisci? Non so se è chiaro...
voglio dire... se potessi ti bacerei davanti alle telecamere. E
voglio farlo. Però non lo faccio perchè non posso. Abbiamo troppe
responsabilità, il mondo non è pronto per una cosa simile, ci
renderebbe la vita un inferno. A noi, ai nostri amici e alle nostre
famiglie. La nostra carriera finirebbe in tronco. Sai quanti che
cambiano idea su qualcuno appena sanno che è gay? È idiozia ma è
così! Però non è che non voglio. Io voglio. Però non posso.
Capisci? Vorrei scriverlo su tutti i muri ed in tutte le canzoni e...
- Chester sorride e vedo la luce nei suoi occhi, quella luce
d'emozione. Amo quando si emoziona per me. Lo amo profondamente.
Mi
prende la mano e intreccia le dita. Siamo così cambiati, così
cresciuti. E nonostante tutto abbiamo sempre mille paure, però le
affrontiamo a testa alta, non scappiamo. E affrontiamo tutto insieme.
Prima cercavamo soluzioni per conto nostro e facevano disastri.
Siamo
cambiati. Però ho sempre quella paura...
-
Paura che cambi tutto di nuovo, che torni a crollare, che se non
stiamo più che attenti il mondo ci frani da sotto i piedi. È
questo. - Dà voce ai miei pensieri che è come se me li avesse
letti. Ora è il mio turno di commuovermi perchè quando hai dei
dubbi atroci e poi arriva uno che li capisce in pieno... beh, è
liberatorio e bellissimo.
Sorrido
cercando di sentirmi meno scemo ma non è facile.
-
Pensi che cambierà? Che potrebbe succedere? - Chiedo con un filo di
ansia nella voce. Sto diventando ipocondriaco! Ridicolo!
Ma
lui, in compenso, è sempre più rilassato. Ci completiamo a vicenda,
come sempre. Anche nel maturare e nel cambiare rimaniamo uno il
completamento dell'altro. Per questo con Anna e le altre rispettive
sue consorti non ha funzionato e con Talinda non funzionerebbe al di
là di me.
Perchè
quando si è troppo uguali è fantastico e ci si capisce, ma le
rispettive mancanze non verranno mai colmate, non ci sarà mai una
vera crescita personale. Una crescita che è totale solo quando si è
in due. Quella completezza che deriva dall'unione della persona che
ami. Perchè non è solo l'amore che è uguale ed allora siamo
completi.
È
che io sono così e lui colà ed insieme siamo perfetti. È questo
completarsi per davvero. Mentre se entrambi siamo, che ne so, due
teste matte... non potremmo arrivare molto lontano in una vera
relazione, l'amore non crescerà, noi non cresceremo, tutto resterà
sempre uguale, specie noi. Sempre fermi allo stesso punto. Perchè
solo nelle differenze, solo nell'unione di queste differenze, si può
crescere e acquistare ciò che prima non avevamo.
È
questa una vera coppia perfetta fatta uno per l'altro. Non quelli
dove loro sono identici in tutto e per tutto, stesso carattere,
stessi gusti, stesso modo di fare, di vedere le cose. Dove sta la
crescita? La crescita personale, la crescita di coppia, la crescita
di qualunque cosa.
Lo
dico sempre, io ed Anna siamo troppo uguali. Questo in apparenza fa
di noi la coppia perfetta, ma poi a conti fatti... beh, siamo sempre
rimasti fermi lì, identici a come eravamo al liceo. Come coppia, noi
nel nostro piccolo nucleo. Io sono veramente cresciuto solo quando mi
sono messo seriamente con Chester, solo quando lui è entrato a tutti
gli effetti nella mia vita. Quando lo combattevo non crescevo, non
riuscivo a fare quel passo, non trovavo quello che mi mancava.
Solo
quando l'ho fatto entrare, quando è diventato parte di me,
vedendolo, capendolo, vivendolo ho capito cosa mi mancava. È ciò
che aveva lui. E lentamente l'ho fatto mio.
Ma
se lui fosse stato un'altra Anna uguale a me non avrei mai visto
nelle sue differenze le mie mancanze. Non sarei cresciuto.
-
Il cambiamento è fottutamente inevitabile, non lo puoi fermare.
L'evoluzione è maledettamente continua. Ma sai una cosa? Evoluzione
non significa arresto. Chi lo sa che succederà? Quello che conta è
che siamo pronti a tutto, anche se cerchiamo di controllarlo e ce la
mettiamo tutta. Ma siamo comunque disposti a tutto. E finchè non ci
sarà mai niente prima di noi due, fanculo. Andrà tutto bene. Ci
scapperà che ci amiamo, un giorno? Chi lo sa! Questo ci porterà a
concludere la nostra carriera perchè la gente ci odierà e ci
discriminerà? Pazienza. Abbiamo fatto quello che abbiamo potuto,
vivremo una vita diversa. Ci sarà un altro cazzo di cambiamento, ma
chi lo può sapere se non è meglio? Per ora abbiamo bisogno di
questo e facciamo andare bene questo. Se faremo un altro casino lo
risolveremo. Abbiamo risolto di peggio. - Ringrazio di nuovo Dio per
tutto perchè non mi dimenticherò mai che lo stavo per perdere e che
solo un miracolo me l'ha riportato.
Può
essere vero o no che ha avuto quella visione in punto di morte e che
quello era Dio. Però il miracolo non è stato quello.
Il
miracolo è stato che qualcosa, qualunque cosa sia stata e non
importa di cosa si tratti... può essere anche la cosa più materiale
di questo mondo. Ma gli ha dato l'equilibrio e la forza di uscirne e
tornare da me. Quindi va bene così.
E
ringrazio Dio che gli ha dato, in qualche modo, questa forza.
Grazie
davvero.
Mi
allungo verso di lui e lo bacio, la sola risposta che serve, che
esiste. Parla per me e va bene. Lui ricambia e dobbiamo separarci
perchè la porta si apre ed arriva il piacevole casino e col casino,
Joe si fionda vicino a me e dice come suo solito qualcosa su uno
scherzo fantastico da fare a tutta la crew. Quando ci fermeremo una
sera in albergo, di notte prenderemo tutte le apparecchiature varie
dal furgone e le nasconderemo in una camera a parte. Poi al mattino
quando partiremo e troveranno tutto sparito scoppierà il finimondo!
Che
divertimenti.
Naturalmente
metteremo tutti all'opera.
Eh,
che ci possiamo fare... per quanto si cresca, certe cose non
cambieranno mai.
Io
e Joe e la nostra voglia di far casino, ad esempio.
Con
gli altri siamo sempre molto rilassati, mi concedo di appoggiarmi su
di lui con naturalezza. Tipo sulle sue spalle.
Mi
appoggio e sbircio cosa fa, poi vedo che ha qualche problema perchè
ha messo il tutore ma certe cose non gli riescono ancora bene, e
quindi mi protraggo e lo aiuto da dietro. Risulta una specie di
abbraccio. A lui piace, ovviamente. Così come glui piacciono questi
gesti naturali e fluidi.
Anche
a me piacciono.
Poi
appena arriva qualcuno esterno mi alzo e lo lascio andare. È sempre
così.
Ci
sta venendo spontaneo.
-
Sai, è quasi come che tu abbia fatto questa canzone per lui. - Rob
mi sorprende, mi guardo subito intorno per vedere chi c'è e per
fortuna nei paraggi non c'è nessuno. Così abbasso il tono e chiedo.
-
Quale? - Perchè in effetti qualcuna per lui l'ho fatta, poi l'ho
mascherata rendendola buona sotto altri punti di vista. In modo che
non si capisse.
Riprendo
a disegnare, mi rilassa ed intanto lui mi parla.
-
The little... - senza smettere di passare la matita sul foglio
rispondo piano.
-
L'ha fatta lui quella... - Non serve che specifichiamo mai il
soggetto.
-
Sì lo so, non intendo il testo. I testi sono personali, li fate
basandovi sempre su cose vostre però mi piace che non specificate a
cosa pensavate, lasciate a chi ascolta libera interpretazione ed
ognuno pensa a qualcosa, quello che vuole. Parlo della musica. - A
questo punto, sempre senza staccare la matita, consapevole che lui si
sta perdendo a guardare come disegno, rispondo sempre invariato.
-
L'abbiamo fatta tutti insieme quella melodia. - Rob sospira ed alzo
impercettibilmente il sopracciglio, ma non smetto il mio lavoro.
-
Intendevo come gliela fai cantare. - Silenzio. - Sei tu che lo
indirizzi sempre, quando cantate. Cioè lui è il genio del canto tu
delle canzoni. Anche con altre ho la stessa sensazione ma lì è
molto di più. Sai... tipo quando fa gli urli liberatori finali. Sei
stato tu a dire di farli. Non so come dire... è come se tu e solo
tu, in qualunque modo possibile ed immaginabile, sia che fai tu la
musica o che dai solo delle dritte per altre cose sul modo di
cantare... riesci a valorizzare la sua voce e le sue doti canore come
nessuno mai. Nei primi due album lo lasciavi libero di cantare come
voleva, come si sentiva. Gli dicevi di personalizzare, di cantare
come preferiva. E lui lo faceva in quel modo bestiale. Tu non gli hai
mai detto niente. Faceva tutto lui. Ed è stato incredibile, ha dato
l'impronta al nostro gruppo. Però con questo tu sei salito in
cattedra, hai cominciato a dire come vedevi quella canzone e a
lavorarci su tantissimo e davi un sacco di idee fino a che la tua
visione mentale non si realizzava. - Smetto di disegnare e penso al
modo in cui abbiamo fatto MTM. È vero, è diverso dagli altri due
lavori precedenti, è stato un parto, farlo. Ma è stato un parto
perchè io mi sono fissato su tutto, sul fare come immaginavo, sul
realizzare ciò a cui pensavo, sul farlo bene...
-
E' che con lui riesco a realizzare qualunque cosa io abbia in mente.
Se penso ad un certo tipo di urla che non sono però quelli classici
che faceva prima, prima o poi lui riesce a capire cosa intendevo e li
riproduce esattamente come io li ho in testa. Anche se magari non gli
spiego bene. Possiamo stare un istante o delle ore. Però alla fine
lui arriva lì dove io volevo. Non penso che molti cantanti riescano.
Sai, ci sono i vocal coach che indirizzano i cantanti, Chester non ne
ha ma negli altri concerti, nelle prove, ho visto molti di questi
diventare matti nel tentativo di far fare qualcosa come volevano al
cantante. Alla fine spesso non ci riuscivano. Chester è un talento
naturale. Riesce ad arrivare proprio laddove io voglio. - Mi perdo a
parlare di lui, starei ore, lo farei per sempre.
Rob
sorride ammirato e addolcito.
-
Però è perchè la tua visione mentale è adatta a lui. Tu riesci ad
immaginarlo e lui riesce a realizzarlo. Avete un modo di lavorare che
si completa a vicenda, una fusione anche sotto quell'aspetto. Si sa,
quando cantate siete pazzeschi, come vi sovrapponete, come vi
intrecciate. Ma quando componete, quando fate la canzone... è
qualcosa di unico. Vi capite, vi conoscete, vi valorizzate a
vicenda... non so... è bellissimo vedervi. E poi il risultato sono
canzoni che sembrano, nel complesso, fatte e cucite su misura per
lui. Come che solo lui le possa cantare, che se qualcuno ci prova non
solo le snatura, ma poi risultano grottesche anche se il cantante che
ci prova è bravo. - Anche io penso che questa sia la dote di
Chester, penso che nessuno potrebbe fare delle vere cover su di lui
senza fare una pessima figura. Ogni tanto ascolto i tentativi ma
veramente... per quanto possano essere bravi... Chester è Chester.
Mentre ci sono canzoni, come ad esempio House of the rising sun,
Enjoi the silence, Everybody hurts o Losing my religion... o molte
altre... che chiunque la canta la rende bella e va bene. Perchè sono
canzoni belle per tutti. Queste sono per Chester e basta. Solo ed
esclusivamente per lui. Le note che mettiamo, gli strumenti inseriti
in quella data maniera, il reso finale con la sua voce,
quell'interpretazione... tutto. È tutto suo. Solo suo.
-
Se per disgrazia doveste separarvi non esisterebbe un rimpiazzo né
per uno né per l'altro. Dovremmo chiudere e basta. Perchè anche
singolarmente non è la stessa cosa. - Potrebbe essere un'offesa...
da soli non siamo niente. Beh, è vero. Non valiamo quanto insieme.
Sono d'accordo e sono convinto che sia proprio la nostra forza vera.
Quando
Chester passa io sto per rispondere ma mi fermo di colpo ed
impallidisco, così lascio il disegno e mi fiondo da lui come un cane
da guardia gridando come un matto.
-
Chester, stronza creatura! Cosa fai senza tutore?! Rimettilo subito!
-
-
Sei una zecca, Mike! Lasciami in pace! Mi fa caldo, non lo voglio! -
Si lamenta ma non c'è santo, glielo rimetto a forza, lui si lagna,
finisce che mi pianta il muso ma quello che conta è che faccia come
dico io.
Tanto
lo sa che ho ragione. Che cazzo!
Non
posso lasciarlo un istante che fa sempre qualcosa che non va!
Maledetto! Mi farà invecchiare prima del tempo!”
_________________________
Per
chi non sa...
Da
un punto di vista oggettivo, i tour migliori sono stati quelli dei
primi due album perchè hanno avuto un successo planetario senza
precedenti e facevano un sacco di concerti. Però non erano uniti
come band, Chester stava con altra gente e mai con loro. Mentre da
MTM in poi lui è entrato veramente nel gruppo, si sono uniti
tantissimo. Di conseguenza da un punto di vista soggettivo e
personale, i tour migliori sono stati da MTM in poi.
Mike
e Joe facevano veramente scherzi di continuo a chiunque, anche
piuttosto elaborati.
E'
vero che quando Chez ha un microfono davanti tende ad arrivare spesso
e volentieri Mike come un falco a fare l'intervista al volo con lui.
Ovviamente non sempre...
Talinda
è molto amica delle ex di Chez ed anche di Anna.
Specifico
che questo capitolo l'ho scritto alcune settimane fa, molto prima di
tutto sto casotto con gli STP... quindi le riflessioni sul 'se uno
di voi due dovesse lasciare il gruppo dovremmo chiudere e basta perchè
non siete rimpiazzabili' è venuta prima di Chez che rimpiazza il suo
cantante preferito.