CAPITOLO LXXXVIII:
VIOLAZIONE
DI PRIVACY
“E'
un po' come nei film.
In
effetti la mia vita è così. Un film.
Ma
sono io che l'ho voluto, da quando mi sono ripreso ho fatto di tutto
per poter essere l'attore di un film, il film lo giro e lo decido io,
faccio la parte che mi pare ed ho una co protagonista all'altezza
delle mie pretese.
Quindi
anche se sono sempre cose che mi son voluto, a volte penso di essere
un coglione.
Non
è che sia veramente colpa mia, ma mi chiedo perchè agli altri non
siano successe, queste cose.
Non
sarà mica normale che capitano tutte a me!
Eppure
non è quello che mi succede il vero problema. Credo.
Non
so, è che non ho tempo di rifletterci.
È
tutto molto veloce.
Tornati
dal tour di MTM, rispetto agli altri fatti il mio preferito perchè
me lo son goduto davvero ma soprattutto perchè ero lucido e con gli
altri del gruppo, non con gente X qualunque, per me è dura tornare a
quella vita da film che sto girando da quando mi sono messo con Mike
e quindi con Talinda.
Nel
tour io e Mike eravamo sempre insieme, ci dovevamo preoccupare poco
degli altri. Certo non facevamo mai niente in pubblico se non qualche
abbraccio o qualche cosa da amici.
A
parte quando Mike, geloso, arrivava a strapparmi dal pubblico e mi
stritolava il collo o mi baciava la testa... o quando io da dietro,
durante i suoi mille discorsi sul palco, me l'abbracciavo e
ricambiavo tutti i suoi sbaciucchiamenti.
Ok,
ammetto che in effetti non erano proprio cose da amici, ma eravamo
rilassati perchè siamo sposati, io ho figli, sbandiero di continuo
il mio amore immenso per Talinda, una donna che nemmeno conosco
perchè l'ho sposata prima ancora di conoscerla davvero. Cioè. Come
si può credere davvero che la amo alla follia? Solo perchè in
pubblico la slinguazzo e dico sempre che la amo? Oppure perchè lei
dice mille particolari sulla nostra vita privata?
Ma
le persone sanno che io posso anche dire che mi sono fatto prete ed
in realtà nella vita reale ammazzo le persone?
No?
Beh,
ma questo è il bello della gente. Crede a quello che tu gli vuoi far
credere e si ferma lì, non va oltre. Io amo la gente proprio per
questo. Non mi complica la vita come pensavo. Se non facessi così me
la complicherebbe, però visto che crede a quello che voglio che
creda, è perfetto.
È
così facile!
Sono
un bastardo perchè questo è prendersi gioco degli altri, ma non me
ne fotte. Io devo vedere della mia felicità.
Nel
tour quindi eravamo io, Mike ed i nostri amici, facevamo liberamente
i fidanzati, cercavamo di limitarci in pubblico ma non a livelli
eccessivi, alla fin fine eravamo abbastanza naturali perchè eravamo
tranquilli. Siamo due uomini sposati!
Era
bellissimo svegliarmi e addormentarmi con lui, mangiare sempre con
lui, riposare con lui, fare tutto con lui.
Per
me questo è essere sposato, vivo la nostra vita matrimoniale durante
le cose della band e mi sta bene, quindi, avere tutti questi miliardi
di impegni!
È
una figata!
Insomma,
evviva il tour!
Quando
torno a casa è fantastico riabbracciare i miei figli, li ho fatti
venire in alcune tappe, ovviamente accompagnati da Talinda.
Dice
che Elka sta sempre meglio e che se continua così potrà rivedere i
figli, a me non fa né caldo né freddo la notizia.
Comunque
tornare alla vita 'falsa' è strano.
Non
è proprio falsa in quanto in questa vita sono padre e mi piace, è
una cosa che ho voluto io, che ho cercato, quindi sono felice in un
altro modo rispetto a prima. È diverso davvero... non so come dire.
Mi sento schizofrenico.
Il
Chez innamorato che vive solo quando sta con Mike ed il Chez padre
che vive solo quando è a casa coi figli.
Però
mi giostro bene, è una vita che fa sempre più per me.
Per
il resto non so come succeda. Non lo so proprio.
Solo
che Talinda mi dice di aver portato il computer dal tecnico perchè
non si accendeva più e sebbene la cosa non mi interessi,
inizialmente, quando arriva il responso sono con Mike.
Il
tecnico è un nostro amico e mi chiede di vedermi per spiegarmi,
siccome io sono un analfabeta di computer, mi porto Mike.
Karl
ha un'aria molto strana, seria. Insomma, è un computer con qualche
virus, che mai ci sarà di grave da fare quell'aria da funerale?
Spavaldo
glielo chiedo scherzando.
-
Che c'è, hai trovato qualche troia nel mio affare? - Detta così
farebbe ridere chiunque infatti Mike ride... siccome i virus si
chiamano cavalli di troia, anche, io lo chiamo sempre così.
Però
Karl non ride, annuisce.
Ci
fa sedere. Perchè per darmi un computer ripulito mi deve far sedere?
Non
capisco proprio.
Mi
guarda in difficoltà e Mike si fa subito attento, con lui anche io.
C'è qualcosa che non va.
-
Chester, ti sei sentito seguito ultimamente? - Già questa domanda
non mi piace. Ovviamente rido.
-
Certo! Ogni volta che esco di casa qualcuno mi segue, è normale! -
Karl fa l'aria da 'ok, è vero, ma...'
Ma?
-
Intendevo in modo diverso dal normale! - Mike si fa anche teso oltre
che serio. Però non muove un muscolo. È rigido sulla sedia e mi
sembra di sentire i suoi battiti che aumentano. Io sono distratto da
queste cose per concentrarmi come si deve su quello che Karl mi sta
cercando di dire. Ho il radar acceso, Mike è in codice rosso.
-
Cioè? - Karl sospira e si decide finalmente. Lo stavo per uccidere.
-
Ho ripulito il tuo sistema, era infettato ma non solo. Chester, è
stato hackerato. Qualcuno è entrato nel tuo computer. - Silenzio.
Mike ora non respira. Ha la mascella contratta. Ok, stiamo tutti
calmi. - Ha visto tutte le foto tue personali, i tuoi file, le tue
mail, ogni cosa che tu avevi messo dentro. - Ancora una maledetta
pausa. Non sono davvero preoccupato perchè ancora non capisco cosa
significhi effettivamente, però Mike sembra capirlo molto bene
perchè si protende sulla scrivania verso Karl che, inghiottendo,
continua.
-
Mi sono preso la libertà di risalire all'hacker, questo è il nome e
l'indirizzo. Però per la denuncia devi farla tu... - Mi porge il
foglio, io guardo ma Mike legge l'indirizzo e prima che io possa
anche solo connettere un neurone e pensare a qualcosa, quello prende
e parte.
Non
dice niente.
Parte.
Ma
parte dove?
-
Cazzo, Mike! - Mi alzo e faccio per seguirlo, anche Karl ci viene
dietro. Ora è il mio di cuore che galoppa!
-
Ma cosa fa?! - Chiede quando fuori vediamo la scia della sua
macchina, proprio come nei film.
-
E cosa vuoi che faccia? Andrà da lui a spaccargli la faccia! - Dico
io grave ed agitato. Lui mi guarda dicendo di non scherzare, Mike è
un pacifista... - Sono serio. Quando si tratta di me perde la testa!
Tu non hai mai visto Mike furioso e prega di non vederlo. Una volta
mi ha picchiato! - Karl non può crederci ed io, imprecando, prendo
un taxi al volo e mi faccio portare di corsa all'indirizzo senza
pensare sia il caso di chiamare la polizia.
Del
resto se arrivo e Mike lo ha ucciso davvero, devo aiutarlo ad
occultare il cadavere. Non esiste che lo faccio finire il prigione!
Sarò
suo complice!
Per
un momento ci penso seriamente.
Diventerei
davvero suo complice, non lo consegnerei mai alla polizia. A costo di
fare i fuggitivi insieme a vita. E non sarebbe male come cosa, almeno
potremmo vivere insieme come ci pare.
Quando
arrivo vedo che la macchina di Mike è ancora qua quindi faccio
andare via il tassista, salgo su nel palazzo e spero ancora che Mike
non abbia fatto una strage.
Sto
facendo tutto di corsa, non ho davvero il tempo di rifletterci, non
mi sono fermato a capire cosa significa che uno ha visto il contenuto
del mio computer... non sapevo nemmeno cosa c'era, Mike ci metteva
dentro roba e boh... però... però quando entro in casa lo capisco.
La
porta è aperta, Mike ha usato il suo nome per farsi aprire dalla
portinaia perchè il proprietario al momento non c'è.
Cose
che solo un infuriato Mike farebbe.
Penso
ancora un istante che il mio amore così focoso sia fantastico.
Poi
cambierò idea.
Il
suo appartamento è piccolo ed è composto da due camere. Una
principale che è il soggiorno e la cucina insieme e poi una camera
da letto.
Dove
sta Mike. Lo raggiungo e mi fermo mentre tutto smette di esistere.
La
camera ha tutte le apparecchiature elettroniche del caso e nei muri è
piano zeppo di foto e materiale mio. Mio e della mia famiglia e pure
di Mike.
Non
solo questo era entrato nel mio computer prendendo le foto personali
che non sono mai state messe in giro, quindi mie e dei miei figli per
lo più. Ma questo mi seguiva. Mi seguiva per davvero.
Ci
sono molte foto rubate nei momenti vari della giornata, fuori casa. A
volte ero con Mike, fortunatamente non in atteggiamenti intimi. Altre
con Talinda, anche con lei niente di particolare.
Ma
il corpo viene attraversato da mille brividi, mentre resto impalato
qua incapace di muovermi, parlare e reagire.
E
solo ora capisco cosa significa essere invasi. Capisco com'è non
avere più un momento solo tuo. Capisco com'è realizzare di aver
sempre avuto qualcuno che guardava, che guardava più degli altri ed
in modo ossessivo compulsivo, guardava anche le persone con me, i
miei figli. Ha preso le foto dei miei figli, Dio Santo!
Cosa
ci fa con tutte queste cose?
Cosa
diavolo ci fa?
Io
sono consapevole di essere un personaggio pubblico e mi piace fare il
divo e mostrarmi, essere acclamato, riconosciuto.
Però
ci sono volte in cui voglio essere me stesso, l'uomo che sono, il
padre che sono, il marito che sono. Ed in quei momenti non voglio
nessuno se non le persone che amo, che contano.
Voglio
essere normale. Ci sono momenti in cui sento quel bisogno e devo
poter soddisfarmi, devo poter... poter essere io con me stesso e
basta... non voglio essere sempre Chester dei Linkin Park, non posso
esserlo sempre. Devo essere anche io e basta. Io. Io e solo io.
E
tutto questo, in un attimo, viene spazzato via. Le volte in cui
pensavo di esserlo stato non lo ero. C'era qualcuno che guardava.
Qualcuno ha visto Chester l'uomo normale, Chester il padre, Chester
il marito... e non importa che quando dico marito non penso a Talinda
ma a Mike. Per me è così. E sono stato invaso in tutto.
E
se mi ha visto con lui?
Mike
è qua shockato e non capisco come stia, prima era furibondo, ma ora?
Proprio
mentre me lo chiedo, sento la porta di casa chiudersi. Sto per
scoprire come si sente Mike.
L'hacker
è arrivato.”
“Ho
capito immediatamente di cosa si trattava, quando Karl non ha riso
alla battuta di Chester. Che non era stato un semplice virus. Era
successo qualcosa. E mano a mano che parlava il mio cervello si è
spento ed ho sentito chiara la rabbia salire al posto della
razionalità.
Sentivo
il fuoco che mi divorava da dentro. Perchè so cosa significa quando
hackerano il sistema e sono andato al passo successivo
nell'immediato.
Dopo
il computer saranno passati allo stalkeraggio vero e proprio.
E
se hanno scoperto cose che non dovevano? Ma a parte questo... Dio
santo. Pedinare Chester?!
Io
capisco quando uno lo incontra per strada, gli fa la foto, gli chiede
l'autografo... ma cazzo, pedinarlo, infiltrarsi nel suo computer e...
e poi questo...
Ho
visto il nome e l'indirizzo ed ho pensato che cazzo, dovevo guardarlo
in faccia, questo bastardo.
Ha
osato seguire Chester, violare la sua privacy, il suo mondo. Ha osato
spiarlo.
Ha
osato... toccarlo in qualche modo...
Non
ci ho visto più ed una volta qua dentro mi sono spento di nuovo, non
respiravo.
Foto
di Chester. Miliardi di foto di Chester. Scaricate dal suo computer,
dalla rete e fatte di suo pugno di nascosto. Seguiva tutti quelli che
erano con lui, ha una parete interamente dedicata ai figli, una a lui
con moglie e amici, fra cui in molte ci sono io, ed una solo per lui.
Rabbrividisco
davanti a tutto questo ed anche quando arriva Chester non reagisco.
Blackout.
Incapacità
di riattivare il cervello.
Agire
solo con l'istinto.
Poi
la porta di casa si apre e si chiude e mentre ero in stand by, adesso
il motore della mia bile parte a razzo ed il sangue mi torna al
cervello.
Mi
giro di scatto ed in modo totalmente imprevedibile gli vado incontro
e lo spingo senza pensarci un istante.
Come
ha potuto?
Come
ha potuto fare questo a Chester?
-
Tu sei malato! Sei malato! Sei un figlio di puttana malato dentro!
Lui ha diritto a vivere la sua vita! Come hai potuto penetrare il suo
privato così? I suoi figli, i suoi amici! LUI! Sei malato! - Ripeto
questo di continuo, è la mia fobia da sempre. Non poter avere i miei
momenti. Essere scoperto nel mio privato. Essere violato. Spiato.
Guardato. Non poter avere un mio rifugio, un posto dove sono me
stesso e basta. Dove nessuno che io non voglia mi guardi.
Sono
ossessivo compulsivo riguardo alla privacy! Non do una sola notizia
personale, non dico mai niente di me, non mi faccio trovare in giro
se non è per qualcosa di pubblico o che riguarda la band.
E
lo fanno a Chester?!
Proprio
a Chester?
Continuo
a spingerlo come un forsennato, non so quanta forza uso, però sono
fuori di me. Sono completamente fuori di me!
Non
penso di potermi fermare e se dicesse qualcosa, se dicesse la minima
parola arriverei a picchiarlo, ma non so fermarmi dal spingerlo e
dall'insultarlo.
Chester
cerca di tirarmi via. Chester che dovrebbe reagire peggio di me cerca
di fermarmi. Ed io non posso, non ci riesco.
Penso...
'proprio a lui! Lui! Il mio Chez! Come ha osato?' questo di continuo.
Sempre e sempre.
-
Non gli ho fatto mica del male, io lo guardavo e basta... - Riesce a
dire ad un certo punto. E qua mi parte un embolo.
-
LO GUARDAVI E BASTA?! NIENTE DI MALE?! LUI HA DIRITTO AD UNA VITA
PRIVATA ANCHE SE E' UN PERSONAGGIO PUBBLICO! HA DIRITTO A CAGARE E
PISCIARE E BACIARE I SUOI FIGLI SENZA CHE NESSUNO LO GUARDI!
MALEDIZIONE! HAI VIOLATO LA SUA VITA! -
-
Ma non è così grave... - Finisce anche la capacità di ragionare,
sto per colpirlo con un pugno che è già stretto vicino al mio viso,
ma Chester mi ferma in tempo, mi prende il polso e tira forte
spingendomi via. Cazzo. Cazzo. Cazzo!
Finisco
camminando come un forsennato per casa e respiro ansimando, sono
agitatissimo, il cuore è a mille e la testa esplode. Maledizione.
Maledizione.
È
follia, questa!
Chester
si mette in mezzo ed allarga le braccia per calmarci, ma l'altro è
spaventato. Se è un misero hacker non ha le palle di reagire con
violenza.
E
a me non devono toccarmi Chester. Non devono!
Dio,
impazzisco!
-
Allora. Calmiamoci! - Cioè sono io che devo calmarmi. Sentendo la
sua voce in effetti va meglio.
Respira,
Mike.
Torno
a guardarlo e la rabbia mi rimonta, ma è terrorizzato dalla mia
reazione ed alla fine è poco più che un ragazzo.
Però
bisogna capire una cosa fondamentale. Lui seguiva Chester e lo faceva
anche quando era in mia compagnia. Appena realizzo questo riesco
anche a sentirmi peggio.
Mi
metto le dita sugli occhi e li strofino, attiva il cervello e
calmati, Mike.
Così
non sei utile.
Respiro
un paio di volte e Chester aspetta che mi rimetta.
Ce
la posso fare.
-
Cosa... cosa hai visto di lui? - Chester mi guarda senza capire
subito il senso della domanda, io allora mi avvicino e gli prendo il
colletto della maglia, sono minaccioso e forse irriconoscibile ma è
una questione maledettamente importante.
E
se avesse visto che ci baciamo? Se sapesse che stiamo insieme?
Tutto
crollerebbe. Tutto. Non lo posso permettere. È troppo importante.
Ogni cosa. Non sono pronto ad affrontare le conseguenze e forse non
lo sarò mai, ma adesso è solo da tre anni che va tutto bene. Perchè
deve succedere questo?
Spalanca
gli occhi, capisce che ho paura che abbia visto qualcosa di troppo.
-
Io... niente... cioè lui con la famiglia, o lui con te o con qualcun
altro del gruppo... niente di che... non... non sono andato oltre
quello che potevo vedere all'esterno! - Inghiotto e avvicino il viso
al suo, lo tocco col naso e ringhio, non ho mai fatto così, penso
che lo sto nullificando con lo sguardo e Chester mi prende per le
spalle cercando di trattenermi. Non gli farò niente.
-
E all'esterno non hai mai visto cose che ti possono aver fatto dire
'oh merda?' - Così sono più chiaro. Lui inghiotte e penso che
questo strano sospiro di Chez sia un trattenersi dal ridere.
-
No no no... niente di tutto questo! Io lo seguo da quando si è messo
in riabilitazione, quindi da quando si è pulito. Non ho mai visto
niente di scabroso o compromettente. L'avrei fotografato! E non
andavo in casa o nei posti chiusi, non arrivo a quel livello! -
Sgrano gli occhi davvero sorpreso e con ironia maligna rispondo:
-
Quel livello? Perchè, questo va bene invece? Anche se siamo persone
famose abbiamo diritto alla nostra privacy, abbiamo anche delle vite
normali, al di là di quelle da star! Sebbene per tutti voi questo
concetto non sia chiaro, cercherò di essere incisivo. Quando
scendiamo dal palco e smettiamo i panni dei cantanti del gruppo,
siamo delle persone normali e pretendiamo di poter vivere le nostre
vite normalmente, senza che ci spiino anche se ci mettiamo un dito
nel naso! Cosa succede nelle nostre case è nostro, i nostri figli,
le nostre famiglie hanno diritto di vivere normalmente come tutti
perchè non hanno scelto di fare i cantanti ed è giusto che non
finiscano in rete o sui giornali! Ci sono un sacco di eventi per i
fan, oltre ai concerti! Dannazione! Non è mai sufficiente! Niente vi
basta! Ci sono le interviste dove ci mettiamo a nudo ed ancora non è
sufficiente! Volete di più tanto che arrivate a penetrare un
computer e a seguirci in questo modo! Questa è una malattia che va
curata! E sappi una cosa, finchè c'è gente così fissata col sapere
cosa cazzo facciamo quando non cantiamo, noi saremo sempre più
fissati col nasconderci e col non farci vedere! Perchè siamo anche
esseri umani, oltre che cantati! - A questo lo mollo, sono tornato me
stesso, logorroico anche se molto agitato. Beh, è normale che io sia
agitato. Volevo ucciderlo! Chester e questo stronzo sospirano, poi ha
il coraggio di chiedere:
-
Mi denuncerete? - Apriti cielo!
-
CERTO CHE TI DENUNCIAMO, CAZZO! TE LO MERITI! E CHE NON TI DIANO Più
UN COMPUTER IN VITA TUA! SEI MALATO! FATTI CURARE! -
Continuo
finchè Chester non mi porta via di peso fuori da qua. Ancora un
minuto e lo ammazzo.
Dopo
tutte le pratiche per la denuncia riusciamo ad andare a casa. La
nostra. Che sarebbe la sede del gruppo, per noi è casa nostra.
Sono
sfinito. Fisicamente e psicologicamente.
Penso
che non mi sentivo così da un sacco. Questa volta sono io quello che
ha esagerato, sono uscito di testa proprio... nemmeno in tour ero
così stanco.
Non
so proprio cosa pensare.
Mi
butto sul divano e non voglio niente, Chester sparisce per un po' ed
io mi massaggio la fronte, non ho nemmeno un briciolo di forze.
Quando
riappare è in boxer ed è chiaro a cosa punti.
-
No Chez, non ce la faccio... - Ma mi insulta, mi prende per il
braccio e mi porta in bagno. La vasca è piena. Sorrido arrendendomi.
Il bagno è una buona idea.
Mi
spoglia in zero due secondi, la sua abilità per spogliarmi è da
record.
Solo
quando siamo nudi nell'acqua che straborda come sempre, chiudo gli
occhi e mi rilasso. Sono contro di lui che mi fa da schienale. Il suo
petto non è molto morbido ma è piacevole perchè è il suo.
Appoggio
la nuca sulla sua spalla e mi circonda, sembra che sono stato io
quello hackerato e stalkerato.
-
Mi dispiace! - Faccio alla fine. Un po' per tutto... - Ho esagerato
ed ho preso il tuo posto... come... come ti senti? -
-
Tu hai esagerato? È lui che ha esagerato! - Esclama immediato. Mi
sento anche meglio di prima. Sorrido rilassandomi, sono sfinito da
morire. Mantengo gli occhi chiusi e mi cullo con lui.
-
Lo so ma non è che io abbia reagito in modo utile. Non è una cosa
da me! Avrei dovuto essere meno aggressivo... tanto questi sono
malati di mente! - Ora sono lucido e riesco a ragionare come avrei
dovuto far prima, ma sono ancora infuriato, dentro di me. Solo che
non ho la forza di incazzarmi ancora...
-
In effetti mi hai sorpreso, non pensavo fossi così fuori di testa!
Di solito sono io che parto! Sono stato troppo occupato a calmarti
per capire che cazzo è successo! - Sorrido. Ora è qua che mi
tranquillizza. Sembro io quello colpito.
-
E' che se uno colpisce te è come se colpisse me. Anzi, è peggio! -
ora è lui che sorride e mi bacia la guancia, io mi godo il momento.
Come sempre.
-
Non possiamo abbassare la guardia. Sai... è che se sono io che mi
metto in piazza è un conto, ma se decido di tenermi delle cose per
me... beh, pretendo che restino mie! Perchè questo fottuto bisogno
di sapere tutto di noi? Siamo persone normali, caghiamo, pisciamo,
scopiamo, abbiamo l'amante... come tutti, insomma! - Qua scoppio a
ridere ed anche lui mi accompagna soddisfatto di essere riuscito a
rilassarmi.
-
Non lo capisco nemmeno io. Se loro fossero subissati di foto e di
gente che vuole sapere tutto, si sparerebbero! Noi abbiamo scelto di
fare musica, non di fare le star. È diverso. - Ora sono molto più
calmo.
-
Comunque è stato fenomenale vederti partire in quel modo. Mi ecciti
quando sei così passionale! - il solito!
-
Parto solo quando si tratta di te... - Ammetto colpevole.
-
Sei iperprotettivo... mi piace! - mi imbarazzo ma è tutto vero,
quindi non so che farci!
-
Dovremo stare ancora più attenti... io... io non voglio che ci
vadano di mezzo le nostre vite personali... le nostre famiglie... non
hanno scelto di fare i personaggi pubblici, dobbiamo proteggerli. -
Sto pensando ad Anna ma anche ai figli di Chestr. Talinda è diverso,
lei vuole essere in vetrina e farsi vedere, quindi è un'altra cosa.
Chester
sta un po' in silenzio, poi, sempre continuando a farmi le carezze
sul davanti, fa la sua sentenza:
-
Dobbiamo proteggerci a vicenda. Comunque impedirò l'uso del computer
a tutti i miei figli. Finchè campo o non decidono di fare loro le
star! - Logico. Mi sembra il minimo. Non poteva essere diversamente.
- Non sono fobico come te, però non mi devono toccare i figli,
capisci? Se vogliono vedere mentre scatarro che facciano, ma che
lascino in pace i miei figli. Ed ovviamente noi due quando siamo
insieme e soli! -
Ovviamente.
Mi
giro un po' fra le sue braccia per poterlo guardare, adesso sto
davvero bene, piano piano le nubi passano.
-
Sì, dobbiamo proteggerci a vicenda. - Ripeto piano. Questa specie di
nuovo patto lo suggelliamo con un tenero bacio. Fortunatamente
abbiamo risolto anche questo.
Io
e Chester siamo l'uno il punto debole dell'altro, fondamentalmente.
Se uno vuole colpirci è lì che deve dar giù. Però quando sono
così con lui la cosa non mi spaventa più. Devono solo provarci a
fargli qualcosa. Non lo permetterò mai.”
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Per
chi non sa...
E'
vero che nel 2008 Chester è stato hackerato e violato, tramite il
suo computer hanno avuto accesso a tutte le sue foto, le sue mail e
le sue cose. Io ho aggiunto, per puro ragionamento, che se uno arriva
a fare questo è facile che faccia pure appostamenti e lo segua.
Sicuramente
hanno gestito la cosa in modo meno teatrale, ma io scrivo fic per
realizzare ciò che riesco ad immaginare. E la mia fantasia gode di
ottima salute.
È
vero che Mike è fobico sulla privacy, non rivela mai niente in
nessun caso di ciò che riguarda la sua vita privata. Chester ne
parla molto di più e mostra di più, tuttavia anche lui non esagera
molto. Ad esempio non vuole assolutamente che i figli usino il
computer o si iscrivino sui social net.
E'
vero che nel tour di MTM hanno cominciato a sbaciucchiarsi dolcemente
sul palco e ad abbracciarsi molto di più, Chez e Mike erano molto
più affettuosi ed affiatati dei primi tour.