CAPITOLO XCVII:
L'AMORE
CI MANTIENE GENTILI
“Anna
rischiava un esaurimento.
Se
non è Otis a svegliarla è Mike che si alza per fare qualcosa.
Mike
la notte fatica a dormire, specie quando è in fase di lavorazione.
Perchè macina il lavoro anche nel sonno, per cui è un po'
sonnambulo. Parla mentre dorme il più delle volte e dice nozioni che
riguardano delle canzoni o qualcosa che gli passa per la testa.
Quindi
Anna stava diventando matta.
Quando
sono venuto a trovarla ho visto che si stava addormentando mentre le
parlavo.
Al
che le ho chiesto cosa succedesse e mi ha raccontato.
Né
Otis né Mike dormono la notte. O comunque non dormono in modo
silenzioso.
Mike
ed Otis vanno in perfetta simbiosi, per cui sono una squadra
eccellente. Se Mike è tranquillo lo è anche il piccolo, peccato che
Mike non sia mai tranquillo. È iperattivo di natura e quando non
lavora a qualcosa fa scherzi cretini. Se non fa né uno né l'altro
pensa a salvare il pianeta o cose del genere. Fa sempre qualcosa.
Quindi
ha energie in eccesso che scarica perfino di notte. Prima non era un
problema.
Mike
non faceva dormire Anna la notte perchè parlava, si alzava e faceva
il sonnambulo oppure andava a dipingere in piena notte. Sì, capita
anche questo. Quando è con lei a casa è inquieto da morire, poi
invece quando dorme con me è un angioletto. Ci credo, lo sfianco a
letto!
Però
di giorno lui andava a farsi tutte le sue mille cose e lei poteva
riposare.
Ora
di notte la solfa non cambia. Mike fa il pazzo mentre dorme e Otis lo
imita. Si sveglia due volte per mangiare ma al di là di questo non
sarebbe un problema se non si lamentasse nel sonno.
Insomma,
è un vero casino.
Otis
fa quello che fa Mike, sia che dorma, sia che sia sveglio.
Infatti,
di giorno, mentre Mike viene in sede a lavorare all'album, Otis a
casa fa il diavolo a quattro e non fa riposare mai Anna la quale è
molto provata.
È
consumata, sono preoccupato.
Le
ho chiesto perchè non si fa aiutare dalla numerosa famiglia Shinoda,
lei ha detto che non vuole disturbare e comunque al momento hanno non
so che problema con non so che parte della famiglia.
Jason
lo adora ma non lo vede molto competente coi bambini, che idee...
chissà perchè... comunque beh, alla fine le ho detto che avrei
portato Otis qualche giorno in sede.
Di
darlo a Mike quando esce al mattino che poi passiamo la giornata
insieme.
Anna
ha replicato che mentre lavora Mike non vuole distrazioni, io ho
detto che me ne occupo io.
L'ho
spedita qualche giorno in un centro benessere, mi sono fatto dare il
latte e tutto l'occorrente, comunque so cavarmela. Le ho detto che
sarei stato io con Mike in questi giorni e nelle notti e che in caso
c'era Talinda per una mano.
Così
Anna è partita ed è cominciata la nostra grande avventura.
Un'avventura
in piena regola in quanto io non ho certo problemi ad occuparmi del
marmocchio con la faccia di Mike in miniatura, un sogno avere un
figlio col suo bellissimo visetto, però il suddetto Mike pare averne
di problemi.
Tutti
mentali!
Quando
io ed Anna gli abbiamo detto del piano lui ha spalancato gli occhi e
mi ha chiesto se fossi impazzito, Anna ha cominciato a disfare i
bagagli.
Ecco
come vanno avanti questi!
Lui
dice una cosa e lei esegue senza discutere! Non punta mai i piedi! In
vita sua non l'ha mai fatto! Per questo sono arrivati a volersi bene
come amici e non si amano più. Forse non si sono mai amati.
Io
le ho rimesso i bagagli in mano e l'ho spedita via.
Non
si discute!
-
Ma sai che dobbiamo darci dentro con le canzoni, siamo in un periodo
critico, non posso concentrarmi su Otis quando lavoro e non posso
concentrarmi sulle canzoni se ho Otis! Non è per lui è che entrambi
prendono tutta la mia attenzione, non posso unire lavoro e Otis! Per
me è fuori discussione! -
La
sua voce stridula e maledettamente isterica mi ha fatto alzare gli
occhi al cielo.
-
Siamo in sei là dentro, non è che stiamo tutti costantemente su
tutto, c'è sempre qualcuno che fa qualcos'altro che può occuparsi a
turno di lui. E se vediamo che proprio è una pessima idea c'è
Talinda! Mike, stai esaurendo Anna! Tu e la tua fotocopia in
miniatura! - Otis ride nel sentire la mia voce alterata, penso che
gli piaccia. Sì, ripeto. È sputato Mike!
Alla
fine mi ha dato retta. Sia lodato il cielo!
Così
l'avventura consiste nel passare Otis da uno zio all'altro come un
testimone in una staffetta.
In
realtà è a dir poco geniale l'idea, perchè quando Mike esagera, e
riesce ad esagerare abbastanza spesso, gli metto in braccio Otis e
per un istante ha la voglia di urlare isterico come suo solito, poi
però si spompa, sorride e si mangia di baci suo figlio.
Quindi
lode a Otis!
Alla
fine l'idea non è stata male... le musiche di per loro vengono fatte
principalmente da Brad e Mike, io però devo stare con loro perchè
gli serve che vocalizzi su tutte. Dicono che la mia voce è lo
strumento mancante per tutto. La cosa mi piace.
Poi
dopo che loro hanno diciamo un qualcosa, gli altri si aggiungono e
mettono il loro e quando questo succede, sono io quello nullafacente.
Quindi ci alterniamo sempre per il piccolo.
C'è
anche da dire che Otis si perde. Ci sono volte in cui gli dai un
pennarello in mano e lo siedi su un foglio e lui sta ore a dipingere.
Chissà perchè la cosa non mi stupisce.
Quando
Mike sta per sclerare lo prendiamo e glielo mettiamo in braccio.
Succede
ora.
Sta
dando di matto per un passaggio che dice che non lo convince. Cercano
tutti di capire cosa intenda ma non sa esprimersi come Dio comanda,
infatti sta per mandarli a quel paese.
Il
bat segnale è:
-
Cazzo perchè non capite?! CHEZ VIENI QUA! - Questo è il momento di
intervenire, così io con il piccolo Robin arriviamo, gli metto in
braccio la sua creatura e lui mi fissa male, davvero male. Come mi
chiedesse. 'Osi davvero?' Ed io, rido.
-
Pausa! - Invoco a gran voce, tutti acclamano e si dileguano sbuffando
contro Mike e lui sospira baciandosi il figlio.
In
realtà godo nel vederli presi male con lui, prima me lo cuccavo
tutto io e non era giusto. Cioè capisco che ognuno ha i suoi
compiti, ma andiamo...
Mike
è davvero dolcissimo con suo figlio, starei ore a guardarlo con lui.
Si
perde a disegnare con lui, gli fa pure suonare a caso il pianoforte.
A Otis piace molto il pianoforte.
È
anche arrivato a fargli scarabocchiare una delle sue mille chitarre.
Di solito lo fa lui stesso ma fa dei disegni sensati.
Otis
ha fatto degli scarabocchi molto artistici, ma sempre scarabocchi
erano.
Però
lui li ha tenuti.
È
molto dolce, solo suo figlio può fargli qualunque cosa.
Ora
Mike ha i capelli lunghi di una bella forma, mi piace come gli
stanno, lo addolcisce molto questo taglio con la frangia morbida.
Steso
sul divano li guardo mentre disegnano per terra.
Si
somigliamo molto. Otis è davvero piccolo però cresce a vista
d'occhio e noi non siamo davvero così male con l'album, non penso
mancherà molto alla conclusione, ma è un po' la parte peggiore.
Mike sta per entrare in fase di perfezionamento e sto cercando di
mitigare un po' quel momento.
Dopo
una mezz'oretta che giocano insieme, Mike mi guarda calmo e mi
sorride, è trasformato da prima, come se non fosse più lo stesso
isterico.
Con
calma e pacatezza poi mi dice:
-
Ok, ci sono. So cosa dobbiamo cambiare. - Così sospiro, mi alzo e
prendo Otis.
-
Vieni con lo zio Chez, il papà deve tornare al lavoro. - ci capiamo
come sempre, basta poco, uno sguardo, una parola.
Mike
torna in sala di registrazione e si mette a parlare con Brad, Joe e
Dave, io sto con Otis mentre la voglia di farne un altro mio mi torna
tenendo in braccio lui.
È
così meraviglioso. Lui ma in generale i bambini. Potresti morire per
loro.
È
incredibile la capacità che hanno di trasformare tutto.
Guarda
il potere di Otis su Mike... da isterico è diventato gentile. È il
potere dell'amore?
-
Sei proprio un supereroe, sai? - Gli dico mentre lo faccio saltellare
sulla mie gambe e lui ride.
È
così che arriva la chiave per l'ultima canzone.
Mentre
lo vedo ridere e ripenso a lui e Mike insieme, alla trasformazione
netta che ha quando lo tiene in braccio. Può attraversare il momento
peggiore di tutti, ma se gli arriva Otis si calma. È incredibile.
Non
è tanto il fatto che è un bambino quanto che è il suo.
È
il suo piccolo amore. È questo il punto.
Rob
arriva come una manna dal cielo mentre mi sembra di essere
trasformato in Mike. Solo meno fanatico.
Glielo
porgo e lui lo prende.
-
Puoi stare un po' con lui? Devo fare una cosa... - Dico sottovoce.
Non so perchè parlo piano.
Rob
annuisce e mi guarda perplesso mentre sparisco nella sala prove con
la chitarra ed uno spartito.
Tocca
a me perdermi per un momento ma da qua sono in posizione strategica,
vedo dalla porta aperta Rob ed Otis sul divano che giocano.
Rob
è sempre gentile, però anche lui coi bambini diventa un altro. È
davvero materno. Cioè dovrei dire paterno, però alla fine è più
materno.
Scrivo
a ruota libera, le parole sgorgano da sole.
Un
po' guardando loro, un po' pensando ai miei piccoli a casa. Ed un po'
ricordandomi quel concetto che io e Mike abbiamo espresso quando
siamo tornati definitivamente insieme.
Quando
la vita ci rende ciechi, l'amore ci mantiene gentili.
E
fra una nota ed una parola, scrivo la canzone.
Sono
a buon punto quando mi metto a ridere nel vedere Brad pallido che
spia Rob ed Otis. Non ho parole.
Quei
due penso non si lasceranno mai.
Hanno
dei caratteri così compatibili. Sicuramente hanno avuto i loro
problemi, però sono così belli da vedere insieme.
Si
completano.
A
volte vogliono cose diverse ma si vengono sempre incontro.
Ora
Brad è un libro aperto, sta guardando Rob con Otis e pensa che
sarebbe un padre fantastico. O mamma. Ridacchio e continuo a
scrivere.
La
vita dà dure prove, una guerra, un lutto, dei tradimenti, delle
delusioni, delle violenze. Però arriva un punto in cui l'amore
entra.
C'è
per tutti.
E
dopo che sei diventato cieco per il dolore, l'amore fa la magia. Come
Otis che illumina il viso di un impacciatissimo Brad che si siede con
Rob. Sembrano una famiglia perfetta, felice. Lo sono. Potrebbero
esserlo come lo siamo io, Mike ed i nostri figli.
Però
la vivono a modo loro e funzionano. È bello vedere come si
comportano con un bambino in braccio.
E
torno a scrivere.
Io
con Draven, il primo bambino che ho preso in braccio, il primo vero
figlio che ho avuto, dopotutto.
È
stato un sogno, mi ha fatto sentire pulito, uomo, degno. Non lo so.
Poi
mi sono perso, però ci sono stati tanti aiuti che mi hanno riportato
sulla retta via.
L'amore
è tornato ed è ancora una volta quello che mi ha fatto rialzare.
L'amore.
Bisogna
vivere per quello ed accettarlo.
Otis
ride, a loro tre si uniscono anche gli altri, ora Mike è contento,
ha fatto quello che voleva, si riprende il figlio e lo fa volare per
poi stringerselo al cuore. Quando lo fa chiude gli occhi, è un gesto
fantastico.
Lui
che aveva tanta paura di non essere all'altezza di essere padre,
guardalo lì, è perfetto.
Ci
sono delle prove per tutti, nella vita. Cose che ci faranno
deragliare. Ma ci saranno anche le voci degli angeli a guidarci verso
la retta via. Per farci tornare gentili. L'amore entrerà per tutti,
i segni per vivere bene e non male.
Dobbiamo
seguire quelli.
Si
vive male lontani dall'amore, si vive bene vicini all'amore.
È
tutto qua.
Così
semplice come la risata di un bambino stretto al cuore del suo papà.
Semplicissimo.
Ed
ecco la canzone finale dell'album. Il pezzo mancante.
Il
messaggio.”
“Riesce
a commuovermi. Non so come dire... mi stacca i fili, in pratica.
Lui
canta la canzone che ha fatto in un paio d'ore con dei semplicissimi
accordi di chitarra ed un concetto tanto normale quanto bello, e non
riesco più a togliermi questo sorriso dalla faccia.
Ho
sempre detto che lui avesse un grande potere su di me, dal primo
minuto in cui l'ho visto è stato così, ma mentre prima non mi
controllavo, ora è diverso. Ora siamo adulti.
Però
tanto sono stressato e cerco l'impossibile, tanto poi lui mi riporta
alla realtà con semplicità.
Chez
non è mai stato semplice... lo è da quando è rinato.
Siamo
tutti insieme ad ascoltarlo, sto facendo trottare Otis perchè era
leggermente nervoso -colpa mia- e poi lui si mette a cantare suonando
la chitarra acustica ed io... io mi fermo, Otis si ferma, e tutti si
fermano.
A
parte la sua voce angelica di cui fa nome nella canzone. So che non
si riferisce alla sua, però per me è la sua. Ho sempre detto che
quando canta così diventa un angelo. Eppure sa gridare ed essere un
demonio.
È
sorprendente, no?
Facciamo
tutti queste espressioni beote mentre lo fissiamo. Rob si appoggia su
Brad ed io mi stringo Otis mentre Joe si spancia a terra e chiude gli
occhi e Dave sta semplicemente fermo con una bella espressione.
Chez
merita.
Merita
quello che ha perchè se l'è conquistato, non gli è arrivato per
partito preso.
Quando
smette, tutti mi guardano, lui per primo. Aspettano la mia parola per
esprimersi perchè ormai è così che funziona.
Sorrido.
-
Beh, abbiamo l'ultima canzone, signori. - Lo dico quasi soave, come
fosse una dichiarazione d'indipendenza, non lo so nemmeno io.
Ed
il sorriso di Chez illumina la stanza.
-
A chi pensavi quando l'hai scritta? - Chiede Rob tirandosi su dalla
spalla di Brad.
-
Mah... guardavo Otis, pensavo ai miei figli... il potere che hanno di
trasformare qualcuno. Mike isterico lo possiamo calmare solo io o suo
figlio... la cosa mi ha fatto pensare. L'amore ci rende gentili. -
-
Ricordo un dialogo simile anni fa... - Chester annuisce e fa un
sorriso strano.
-
Quando ci siamo rimessi insieme. Non ho più dimenticato le tue
parole. E sono vere in ogni cosa della vita. - Stiamo un po' in
silenzio a pensare a varie cose, ognuno la sua.
-
Abbiamo fatto molta strada dall'inizio... - Dice Rob
sentimentalmente. Più o meno tutti annuiscono.
-
Joe si è allargato più che altro... - Commenta Chez ridacchiando.
Joe gli tira la famosa pallina anti stress che Chez prende al volo.
-
Siamo cambiati un po' tutti... - Comincia Dave. - Io ad esempio sono
meno protettivo e di parte, lascio che tutti se la cavino e non mi
schiero da uno o dall'altro. Cerco sempre di capire tutti i punti di
vista mentre prima ero fisso solo in uno! - Non lo dice chiaramente
ma si riferisce a me. Era protettivo verso di me. Troppo.
-
Io sono meno intransigente e diretto, mi mordo la lingua prima di
dire qualcosa. - Brad è il secondo.
-
Tu hai sviluppato una pazienza che non avevi mai avuto! - Fa Rob. E
se lo dice lui che ci ha a che fare un sacco, è vero.
-
Tu invece sei meno emotivo. Cerchi di essere più razionale di prima,
non te la prendi a cuore fino a starci male. È per questa tua
emotività che sei caduto. Piano piano ti sei rialzato. - Brad
ricambia il favore.
-
Però non mi sono solo allargato! - Borbotta fintamente offeso Joe,
tutti ridiamo al tono infantile.
-
No, mangi anche di più! - Spara Chez usando un sinonimo dello stesso
concetto!
Ancora
ridiamo, così decido di parlare in favore del mio amico.
-
Sei meno scemo! Te ne do atto! - Poi smetto di ridere. - Meno
bambino. Prima non si potevano fare discorsi seri e profondi con te,
ora sì... sei affidabile. -
-
Insomma prima ero un disastro! - Esclama rotolando a pancia in su,
riusciamo a ridere ancora e parlare seriamente nello stesso momento.
-
Chez è pazzesco, è quello che è cambiato di più, il suo
cambiamento è quello più evidente! Sia esteriore che interiore. Ora
è affidabile, maturo, sereno... - Dave comincia con l'elenco, è
quello che è rimasto più colpito dal suo cambiamento perchè si era
opposto al suo ritorno. Ora capisce che aveva torto.
Chester
guarda tutti attento con il suo sorrisetto soddisfatto e sornione.
Gli piacciono i complimenti e non vuole che smettiamo.
-
E' felice, ora. E si piace. È questo il cambiamento più grande di
Chez. - Lo dico io e sono sorprendentemente sintetico, la cosa
sconvolge tutti che mi fissano come se fossi un altro, al che si
collegano per la conclusione con me.
-Mentre
tu non ti perdi sempre in mille parole, a quanto pare! - Joe ricambia
il favore prendendomi in giro. Io rido e scuoto il capo mettendomi
Otis sull'altra gamba per allungare quella in cui era seduto.
-E
sono anche padre! - Commento come se questo fosse l'unico vero
cambiamento. Non so, non posso essere obiettivo con me stesso come
con loro.
Oltretutto
non credo d'aver fatto chissà quali cambiamenti. Con Chez ne abbiamo
parlato molto ma siamo arrivati alla conclusione che siamo cresciuti
e diventati uomini, che dopo gli errori abbiamo rimediato, ci siamo
alzati e non abbiamo più sbagliato in quel modo...
-
Non è solo questo... prima cercavi di far felici tutti e
accontentare tutti e facevi piani a destra e a sinistra come per
prevedere ogni cosa... non ti lasciavi veramente andare! Avevi la
mania del controllo. Di ogni cosa! Soprattutto delle persone, non
solo degli eventi! - Brad è spietato, parla poco ma quando lo fa sa
cosa dice.
-
Ora sei l'opposto! Ora ti lasci andare, improvvisi... -
-
Beh, pianifico lo stesso, vedi l'album... -
-
Si ma è diverso. Siamo stati noi a dirti di non cambiare riguardo il
fare musica. Però per il resto è diverso. Lasci che ognuno se la
veda da sé, fai quello che vuoi, che ti piace e fai di tutto per
realizzarlo, qualunque cosa sia. Non ti poni limiti perchè pensi che
il tuo desiderio sia un problema per gli altri. Ora ti prendi ciò
che vuoi! -
Corrugo
la fronte.
-
Vuoi dire che sono diventato egoista? Sono peggiorato, invece che
migliorare! - Esclamo poco convinto.
-
No, non è un difetto in te. Vedi, prima guardavi troppo gli altri,
ora guardi solo te e ciò che conta per te. Il tuo altruismo,
chiamiamolo così, ha portato alla rovina di un sacco di cose. Del
gruppo, del vostro rapporto... - Rob è più profondo quando spiega
le cose e comincio a capire cosa intendono.
-
Guardi l'essenziale, non il superfluo. Ora semplicemente realizzi te
stesso e questo porta ad un miglioramento generale di tutti... -
Dave, che mi conosce molto bene, ha notato ogni dettaglio. E così
conclude Chester.
-
Perchè sei il perno dell'ingranaggio. Sei quello che fa funzionare
bene o male un qualcosa. Un rapporto d'amicizia o d'amore, un gruppo,
un lavoro, una famiglia. Hai una personalità così dominante che sei
il leder di ogni cosa che ti coinvolge. Per cui è vitale che tu sia
felice e veda di te... che ti realizzi. Se tu vai bene, vanno bene
tutti! -
-
Poi al di là di questo hai eliminato lentamente molti dei difetti
che avevi... - Conclude Joe semplicistico.
Io
sospiro e sorrido rasserenato, per un momento ho davvero pensato di
non essere cambiato.
Però
penso che se lo dicono loro posso fidarmi.
-
Per contro, quando lavori sei più odioso. - Fa allora Brad il quale
si è spesso beccato le mie sfuriate.
-
E sei fobico sulla privacy! - Commenta Dave.
-
E ti chiudi completamente in un altro mondo quando sei in fase
creativa. Non esisti per niente e nessuno! - Perfino Rob.
-
Sembri Hitler quando qualcuno osa fare qualcosa che non è di tuo
gradimento, mentre prima facevi correre tutto! - Joe, non poteva
mancare lui.
Il
sorriso si spegne via via che continuano e finisce Chez con una
specie di ringhio.
-
E con me sei ossessivo compulsivo! - questo riassume molto bene il
mio comportamento verso di lui. Sono apprensivo da morire per tutto
quello che lo riguarda, mi fido ma sono ossessivo lo stesso.
Finisce
che faccio il broncio e guardo Otis che per contro mi sorride. Questo
mi fa stare meglio, poi Chez mi tira la pallina famosa.
-
Ma ti vogliamo bene lo stesso! - Con questo torno a sorridere e tutti
ridono.
-
Sì, non ti scaricheremo giù dalla macchina! - Joe è lo scemo di
turno, ci sta sempre bene.
Continuiamo
a ridere e scherzare di tante cose, poi si dileguano per la cena ed
io resto solo con Chez ed Otis un attimo. Lui mette via la chitarra
che aveva tenuto per tutto il tempo ed io lo guardo mentre bacio di
continuo la guanciotta tonda di mio figlio.
-
Sai qual è il tuo cambiamento migliore? - Dice alla fine. Io alzo un
sopracciglio, si volta e mi sorride.
-
Che non ti fotte di essere imperfetto. Prima cercavi di essere
perfetto facendo sempre le cose giuste per tutti, e facevi un sacco
di errori; ora non te ne fotte più. Ti tieni i tuoi difetti perchè
ti fanno felice e quindi fai felice me e tutti gli altri. - Ci
rimango a pensarci, quindi lui prende Otis e mi dà un bacio sulle
labbra per poi andare dagli altri. Resto un attimo nella sala prove,
mi giro e guardo gli strumenti.
Siamo
imperfetti.
Mi
piace.
Stiamo
andando proprio bene.
Siamo
agli sgoccioli e per me essere agli sgoccioli significa avere un
sacco di cose da fare e da vedere.
Così
mentre sono perso nei suoni che non riesco a cogliere ma che
rimbombano nella mia testa, qualcuno chiama Chez. Lo sento in
lontananza e scuoto la testa.
Perchè
non mi lasciano in pace? Cazzo!
Voglio
solo trovare una soluzione!
-
Che succede? - La voce di Chez mi raggiunge da dietro, allora alzo la
testa e lo guardo. Sono accucciato per terra con un manico di scopa
in mano che lo batto a terra. La cuffia immancabile in testa perchè
me l'ha regalata Chez e mi aiuta a pensare. E poi ho come sempre i
capelli inguardabili. Batto ad intervalli regolari.
-
Cerco un suono. - Dico tornando a concentrarmi. Chino il capo, chiudo
gli occhi e torno a ripetere il movimento.
Batto
il manico per terra piano.
-
Che suono? - Chiede avvicinandosi.
-
Quello che ho in testa! - Replico secco.
-
E non lo puoi fare, che ne so, con la batteria? - Alzo gli occhi al
cielo e sbuffo, poi come se fosse imbecille gli rispondo.
-
Evidentemente no! - Poi torno al mio pavimento. Cerco di concentrarmi
ma sento che brontola ed allora gli do il manico sul sedere per
mandarlo via.
Nel
momento mi scatta qualcosa in testa.
-
E' così da un sacco di tempo! Fa quel movimento e lo ascolta con gli
occhi chiusi. Non so cosa cambi, mi sempre sempre uguale! - Rob è
preoccupato.
-
Non sono uguali, per lui no per lo meno! - Respiro sollevato a Chez
che come sempre mi capisce.
A
volte penso di essere matto. Forse lo sono, ma se c'è almeno uno che
riesce sempre a capirmi non va tanto male!
-
Andate a preoccuparvi di là, devo pensare! - Allora torno a farlo ma
prima mentre davo giù a Chez il suono mi aveva soddisfatto
abbastanza... Chez convince Rob a lasciarmi a me stesso ancora un
po', ma io mi stendo all'indietro e gli prendo i pantaloni tirando.
Glieli abbasso, non di proposito, e lui si ferma guardandomi
divertito.
-
Se vuoi scopare basta dirlo! - Fa per abbassarsi anche i boxer ma lo
ignoro.
-
Scusa, non voglio farti male. Aspetta un po! - Così gli do di nuovo
addosso, ma non gli faccio male. Chez si ferma e pensa veramente che
sia matto questa volta.
-
Rob, qual è il numero della croce verde? - Quella dei matti. Mi
mordo la bocca.
-
Mm... è tipo questo... - Dico io fra me e me.
-
Il numero della Croce Verde? - Mi chiede Chez che pensa parlavo con
lui.
-
No, il suono! - Rispondo come se avesse detto di che il cielo è
fuxia ed io avessi detto tranquillo 'no è verde', quando invece è
blu.
-
E? - Chiede allora non capendo. - Vuoi i miei pantaloni per suonare?
- La cosa non lo tranquillizza.
Non
ne avevo dubbi.
-
No, però mi serve qualcosa di morbido. Non troppo. - Ok, forse non è
chiaro infatti lui mi fissa ancora come se venissi da Marte.
-
Vuoi dire che sono morbido ma duro? - Scuoto la testa e mi alzo
spingendolo, poi torno di qua con il cuscinone del divano e comincio
a battere di nuovo, chiudo gli occhi e provo ad immaginarlo nel
complesso di quello che sto cercando di riprodurre.
Poi
finalmente apro gli occhi.
-
Ok ci siamo, è questo! REGISTRIAMO! - Allora Chez alza gli occhi al
cielo.
-
Di nuovo! - E' una cosa che ho fatto per tutto l'album. Non ci sono i
suoni che ho nella testa ed allora invece di diventare matto a
cercarli in rete, diventavo matto a riprodurli. Così sono stato
capace di fargli fare cose altamente stupide, però ce l'ho fatta.
Sono
anche riuscito a fargli fare il coro, se è per questo.
Qualunque
cosa io dica loro mi vengono dietro, sono consapevole della pazienza
enorme che hanno con me, Chez soprattutto. Ma Chez mi ama, è
normale. Però io sono così, non ci posso fare niente. Mi viene una
cosa ed insisto finchè non sono convinto.
Ho
passato giorni fisso su un suono, usavo qualunque cosa avessi per
farla come volevo, come la sentivo. È che ho la testa piena di cose
specifiche e quindi mi viene più facile crearle come le voglio,
piuttosto che cercarle già fatte. Quelle già fatte non mi
soddisfano mai, non sono mie.
Loro
ormai lo sanno il discorso e non me lo fanno rifare. Mi assecondano e
basta. A volte penso che mi assecondino come si fa coi pazzi.
Però
sono la mia famiglia e mi sta bene, se lo fanno loro è ok. Per
questo sono ancora vivi!”
_________________________
Per
chi non sa...
L'elaborazione
di ATS è avvenuta davvero così, cioè Mike è diventato pazzo e di
conseguenza ha fatto diventare pazzi anche gli altri, a riprodurre
dei suoni che aveva in testa. Li ha creati dal nulla usando qualunque
metodo e sistema. Passava ore a ripetere un gesto ad occhi chiusi per
capire se andasse bene. Ha toccato degli estremi mai visti.
The
messenger è l'ultima canzone inserita e creata, l'ha fatta
completamente Chez pensando ai figli ed in generale ai bambini,
infatti è a loro che è dedicata. Ai suoi ma penso un po' a tutti.