CAPITOLO XCVII:
L'AMORE CI MANTIENE GENTILI

Anna rischiava un esaurimento.
Se non è Otis a svegliarla è Mike che si alza per fare qualcosa.
Mike la notte fatica a dormire, specie quando è in fase di lavorazione. Perchè macina il lavoro anche nel sonno, per cui è un po' sonnambulo. Parla mentre dorme il più delle volte e dice nozioni che riguardano delle canzoni o qualcosa che gli passa per la testa.
Quindi Anna stava diventando matta.
Quando sono venuto a trovarla ho visto che si stava addormentando mentre le parlavo.
Al che le ho chiesto cosa succedesse e mi ha raccontato.
Né Otis né Mike dormono la notte. O comunque non dormono in modo silenzioso.
Mike ed Otis vanno in perfetta simbiosi, per cui sono una squadra eccellente. Se Mike è tranquillo lo è anche il piccolo, peccato che Mike non sia mai tranquillo. È iperattivo di natura e quando non lavora a qualcosa fa scherzi cretini. Se non fa né uno né l'altro pensa a salvare il pianeta o cose del genere. Fa sempre qualcosa.
Quindi ha energie in eccesso che scarica perfino di notte. Prima non era un problema.
Mike non faceva dormire Anna la notte perchè parlava, si alzava e faceva il sonnambulo oppure andava a dipingere in piena notte. Sì, capita anche questo. Quando è con lei a casa è inquieto da morire, poi invece quando dorme con me è un angioletto. Ci credo, lo sfianco a letto!
Però di giorno lui andava a farsi tutte le sue mille cose e lei poteva riposare.
Ora di notte la solfa non cambia. Mike fa il pazzo mentre dorme e Otis lo imita. Si sveglia due volte per mangiare ma al di là di questo non sarebbe un problema se non si lamentasse nel sonno.
Insomma, è un vero casino.
Otis fa quello che fa Mike, sia che dorma, sia che sia sveglio.
Infatti, di giorno, mentre Mike viene in sede a lavorare all'album, Otis a casa fa il diavolo a quattro e non fa riposare mai Anna la quale è molto provata.
È consumata, sono preoccupato.
Le ho chiesto perchè non si fa aiutare dalla numerosa famiglia Shinoda, lei ha detto che non vuole disturbare e comunque al momento hanno non so che problema con non so che parte della famiglia.
Jason lo adora ma non lo vede molto competente coi bambini, che idee... chissà perchè... comunque beh, alla fine le ho detto che avrei portato Otis qualche giorno in sede.
Di darlo a Mike quando esce al mattino che poi passiamo la giornata insieme.
Anna ha replicato che mentre lavora Mike non vuole distrazioni, io ho detto che me ne occupo io.
L'ho spedita qualche giorno in un centro benessere, mi sono fatto dare il latte e tutto l'occorrente, comunque so cavarmela. Le ho detto che sarei stato io con Mike in questi giorni e nelle notti e che in caso c'era Talinda per una mano.
Così Anna è partita ed è cominciata la nostra grande avventura.
Un'avventura in piena regola in quanto io non ho certo problemi ad occuparmi del marmocchio con la faccia di Mike in miniatura, un sogno avere un figlio col suo bellissimo visetto, però il suddetto Mike pare averne di problemi.
Tutti mentali!
Quando io ed Anna gli abbiamo detto del piano lui ha spalancato gli occhi e mi ha chiesto se fossi impazzito, Anna ha cominciato a disfare i bagagli.
Ecco come vanno avanti questi!
Lui dice una cosa e lei esegue senza discutere! Non punta mai i piedi! In vita sua non l'ha mai fatto! Per questo sono arrivati a volersi bene come amici e non si amano più. Forse non si sono mai amati.
Io le ho rimesso i bagagli in mano e l'ho spedita via.
Non si discute!
- Ma sai che dobbiamo darci dentro con le canzoni, siamo in un periodo critico, non posso concentrarmi su Otis quando lavoro e non posso concentrarmi sulle canzoni se ho Otis! Non è per lui è che entrambi prendono tutta la mia attenzione, non posso unire lavoro e Otis! Per me è fuori discussione! -
La sua voce stridula e maledettamente isterica mi ha fatto alzare gli occhi al cielo.
- Siamo in sei là dentro, non è che stiamo tutti costantemente su tutto, c'è sempre qualcuno che fa qualcos'altro che può occuparsi a turno di lui. E se vediamo che proprio è una pessima idea c'è Talinda! Mike, stai esaurendo Anna! Tu e la tua fotocopia in miniatura! - Otis ride nel sentire la mia voce alterata, penso che gli piaccia. Sì, ripeto. È sputato Mike!
Alla fine mi ha dato retta. Sia lodato il cielo!
Così l'avventura consiste nel passare Otis da uno zio all'altro come un testimone in una staffetta.
In realtà è a dir poco geniale l'idea, perchè quando Mike esagera, e riesce ad esagerare abbastanza spesso, gli metto in braccio Otis e per un istante ha la voglia di urlare isterico come suo solito, poi però si spompa, sorride e si mangia di baci suo figlio.
Quindi lode a Otis!
Alla fine l'idea non è stata male... le musiche di per loro vengono fatte principalmente da Brad e Mike, io però devo stare con loro perchè gli serve che vocalizzi su tutte. Dicono che la mia voce è lo strumento mancante per tutto. La cosa mi piace.
Poi dopo che loro hanno diciamo un qualcosa, gli altri si aggiungono e mettono il loro e quando questo succede, sono io quello nullafacente. Quindi ci alterniamo sempre per il piccolo.
C'è anche da dire che Otis si perde. Ci sono volte in cui gli dai un pennarello in mano e lo siedi su un foglio e lui sta ore a dipingere. Chissà perchè la cosa non mi stupisce.
Quando Mike sta per sclerare lo prendiamo e glielo mettiamo in braccio.
Succede ora.
Sta dando di matto per un passaggio che dice che non lo convince. Cercano tutti di capire cosa intenda ma non sa esprimersi come Dio comanda, infatti sta per mandarli a quel paese.
Il bat segnale è:
- Cazzo perchè non capite?! CHEZ VIENI QUA! - Questo è il momento di intervenire, così io con il piccolo Robin arriviamo, gli metto in braccio la sua creatura e lui mi fissa male, davvero male. Come mi chiedesse. 'Osi davvero?' Ed io, rido.
- Pausa! - Invoco a gran voce, tutti acclamano e si dileguano sbuffando contro Mike e lui sospira baciandosi il figlio.
In realtà godo nel vederli presi male con lui, prima me lo cuccavo tutto io e non era giusto. Cioè capisco che ognuno ha i suoi compiti, ma andiamo...
Mike è davvero dolcissimo con suo figlio, starei ore a guardarlo con lui.
Si perde a disegnare con lui, gli fa pure suonare a caso il pianoforte. A Otis piace molto il pianoforte.
È anche arrivato a fargli scarabocchiare una delle sue mille chitarre. Di solito lo fa lui stesso ma fa dei disegni sensati.
Otis ha fatto degli scarabocchi molto artistici, ma sempre scarabocchi erano.
Però lui li ha tenuti.
È molto dolce, solo suo figlio può fargli qualunque cosa.
Ora Mike ha i capelli lunghi di una bella forma, mi piace come gli stanno, lo addolcisce molto questo taglio con la frangia morbida.
Steso sul divano li guardo mentre disegnano per terra.
Si somigliamo molto. Otis è davvero piccolo però cresce a vista d'occhio e noi non siamo davvero così male con l'album, non penso mancherà molto alla conclusione, ma è un po' la parte peggiore. Mike sta per entrare in fase di perfezionamento e sto cercando di mitigare un po' quel momento.
Dopo una mezz'oretta che giocano insieme, Mike mi guarda calmo e mi sorride, è trasformato da prima, come se non fosse più lo stesso isterico.
Con calma e pacatezza poi mi dice:
- Ok, ci sono. So cosa dobbiamo cambiare. - Così sospiro, mi alzo e prendo Otis.
- Vieni con lo zio Chez, il papà deve tornare al lavoro. - ci capiamo come sempre, basta poco, uno sguardo, una parola.
Mike torna in sala di registrazione e si mette a parlare con Brad, Joe e Dave, io sto con Otis mentre la voglia di farne un altro mio mi torna tenendo in braccio lui.
È così meraviglioso. Lui ma in generale i bambini. Potresti morire per loro.
È incredibile la capacità che hanno di trasformare tutto.
Guarda il potere di Otis su Mike... da isterico è diventato gentile. È il potere dell'amore?
- Sei proprio un supereroe, sai? - Gli dico mentre lo faccio saltellare sulla mie gambe e lui ride.
È così che arriva la chiave per l'ultima canzone.
Mentre lo vedo ridere e ripenso a lui e Mike insieme, alla trasformazione netta che ha quando lo tiene in braccio. Può attraversare il momento peggiore di tutti, ma se gli arriva Otis si calma. È incredibile.
Non è tanto il fatto che è un bambino quanto che è il suo.
È il suo piccolo amore. È questo il punto.
Rob arriva come una manna dal cielo mentre mi sembra di essere trasformato in Mike. Solo meno fanatico.
Glielo porgo e lui lo prende.
- Puoi stare un po' con lui? Devo fare una cosa... - Dico sottovoce. Non so perchè parlo piano.
Rob annuisce e mi guarda perplesso mentre sparisco nella sala prove con la chitarra ed uno spartito.
Tocca a me perdermi per un momento ma da qua sono in posizione strategica, vedo dalla porta aperta Rob ed Otis sul divano che giocano.
Rob è sempre gentile, però anche lui coi bambini diventa un altro. È davvero materno. Cioè dovrei dire paterno, però alla fine è più materno.
Scrivo a ruota libera, le parole sgorgano da sole.
Un po' guardando loro, un po' pensando ai miei piccoli a casa. Ed un po' ricordandomi quel concetto che io e Mike abbiamo espresso quando siamo tornati definitivamente insieme.
Quando la vita ci rende ciechi, l'amore ci mantiene gentili.
E fra una nota ed una parola, scrivo la canzone.
Sono a buon punto quando mi metto a ridere nel vedere Brad pallido che spia Rob ed Otis. Non ho parole.
Quei due penso non si lasceranno mai.
Hanno dei caratteri così compatibili. Sicuramente hanno avuto i loro problemi, però sono così belli da vedere insieme.
Si completano.
A volte vogliono cose diverse ma si vengono sempre incontro.
Ora Brad è un libro aperto, sta guardando Rob con Otis e pensa che sarebbe un padre fantastico. O mamma. Ridacchio e continuo a scrivere.
La vita dà dure prove, una guerra, un lutto, dei tradimenti, delle delusioni, delle violenze. Però arriva un punto in cui l'amore entra.
C'è per tutti.
E dopo che sei diventato cieco per il dolore, l'amore fa la magia. Come Otis che illumina il viso di un impacciatissimo Brad che si siede con Rob. Sembrano una famiglia perfetta, felice. Lo sono. Potrebbero esserlo come lo siamo io, Mike ed i nostri figli.
Però la vivono a modo loro e funzionano. È bello vedere come si comportano con un bambino in braccio.
E torno a scrivere.
Io con Draven, il primo bambino che ho preso in braccio, il primo vero figlio che ho avuto, dopotutto.
È stato un sogno, mi ha fatto sentire pulito, uomo, degno. Non lo so.
Poi mi sono perso, però ci sono stati tanti aiuti che mi hanno riportato sulla retta via.
L'amore è tornato ed è ancora una volta quello che mi ha fatto rialzare. L'amore.
Bisogna vivere per quello ed accettarlo.
Otis ride, a loro tre si uniscono anche gli altri, ora Mike è contento, ha fatto quello che voleva, si riprende il figlio e lo fa volare per poi stringerselo al cuore. Quando lo fa chiude gli occhi, è un gesto fantastico.
Lui che aveva tanta paura di non essere all'altezza di essere padre, guardalo lì, è perfetto.
Ci sono delle prove per tutti, nella vita. Cose che ci faranno deragliare. Ma ci saranno anche le voci degli angeli a guidarci verso la retta via. Per farci tornare gentili. L'amore entrerà per tutti, i segni per vivere bene e non male.
Dobbiamo seguire quelli.
Si vive male lontani dall'amore, si vive bene vicini all'amore.
È tutto qua.
Così semplice come la risata di un bambino stretto al cuore del suo papà.
Semplicissimo.
Ed ecco la canzone finale dell'album. Il pezzo mancante.
Il messaggio.”


Riesce a commuovermi. Non so come dire... mi stacca i fili, in pratica.
Lui canta la canzone che ha fatto in un paio d'ore con dei semplicissimi accordi di chitarra ed un concetto tanto normale quanto bello, e non riesco più a togliermi questo sorriso dalla faccia.
Ho sempre detto che lui avesse un grande potere su di me, dal primo minuto in cui l'ho visto è stato così, ma mentre prima non mi controllavo, ora è diverso. Ora siamo adulti.
Però tanto sono stressato e cerco l'impossibile, tanto poi lui mi riporta alla realtà con semplicità.
Chez non è mai stato semplice... lo è da quando è rinato.
Siamo tutti insieme ad ascoltarlo, sto facendo trottare Otis perchè era leggermente nervoso -colpa mia- e poi lui si mette a cantare suonando la chitarra acustica ed io... io mi fermo, Otis si ferma, e tutti si fermano.
A parte la sua voce angelica di cui fa nome nella canzone. So che non si riferisce alla sua, però per me è la sua. Ho sempre detto che quando canta così diventa un angelo. Eppure sa gridare ed essere un demonio.
È sorprendente, no?
Facciamo tutti queste espressioni beote mentre lo fissiamo. Rob si appoggia su Brad ed io mi stringo Otis mentre Joe si spancia a terra e chiude gli occhi e Dave sta semplicemente fermo con una bella espressione.
Chez merita.
Merita quello che ha perchè se l'è conquistato, non gli è arrivato per partito preso.
Quando smette, tutti mi guardano, lui per primo. Aspettano la mia parola per esprimersi perchè ormai è così che funziona.
Sorrido.
- Beh, abbiamo l'ultima canzone, signori. - Lo dico quasi soave, come fosse una dichiarazione d'indipendenza, non lo so nemmeno io.
Ed il sorriso di Chez illumina la stanza.
- A chi pensavi quando l'hai scritta? - Chiede Rob tirandosi su dalla spalla di Brad.
- Mah... guardavo Otis, pensavo ai miei figli... il potere che hanno di trasformare qualcuno. Mike isterico lo possiamo calmare solo io o suo figlio... la cosa mi ha fatto pensare. L'amore ci rende gentili. -
- Ricordo un dialogo simile anni fa... - Chester annuisce e fa un sorriso strano.
- Quando ci siamo rimessi insieme. Non ho più dimenticato le tue parole. E sono vere in ogni cosa della vita. - Stiamo un po' in silenzio a pensare a varie cose, ognuno la sua.
- Abbiamo fatto molta strada dall'inizio... - Dice Rob sentimentalmente. Più o meno tutti annuiscono.
- Joe si è allargato più che altro... - Commenta Chez ridacchiando. Joe gli tira la famosa pallina anti stress che Chez prende al volo.
- Siamo cambiati un po' tutti... - Comincia Dave. - Io ad esempio sono meno protettivo e di parte, lascio che tutti se la cavino e non mi schiero da uno o dall'altro. Cerco sempre di capire tutti i punti di vista mentre prima ero fisso solo in uno! - Non lo dice chiaramente ma si riferisce a me. Era protettivo verso di me. Troppo.
- Io sono meno intransigente e diretto, mi mordo la lingua prima di dire qualcosa. - Brad è il secondo.
- Tu hai sviluppato una pazienza che non avevi mai avuto! - Fa Rob. E se lo dice lui che ci ha a che fare un sacco, è vero.
- Tu invece sei meno emotivo. Cerchi di essere più razionale di prima, non te la prendi a cuore fino a starci male. È per questa tua emotività che sei caduto. Piano piano ti sei rialzato. - Brad ricambia il favore.
- Però non mi sono solo allargato! - Borbotta fintamente offeso Joe, tutti ridiamo al tono infantile.
- No, mangi anche di più! - Spara Chez usando un sinonimo dello stesso concetto!
Ancora ridiamo, così decido di parlare in favore del mio amico.
- Sei meno scemo! Te ne do atto! - Poi smetto di ridere. - Meno bambino. Prima non si potevano fare discorsi seri e profondi con te, ora sì... sei affidabile. -
- Insomma prima ero un disastro! - Esclama rotolando a pancia in su, riusciamo a ridere ancora e parlare seriamente nello stesso momento.
- Chez è pazzesco, è quello che è cambiato di più, il suo cambiamento è quello più evidente! Sia esteriore che interiore. Ora è affidabile, maturo, sereno... - Dave comincia con l'elenco, è quello che è rimasto più colpito dal suo cambiamento perchè si era opposto al suo ritorno. Ora capisce che aveva torto.
Chester guarda tutti attento con il suo sorrisetto soddisfatto e sornione. Gli piacciono i complimenti e non vuole che smettiamo.
- E' felice, ora. E si piace. È questo il cambiamento più grande di Chez. - Lo dico io e sono sorprendentemente sintetico, la cosa sconvolge tutti che mi fissano come se fossi un altro, al che si collegano per la conclusione con me.
-Mentre tu non ti perdi sempre in mille parole, a quanto pare! - Joe ricambia il favore prendendomi in giro. Io rido e scuoto il capo mettendomi Otis sull'altra gamba per allungare quella in cui era seduto.
-E sono anche padre! - Commento come se questo fosse l'unico vero cambiamento. Non so, non posso essere obiettivo con me stesso come con loro.
Oltretutto non credo d'aver fatto chissà quali cambiamenti. Con Chez ne abbiamo parlato molto ma siamo arrivati alla conclusione che siamo cresciuti e diventati uomini, che dopo gli errori abbiamo rimediato, ci siamo alzati e non abbiamo più sbagliato in quel modo...
- Non è solo questo... prima cercavi di far felici tutti e accontentare tutti e facevi piani a destra e a sinistra come per prevedere ogni cosa... non ti lasciavi veramente andare! Avevi la mania del controllo. Di ogni cosa! Soprattutto delle persone, non solo degli eventi! - Brad è spietato, parla poco ma quando lo fa sa cosa dice.
- Ora sei l'opposto! Ora ti lasci andare, improvvisi... -
- Beh, pianifico lo stesso, vedi l'album... -
- Si ma è diverso. Siamo stati noi a dirti di non cambiare riguardo il fare musica. Però per il resto è diverso. Lasci che ognuno se la veda da sé, fai quello che vuoi, che ti piace e fai di tutto per realizzarlo, qualunque cosa sia. Non ti poni limiti perchè pensi che il tuo desiderio sia un problema per gli altri. Ora ti prendi ciò che vuoi! -
Corrugo la fronte.
- Vuoi dire che sono diventato egoista? Sono peggiorato, invece che migliorare! - Esclamo poco convinto.
- No, non è un difetto in te. Vedi, prima guardavi troppo gli altri, ora guardi solo te e ciò che conta per te. Il tuo altruismo, chiamiamolo così, ha portato alla rovina di un sacco di cose. Del gruppo, del vostro rapporto... - Rob è più profondo quando spiega le cose e comincio a capire cosa intendono.
- Guardi l'essenziale, non il superfluo. Ora semplicemente realizzi te stesso e questo porta ad un miglioramento generale di tutti... - Dave, che mi conosce molto bene, ha notato ogni dettaglio. E così conclude Chester.
- Perchè sei il perno dell'ingranaggio. Sei quello che fa funzionare bene o male un qualcosa. Un rapporto d'amicizia o d'amore, un gruppo, un lavoro, una famiglia. Hai una personalità così dominante che sei il leder di ogni cosa che ti coinvolge. Per cui è vitale che tu sia felice e veda di te... che ti realizzi. Se tu vai bene, vanno bene tutti! -
- Poi al di là di questo hai eliminato lentamente molti dei difetti che avevi... - Conclude Joe semplicistico.
Io sospiro e sorrido rasserenato, per un momento ho davvero pensato di non essere cambiato.
Però penso che se lo dicono loro posso fidarmi.
- Per contro, quando lavori sei più odioso. - Fa allora Brad il quale si è spesso beccato le mie sfuriate.
- E sei fobico sulla privacy! - Commenta Dave.
- E ti chiudi completamente in un altro mondo quando sei in fase creativa. Non esisti per niente e nessuno! - Perfino Rob.
- Sembri Hitler quando qualcuno osa fare qualcosa che non è di tuo gradimento, mentre prima facevi correre tutto! - Joe, non poteva mancare lui.
Il sorriso si spegne via via che continuano e finisce Chez con una specie di ringhio.
- E con me sei ossessivo compulsivo! - questo riassume molto bene il mio comportamento verso di lui. Sono apprensivo da morire per tutto quello che lo riguarda, mi fido ma sono ossessivo lo stesso.
Finisce che faccio il broncio e guardo Otis che per contro mi sorride. Questo mi fa stare meglio, poi Chez mi tira la pallina famosa.
- Ma ti vogliamo bene lo stesso! - Con questo torno a sorridere e tutti ridono.
- Sì, non ti scaricheremo giù dalla macchina! - Joe è lo scemo di turno, ci sta sempre bene.
Continuiamo a ridere e scherzare di tante cose, poi si dileguano per la cena ed io resto solo con Chez ed Otis un attimo. Lui mette via la chitarra che aveva tenuto per tutto il tempo ed io lo guardo mentre bacio di continuo la guanciotta tonda di mio figlio.
- Sai qual è il tuo cambiamento migliore? - Dice alla fine. Io alzo un sopracciglio, si volta e mi sorride.
- Che non ti fotte di essere imperfetto. Prima cercavi di essere perfetto facendo sempre le cose giuste per tutti, e facevi un sacco di errori; ora non te ne fotte più. Ti tieni i tuoi difetti perchè ti fanno felice e quindi fai felice me e tutti gli altri. - Ci rimango a pensarci, quindi lui prende Otis e mi dà un bacio sulle labbra per poi andare dagli altri. Resto un attimo nella sala prove, mi giro e guardo gli strumenti.
Siamo imperfetti.
Mi piace.
Stiamo andando proprio bene.


Siamo agli sgoccioli e per me essere agli sgoccioli significa avere un sacco di cose da fare e da vedere.
Così mentre sono perso nei suoni che non riesco a cogliere ma che rimbombano nella mia testa, qualcuno chiama Chez. Lo sento in lontananza e scuoto la testa.
Perchè non mi lasciano in pace? Cazzo!
Voglio solo trovare una soluzione!
- Che succede? - La voce di Chez mi raggiunge da dietro, allora alzo la testa e lo guardo. Sono accucciato per terra con un manico di scopa in mano che lo batto a terra. La cuffia immancabile in testa perchè me l'ha regalata Chez e mi aiuta a pensare. E poi ho come sempre i capelli inguardabili. Batto ad intervalli regolari.
- Cerco un suono. - Dico tornando a concentrarmi. Chino il capo, chiudo gli occhi e torno a ripetere il movimento.
Batto il manico per terra piano.
- Che suono? - Chiede avvicinandosi.
- Quello che ho in testa! - Replico secco.
- E non lo puoi fare, che ne so, con la batteria? - Alzo gli occhi al cielo e sbuffo, poi come se fosse imbecille gli rispondo.
- Evidentemente no! - Poi torno al mio pavimento. Cerco di concentrarmi ma sento che brontola ed allora gli do il manico sul sedere per mandarlo via.
Nel momento mi scatta qualcosa in testa.
- E' così da un sacco di tempo! Fa quel movimento e lo ascolta con gli occhi chiusi. Non so cosa cambi, mi sempre sempre uguale! - Rob è preoccupato.
- Non sono uguali, per lui no per lo meno! - Respiro sollevato a Chez che come sempre mi capisce.
A volte penso di essere matto. Forse lo sono, ma se c'è almeno uno che riesce sempre a capirmi non va tanto male!
- Andate a preoccuparvi di là, devo pensare! - Allora torno a farlo ma prima mentre davo giù a Chez il suono mi aveva soddisfatto abbastanza... Chez convince Rob a lasciarmi a me stesso ancora un po', ma io mi stendo all'indietro e gli prendo i pantaloni tirando. Glieli abbasso, non di proposito, e lui si ferma guardandomi divertito.
- Se vuoi scopare basta dirlo! - Fa per abbassarsi anche i boxer ma lo ignoro.
- Scusa, non voglio farti male. Aspetta un po! - Così gli do di nuovo addosso, ma non gli faccio male. Chez si ferma e pensa veramente che sia matto questa volta.
- Rob, qual è il numero della croce verde? - Quella dei matti. Mi mordo la bocca.
- Mm... è tipo questo... - Dico io fra me e me.
- Il numero della Croce Verde? - Mi chiede Chez che pensa parlavo con lui.
- No, il suono! - Rispondo come se avesse detto di che il cielo è fuxia ed io avessi detto tranquillo 'no è verde', quando invece è blu.
- E? - Chiede allora non capendo. - Vuoi i miei pantaloni per suonare? - La cosa non lo tranquillizza.
Non ne avevo dubbi.
- No, però mi serve qualcosa di morbido. Non troppo. - Ok, forse non è chiaro infatti lui mi fissa ancora come se venissi da Marte.
- Vuoi dire che sono morbido ma duro? - Scuoto la testa e mi alzo spingendolo, poi torno di qua con il cuscinone del divano e comincio a battere di nuovo, chiudo gli occhi e provo ad immaginarlo nel complesso di quello che sto cercando di riprodurre.
Poi finalmente apro gli occhi.
- Ok ci siamo, è questo! REGISTRIAMO! - Allora Chez alza gli occhi al cielo.
- Di nuovo! - E' una cosa che ho fatto per tutto l'album. Non ci sono i suoni che ho nella testa ed allora invece di diventare matto a cercarli in rete, diventavo matto a riprodurli. Così sono stato capace di fargli fare cose altamente stupide, però ce l'ho fatta.
Sono anche riuscito a fargli fare il coro, se è per questo.
Qualunque cosa io dica loro mi vengono dietro, sono consapevole della pazienza enorme che hanno con me, Chez soprattutto. Ma Chez mi ama, è normale. Però io sono così, non ci posso fare niente. Mi viene una cosa ed insisto finchè non sono convinto.
Ho passato giorni fisso su un suono, usavo qualunque cosa avessi per farla come volevo, come la sentivo. È che ho la testa piena di cose specifiche e quindi mi viene più facile crearle come le voglio, piuttosto che cercarle già fatte. Quelle già fatte non mi soddisfano mai, non sono mie.
Loro ormai lo sanno il discorso e non me lo fanno rifare. Mi assecondano e basta. A volte penso che mi assecondino come si fa coi pazzi.
Però sono la mia famiglia e mi sta bene, se lo fanno loro è ok. Per questo sono ancora vivi!”

_________________________
Per chi non sa...
L'elaborazione di ATS è avvenuta davvero così, cioè Mike è diventato pazzo e di conseguenza ha fatto diventare pazzi anche gli altri, a riprodurre dei suoni che aveva in testa. Li ha creati dal nulla usando qualunque metodo e sistema. Passava ore a ripetere un gesto ad occhi chiusi per capire se andasse bene. Ha toccato degli estremi mai visti.
The messenger è l'ultima canzone inserita e creata, l'ha fatta completamente Chez pensando ai figli ed in generale ai bambini, infatti è a loro che è dedicata. Ai suoi ma penso un po' a tutti.