CAPITOLO XCIX:
PROMESSE SPORCATE

Forse è normale.
Forse è che dopo un po' che vivi solo cose belle, la vita ti presenta il conto per quel periodo. È la legge della compensazione, no?
Se vivi bene prima o poi arriva la merda e se vivi male prima o poi arriva la gioia.
Chi ha la sfiga come me di averle avute entrambe, ad un certo punto si ritrova come in una roulette russa.
Ci sarà la pallottola o la scamperò?
La pallottola potrebbe arrivare sempre, in ogni istante. E tu non sei preparato, non lo sei più perchè hai abbassato la cazzo di guardia e sei felice e stai solo bene.
Ed è lì che quando la pallottola esce e ti colpisce ti fa davvero male.
Prima eri abituato ed ora non lo sei più.
Lo sopporterai?
Potrai davvero sopportarlo?
Non lo so, onestamente.

Le tempeste arrivano sempre ed ovunque, di continuo. Qua in California più che uragani, siamo soggetti a quelle che vengono chiamate le tempeste del secolo.
Allagamenti e cose così.
Abbiamo il cazzo di Pacifico che non fa che divertirsi. Siamo preparati, ci sono gli allarmi, siamo sempre pronti a tutto, di solito; però a volte anche se ti dicono che arriverà tu non ti prepari in tempo. Pensi di avere tempo o di aver fatto tutto e poi quando arriva ti ritrovi con una macchina volante che sfiora la tua testa.
O qualcuno disperso.
O tu disperso.
O a sperare di disperderti.

È da giorni che le notizie dicono che arriverà una di quelle tempeste del cazzo e tutti prepariamo le case, le finestre, le porte, rinforziamo tutto, tappiamo ogni buco, alziamo tutti i mobili e le cose importanti che non possono bagnarsi... e poi alla fine non pensi lo stesso a tutto.
O, peggio ancora, ti viene in mente che in quel posto hai lasciato una cosa importantissima che non puoi proprio abbandonare.
Ed esci come un coglione per prenderla.
Qua stiamo facendo le grande alzate, sistemiamo tutto a puntino e prima che la linea salti chiamo Sam per sapere se lei e Draven hanno bisogno di qualcosa, le propongo di stare con noi così sono più tranquillo, potrebbe succedere qualunque cosa ed è sempre meglio essere insieme.
Alla fine accetta e dopo un po' la vedo arrivare con un borsone con l'occorrente, non sapendo quanto durerà è meglio essere pronti.
Io e Sam ora andiamo d'accordo e penso che se all'epoca fossimo così come siamo ora, staremmo ancora insieme. Al di là di Mike.
Ci siamo amati a modo nostro e se fossimo stati equilibrati ci saremmo potuti amare meglio.
Però la vita ci ha portato a questo e non rinnego niente. Ho Tyler che adoro e non avrei potuto averlo con Sam, no?
Elka si è rimessa in piedi e finisce che si auto invita con il suo codazzo, ha altra prole e, di nuovo, è stata piantata dall'uomo. Però Talinda non la lascia sola un secondo.
La cosa mi sa di funeral party in qualche modo.
Tutte le mie donne riunite insieme che per di più sono amiche!
I bambini sembra diventino più scemi di sempre. Invece che avere paura sono eccitati e in camera fanno le capanne con le lenzuola, preparano i cuscini e le torce elettrice ed i giochi.
Jaime, paziente, sta dietro a tutti.
Amo quel bambino, sembrerebbe figlio di Mike per il carattere. Ed invece è mio e di una pazza! Pensa un po'!
Qua la cosa comincia a farsi affollata, così con la scusa che è ancora presto per la vera tempesta, passo da Mike ed Anna a vedere se vogliono unirsi a noi e visto che Mike non ha mai sangue freddo in queste situazioni, finisce che vado a prenderli direttamente. Se devo fare un funeral party con tutte le mie donne e le mie ex tanto vale che ci sia pure Mike!
Come immaginavo, loro sono in fibrillazione perchè Mike è organizzato come un demente d'alzhaimer ed Anna cerca di tenere tranquillo l'irrequieto Otis. E di dirigere i lavori con un Mike che fa solo cose inutili.
- Maledizione, odio queste tempeste. Ogni volta non so da dove cominciare! -
Sospiro e scuoto il capo fermo all'ingresso.
- Intanto metti giù quel secchio, al massimo ti servirà per buttare fuori l'acqua da sotto, se passa. - Dico facendomi notare. Lui mi vede e ha come un respiro di sollievo in perfetta sincronia con Anna. Mi metto a ridere e mi rimbocco le maniche per evitare un cataclisma interno, poi li convinco a venire da noi.
È previsto che salterà la luce, le strade si allagheranno e che il vento farà volare molte cose con possibilità di cadute in posti strani.
Non è un vero tornado ma è quasi come lo fosse. Solo che qua la quantità d'acqua supererà quella del vento.
Quando arriviamo a casa nostra, le donne aiutano Anna a sistemarsi e si coccolano il bambino mentre io parlo con Mike della sede. Non è al piano terra, dovrebbe essere a posto, ma Mike ha il dubbio che le finestre non siano sigillate bene. Il fatto è che il tempo corre e la sede non è a due passi da qua. Potrebbe volerci più tempo.
Mike comincia a dire che vuole andare a vedere per sicurezza che se si bagnano le strumentazioni siamo nella merda fino al collo, ha ragione, però io non voglio perchè è un rischio ormai.
Il vento batte fortissimo fuori e piove già forte.
- No senti io vado, è inutile stare qua a parlarne come idioti... - Mike prende e si imbacucca per bene dopo che si era sbacuccato.
- Dai non fare lo stronzo! - Ma non sente ragioni ed a questo punto tanto vale che lo accompagno. Se dobbiamo morire annegati almeno lo faremo insieme.
E poi scemo com'è fra il salvare sé stesso ed il pianoforte, salverebbe il pianoforte!
- Aspetta, vado ad avvertirle... - Dico riferendomi alle donne. Mike è pronto per uscire, io corro dalle altre sistemate in soggiorno e glielo dico, Anna scatta in piedi e mi prende le braccia per fermarmi, spaventata.
- Mica stai scherzando! Ormai è cominciata! È pericoloso! - Anna cerca di convincermi, aiutata dalle altre, però io le prendo le mani e le unisco fra le mie.
È qua che lo noto.
Sto per dire qualcosa per tranquillizzarla e... e mi perdo in ciò che vedo.
Non l'avevo mai visto e forse era sempre stato lì sotto i miei occhi. Come è possibile?
Inizialmente penso d'aver visto male, poi le allargo le dita della mano sinistra e le sfilo il primo anello, quello che ha nell'anulare. È col diamante ed è sempre quello che si nota meglio. Però ne ha sempre avuti due. O quasi sempre.
Non li avevo mai guardati, non mi sono mai interessato.
Quando lo metto a fuoco consapevole che non posso sbagliarmi, è come se un albero sradicato mi finisse in casa e mi investisse improvviso.
Mi sento morire e quando io dico mi sento morire so maledettamente cosa significa.
Come ho potuto non vederlo mai?
I primi anni non l'avevano. Quando si sono sposati avevano delle fedi semplici, poi le cose si sono incasinate e poi ci siamo messi insieme e ho avuto altro a cui pensare. Non ho mai visto, mai.
Ed ora... ora questo anello. Il nostro anello. Il mio e di Mike. Sta qua al dito di Anna.
Non è proprio uguale al nostro ma molto simile. Troppo. I diamanti sono diversi, lo spessore è diverso ma sostanzialmente il tipo è uguale.
Non ci posso credere.
Eppure è qua.
- Anna, da quanto hai questo anello? - Non so se lo capisca, forse sente il tono e vede l'espressione. Sono così sconvolto? Tutto si fa silenzio mentre fuori la tempesta impazza e sembrano dei tamburi di guerra.
- Da... da qualche anno... - Mike mi chiama e sento che apre la porta, dice che se non mi sbrigo va da solo e la mia freddezza per un attimo è tale che mi fa pensare in priorità.
Mike non lo può fare da solo.
Per un momento cancello questo treno merci che mi sta investendo e corro dietro di lui; la guida è pericolosa, sbandiamo tantissimo ed io cerco di non distrarlo, mi sforzo ancora di pensare in priorità, cerco disperatamente la mia famosa freddezza sviluppata da quando mi sono revisionato da cima a fondo, devo affrontare questo momento.
Ma il tempo intorno a me rispecchia benissimo il mio stato d'animo.
È così che mi sento.
Vorrei solo morire. Posso morire? Fatemi morire.
Colpitemi. Colpitemi con un platano.
Cerco di incanalare la notizia, cerco di essere lucido, cerco di darmi risposte plausibili che non mi uccidano ma la testa non mi funziona e quando arriviamo in sede siamo bagnati fradici, Mike corre a chiudere le finestre e sbarrarle, poi mette al sicuro gli strumenti, chiude la sala di registrazione e fa diverse cose che onestamente non so.
Ed ancora tutto che batte. Il vento, la pioggia e forse pure la grandine.
I tuoni cominciano ed è con essi che mi rendo conto che la finestra della cucina non è ancora assicurata.
La guardo e penso che dovrei chiuderla ma sono piantato qua in mezzo e non riesco a muovermi, i piedi di piombo, non ce la faccio. Non mi muovo. Non mi muovo proprio.
Quando Mike torna mi vede che fisso la finestra della cucina.
E tutto batte. E forse non smetterà finchè non avrà distrutto ogni cosa.
Sono finito.”


Quando lo vedo mi perdo la finestra della cucina che è ancora da chiudere bene, mi dimentico cosa siamo venuti a fare e non sento i tuoni che fanno un gran fracasso impedendomi di pensare.
Mi devo sforzare ma ci riesco perchè Chez ha qualcosa e mi basta uno sguardo per capirlo.
Prima in macchina non l'avevo notato.
Ero preso dal non finire fuori strada.
Ma ora lui non si è mosso per tutto il tempo e fissa la finestra.
- Chez cos'hai? - Non so nemmeno cosa dire perchè è ovvio che è qualcos'altro ma non immagino cosa, prima andava tutto bene!
Era lucido. Era in sé.
Ora è come se si fosse perso. Sta per esplodere.
Lo guardo e lo prendo per le braccia, il lampo ed il rombo fragoroso del tuono, questo è vicino, il prossimo potrebbe far saltare tutto.
Ma Chez è più importante.
Il cuore comincia a battere fortissimo, come gareggiasse col vento. Mi sento male. Mi sembra di avere le articolazioni molli.
È qualcosa di grave.
Sta per piangere.
Chez sta per scoppiare a piangere, lo vedo chiaramente.
- CHEZ! - Grido per farmelo dire perchè quando mi agito divento isterico mentre se mi arrabbio tendo al gelo. Solo Chez è stato capace di farmi gridare come uno svitato da incazzato.
A questo sembra scuotersi, o forse è il tuono che fa saltare la luce.
Il fulmine arriva e con esso lui lo grida.
- SEI UN BASTARDO MIKE! - Cosa che non mi dice niente di specifico se non che ce l'ha con me! Però mi preoccupo.
- Cosa ho fatto? - Siamo al buio ma i lampi sono come le luci intermittenti della discoteca e ci fanno vedere a tratti. La finestra batte. Gli scuri non sono chiusi, potrebbe rompersi.
- COSA HAI FATTO?! E ME LO CHIEDI? -Urla, che urli è positivo, immagino.
Sospiro e cerco di calmarlo.
- Chez, per favore, non ho poteri magici! Cosa c'è? - Mi spinge come non volesse che lo toccassi ed io indietreggio. E mentre lo dice i vetri della finestra si rompono, ma lui sembra non accorgersene. Io mi copro il viso, il vento entra come un turbine e scompiglia tutto.
A stento lo sento.
- ALLORA PER TE E' NORMALE DARE IL NOSTRO ANELLO A TUA MOGLIE E NON DIRMELO PER ANNI!? COME CAZZO HAI POTUTO, MIKE? PER ME QUELL'ANELLO ERA IMPORTANTE, CAZZO! E DARLO A LEI E'... E' UNA COSA CHE DOVEVAMO DECIDERE INSIEME! PERCHE'? ALLORA LEI CONTA COME ME? TUTTE LE TUE BELLE PAROLE PER COSA? SEI UNO STRONZO! QUESTO HA LA PORTATA DI UN TRADIMENTO BELLO E BUONO! TU CON ME HAI CHIUSO! - Grida questo ed è come se il fulmine mi colpisse, la sua voce potente supera il vento e la pioggia che entrano, lui corre via, io vorrei gridare di fermarsi ma non mi esce la voce. Mi giro e chiudo gli scuri, i vetri sullo scheletro della finestra mi tagliano una mano, impreco e quando tutto cessa, la porta di casa sbatte.
Se ne è andato.
Con questo tempo.
Al buio mi muovo a tastoni e quando sono fuori comincio a pregare, perchè è tutto quello che posso fare.
Ha visto l'anello di Anna solo ora?! Possibile?! È da anni che ce l'ha! Come può averlo visto solo ora?
Non ha senso!
E poi perchè la prende così? È ovvio che gliel'ho dato per sviare i sospetti che possono avere!
Siamo sposati e non abbiamo lo stesso anello ma, guarda caso, ho quello che ha anche Chez ogni tanto!
È logico che avrei pensato ad un diversivo!
Siccome era così chiaro non gliel'ho mai detto.
Penso a tutte queste cose mentre il cuore martella e la testa esplode, scendo le scale a rotta di collo, sto per scivolare, lascio scie di sangue sulla ringhiera e poi il cervello si ferma, i pensieri non escono.
Esco dal portone di giù e un muro di pioggia mi investe facendomi sbattere all'indietro.
Mi copro il viso con le braccia e quando mi rendo conto che Chez è qua fuori da qualche parte, credo di capire cosa succede quando si muore.
Mi è capitato molte volte e speravo d'aver finito, speravo di non provarlo più.
Dio, per una stupida incomprensione Chester non può morire!
Non può! Glielo proibisco!
- CHESTER! - Grido a pieni polmoni mentre nella mente mi ripeto all'infinito 'Ti prego Dio' come se avesse senso, dopotutto.
Mi guardo intorno, mi prendo alla maniglia del portone del palazzo e con l'altro braccio cerco di coprirmi il viso perchè la pioggia è tantissima ed il vento è forte.
Mi schiaffeggia e mi ferisce.
Cerco di guardarmi intorno ma non lo vedo, spero che sia in macchina ma non c'è e mi viene da piangere. Dov'è?
Leggero com'è può essere stato spazzato via.
Dimmi che c'è ancora. Dimmelo.
Dio... dov'è il mio Chez?
- CHEZ NON ME NE VADO SENZA DI TE! VIENI FUORI E DISCUTIAMO DENTRO! -
Cerco di arrabbiarmi ma sto solo male, male, malissimo. Di merda.
Muovo dei passi cercando di raggiungere l'angolo, può essere corso e aver svoltato, non so per andare dove ma era furioso.
Spero di trovarlo e appena riesco a superare le mura mi affaccio per vedere se c'è da qualche parte.
La città è deserta e sembra un film dell'orrore. Le strade sono fiumi e le cascate scendono e scolano ovunque.
Poi il fulmine copre un rumore che mi avrebbe dovuto mettere all'erta e non riesco a girarmi in tempo per vedere una macchina che sbanda e si rovescia proprio dove sono io.
Qualcosa mi prende, mi tira e mi spinge a terra schiacciandomi giù contro il marciapiede. Non c'è tempo per riflettere, non c'è tempo per pensare. Non c'è tempo.
Però quando alzo la testa lo vedo, è furioso, impreca e mi tira su per il braccio per poi trascinarmi di nuovo nell'edificio. Una volta dentro siamo al sicuro. Il vento cessa, la pioggia non arriva più. Io lo guardo shockato e sorrido pensando che sia tutto a posto, in qualche modo ha capito che non era veramente importante. Lo spero. Forse era da molto che non speravo qualcosa a questi livelli.
- Grazie, io... - Ma Chez mi spinge via di nuovo, secco e furioso. Le labbra strette, gli occhi contratti.
- VAFFANCULO MIKE! COME HAI POTUTO? - Mi sbagliavo, è ancora furioso. Mi guardo intorno e lo trascino su per le scale tenendolo per la manica. Quando siamo in casa siamo completamente al buio, ma almeno siamo al sicuro da orecchi e occhi che per miracolo potrebbero sentire.
Gli occhi si abituano presto a vederci e la sua espressione non è cambiata.
- Chester, se ti calmi ti spiego! Pensavo l'avessi visto da un sacco di tempo e capito da solo! È così evidente! - Cerco di sminuire perchè mi pare stia esagerando.
Questo lo accende di più. Per un momento sembra il vecchio Chez e la paura mi attanaglia. Il vecchio Chez non capirebbe e non mi perdonerebbe.
- SONO STUPIDO INVECE! PERCHE' NON CAPISCO PROPRIO COME TU POSSA AVER DATO IL NOSTRO E DICO NOSTRO ANELLO A TUA MOGLIE DOPO CHE PER ANNI MI HAI DETTO CHE E' SOLO UN'AMICA PER TE E BASTA! COME CAZZO HAI POTUTO? NON ME LO HAI MAI DETTO! - Sospiro paziente, se non mi ascolta come faccio? Alzo le mani cercando la sua attenzione, ma devo alzare anche io il tono.
- Chez, è stato quando ci eravamo lasciati e te ne eri andato! Continuavo a portare il tuo anello, avevo solo il tuo. E tutti si chiedevano perchè avessi quello ed Anna un altro diverso! Lei stessa lo guardava ma non diceva niente. Faceva finta di nulla ma io vedevo che lo notava! E per evitare che me lo chiedesse o che chiunque altro lo facesse, le ho regalato un anello simile al nostro per giustificare il tuo. Così ho potuto portarlo sempre senza giustificarmi! E devia da qualunque idea ci si possa fare! Cazzo, tu non c'eri, io ero distrutto e pensavo solo a te, non volevo separarmene ma i miei mi chiedevano perchè lei non portasse il mio anello e vedevano che era tutto strano fra noi e pensavano ci stessimo per lasciare! Dovevo fare qualcosa! Ora stiamo insieme e cerchiamo di non portare l'anello insieme, però può succedere che lo notano! Che facciamo se lo notano? Se Anna ce l'ha è una copertura perfetta! -
Lui mi fissa e la sua furia, il suo fuoco, non è calato.
- CAZZO! SE NOTANO I NOSTRI COSA VUOI CHE FOTTA CHE CE L'HA ANCHE LEI? IL PUNTO E' CHE NOI NON DOVREMMO AVERLI UGUALI! E' QUESTO! COME LO SPIEGHI? 'SI MA CHE VOLETE ANCHE ANNA CE L'HA'? E LORO TI CHIEDONO 'SI MA ANCHE CHEZ!' COSA GLI DIRAI? CHE SONO ANELLI DELL'AMICIZIA? ALLA NOSTRA ETA? E SAI COSA CI DICONO LORO? 'MA SIETE DELLE BAMBINE DELL'ASILO?' PERCHE' LORO LO USANO! NON DEGLI UOMINI ADULTI! E POI CAZZO USI COME ANELLO DELL'AMICIZIA L'ANELLO DI TUA MOGLIE?! MA SEI DAVVERO FUORI? NON PENSI CHE SIA PIU' STRANO CHE MAI ANCHE COSI'? - Dannazione, lui ha ragione nel caos che sputa fuori, però io in quel periodo non ci ho pensato, volevo solo poterlo avere e l'unica soluzione era darlo anche ad Anna! Poi me ne sono dimenticato ma ho pensato che tanto fosse una copertura perfetta!
- Non sono proprio uguali e poi io dovevo fare qualcosa... tu non c'eri, io ero disperato e quell'anello era tutto quello che mi legava a te... non potevo metterlo via! E i miei pensavano che mi stessi separando da Anna... ed io volevo solo poterlo indossare ancora! -
Chester scuote la testa mentre sembra che lo stia pregando. Ed un po' è così. Perchè non capisce?
- No Mike. Poi sono tornato e tu non mi hai detto niente e non solo, hai permesso che lei lo portasse ancora! Perchè lo ha ancora? Adesso sa! - Mi stringo nelle spalle.
- Non ce l'ha sempre... penso che le piaccia... - Allora si avvicina e mi fissa come un cane da caccia pronto a sbranarmi, è così vicino e così furioso che succede una cosa che non capitava da tempo. Ne ho paura. Non lo riconosco.
- Vuoi forse dire che non sei stato tu a dirle di indossarlo ancora ogni tanto così se la gente lo vede non sospetta? - Sospiro impaziente, mi strofino il viso, siamo bagnati fradici fino nelle mutande, ho ancora la mano che sanguina un po' e i capelli tutti scombinati e schiacciati sul viso. Li porto all'indietro e cercando lucidità provo a rispondere.
- Non ci siamo solo tu, io, Anna e Talinda! Ci sono anche le nostre famiglie! I miei, quelli di Anna... loro non sanno di me e di te e voglio che continui così! E loro notano tutto quello che ci riguarda perchè è tradizione di famiglia farlo! Vivono in simbiosi con noi, tutti sanno tutto di tutti, se siamo della famiglia! Non abbiamo privacy! È questo il mio problema! E ho pensato che si potesse risolvere facilmente facendole mettere quel maledetto anello. Non pensavo che fosse un problema così grande per te! Io comunque devo rispondere anche a loro, non solo a noi! - Forse questo è troppo duro e stizzito, non la prende bene. Lo dovevo immaginare. Infatti indietreggia, allarga le braccia teatrale e mortalmente offeso nonché enormemente polemico, poi dice velenoso:
- Non preoccuparti! I problemi si tolgono di mezzo, da ora in poi! Nessuno sospetterà più di niente! Sarete solo tu e lei! - Il cuore torna a correre. E corre come un maledetto bastardo.
Forse ho un infarto in corso.
Le orecchie fischiano, non sento nemmeno. La voce trema, io tremo. Inchiodato all'ingresso non mi muovo mentre spero che la luce torni e mi faccia vedere. E mi dica che scherza.
- Cosa... cosa vuoi dire? -
E lui, senza pietà, affonda il coltello e lo gira per bene, assicurandosi di uccidermi davvero.
- Intanto il cazzo di anello in più si leva di torno! - Con questo si toglie il suo e lo butta per terra, tintinna e lo perdo perchè è buio e la pioggia è scrosciante.
La lama continua a penetrare in profondità, gli occhi bruciano e le lacrime mi corrodono le guance mentre scendono. Paralizzato.
- Ora esistono solo due anelli uguali, quelli del marito e della moglie! I tuoi non avranno più sospetti e nemmeno il mondo intero! I fan. La gente. Gli amici. Tutti quelli di cui tu hai tanta paura. Nessuno avrà niente da obiettare! Saremo solo colleghi come tutti pensano che siamo! Va bene così. No? Era questo che volevi! Essere sicuro che nessuno sospettasse! Non serve che fai di tutto per non averlo nello stesso momento in cui ce l'ho io! Non serve che lo nascondi o che tiri fuori idee del cazzo! Adesso sta tranquillo! Nessuno scoprirà mai niente! -
Con questo si gira e sparisce nel buio della casa, lo sento sbattere e lo seguo terrorizzato. Non andrà così. Istintivamente lo prendo per il braccio alla cieca e lo fermo, mi aggrappo a lui, spaventato, piango e lo stringo da dietro.
- Ti prego Chez... non fare così... dovevo parlartene ma ho dato per scontato che avessi capito e... non è così importante che lei ce l'abbia. Conta che ce l'abbiamo noi! -
Ma lui mi scrolla di dosso, si gira, lo percepisco davanti al mio viso, il suo respiro addosso. Ti prego, fa che mi perdoni. Sto male. Sto malissimo. Non ce la posso fare senza di lui.
- No Mike. Per me era importante. Era maledettamente importante. Perchè era la nostra promessa. Era qualcosa solo mio e solo tuo. Era la prova del nostro amore. Eravamo noi quando eravamo separati. Era tutto per me. E darlo a lei ha rovinato ogni cosa. Ha spezzato questo legame speciale. Lo ha sporcato. Ha sporcato qualcosa di puro e sacro. Io ho giurato su Dio, su quell'anello. Che ti avrei amato per sempre ad ogni costo. Ti ho sposato, con quell'anello. Come hai potuto darlo ad un'altra solo per coprirti il culo? Io per te mi dichiarerei al mondo ed affronterei tutto e tutti, la famiglia, i fan, i media, i lupi... e tu per me non affronti nemmeno i tuoi genitori! E comunque non te l'ho mai chiesto. Non volevo che ti dichiarassi e dicessi tutto ai tuoi. Volevo solo che questi rimanessero nostri e basta. Che questa promessa non si sporcasse. Volevo solo avere questi due anelli. Non volevo niente altro. Tieniti la tua sicurezza. Io non me ne faccio nulla. - Con questo entra nella camera e si chiude a chiave. Penso che ci rimarrà fino alla fine della tempesta.
Ed io morirò qua inginocchiato davanti alla porta a piangere.
È finita. È davvero finita? È così definitiva come sembra? Non ce la posso fare. Questa volta non sopravviverei. Non ne sarei capace.
- Ti prego, perdonami... -
Ma nessuna porta si apre.”

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Per chi non sa...
Guardate bene questo: http://25.media.tumblr.com/0aada2e1d377144719f4c9583121c06c/tumblr_mnl151q5r71rmdmxco7_r1_1280.jpg prima riga: Anna – Mike. Seconda: Mike – Chez. Terza: Chez – Mike.
la prima foto sono gli anelli di Anna, questa risale a qualche anno fa. Anna ha dunque un anello simile a quello dei bennoda, ma non è uguale infatti poi in altre foto si vede la differenza molto chiaramente. Gli anelli uguali sono quelli di Chez e Mike mentre quello che ha Anna è solo molto simile. Con un'accurata ricerca ho notato che Mike nel tempo ha avuto due anelli di quella fattura estremamente simili. Uno coi brillantini più piccoli e tondi incastonati su tutta la circonferenza, ed un altro coi brillantini un pochettino più grandi e attaccati l'uno all'altro che non fanno tutto il giro dell'anello. Se vedete bene le foto si capisce. Anna e Mike avevano i primi anni delle fedi d'oro semplici, poi nel corso dei vari anniversari è spuntato quest'anello col brillante mega... e quest'altro famoso di cui stiamo parlando, coi brillantini, che però non ha indossato sempre.
La mia conclusione è che ci siano due anelli bennoda, anche Chez, infatti, nel corso degli anni ha mostrato due anelli così molto simili fra loro ma non proprio identici.
La spiegazione che ho dato io è quella che leggete in questa fic. Anche perchè effettivamente non puoi avere come 'anello dell'amicizia' (cosa che usano solo le bimbette) quello del matrimonio con tua moglie... a meno che non ci sia una spiegazione precisa dietro. Ovvero... 'lavoro di copertura'. E comunque anelli dell'amicizia non li metti nell'anulare sinistro... o destro... e Chez ce l'ha sin dai tempi di Sam ed ora con Tal...
Ecco un'altra foto degli anelli bennoda più chiara:
http://25.media.tumblr.com/896b305298fb0f89d2b16a0ff779933d/tumblr_mpy44ws51w1rmdmxco1_1280.jpg mike - chez