NOTE:
ecco la fic bennoda scritta in vacanza. Originariamente aveva solo la
parte di Chez, poi son partita con quella di Mike. Il risultato è
questa fic. Chez ha risposto ad alcune domande su twitter che per
inciso, se non voleva parlarne, poteva non farlo, perchè lì sei tu
che retwitti quello che ricevi, se non lo fai non lo vede nessuno. E
così mi ha fatto pensare. Poi ci sono stati i video dei famosi ice
bucket challenge che mi hanno fatta morire, specie quello di Chez,
con Mike ed i figli di Chez che gli buttavano l'acqua. Chiaro che
passano moltissimo tempo insieme, sembrava il secondo papà. E così
è uscita questa umile fic che è un po' un'esplorazione del loro
mondo di ora, un po' è un divertirmi con loro e la loro famiglia!
Buona
lettura.
Baci
Akane
FAMIGLIA
“Otis
e Tyler giocano insieme come al solito, ogni tanto gli lanciamo
un'occhiata mentre facciamo le nostre cose.
Quando
siamo insieme ai nostri piccoli pestiferi, non possiamo fare TUTTO
quello che vorremmo, ma poco importa, ci piace lo stesso.
Anna
e Tal sono per i cazzi loro, ognuna per diversi impegni che ci hanno
detto, ma che non ho proprio per un cazzo memorizzato.
Forse
Mike ha sentito... comunque, chissenefrega.
Il
risultato è un bel po' di ore da soli io, Mike e tutta la numerosa
prole.
Numerosa
quella Bennington, se non altro.
Ci
piace giocare alla famiglia, mamma, papà e figli. Anche se spesso
non è chiaro chi è la mamma, perchè invece di sembrare due papà,
sembriamo due mamme e lì la questione diventa confusa.
Mike
ha atteggiamenti tanto da padre quanto da madre, io spesso sembro una
donna isterica col ciclo, me ne rendo conto. In effetti, devo dire
che lo faccio anche apposta!
Come
è ovvio che sia, Mike ed Otis sono venuti da me perchè è molto più
comodo e veloce per loro muoversi, piuttosto che io raggruppi tutta
la tribù e li trascini ai pochi isolati che ci separano dalla
villetta Shinoda.
Sono
arrivati coi gelati che le mie varie scimmiette hanno divorato,
nemmeno li tenessi a digiuno.
Ora
sono nel giardino a tirarsi fango e Dio solo sa dove l'hanno tirato
fuori.
-
Spero non l'abbiano prodotto, la cosa diventerebbe schifosa.... - E'
il suo commento fantastico. Io, che sto sorseggiando un thè fresco,
lo sputo tutto contribuendo al fango del mio giardino che, a questo
punto, arriva fin qua.
È
una giornata molto bella e calda ed in questi casi si va di piscina.
Per cui sono in costume, tutte le scimmie, le bertucce e gli
scimpanzé.
Anche
l'orso di Mike.
Però
invece che tuffarsi a bomba nell'acqua, si sono messi a tirarsi a
vicenda palle di merda. Che spero non sia davvero tale.
Che
giochi divertenti, si vede che sono figli nostri!
- Dai
nostri figli che ti aspetteresti? Mica giochi normali! - Commento
orgoglioso mentre uno schizzo raggiunge la faccia del mio adorabile
macaco. Il macaco in questione si pulisce con una smorfia.
- Non
so tu, ma io con la finta merda non ci ho mai giocato. -
-
Sempre che sia finta... - Dico ridendo, raccogliendo da terra un po'
di questa roba marroncina e spalmandogliela meglio sulla sua
guanciotta morbida, con poca barba.
Mike
fa un urletto per niente mascolino, quelle cose che mi fanno dubitare
sul suo ruolo.
Mamma
o papà?
Ora
lo so.
Mamma.
- Dai
Chez, anche se è fango non è la fine del mondo avercela in faccia!
- Io in risposta, sempre ridendo, ne prendo ancora e gliela metto
anche dall'altra parte. Gli tiro due strisce con gli indici, come
fanno i giocatori di football a mo di segni di guerra.
- E'
una cura di bellezza, non lo sai? -
Ed
ecco che Mike mi ricorda a fatti perchè è meglio non farlo
arrabbiare. Per la serie, non stuzzicare il cane rognoso che dorme!
Non
mi dà nemmeno il tempo di respirare, nel giro di un secondo, e dico
proprio uno, mi ritrovo tutta la faccia spalmata di quella che potrei
tranquillamente definire merda.
Già
solo per il fatto che ho lasciato le pesti ridurre in queste
condizioni il giardino, Tal mi ucciderà. Per cui no, non dovrei
mettermici io a peggiorare la situazione.
Ma
ovviamente mi chiamo Chester Bennington e la situazione la peggioro
con gusto.
Per
cui dopo aver trattenuto il fiato, riapro gli occhi e la bocca,
prendo respiro dopo lo shock e... Mike è sparito. Mi raggiunge
comunque la sua risata da idiota, perchè quando fa il bambino gli
viene una risata da idiota, è molto acuta e particolare.
Non
ci penso due secondi, mi riempio le mani di cacca e lo rincorro. Mike
si mette a correre per l'enorme giardino finendo per andare in tondo
alla piscina.
I
bambini ci vedono e ridono; da qualche parte, sotto al portico, le
bambine si fermano e sento che ci chiamano.
'Papi,
zio!' e il resto non lo sento.
In un
istante Ty e Otis ci rincorrono, Otis rincorre me per proteggere il
suo papà e Ty cerca di placcare Mike.
Riesce
a prenderlo ma non a fermarlo, Mike si carica mio figlio sulla spalla
a mo di sacco di patate e continua a correre con lui addosso, ridono
un sacco ed io non sono da meno.
-
Brutto sacco di merda! - Anche se ci sono i bambini dico le parolacce
lo stesso, ormai loro sanno che non devono imitarmi e poi comunque
sono segnati. Le parolacce le diranno in ogni caso!
-
Quella che mi hai spalmato tu in faccia? - Risponde Mike sempre
correndo.
- Io
ti ho fatto due segni, tu mi hai fatto una maschera facciale intera,
cazzo! - Mike si ferma dietro un albero -ebbene non ci facciamo
mancare nulla, abbiamo anche gli alberi!- sempre con Ty in groppa che
scalcia e ride sporcando ulteriormente Mike, visto che la mia piccola
scimmietta non era pulita. Mi fermo anche io, Otis mi raggiunge e si
aggrappa ai miei pantaloni che vengono giù. Mike si mette a ridere,
io resto in mutande e Otis si arrampica per fermarmi, ma visto che
non mi lascia in pace, gli spalmo una delle mani di fango sulla
faccia, il bambino ci rimane di sasso e si ferma. A questo punto papà
orso esce dalla tana per difendere il suo piccolo orsacchiotto ed io
gli lancio la palla di merda che ho nell'altra mano.
Prendo
in pieno sia lui che Ty, infatti si mette a strillare più forte di
Mike, il che è tutto dire visto che quando vuole fa degli acuti da
primato!
- MA
PAPAAAAAA' SONO IO! - Io ridendo finisco di togliermi i pantaloni che
hanno raggiunto le caviglie.
- Lo
so che sei tu, di certo non puoi essere la seconda testa di Mike! -
Mike
allora si pulisce con la maglietta che si è tolto, rimane a torso
nudo solo quando è in rigoroso privato.
È
pudico, dice che non ha un bel fisico. Io ovviamente dico che è
sempre un fisico da scopata, ma non lo convinco.
Fatto
sta che io sono in mutande, lui solo coi pantaloni. Ci guardiamo coi
bambini accanto, Mike ha messo giù Tyler che mi guarda incattivito.
Ed ora sono dolori. Otis resta il mio ostaggio, lo tengo per il
collo, si agita e sbraccia cercando di liberarsi, mi riempie di
schizzi di fango e di graffi, ma non mi fermo.
-
Allora, che facciamo? - Ci guardiamo togliendoci anche le scarpe.
Siamo in assetto da guerra, nessuno dei due cederà.
- Tu
hai tradito tuo figlio per colpire me, noi vogliamo vendetta, dico
bene Ty? - Tyler annuisce, che domande.
-
Certo! Vendetta! - Come l'ho cresciuto bene!
- E
poi ci devi ridare Otis! - Fa Mike.
- Lui
è il mio ostaggio, non ve lo darò mai! - Otis si mette a fare il
verso dell'orso, un informe 'roarrrr' da cui deriva una curiosa erre
moscia.
Certo
tenere a bada questo piccolo demonio e combattere contro gli altri
due diavoli non è facile, sono in svantaggio. In effetti mi conviene
mollare il bagaglio.
Vedo
Mike istruire Ty all'orecchio, fa una strategia ma io lo conosco e so
prevedere le sue strategie.
Io
attaccherei a testa bassa, ma lui sicuramente farà una cosa da 'io
lo distraggo da davanti e tu lo prendi da dietro e lo affondi!'
per
cui sono pronto a sorprenderli.
Vedo
che si riempiono le mani di fango, io devo parare per cui non lo
faccio.
Li
guardo pronto alla guerra e proprio quando partono, come immaginavo,
Ty comincia a correre di lato facendo il giro per raggiungermi da
dietro, vedendo Mike venirmi incontro, gli lancio letteralmente il
suo orso, lui lo prende al volo sorpreso. Lo prende con tanto di
fango nelle mani, per cui finisce per sporcare suo figlio ancora di
più.
Otis
grida e lo tramortisce ed io posso girarmi ed acchiappare Ty al volo,
lo faccio girare e con lui schizza tutto il fango che ha in mano ed
addosso. Schizza ovunque, specie sugli orsi.
Peccato
che la mia vittoria duri poco, perchè cado da solo come un coglione
e per non schiacciare Ty me lo carico sopra. Finisco sotto ed ora il
re della merda sono io.
Ty,
Mike ed Otis ridono un sacco saltandomi tutt'intorno ed io non posso
far altro che afferrare le loro caviglie e tirare. Prima i due
nanerottoli che finiscono subito faccia a terra, poi con entrambe le
mani, Mike.
Devo
usare più forza ma crolla anche lui.
Addosso
a me.
Per
un momento perdo la vita, ritrovo l'aldilà che non mi piace
particolarmente perchè lui non c'è, quindi torno nel mio paradiso
terrestre e gli prendo le braccia, lo schiaccio faccia al fango e
facciamo wrestling.
Mike
si libera subito perchè è scivoloso e si attorciglia tutto su di
me, io faccio altrettanto e rotoliamo sul fango mentre i bambini
ridono un sacco, divertendosi moltissimo.
Certo
ci saremmo divertiti di più se i bambini grandi fossero qua, ma
quelli non hanno più voglia di fare 'le cose sceme come gli scemi' e
stanno per i fatti loro.
Non
importa, siamo abbastanza scemi noi.
Draven
era con sua madre, purtroppo, ma noi quattro facciamo per venti.
A
proposito di quattro... non eravamo sei? Le due principesse dove
sono?
Non
sentendole strillare mi fermo e lascio Mike.
In
breve mi ritrovo con la faccia nel fango, non respiro ma lui ride
vittorioso. Basta, se non gli lascio la vittoria mi fa fuori sul
serio. Quando Mike ci si mette è peggio di chiunque altro!
Il
mondo lo crede serio, ma non sa quanto sa essere stupido!
Alla
fine batto la mano a terra lasciandogli la vittoria.
-
Basta, mi arrendo! -
Esclamo
perchè mi sento la vita scivolare via.
Mike
si dà il cinque con le due piccole pesti ed io alzo la testa alla
ricerca delle principesse.
-
Dove sono le Lilline? - Le chiamo così quando le devo nominare tutte
e due, per far prima.
Mike
si guarda intorno e non le vede nemmeno lui, allora ci alziamo ed
andiamo a cercarle tutti, le troviamo dall'altra parte della casa,
ben nascoste ed al sicuro, accucciate sotto il tavolo da giardino che
ridono coprendosi la bocca.
- E
voi che fate li? - Chiedo accucciandomi davanti a loro, come fa anche
Mike coi bambini.
- Ci
nascondiamo! - Rispondono in coro con le loro vocine divertite.
- Da
cosa? -
- Da
voi! - Con questo scoppiano a ridere più forte. Anche loro sono in
costume perchè l'intenzione era quella di fare il bagno in piscina
con tutti, ma non sembrano molto per i giochi sporchi.
Io e
Mike ci guardiamo in perfetta sincronia, gli occhi brillano allo
stesso modo, in questo momento siamo più piccoli di loro. Non serve
ci diciamo nulla. Ci capiamo al volo. Io prendo una, lui prende
l'altra, le trasciniamo fuori e mentre loro strillano dimostrandosi
mie degne figlie, ce le abbracciamo tutte, sporcandole di fango.
Ridono
un sacco mentre cercano di liberarsi, Ty ed Otis saltano e gridano
'siii' ed ecco che siamo tutti felici come al solito, come succede
ogni giorno.
Adoriamo
passare giornate come queste.
Ci
piace lavorare, fare concerti. Però ci piace anche questo. Le nostre
famiglie, la nostra vita privata che nessuno conosce.
A
volte vorrei poterlo condividere col mondo, perchè mi piace
condividere tutto quello che ho dentro.
Quando
stavo male, condividerlo mi aiutava. Lo condividevo cantando, facendo
canzoni, mostrandomi disfatto, ubriaco e drogato. Era un forma di
condivisione. E quando sono risalito, condividere la mia vittoria,
parlare del mio passato, dei miei mali battuti, mi ha aiutato a stare
ancora meglio.
Ora
vorrei condividere la mia immensa felicità, perchè sarebbe più
completa, perchè sto bene quando condivido.
Mike
però no, è il mio opposto, meno mostra di sé, meglio sta. Lo
protegge, lo vive lui e la persona interessata. Niente deve
contaminare quel che prova. Specie nel bene.
Per
cui io mi adatto, perchè comunque sono felice anche così.
Però
vedo che ultimamente si scopre molto, nelle interviste, nelle cose
che facciamo in pubblico, nei vari servizi. Si scopre molto nei miei
confronti, con dichiarazioni o cose che fa con me.
È
stato lui a tenere gli anelli insieme. Prima, sapendo che aveva paura
che lo notassero, lo toglievo se ce l'aveva lui. Poi un giorno lui è
arrivato prima di una registrazione, io gli ho detto che avevo
l'anello addosso, lui l'ha guardato ed ha alzato le spalle.
Visto
che è andato tutto bene, l'ha fatto anche la volta dopo.
Non
so se il mondo li abbia notati, ormai li indossiamo sempre insieme.
Forse li ha notati, ma non osa chiederci nulla. Non lo ammetterei mai
se Mike non mi desse il consenso, penso che sarà lui, un giorno,
quando vorrà, a dirlo.
Per
me va bene viverla di nascosto, viverla in semi pubblico od in
pubblico intero, purchè io possa viverla con lui.
Dopo
i giochi col fango, passiamo ai giochi con l'acqua e dopo aver
passato con la pompa i bambini che in seguito si sono tuffati in
piscina, lo facciamo anche fra di noi.
Lui
fa degli urletti poco mascolini, mentre gli sparo l'acqua addosso. Si
gira e si passa le mani sul corpo togliendosi il fango. Alla fine si
è tolto anche i pantaloni, è rigorosamente in mutande.
Lo
guardo ridere felice.
Io
penso che lo diremo, un giorno. Anzi. Faremo quel che vorremmo quando
vorremmo. Tutto. Tenerci per mano? ok. Abbracciarci di più? ok.
Perchè già lo facciamo in ogni caso, di più è impossibile.
Scambiarci baci veloci? Ok!
Tutto
quello che vogliamo. Atteggiamenti intimi, affettuosi, più
affettuosi di ora?
Devo
dire che anno dopo anno lo siamo sempre di più. Intimi ed
affettuosi. Più abbracci, più cose insieme. E più scherzi.
Insomma, manca poco. Manca il tenerci per meno, il baciarci e, in
caso di domanda, l'ammetterlo.
Un
giorno avverrà, io penso di sì.
Come
abbiamo scritto in Final Masquerade.
Siamo
qua a vivere tutto lo stesso aspettando che le cose cambino,
aspettando di poterci togliere le nostre maschere.
Lo
stiamo facendo piano piano. Prima se rispondevo a domande dei fan su
twitter che ci riguardavano, Mike mi faceva una testa enorme. Ora mi
lascia fare. Adesso lo faccio di proposito. Tutte quelle che parlano
di noi. Se mi piace Mike, cosa provo per lui, se mi piace da bambino,
se mi piace con gli occhiali. Perchè gli tocco il pacco. Ogni cosa
che lo riguarda lo retwitto e rispondo apertamente. Sì, mi piace, si
lo amo, si è adorabile, si provavo se tutto funzionava bene.
E lui
mi lascia fare.
Per
cui sì, un giorno succederà.
Ci
vivremo ancora più di ora, come giorno dopo giorno stiamo già
facendo. Ogni volta più di prima, con naturalezza. Senza fare noi le
dichiarazioni, ma rispondendo con semplice onestà alle domande.
Un
giorno ci toglieremo del tutto le nostre maschere.
Passa
lui a lavarmi dal fango ed io faccio un balletto scemo. Lo faccio
apposta perchè così ride ed io adoro quando ride, specie se ride
per causa mia.
Ha
una risata splendida.
Gli
si illumina tutto il viso. Lo amo.
Nel
2017 faremo 20 anni di conoscenza.
Non
ce lo siamo detti, ma io ci penso.
E se
uscissimo allo scoperto in quell'occasione?
20
anni che ci conosciamo, è stato un colpo di fulmine, una relazione
travagliata, ma sono 20 anni ed ora ci amiamo, stiamo insieme, va
tutto bene.
Chi
lo sa.
Io
non dico nulla, ma fino a qualche mese fa non pensavo possibile
nemmeno l'indossare gli anelli insieme in pubblico!
Per
cui con Mike tutto è lecito, anche sognare in grande. Anzi.
Soprattutto.
Perchè
è l'unico che mi ha sempre sorpreso e mai deluso.
Mi
raccolgo dai miei pensieri con i bambini che ci chiamano, Mike molla
la pompa e si tuffa a bomba nella piscina, mi chiama ed io lo
raggiungo, per poco non lo investo. Ovviamente ritorniamo a
rincorrerci nuotando, perchè non ne abbiamo mai abbastanza.
Ridiamo,
ridono anche i bambini che ci chiamano zio e papà e ci adorano, gli
piace quando giochiamo così. Per loro è tutto normale, anche se non
facciamo i fidanzati veri davanti a loro.
Raggiungo
Mike e lo affondo, lui risale dietro di me e si appende alla mia
schiena, come un koala. Mi cinge con braccia e gambe da dietro mentre
io resto a galla. Ridiamo e mi bacia il collo.
Io me
lo godo. I bambini ridono spensierati.
È
tutto perfetto. Non posso desiderare di più.
Sto
così bene che non ho nulla da chiedere ed in ogni caso so che Mike
mi accontenterà e non mi farà mai mancare niente.
La
perfezione esiste. “
“Come
è normale che sia, le bambine finiscono per piangere. Non si sa mai
come, ma o durante o dopo, loro finiscono sempre in lacrime.
Chez
le prende in giro e Tyler ovviamente ci va dietro feroce, Talinda è
la sola a difenderle di solito, i figli grandi non si intromettono
molto... per cui ora che manca Talinda e loro piangono, non capisco
bene come ma si tuffano fra le mie braccia. Anzi. Gambe, cioè mi si
appendono una ad una gamba e una all'altra. Così mi abbasso ed
entrambe le braccina mi cingono il collo con la loro tipica irruenza
mista a dolcezza.
Io le
avvolgo a mia volte e le tiro su una per braccio, sono leggere, dei
veri pesi piuma.
Le
sirene che sono le loro voci mi assordano, non ci posso fare niente,
mi tocca aspettare che smettano.
- Chi
è stato? - Chiedo protettivo. Le Lilline, come le chiama Chez,
dicono in coro con voce disperata.
-
PAPAAAAAA'! - Al che non posso trattenere le risate. Ovviamente è
Chez il peggiore di tutti che per giocare deve farle piangere. Io lo
guardo fingendomi severo, ma risulto buffo.
- Ma
quando piangono gli vengono gli occhi belli... - Si giustifica.
Magari pensa di dire cose sensate. Io scuoto la testa.
- E
per questo le devi far piangere apposta? - Chez annuisce trionfante
grattandosi la pancia, è davvero soddisfatto e vorrei arrabbiarmi,
davvero, ma finisco per ridere sotto i baffi. Se le piccole mi
beccano a ridere guai.
- Sei
un monello! - Dico. E loro fanno eco 'monello!'
Dalle
camere si sente un CRASH preoccupante, Chez mi guarda implorante,
come per dire di andare io. Otis e Tyler sono in camera, dopo i
giochi in giardino ed il pantano, siamo entrati nella speranza che
l'esterno sparisca per magia prima che Talinda torni.
Io
guardo lui, lui guarda me. Aspettiamo. Poi allargo le braccia,
intanto mi sono seduto con le bambine una per gamba, continuano a
piagnucolare abbracciate a me.
-
Devo consolare le tue figlie ed anche sgridare l'altro tuo figlio? Tu
quando fai qualcosa? - Che io faccia le cose per lui è normale, i
piccoli ci sono abituati. Ma Chez ogni tanto approfitta troppo. Cioè
sempre.
-
Beh, c'è anche il tuo, eh? -
Mi
ricorda. Io lo fisso male.
-
Pensi sul serio che Otis abbia fatto danni? - Lui ci pensa ed in
risposta si alza e va a vedere.
È
OVVIO che se Tyler e Otis sono insieme e si sente un rumore di
qualcosa rotto, è sicuramente Tyler che l'ha fatto cadere. Non
esiste il contrario. Infatti dopo un po' torna con una lampada fatta
in due pezzi, io scuoto la testa e lui mi fa l'occhiolino sedendosi
nel divano vicino a noi.
- E'
mio figlio! - Dice soddisfatto.
- Non
avevo dubbi! - Lui è contento quando Tyler fa danni, penso che
glieli insegni lui!
Mi
appoggio con la schiena portandomi dietro le bambine, Chester mi
segue, accanto, e si prende una delle due con cui fa pace. L'altra
già dorme su di me, si accoccolano nella stessa posa, una a testa,
baciamo entrambi le loro fronti. Sono così dolci che viene voglia di
proteggerle dal mondo intero, metterle in una teca coprente ed
infrangibile ed impedire a chiunque di vederle e toccarle.
Adoro
questi momenti di dolcezza coi nostri figli.
Sono
di tutti e due, anche se sono solo suoi o solo miei. Cioè Otis
stravede per Chez e spesso si comporta con lui come se fosse un
secondo padre. Non è lo stesso con gli altri del gruppo che li vede
come zii.
Chez
è proprio un secondo padre. Come io lo sono per i suoi numerosi.
Carezzo
la schiena di quella che ho in braccio con una mano, con l'altra
cerco quella di Chez, la trovo appoggiata sulla gambina dell'altra
gemellina, gliela prendo e intreccio le dita.
Le
piccole dormono, non vedono nulla. Sto attento a che genere di gesti
affettuosi mostro in loro presenza. Quelli troppo intimi li evito,
non voglio che l'atmosfera familiare che hanno creato venga distrutta
da nulla.
Sanno
che io e Chez ci vogliamo molto bene, ma perfino per i figli grandi
non è chiaro il genere di rapporto, stimo molto attenti a questo.
Per lo meno io.
Anni
fa ci stavo anche col mondo intero.
Lascio
cadere la testa di lato sulla sua spalla, lui me la bacia.
Ora è
uno di quei momenti perfetti, dove non c'è nessuno. Otis e Ty sono
in camera a giocare, i grandi non ci sono, le mogli nemmeno, le
piccole dormono. Siamo io e lui, uno appoggiato all'altro, ci
prendiamo le mani e stiamo così, in silenzio, a goderci tutto.
Prima
ero ossessionato, non volevo che nessuno sapesse di noi, né capisse.
N on dovevamo indossare gli anelli insieme in pubblico, per paura ho
persino dato uno simile al nostro ad Anna, anni e anni fa. Poi per
rimediare, me ne sono scambiato un altro con Chez, simile ma diverso,
questo l'abbiamo solo io e lui. Ora è diverso. Non mi importa se il
mondo capisce, in realtà sono stanco di pensare a tutte queste cose.
Non mi dichiarerò, non nel prossimo futuro. Più che altro per
rispetto alle nostre famiglie.
Voglio
bene ad Anna e lui a Talinda. E amiamo i nostri figli. Non li
sottoporrei mai e poi mai ad alcun tipo di tortura mediatica. Se io e
Chez uscissimo allo scoperto sarebbe la fine. Nessuno vivrebbe in
pace.
Questo
è il mio modo di proteggerli. Però anno dopo anno, vivendo questa
relazione con Chez che si è sempre più rinforzata, ho cominciato a
sentire il bisogno di rilassarmi in sua compagnia anche in pubblico,
al di là delle sicure mura.
Quando
si ama lo si vorrebbe gridare al mondo, vivere sull'attenti non è
viverla sul serio. Vorrei baciarlo ogni tanto. Sono riservato,
nemmeno con Anna faccio mai dimostrazioni di alcun tipo, siamo fatti
così, non ci esibiamo, siamo riservati. Ma con Chez ora... vorrei
non dover pensare sempre a cosa va bene e cosa no.
Infatti
ho iniziato a tenere l'anello insieme a lui anche in pubblico. Se lo
noteranno pazienza, non è necessario rispondere e fare
dichiarazioni.
Chez
ha iniziato a rispondere alle domande che ci riguardano in qualche
modo, quelle su di me, quando mi fa qualcosa che va al di là
dell'amicizia. Lui risponde scherzando, prima non glielo facevo fare.
Ora lo fa e non gli dico nulla. Lui vorrebbe marchiarmi come suo, io
vorrei lasciarglielo fare, però non voglio che i miei ne soffrano e
poi non voglio mettermi in vetrina, lo odio, non lo sopporto. La mia
vita è la mia vita, i miei sentimenti sono miei. Perchè li devo
condividere?
Così
come la questione dei disegni bennoda su di noi, parlo di quelli
spinti. È come vedere del porno su di noi. Sai quando prendono le
nostre foto e col photoshop e le modificano e le rendono porno... i
disegni sono così. Li trovo orribili, quelli così. Modificano la
realtà per metterci in piazza, umiliarci. Il porno è umiliazione. I
racconti sono una cosa, alcuni sono orribili, altri sono belli. Però
leggere di me stesso che mi scopo Chez è un conto. Vederlo è un
altro. In alcuni disegni io lo violento... non so, c'è un senso del
macabro, quasi. Però sono offensivi.
Chez
lo sa, solo che io evito tutto questo genere di cose e fingo che non
esistano. Anche le domande che mi fanno su di lui, velate od
esplicite di bennoda. Lui risponde, gli piace, si diverte. Io no. Io
le evito. Non voglio mentire, non sono bravo a dire la verità
facendola passare per scherzi. Quindi evito.
Chez
se deve insultare insulta. Ha detto che odia i disegni bennoda e che
sputerebbe in faccia a tutti quelli che li fanno. Si riferiva a
quelli volgari e pesanti. La gente adesso se l'è presa, ma ha
ragione Chez, solo che ha come sempre dei modi assurdi di dirlo.
Però
non ci pensano. È come se facessero delle foto porno su di noi. È
offensivo, umiliante. Ed è una specie di violazione della privacy.
Ci ritraggono in situazioni intime.
Perchè?
Perchè
non si disegnano da soli mentre vengono violentati o fanno cose
umilianti o anche solo mentre scopano?
Perchè
è dissacrante, è brutto, non è certo piacevole.
Però
su di noi lo fanno.
Ma a
noi deve andare bene solo perchè siamo personaggi pubblici e se
esprimiamo dissenso, in modo bello o brutto che sia, se la prendono.
Ci deve piacere tutto perchè siamo pubblici.
Questo
va al di là di quel che siamo, si tratta di poter vivere la nostra
vita senza dover subire violazioni di alcun tipo. Per me quei disegni
sono una violazione.
In
ogni caso io la vivo così la mia storia con Chez.
Forse
un giorno mi verrà spontaneo dirlo a tutti, come sta piano piano
succedendo.
Mi
giro, allungo la testa e gli do un bacio sulle labbra dopo essermi
assicurato che dormano tutte e due.
Mi
lascia la mano e alza il braccio circondandomi le spalle, mi
accoccolo contro di lui, le bimbe ancora che dormono.
Mi
piace questo. Ma mi piace che sia normale ed è normale quando è
vissuto solo da noi. Così. In questo modo.
Senza
essere messi in piazza.
Rispetto
il modo in cui Chez vive sé stesso, però io preferisco così.
Anche
se non nego, un giorno, di poter rilassarmi al punto di uscire con
lui tenendomi per mano.
La
vita è strana, 15 anni fa non pensavo nemmeno di striscio di poter
amare un uomo. Ora è la mia vita.
Sorrido
e sospiro.
Sarò
pronto a tutto.
Passano
alcuni minuti e sentiamo i piedi dei due terremoti che corrono di
qua, ci sciogliamo dall'abbraccio e quando arrivano davanti a noi
impettiti e con visi furbi, siamo solo seduti uno accanto all'altro.
- Che
c'è? - Chiedo mentre Chez ridacchia perchè già lo sa.
Loro
si guardano complici, poi Tyler si fa avanti con la faccia tosta che
si ritrova, poiché è suo padre in miniatura.
-
Giocate con noi con la Play? - E' un classico. Dopo un po' che
giocano da soli vengono a coinvolgerci nei loro giochi, però sanno
che per non finire male -per loro- possiamo solo giocare alla Play
Station. Qualunque altro gioco Chez diventa competitivo e i piccoli
non si divertono dopo un po'. Alla Play è diverso, la competizione è
d'obbligo!
Chez
guarda in alto con aria da divo.
- E
cosa ci guadagniamo noi? - Io ridacchio scuotendo la testa con ancora
una delle bambine in braccio che dorme.
A
questo punto Otis si fa avanti coi suoi occhioni e la facciona
grande, il sorriso più dolce di cui è capace.
- Un
bacio! - Questa è un'altra cosa che facciamo sempre. Cioè Chez. Che
domande.
Loro
chiedono qualcosa e lui gli chiede un pagamento, loro sanno che se
vogliono qualcosa da noi, devono pagare. Io la farei anche gratis, ma
il pagamento mi piace.
E
Chez con faccia delusa.
-
Solo uno? - Allora Tyler allarga le braccia e grida.
-
TANTI BACI! - E' proprio suo figlio, così come Otis è il mio, non
ci sono dubbi in proposito!
Ridendo
mettiamo giù le piccole in modo da non svegliarle, una per lato. Poi
ci inginocchiamo per terra e aspettiamo, nel giro di poco Otis da me
e Tyler da Chez ci abbracciano riempiendoci i visi di baci.
Otis
è dolce, li dà piccoli e vicini, non è irruento.
Tyler
sventra e scortica la guancia di Chez perchè preme su ogni bacio a
piena bocca e finisce anche per passare tutto il viso, occhi, naso,
fronte, mento, tutto!
Chez
se lo gode, poi lo allontana e si protende verso Otis.
-
Secondo pagamento... - Allora Otis lascia me e si sbaciucchia Chez,
Tyler si butta a massacrare me e vedo molte stelle. Più che un
pagamento piacevole, questa è una minaccia. Se questi sono i baci di
richiesta, cosa farebbe mai per vendicarsi?
Poi
ci penso.
Che
me lo chiedo a fare? Lo so bene cosa fa! Per fortuna si vendica
sempre di suo padre e mai di zio Mike!
Dopo
dieci minuti di baci e bacini, li prendiamo in braccio, Chez Otis ed
io Tyler, e andiamo nella camera dei giochi, è una saletta piena di
tutto, comprende un televisore enorme e l'ultima versione della play
con ogni aggeggio possibile.
Hanno
anche la wii naturalmente.
Oggi
ci graziano e si limitano alla play, è meno impegnativa. Con la wii
di solito ci fanno fare sport e sputo un polmone.
Le
coppie sono padre-figlio contro l'altro padre-figlio, ma a seconda
dei giochi uno è più abile dell'altro per cui a volte capita che
Tyler snobba suo padre e strilla che sono io il suo nuovo padre, Otis
se la prende perchè è molto possessivo con me, ma Chez ci sa fare e
se lo conquista sempre.
Adesso
giochiamo alle lotte, è un torneo tenrabu e noi ci scegliamo gli
avatar, si combatte a coppia, per cui sono quattro sul ring e due
contro due in breve parte il bordello perchè non è niente di
ordinato. Non è che uno punta ad un avversario specifico. Uno punta
prima ad uno e poi all'altro. Inutile spiegare ai bambini un metodo
vincente. Vince chi resta in piedi.
Di
solito sono loro, non so come ma riescono a dare più energia ai loro
personaggi, io sospetto che gli trasmettano la loro!
Infatti,
anche se io sono con Otis e Chez con Ty, siamo noi adulti che finiamo
al tappeto, restano loro due che devono vedersela da soli, ma vanno
avanti un sacco e non c'è verso di sbloccare la situazione.
Io e
Chez, seduti vicini nel divano dietro di loro che invece lottano e
saltellano, li guardiamo ridendo. Le offese che si tirano sono molto
fantasiose ma mai colorite, sono diventati abili.
Otis
mi somiglia molto, sembra buono e tonto, ma se stuzzicato diventa un
diavolo vero e proprio e ad un certo punto usa la testa. Tyler è un
caterpillar, come Chez. Non ragiona. Va e picchia. È proprio come
lui. Sia nel gioco che nella vita normale. È istinto puro. Sempre. E
non si riposa mai. Per cui dopo un po' per forza di cosa scarica le
pile e si ritrova a crollare per primo. Anche nel gioco è così.
Ad un
certo punto Otis si mette a fare una lotta difensiva per conservare
energia, io me ne accorgo e sgomito Chez.
-
Guarda come sta scendendo l'energia di Ty rispetto a quella di Otis!
- Chez se ne accorge ma non ha idea del perchè!
-
Come mai?! - Chiede offeso.
Io
rido.
-
Otis sta giocando in difesa, aspetta che quello scemo si esaurisca
per affondarlo alla fine! - Chez sta per avvertire Ty ma gli metto la
mano sulla bocca, visto che si libera lo devo acchiappare in una
morsa del ragno o qualcosa di simile, lo avvolgo con braccia e gambe
e gli stringo la faccia per impedirgli di parlare. E respirare.
Quando sta per morire alza le mani, io sciolgo la presa appena
appena, ma non lo lascio. I bambini sono impegnati a lottare e poi
pensano che giochiamo. La nostra lotta diventa coccole e mi dà dei
veloci baci sulle braccia che l'avvolgono, io ricambio sulla sua
testa dai capelli corti. Rimaniamo così a guardarli e sentirli, ci
divertiamo, è bellissimo.
Quando
Otis vince per pura logica, Tyler è seccato e butta il joystik
dicendo che non vuole più giocare. Io scuoto la testa e lascio Chez.
-
Possiamo stare al computer? - Tyler lo chiede quando vuole isolarsi
perchè ce l'ha con Otis, lui infatti ci rimane male.
-
Ehi, solo perchè ho vinto non puoi prendertela con me! - Dice.
- Ma
io voglio stare al computer! - La risposta per nulla sensata!
Gli
occhi di Otis si riempiono di lacrime, ma si gira per non fargliele
vedere.
-
Cosa vuoi fare al computer? - Dipende da quello che vuole fare.
-
Internet? - Tyler ci prova da sempre, ma Chez non ci sente da quel
lato.
-
Cosa? -
-
Internet! -
- NON
SENTO! -
-
IN-TER-NE-T! - Che poi la scansione è sbagliata ma pazienza. Io
abbraccio Otis mentre Chez a braccia conserte nega internet a Tyler.
Chester non farà mai andare su internet i suoi figli. Quando il
grande ha raggiunto l'età della ragione ed ha dovuto lasciarglielo
fare, gli ha spiegato che se cerca materiale su suo padre, cioè lui,
può imbattersi in una serie di cose sconvolgenti inventate dai fan.
Contro le storie bennoda non ha nulla di particolare, e nemmeno il
fenomeno dello slash in sé, però odia i disegni, e non lo biasimo
di certo. Sono come del porno su di noi e visto che i nostri figli lo
potrebbero vedere la cosa è complicata. Chez per il momento nega
internet ai piccoli, poi farà come con il grande che gli ha spiegato
di tutte queste cose. Se il mondo si accontentasse di quel che
mostriamo senza la curiosità morbosa o l'immaginazione ancora
peggiore che li porta a creare cose spesso oscene... beh, vivremmo
meglio! Ma non si può aver tutto dalla vita!
-
Scegli un'altra cosa, internet per te non esiste! - Alla fine la
vince Chez, Tyler sta pensando a qualcos'altro e visto che intanto
l'arrabbiatura gli è passata, pensa ad un gioco con Otis, quando lo
vede rannicchiato sul mio braccio non si capacita di cosa abbia e si
precipita su di me.
- Ehi
cos'hai? - Otis, girato dall'altra parte, scuote la testa e non
risponde, allora Ty fa il giro per guardarlo in viso, ma lui continua
a girarsi per non farsi vedere.
-
Dai! - Vanno avanti così per un po', finchè Chez non interviene col
suo solito tatto.
-
Volevi giocare da solo al computer e lui se l'è presa! -
- Ma
sta piangendo! - Fa Tyler senza capire.
- Lui
fa così quando ci resta male. Lo sai... - Rispondo io con più
calma.
- Sei
uno scemo! Come me! - Erano le nostre dinamiche, solo che noi le
facevamo per cose più gravi.
Tyler
incassa lo scemo di suo padre e abbraccia da dietro Otis. Anche
queste erano le nostre dinamiche. Io e Chez sorridiamo orgogliosi ed
inteneriti.
- Dai
Otis, scusami. È che odio perdere! Facciamo un gioco dove nessuno
perde, ti va? - Se lo trova gli faccio un applauso! Perchè con lui
in qualche modo diventa tutto una gara.
Otis
però annuisce, si asciuga gli occhi e con un sorriso tutto rosso per
il pianto appena fatto, si fa prendere per mano da Tyler e corrono
insieme in un'altra stanza.
Io e
Chez rimaniamo qua e scuotiamo le nostre teste in direzione della
porta.
-
Sono unici! - Faccio.
- Non
unici! Sono identici a noi! - Altro sospiro grave.
-
Speriamo che non si complichino la vita come abbiamo fatto noi! -
Ci
guardiamo complici, i sorrisi si formano e ci avviciniamo prendendoci
la mano. Lui bacia le mie dita.
-
Però poi siamo arrivati alla felicità vera ed eterna! - Arriccio il
naso e gli do un bacio sulle labbra.
-
Allora dopotutto non dovrebbe andargli così male! -
-
Loro hanno tutt'altra situazione, e poi si considerano due fratelli,
stanno crescendo insieme... - Mi circonda le spalle con un braccio e
mi ci accoccolo contro, appoggio la testa e mi godo uno dei tanti
momenti insieme, privati, quelli che amo di più. Nessuno sguardo,
nessun giudizio, nessun pensiero. Noi, rilassati, al cento percento.
Stupendo.
-
Andranno alla grande in ogni caso! -
E su
questo mi ci gioco la testa. Con tutto quello che facciamo per
proteggerli, ci mancherebbe altro!”