CAPITOLO
VIII:
E’
STATO COMUNQUE BELLO
"E ora
Sei
diventato una parte di me
Sarai
sempre qui
Sei
diventato una parte di me
Sarai
sempre la mia paura
Non
riesco a separarmi
Da
quello che ho fatto
Cedendo
una parte di me
Ho
lasciato che io diventassi te"
/Figure
09/
Quando
il mattino seguente si presentarono a colazione, Mike e Chester aveva
il sorriso più radioso che i loro amici gli avessero mai visto. Da qui
tutti ebbero conferma che non erano urla di morte, quelle della sera
precedente, ma di sesso selvaggio!
Sebbene
tutti ne fossero contenti poiché significava che avevano fatto
grandemente pace, Colin ancora fra loro come fosse un membro dei 30
seconds to mars aggiunto, sedendosi alla tavolata coi Linkin Park
insieme a Jared, disse a denti stretti e burbero ancora tutto assonnato:
-
Porca puttana, per scopare dovete fare tutto quel casino? Mi
distraevate, cazzo! - Al che se qualcuno aveva potuto per caso avere
dubbi su cosa avessero fatto lui e Jared, ora non ce n’erano più.
In
molti risero e Chester rispose pronto mentre Mike arrossiva rendendosi
conto che probabilmente tutti sapevano della loro notte:
-
Ti basta poco! Non è che magari era Jay incapace di tirartelo
abbastanza? -
Ma
all’onore del proprio compagno pensò Jared stesso chiamato in causa,
infatti intervenne prima che Colin potesse tirargli la tazza del caffè:
-
In realtà a me piaceva sentirvi urlare a quel modo… mi eccitava di più!
- E nei suoi piani magari avrebbe dovuto essere un soccorso per il
famoso onore di Colin… peccato che poi si era rivelato un dito nella
piaga!
-
Allora magari dovevi unirti a noi e piantare quell’impotente segaiolo
del cazzo! -
Linguaggio
fine sin dal primo mattino.
Le
risa non si sprecarono fra gli sguardi furenti di Colin che ora aveva
anche il piatto in mano da tirare: uno addosso a Chester e l’altro a
quell’idiota del suo ragazzo Jared!
Questa
volta in suo soccorso, ma soccorso vero e non finto, arrivò Mike che
all’idea di fare una cosa a tre con Jared per poi diventare il tiro al
bersaglio di Colin non si sentiva molto a suo agio:
-
Ma Chez… sei tu che, quando vedi una scena di sesso di Colin in uno dei
suoi film, apprezzi come se fossi in astinenza da anni! -
I
fischi si levarono ed in molti apprezzarono il finto candore con cui lo
disse, in realtà dietro a quell’aria da innocente si celava un anima da
diavolo e Chester la conosceva perfettamente ma lì ne ebbero tutti una
visione splendida!
Colin
soddisfatto di quella risposta epica che aveva zittito sia Chester che
Jared si diede il pugno con Mike in stile amici di vecchia data, quindi
ribatté ghignando:
-
Magari è con lui che devo scopare per rimanere concentrato e non
smontarmi facilmente! - Quella fu la sua frecciata per il proprio
compagno che guardandolo con due lame azzurro gelo si rese conto di
essersela cercata.
In
fondo quello era Colin, non uno qualunque… quando si vendicava ci
andava giù pesante. Del resto gli piaceva anche per quello!
-
Dopo la canzone di insulti proporrei una di gemiti, anche questa
sarebbe arte spontanea! - Esordì Gerard sedendosi al tavolo con loro.
Colin
in risposta ruttò poco finemente e Chester rispose alzando le mani in
segno di resa:
-
Ah, io mi chiamo fuori! Non voglio più avere niente a che fare con voi
svitati che con le vostre idee del cazzo ci fate impazzire! -
Naturalmente non sarebbe mai stato da lui assumersi le proprie colpe e
Jared glielo fece notare con la sua solita ironia difficile da
interpretare:
-
Ma se vi basta così poco per impazzire, allora forse dovreste farvi
delle domande! - Il riferimento a quello che aveva detto prima Chester
era lampante ma a rispondere per lui questa volta fu Mike con un gran
sorriso splendente sulle labbra che sorprese tutti visto le tensioni
dei giorni precedenti:
-
Ma questo è il nostro modo di vivere le relazioni… dando tutto di noi.
Anche la follia, se necessario. In questo modo si dura molto di più di
quelli che fingono che vada tutto bene e che non discutono mai per
amore di quieto vivere. Quello sì che uccide i sentimenti! -
-
In pratica fate la guerra e non scopate per avere una cazzo di
relazione duratura! - Asserì Colin riassumendo in perfetto accordo con
Mike.
Fu
il turno di Jared di guardare male il proprio compagno poiché non aveva
mai avuto modo di notare quanto quei due, per diversi che erano,
stessero bene insieme e fossero in perfetta sincronia l’uno con l’altro!
Certo
il modo di esprimersi e fare era diametralmente opposto, ma poi le idee
ed i risultati erano gli stessi.
Vedendoli
in eccessiva simbiosi l’uno con l’altro, Jared si piccò senza però
dimostrarlo platealmente come avrebbe fatto Chester, quindi puntualizzò
tagliente e acido:
-
Intanto era ‘fate l’amore e non fate la guerra’, quindi in caso sarebbe
stato ‘fate la guerra e non fate l’amore’, poi a combattersi e basta ci
si ammazza in ogni caso. In terzo luogo: ma quando ricominciano le tue
riprese? -
Nonostante
anche Jared fosse un egregio attore fu chiaro che non gli fosse andato
a genio l’ennesimo schieramento di Mike e Colin, quindi sentendoli
ridere in risposta insieme al coretto del resto del tavolo, li eliminò
coi suoi penetranti occhi azzurri assottigliati ed inquietanti per il
modo in cui li stava usando in quel momento.
Colin
ghignando soddisfatto disse a Mike:
-
Quando è geloso diventa saccente! -
-
Meglio che aggressivo e psicopatico come Mike! - Ma a quello intervenne
Chester che amicizia o meno non ci stava a sentire degli insulti
diretti al suo compagno.
-
Ehi, se vuoi usare ancora la tua cazzo di lingua per lui - ed indicò
Colin che ridacchiava ancora divertito: - vedi di lasciare fuori Mike!
Altrimenti te la taglio e non dici più stronzate! -
Altri
fischi e Jared, che non si faceva per niente intimidire e che ormai
pareva lanciato contro il mondo intero che osava chiamarlo ‘geloso’
facendogli perdere la sua splendida faccia, disse addirittura cattivo:
-
Eravate più divertenti quando vi attaccavate invece che difendervi a
vicenda! - Effettivamente nel sentirglielo dire tutti lo notarono, da
quando si erano ritrovati lì Chester e Mike non avevano fatto che
difendersi a vicenda parlando l’uno al posto dell’altro.
Davvero
un capolavoro di rapporto, non c’era che dire… prima si insultavano e
si gridavano contro come matti, poi si difendevano oltre ogni limite
zuccheroso!
-
Il tuo prossimo ruolo in un film sarà Satana? - Chiese Gerard
inserendosi di tanto in tanto con le sue sparate che non erano insulti
classici ma comunque segavano le gambe a chiunque.
Le
risa si levarono e Jared si trovò a sospirare ignorandoli in blocco,
quindi rivolto di nuovo a Colin chiese una seconda volta con finta
pazienza:
-
Allora quando devi ripartire? -
-
Ah, volevo fermarmi finchè non suonavano loro… - Fece indicando Mike e
Chester: - sai che mi piace la musica dei Linkin Park! -
Colpo
di grazia -e tutti si chiesero quanto intenzionale fosse stato, ma non
lo capirono visto quanto strano fosse Colin…- per il quale Jared rimase
di pietra senza fare scenate di alcun tipo. Lo guardò in modo che
nessuno avrebbe osato contraddirlo. Nessuno però si chiamava Colin
Farrell che non eseguiva ordini da nessuno.
Risultato?
Colin
si fermò davvero a sentire tutto il concerto dei Linkin Park, insieme
ai My Chemical Romance, che volevano ricambiare il favore di Mike che
aveva assistito a tutto il loro il giorno prima da lato del palco, e ai
30 seconds to mars interessati anche loro al gran finale dei loro ormai
amici. Con un Jared Leto di ghiaccio che non sparava più battute
ironiche di alcun tipo.
Prima
di entrare in scena Chester cominciò a gridare come di consueto
testando la propria voce, naturalmente senza limitarsi a farlo per
conto proprio. Andava accanto a chiunque conoscesse e mollava uno dei
suoi acuti potenti famosi assordando il povero malcapitato di turno che
non se lo aspettava.
Oltre
a quello picchiava e scuoteva brutalmente i propri compagni per
caricarli e caricare sé stesso.
Come
sempre.
Da
questo capirono tutti che Chester era in forma e che avrebbe fatto un
ottimo concerto.
Quando
giunse anche agli altri dietro le quinte venuti per ascoltarli, fece il
suo famoso urlo anche a loro che non sapendo di quella sua mania lo
presero per un tossico in overdose, mentre Gerard fu l’unico a
rispondere a tono.
Nel
senso… proprio a tono con un altro urlo a due centimetri dal suo volto!
Chester
non si spaventò ma ghignò compiaciuto cominciando a rivalutare anche
quello che per anni aveva guardato malissimo.
Da
Colin schivò un pugno mentre a Jared evitò di farlo.
Giusto
l’istante prima di salire sul palco, Chester cercò Mike che era
leggermente indietro rispetto agli altri, quindi porgendogli i pugni se
li fece prendere dal compagno come di consueto aggiungendovi un gesto
che di solito non faceva mai, non certo davanti ad altri. Si portò le
mani di Mike strette sui propri pugni alle labbra e le baciò, poi porse
le proprie all’altro che ricambiò con un mezzo sorriso di stupore e
gioia.
Erano
pronti.
L’intro
di quell‘ultimo tour, The requiem, con la voce di Mike resa femminile
partì e quando la sentirono giungere verso le battute finali, i Linkin
Park salirono con un’ovazione del pubblico che li acclamò mentre si
sistemavano ai propri posti di combattimento.
Uno
scambio di sguardi significativo fra tutti e From the inside cominciò.
Una
scelta di Mike che solo Chester capì.
Era
una di quelle più vecchie ma aveva molte fusioni e sovrapposizione
delle loro due voci. Era sempre come fare l’amore, a modo loro, con
forza, passione ed impeto vista l’energia della canzone, e la facevano
con un certo piacere.
Naturalmente
non tradirono la loro capacità di sincronia che pochi cantanti che
cantavano in coppia potevano vantarsi di avere, non a quei livelli
considerando il genere musicale che facevano e il modo in cui cantavano.
Dimostrandosi
subito non solo carichi ma anche concentrati e amalgamati come non mai,
chi dei loro amici sapeva cosa avevano appena passato si sorprese di
vederli e sentirli così. Dopo dei giorni come quelli tutti si erano
aspettati un’interpretazione non delle loro migliori e se avessero
scommesso, avrebbero perso.
Chester
-scalmanato come al solito- e Mike -particolarmente carico-
interagirono anche più del solito fra di loro, facendo dei pezzi anche
cingendosi vigorosamente con le braccia come ogni tanto gli capitava di
fare.
Ci
misero tutto ciò che avevano dentro senza riserve raccontando una
storia nella storia che le loro canzoni raccontavano sempre.
Uno
spaccato della loro attuale situazione, un rapporto dove nonostante i
mille screzi che sapevano far nascere per le sciocchezze più assurde,
poi riuscivano sempre a ritrovarsi in ogni caso e ad un livello che
pochi potevano vantare di possedere.
Chi
dei loro amici aveva assistito a quei due giorni da vicino, guardandoli
su quel palco intrecciarsi e fondersi come accadeva sempre nei loro
concerti, si trovarono ad ammirarli per quella capacità specifica e
particolare che così come l’avevano loro erano certi non l’avesse
nessuno.
Avevano
assistito a molti concerti dove i cantanti erano due ma si erano sempre
distinti l’uno con l’altro, non avevano avuto effettivi pezzi in
sincronia od intrecciati a quel modo. Chester e Mike facevano musica
come molti altri, diversa ma alla fin fine come molti altri nel senso
che ognuno era bravo nel proprio. Ma la particolarità che in molti
riscuotevano in loro era proprio quella capacità di fusione atipica ed
ancora una volta conquistarono tutti proprio con quella, oltre che con,
appunto, la loro musica e tutto ciò che il gruppo intero ci metteva
sempre.
-
Hanno una capacità di stare insieme che è sesso puro, a modo loro! -
Commentò Colin ammirato, riferendosi a come i due stavano sul palco e
cantavano.
Gerard
lì accanto annuì compiaciuto a sua volta, contento che il suo amico di
vecchia data si fosse ripreso bene:
-
E’ la loro specialità. La loro costante. Possono cambiare genere e
tipologia di musica ed avranno sempre successo proprio per, come la
chiami tu, quella capacità di stare insieme che hanno. Sia a livello
artistico-professionale che personale, poiché questo si ripercuote
sempre anche nel lavoro, specie in questo. - Gerard e la sua famosa
parlantina sciolta.
Finalmente
anche Jared dovette ammettere che gelosia e risentimenti inattesi a
parte, quello spettacolo era senz’altro da ammirare e goderselo,
nonostante i loro generi fossero a loro volta differenti.
-
Una gran coppia. - Concluse riappacificandosi con sé stesso ed il mondo
intero.
Sicuramente
una sincronia tale né Mike né Chester avrebbero mai potuta trovarla in
nessun campo con nessun altro, nonostante le amicizie strette e il
trovarsi in accordo spontaneo anche con altri.
Fu
così che si rilassò anche lui tornando a sorridere in quel suo tipico
modo strano ed indecifrabile, di chi pensava certe cose che nessuno
avrebbe mai decifrato.
Nessuno
eccetto il suo compagno.
-
Di sicuro il tuo zampino lo lascerai comunque nonostante la loro
fusione perfetta! - Fece Colin ghignando in sua direzione.
Il
sorriso di Jared fu quanto di più inquietante visto fino a quel momento!
-
Tanto non li intaccherai mai! Non dopo stanotte! - Replicò Gerard
sicuro fissando i due protagonisti di quei discorsi.
-
Dopo stanotte nessuno li smonta, cazzo! - Commentò Colin malizioso.
Jared,
però, sorrise con ferrea convinzione.
Finito
il concerto, erano sfiniti e prosciugati e probabilmente lo sarebbero
stati di meno se non avessero passato i due giorni precedenti a farsi
la guerra.
Tutto
sommato il concerto fu un successo e tutti si complimentarono.
Jared
in modo particolare, spalmandosi sul suo grande amico Chester che, non
aspettandosi il suo abbraccio, lo ricambiò perplesso.
Peccato
che vedendo che non gli si staccava di dosso, Chester stesso allungò il
braccio verso Mike che si era fermato per ricevere i complimenti di
Gerard e gli altri e prendendogli la mano si era fatto trascinare via
dal compagno che ridendo non aveva piantato musi in alcun modo e tanto
meno si era oscurato.
Vedendoli
sparire insieme in camerino Colin e Gerard si guardarono per poi
lanciare una lunga occhiata da ‘che ti dicevo’ a Jared che
mordicchiandosi il labbro contrariato non poté che vacillare.
Che
fossero davvero arrivati al punto in cui potevano dirgli e fargli
qualunque cosa che non si smontavano più?
Insomma,
niente più divertimento?
Naturalmente
fra una cosa e l’altra Chester e Mike non ebbero un minuto di
tranquillità per stare un po’ soli ma non per questo cominciarono ad
innervosirsi.
Questo
indicò una volta per tutte che quella notte aveva fatto loro davvero
bene.
La
sensazione delle braccia che lo cingevano insieme alle dita intrecciate
accompagnava ancora Mike in maniera vivida ed era come se fosse nella
totale pace dei sensi.
Qualunque
cosa gli dicessero o succedesse di poco positivo, a lui scivolava
addosso e gli scatti psicotici erano solo un buffo ricordo che sembrava
destinato a non ripetersi più.
Quando
giunse in albergo il momento di salutarsi poiché ognuno sarebbe tornato
a casa propria quella sera stessa, si radunarono tutti nella hall
dell’albergo pronti solo per salire nelle rispettive auto alla volta
dell’aeroporto.
Come
di consueto Gerard si attaccò entusiasta al collo di Mike che ricambiò
sorridendo.
-
Tre giorni volati! - Esclamò il cantante dei My Chemical Romance con un
tono sinceramente dispiaciuto.
Mike,
separandosi a malincuore dall’abbraccio, rispose allo stesso modo:
-
Davvero… - Pensando anche “Per fortuna… uno in più e sarei morto!”
-
Dai che ora puoi finalmente riposarti! - Ma Gerard evidentemente aveva
ancora la facoltà di leggergli nel pensiero come ai tempi
dell’università e infatti Mike stupito fino ad un certo punto gli
schiacciò l’occhiolino.
Voltatosi
verso gli altri fece in tempo a vedere il saluto -comico- fra Colin
ancora lì con loro -la sua voglia di tornare a lavoro non doveva essere
altissima- e Chester.
I
due infatti si limitarono a guardarsi cupi e a grugnirsi una specie di
‘ciao’ arricchito da Colin:
-
Tanto fottutamente bravo a fare musica quanto fottutamente odioso nella
vita normale! -
Chester
non poté esimersi dall’esternare con altrettanta sincerità:
-
Mi hai tolto le cazzo di parole di bocca! -
Del
resto quando non era compatibilità di carattere…
Dopo
Chester, Colin passò a Mike mille volte a lui più congeniale e
rinnovandogli i complimenti per l’ultimo album -per i quali Chester
aveva sbraitato che era stato uno sforzo di tutto il gruppo e non solo
di Mike- gli diede una pacca sulla spalla con sguardo profondamente
comprensivo:
- E
auguri per quello! - Concluse indicando naturalmente Chester che
sbuffava seccato.
Mike
rise:
-
Grazie! Ma è solo questione di trovare la chiave giusta… come con
tutti! - Asserì Mike in una piccola difesa del suo compagno. Era più
forte di lui. Se si trattava di scherzare era il primo a prenderlo in
giro e stuzzicarlo, ma quando erano in mezzo a così tante persone che
lo innervosivano cercava di darsi lui stesso una regolata e fare
l’intermediario quando sapeva che il limite di Chester era vicino. E lo
sentiva ogni santa volta. Non esisteva un momento in cui non lo
percepiva.
Se
lo lasciava esplodere era in piena consapevolezza.
Quando
fu il turno di Chester e Jared, questi tornò a spalmarsi sull’amico
volenterosamente, strofinando la guancia contro la sua.
Dopo
di che gli sussurrò una cosa all’orecchio attaccando naturalmente le
labbra in modo da essere estremamente equivoco.
Visti
dall’esterno sembravano loro quelli che stavano insieme e Colin si
limitò a scuotere il capo sapendo perfettamente di quel suo ultimo
gesto così estremamente ‘alla Jay’ che seppe che tanto era inutile
prendersela.
Chester
rise per quello che gli aveva detto, poi rispose qualcosa piano in modo
da farsi sentire solo da lui.
Tutti
guardarono Mike convinti di tornare a vederlo marmorizzarsi come i
giorni precedenti, ma con sommo stupore di tutti rimase con le mani ai
fianchi a scuotere il capo allo stesso identico e preciso modo di Colin.
Vicini,
i due, parvero uno la copia dell’altro e quando Chester e Jared si
separarono e li videro clonati nelle pose e nelle espressioni da ‘non
cambieranno mai’, scoppiarono rigorosamente a ridere scambiandosi uno
sguardo complice fra loro che voleva dire ‘visto?’.
Mike
e Colin però non si sentirono per niente tagliati fuori, infatti con
prontezza e una nota di divertimento, dissero:
-
Jay gli avrà detto ‘scommetti che ora ci stanno guardando male?’ -
- E
Chez avrà risposto ‘staranno facendo quella faccia da ‘sempre i
soliti’’! -
Jared
e Chester smisero di ridere e si fecero repentinamente seri, al che i
rispettivi compagni ripresero ad esternare i loro pensieri come se
glieli leggessero con dei poteri magici:
-
Ed ora stanno pensando ‘ma come cazzo fanno a saperlo?’ -
-
Vi conosciamo troppo bene, cari! - Concluse Mike ridendo insieme a
Colin. Vedendo le loro espressioni poco contente per aver ricevuto dei:
- Prevedibili! - a cui Gerard diede voce ridacchiando a sua volta senza
tenersi un solo pensiero che fosse uno per sé, i due complici cinsero
rispettivamente i propri compagni e dando dei pizzicotti alle guance
uno ed uno schiaffo sul sedere l’altro, misero fine a quel momento
esilarante -per chi assisteva- e a quei tre giorni di deliri continui.
Ormai
era tutto concluso e nonostante le difficoltà ed i problemi avuti e
dati, ripensando a tutto non poterono che rendersi conto di una cosa.
E
Chester ne diede voce a nome di tutti:
-
Alla fine avevi ragione, Mike. Dopotutto è stato comunque bello! -
Al
che Gerard aveva risposto pronto:
-
Ma lui ha sempre ragione! Sei tu l’unico imbecille che ancora non lo
capisce e non gli dà retta quando lo dice! Sempre lì a sindacare con le
tue convinzioni e a fare i capricci! Come la storia delle camere… ma
dico, dopo tutto il casino che hai piantato per avere una da due con il
tuo Mike, ci hai dormito solo una volta! -
-
Una che ha fatto per sette! - Esclamò Jared malizioso, scoccando ai due
protagonisti uno sguardo che era tutto un programma.
-
Sì, però cazzo! Sempre là a lamentarsi e lamentarsi e a procurare un
sacco di fastidi agli altri! La prossima volta dategli della valeriana,
lo portate direttamente addormentato e lo svegliate quando deve
suonare! Risparmiate a tutti un sacco di noie! -
Vedendolo
lanciato e notando gli sguardi un paio stupiti ed un paio colti alla
sprovvista per la sua loquacità, Frank e Mikey capendo che avrebbe
potuto proseguire una vita intera lo presero a braccetto uno di qua ed
uno di là, quindi alzandolo di peso da terra lo trascinarono fuori
salutando gli altri che rimasero a ridere di gusto per un paio di
secondi.
-
Allora, ti sei autocelebrato abbastanza, Mister-fate-largo-a-me? - Fece
Colin a Jared rivelando in una sola volta tutti i misteri che si
celavano dietro alle sue dubbie uscite strategiche che avevano
procurato solo più guai di quanti già non ce ne fossero.
Mike
non poté che guardarlo con un fulmine al posto degli occhi venendo solo
ora a conoscenza del fatto che aveva alimentato un fuoco già acceso non
per combattere la noia o chissà cos’altro, ma solo per…
-
Autocelebrarsi? - Chiese con un tono di voce sottile e teso di chi
stava di nuovo per esplodere.
Chester
captò al volo il tasso di cedimento dei nervi di Mike e con Colin che
rispondeva: - Certo, lui è sempre così, qualunque cazzo di cosa fa è
solo per nutrire in qualche modo il suo fottutissimo ego. Anche se
sembra che faccia l’altruista di merda o che metta i bastoni fra le
ruote! Non è mai niente di personale o gentile. È solo per sé stesso! -
lo prese a braccetto e trascinandolo di peso seguito dagli altri del
gruppo che ridevano sapendo cosa si agitava nello stomaco di Mike, uscì
a sua volta dall’albergo dirigendosi all’auto che li aspettava.
Quella
parentesi andava assolutamente chiusa!
Finalmente
al sicuro sull’aereo privato che li stava riportando a casa sorvolando
l’oceano, complice la notte inoltrata che vide tutti gli altri lì con
loro addormentati, Chester e Mike ebbero finalmente il loro momento che
gli era mancato per tutto il giorno.
Ora,
seduti nelle comode poltroncine dietro a tutti gli altri, proprio dove
erano stati all’andata, sentivano la stanchezza di quei giorni per loro
particolarmente massacranti ma soprattutto per il concerto fatto poche
ore prima dove avevano dato fondo alle energie residue rimanenti.
Chester
ricordandosi del proprio gesto di tre giorni prima, tornò a ripeterlo
girandosi verso l’oblò. L’esterno era un manto nero dove non si poteva
distinguere un paesaggio. Il buio ad inglobarli.
Mike
notò la sua espressione assorta e stanca e si appoggiò proprio come
quella mattina aveva fatto, col mento sulla sua spalla. Guardò fuori a
sua volta ma non vedendo niente di interessante che non fosse nero, si
spostò su qualcosa che preferiva di gran lunga.
Il
profilo regolare di Chester che si girò poco dopo ricambiando il suo
sguardo ravvicinato.
Intrecciandosi
si sorrisero spontaneamente anche se con stanchezza, si contemplarono
per un attimo e ripensando brevemente a quanto avevano dato fondo a
tutta la loro sanità mentale e ai lati nuovi che erano violentemente
usciti senza il loro controllo -non che Chester avesse fatto qualcosa
per controllarli- sospirarono in concomitanza, a quello accentuarono il
sorriso senza dirsi niente per un po’ fino a che Mike interruppe quella
comunicazione interiore di chi aveva il sonno a schiacciarlo ma che
voleva comunque stare ancora un po’ con l’altro.
-
E’ stato comunque bello. -
-
Ma da evitare possibilmente il fottuto bis! - Ribatté pronto Chester
senza negare che in ogni caso lo era stato. Almeno l’ultimo giorno.
E
non ci fu bisogno di dirsi che erano esclusivamente l’uno dell’altro,
tanto meno che si amavano e che erano possessivi e gelosi da far schifo.
Quel
loro modo di amare esagerato ed identico se non altro in quello, fu
esternato alla fin fine con quella specie di sigillo che fu perfetto.
Mike
si allungò il necessario per raggiungere le labbra di Chester che gli
porse con la tranquillità di chi non aveva proprio più energie da dare,
nemmeno per sbaglio.
Dopo
quel tocco leggero e intimo, Mike si appoggiò di nuovo alla sua spalla
e senza dire altro si lasciò prendere dal sonno in perfetta sincronia
con Chester.
Davvero
due che sapevano lasciare il segno sempre e comunque, specie fra di
loro.
FINE